Se un paziente riferisce alla propria psicologa-psicoterapeuta che vorrebbe togliersi la vita, quest
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Se un paziente riferisce alla propria psicologa-psicoterapeuta che vorrebbe togliersi la vita, quest'ultima ha il dovere di avvisare la famiglia della situazione o no?

Salve, molto dipende anche dall’età della pazienza. Comunque in questi casi si cerca di fare rete e di trovare dei modi affinchè dall’ideazione di suicidio non si passi al tentativo di suicidio. Dal tentativo di suicidio al suicidio, purtroppo, la distanza a volte è di un attimo.
Cordialmente, dott. FDL
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Salve, dipende da una serie di fattori, è difficile poterle dare una risposta esaustiva con così poche informazioni. L'importante è aiutare la persona in difficoltà.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori

In questo caso il codice deontologico fa una distinzione.
Se lo psicologo-Paicoterapeuta è un professionista che lavora in un centro pubblico ha sia l’obbligo di denuncia che di referto; nel caso di privato quest’ultimo non ha questo obbligo se non con il consenso del paziente.
Cordialmente
Se lo psicologo-Paicoterapeuta è un professionista che lavora in un centro pubblico ha sia l’obbligo di denuncia che di referto; nel caso di privato quest’ultimo non ha questo obbligo se non con il consenso del paziente.
Cordialmente

Buongiorno. Dipende da molti fattori. La collega che mi ha preceduto è stata molto chiara in merito.
Saluti
MT
Saluti
MT

Buonasera, potrebbe avere l’obbligo ma innanzitutto ha il dovere di aiutarla con le proprie competenze o in rete con altre risorse del contesto relazionale della persona: professionisti, conoscenti e/o famigliari. L’importante, come suggerito dai colleghi, è conoscere nel dettaglio il problema e valutare attentamente l’intenzione di quanto espresso: l’azione è solo pensata o già pianificata?Si presenta come pensieri ricorrenti o immagini intrusive?Da quale altro disagio nascono?

Gentile Utente, formula una domanda di forte impatto e lo fa in maniera netta. Conosco l'aspetto normativo che le è già stato esposto dai colleghi, al contempo ritengo importante approfondire le cause che sottendono la sua richiesta per risponderle con l'attenzione e la precisione che merita. Resto pertanto disponibile per ulteriori specifiche o eventuali chiarimenti, dott.ssa Valentina Cecchi

Salve,
lo psicoterapeuta deve ovviamente valutare il senso di ciò che il paziente gli sta comunicando con questa affermazione: se è un modo per richiamare l'attenzione a sè , se invece lo dice ma non lo farebbe mai nella pratica oppure se lo dice e lo farebbe davvero. Ovviamente laddove il terapeuta ravvisi un rischio reale per la vita del paziente è obbligato deontologicamente a segnalare la situazione.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni
lo psicoterapeuta deve ovviamente valutare il senso di ciò che il paziente gli sta comunicando con questa affermazione: se è un modo per richiamare l'attenzione a sè , se invece lo dice ma non lo farebbe mai nella pratica oppure se lo dice e lo farebbe davvero. Ovviamente laddove il terapeuta ravvisi un rischio reale per la vita del paziente è obbligato deontologicamente a segnalare la situazione.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni

Buonasera, i miei colleghi sono stati esaustivi nella risposta: ci sono diversi fattori da considerare, in primis il motivo per il quale il paziente parla di suicidio e in che modo lo esplicita. Deontologicamente, se attestiamo un pericolo reale e imminente siamo tenuti a venir meno al segreto professionale e avvisare dell'atto presunto.
Sarebbe importante conoscere il perché di questa sua domanda. Qualora avesse necessità, resto a disposizione.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Sarebbe importante conoscere il perché di questa sua domanda. Qualora avesse necessità, resto a disposizione.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino

Quando la situazione è delicata, ci sono diversi fattori da tenere in considerazione, come per esempio l'età, la priorità viene data sempre al paziente per la tutela della sua salute. Certamente la famiglia è una fonte di supporto che può collaborare con il terapeuta, va comunque tenuto presente il segreto professionale. In caso di necessità viene attivato il protocollo e si fanno le segnalazioni a chi di dovere.

Sempre meglio in situazioni così delicate non generalizzare. Comunque, tenuto conto del segreto professionale, il paziente deve essere informato se si decide di mettere la famiglia al corrente della situazione. Cordiali Saluti

Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

Situazioni delicate, da vagliare di volta in volta.
Sempre con il massimo della trasparenza nei confronti del paziente.
La terapista saprà sicuramente attivarsi in merito ad un rischio che reputa reale o meno.
Un caro saluto
Sempre con il massimo della trasparenza nei confronti del paziente.
La terapista saprà sicuramente attivarsi in merito ad un rischio che reputa reale o meno.
Un caro saluto

Gentile utente, non è possibile rispondere in maniera precisa alla sua domanda, in quanto dipende dalla situazione. Sicuramente, l'aspetto più importante è sempre la salute e la sicurezza del paziente, così come la trasparenza: qualsiasi cosa il terapeuta deciderà di fare dovrà illustrarla e condividerla col paziente. Saluti

Buongiorno,
Se lo psicoterapeuta valuta che il pericolo di togliersi la vita è reale, può avvisare anche le forze dell'ordine.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica
Se lo psicoterapeuta valuta che il pericolo di togliersi la vita è reale, può avvisare anche le forze dell'ordine.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica

Buongiorno dipende da molti fattori,in linea di massima si tende ad aiutare il paziente a superare questa fase in modo intensivo , sicuramente è in ogni caso doveroso avvisare il paziente che si contatteranno i familiari.Ma mi domando come mai lei ci pone questa domanda ...? Un caro saluto dottssa Luciana Harari

Buonasera,
come hanno spiegato precedentemente i colleghi, se la paziente è maggiorenne, dipende molto dalla situazione. Certamente potrebbe essere utile e doveroso attivare un consulto con un medico psichiatra.
Cordialmente.
Dott.ssa Francesca Tardio
come hanno spiegato precedentemente i colleghi, se la paziente è maggiorenne, dipende molto dalla situazione. Certamente potrebbe essere utile e doveroso attivare un consulto con un medico psichiatra.
Cordialmente.
Dott.ssa Francesca Tardio

Salve dipende dalla situazione che va valutata in base a molteplici fattori sta al professionista valutare di volta in volta, perché in bisogna valutare se si tratta di volontà reale o se invece si tratta di richiesta di aiuto e attenzione.
È complicato dare una risposta senza informazioni.
Cordiali saluti
È complicato dare una risposta senza informazioni.
Cordiali saluti

Gentile utente, dipende molto dalla situazione specifica, in linea generale si cerca di creare una rete con i familiari del paziente (con il suo consenso chiaramente) e si fa un invio allo psichiatra. Un cordiale saluto, Dott.ssa Paola Trombini

Gentile utente di mio dottore,
come già indicato da alcuni colleghi che mi hanno preceduto,per questo tipo di situazioni il codice deontologico fa una distinzione. Se lo Psicoterapeuta è un professionista che sta svolgendo le sue prestazioni all'interno di un presidio pubblico ha sia l’obbligo di denuncia che di referto; nel caso lo psicologo stia adempiendo alle sue funzioni in ambito privato quest’ultimo non ha questo obbligo se non con il consenso del paziente.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
come già indicato da alcuni colleghi che mi hanno preceduto,per questo tipo di situazioni il codice deontologico fa una distinzione. Se lo Psicoterapeuta è un professionista che sta svolgendo le sue prestazioni all'interno di un presidio pubblico ha sia l’obbligo di denuncia che di referto; nel caso lo psicologo stia adempiendo alle sue funzioni in ambito privato quest’ultimo non ha questo obbligo se non con il consenso del paziente.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Gentilissima,
Il compito principale dello/a psicologo/a è quello di tutelare e salvaguardare la salute del proprio paziente.
Assolutamente si. Il/la Professionista può ritenere opportuno informare le persone vicine, del possibile rischio suicidario, qualora lo ritenesse fondato.
In linea generale si è tenuti al segreto professionale. In alcuni casi (questo ne è uno) lo psicologo può informare del possibile rischio (non è tenuto a riferire altro).
Saluti.
Il compito principale dello/a psicologo/a è quello di tutelare e salvaguardare la salute del proprio paziente.
Assolutamente si. Il/la Professionista può ritenere opportuno informare le persone vicine, del possibile rischio suicidario, qualora lo ritenesse fondato.
In linea generale si è tenuti al segreto professionale. In alcuni casi (questo ne è uno) lo psicologo può informare del possibile rischio (non è tenuto a riferire altro).
Saluti.

Gentile utente, in una situazione in cui un paziente esprime intenzioni suicide o un forte rischio di autolesionismo, la psicologa-psicoterapeuta ha la responsabilità di intervenire per proteggere la sicurezza del paziente stesso. La decisione di informare la famiglia dipende da vari fattori, tra cui la gravità della minaccia, il contesto del paziente e la normativa in vigore nel paese di riferimento.
In Italia, ad esempio, la psicologa-psicoterapeuta è tenuta a rispettare il segreto professionale, ma in casi di emergenza come il rischio imminente di suicidio, può essere giustificata la violazione del segreto professionale se questa azione è necessaria per proteggere la vita del paziente. L'intervento può includere la comunicazione con la famiglia, un medico, o il coinvolgimento di un servizio di emergenza, per garantire che il paziente riceva l'assistenza adeguata.
In ogni caso, la decisione di avvisare la famiglia dipende anche dalla valutazione della situazione specifica. Se il paziente è ritenuto in pericolo imminente, la psicoterapeuta potrebbe ritenere necessario coinvolgere i familiari o altri professionisti per evitare che accada una tragedia. Tuttavia, la comunicazione con la famiglia dovrebbe essere fatta nel modo più delicato e rispettoso possibile, tenendo conto delle dinamiche familiari e della riservatezza del paziente.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Distinti saluti, Dott.ssa Laura Buttacavoli
In Italia, ad esempio, la psicologa-psicoterapeuta è tenuta a rispettare il segreto professionale, ma in casi di emergenza come il rischio imminente di suicidio, può essere giustificata la violazione del segreto professionale se questa azione è necessaria per proteggere la vita del paziente. L'intervento può includere la comunicazione con la famiglia, un medico, o il coinvolgimento di un servizio di emergenza, per garantire che il paziente riceva l'assistenza adeguata.
In ogni caso, la decisione di avvisare la famiglia dipende anche dalla valutazione della situazione specifica. Se il paziente è ritenuto in pericolo imminente, la psicoterapeuta potrebbe ritenere necessario coinvolgere i familiari o altri professionisti per evitare che accada una tragedia. Tuttavia, la comunicazione con la famiglia dovrebbe essere fatta nel modo più delicato e rispettoso possibile, tenendo conto delle dinamiche familiari e della riservatezza del paziente.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Distinti saluti, Dott.ssa Laura Buttacavoli
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