Sono in una situazione difficile. Il mio ragazzo si trova in un periodo buio della sua vita, a caus
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Sono in una situazione difficile.
Il mio ragazzo si trova in un periodo buio della sua vita, a causa di una cosa brutta che sta capitando ad una persona molto vicina a lui.
Io sono una persona molto empatica, quindi provo il più possibile a stargli vicino, ma lui ogni volta che ha una difficoltà mi allontana, come se io gli ricordassi il suo problema diciamo (o almeno questa è l’interpretazione che ho dato io al suo comportamento), perché con me lui si sente più vulnerabile, sa bene che io lo capisco anche solo guardandolo e credo questa cosa gli dia fastidio in queste particolari situazioni.
Il problema è che io sono molto molto emotiva, quindi ogni volta che mi allontana ci rimango male, e inizio poi ad avere mille dubbi, ma in questo ultimo periodo è come se io quasi non esistessi, non gli interessa di come sto io, o anche solo cosa mi passa per la mente, e capisco che sia in una situazione difficile, ma credo anche che la vita sia piena di momenti bui e ostici, ma non per questo si deve bloccare, anche perché siamo vivi e con noi lo sono anche le persone intorno a noi con le proprie vite.
Quindi mi chiedo cosa dovrei fare, perché io ci provo a rimanere calma ogniqualvolta mi fa rimanere male, ogni volta che magari non parla con me e preferisce soprattutto la compagnia dei suoi amici alla mia, tutto questo a me fa male, perché io agirei in modo diverso, ma so che non tutti siamo uguali e ognuno di noi gestisce il dolore a modo proprio, però credo anche, come ho detto qualche riga sopra, che non dobbiamo mai dimenticarci delle persone che ci circondano, soprattutto quelle che ci amano.
Quindi mi trovo in una situazione in cui, al contrario di come agisco normalmente, mi tengo tutto dentro per non creare ulteriori problemi, anche perché se provo a dire qualcosa anche in modo calmo mi sento rimproverata di trattare male, sono in crisi e mi sento anche molto egoista per questo.
Grazie
Il mio ragazzo si trova in un periodo buio della sua vita, a causa di una cosa brutta che sta capitando ad una persona molto vicina a lui.
Io sono una persona molto empatica, quindi provo il più possibile a stargli vicino, ma lui ogni volta che ha una difficoltà mi allontana, come se io gli ricordassi il suo problema diciamo (o almeno questa è l’interpretazione che ho dato io al suo comportamento), perché con me lui si sente più vulnerabile, sa bene che io lo capisco anche solo guardandolo e credo questa cosa gli dia fastidio in queste particolari situazioni.
Il problema è che io sono molto molto emotiva, quindi ogni volta che mi allontana ci rimango male, e inizio poi ad avere mille dubbi, ma in questo ultimo periodo è come se io quasi non esistessi, non gli interessa di come sto io, o anche solo cosa mi passa per la mente, e capisco che sia in una situazione difficile, ma credo anche che la vita sia piena di momenti bui e ostici, ma non per questo si deve bloccare, anche perché siamo vivi e con noi lo sono anche le persone intorno a noi con le proprie vite.
Quindi mi chiedo cosa dovrei fare, perché io ci provo a rimanere calma ogniqualvolta mi fa rimanere male, ogni volta che magari non parla con me e preferisce soprattutto la compagnia dei suoi amici alla mia, tutto questo a me fa male, perché io agirei in modo diverso, ma so che non tutti siamo uguali e ognuno di noi gestisce il dolore a modo proprio, però credo anche, come ho detto qualche riga sopra, che non dobbiamo mai dimenticarci delle persone che ci circondano, soprattutto quelle che ci amano.
Quindi mi trovo in una situazione in cui, al contrario di come agisco normalmente, mi tengo tutto dentro per non creare ulteriori problemi, anche perché se provo a dire qualcosa anche in modo calmo mi sento rimproverata di trattare male, sono in crisi e mi sento anche molto egoista per questo.
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Gentile utente, credo ci siano diversi modi di stare accanto e mostrare empatia a chi amiamo. A volte è sufficiente dire all'altro che ci siamo e che siamo disponibili quando e se vorrà esprimere un suo bisogno di condivisione o altro.
Attendere i tempi dell'altro in coppia è importante così come è importante esprimere i nostri vissuti. Possiamo dare spazio all'altro mettendolo/a comunque al corrente del nostro sentire rispetto a un suo comportamento. Certo non possiamo aspettarci che esprimerci cambi subito le cose, perché come scrive giustamente Lei ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi di gestire il dolore.
Le consiglierei comunque di crearsi degli spazi suoi personali di condivisione del suo vissuto, che evidentemente in questo momento di crisi il suo compagno non può o non riesce ad accogliere.
Iniziare un percorso di psicoterapia individuale potrebbe aiutarla a esprimere il suo sentire in uno spazio sicuro e accogliente e potrebbe anche aiutarla a comprendere come stare nella coppia in questo momento di difficoltà relazionali.
Rimango a disposizione, anche online, per un incontro conoscitivo.
Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano
Attendere i tempi dell'altro in coppia è importante così come è importante esprimere i nostri vissuti. Possiamo dare spazio all'altro mettendolo/a comunque al corrente del nostro sentire rispetto a un suo comportamento. Certo non possiamo aspettarci che esprimerci cambi subito le cose, perché come scrive giustamente Lei ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi di gestire il dolore.
Le consiglierei comunque di crearsi degli spazi suoi personali di condivisione del suo vissuto, che evidentemente in questo momento di crisi il suo compagno non può o non riesce ad accogliere.
Iniziare un percorso di psicoterapia individuale potrebbe aiutarla a esprimere il suo sentire in uno spazio sicuro e accogliente e potrebbe anche aiutarla a comprendere come stare nella coppia in questo momento di difficoltà relazionali.
Rimango a disposizione, anche online, per un incontro conoscitivo.
Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano
Buongiorno gentile utente la ringrazio per aver condiviso la sua storia e la sua delicata situazione. Mi viene da domandarle se non sia venuto il momento di iniziare un percorso con un professionista serio e professionale che possa darle uno spazio protetto dove poter comprendere le ragioni che la portano a non stare più bene. Le auguro di poter trovare un professionista adatto a lei e che possa chiarire i suoi dubbi. Le auguro una buona giornata e rimango a disposizione per un confronto.
Buongiorno. si percepisce la grande sofferenza che questa situazione le causa. Sembra che in questo momento, a causa di un evento traumatico esterno, ci sia una difficoltà a regolare la giusta distanza fra di voi e un diverso modo di dare senso alle vostre azioni. Il suo stargli vicino viene percepito dal suo fidanzato come un'invasione e questo a sua volta provoca una ferita in lei. Non capisco dal suo racconto come mai lei ricordi al suo fidanzato il problema...ma questo apre un mondo che potrebbe eventualmente valutare di approfondire in un suo spazio personale di terapia.
Buongiorno, ha ragione è una situazione davvero faticosa. Lei si definisce come una persona molto empatica, questo a volte può portare a farsi carico di tante cose attribuendosi anche colpe che però non esistono. L'empatia la fa mettere nei panni del suo ragazzo comprendendo appieno la sua sofferenza e prendendosene cura. Anche lei però sta soffrendo e sta vivendo una situazione complicata. Non si senta egoista, in questa situazione anche lei è in difficoltà, ha le sue sofferenze e i suoi bisogni ed è giusto ascoltare tutto ciò e, se lo ritiene opportuno, chiedere aiuto. Mi auguro che lei abbia intorno una buona rete di amicizie o di familiari, ma se sente che questo non è sufficiente, non esiti a contattare una/o psicologa/o per essere supportata in questo momento di crisi relazionale e personale. Oltre ad essere aiutata ad affrontare questa fase, il percorso le permetterà di acquisire delle risorse che la aiuteranno anche in futuro. Un caro saluto e un augurio di ritrovare presto la serenità che merita. SV
Gentile utente,
Dev'essere molto dura rimanere in questa posizione di attesa, provare il desiderio di fare stare meglio al suo ragazzo e al contempo nutrire risentimento per via del fatto che non vengono riconosciute le sue fatiche, i suoi sforzi e i suoi bisogni. Non avere qualcuno con cui parlare di come sta lei invece e temere lo scontro se dovesse aprirsi con lui. Penso sia molto importante, in queste circostanze, trovare una via di comunicazioni pacifica con lui che vi permetta di guardarci vicendevolmente. Forse lui in questo momento è così preso dalla situazione difficile che sta vivendo, da non accorgersi di quanto lei sia dispiaciuta e bisognosa di lui. Credo anche che le persone trovino da sé, ciascuno con i propri tempi, il modo di aprirsi e comunicare con l'altro. Forse il suo ragazzo fa più fatica di lei a mettere in parola il subbuglio emotivo che lo pervade in questo periodo.
Se vuole parlarne in maniera più approfondita e trovare uno spazio di ascolto per se stessa, io sono disponibile, anche online.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Dev'essere molto dura rimanere in questa posizione di attesa, provare il desiderio di fare stare meglio al suo ragazzo e al contempo nutrire risentimento per via del fatto che non vengono riconosciute le sue fatiche, i suoi sforzi e i suoi bisogni. Non avere qualcuno con cui parlare di come sta lei invece e temere lo scontro se dovesse aprirsi con lui. Penso sia molto importante, in queste circostanze, trovare una via di comunicazioni pacifica con lui che vi permetta di guardarci vicendevolmente. Forse lui in questo momento è così preso dalla situazione difficile che sta vivendo, da non accorgersi di quanto lei sia dispiaciuta e bisognosa di lui. Credo anche che le persone trovino da sé, ciascuno con i propri tempi, il modo di aprirsi e comunicare con l'altro. Forse il suo ragazzo fa più fatica di lei a mettere in parola il subbuglio emotivo che lo pervade in questo periodo.
Se vuole parlarne in maniera più approfondita e trovare uno spazio di ascolto per se stessa, io sono disponibile, anche online.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Cara utente, mi rendo conto che in questo momento stia vivendo una situazione estremamente dolorosa e capisco quanto possa essere doloroso cercare di stare accanto a qualcuno che si ama, ma che in questo momento ha bisogno di spazio. Quando si affrontano questi periodi di sofferenza molte persone tendono a ripiegarsi su sé stesse e a non far entrare nessuno all'interno. Come ha detto anche lei, ognuno ha i propri tempi e le proprie modalità ed è giusto rispettare i tempi dell'altro all'interno di una coppia. La vicinanza, però, può essere dimostrata anche lasciando spazio all'occorrenza, e con piccoli gesti che contemporaneamente la dimostrino senza però invadere i tempi e i confini dell'altro. Per il resto, l'empatia porta sempre a prendersi cura di tutti, meno che di sé stessi. Forse un consiglio che sento di darle è quello di provare a fare anche qualcosa che faccia stare bene lei e a trattarsi anche lei con la stessa cura con cui tratta il suo fidanzato. Anche un percorso individuale potrebbe esserle d'aiuto per sostenerla in questa fase della sua vita così complicata e per aiutarla a gestire questa difficile situazione. Le faccio un in bocca al lupo. Cordialmente, dott.ssa Chiara Cuoco
Gentile utente, la sento molto sofferente. Mi fa interrogare la sua frase :”Mi sento egoista”. Perché mai si dovrebbe sentire così, quando dimostra apertamente la sua volontà ad aiutare il suo ragazzo?
Mi sembra che il suo ragazzo di fronte alla sofferenza si sia chiuso completamente, facendola sentire esclusa. Questa esclusione ,ovviamente ,la fa sentire molto male.
Io credo che la sua sofferenza debba essere ascoltata.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili
Mi sembra che il suo ragazzo di fronte alla sofferenza si sia chiuso completamente, facendola sentire esclusa. Questa esclusione ,ovviamente ,la fa sentire molto male.
Io credo che la sua sofferenza debba essere ascoltata.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili
Buonasera,
La sensibilità e l empatia sono sicuramente doti della personalità che ci permettono di metterci nei panni degli altri e di cogliere le molteplice sfumature dell'animo umano, ma farsi carico delle questioni altrui , anche quando l'altro non lo desidera, sembra per lei più che una scelta elaborata e condivisa, una posizione di cui non può fare a meno anche se la mette in attrito col suo compagno e talvolta lo vive come un peso.
Credo che varrebbe la pena chiarire cosa la spinga ad agire in questo modo.
Chieda una consultazione con uno psicoterapeuta per chiarirsi.
Saluti
Dott.ssa Cristina Villa
La sensibilità e l empatia sono sicuramente doti della personalità che ci permettono di metterci nei panni degli altri e di cogliere le molteplice sfumature dell'animo umano, ma farsi carico delle questioni altrui , anche quando l'altro non lo desidera, sembra per lei più che una scelta elaborata e condivisa, una posizione di cui non può fare a meno anche se la mette in attrito col suo compagno e talvolta lo vive come un peso.
Credo che varrebbe la pena chiarire cosa la spinga ad agire in questo modo.
Chieda una consultazione con uno psicoterapeuta per chiarirsi.
Saluti
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile Amica,
l'empatia raddoppia la sofferenza: quello che prima provava una persona ora lo provano due! Forse per questo il suo ragazzo la allontana, perché sente il peso della sofferenza che le trasmette. Le consiglio di trasformare la sua empatia in compassione, che parte dal sentire la sofferenza dell'altro, ma vede anche tutte le sue capacità di uscire da quella sofferenza e si muove per aiutarlo ad arrivare a questa liberazione.
Non è semplice, e bisogna sempre distinguerla dalla pietà o dal paternalismo che vuole indicare all'altro quello che è giusto fare.
Le consiglio di approfondire, con ottime letture che troverà, o con una terapia che le permetta di maturare un autentico spirito di compassione per gli altri e per se stessa.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
l'empatia raddoppia la sofferenza: quello che prima provava una persona ora lo provano due! Forse per questo il suo ragazzo la allontana, perché sente il peso della sofferenza che le trasmette. Le consiglio di trasformare la sua empatia in compassione, che parte dal sentire la sofferenza dell'altro, ma vede anche tutte le sue capacità di uscire da quella sofferenza e si muove per aiutarlo ad arrivare a questa liberazione.
Non è semplice, e bisogna sempre distinguerla dalla pietà o dal paternalismo che vuole indicare all'altro quello che è giusto fare.
Le consiglio di approfondire, con ottime letture che troverà, o con una terapia che le permetta di maturare un autentico spirito di compassione per gli altri e per se stessa.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua sofferenza e i suoi dubbi. Stare accanto a una persona che soffre, non è facile: è fondamentale rispettare i tempi e i modi dell'altra persona, ovviamente senza alienarsi del tutto. Tuttavia, è anche vero che bisogna salvaguardare e proteggere la nostra salute e il nostro benessere psicologico e questo può farlo intraprendendo un percorso individuale con uno psicologo. In questo modo potrà trovare la sua dimensione e il suo benessere e questo si rispecchierà anche nel modo in cui potrà aiutare il suo compagno. Le dinamiche di coppia sono particolari e impegnative, in certi momenti della vita può succedere di aver bisogno di rivolgersi a un professionista.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al voler essere vicina alla persona a cui è legata, ma non sapere come farlo.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera, mi colpisce la sua affermazione di sentirsi egoista mentre in realtà cerca di mettere da parte se stessa per fare spazio alle esigenze del suo ragazzo. Penso che lei voglia sentirsi parte di una relazione in cui c'è sostegno reciproco, ma questo non avviene e lei ci rimane male. Le suggerisco di riflettere su quanto spazio ritiene di avere nella relazione e di ascoltare di più i suoi più profondi bisogni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, il suo ragazzo potrebbe prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio comprendere le funzioni relazionali dei suoi sintomi. L' aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe con il tempo aiutarlo a star meglio. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Grazie per la sua condivisione. Comprendo quanto possa essere difficile stare accanto ad una persona che sta soffrendo. Spesso il dolore dell'altro diventa il nostro, i confini si indeboliscono ed è veramente molto difficile rimanere saldi su se stessi e non confondersi all'altro. Ciò che si può fare in questi momenti è cercare di rimanere saldi su se stessi e allo stesso tempo essere quanto più aperti al vissuto emotivo di chi si ama. Questo implica rispettare i suoi tempi, i suoi momenti no e i suoi momenti bui. Certo non è per niente facile, perché come lei sta descrivendo, ci si può sentire messi da parte, non vista.
In questi casi può esserle utile ritornare in contatto di sé stessa e prendersi cura di sé, magari dando importanza a ciò che la fa star bene. Ciò le darebbe la possibilità di avere un contatto nutritivo con sé stessa, di ricaricarsi, e quindi di supportare e stare accanto al suo fidanzato senza per questo sentirsi messa da parte.
Dott. Iacopo Curzi
In questi casi può esserle utile ritornare in contatto di sé stessa e prendersi cura di sé, magari dando importanza a ciò che la fa star bene. Ciò le darebbe la possibilità di avere un contatto nutritivo con sé stessa, di ricaricarsi, e quindi di supportare e stare accanto al suo fidanzato senza per questo sentirsi messa da parte.
Dott. Iacopo Curzi
Gentilissima, mi sembra di capire che lei ed il suo ragazzo siete in una situazione di relativo impasse nella quale lui cerca di trovare degli spazi di elaborazione più autonoma e lei prova a prendersi cura di lui e a ricercare un riconoscimento che per i motivi sopracitati non è detto che arrivi. Se la cosa la fa soffrire e magari ha bisogno di "mettere in ordine" dentro di lei alcuni aspetti di tutte queste dinamiche, forse è il caso che ne parli con uno psicoterapeuta. I miei più cordiali Saluti. Dr. Paolo Mirri
Carissima, la sua sofferenza è tangibile e ben descritta nel suo messaggio; forse in questa fase anche lei necessita di essere sostenuta e aiutata a comprendere meglio la fatica che sta facendo. Potrebbe essere utile avviare una consulenza di tipo psicologico per farsi supportare e suggerire delle modalità con le quali far fronte alla situazione con il suo ragazzo. Sono ovviamente a disposizione, qualora lo ritenesse, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente,
intanto vorrei sollevarla dal senso di colpa perchè in una relazione si è sempre equamente responsabili. il sentimento di solitudine è un'esperienza dolorosa da vivere in un rapporto, rappresenta una mancanza di connessione emotiva e non necessariamente esprime una scarsa qualità del legame. è fondamentale una comunicazione aperta e onesta con il partner esprimere come ci si sente senza colpevolizzarsi a vicenda. se questo malessere persiste da ,molto sarebbe opportuno chiedere una consulenza
a presto!
intanto vorrei sollevarla dal senso di colpa perchè in una relazione si è sempre equamente responsabili. il sentimento di solitudine è un'esperienza dolorosa da vivere in un rapporto, rappresenta una mancanza di connessione emotiva e non necessariamente esprime una scarsa qualità del legame. è fondamentale una comunicazione aperta e onesta con il partner esprimere come ci si sente senza colpevolizzarsi a vicenda. se questo malessere persiste da ,molto sarebbe opportuno chiedere una consulenza
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