Soffro di una grave forma di obesità sin da quando ero bambina. Ho passato tutte le fasi dei disturb

19 risposte
Soffro di una grave forma di obesità sin da quando ero bambina. Ho passato tutte le fasi dei disturbi alimentari e ora sono 4anni che non riesco a fermare il binge eating. Mia madre (dimagrita 50kg di recente) mi attacca costantemente dicendo che devo dimagrire per il mio bene ma questo è solo l'inizio del discorso perché termina sempre dicendomi che non ho più forma umana, che faccio schifo e che le persone vomitano quando mi guardano oltre al mio ragazzo che a detta sua sta con me per pietà perché sono brutta e grassa. Mi guarda sempre con un disprezzo e disgusto che non riesco a descrivere .. l'espressione è tipo quella che se fa quando pesti una c**Ca. Non so quanto ancora potrò reggere... Non so cosa fare (non voglio fare dieta adesso. Non ne ho la testa né la voglia)
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile. Affrontare il binge eating e gli attacchi costanti di tua madre può essere estremamente stressante e doloroso. È fondamentale cercare l'aiuto di un terapeuta o di uno psicologo specializzato nei disturbi alimentari. Possono aiutarti a comprendere meglio il binge eating e a sviluppare strategie per gestirlo. Partecipare a un gruppo di supporto per persone che affrontano problemi simili può essere di grande aiuto. Sentirsi capiti e sostenuti da chi ha vissuto esperienze simili può fare una grande differenza. Se possibile, cerca di ridurre al minimo il tempo trascorso con persone che ti trattano in modo negativo, compresa tua madre. Circondati di persone che ti sostengono e ti rispettano. Se ti senti a tuo agio, prova a parlare con tua madre in un momento calmo e spiegale come i suoi commenti ti fanno sentire. Potrebbe non rendersi conto dell'impatto delle sue parole.

Prima di concentrarti sulla perdita di peso, è importante affrontare il tuo benessere mentale. Il binge eating è spesso legato a problemi emotivi, quindi lavorare su questi aspetti può aiutarti a trovare un equilibrio. Dedica del tempo a te stessa e alle attività che ti fanno sentire bene. Che sia leggere, passeggiare, ascoltare musica o qualsiasi altra cosa che ti porti gioia e tranquillità. Informati sui disturbi alimentari e sul binge eating. Comprendere meglio la tua situazione può aiutarti a sentirti più in controllo e a riconoscere che non sei sola.

Cerca di riconoscere e affrontare le emozioni che possono scatenare il binge eating. Un terapeuta può aiutarti a sviluppare tecniche per gestire lo stress, l'ansia e altre emozioni negative in modo più sano. Pensa a lungo termine e a cosa desideri per la tua vita. Visualizzare un futuro positivo può aiutarti a trovare la motivazione per iniziare a fare piccoli cambiamenti verso il miglioramento del tuo benessere complessivo.

Ricorda che meriti rispetto e amore, sia da parte degli altri che da te stessa. Prendersi cura del proprio benessere mentale ed emotivo è il primo passo verso qualsiasi cambiamento positivo nella vita. Non esitare a cercare l'aiuto di professionisti e a chiedere supporto a chi ti vuole bene.

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Gentile paziente,
sotto la spinta di motivazioni psicologiche diverse.
Molto spesso coloro che circondano la persona in difficoltà, come i suoi genitori, cercano di spingerla a mangiare meno, facendogli notare che sta mangiando eccessivamente ed in maniera smodata. Questa modalità di sottolineare le difficoltà (e la possibile patologia) invece che migliorare la situazione la peggiora, inducendo uno strato di frustrazione e di rabbia che spingerà ad usare il cibo in maniera disfunzionale.
La Terapia Breve Strategica e le possibili soluzioni
Il concetto chiave sul quale impostare una terapia psicologica rispetto alla problematica bulimica è la messa a punto di soluzioni che modifichino le modalità di percezione del soggetto riguardo al cibo e alle dinamiche emotive che si trova ad affrontare ogni giorno.
Una strategia molto efficace in questi casi è rappresentata dalla scrittura. Riuscire a mettere su carta tutte le dinamiche emotive che ci tormentano permette di “far emergere” gli aspetti emotivi e ci aiuta a ritrovare una maggiore chiarezza interiore. Un’altra strategia funzionale consiste nel cercare di riappropriarsi del piacere del cibo mangiando solo durante i tre pasti principali: colazione pranzo e cena. Più che una dieta probabilmente serve un percorso psicologico per uscire a riappropriarsi della sua vita e a prendersene cura, in un'unica parola: imparare a volersi bene.
A disposizione, dr. Germi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione, che non solo è dolorosa per lei, ma che ha un forte impatto anche sulla sua quotidianità. Se sente che questo non è il periodo giusto per lei per fare una dieta, le consiglio comunque di prendersi del tempo per se stessa, magari coltivando una passione, o un semplice hobby. Quello dei disturbi alimentari è un contesto molto difficile, e le consiglio, non solo di affidarsi ad un professionista esperto in questa tematica, ma anche di inserirsi in un gruppo di auto-mutuo-aiuto, in cui può sentirsi compresa ed accettata, ed il confronto con altre persone nella sua stessa situazione può esserle molto d'aiuto. In questo momento deve circondarsi di persone che le danno delle energie positive e che la accettano per quello che è, persone che possono aiutarla ad affrontare questo momento per lei particolare.
Saluti,
Dott.ssa D'Alessandro Jessica
Ciao
io penso che partendo da come ti senti in questo momento potresti trovare un professionista che in presenza oppure online ti possa accompagnare a comprendere il significato del tuo rapporto con il cibo e, rispettando i tuoi tempi, supportarti in un percorso di autoaffermazione e autostima. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, non esitare a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Letizia Muzi
Cara ragazza,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Immagino che faccia fatica a mettere dei sani confini nella relazione con sua madre. Credo che sia importante per lei in questo momento lavorare proprio su questo aspetto, che la fa sentire svalutata e indegna. Se volesse lavorare su se stessa mi contatti pure in privato. Avrò il piacere di offrirle un primo colloquio gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
buonasera gentile utente, mi dispiace molto sentire che stai attraversando un periodo così difficile. Le parole di tua mamma minano la tua autostima, quindi è importante proteggerti da questi attacchi emotivi cercando un aiuto con un percorso di psicoterapia per ritrovare la fiducia in te stessa e far capire a tua madre che bisogna essere apprezzati per quello che si è, aldilà del peso. Ti auguro di trovare la forza giusta. Per qualsiasi informazione sulla terapia non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un affettuoso saluto, D.ssa Cristina Sinno
Cara utente, posso solo immaginare quanto sia estenuante combattere da sempre i disturbi del comportamento alimentare. Hai pensato di chiedere aiuto a professionisti? Per quanto riguarda le pesanti offese che ti rivolge tua madre, dev’essere terribile e mi spiace molto per quello che stai vivendo. Se ti è possibile, metti dei confini in modo assertivo con lei, anche dicendole, ad esempio, che non le permetti di offenderti in questo modo. In ogni caso, ti suggerirei di intraprende un percorso, luogo in cui potrai affrontare ed elaborare tutti i tuoi vissuti più difficili. Spero tu possa sentirti meglio al più presto. Un caro saluto, dott.ssa Giorgia Signorini
Buongiorno,
dalle sue parole si evince una grande sofferenza che dura da tempo e alla quale non ha ancora trovato tregua. Vivere con un disturbo alimentare non è affatto facile, soprattutto quando le altre persone non comprendono cosa stai vivendo. La dieta molto spesso in queste situazioni non è efficace, soprattutto perchè si tratta di problemi legati al vissuto psicologico, il conflitto con il cibo è solo il sintomo di quello che la persona si porta dentro a livello emotivo.
Io mi occupo principalmente di binge eating, anche online, qualora volesse prenotare un colloquio rimango a disposizione.
Cordialmente
Eleonora Cipriani
Gentilissima, grazie per aver condiviso, non dev’essere stato facile.
Per quanto sua madre possa essere mossa dalle migliori intenzioni, purtroppo causa l’effetto contrario ed è più che comprensibile che lei si senta così.
Spesso la voglia e la ricerca di cibo sono proprio legate e dovute a reazioni emotive. È importante dare priorità al proprio benessere, proprio partendo dal nostro mondo interiore. Capire i nostri pensieri, le nostre emozioni, cosa succede e cosa ci porta a cercare del cibo per stare “meglio” sono i punti di partenza per innescare un cambiamento positivo. Esplorare questi aspetti e queste sfere delicate porterà sempre più nella direzione dell’auto accettazione, assumendo una prospettiva più gentile con noi stessi e portandoci ad amarci un po’ di più. È importante cosa noi pensiamo di noi stessi, ed è proprio da noi e su di noi che si può lavorare per stare bene, cercando di non focalizzarci sul giudizio altrui. Se quando sta insieme al suo ragazzo riesce a sentirsi accettata e accolta, passi più tempo con lui e condivida con lui ciò che sente. Se pensa che possa essere una via percorribile, provi anche a parlare apertamente con sua madre, spiegandole come ciò che le dice la fa sentire, spiegandole che così non è d’aiuto e non si sente supportata.
Lei ha tutto il diritto di ricevere rispetto, amore e di ritrovare la sua serenità!
Le auguro il meglio, un caro saluto!
Ciao, sono d'accordo con te che ,ad oggi, non sei pronta per fare una dieta. Non è la realtà esterna che va modificata per ora, ma quella interna. Certo non è facile, ma molto faticoso.
Se hai voglia di provare sono a tua disposizione.
Un caro saluto.
Lavinia
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Buongiorno,
Mi dispiace per le difficoltà che sta vivendo nel rapporto con sua madre... I disturbi alimentari sono sintomo di un problema che abbiamo con noi stessi; la dieta ed il raggiungimento di una situazione di equilibrio sono la conseguenza del riuscire o meno a risolvere questo problema. Le consiglio di rivolgersi ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Non so quale sia la Sua età, dalle Sue parole mi sembra di capire che attualmente il Suo problema principale sia il rapporto con Sua madre perché Lei stessa dice che in questo momento non si sente di affrontare una dieta. Si faccia aiutare con una terapia psicologica per cercare di affrontare il problema di comunicazione e di relazione con Sua mamma. Cordialmente.
Gentile utente, leggo con grande dispiacere della sua situazione. Le consiglio di valutare l'idea di prendersi uno spazio tutto suo con un professionista psicologo che l'aiuti ad esplorare il rapporto con sua madre e con il suo corpo affinchè lei possa risolvere il problema del binge eating e migliorare il rapporto con il genitore. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile. È importante ricordare che il tuo valore come persona va al di là del tuo aspetto fisico. L'atteggiamento di tua madre verso di te è estremamente dannoso e ingiusto. Ti consiglio di cercare supporto professionale, per aiutarti a gestire il binge eating e affrontare le tue emozioni legate all'obesità. È fondamentale lavorare sulla tua autostima e imparare a trattarti con gentilezza e compassione.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentilissima, mi spiace davvero molto leggere le sue parole. Immagino la sofferenza che prova di fronte alle parole di sua madre e quanto possa star emotivamente male in relazione al disturbo alimentare di cui soffre. Capisco come per lei in questo momento possa essere difficile e fonte di frustrazione l'idea di iniziare una nuova dieta. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto in disturbi dell'alimentazione per iniziare a prendersi cura di lei, attraverso un percorso che la accompagni e la sostenga in questa fase di vita. lniziare a concedersi questo spazio e questo momento, potrebbe davvero essere un modo con cui si possa prender cura del suo malessere e si possa svincolare da ciò che contribuisce a farla soffrire. Rimango a disposizione e le auguro il meglio. Cordiali saluti, dott.ssa Zenucchi
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Lavorare su autostima, autoefficacia e affettività, l'aiuterà ad gestire sempre di più l'intensità e la forza di certe azioni : "mi attacca costantemente dicendo che devo dimagrire". Dott.ssa Giovanna Scarpino
Mi dispiace molto per la situazione le consiglio di intraprendere una psicoterapia quanto prima.
Evidentemente sua madre sta cercando il modo per spronarla a reagire, ma evidentemente con modi che finiscono per creare ulteriore sofferenza.
Rimango a disposizione.
Dr.ssa Versari Debora.
Gentile utente, prima di tutto grazie per il coraggio di aver condiviso la sua situazione. Sento l'intensità della sofferenza che essa le provoca, così come sento il desiderio di trovarvi sollievo, ed è importante che lei abbia fatto il primo passo condividendo il suo vissuto su questo portale. Purtroppo, può accadere che persone a noi vicine, anche se ben intenzionate, per le ragioni più disparate, assumano nei nostri confronti dei comportamenti che generano o aggravano il nostro malessere interiore. Essendo, come mi pare di intendere, il cibo per lei uno strumento per regolare il suo disagio emotivo, la relazione difficile in cui si ritrova coinvolta con sua madre la inserisce in un circolo vizioso non facile da spezzare, in cui il suo peso genera il giudizio da parte di sua madre, il quale le genera un dolore che la spinge ulteriormente a cercare conforto nel cibo e quindi a perpetuare la condizione di sovrappeso che la espone ai giudizi di sua madre... Ciononostante, è possibile trovare una via di uscita da questa situazione, lavorando su quelle fragilità che rendono il cibo uno strumento indispensabile per regolare le proprie emozioni, coltivando un rapporto più compassionevole nei propri confronti e sviluppando strategie alternative, più sane, per gestire gli stati emotivi difficili. Spero di averle offerto una risposta utile e, augurandole il meglio, rimango a sua disposizione.
Un cordiale saluto,
Dott. Alessandro Pittari

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