Sono in generale una persona calma e mite, ma c'è un aspetto che è il mio punto debole e mi fa andar
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Sono in generale una persona calma e mite, ma c'è un aspetto che è il mio punto debole e mi fa andare la rabbia a mille: quando qualcuno mi sminuisce, sia direttamente con insulti (raro), sia indirettamente con osservazioni che mettono in dubbio le mie capacità, mi arrabbio molto: con le persone che mi sminuiscono riesco a controllarmi e far prevalere la ragione, quindi riesco sempre a rispondere educatamente, ma dentro di me provo una grande rabbia, e un po' di tristezza. Da quando sono piccolo, sono sempre stato sminuito da tutti, compresi i miei genitori e parenti, e sono sempre stato ritenuto come quello non capace e che deve essere accompagnato nello svolgimento di qualsiasi cosa: non è che me lo dicevano apertamente e sempre con queste parole precise, ma soprattutto me lo facevano capire, un po' velatamente, con il loro modo di rivolgersi a me. Mia madre mi diceva sempre che io manualmente ero un disastro e quindi non mi faceva nemmeno provare a fare le cose manuali normali (ad esempio infilarsi una calza o piegare una maglia) e nell'imparare una cosa manuale nuova, appena facevo il primo tentativo e sbagliavo lei si arrabbiava e diceva che a differenza degli altri non ero capace. Mio padre, lavorando, chiaramente era meno presente di mia madre: lui mi diceva di imparare le cose però anche lui, anche se un po' meno di mia madre, mi considerava allora già come incapace, e infatti secondo lui non dovevo provare a fare le cose che invece gli altri bambini facevano (ad esempio arrampicarsi su un albero) perchè erano pericolose, e quindi era convinto di proteggermi nel non farmi agire piano piano in autonomia. Oltre ai miei genitori, anche mio fratello e mia sorella, i miei parenti e i miei amici mi consideravano un imbranato. Io ero anche un bambino molto vivace e poco disciplinato, ma dopo, cambiando compagnie, da poco disciplinato sono cambiato totalmente e diventato persona totalmente diversa, e sono contento di quello che sono oggi, nel senso che sono una persona con idee chiare e precise, e una direzione precisa. Ho imparato a essere molto più bravo in molte attività manuali, perché verso i 20 anni, dopo che per 20 anni mia madre e tutte le altre persone mi hanno inculcato l'idea di non essere capace con certe cose, mi sono messo in testa che dovevo impegnare a diventare bravo e adesso riesco a fare molte cose meglio di chi mi definiva non capace. Però in molte altre cose, nonostante mi stia impegnando, ancora non sono pienamente capace, anche se sono sicuro che lo diventerò tra poco continuando a impegnarmi. Il mio punto debole quindi è che se qualcuno mi sminuisce sulle mie capacità di badare a me stesso o su altre capacità (insomma sulle cose su cui da quando sono piccolo tutti mi hanno sempre sminuito, da genitori, parenti, amici a tutti, mettendomi l'etichetta di imbranato e incapace addosso) io mi arrabbio molto, perché è una ferita aperta che mi fa male, perchè io non mi sono mai permesso di far sentire un'altra persona incapace perchè a far sentire un'altra persona incapace - a meno che non sia stata offensiva con me - io mi sentirei di essere contronatura e offensivo verso il prossimo, e provo rabbia perché da quando sono piccolo, e un po' anche oggi, molte persone continuano a farmi sentire incapace su molte cose, nonostante poi nei fatti io sento di essere migliore, sotto diversi punti di vista (non tutti, perchè devo ancora migliorare sotto tanti aspetti). C'è da dire che solo poche persone che conosco non mi fanno sentire un incapace, cioè magari mi fanno anche critiche ma io sento che non sono critiche offensive ma costruttive per aiutarmi a migliorare e allora lì io rimango calmissimo e anzi le ringrazio, però non sopporto chi con saccenza mi fa sentire inferiore. L'unica cosa positiva è che questa rabbia molte volte non mi ha immobilizzato ma anzi mi ha spinto a migliorarmi e ad andare oltre i miei limiti. Comunque, per la mia serenità interiore secondo voi come posso sanare questa ferita che viene dal passato? perchè a prescindere dalla razionalità di quanto ho detto, capisco che arrabbiarmi sempre per questo motivo non mi fa bene mentalmente e per la mia serenità. Può essere utile la meditazione? grazie e scusatemi per la lunghezza della descrizione
Buongiorno, grazie della sua condivisione molto sentita. Il che, unito alla richiesta finale, ci dice che lei affronta i suoi problemi e vuole risolverli. Tutto ciò è molto positivo per chi vuole migliorare la sua qualità di vita. Lei ha descritto e sottolineato più volte cosa le diceva sua madre, e altri, da piccolo rispetto alle sue capacità manuali. Ricevere da bambini una serie continua di messaggi, venir sostituiti nell'azione perchè non c'è la pazienza di aspettare, provoca un grosso danno psicologico, perchè il bambino, non avendo esperienza propria "crede" all'adulto e si modella sui messaggi che riceve. Solitamente cresce con bassissima autostima su quell'aspetto, facendosi delle convinzioni disfunzionali su di sè. per sua fortuna (o merito?), lei non ha introiettato questo messaggio, ma ha usato le sue energie per contrastarlo ed imparare quello su cui non riusciva. Oggi è un adulto consapevole della sua storia, che continua ad impegnarsi per crescere, si interroga sulle sue reazioni ai messaggi di chi la sminuisce. Secondo lei perchè si arrabbia? Provi a darsi delle risposte...Le posso solo dire che lei "vie" delle emozioni impiegano frazioni di secondo per riportarci alle situazioni emotive di allora e a farcele riprovare come se fosse ora, benchè sono passati anni. Il lavoro di oggi è di "disinnescare" quei cortocircuiti che si attivano li che, come lei, dice, fanno andare la rabbia a mille. Questo discorso è solo un accenno ad un processo psicoterapeutico che lei potrebbe fare per lavorare su questa situazione interna e vivere più sereno. Le ferite si curano prendendosene cura amorevolmente nel luogo adeguato. Trovi lei la via più consona alla sua persona. La dimensione del setting terapeutico, essendo relazionale, le consente di lavorare insieme ad una persona che la sostiene e le offre strumenti per elaborare i vissuti che ha. Rimango a sua disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Gentilissimo buongiorno, come giustamente afferma ci sono in lei delle ferite, che, come tutte le ferite aperte, hanno bisogno di poco per riprendere a sanguinare. Difficilmente queste ferite risanano, ma è possibile lavorare per evitare che continuino a fare male. Lavorando sulla consapevolezza si può arrivare a riconoscere il lavoro che il nostro cervello fa quando, di fronte allo stimolo, accende la reazione di rabbia, e a insegnargli ad accendere una reazione diversa. Detto così sembra molto complicato; in effetti semplice non è ma il lavoro di meditazione può essere un buon punto di partenza. La meditazione, la mindfulness per essere precisi, ci allena ad essere presenti al presente, ma questo è solo la condizione necessaria per impostare il lavoro necessario a raggiungere la serenità interiore che desidera e merita. Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve gentilissimo utente, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza così profondamente sentita. Ho analizzato attentamente e letto ogni particolare di ciò che ha scritto e ho dedotto che ci siano delle gravi carenze a livello affettivo soprattutto con le figure di riferimento. Crescere senza l'appoggio e la stima dei propri familiari o delle persone a cui siamo particolarmente legati crea un senso di solitudine e inadeguatezza rispetto a tutto ciò che ci circonda, anche le situazioni più banali possono risultare ardue. Inoltre, ciò genere una scarsa autostima e una bassa considerazione di sè stessi, generando una realtà in cui davvero si inizia a credere di non essere adeguati. Le consiglierei un percorso che la aiuti a trovare la sua serenità rimarginando le ferite del passato che le hanno provocato questi stati d'animo, focalizzandosi soprattutto sulla creazione di un'adeguata e soddisfacente consapevolezza di sè. Rimango a sua disposizione per eventuali approfondimenti, le auguro una serena giornata, dottoressa Erika Di Pietro
Salve,
Capisco che la rabbia che prova quando viene sminuito possa essere intensa e radicata nel suo passato, legata a esperienze in cui si è sentito giudicato o sottovalutato. Questa reazione è comprensibile, considerando le esperienze che ha vissuto durante l'infanzia e l'adolescenza. È come se ogni volta che qualcuno mette in dubbio le sue capacità, venisse riaperta una vecchia ferita.
Per sanare questa ferita emotiva, potrebbe essere utile iniziare a riflettere su come queste esperienze passate abbiano influenzato la sua percezione di sé. A volte, riconoscere il legame tra il presente e il passato può aiutare a ridurre l'intensità della reazione emotiva. Potrebbe anche essere utile praticare la consapevolezza, cercando di rimanere presente nel momento senza lasciarsi trasportare dai pensieri negativi.
Affrontare queste emozioni non significa ignorarle, ma piuttosto comprendere da dove provengono e lavorare per trasformarle. La meditazione, in particolare, può offrire un modo per coltivare la calma interiore e la compassione verso se stesso. Concentrarsi su queste pratiche può aiutarla a sviluppare un atteggiamento più gentile e accettante verso le proprie imperfezioni, riducendo l'impatto che i giudizi altrui hanno su di lei.
Se sente che queste emozioni sono difficili da gestire da solo, parlare con un professionista potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare e lavorare su questi aspetti più profondamente. Sono a sua disposizione come terapeuta per accompagnarla in questo percorso, se lo desidera.
Capisco che la rabbia che prova quando viene sminuito possa essere intensa e radicata nel suo passato, legata a esperienze in cui si è sentito giudicato o sottovalutato. Questa reazione è comprensibile, considerando le esperienze che ha vissuto durante l'infanzia e l'adolescenza. È come se ogni volta che qualcuno mette in dubbio le sue capacità, venisse riaperta una vecchia ferita.
Per sanare questa ferita emotiva, potrebbe essere utile iniziare a riflettere su come queste esperienze passate abbiano influenzato la sua percezione di sé. A volte, riconoscere il legame tra il presente e il passato può aiutare a ridurre l'intensità della reazione emotiva. Potrebbe anche essere utile praticare la consapevolezza, cercando di rimanere presente nel momento senza lasciarsi trasportare dai pensieri negativi.
Affrontare queste emozioni non significa ignorarle, ma piuttosto comprendere da dove provengono e lavorare per trasformarle. La meditazione, in particolare, può offrire un modo per coltivare la calma interiore e la compassione verso se stesso. Concentrarsi su queste pratiche può aiutarla a sviluppare un atteggiamento più gentile e accettante verso le proprie imperfezioni, riducendo l'impatto che i giudizi altrui hanno su di lei.
Se sente che queste emozioni sono difficili da gestire da solo, parlare con un professionista potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare e lavorare su questi aspetti più profondamente. Sono a sua disposizione come terapeuta per accompagnarla in questo percorso, se lo desidera.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao,
riconosco quanto possa essere stato difficile per te affrontare una crescita segnata da offese e limitazioni nella tua esplorazione del mondo che ti circonda. Ammiro il fatto che tu sia riuscito a trasformare la rabbia in motivazione. Hai vinto tante sfide e tante ancora ne vincerai, grazie alla tua grinta e determinazione!
Tuttavia, è evidente che questa continua svalutazione possa aver lasciato una ferita profonda, influenzando la formazione della tua identità e la percezione di te stesso. Riconoscere questa ferita è il primo passo verso la guarigione. E tu questo passo già lo hai fatto.
Riguardo alla meditazione, posso dirti che può essere uno strumento utile per connetterti più profondamente con le tue sensazioni e le emozioni. Praticare la meditazione ti permette di sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva e corporea, facilitando l'autocontrollo e riducendo il giudizio verso te stesso.
È significativo che tu riesca a distinguere tra critiche costruttive e quelle fatte per offendere: questo indica che non sei completamente sopraffatto dal tuo passato. Tuttavia, per superare realmente queste sensazioni, è fondamentale non solo riconoscerle, ma anche esplorarle a un livello più profondo. Affrontarle completamente ti permetterà di integrarle nella tua esperienza e alla fine di liberartene. Questo processo richiede tempo e impegno, ma è un passo essenziale verso una maggiore libertà emotiva.
Resto a disposizione se senti di aver bisogno di una guida in questo tuo importante percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
riconosco quanto possa essere stato difficile per te affrontare una crescita segnata da offese e limitazioni nella tua esplorazione del mondo che ti circonda. Ammiro il fatto che tu sia riuscito a trasformare la rabbia in motivazione. Hai vinto tante sfide e tante ancora ne vincerai, grazie alla tua grinta e determinazione!
Tuttavia, è evidente che questa continua svalutazione possa aver lasciato una ferita profonda, influenzando la formazione della tua identità e la percezione di te stesso. Riconoscere questa ferita è il primo passo verso la guarigione. E tu questo passo già lo hai fatto.
Riguardo alla meditazione, posso dirti che può essere uno strumento utile per connetterti più profondamente con le tue sensazioni e le emozioni. Praticare la meditazione ti permette di sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva e corporea, facilitando l'autocontrollo e riducendo il giudizio verso te stesso.
È significativo che tu riesca a distinguere tra critiche costruttive e quelle fatte per offendere: questo indica che non sei completamente sopraffatto dal tuo passato. Tuttavia, per superare realmente queste sensazioni, è fondamentale non solo riconoscerle, ma anche esplorarle a un livello più profondo. Affrontarle completamente ti permetterà di integrarle nella tua esperienza e alla fine di liberartene. Questo processo richiede tempo e impegno, ma è un passo essenziale verso una maggiore libertà emotiva.
Resto a disposizione se senti di aver bisogno di una guida in questo tuo importante percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Carissimo, voglio complimentarmi per la capacità che ha avuto di trasformare una vulnerabilità in risorsa. Quello che lei ha subito avrebbe potuto trasformarsi in profonda insicurezza ed impedirle perfino di pensare a se come altro da ciò che le etichette ed i pregiudizi le hanno attribuito. Invece ha avuto la forza di trasformarsi e rivalutarsi agli occhi di chi vuole vedere. Rimane la rabbia come traccia di una cicatrice ancora non del tutto sanata. Per questa emozione così intensa e devastatrice occorre a mio avviso il supporto di un esperto. Lei è stato molto bravo fino ad oggi ma per la gestione ed elaborazione delle emozioni profonde bisogna farsi aiutare. Sono a disposizione per necessità. Un caro saluto. Dott.ssa Anna Verrino
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Buongiorno.
Lei descrive modalità con cui ha già attivato una ricerca di una propria strada personale, dove il giudizio altrui forse non ha più potere, e si tratta delle abilità manuali.
Quindi il suo livello di motivazione è sicuramente molto alto ed efficace.
Questo ingrediente è utile per colloqui psicologici in cui provare ad approfondire gli aspetti di pensiero ed emotivi che ancora le procurano dolore.
La meditazione è uno strumento utile e interessante, ma penso che sia apprezzabile integrare con un percorso che l'aiuti a riflettere, ad ascoltarsi.
Lei descrive modalità con cui ha già attivato una ricerca di una propria strada personale, dove il giudizio altrui forse non ha più potere, e si tratta delle abilità manuali.
Quindi il suo livello di motivazione è sicuramente molto alto ed efficace.
Questo ingrediente è utile per colloqui psicologici in cui provare ad approfondire gli aspetti di pensiero ed emotivi che ancora le procurano dolore.
La meditazione è uno strumento utile e interessante, ma penso che sia apprezzabile integrare con un percorso che l'aiuti a riflettere, ad ascoltarsi.
Buongiorno gentile utente.
Il suo racconto è intriso di ricordi molto spiacevoli legati alla sua infanzia e alla sua adolescenza. Questo vissuto ha, sicuramente, creato degli schemi di difesa che tuttora tende ad utilizzare con quelle persone che, nella sua prospettiva, tendono a giudicarla e a sottovalutarla.
Per tanto tempo ha covato in sé il sentimento della rabbia, sebbene si sia abituato a conviverci e a modulare il comportamento di conseguenza. Anzi, come lei ammette, tante volte ha apprezzato questa rabbia perché è diventata un mezzo per automotivarsi e spingersi oltre le difficoltà.
Certamente, però, coltivare la rabbia non è consigliabile. La rabbia nutre se stessa: è come un mostro che diventa sempre più grande e difficile da gestire. Credo che lei abbia bisogno di cominciare a pensare a sé stesso come una persona capace di spegnere questo fuoco interiore e prendere consapevolezza di quello che potrebbe, invece, farle trovare maggiore serenità e migliorare sia la percezione della propria autostima, sia le relazioni interpersonali.
Un strada può essere quella della Mindfulness, insieme di pratiche meditative formali e informali che possono aiutarla a guardare il flusso delle sue emozioni in modo più oggettivo e, pertanto, controllabile.
In particolare, la rabbia è un sentimento che perde di forza proprio grazie agli esercizi di mindfulness, perché ci si rende conto che esso nasce dentro di noi e come tale possiamo imparare a gestirlo.
In generale, potrebbe trovare giovamento in un percorso di Psicologia Positiva che le consenta di migliorare la fiducia in sé stesso e a liberarsi dalla sua sensibilità verso il giudizio degli altri, che tante volte l'ha condizionato e continua a condizionarlo tutt'oggi. Questo approccio, inoltre, le farà guardare con più attenzione le emozioni positive della vita, facendola sentire più coinvolto nelle attività che le piace fare. Il tutto senza dover render conto a nessuno, se non a sé stesso.
Se le interessa saperne di più su questo tipo di percorso psicologico, mi contatti pure per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Il suo racconto è intriso di ricordi molto spiacevoli legati alla sua infanzia e alla sua adolescenza. Questo vissuto ha, sicuramente, creato degli schemi di difesa che tuttora tende ad utilizzare con quelle persone che, nella sua prospettiva, tendono a giudicarla e a sottovalutarla.
Per tanto tempo ha covato in sé il sentimento della rabbia, sebbene si sia abituato a conviverci e a modulare il comportamento di conseguenza. Anzi, come lei ammette, tante volte ha apprezzato questa rabbia perché è diventata un mezzo per automotivarsi e spingersi oltre le difficoltà.
Certamente, però, coltivare la rabbia non è consigliabile. La rabbia nutre se stessa: è come un mostro che diventa sempre più grande e difficile da gestire. Credo che lei abbia bisogno di cominciare a pensare a sé stesso come una persona capace di spegnere questo fuoco interiore e prendere consapevolezza di quello che potrebbe, invece, farle trovare maggiore serenità e migliorare sia la percezione della propria autostima, sia le relazioni interpersonali.
Un strada può essere quella della Mindfulness, insieme di pratiche meditative formali e informali che possono aiutarla a guardare il flusso delle sue emozioni in modo più oggettivo e, pertanto, controllabile.
In particolare, la rabbia è un sentimento che perde di forza proprio grazie agli esercizi di mindfulness, perché ci si rende conto che esso nasce dentro di noi e come tale possiamo imparare a gestirlo.
In generale, potrebbe trovare giovamento in un percorso di Psicologia Positiva che le consenta di migliorare la fiducia in sé stesso e a liberarsi dalla sua sensibilità verso il giudizio degli altri, che tante volte l'ha condizionato e continua a condizionarlo tutt'oggi. Questo approccio, inoltre, le farà guardare con più attenzione le emozioni positive della vita, facendola sentire più coinvolto nelle attività che le piace fare. Il tutto senza dover render conto a nessuno, se non a sé stesso.
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Gentile utente, sarebbe utile intraprendere un percorso di supporto psicologico per vedere bene ciò che ha raccontato.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la ringrazio per essersi aperto e raccontato cosi liberamente e sinceramente. Quello che possono notare dalle sue parole è una buona capacità di riflettere su di se, la conservi è importante e non tutti la possiedono. Le consiglierei visto ciò che mi racconta più che la sola meditazione anche l'abbinamento di una psicoterapia. Questa combinazione la aiuterà a trovare la risposta e gli strumenti che cerca. La veda cosi, la psicoterapia è un pò come andare a scuola, mentre la meditazione sono i suoi compiti per casa o la palestra, un allenamento. Per cui inizi è già sulla buona strada, lo scalino più grande lo ha già superato; chiedere aiuto, scrivere, confrontarsi come lei ha fatto qui non è cosa semplice. Continui così. Buona giornata.
Buon giorno, è chiaro che ciò che hai vissuto durante l'infanzia ha lasciato un'impronta significativa sul tuo senso di sé e sulle emozioni che provi quando vieni sminuito. La tua descrizione mostra una consapevolezza acuta delle dinamiche emotive che ti colpiscono, il che è un primo passo molto importante verso la guarigione.
Le esperienze che hai descritto, soprattutto quelle legate ai tuoi genitori e alle persone a te vicine, hanno contribuito a costruire una narrativa interna di "incapacità", che è difficile da sfidare, anche quando la realtà attuale dimostra il contrario. La tua rabbia è comprensibile e naturale, in quanto rappresenta una reazione alla ferita di essere stato costantemente sminuito. Inoltre, è importante notare che hai trasformato parte di questa rabbia in motivazione per migliorarti, il che dimostra una grande forza interiore.
Tuttavia, come hai giustamente osservato, la persistenza di questa rabbia può essere dannosa per la tua serenità interiore.
Una parte fondamentale della guarigione è riconoscere e dare spazio alle tue emozioni, senza giudicarle. Potrebbe essere utile lavorare con un terapeuta su tecniche di *mindfulness* o di *compassione verso sé stessi*, che possono aiutarti a sviluppare una relazione più gentile e accettante con le tue emozioni.
Un altro approccio potrebbe essere quello di lavorare sulla riformulazione dei pensieri negativi che emergono quando ti senti sminuito. Ad esempio, ogni volta che senti riaffiorare quel senso di incapacità, potrebbe essere utile ricordarti dei tuoi successi e del percorso di crescita che hai intrapreso. L'obiettivo è costruire una narrativa interna più positiva e realistica.
La meditazione può certamente essere un utile strumento per gestire la rabbia e favorire la serenità. Pratiche come la meditazione mindfulness o la meditazione basata sulla respirazione possono aiutarti a rimanere presente nel momento, riducendo la reattività emotiva. Tuttavia, è altrettanto importante trovare modi per esprimere la rabbia in modo costruttivo, ad esempio attraverso l'esercizio fisico, l'arte o la scrittura.
Lavorare con un terapeuta può essere particolarmente utile per esplorare le ferite del passato. Terapie come la *terapia cognitivo-comportamentale* (CBT) o la *terapia della schema* potrebbero aiutarti a comprendere e rielaborare le convinzioni negative che hai interiorizzato durante l'infanzia.
È importante coltivare relazioni con persone che ti sostengono e ti valorizzano. Circondarsi di persone che offrono critiche costruttive e che ti vedono per le tue reali capacità può aiutarti a riequilibrare la percezione che hai di te stesso.
Infine, è essenziale ricordare che il percorso di guarigione è un viaggio, non una destinazione. Ogni piccolo passo che fai per comprendere e gestire meglio le tue emozioni è un progresso verso una maggiore serenità interiore.
Ti incoraggio a continuare a esplorare questi percorsi, sapendo che hai già dimostrato una grande resilienza e determinazione.
Le esperienze che hai descritto, soprattutto quelle legate ai tuoi genitori e alle persone a te vicine, hanno contribuito a costruire una narrativa interna di "incapacità", che è difficile da sfidare, anche quando la realtà attuale dimostra il contrario. La tua rabbia è comprensibile e naturale, in quanto rappresenta una reazione alla ferita di essere stato costantemente sminuito. Inoltre, è importante notare che hai trasformato parte di questa rabbia in motivazione per migliorarti, il che dimostra una grande forza interiore.
Tuttavia, come hai giustamente osservato, la persistenza di questa rabbia può essere dannosa per la tua serenità interiore.
Una parte fondamentale della guarigione è riconoscere e dare spazio alle tue emozioni, senza giudicarle. Potrebbe essere utile lavorare con un terapeuta su tecniche di *mindfulness* o di *compassione verso sé stessi*, che possono aiutarti a sviluppare una relazione più gentile e accettante con le tue emozioni.
Un altro approccio potrebbe essere quello di lavorare sulla riformulazione dei pensieri negativi che emergono quando ti senti sminuito. Ad esempio, ogni volta che senti riaffiorare quel senso di incapacità, potrebbe essere utile ricordarti dei tuoi successi e del percorso di crescita che hai intrapreso. L'obiettivo è costruire una narrativa interna più positiva e realistica.
La meditazione può certamente essere un utile strumento per gestire la rabbia e favorire la serenità. Pratiche come la meditazione mindfulness o la meditazione basata sulla respirazione possono aiutarti a rimanere presente nel momento, riducendo la reattività emotiva. Tuttavia, è altrettanto importante trovare modi per esprimere la rabbia in modo costruttivo, ad esempio attraverso l'esercizio fisico, l'arte o la scrittura.
Lavorare con un terapeuta può essere particolarmente utile per esplorare le ferite del passato. Terapie come la *terapia cognitivo-comportamentale* (CBT) o la *terapia della schema* potrebbero aiutarti a comprendere e rielaborare le convinzioni negative che hai interiorizzato durante l'infanzia.
È importante coltivare relazioni con persone che ti sostengono e ti valorizzano. Circondarsi di persone che offrono critiche costruttive e che ti vedono per le tue reali capacità può aiutarti a riequilibrare la percezione che hai di te stesso.
Infine, è essenziale ricordare che il percorso di guarigione è un viaggio, non una destinazione. Ogni piccolo passo che fai per comprendere e gestire meglio le tue emozioni è un progresso verso una maggiore serenità interiore.
Ti incoraggio a continuare a esplorare questi percorsi, sapendo che hai già dimostrato una grande resilienza e determinazione.
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Innanzitutto lei sembra essere molto consapevole di sé stesso. Per rispondere alla sua domanda la meditazione potrebbe essere utile ma mi sento di consigliarle anche un percorso terapeutico per fare si che queste ferite facciano meno male e che l'emozione che lei sente sia meno forte. Rimango a disposizione. Dott.ssa Irene Ragaini
Gentile utente, la ringrazio per la descrizione della sua situazione: l'ho trovata, molto dettagliate e accurata, il che mi fa pensare che siano temi su cui lei riflette da molto tempo. Le direi che la meditazione è un buon modo per tenere a bada le emozioni dirompenti, come la rabbia, che poi spesso ci fanno fare cose dannose per noi stessi e per gli altri. Le consiglio però anche un percorso psicologico per approfondire l'esplorazione di sè, che ha già iniziato da solo, con l'aiuto di un professionista che possa aiutarla ad indagare i bisogni e le ferite che si celano dietro il suo "punto debole". Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Salve, le sue riflessioni sono corrette, gliel’ha fatta vedere, ma scorre ancora per l’ umiliazione subita. La meditazione guidata è un’ottima soluzione. Le propongo la mindfulness, una modalità di approccio alla meditazione ripulita da ogni fattore religioso e per questo idonea alla psicoterapia, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Per guarire da questa ferita del passato, è fondamentale esplorare e rielaborare le esperienze che ti hanno segnato. La meditazione può essere uno strumento utile per sviluppare consapevolezza emotiva e perdonare te stesso e gli altri. Lavorare sull'autostima e accettare le tue imperfezioni ti permetterà di superare il bisogno di approvazione esterna. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Salve,
La sua è una bellissima storia ed è encomiabile il modo il cui riesce a sfruttare il dolore per migliorare invece di farsi schiacciare.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere rispetto a quello che è già stato detto è di praticare tanto amor proprio, e di azzerare i giudizi su se stesso e ricominciare a conoscersi da capo, è l' unico modo per non sanguinare ancora; sangue che molto spesso e visibile dall' esterno, anche se non direttamente.
Non è per nulla un compito semplice, ma la meditazione può essere un buon inizio per allenare la sospensione di giudizio.
Spero che possa smettere di sanguinare.
Cordialmente,
Caterina Soletti
La sua è una bellissima storia ed è encomiabile il modo il cui riesce a sfruttare il dolore per migliorare invece di farsi schiacciare.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere rispetto a quello che è già stato detto è di praticare tanto amor proprio, e di azzerare i giudizi su se stesso e ricominciare a conoscersi da capo, è l' unico modo per non sanguinare ancora; sangue che molto spesso e visibile dall' esterno, anche se non direttamente.
Non è per nulla un compito semplice, ma la meditazione può essere un buon inizio per allenare la sospensione di giudizio.
Spero che possa smettere di sanguinare.
Cordialmente,
Caterina Soletti
Gentile utente, la ringrazio per la descrizione della sua situazione e per aver raccontato così intimamente di sé. Si tratta di una descrizione dettagliata e accurata, il che mi fa pensare che siano temi su cui lei riflette da molto tempo. Se si trova a suo agio, la meditazione può essere un buon modo per rimanere focalizzato sul qui ed ora, sul presente e tenere a bada le emozioni dirompenti, come la rabbia. Mi verrebbe anche da consigliarle di intraprendere un percorso psicologico per dedicarsi uno spazio, con l'aiuto di un professionista, per poter lavorare e trovare maggiori risorse. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
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Gentile utente, la meditazione è una modalità per concentrare l'attenzione su sè stessi e sulle proprie emozioni ma non permette di comprendere e sanare la 'ferita aperta' di cui ci ha parlato. La rabbia come altre emozioni è un sentimento normale e naturale e come lei stesso di racconta, nella sua storia, le permette di migliorarsi. Quello che penso è che oltre alla pratica della meditazione, a chi è interessato, potrebbe pensare alla terapia come strumenti di conoscenza profonda di se e mezzo per ricucire una 'ferita'.
resto a disposizione,
Dott.ssa Calamita
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Dott.ssa Calamita
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