Sono allarmato dalla bizzarria dei pensieri che faccio, e che mi assalgono contro la mia volontà . I

17 risposte
Sono allarmato dalla bizzarria dei pensieri che faccio, e che mi assalgono contro la mia volontà . Il curante ha riportato sul referto "sintomi OCD like", ma a me non convince come diagnosi: ho paura di starmi avviando verso una psicosi; la stessa sertralina, che assumo al dosaggio di 75mg die, temo che stia precipitando i miei sintomi. Sono passato dalla paura di gettarmi dal balcone, che ora sembra addormentata, alla paura di sviluppare un delirio: ad esempio, di convincermi che gli oggetti inanimati mi guardino con ostilità, idea che riconosco come priva di senso ma che proprio per questo mi inquieta. Adesso ho una nuova fobia: quella di entrare in contatto col mio stesso corpo, cosa che normalmente chiunque fa in maniera inavvertita, mentre a me provoca ultimamente una inspiegabile paura, come se temessi di non essere piu in grado di riconoscere come mio il mio corpo, ma come estraneo e minaccioso, il che, mi rendo conto, è assurdo, ma non riesco a liberarmi di questa ideazione, che per la sua stessa incongruenza col senso comune mi fa preoccupare non poco; in particolare, non so se insistere a dirmi che quello con cui entro in contatto è sempre il mio corpo, cosa che già so e che dunque dovrebbe essere superflua, oppure cercare di ignorare l'ansia che questo pensiero, al pari di tanti altri ad esso simili, mi procura... Che ne pensate?
Salve il medico di base spesso non è in grado di fare una giusta valutazione psichiatrica. Le consiglio il consulto con uno psicoterapeuta o uno psichiatra per poi decidere quale tipo di terapia fare.
Dott.ssa milvia verginelli

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Buonasera, i sintomi che descrive possono essere compatibili con il disturbo ossessivo-compulsivo. La sua caratteristica principale è la presenza dei pensieri chiamati intrusivi, perché si presentano nella nostra mente, inserendosi nel flusso degli altri pensieri. Quando si è affetti da questo disturbo, si fa fatica a mantenere la distanza critica da questi pensieri e si tende invece a dare per scontato che siano la descrizione della realtà. Questo porta a provare l'ansia, spesso molto forte e insopportabile che si calma, temporaneamente, solo attraverso delle compulsioni che possono essere azioni o anche altri pensieri che hanno lo scopo di rassicurare. Si instaura un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Ma con un aiuto adeguato si può. Sforzarsi a ignorare l'ansia è quasi impossibile e non è questa la soluzione. L'ansia è un'emozione e dipende dai pensieri. Per esempio pensare di essere malato di psicosi comprensibilmente spaventa.
In ogni caso, prima di chiamare il Suo problema OCD (sigla inglese del DOC - disturbo ossessivo-compulsivo) ci vuole un'accurata valutazione. Che non è possibile né sarebbe corretto fare in questo spazio, senza parlare direttamente con Lei. Bisogna comprendere a fondo che cosa Le sta succedendo per poter iniziare la cura appropriata. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, questa spetta al medico. La Sertralina viene spesso prescritta per contenere i pensieri ossessivi. Se si tratta del DOC, il farmaco può essere molto utile, ma da solo non è sufficiente, bisogna lavorare su se stessi per liberarsi dai sintomi. Per questo motivo Le consiglierei di rivolgersi a uno psicoterapeuta. Cordialmente, Dott.ssa Katarina Faggionato
Salve, concordo con le risposte dei colleghi che le suggeriscono un percorso psicoterapeutico, come approccio terapeutico (in aggiunta ai farmaci, almeno in un primo periodo). Allo stesso tempo comprendo le sue perplessità circa la diagnosi e il trattamento farmacologico. Purtroppo non ci fornisce il dato relativo a "da quanto tempo" assuma sertralina, soprattutto al dosaggio corrente di 75 mg (1 cpr e mezzo da 50). La sertralina, come altri serotoninergici SSRIs, per le prime 2-3 settimane non dà sostanziale beneficio, anzi inizialmente può esserci una esacerbazione dello stato di "tumulto" interiore. Questa è la ragione per cui, in tale periodo iniziale, dovrebbe essere associata ad un ansiolitico (ad es. una benzodiazepina), fintantoché non sia iniziato l'effetto ansiolitico della sertralina stessa. I serotoninergici come la sertralina vengono anche utilizzati come antiossessivi (per il DOC/OCD), in genere a dosaggi doppi rispetto a quelli richiesti per ansia/depressione. Quindi anche 100 o 150 mg per la sertralina. Vengo poi a quelle che chiama ideazioni giustamente "bizzarre". Mi hanno colpito soprattutto quelle più recenti relative al "contatto" (immagino come consapevolezza, da dentro) con il proprio corpo, percepito come estraneo e minaccioso. In effetti sembrano ideazioni psicotico-simili, tuttavia lei le riferisce come egodistoniche (le teme e le critica, quindi non è un vero e proprio delirio). Immagino però che le risultino incresciose. Per questo vedrei appropriato eventualmente l'utilizzo (come spesso si fa in OCD/DOC gravi) di una bassa dose di certi antipsicotici atipici, tipo l'aripiprazolo. Ma questa non è la sede per un corretto inquadramento diagnostico e prescrizione terapeutica. Non si può prescindere dal colloquio diagnostico e anche dall'utilizzo eventuale di questionari/interviste strutturati in sede di colloquio psichiatrico. Pertanto, in considerazione del vissuto come increscioso di certi pensieri (effettivamente lei sembra avere un mentale iperattivo/ipertrofico e disregolato) bizzarri, a mio avviso abbisogna innanzitutto di un consulto psichiatrico per conferma della corretta diagnosi e per la migliore terapia farmacologica per darle aiuto in breve termine. Solo in seguito, magari su consiglio dello psichiatra, circa un collega psicoterapeuta di sua fiducia, intraprendere poi anche un percorso psicoterapeutico che poi è quello che va a lavorare davvero in maniera profonda sciogliendo i meccanismi disfunzionali da un punto di vista di dinamica psichica. Si faccia consigliare un bravo psichiatra nella sua zona. Vedrà che potrà poi stare sensibilmente meglio, ovvero abbassare sensibilmente i livelli di angoscia e di assedio da parte di pensieri veramente incresciosi e spaventevoli. Un caro saluto e buon proseguimento.
Buongiorno,i pensieri che malgrado lei le attraversano la mente nel suo disturbo DOC, sono centrati sul timore di essere di diventare psicotico e di perdere il contatto con la realtà.È una situazione angosciante che richiede innanzi tutto una valida diagnosi e altrettanto valida valutazione psichiatrica e prescrizione farmacologica.Parallelamente è necessario sostegno psicologico e colloqui che l aiutino a sentirsi rinforzato in questa fase critica e a comprendere i segnali di questo malessere . In questo modo potrà superare questa grande paura di perdere il contatto con la realtà,contatto che lei non ha perso ma che teme ossessivamente di perdere.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Caro utente, la sua grande paura mi arriva forte e chiara. Per poterla aiutare al meglio, occorrerebbe somministrarle dei test che ci danno un'ipotesi diagnostica precisa, un colloquio psicologico accurato e l'affiancamento dei farmaci adatti. Le consiglio di prendersi cura di lei a 360 gradi e di farlo il prima possibile, ha tutti i diritti di stare bene.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente di mio dottore,

i suoi sintomi sono tipici dei disturbi d'ansia
La terapia per il Disturbo d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i disturbi d’ansia.
Chi soffre di ansia e sviluppa diverso forme di fobie, interpreta erroneamente le sensazioni emozionali e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento della psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Inizi quanto prima una psicoterapia, vedrà che con il tempo riuscirà a star meglio

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve. Sta facendo solo una terapia farmacologica o anche una psicoterapia? La psicoterapia sarebbe consigliabile per poter indagare sulle cause della sua ansia che le provocano i pensieri e le sensazioni che descrive. Un percorso che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause, ad elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione e a poter dare spazio alle emozioni represse che le causano la sua sintomatologia, stimolando la fiducia in sé che l'aiuterà a liberarsi dalle sue paure e angosce. Distinti saluti
Buonasera, si faccia coraggio si apri con il suo medico/ psichiatra di fiducia per farsi supportare non solo farmacologicamente ma anche psicologicamente. Utile sarebbe conoscere in profondità da dove deriva questo malessere ed elaborato per un esito positivo. Saluti
Buongiorno, credo che potrebbe riferirsi ad uno psichiatra psicoterapeuta che, chiarendo la diagnosi, possa offrirle il percorso più adeguato.
Cordiali saluti
Giada Bruni
I sintomi che riporta sono compatibili con la diagnosi citata ma è impossibile darle una conferma da remoto. Suggerisco visita con uno specialista per maggiore tranquillità.
Sappia cmq, che la consapevolezza di malattia, ovvero il fatto di percepire i pensieri come bizzarri, esclude forme deliranti e/psicotiche che sarebbero all'opposto caratterizzate da incrollabile convinzione di tali pensieri.
Psicoterapeuta e psichiatra sono i professionisti di riferimento.
In bocca al lupo!
Buon giorno, mi spiace per la situazione da Lei descritta che sicuramente le creerà non poco disagio. Posso chiederle se prima di ricevere questa diagnosi le sono stati somministrati dei test psicologici? Credo che in certi casi sarebbe opportuno attuare accurato e approfondito lavoro di psicodiagnosi per meglio entrare in contatto e rapporto con il mondo interno e relazionale della persona che chiede aiuto e solo in seguito decidere se optare o meno per un trattamento farmacologico da affiancare alla psicoterapia. Restando a disposizione per eventuali domande porgo cordiali saluti. Gian Piero dott Grandi.
Buongiorno,
nel suo caso suggerisco visita specialistica per sua maggiore tranquillità, con un psicoterapeuta o psichiatra onde evitare un aumento del disagio. Un caro saluto.
Dott.ssa C. Sno
Gentile utente, mi pare di capire che la diagnosi con relativi farmaci è stata effettuata dal medico di base. La invito, pertanto, ad effettuare una visita psichiatrica per approfondire il quadro della sua situazione, per evitare che si aggravi. Un caro saluto
Gentile utente, parli di tutto ciò con lo psichiatra che la segue e valuti l'opportunità di affiancare una psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
penso che lei ha appreso un linguaggio tecnico-specifico che, almeno lei non sia un sanitario, la sta privando di una lingua madre che potrebbe renderle facile e piacevole la vita.
Se vuole fare delle sedute, in presenza fisica, nel mio studio di Brescia, posso mostrarle e indicarle nuovi percorsi.
Un saluto cordiale
Marzia Sellini
Gentile signore, da come descrive i suoi sintoni, sembra trattarsi di un disturbo ossessivo che provoca un' ansia patologica, ma da remoto è inopportuno fare diagnosi. Sarebbe necessario affiancare la terapia farmacologica a una psicoterapia, preferibilmente cognitivo-comportamentale, per comprendere la funzione e l'origine dei suoi pensieri disfunzionali. La psicoterapia l'aiuterebbe a conoscersi meglio e a dare significato a tutto questo malessere. Mi auguro che lei riesca a chiedere un aiuto più efficace e che riesca a raggiungere la sua serenità liberandosi da questi pensieri intrusivi.
Saluti dott.ssa Irene Grossi
Gentile utente, capisco il suo disagio e il suo profondo malessere, disturbi del genere vanno impattare sulla qualità della vita rendendo molto difficile la quotidianità. Effettivamente i sintomi da lei descritti possono essere ricollegati a un disturbo ossessivo-compulsivo con elementi che paiono indirizzare verso un possibile esordio psicotico. Questo però è tutto da valutare in una sede adeguata, con l’utilizzo di test e di un colloquio clinico. Una volta confermata la diagnosi Sarà allora possibile iniziare un percorso terapeutico e integrare con la terapia farmacologica più corretta.
Saluti, dott.ssa Marini

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