Si consiglia sempre di ridurre il più possibile lo stress, ma chi sta affrontando una paura e quindi

19 risposte
Si consiglia sempre di ridurre il più possibile lo stress, ma chi sta affrontando una paura e quindi ha a che fare con lo stress h24 come cavolo fa?

Mi spiego meglio, mettiamo che X deve affrontare la sua fobia sociale, prende coraggio e affronta gradualmente le proprie paure, ma allo stesso tempo vorrebbe star lontano dallo stress, cosa può fare?

Faccio questa domanda perchè chiunque affronti una qualsiasi paura contemporaneamente andrà in contro ad una buona dose di stress. Quindi? Come si trova il giusto equilibrio?
Qualche esempio?
Gentile Utente,
mettere mano ad una propria difficoltà richiede sempre un consistente investimento di energie mentali, e la stanchezza è una conseguenza fisiologica. Ciò su cui è però possibile intervenire è il pre e il post del problema, della fobia sociale riprendendo il suo esempio. Il rimuginio che anticipa le occasioni sociali, e la ruminazione che le segue per dar vita ad un'analisi minuziosa di ciò che è accaduto, sono parte integrante del problema, e come tali devono esser oggetto di intervento. Al netto di ciò, il terapeuta è consapevole della fatica che compie il paziente nel tentativo di scardinare il suo funzionamento, e non manca di mettere a disposizione la sua figura per i tanti, comprensibili, momenti di cedimento in cui il timore toglie spazio alla speranza. Un caro saluto

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Buonasera, sicuramente affrontare una paura " fa paura" e comporta stress. Lei scrive che però è " costretta H24" a confrontarsi con la sua paura ( chi la costringe? Come mai si costringe?) E allora la invito ad osservarsi dopo aver affrontato la paura, cosa è accaduto, cosa pensa del suo modo di gestire questa emozione, che strategia ha usato? Provi a notare le risorse che mette in campo. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera, purtroppo affrontare le proprie paure richiede un grande investimento di energie. Lo stesso sforzo è richiesto quando ci si mette in gioco e si lavora su di sé.
È seguito da un professionista? Essere seguito da un terapeuta in questa fase della sua vita potrebbe aiutarla ad alleggerire il carico e delineare obiettivi raggiungibili.

Resto a disposizione.

Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente, affrontare una paura richiede inevitabilmente molte energie cognitive, emotive e comportamentali, che non originano né si esauriscono direttamente con l'inizio e la fine dell'esposizione allo stimolo fobico. L'esperienza viene vissuta come stressante sia anticipatamente che successivamente all'evento, attraverso rimuginio e ruminazione, emozioni anticipatorie (come l'ansia) e a posteriori (come la vergogna, il senso di colpa, la rabbia..). Insomma, ci sono davvero molte variabili da tenere in considerazione. Rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarla davvero a comprendere il funzionamento del suo problema in ogni sua sfumatura, a trovare risposte ai suoi dubbi e a scegliere il trattamento più indicato ed efficace. Un caro saluto
Buonasera,
Il giusto equilibrio si può trovare per esempio affrontando lo stress in piccole dosi. Esistono dei validi metodi per poter affrontare ciò che ci spaventa in maniera delicata.
Un cordiale saluto
Dott. Santo La Monica
Non esiste alcuna formula magica. Un percorso di psicoterapia può avere anche questo obiettivo: aiutare a trovare il giusto equilibrio che tanto cerca. Darle dei consigli brevi e scritti non avrebbero alcuna valenza.
Ci rifletta, magari è per lei un buon momento per fissare un primo colloquio con un professionista.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile Signore/a un percorso legato alla psicoterapia è di fatto un modo di ripensare dei vissuti. Certo tutti i cambiamenti prevedono un lavoro ma viene fatto con i tempi che stabiliscono il terapeuta e il paziente e solitamente non è poi "stressante". Forse il dover lottare con tanta tenacia al punto di esserne stressati rimanda a dei significati sui quali forse vale la pena di riflettere, ma questa è solo una possibilità tutta da verificare. Un cordiale saluto
Gentile sigra lo stress è una risposta psicofisica che l'organismo mette in atto in risposta a compiti che sono valutati dall'individuo come eccessivi: questo significa che un evento stressante per qualcuno potrebbe non esserlo per altri e che uno stesso evento in fasi di vita diverse può risultare più o meno stressante. Quindi ognuno di noi ha la sua dose di stress che gestirà in modo diverso, più che esempi potrei dirLe che ci sono dei protocolli per la riduzione dello stress scientificamente collaudati come MBSR-Mindfulness-based stress reduction -. Questa potrebbe essere una strada.
Un cordiale saluto
Dottssa AnnaRita Grimaldi
Gentile utente di mio dottore,

affrontare le proprie paure richiede un grande investimento di energie. Lo stesso sforzo è richiesto quando ci si mette in gioco e si lavora su di sé. Sarebbe opportuno che iniziasse un percorso di psicoterapia con il quale poter acquisire degli strumenti che le consentano da un lato di attraversare le paure piu profonde e le sue preoccupazioni e dall'altro di poter prevenire situazioni di forte stress nei confronti delle quali potrebbe cominciare ad assumere una posizione diversa.
Non esiti a contattare quanto prima un terapeuta per poter cominciare appunto un percorso che le consenta nel tempo di poter acquisire un maggior benessere a prescidere dagli eventi che le presenterà la vita.
In bocca al lupo per tutto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro utente , gestire la propria fobia non è semplice e inevitabilmente consta di grande fatica fisica, mentale, psicologica ecc.. Non c’è una formula per evitare tutto ciò, ma sicuramente affrontare un percorso psicoterapeutico la aiuterebbe molto sia nella gestione sia nella comprensione di ciò che si cela dietro “il campanello d’allarme” fobia .
Saluti
Gentile utente, le rispondo molto sinteticamente: si esce da questo impasse con l'aiuto ed il supporto di una psicoterapia. Un caro saluto
Gentile utente, certamente affrontare una propria difficoltà, come la fobia sociale, richiede energia. Ma nel momento in cui ci si mette in gioco probabilmente si ha una maggiore consapevolezza delle proprie risorse ed una migliore capacità di gestione delle fonti di stress.
Cordiali saluti
Car* utente, innanzitutto concordo con lei sul fatto che chi si trova in un processo di cambiamento si trova a far fronte ad un inevitabile carico aggiuntivo di stress. Selye chiamò la risposta allo stress "Sindrome Generale di Adattamento". Noi tutti siamo sottoposti a stimoli di diversa natura: fisici, ambientali, sociali, lavorativi, cerchiamo così di reagire come meglio possiamo a queste richieste. Quindi, lo stress è lo stimolo e gli effetti che noi sentiamo (fatica, esaurimento) sono la conseguenza alla nostra risposta a quest'ultimo. Percepire una dose di stress è funzionale alla nostra sopravvivenza. Se non avessimo paura di restare al verde, non ci preoccuperemmo di andare a lavorare per guadagnare soldi. A questo punto la cattiva notizia è che non possiamo stare lontani dallo stress. Ciò che ci fa stare male è una dose eccessiva di stress (troppe richieste) o una nostra risposta disfunzionale. La buona notizia è che possiamo imparare a gestire il carico di stress e sperimentare nuove risposte ad esso, per trovare un equilibrio che ci possa far vivere meglio. Nell'esempio da lei citato, la persona che vuole affrontare la fobia sociale sceglie volontariamente di agire per migliorare il proprio stato emotivo. La fonte di stress è interna (una richiesta di adattamento che la persona stessa si sta facendo) e si somma ad un altro numero X di richieste ambientali e personali. Se spogliamo la parola stress dal suo connotato negativo, ci possiamo rendere conto che una tale richiesta è una forma di amore verso se stessi. Vista da questa prospettiva già si alleggerisce un po' il suo peso. Lei ha utilizzato due parole importantissime: Gradualità e Coraggio. Il cambiamento desiderato deve avvenire in maniera graduale, attraverso uno sforzo commisurato ai limiti e ai tempi della persona in questione. In questo modo il carico di stress resta sopportabile. Il cambiamento avviene per piccoli passi. La persona imparerà a conoscere la sua paura, a rassicurarla, a sperimentare con coraggio comportamenti nuovi che andranno a costituire un'esperienza di successo che la incoraggerà a proseguire. L'equilibrio andrà cercato costantemente, senza ricorrere a "forzature", poichè ciò equivarrebbe ad una mancanza di rispetto dei propri limiti e bisogni. Alla sua domanda: come si trova un equilibrio? Le rispondo: con piccole esperienze quotidiane, con amore verso se stessi, con piccoli sforzi,sbilanciandosi e ritrovando poi un diverso equilibrio. Grazie di aver posto questa domanda che sarà senz'altro utile anche ad altre persone.
Buonasera. Quando si affronta una paura in ogni persona può attivarsi un diverso livello di stress. Un "certo" livello di stress, è considerato positivo per affrontare nella vita vari aspetti significativi (come può essere affrontare una paura), viceversa un eccessivo livello di stress, può risultare ostacolante o causa di ulteriore sofferenza. Per affrontare paure che creano così tanto stress può essere di grande aiuto iniziare un percorso psicoterapeutico attraverso il quale, nel rispetto dei tempi della persona, si può lavorare sul miglioramento della salute e del benessere dal punto di vista sia relazionale che personale, in altri termini, in senso globale.
Un caro saluto,
Dott. Felice Schettini
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Il concetto di stress è molto generico e poco fruibile.
Meglio riflettere sulla nostra capacità di tolleranza di un evento precariante, e la nostra capacità di tolleranza si fonda su livelli di soglia soggettivi.
In terapia si lavora su questi livelli di soglia.
Buon lavoro dunque!
Ci sono tanti tipi di stress, non tutti necessariamente negativi. Nell'esempio che porta manca qualche dettaglio, bisognerebbe quindi approfondire. Ma le assicuro che si può uscire dall'empasse che sta vivendo.
Buongiorno,
nel caso specifico della fobia sociale esistono protocolli di intervento che prevedono un lavoro sull'aspetto comportamentale (esposizione graduale agli stimoli fobici) e parallelamente un lavoro sull'aspetto cognitivo (pensieri irrazionali, catene di pensieri catastrofici).
Un trattamento che includa solamente uno dei due aspetti, come dice Lei, non pone i corretti presupposti per risolvere la problematica.

A disposizione per chiarimenti.
RM
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno gentile utente,
bisogna vedere in che modo X affronta le proprie paure. Se continua a voler stare lontano dallo stress evidentemente il modo in cui le sta affrontando non è di aiuto per lui.
Parlare di "fobia sociale" è generico, ma provo a fare un esempio per spiegarle cosa intendo. Poniamo il caso che a X metta ansia il fatto di stare insieme alle persone mentre queste parlano di notizie di attualità. Ipotizziamo che X non legga i giornali e non guardi la televisione e dunque non sia informato. In questo caso l'ansia potrebbe essere dovuta alla paura che qualcuno gli chieda la sua opinione e lui non saprebbe cosa dire.
Se X continua a frequentare le persone che parlano di attualità mentre lui continua a non essere informato, è vero che sta affrontando una situazione di stress, ma in un modo non funzionale per lui e certamente il suo livello di ansia e di stress aumenterà.
Quello che in questa situazione X ha bisogno di iniziare a fare per stare meglio è, ad esempio, iniziare a leggere il giornale. In questo modo, quando si ritrovasse con le persone che parlano, sarebbe informato e non vivrebbe più l'ansia del "non sapere cosa dire".
Ora, anche "iniziare a leggere il giornale" comporterà per lui una certa dose di stress, perchè sta facendo qualcosa di nuovo e di diverso dal solito. Però in questo caso è uno stress che lo aiuterà a sbloccarsi e a trovare un equilibrio migliore nei suoi rapporti con gli altri.
Un cordiale saluto.

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