Sono caduta in depressione a causa del mio disturbo d'ansia, passo le giornate a letto, mi passa la

17 risposte
Sono caduta in depressione a causa del mio disturbo d'ansia, passo le giornate a letto, mi passa la voglia pure di lavarmi, di fare qualsiasi cosa...
Sono stanca e non ho le forze per affrontare niente.
Ho alle spalle molti anni di psicoterapie con approcci diversi.
Io non ce la faccio, non riesco a capire niente di tutto quello che mi viene detto e faccio fatica ad accettare le cose che mi si vengono dette.
L'ultima mi aveva detto che l'ansia fa parte di me ormai e che dovrei accettarla ma questa cosa mi fa arrabbiare molto perchè io avevo chiesto aiuto per risolvere questo problema non per accettarlo!
....
Mi sembra di non essere capita.
Salve, grazie per averci scritto. Posso capire la sua sofferenza, e mi dispiace che non sia riuscita a trovare una "soluzione" per stare meglio. l'ansia quando diventa paralizzante ci da la sensazione di non potercela fare, di non riuscire a stare meglio, che tutto sia inutile e ci demoralizza ancora di più, è un circolo vizioso che si ripete. Come primo passo potrebbe chiedere un consulto online e spiegare cosa non ha funzionato secondo lei nei percorsi intrapresi fino ad oggi. Se dovesse aver bisogno resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

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Vivere per tempi prolungati in uno stato di ansia e iper attivazione , può come lei sta sperimentando causare uno stato di depauperamento energetico e dunque cadute depressive.
Certamente per curare un disturbo d'ansia , il primo passo è l'accettazione , ma questo è solo il primo passo. Ne seguono diversi altri che vanno nella direzione di una padronanza sulle emozioni che consentano di evitare l'esaurimento delle energie e di mantenere un buon equilibrio di vita.
Ritengo importante una valutazione psicodiagnostica accurata e un successivo piano terapeutico.
Nel frattempo può esserle di aiuto l'ascolto del Podcast Le Stanze della paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line.
E' un podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia e ai loro famigliari. Troverà informazioni, approfondimenti e strumenti di auto aiuto per ridurre il disagio psico fisico.
La invito anche a seguire la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Gentile utente,
grazie per la aver condiviso il suo vissuto, leggendo le sue parole si percepisce fatica e grande difficoltà. Trovare il professionista giusto non è facile e può richiedere anche diversi tentativi. La cosa importante da tener sempre ben presente è che un terapeuta non è chiamato a risolvere problemi. Il nostro compito è quello di accogliere, ascoltare, comprendere e risignificare le esperienze dolorose dei nostri pazienti. Ma sono proprio questi ultimi ad essere i promotori del cambiamento. Perciò la domanda che mi viene spontaneo porle è la seguente: è sicura di essersi messa veramente in gioco?
Buona fortuna!
Dr.ssa Giulia Pacifico
Salve, dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso Perché comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL
Cara utente, ciò che le porta è un tema molto controverso e delicato "Volevo una soluzione" e non ho chiesto di "accettare". Dalle sue parole emerge chiaramente quanto questa sua condizione per lei sia diventa fonte di grande dolore e malessere. La rabbia e la frustrazione sono emozioni comprensibili e normali data la sua storia. Tuttavia ciò che mi sento di dirle è di riflettere su cosa c'è di così difficile per lei nel non "riesco a capire niente di tutto quello che mi viene detto e faccio fatica ad accettare le cose che mi si vengono dette". Quali pensieri si attivano nella sua mente?
Resto a disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera. Mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo e che condivide con noi in questo spazio.
Nella sua condivisione mi colpisce in particolare ciò che dice in merito all'accettazione: non vuole accettare il problema, ovvero l'ansia che sperimenta, in quanto la sua aspettativa è di risolvere anziché accettare. Come spunto in questo spazio vorrei lasciarle questa riflessione: mi chiedo se la parola accettazione significhi per lei "rassegnazione" e non "comprensione", se abbia quindi un significato negativo anziché positivo, e se quindi, secondo questa logica, accettare i suoi problemi possa significare sentirsi sconfitta o doversi arrendere invece che, al contrario, concedersi la possibilità di assumersi la responsabilità di se stessa, contattando ed ascoltando i suoi sentimenti per comprenderli e per ritrovare gradualmente la propria energia ed il proprio benessere. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
Mi dispiace molto per la difficoltà che sta attraversando. Capisco che le esperienze di terapia che ha avuto in passato non le abbiano dato i risultati sperati e che quindi l'abbiano delusa e fatto perdere fiducia. Tuttavia, è importante che Lei sappia che è se in passato le è andata male e non si è trovata bene, può darsi comunque la possibilità di riprovarci, cercando un approccio terapeutico che possa soddisfare le sue esigenze e i suoi obiettivi. In questo modo, potrà ritrovare la fiducia in se stessa e il coraggio di affrontare la tua situazione attuale. Le consiglio di non arrendersi e di continuare a cercare un aiuto professionale che possa aiutarla a raggiungere la serenità che desidera. Le auguro di trovare il/la professionista con cui potrà finalmente sentirsi capita. Cordiali saluti, dott. Sebastiano Zanetti
Buongiorno, capisco la sua sensazione di resa per sfinimento. Credo che l' ansia che lei prova sia fortemente paralizzante e che una ulteriore perdita di energia lei la impieghi per combatterla. L accettazione di cui le ha parlato la sua ultima psicoterapeuta è un punto di partenza affinché lei possa scendere dalle barricate e smettere di combattere, ma il ritiro che sta mettendo in atto non è la soluzione. Credo che mentre riconsidera l ipotesi di una psicoterapia, potrebbe anche rivolgersi ad un medico per farsi prescrivere una terapia farmacologica che contenga il suo sintomo, che dalle sue parole immagino sia diventato per lei incontenibile.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi ansioso-depressivi possono esser trattati con efficacia attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Provi a consultare anche uno psichiatra, vedrà che con un adeguato piano terapeutico associato ad una buona psicoterapia potrà uscire dalla morsa delle sue angosce e dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, mi dispiace molto per la sofferenza che descrive, e capisco la sua frustrazione.
Mi unisco a chi le ha suggerito di prendere in considerazione la terapia farmacologica. Ritengo che in generale la psicoterapia sia fondamentale per affrontare in modo strutturale disagi psicologici, ma in alcuni casi l'approccio combinato con i farmaci può aiutare non solo ad alleviare i sintomi ma anche rappresentare un ausilio importante al processo psicoterapeutico. Nel suo caso potrebbe essere così.
Per quanto l'accettazione possa essere un aspetto non trascurabile, per alcune 'fisiologiche' sofferenze esistenziali, credo che non possa essere la risposta definitiva ad una sofferenza così invalidante come quella descritta da lei.
Non si scoraggi, ansia e depressione sono disturbi che fanno soffrire molte persone, ma dalle quali è possibile trovare sollievo e anche guarire.
Credo che possa essere opportuno riprendere un percorso psicoterapeutico (l'orientamento non è particolarmente rilevante, si affidi soprattutto alle sensazioni suscitate dal professionista e al progressivo consolidamento di un rapporto di fiducia) E in parallelo fare una valutazione con uno o una psichiatra, per valutare l'opportunità di un supporto farmacologico, che in un momento così difficile può essere prezioso per alleviare i sintomi e per sostenere il percorso psicologico.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Quel che mi ha maggiormente colpita del suo racconto, sono i pregressi percorsi psicoterapeutici e, in particolare, il fatto di "non riuscire a capire niente" di quello che le viene detto e di non riuscire ad accettarlo. Intraprendere una psicoterapia implica mettersi completamente in discussione, unitamente all'acquisizione della consapevolezza e l'accettazione anche di quello che ci fa male. Nulla vieta che provi a consultare un altro terapeuta, integrando il percorso con una terapia farmacologica, opportunamente prescritta da uno/a psichiatra.
Buongiorno, le ho risposto facendo un video che troverà sulla mia pagina youtube dal titolo " effetti collaterali della diagnosi di disturbo di ansia". Spero possa trovarne giovamento. Cordialmente, Amico Colaianni
Buongiorno, scrive che ha tentato diversi approcci ma non specifica se li ha provati o li abbia completati. Deve trovare qualcuno con cui si senta a suo agio, accolta e compresa. Può provare un percorso con uno specialista che pratichi emdr. Non si arrenda, non è necessario convivere con l'ansia, si può anche guarire.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve utente di mio dottore .
Per poter ritrovare la serenità è necessario iniziare a guardare anche le cose che non piacciono , ci spaventano e fanno soffrire .
Credo che lei debba decidere se fare realmente questo passo.
L'ansia è un segnale che il corpo ci manda e che ha bisogno di essere compreso poiché ogniuno la vive a suo modo.
Per comprenderlo è necessario che lei decida di considerare i punti che le ho scritto precedentemente.
Le auguro di riuscire a fare questa scelta .

Salve, la terapia è esplorazione di sé, conoscenza profonda, accettazione e liberazione.
Se continuiamo ad evitare noi stessi, ciò da cui cerchiamo di fuggire rimarrà attaccato a noi, senza mai lasciarci.
Dal momento però che le terapie puramente verbali non hanno funzionato le propongo una modalità mista, con verbale ma soprattutto una prevalenza di terapia corporea a base di bioenergetica training autogeno e mindfulness.
In questo modo si parte dal corpo per arrivare alla trasformazione della mente e quindi viceversa.
Ci faccia una riflessione su, rimango a disposizione.
Un saluto, Dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente capisco il suo disagio e la sua difficoltà. Immagino stia attraversando una situazione difficile. Non demorda, continui a seguire il suo percorso di psicoterapia o ne cominci un altro se dovesse averlo terminato. Sono convinto che troverà l' approccio e il professionista che la aiuti e la tiri fuori dal suo mal di vivere. Cordialità dott. Gaetano Marino

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