Senso di colpa per avere acquistato troppi oggetti: come si supera? Essendo stato semi -invalido per
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Senso di colpa per avere acquistato troppi oggetti: come si supera? Essendo stato semi -invalido per diversi anni, la paura di non potermi più muovere mi ha portato a stipare in casa un buon numero di detersivi, articoli da bagno, rotoli di sacchetti, cose di cucina. Tutta roba non deperibile ma che sicuramente non userò mai tutta. Come fare per liberarsene senza senso di colpa, o per riuscire a trovargli posto senza quel magone in gola che ti assale? Sono articoli che in ogni caso ad andarli a ricomprare costerebbero molto, e che possono essere sempre utili.... Non vorrei che magari buttando troppo mi ritrovo beffato due volte. L'ideale sarebbe metterli via senza starli a guardare di fronte a sé troppo spesso. Come se ne esce?
Gentile utente, il suo disagio è comprensibile dal momento che i suoi acquisti potrebbero ricordarle un periodo spiacevole. Quello che mi sento di consigliarle è di non guardare alla situazione come se fosse completamente bianca o nera, ad esempio nell'immediato potrebbe provare a mettere in vendita alcuni lotti ad un prezzo ribassato in modo da recuperare dei soldi. Oppure, sono sicuro che siano cose utilissime da donare in beneficenza tramite un ente che si occupi di smistarle a famiglie bisognose. In entrambi i casi potrà liberarsi delle roba superflua facendo del bene a sè stesso o ad altri...
In secondo luogo, potrà sicuramente trovare pace con le sue decisioni presenti e passate con l'aiuto di un professionista, di modo da capire cosa genera il suo sentimento spiacevole nei confronti di tali oggetti. Mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso psicologico, che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Mi rendo disponibile per ulteriori informazioni, dubbi o curiosità. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
In secondo luogo, potrà sicuramente trovare pace con le sue decisioni presenti e passate con l'aiuto di un professionista, di modo da capire cosa genera il suo sentimento spiacevole nei confronti di tali oggetti. Mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso psicologico, che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
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Salve,
posso immaginare come si sente e il disagio che sta vivendo è assolutamente normale e comprensibile. Potrebbe iniziare a gestire questa situazione facendo un passo alla volta: inizi a capire le quantità di ogni singolo articolo e laddove ci sia abbondanza di numero può tenerne un po' per lei e l'altra parte donarla a chi ne ha più bisogno oppure ridistribuirla alle persone a lei vicino anche ad esempio tramite un piccolo "mercatino dell'usato" nel suo quartiere. Ciò potrebbe non essere cosa semplice, poichè tali articoli essendo legati ad un periodo della sua vita difficile potrebbero far scaturire in lei diverse emozioni: per questo motivo, le consiglio di chiedere supporto ad un professionista, per parlare e approfondire i suoi vissuti emotivi passati e presenti in modo da poter star meglio in futuro rispetto alla problematica da lei riportata. Io stessa mi rendo disponibile per un primo colloquio, che può essere fatto sia online che presso il mio studio oppure a domicilio in caso di vicinanza geografica.
Cari Saluti
Dott.ssa Claudia Fontanella
posso immaginare come si sente e il disagio che sta vivendo è assolutamente normale e comprensibile. Potrebbe iniziare a gestire questa situazione facendo un passo alla volta: inizi a capire le quantità di ogni singolo articolo e laddove ci sia abbondanza di numero può tenerne un po' per lei e l'altra parte donarla a chi ne ha più bisogno oppure ridistribuirla alle persone a lei vicino anche ad esempio tramite un piccolo "mercatino dell'usato" nel suo quartiere. Ciò potrebbe non essere cosa semplice, poichè tali articoli essendo legati ad un periodo della sua vita difficile potrebbero far scaturire in lei diverse emozioni: per questo motivo, le consiglio di chiedere supporto ad un professionista, per parlare e approfondire i suoi vissuti emotivi passati e presenti in modo da poter star meglio in futuro rispetto alla problematica da lei riportata. Io stessa mi rendo disponibile per un primo colloquio, che può essere fatto sia online che presso il mio studio oppure a domicilio in caso di vicinanza geografica.
Cari Saluti
Dott.ssa Claudia Fontanella
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente buongiorno. Senza dubbio aver vissuto per un periodo così lungo uno stato di invalidità ha determinato una forma di trauma psicologico, cosa del tutto normale e superabile. Il trauma ha avuto una sua parziale ricompensa nell'acquistare i prodotti che lei ha menzionato, quasi a voler costruire una sua zona di comfort che alleviasse le sue sofferenze fisiche e psicologiche.
Ora che la sua condizione è migliorata dal punto di vista della mobilità come ci fa capire, non è detto che l'elaborazione del periodo traumatico lo sia altrettanto, ecco perché percepisce questo attaccamento verso i prodotti che ha acquistato, che le sembrano così utili ancora, così ricchi di valore. La paura, che può essere anche inconscia, di ritrovarsi in situazioni simili di difficoltà, la fanno sentire in colpa anche al solo pensiero di disfarsi di tutto quel materiale.
Il mio consiglio è di chiedere supporto psicologico per rielaborare correttamente il trauma vissuto in tutti questi anni, comprendere le dinamiche psicologiche ed emotive che si sono consolidate in quel periodo e che ancora si manifestano attraverso i comportamenti e le abitudini attuali. Lo psicologo l'aiuterà a relazionarsi meglio con prodotti acquistati, che in definitiva sono solamente oggetti che non restituiscono un benessere reale, se non per la loro utilità pratica.
Spero di averla aiutata a riconsiderare la sua situazione da una prospettiva più ampia. Se vuole sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o domande.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Ora che la sua condizione è migliorata dal punto di vista della mobilità come ci fa capire, non è detto che l'elaborazione del periodo traumatico lo sia altrettanto, ecco perché percepisce questo attaccamento verso i prodotti che ha acquistato, che le sembrano così utili ancora, così ricchi di valore. La paura, che può essere anche inconscia, di ritrovarsi in situazioni simili di difficoltà, la fanno sentire in colpa anche al solo pensiero di disfarsi di tutto quel materiale.
Il mio consiglio è di chiedere supporto psicologico per rielaborare correttamente il trauma vissuto in tutti questi anni, comprendere le dinamiche psicologiche ed emotive che si sono consolidate in quel periodo e che ancora si manifestano attraverso i comportamenti e le abitudini attuali. Lo psicologo l'aiuterà a relazionarsi meglio con prodotti acquistati, che in definitiva sono solamente oggetti che non restituiscono un benessere reale, se non per la loro utilità pratica.
Spero di averla aiutata a riconsiderare la sua situazione da una prospettiva più ampia. Se vuole sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o domande.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Non conosco la sua storia, ma è significativo che lei senta un magone in gola e un senso di colpa rispetto a questi oggetti. Sia dal punto di vista pratico (per la spesa che ne è derivata) sia dal punto di vista metaforico (ciò che questi oggetti le ricordano), forse vale la pena che lei possa trovare uno spazio, sia in casa sia dentro di sé, per poter elaborare i suoi vissuti rispetto agli anni in cui è stato semi-invalido, un periodo in cui ha sentito la necessità, evidentemente, di acquistarli.
Come lei scrive rispetto agli oggetti, forse anche questi vissuti non sono semplici da “guardare troppo spesso”, ma le suggerisco di trovare un modo per poterli “conservare” ed elaborare, per poi poterli mettere da parte senza il magone.
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Come lei scrive rispetto agli oggetti, forse anche questi vissuti non sono semplici da “guardare troppo spesso”, ma le suggerisco di trovare un modo per poterli “conservare” ed elaborare, per poi poterli mettere da parte senza il magone.
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Non é inusuale riporre nell'acquisto e a volte accumulo, la soddisfazione della propria vita. Questa volta provi ad investire in un modo per stare davvero bene. Una persona fidata che possa aiutarla a fare la cosa giusta con le cose a buon prezzo che ha messo da parte in modo che nel farlo lei stia meglio.
Salve gentile utente, quando si acquista d’impulso in modo continuativo, possono innescarsi dei meccanismi di regolazione di emozioni negative, non necessariamente connesse agli oggetti presi in considerazione durante lo shopping. In questi casi, a una momentanea gratificazione segue una condizione di disagio psicologico e senso di colpa correlato alla consapevolezza di non aver saputo regolare i propri desideri in relazione alle proprie reali esigenze e possibilità. Se reiterato, quindi, l’acquisto compulsivo può portare ad aggiungere ai disagi psicologici già in essere una tendenza all’accumulo, alimentando il dolore e provocando, come abbiamo detto, senso di colpa. Se il problema è appena accennato, una volta che se ne è preso coscienza, si possono mettere in atto semplici strategie quotidiane, come impostare un budget di spesa da non oltrepassare o individuare strategie di regolazione emotiva alternative e maggiormente funzionali. Queste ultime possono essere, ad esempio, uscire a fare una passeggiata, telefonare a un amico per sfogarsi sul problema o distrarsi parlando d’altro, fare una doccia o un bagno rilassanti, fare un po’ di sport, dedicarsi ad un hobby o leggere un libro. Chiaramente non è detto che ciascuna di queste attività vada bene per tutti; è necessario sperimentarsi per testare e successivamente trovare l’alternativa migliore e più efficace all’acquisto impulsivo.
Se invece il problema è più radicato, per imparare a modificare comportamenti dannosi per il proprio benessere psicologico bisogna fare riferimento a uno specialista, che saprà intervenire sulle difficoltà di autoregolazione della persona, aiutandolo a favorire un cambiamento positivo nelle proprie abitudini. Sono a disposizione, anche online.
Un saluto, dottoressa Nibbioli.
Se invece il problema è più radicato, per imparare a modificare comportamenti dannosi per il proprio benessere psicologico bisogna fare riferimento a uno specialista, che saprà intervenire sulle difficoltà di autoregolazione della persona, aiutandolo a favorire un cambiamento positivo nelle proprie abitudini. Sono a disposizione, anche online.
Un saluto, dottoressa Nibbioli.
La paura ci può portare a fare azioni di cui poi ci pentiamo, e a cui cerchiamo invano una soluzione. "Invano" perché le soluzioni possono essere a portata di mano e realizzabili ma non ci daranno pace finché non risolviamo (e facciamo pace) con quell'emozione iniziale che ci ha portato al momento presente. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Buonasera, immagino non sia semplice liberarsi di quegli acquisiti che rimandano ad un suo periodo di vita in cui si trovava in difficoltà.
Tuttavia penso sia importare esplorare il senso di colpa che riferisce prima di disfarsi degli acquisti che ha accumulato. Quel senso di colpa ha un significato profondo che merita di essere accolto e ascoltato.
L'accumulo di acquisti in quel periodo di vita ha avuto un senso, che rimanda alla funzione che questo comportamento ha avuto anche nel corso dell'evoluzione dell'uomo. l comportamenti di accumulo di risorse garantivano la sopravvivenza arginando il rischio di rimanerne sprovvisti in un periodo di vita in cui non c'era tanta possibilità di reperirle facilmente. E' importante lavorarci su, soprattutto se ciò le causa malessere.
Acquisendo consapevolezza del suo stato emotivo rispetto a questi acquisti accumulati potrà poi scegliere il da farsi. Come suggerito dai colleghi ci sono i mercatini oppure, le case di accoglienza hanno sempre bisogno di nuove risorse materiali utili alla cura degli ospiti etc.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Tuttavia penso sia importare esplorare il senso di colpa che riferisce prima di disfarsi degli acquisti che ha accumulato. Quel senso di colpa ha un significato profondo che merita di essere accolto e ascoltato.
L'accumulo di acquisti in quel periodo di vita ha avuto un senso, che rimanda alla funzione che questo comportamento ha avuto anche nel corso dell'evoluzione dell'uomo. l comportamenti di accumulo di risorse garantivano la sopravvivenza arginando il rischio di rimanerne sprovvisti in un periodo di vita in cui non c'era tanta possibilità di reperirle facilmente. E' importante lavorarci su, soprattutto se ciò le causa malessere.
Acquisendo consapevolezza del suo stato emotivo rispetto a questi acquisti accumulati potrà poi scegliere il da farsi. Come suggerito dai colleghi ci sono i mercatini oppure, le case di accoglienza hanno sempre bisogno di nuove risorse materiali utili alla cura degli ospiti etc.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Capisco che il senso di colpa legato all'accumulo di oggetti può essere un'esperienza emotivamente complessa. È importante iniziare riflettendo sull'origine dei tuoi sentimenti, senza giudicarti duramente. Valuta con gentilezza l'utilità degli oggetti che hai accumulato e considera la possibilità di donare o condividere quelli che non utilizzerai. Mantieni solo ciò che ritieni davvero importante e significativo per te.
Se gli oggetti sono in buone condizioni, pensa alla possibilità di donarli a chi ne ha bisogno o di venderli, in modo da sentirli utili ad altri. Organizza ciò che decidi di conservare in modo che sia accessibile, ma non visibile costantemente, così da non sentire il peso del loro accumulo.
Ricorda che è normale avere oggetti che potrebbero essere utili in futuro, ma trovare un equilibrio tra l'utilità e la sensazione di liberazione può aiutarti a superare il senso di colpa. Prenditi il tempo necessario per affrontare questo processo emotivo e fallo con gentilezza verso te stesso.
Certamente. Il senso di colpa associato all'accumulo eccessivo di oggetti è un problema che può influenzare notevolmente la sua qualità di vita. È importante affrontarlo in modo costruttivo per liberarsi dal peso che comporta.
Per iniziare, dovrebbe riflettere su come questo problema sia iniziato e cosa le fa sentire in colpa. Spesso, l'accumulo eccessivo di oggetti può essere collegato a sentimenti di insicurezza, ansia o la paura di non avere abbastanza in futuro. Identificare le cause profonde del suo comportamento è fondamentale per superarlo.
Successivamente, potrebbe esaminare attentamente tutti gli oggetti accumulati. Chiedersi sinceramente quali di questi oggetti sono effettivamente utili per lei e quali potrebbe tranquillamente dare via o smaltire. La chiave è stabilire delle priorità: cosa è davvero importante e cosa no.
Una volta identificati gli oggetti che non le sono necessari, può considerare di donarli a organizzazioni benefiche o venderli se sono in buone condizioni. Questo le permetterà di dare nuova vita agli oggetti e ridurre il senso di colpa legato all'accumulo.
Inoltre, potrebbe fissare un limite razionale per quanto riguarda la quantità di oggetti che vuole conservare in futuro. Questo limite le aiuterà a evitare di accumulare nuovi oggetti in modo sconsiderato.
Non esiti a coinvolgere amici o familiari di fiducia in questo processo. Condividere il suo obiettivo di ridurre l'accumulo con qualcuno può darle il sostegno necessario e rendere il processo più facile.
Se il problema dell'accumulo e il senso di colpa ad esso associato diventano opprimenti e difficili da affrontare da sola, potrebbe prendere in considerazione l'idea di rivolgersi a uno psicologo o uno psichiatra. La terapia può fornirle un ambiente sicuro per esplorare le radici profonde del suo comportamento e fornirle strumenti per gestirlo in modo più sano.
Resto a disposizione per un'eventuale supporto.
Per iniziare, dovrebbe riflettere su come questo problema sia iniziato e cosa le fa sentire in colpa. Spesso, l'accumulo eccessivo di oggetti può essere collegato a sentimenti di insicurezza, ansia o la paura di non avere abbastanza in futuro. Identificare le cause profonde del suo comportamento è fondamentale per superarlo.
Successivamente, potrebbe esaminare attentamente tutti gli oggetti accumulati. Chiedersi sinceramente quali di questi oggetti sono effettivamente utili per lei e quali potrebbe tranquillamente dare via o smaltire. La chiave è stabilire delle priorità: cosa è davvero importante e cosa no.
Una volta identificati gli oggetti che non le sono necessari, può considerare di donarli a organizzazioni benefiche o venderli se sono in buone condizioni. Questo le permetterà di dare nuova vita agli oggetti e ridurre il senso di colpa legato all'accumulo.
Inoltre, potrebbe fissare un limite razionale per quanto riguarda la quantità di oggetti che vuole conservare in futuro. Questo limite le aiuterà a evitare di accumulare nuovi oggetti in modo sconsiderato.
Non esiti a coinvolgere amici o familiari di fiducia in questo processo. Condividere il suo obiettivo di ridurre l'accumulo con qualcuno può darle il sostegno necessario e rendere il processo più facile.
Se il problema dell'accumulo e il senso di colpa ad esso associato diventano opprimenti e difficili da affrontare da sola, potrebbe prendere in considerazione l'idea di rivolgersi a uno psicologo o uno psichiatra. La terapia può fornirle un ambiente sicuro per esplorare le radici profonde del suo comportamento e fornirle strumenti per gestirlo in modo più sano.
Resto a disposizione per un'eventuale supporto.
Gentile paziente,
Innanzitutto, desidero esprimerle la mia comprensione per il suo vissuto e le emozioni che sta sperimentando. Situazioni di vulnerabilità, come quella da lei descritta, possono portare a comportamenti difensivi o compensativi, come accumulare oggetti per sentirsi più sicuri e preparati a fronteggiare eventuali difficoltà future.
Per affrontare il suo sentimento di colpa e il disagio legato all'accumulo di oggetti, ecco alcune considerazioni e suggerimenti:
1. Riconoscimento e accettazione: Riconoscere che ha accumulato questi oggetti come meccanismo di difesa per una situazione di vulnerabilità è il primo passo. Accettare che in quel momento era la sua maniera di prendersi cura di sé stesso può aiutarla a guardare con maggiore indulgenza alle sue azioni passate.
2. Valutazione dell'utilità: Se ritiene che alcuni di questi oggetti possano davvero essere utili in futuro, potrebbe considerare di conservarli in modo organizzato, magari in scatole o contenitori etichettati, in modo da non averli costantemente sotto gli occhi e da poterli recuperare facilmente quando ne avrà bisogno.
3. Donazione: Se si rende conto che ha davvero troppi oggetti e che è improbabile che li utilizzi tutti, potrebbe considerare la possibilità di donarli. Conoscere il fatto che stiano andando a persone che ne hanno bisogno può attenuare il senso di colpa associato al "spreco".
4. Riflessione sul valore reale: Gli oggetti hanno un costo monetario, ma il benessere e la serenità mentale sono impagabili. Se tenere questi oggetti le causa stress o disagio, potrebbe valutare quale sia la priorità maggiore per lei in questo momento della sua vita.
5. Supporto professionale: Se trova difficile affrontare queste emozioni da solo, potrebbe essere utile consultare un professionista. Un supporto psicologico può aiutarla a elaborare queste sensazioni e a trovare strategie personalizzate per affrontare la situazione.
Le ricordo che ogni passo, anche il più piccolo, verso il benessere e l'accettazione di sé è un successo. La incoraggio a trattarsi con gentilezza e pazienza in questo percorso. Se desidera approfondire o ha bisogno di ulteriore supporto, sono a sua disposizione per un consulto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Sozio
Innanzitutto, desidero esprimerle la mia comprensione per il suo vissuto e le emozioni che sta sperimentando. Situazioni di vulnerabilità, come quella da lei descritta, possono portare a comportamenti difensivi o compensativi, come accumulare oggetti per sentirsi più sicuri e preparati a fronteggiare eventuali difficoltà future.
Per affrontare il suo sentimento di colpa e il disagio legato all'accumulo di oggetti, ecco alcune considerazioni e suggerimenti:
1. Riconoscimento e accettazione: Riconoscere che ha accumulato questi oggetti come meccanismo di difesa per una situazione di vulnerabilità è il primo passo. Accettare che in quel momento era la sua maniera di prendersi cura di sé stesso può aiutarla a guardare con maggiore indulgenza alle sue azioni passate.
2. Valutazione dell'utilità: Se ritiene che alcuni di questi oggetti possano davvero essere utili in futuro, potrebbe considerare di conservarli in modo organizzato, magari in scatole o contenitori etichettati, in modo da non averli costantemente sotto gli occhi e da poterli recuperare facilmente quando ne avrà bisogno.
3. Donazione: Se si rende conto che ha davvero troppi oggetti e che è improbabile che li utilizzi tutti, potrebbe considerare la possibilità di donarli. Conoscere il fatto che stiano andando a persone che ne hanno bisogno può attenuare il senso di colpa associato al "spreco".
4. Riflessione sul valore reale: Gli oggetti hanno un costo monetario, ma il benessere e la serenità mentale sono impagabili. Se tenere questi oggetti le causa stress o disagio, potrebbe valutare quale sia la priorità maggiore per lei in questo momento della sua vita.
5. Supporto professionale: Se trova difficile affrontare queste emozioni da solo, potrebbe essere utile consultare un professionista. Un supporto psicologico può aiutarla a elaborare queste sensazioni e a trovare strategie personalizzate per affrontare la situazione.
Le ricordo che ogni passo, anche il più piccolo, verso il benessere e l'accettazione di sé è un successo. La incoraggio a trattarsi con gentilezza e pazienza in questo percorso. Se desidera approfondire o ha bisogno di ulteriore supporto, sono a sua disposizione per un consulto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Sozio
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Buongiorno, mi dispiace che lei abbia questo magone, questo senso di colpa. Certo, non so dovrebbe buttare via questi prodotti, forse sarebbe più sano trovargli una giusta collocazione (regalarli, tenerne alcuni...). Non ha mai pensato di fare un percorso psicoterapeutico per comprendere perché delle "cose" assumano tanta importanza? Le consiglio di parlarne.con un esperto, di confrontarsi per riuscire a comprendere cosa ci sia realmente alla base di questo suo attaccamento a questi prodotti.
Resto a disposizione
Un saluto
Claudia m
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Un saluto
Claudia m
Salve accolgo la sua richiesta, la mia indicazione è quella di esser aiutato da un professionista che la sostenga in questa emozione.
Rimango a disposizione online
Dott.ssa Margherita Motta
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Gentile utente, consideri l'ipotesi di rivolgersi ad un professionista con cui approfondire la questione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Gentile utente, comprendo il suo stato d'animo e la necessità forse di dover prevenire situazioni difficili acquistando questo genere di articoli. Forse, più che liberarsene, potrebbe essere interessante indagare il significato per lei di possedere questi oggetti. Magari un collega può darle una mano in questo senso. Mi rendo disponibile per qualsiasi dubbio o domanda. Un caro saluto, RInaldi
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Capisco che possa essere difficile liberarsi degli oggetti accumulati, specialmente quando si tratta di articoli che potrebbero essere utili in futuro o che sono stati acquistati con una particolare motivazione legata alla tua esperienza passata. Tuttavia, è importante affrontare questo problema per liberare spazio e ridurre lo stress associato al disordine e all'eccesso di oggetti.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare il senso di colpa e liberarsi degli oggetti in eccesso:
Valuta l'utilità degli oggetti: Fai una lista degli oggetti che hai accumulato e valuta sinceramente se li userai davvero. Se alcuni articoli sono stati conservati solo "per sicurezza" o per paura di rimanere senza, potrebbe essere il momento di lasciarli andare.
Fai una donazione: Se gli articoli sono ancora utilizzabili ma non li utilizzerai mai, considera la possibilità di donarli a organizzazioni di beneficenza locali, famiglie bisognose o rifugi per senzatetto. Sapere che i tuoi oggetti saranno utili ad altri può aiutarti a superare il senso di colpa.
Riduci gradualmente: Non sentirti obbligato a liberarti di tutto in una volta sola. Puoi iniziare pian piano, magari liberandoti di alcuni articoli alla volta. Questo ti darà il tempo di abituarti all'idea e di ridurre gradualmente il senso di attaccamento agli oggetti.
Trova un modo per organizzare gli oggetti rimanenti: Se decidi di conservare alcuni degli oggetti, cerca di organizzarli in modo che non occupino troppo spazio e che siano facilmente accessibili quando ne hai bisogno. Puoi utilizzare scatole, scaffali o altri contenitori per mantenere l'ordine.
Cambia il tuo atteggiamento verso gli oggetti: Rifletti sul motivo per cui hai accumulato così tanti oggetti e cerca di cambiare il tuo atteggiamento verso il possesso di beni materiali. Concentrati sulle esperienze e sui rapporti interpersonali piuttosto che sull'accumulo di cose.
Chiedi aiuto: Se senti di non riuscire a superare da solo il senso di colpa o l'ansia legati al liberarti degli oggetti, considera di chiedere aiuto a un amico o a un familiare di fiducia. Parlare dei tuoi sentimenti con qualcuno di cui ti fidi può essere molto liberatorio.
Ricorda che liberarsi degli oggetti in eccesso può essere un processo emotivamente impegnativo, ma può anche portare a una maggiore serenità e libertà. Concentrati sulle possibilità positive che si apriranno liberando spazio nella tua vita e sii gentile con te stesso durante questo processo.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare il senso di colpa e liberarsi degli oggetti in eccesso:
Valuta l'utilità degli oggetti: Fai una lista degli oggetti che hai accumulato e valuta sinceramente se li userai davvero. Se alcuni articoli sono stati conservati solo "per sicurezza" o per paura di rimanere senza, potrebbe essere il momento di lasciarli andare.
Fai una donazione: Se gli articoli sono ancora utilizzabili ma non li utilizzerai mai, considera la possibilità di donarli a organizzazioni di beneficenza locali, famiglie bisognose o rifugi per senzatetto. Sapere che i tuoi oggetti saranno utili ad altri può aiutarti a superare il senso di colpa.
Riduci gradualmente: Non sentirti obbligato a liberarti di tutto in una volta sola. Puoi iniziare pian piano, magari liberandoti di alcuni articoli alla volta. Questo ti darà il tempo di abituarti all'idea e di ridurre gradualmente il senso di attaccamento agli oggetti.
Trova un modo per organizzare gli oggetti rimanenti: Se decidi di conservare alcuni degli oggetti, cerca di organizzarli in modo che non occupino troppo spazio e che siano facilmente accessibili quando ne hai bisogno. Puoi utilizzare scatole, scaffali o altri contenitori per mantenere l'ordine.
Cambia il tuo atteggiamento verso gli oggetti: Rifletti sul motivo per cui hai accumulato così tanti oggetti e cerca di cambiare il tuo atteggiamento verso il possesso di beni materiali. Concentrati sulle esperienze e sui rapporti interpersonali piuttosto che sull'accumulo di cose.
Chiedi aiuto: Se senti di non riuscire a superare da solo il senso di colpa o l'ansia legati al liberarti degli oggetti, considera di chiedere aiuto a un amico o a un familiare di fiducia. Parlare dei tuoi sentimenti con qualcuno di cui ti fidi può essere molto liberatorio.
Ricorda che liberarsi degli oggetti in eccesso può essere un processo emotivamente impegnativo, ma può anche portare a una maggiore serenità e libertà. Concentrati sulle possibilità positive che si apriranno liberando spazio nella tua vita e sii gentile con te stesso durante questo processo.
Salve. Non è facile dare una risposta a questa sua richiesta, anche perché è evidente che la sofferenza passata abbia influenzato il suo modo di relazionarsi a questi oggetti. Eviterei di darle consigli pratici su come "stipare o vendere" questi oggetti, che sono solo lo sfogo "materiale" di un disagio, probabilmente derivante in parte dalle sue precedenti esperienze difficoltose. Onestamente, mi sento di consigliarle di indagare su questo "magone" e sul "senso di colpa", perché non spariranno, probabilmente, anche trovando una soluzione per questi articoli.
Per qualsiasi dubbio o domanda, sono a disposizione.
Dott. Valeri
Per qualsiasi dubbio o domanda, sono a disposizione.
Dott. Valeri
Caro lettore,
comprendo profondamente il suo vissuto e le emozioni che lo accompagnano. Affrontare il senso di colpa legato agli acquisti può essere un percorso complesso.
Per iniziare, potrebbe essere utile adottare un approccio graduale. Le consiglio di dedicare del tempo a riflettere sull'utilità reale di ciascun oggetto, senza fretta. Potrebbe creare delle categorie: ciò di cui ha veramente bisogno, ciò che potrebbe usare in futuro e ciò che è superfluo. Questa suddivisione la aiuterà a prendere decisioni più consapevoli, riducendo il carico emotivo.
Inoltre, consideri l'idea di donare o vendere gli articoli in eccesso. Questo gesto non solo le permetterebbe di liberarsi di oggetti inutilizzati, ma potrebbe anche portare gioia a qualcun altro, trasformando il senso di colpa in un atto positivo.
Per quanto riguarda la prevenzione degli acquisti compulsivi, potrebbe essere utile stabilire un budget mensile dedicato agli acquisti, oltre a identificare i momenti o le emozioni che la spingono a comprare. Tenere un diario delle sue spese potrebbe aiutarla a riconoscere schemi e a riflettere su cosa la porta a comprare.
Infine, le suggerisco di considerare un percorso di supporto, magari attraverso un terapeuta o un gruppo di autoaiuto, dove potrà condividere e confrontarsi con persone che vivono esperienze simili. Questo scambio potrebbe rivelarsi estremamente liberatorio e utile nel suo cammino verso una gestione più serena del suo spazio e delle sue emozioni.
Le auguro un percorso di consapevolezza e liberazione sereno. Resto a sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
comprendo profondamente il suo vissuto e le emozioni che lo accompagnano. Affrontare il senso di colpa legato agli acquisti può essere un percorso complesso.
Per iniziare, potrebbe essere utile adottare un approccio graduale. Le consiglio di dedicare del tempo a riflettere sull'utilità reale di ciascun oggetto, senza fretta. Potrebbe creare delle categorie: ciò di cui ha veramente bisogno, ciò che potrebbe usare in futuro e ciò che è superfluo. Questa suddivisione la aiuterà a prendere decisioni più consapevoli, riducendo il carico emotivo.
Inoltre, consideri l'idea di donare o vendere gli articoli in eccesso. Questo gesto non solo le permetterebbe di liberarsi di oggetti inutilizzati, ma potrebbe anche portare gioia a qualcun altro, trasformando il senso di colpa in un atto positivo.
Per quanto riguarda la prevenzione degli acquisti compulsivi, potrebbe essere utile stabilire un budget mensile dedicato agli acquisti, oltre a identificare i momenti o le emozioni che la spingono a comprare. Tenere un diario delle sue spese potrebbe aiutarla a riconoscere schemi e a riflettere su cosa la porta a comprare.
Infine, le suggerisco di considerare un percorso di supporto, magari attraverso un terapeuta o un gruppo di autoaiuto, dove potrà condividere e confrontarsi con persone che vivono esperienze simili. Questo scambio potrebbe rivelarsi estremamente liberatorio e utile nel suo cammino verso una gestione più serena del suo spazio e delle sue emozioni.
Le auguro un percorso di consapevolezza e liberazione sereno. Resto a sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Buongiorno,da quello che ha descritto, si può partire dall'evento critico che a portato al suo comportamento, lavorare sul senso di colpa e su come gestire gli oggetti.
Fare in modo che lei possa prevenire una risposta comportamentale di questo tipo. Ritengo sia fondamentale un aiuto psicologico per migliorare la sua qualità di vita.
Un saluto, resto a disposizione
Dott.ssa Marina Corazzi
Fare in modo che lei possa prevenire una risposta comportamentale di questo tipo. Ritengo sia fondamentale un aiuto psicologico per migliorare la sua qualità di vita.
Un saluto, resto a disposizione
Dott.ssa Marina Corazzi
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che descrivi sembra essere un accumulo che nasce da una preoccupazione legittima legata alla paura di non poter più provvedere a te stesso. Questa preoccupazione, che ha portato a un accumulo di oggetti, è comprensibile e può essere una risposta difensiva a un senso di insicurezza o ansia legato alla tua condizione.
Superare il senso di colpa in questo caso richiede di trovare un equilibrio tra la necessità di sentirti sicuro e protetto, e la consapevolezza che non sempre bisogna accumulare tutto per sentirsi preparati. Una prima cosa importante è riconoscere che l'accumulo non è una mancanza di autocontrollo, ma una strategia che hai adottato per gestire la paura e l'incertezza legata alla tua condizione. Questo ti permette di vedere il problema con maggiore compassione per te stesso, anziché giudicarti duramente.
Un buon passo potrebbe essere quello di impostare obiettivi realistici. Inizia con piccoli passi, cercando di ridurre l'accumulo senza eliminarlo drasticamente. Comincia con un’area o un tipo di oggetto (come i detersivi o gli articoli da bagno) e decidi quanti oggetti "già in eccesso" sono realmente necessari. Invece di buttare tutto, prova a raggruppare gli oggetti in base alla loro utilità o alla data di scadenza.
Quando ti decidi a liberarti di alcuni oggetti, fallo con l'intento di ridurre il caos nella tua vita e migliorare la tua serenità. Puoi regalarli, donarli o rivenderli, se non sono troppo usati. Se ti sembra difficile, prova a "fare spazio" a livello emotivo: pensa a come ti sentirai quando avrai un ambiente più ordinato, con meno cose che ti circondano.
Se ti fa sentire meglio mantenere gli oggetti, ma non vuoi che siano a vista, potresti pensare di riporli in contenitori o scaffali fuori dalla tua visuale quotidiana. Potresti creare un’area specifica in casa, come una dispensa o un armadio, dove riporli ordinatamente. Sapere di averli "messi da parte" potrebbe darti un senso di sicurezza senza il peso di averli costantemente sotto gli occhi.
A volte, accumulare oggetti è un modo per sentirci in controllo di una situazione che sembra sfuggirci. Potresti chiederti se c'è qualcosa che puoi fare per alleviare la paura di "rimanere senza" o "non essere in grado di provvedere". Esplorare queste paure potrebbe aiutarti a riconoscere che, mentre essere preparati è importante, l'eccesso non sempre porta tranquillità.
Se senti che l'accumulo sta diventando un peso difficile da gestire o ti sta causando ansia, parlare con un terapeuta o un consulente potrebbe essere utile. Un professionista potrebbe aiutarti a esplorare il lato emotivo di questa situazione, a trovare modalità per affrontare la paura e a liberarti dal senso di colpa.
Ricorda che non è mai facile lasciare andare le cose, soprattutto se ci danno un senso di sicurezza, ma a volte liberarsi di ciò che non serve più può anche liberare spazio per qualcosa di più leggero e positivo nella tua vita. Vai con calma e ricorda che sei in grado di gestire i tuoi timori con equilibrio e pazienza.
Superare il senso di colpa in questo caso richiede di trovare un equilibrio tra la necessità di sentirti sicuro e protetto, e la consapevolezza che non sempre bisogna accumulare tutto per sentirsi preparati. Una prima cosa importante è riconoscere che l'accumulo non è una mancanza di autocontrollo, ma una strategia che hai adottato per gestire la paura e l'incertezza legata alla tua condizione. Questo ti permette di vedere il problema con maggiore compassione per te stesso, anziché giudicarti duramente.
Un buon passo potrebbe essere quello di impostare obiettivi realistici. Inizia con piccoli passi, cercando di ridurre l'accumulo senza eliminarlo drasticamente. Comincia con un’area o un tipo di oggetto (come i detersivi o gli articoli da bagno) e decidi quanti oggetti "già in eccesso" sono realmente necessari. Invece di buttare tutto, prova a raggruppare gli oggetti in base alla loro utilità o alla data di scadenza.
Quando ti decidi a liberarti di alcuni oggetti, fallo con l'intento di ridurre il caos nella tua vita e migliorare la tua serenità. Puoi regalarli, donarli o rivenderli, se non sono troppo usati. Se ti sembra difficile, prova a "fare spazio" a livello emotivo: pensa a come ti sentirai quando avrai un ambiente più ordinato, con meno cose che ti circondano.
Se ti fa sentire meglio mantenere gli oggetti, ma non vuoi che siano a vista, potresti pensare di riporli in contenitori o scaffali fuori dalla tua visuale quotidiana. Potresti creare un’area specifica in casa, come una dispensa o un armadio, dove riporli ordinatamente. Sapere di averli "messi da parte" potrebbe darti un senso di sicurezza senza il peso di averli costantemente sotto gli occhi.
A volte, accumulare oggetti è un modo per sentirci in controllo di una situazione che sembra sfuggirci. Potresti chiederti se c'è qualcosa che puoi fare per alleviare la paura di "rimanere senza" o "non essere in grado di provvedere". Esplorare queste paure potrebbe aiutarti a riconoscere che, mentre essere preparati è importante, l'eccesso non sempre porta tranquillità.
Se senti che l'accumulo sta diventando un peso difficile da gestire o ti sta causando ansia, parlare con un terapeuta o un consulente potrebbe essere utile. Un professionista potrebbe aiutarti a esplorare il lato emotivo di questa situazione, a trovare modalità per affrontare la paura e a liberarti dal senso di colpa.
Ricorda che non è mai facile lasciare andare le cose, soprattutto se ci danno un senso di sicurezza, ma a volte liberarsi di ciò che non serve più può anche liberare spazio per qualcosa di più leggero e positivo nella tua vita. Vai con calma e ricorda che sei in grado di gestire i tuoi timori con equilibrio e pazienza.
Salve, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza e i vissuti legati a questa situazione. Quello che descrive non riguarda semplicemente l’accumulo di oggetti, ma racchiude un intreccio di emozioni profonde: la paura di non potersi muovere liberamente, il bisogno di sicurezza, il desiderio di avere tutto sotto controllo per proteggersi da eventuali difficoltà. È del tutto comprensibile che, dopo aver vissuto una fase della vita segnata dalla limitazione fisica, la possibilità di “prevenire” problemi futuri attraverso scorte di oggetti sia diventata una strategia rassicurante. Il problema, come racconta bene, non sta tanto nell’avere questi articoli, quanto nelle sensazioni che prova quando li guarda o pensa di liberarsene. Il senso di colpa e quel magone in gola di cui parla sembrano legati all’idea di stare sprecando qualcosa di utile o di privarsi di una sicurezza conquistata. In questo modo però, anziché portare solo tranquillità, la presenza degli oggetti diventa un peso, quasi un promemoria costante della paura vissuta e delle difficoltà che cerca di evitare. Dal punto di vista cognitivo comportamentale, può essere utile lavorare sia sui pensieri che accompagnano la presenza di queste scorte sia sui comportamenti con cui sceglie di gestirle. Un primo passo potrebbe essere provare a riconoscere che gli oggetti non rappresentano direttamente la sua sicurezza, ma sono diventati il simbolo di essa. La sua capacità di affrontare le difficoltà non dipende da quante confezioni di detersivo o sacchetti ha in casa, ma dalla forza che ha già dimostrato superando momenti complessi della sua vita. Spostare il focus da “se butto poi resterò senza” a “posso fidarmi della mia capacità di cavarmela se servirà” può aiutare a ridurre quel senso di colpa che prova. Un’altra strategia possibile è quella dell’esposizione graduale. Non è necessario buttare tutto insieme, né costringersi a rinunciare a ciò che le dà ancora sicurezza. Può iniziare con piccole azioni, ad esempio liberandosi di pochi articoli per volta, scegliendo magari quelli più facilmente reperibili e di minor valore economico. Dopo averlo fatto, può osservare cosa accade alle sue emozioni nei giorni successivi: spesso ci si accorge che la paura di sentirsi “beffati” o senza risorse è più forte nella fantasia che nella realtà. In alternativa, se il buttare via la fa soffrire troppo, un’idea potrebbe essere quella di donare parte degli oggetti a qualcuno che ne abbia bisogno. Questo trasformerebbe la sensazione di perdita in un gesto di utilità e generosità. Infine, rispetto alla sua idea di “metterli via senza starli a guardare troppo spesso”, potrebbe effettivamente essere un buon compromesso iniziale. Riporre gli oggetti in uno spazio meno accessibile, magari organizzato in scatole o contenitori chiusi, potrebbe alleggerire la pressione visiva ed emotiva senza obbligarla subito a rinunciare. Questo le permetterebbe di recuperare una maggiore serenità in casa e di sentirsi meno oppresso da quelle scorte. L’obiettivo non è privarsi di ciò che le dà sicurezza, ma trovare un equilibrio che le consenta di non sentire più quei pesi emotivi ogni volta che si rapporta agli oggetti accumulati. È un percorso graduale, che parte dal riconoscere la funzione che hanno avuto nella sua vita e dal darsi il permesso di ridimensionarla ora che non è più prigioniero delle stesse limitazioni di un tempo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno gent.mo,
posso solo immaginare la difficoltà che ha vissuto nello stare in uno stato di semi invalidità per diverso tempo e l'emozioni che si sono venute generare, come la paura. Prima di prendere una decisone sul comportamento migliore da tenere rispetto a questi oggetti, probabilmente sarebbe più utile lavorare sul senso di colpa e altre emozioni associate che prova all'idea di doverle buttare. Lavorando su quei pensieri potrà migliorare lo stato emotivo e, in seguito, comprendere meglio il comportamento da tenere. Ovviamente in questo processo potrebbe aiutarla un terapeuta, qualora desiderasse o avesse pensato di chiedere a un professionista. Porgo gentili saluti.
posso solo immaginare la difficoltà che ha vissuto nello stare in uno stato di semi invalidità per diverso tempo e l'emozioni che si sono venute generare, come la paura. Prima di prendere una decisone sul comportamento migliore da tenere rispetto a questi oggetti, probabilmente sarebbe più utile lavorare sul senso di colpa e altre emozioni associate che prova all'idea di doverle buttare. Lavorando su quei pensieri potrà migliorare lo stato emotivo e, in seguito, comprendere meglio il comportamento da tenere. Ovviamente in questo processo potrebbe aiutarla un terapeuta, qualora desiderasse o avesse pensato di chiedere a un professionista. Porgo gentili saluti.
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