Salve, vorrei esprimere un disagio che ho provato mesi fa e che mi perseguita ancora oggi.. premessa

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Salve, vorrei esprimere un disagio che ho provato mesi fa e che mi perseguita ancora oggi.. premessa, sono attualmente seguita e sto attraverso un periodo non bello, super stressante che è iniziato da maggio e dura ancora.. ad agosto mi trovavo in un centro commerciale con mia mamma ed eravamo in un negozio, in cassa, per acquistare una cosa. Ero nel mio periodo ancora più critico di ora e mentre mia mamma stava parlando con la commessa del negozio, ho iniziato a fissarla e a sentire ciò che stava dicendo e mentre le guardavo il viso ho iniziato a sentire calore nel corpo e il suo viso mi sembrava strano, nel senso, mi sono sentita “distaccata” come se la stessi osservando da “esterna”.. non so davvero come spiegarla questa cosa, ci ho provato con diverse persone ma non sono riuscita a farmi capire, una volta uscita dal negozio ho guardato le facce delle persone che mi passavano vicino o che erano lì e poi sono uscita cercando di spiegare questo disagio a mia mamma e ho iniziato a piangere. Anche oggi, quando guardo le persone in generale o le persone che conosco, le riconosco, ma mi è rimasta questa cosa che le vedo da “esterna”.. e ciò mi provoca terrore perché penso che non riuscirò più ad essere normale e a vederle come prima senza questa percezione che ho quando le guardo.. non so davvero se capirete questo mio disagio, ammetto che faccio molta ma molta fatica a spiegarlo..
Salve,
Quello che descrive sembra un'esperienza legata a un fenomeno che in psicologia viene chiamato derealizzazione, una sensazione in cui il mondo esterno appare distante, irreale o distaccato. Durante questi episodi, può sembrare di osservare la realtà "da fuori", come se ci fosse un filtro che rende difficile percepire le persone e le situazioni in modo normale o familiare. Questo tipo di esperienza può essere molto angosciante, soprattutto se accade durante momenti di forte stress o ansia, come sembra essere il caso del suo periodo difficile iniziato a maggio.

La derealizzazione è spesso una risposta temporanea del cervello per gestire lo stress estremo o situazioni di ansia prolungata, e può anche essere associata a episodi di depersonalizzazione, in cui ci si sente distaccati da sé stessi. Anche se è molto spaventosa, è importante sapere che queste sensazioni, per quanto intense, non rappresentano una perdita di contatto con la realtà. Il fatto che le riconosca, le capisca e le esprima è già un buon segno che può tornare a sentirsi meglio.

Per cercare di gestire questo tipo di disagio, alcuni suggerimenti che potrebbe trovare utili includono:

Ricentrarsi sul momento presente: Quando sente che sta iniziando a distaccarsi dalla realtà o dalle persone, può cercare di riportare la sua attenzione ai dettagli più semplici del presente. Questo può includere focalizzarsi su ciò che sente, tocca o vede attorno a sé. Tecniche come il grounding possono aiutare.

Gestione dello stress: La derealizzazione tende a manifestarsi nei momenti di grande tensione emotiva. Ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento, meditazione o esercizio fisico può aiutare a minimizzare questi episodi.

Parlare della sua esperienza: Continuare a confrontarsi con il suo terapeuta su queste sensazioni può essere estremamente utile. Potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sta succedendo a livello emotivo e a sviluppare strategie per affrontare i momenti in cui la derealizzazione si manifesta.

Normalizzare l'esperienza: Anche se è difficile da spiegare e angosciante, è importante ricordare che non è "anormale" o pericoloso. È una risposta temporanea dello stress, e molte persone la sperimentano in momenti particolarmente difficili.

Questi episodi possono essere temporanei e legati al periodo di forte stress che sta vivendo, ma con il supporto adeguato è possibile ridurne la frequenza e l'intensità. È incoraggiante che abbia già un percorso terapeutico in atto e che riesca a riflettere su questi sentimenti, poiché questo è un passo importante verso il miglioramento.

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Salve. Capisco che sta vivendo un momento molto difficile e confuso. Quello che descrive sembra una forma di derealizzazione, una sensazione di distacco dalla realtà o dalle persone attorno a lei. È normale sentirsi sopraffatti in situazioni di grande stress, e questo tipo di esperienza può intensificarsi in periodi di ansia o tensione.

È importante riconoscere che non è sola in questo, e che queste sensazioni possono essere temporanee. La invitiamo a continuare a condividere i suoi sentimenti con chi la segue, così da poter esplorare insieme queste esperienze. Lavorare su come si sente e imparare tecniche di gestione dello stress potrebbe aiutarla a sentirsi più presente e connessa.

Ricordi che il suo benessere emotivo è fondamentale, e ci sono risorse e strategie per affrontare questi sentimenti. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti, un caro saluto. Dott.ssa Camilla Persico
Gentilissima, la derealizzazione è una condizione in cui ti sembra che il mondo intorno a te non sia reale o appaia strano e distante. Potresti sentirti come se fossi in un sogno o come se fossi un osservatore di ciò che ti circonda, anziché viverlo normalmente.
Immagina di essere in una stanza affollata: le persone parlano, ci sono rumori e luci. Ma a un certo punto, potresti sentire che tutto ciò che accade intorno a te è come un film, e non riesci a connetterti con la realtà di quel momento. Le persone potrebbero sembrarti lontane o sfocate, e potresti avere la sensazione che gli oggetti siano meno vivi, come se non avessero colore o profondità.
È importante sapere che la derealizzazione può essere spaventosa ma ci sono modi per affrontarla.
È possibile sperimentare la derealizzazione in momenti di stress, ansia o fatica, e in questi casi può essere una reazione normale del corpo. Molte persone la vivono occasionalmente, soprattutto in situazioni di grande pressione o durante eventi traumatici.

Tuttavia, se la derealizzazione diventa frequente o interferisce con la tua vita quotidiana, potrebbe essere segno di un disturbo. In questi casi, è importante parlarne con un professionista della salute mentale per ricevere supporto e capire meglio cosa sta succedendo. La cosa fondamentale è prestare attenzione a come ti senti e cercare aiuto se ne senti il bisogno.
Ti auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile utente,
quello che riferisce sembra essere un fenomeno noto come *derealizzazione o depersonalizzazione, condizioni che si manifestano spesso durante periodi di forte stress o ansia. La derealizzazione si verifica quando l’ambiente circostante appare irreale o distaccato, mentre la depersonalizzazione riguarda una percezione alterata di sé stessi o della propria identità.
Questa esperienza può essere spaventosa, soprattutto perché sembra mettere in discussione la normalità della percezione delle persone e delle situazioni intorno a lei. Tuttavia, è importante sapere che si tratta di un sintomo legato a periodi di sofferenza psicologica intensa e che, affrontando la radice di tale disagio (come lo stress che sta vivendo), questi sintomi possono attenuarsi o scomparire.
Essere già seguita in un percorso psicologico è un passo molto importante. Le consiglio di condividere questa specifica esperienza con il professionista che la segue, in modo da approfondire insieme l’origine e trovare strategie per alleviare questa sensazione di distacco. Può essere utile, inoltre, praticare tecniche di grounding (radicamento) o mindfulness, che aiutano a riportare l’attenzione sul presente e a ridurre le sensazioni di distacco dalla realtà.
Il percorso che sta facendo è prezioso per ritrovare il suo benessere, e anche se al momento il disagio è molto forte, è fondamentale non perdere di vista il fatto che con il tempo e il supporto adeguato si può migliorare.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, grazie per la condivisione. Mi dispiace per la sofferenza che emerge, dev'essere davvero difficile avere questa sensazione di estraneità. Chiaramente, non è possibile risolvere o trovare una soluzione con un messaggio. La salute mentale è complessa e profonda, e richiede quindi un percorso e un tempo dedicato, per andare in profondità. Sono d'accordo coi miei colleghi rispetto alle risposte sulla derealizzazione. Mi permetto di aggiungere un aspetto. Parlare di tutto questo col proprio terapeuta/psicologo è fondamentale! Durante il percorso, è importantissimo riuscire a portare avanti le proprie priorità e gli obiettivi su cui lavorare per poter raggiungere un equilibrio e ristabilire una serenità. La trasparenza è fondamentale. Resto a disposizione, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Salve. Invece è stata chiarissima nella spiegazione ed è evidentemente un segnale di allarme. L'unica cosa che può fare è provare a capire cosa le sta succedendo chiedendo aiuto. La psicoterapia può essere un buon inizio, per cominciare a definire di che tipo di situazione stiamo parlando.
Resto a disposizione
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Salve, quello che ha vissuto sembra avere le caratteristiche di un fenomeno dissociativo, come la derealizzazione o la depersonalizzazione. Sono sensazioni in cui ci si sente distaccati dalla realtà, come se si osservasse il mondo dall’esterno o ci si sentisse scollegati da sé stessi o dagli altri. Questi episodi possono essere intensificati da periodi di forte stress o ansia, come quello che sta vivendo.

È importante che continui a parlarne con il suo terapeuta, in modo che possa aiutarla a esplorare e gestire queste sensazioni. Non si scoraggi: questi fenomeni, per quanto spaventosi, sono affrontabili con il giusto supporto terapeutico e, spesso, sono una risposta temporanea a un sovraccarico emotivo o stressante.

Se dovesse sentire il bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a contattarmi.
Saluti, dott.ssa Raileanu
Buongiorno gentile Utente, da ciò che descrive, sembra che lei stia vivendo un'esperienza molto angosciante legata alla percezione delle persone e alla sensazione di distacco dalla realtà circostante. Il suo racconto ricorda fenomeni simili alla derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si manifestano in periodi di forte stress o ansia. Queste esperienze possono far sembrare la realtà distante, distorta o come se la persona osservasse il mondo dall'esterno, e possono essere molto spaventose, soprattutto se non si è sicuri di cosa stia accadendo.

È importante sottolineare che queste sensazioni, sebbene siano molto inquietanti, non sono necessariamente permanenti. Sono spesso una risposta temporanea a un elevato livello di stress o ansia, e possono attenuarsi o risolversi con il tempo e con un adeguato supporto psicologico.

Visto che lei è già seguita da un professionista, le suggerirei di portare queste esperienze all'attenzione del suo terapeuta. Sarà in grado di aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a trovare strategie per gestire queste sensazioni di distacco. A volte, semplicemente capire che questo stato è una risposta allo stress e che non indica una "perdita di normalità" può aiutare a ridurre la paura associata.

Non esiti a parlarne apertamente durante le sue sedute, anche se fa fatica a descrivere esattamente cosa prova. Il terapeuta sarà in grado di guidarla attraverso il processo di esplorazione e comprensione di questi sintomi, e insieme potrà trovare il modo per alleviare questo disagio.

Resto a disposizione se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o di una consulenza.
Dott. Luca Vocino
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Gent.Utente, quello che ha descritto potrebbe essere legato ad un'esperienza di derealizzazione, una condizione in cui si percepisce il mondo esterno come irreale o distante, cui si associa un senso di distacco emotivo. È una risposta che avviene spesso in situazioni di stress e ansia intensa, come quello che sta attraversando. Questa manifestazione può essere spaventosa e al fine di gestirla al meglio è consigliabile parlare di queste sensazioni con il suo terapeuta. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Salve,
devo dire che sei stata chiarissima.
Inoltre vorrei dirti che vedere le cose da "esterna" come dici tu, non è così errato, ha un senso profondo e mi auguro che nella tua attuale sede di terapia venga fuori.
Un caro saluto
Lavinia
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Grazie per aver condiviso questa esperienza così personale e complessa. Quello che descrive sembra essere una sensazione di derealizzazione, un fenomeno che può verificarsi durante periodi di forte stress o ansia. La derealizzazione è una condizione in cui le persone si sentono come se il mondo intorno a loro fosse distante, irreale, o come se fossero “disconnesse” dalla realtà. Questo non significa che ci sia qualcosa di “sbagliato” in lei, ma piuttosto che il suo corpo e la sua mente stanno cercando di gestire un periodo di forte tensione e stress emotivo.

Durante momenti di stress intenso, può capitare che il cervello entri in uno stato di “difesa” che può causare questa sensazione di distacco. È una sorta di meccanismo di protezione, anche se può risultare molto angosciante, come sta sperimentando. La buona notizia è che, con il giusto supporto, è possibile gestire e ridurre queste sensazioni.

Capisco che questa esperienza possa sembrare difficile da spiegare, ma è più comune di quanto si possa pensare, e molte persone l’hanno vissuta in periodi di stress o ansia prolungati. La cosa più importante è che ha riconosciuto questo disagio e ha già iniziato a cercare di affrontarlo. È essenziale continuare a parlare con il professionista che la sta seguendo, perché questo è un passo fondamentale per comprendere meglio ciò che sta accadendo e trovare strategie per alleviare queste sensazioni.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti o sentisse che queste sensazioni stanno diventando troppo difficili da gestire, può considerare di parlarne ulteriormente in una consulenza specifica, dove possiamo esplorare tecniche di rilassamento, mindfulness e altre strategie per aiutarla a ridurre il livello di stress e a ritrovare un senso di connessione con la realtà intorno a lei.
Grazie per aver condiviso questa sua esperienza, che immagino non sia affatto semplice da esprimere.
Questi vissuti, anche se molto spaventosi, non significano che sta perdendo il contatto con la realtà o che non potrà mai più tornare a sentirsi "normale". Piuttosto, spesso si manifestano come un modo con cui la mente cerca di affrontare situazioni particolarmente stressanti o traumatiche.
Non ritengo siano opportune "diagnosi a distanza" o descrizioni di specifiche sintomatologie che potrebbero non essere esattamente quello che ha vissuto, e otterrebbero solo il risultato di spaventarla ulteriormente.
Mi lasci solo ricolrdarle che, sebbene il disagio sia reale e intenso, non è necessariamente un segno che qualcosa di permanente sta accadendo alla sua mente.
Non sottovaluti il potere del dialogo con le persone che le stanno accanto e soprattutto con il suo psicologo, che conosce e sa trattare il suo disagio. Spesso, queste sensazioni possono diminuire di intensità con il tempo, soprattutto se si affrontano con il giusto supporto professionale e praticando strategie di gestione dello stress e dell'ansia.
Gentile utente, mi sembra che stia vivendo una situazione particolarmente critica e stressante e sembra che sia legato a qualche avvenimento della sua vita. Ho letto che sta già seguendo un percorso di psicoterapia e le consiglio di continuare a esplorare queste dinamiche di distacco insieme al suo collega. Se volesse avere un ulteriore confronto non esiti a contattarmi, solitamente il mio approccio consiste in una prima call in cui faccio una raccolta dati specifica sulla problematica che le persone affrontano al momento a cui faccio seguire un percorso di psicoterapia. Cordialità dott. Gaetano Marino
Gentilissima, quello che ha descritto potrebbe essere una forma di dissociazione, e i sintomi che emergono le stanno chiaramente ricordando che sta vivendo un periodo di forte tensione e probabilmente sente di subire, che cosa?
Ne parli con la sua terapeuta e si dia un pò di tempo, vedrà che risolverà:
Cari saluti. dr.ssa G. Di Vara
Gentile utente, grazie per aver condiviso questa sua esperienza. Comprendo possa spaventare ed essere preoccupante, ma è riuscita a spiegarla precisa per gli "addetti ai lavori". Non è tra le più comuni, forse per quello non è stata compresa dagli altri. Potrebbe essere una manifestazione di derealizzazione di un periodo particolarmente difficile e stressante come quello che ci ha descritto. Ne parli direttamente con la persona dalla quale è seguita, sono sicuro la potrà aiutare. Resto a disposizione, dott. Luca Demuro
Cara utente, sentirsi estranei rispetto al proprio corpo e all'ambiente circostante, in diverse occasioni e anche in seguito a traumi particolarmente complessi, può essere un sintomo di derealizzazione. I fattori che determinano un episodio singolo o ricorrente,di derealizzazione sono riconducibili principalmente nell’avere subìto un forte stress.
La valutazione e l’eventuale diagnosi si basano inizialmente sulla sintomatologia data dagli episodi di derealizzazione e possibile concomitanza con episodi di depersonalizzazione dalla durata ricorrente o che, comunque, tendono a ripresentarsi.
Si può essere affiancati e aiutati ad uscirne attraverso due approcci: il trattamento farmacologico e la psicoterapia. I farmaci ansiolitici o antidepressivi possono essere adottati, sotto stretta indicazione medica, per alleviare i sintomi di ansia e depressione correlati a questo disturbo.
La psicoterapia, cui si ricorre nei casi in cui non dovesse verificarsi una risoluzione spontanea del disturbo, prevede diversi approcci:
- cognitivo, che può aiutare il soggetto a interrompere l’eventuale catena di pensieri ossessivi sulla percezione di irrealtà;
-comportamentale, grazie al quale il soggetto può imparare a svolgere attività per distrarsi dai sintomi della derealizzazione;
- psicodinamico, con il quale è possibile una elaborazione e una gestione dei conflitti, delle emozioni e delle esperienze di tipo negativo che possono avere determinato l’insorgenza del disturbo.
Se vuole saperne di più, resto a disposizione per un colloquio.
Dott.ssa Chiara Caprarelli
Ciao, grazie per aver condiviso il tuo disagio, e mi dispiace molto che tu stia attraversando un periodo così difficile. È normale che certe esperienze emotive o sensazioni particolarmente intense ci lascino una traccia profonda e possano perseguitarci per un po' di tempo. La sensazione che hai provato e che descrivi come un "distacco" o un'osservazione "da esterna" somiglia molto a una condizione che, in psicologia, può essere chiamata derealizzazione o depersonalizzazione. Si tratta di fenomeni che accadono quando una persona si sente estraniata o distaccata dal mondo intorno a sé, come se lo stesse osservando da una certa distanza o attraverso una sorta di "filtro". Questo può includere la percezione che le persone, i luoghi o anche il proprio corpo appaiano irreali o "strani". Non è raro che ciò accada in momenti di forte stress, ansia o affaticamento emotivo. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, questo tipo di reazione potrebbe essere visto come una risposta del corpo e della mente a situazioni di forte tensione o ansia. Quando siamo sotto pressione o proviamo un'intensa ansia, il cervello può entrare in una sorta di "modalità di difesa", cercando di proteggerci dal sovraccarico emotivo. È come se il sistema nervoso cercasse di distanziarsi dalla situazione, creando questa sensazione di distacco o "irrealtà". La buona notizia è che, anche se queste sensazioni possono essere spaventose, non sono pericolose né permanenti. La paura che descrivi di non riuscire più a vedere le persone come prima è comprensibile, ma è importante sapere che questo stato è spesso temporaneo e collegato a periodi di stress intenso. Quando il livello di ansia o stress si abbassa, anche queste sensazioni tendono a ridursi. Un aspetto importante da considerare è il modo in cui reagisci a queste sensazioni. È comune che, quando qualcosa ci spaventa, iniziamo a prestarci molta attenzione, cercando di capire cosa sta succedendo, cercando conferme o confrontandoci con gli altri. Questo atteggiamento di monitoraggio continuo può però rinforzare l'esperienza stessa, facendola durare più a lungo. È come se, più ci preoccupiamo del distacco, più questo distacco sembra amplificarsi. Una strategia che potrebbe aiutarti è provare a modificare il modo in cui affronti queste sensazioni. Invece di cercare di combatterle o cercare costantemente una spiegazione logica, potrebbe essere utile accettare che queste sensazioni siano una reazione temporanea allo stress. Ogni volta che noti questa percezione di distacco, prova a dirti che è una normale risposta allo stress e che passerà. Puoi anche concentrarti su piccoli esercizi di ancoraggio nel presente, come notare dettagli concreti intorno a te (il colore degli oggetti, le sensazioni fisiche come il contatto dei piedi con il pavimento), per ritornare alla realtà in modo più consapevole. È anche importante continuare a lavorare con lo specialista che ti sta seguendo, dato che potrai esplorare più a fondo il legame tra questi episodi e il periodo di forte stress che stai vivendo. Potresti anche trovare utile un percorso di rilassamento o mindfulness, che può aiutarti a gestire l'ansia e a ridurre l'intensità di queste sensazioni di distacco. Ricorda che non sei sola in questo. Queste esperienze possono sembrare difficili da spiegare agli altri, ma sono più comuni di quanto si possa pensare, soprattutto in periodi di forte pressione emotiva. Parlare del tuo disagio e cercare di comprenderlo è già un passo molto importante verso il tuo benessere. Spero che queste riflessioni ti siano utili e, se hai altre domande o vuoi esplorare ulteriormente, sarò felice di aiutarti. Ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima,
ciò che sembra descrivere potrebbe essere quello che in gergo tecnico è denominato 'Derealizzazione' ovvero un senso di distacco dalla realtà, come in un sogno. E' un fenomeno particolare che è bene analizzare con uno specialista, soprattutto i momenti in cui si viene a creare. E' dunque importante che lei possa confrontarsi con il suo psicoterapeuta a riguardo e che le/gli spieghi cosa è avvenuto, le sensazioni, la situazione che stava vivendo al momento dell'accaduto, le tempistiche (quanto è durata questa sensazione?).
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini

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