Salve vorrei esporvi un disagio che mi attanaglia da tempo per cercare di capire di cosa si tratta e

22 risposte
Salve vorrei esporvi un disagio che mi attanaglia da tempo per cercare di capire di cosa si tratta esattamente .In pratica questo "disturbo" mi porta a pensare che gli altri ce l'abbiamo con me senza aver fatto assolutamente nulla a loro. Delle volte assumo anche un atteggiamento ipervigile per capire se effettivamente ci sia una forma di ostilità nei miei confronti e per scorgere ogni minimo gesto/frase che possa riguardare me.Questo "disturbo" si manifesta specialmente quando vado in giro o comunque frequento persone, in ambiente familiare si verifica sporadicamente. Grazie per l'ascolto e attendo risposte che possano dare una spiegazione plausibile a questo mio disagio.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Leggendo queste poche frasi non credo sia possibile poter dare un'etichetta a quello che lei chiama "disturbo", mi chiedo a cosa le servirebbe?!Posso immaginare quanto possa essere difficile per lei vivere tutto questo e penso possa esserle più utile per lei comprendere quale sia l'origine dei vissuti disturbanti che vive nelle relazioni con gli altri; magari prendendo in considerazione, anche, la possibilità di iniziare un percorso terapeutico.
Salve, quando è comparso il sintomo? Recentemente o prima? Comunque, un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare maggiore chiarezza interiore.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile Utente, mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. La sua storia è certamente unica, speciale nel suo genere... così come unico è il suo modo di fare i conti con la sofferenza. La "spiegazione" che Lei richiede qui non sarebbe "plausibile" bensì poco rispettosa nei suoi stessi confronti, perché inevitabilmente trascurerebbe troppe informazioni che non possono essere trascritte ma che devono essere esplorate e conosciute nella relazione, con il supporto di un esperto. Il fatto che Lei sia consapevole di pensieri e comportamenti che riconosce come motivo di disturbo, denota che Lei ha la possibilità e la volontà di prendersi cura di sé stess*. Ritengo utile investire una simile risorsa nel conoscere e magari affidarsi ad un* psicolog* e resto pertanto a sua disposizione. Dott.ssa Valentina Cecchi
Una parte della nostra autostima è fortemente legata al giudizio che arriva dall'esterno e a ciò che gli altri pensano di noi, non di rado gli si attribuisce maggior peso di quanto invece non lo si attribuisca al "credere in noi stessi". Credo sia difficile arrivare a una spiegazione esaustiva in poche righe, mentre in un percorso psicologico avrebbe la possibilità di approfondire l'origine di tale fenomeno, oltre che di rinforzare la capacità di stare in contatto con se stesso.
Buonasera Gentile Utente, difficile darle una risposta sulla base delle informazioni che ci ha dato: per capire da cosa derivi questa sua "sospettosità", bisognerebbe fare dei colloqui clinici ed eventualmente giungere ad una diagnosi. Nel caso lei fosse interessato, rimango a diposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Salve, la invito a riflettere su cosa intende per "spiegazione": se intende una diagnosi, sicuramente qualche incontro con uno psicologo può aiutarla ad inquadrare la sua situazione, ma son sicuro che già cercando su internet avrà degli spunti e delle idee sulle possibili "etichette" che si potrebbero - generalmente parlando - dare ai suoi vissuti. Se invece per "spiegazione" intende "da dove vengono" questi vissuti e questi pensieri, questo nessun manuale e nessun sito di psicologia potranno dirglielo, ma solo un percorso psicologico e un lavoro su di sè con l'aiuto di un professionista. Un caro saluto! Massimo Martucci | Psicologo a Milano
Gentile utente, il suo messaggio lascia intendere una situazione di disagio e malessere. Quello che chiede esplicitamente è una diagnosi che qui non è possibile fare e forse non sarebbe neanche utile fine a se stessa. Forse però c'è anche una richiesta implicita, che riguarda il suo volersi prendere cura di se, partendo dall'analisi di questa sua modalità di stare nelle relazioni.
Resto a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Salve. Sarebbe utile comprendere e chiarire le cause del suo malessere. Da cosa ha origine l'atteggiamento difensivo che la fa stare in uno stato di allerta. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla. Distinti saluti
Salve, meritevole la ricerca di una spiegazione al suo disagio, così invasivo da definirlo "disturbo. Purtroppo o per fortuna non c'è una spiegazione univoca per i propri vissuti e non esiste una spiegazione che vada bene per tutti. Il senso va cercato nella storia personale e nella propria individualità. Se il disagio descritto è elevato, intrusivo o condizionante, le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuti a vivere la sua unicità come un bene prezioso. Un caro saluto
Buongiorno, dispiace la sofferenza che sta vivendo. Comunque non è che una diagnosi possa esserle utile. Quello che è necessario è intraprendere un percorso di psicoterapia per conoscersi, valutarsi nella giusta maniera e nella giusta misura.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, la saluto cordialmente
dr.ssa Elena Santomartino
Gentile utente,
è molto importante che sia reso conto di questo disagio, e soprattutto del fatto che quest'idea di poter essere oggetto dell'ostilità altrui è sostanzialmente immotivata.
Sarò diretto, e senza giri di parole le dico che è urgente consulti uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Questo disagio infatti potrebbe avere risvolti seri, e per quanto le possa sembrare che la mia risposta sia esagerata, è sempre bene escludere i quadri psicopatologici gravi, per poi procedere verso diagnosi più benigne.
Stia comunque tranquillo: se si rivolgerà per tempo ad un professionista potrà venirne a capo felicemente.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Salve, posso solo immaginare come si senta e come si sia sentito, in quanto sia stato con una persona che è continua ricerca di una relazione affettiva disfunzionale e dipendente. A tal proposito, la invito a rivolgersi da una psicologo per intraprende un percorso che le dia la possibilità di poter comprendere le cause e le origini di tali problematiche eper giungere a delle risposte. Rimango a disposizione Cordialmente Dott.ssa Martina Cecconi
Buongiorno, quella che descrive è una situazione di sofferenza. Il sospetto e la diffidenza nei confronti degli altri disturbano la sua vita relazionale. Essere sempre ipervigili e aspettarsi l'ostilità altrui è faticoso e invalidante. Molto positivo che si ponga il problema e desideri comprendere da dove proviene. L'unico modo per avere una risposta esauriente è cercare un consulto psicologico. Le auguro di trovare al più presto la risposta che cerca. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, non deve essere facile convivere con un simile disagio che l'accompagna quotidianamente. Le consiglierei di occuparsene e provare a chiedere un aiuto psicoterapeutico. Eventualmente sono a disposizione. La saluto cordialmente, dott.ssa Marina Montuori
Salve, la situazione che espone mi sembra complessa da poter trovare esaurimento in un risposta in questa sede, anche se lei mostra una buona consapevolezza dei suoi comportamenti. La invito ad approfondire con una consulenza psicologica per valutare l'opportunità di intraprendere un percorso.
Buona giornata
Dr. ssa Clotilde Marinacci
Buongiorno, difficile definire se si tratta di un "disturbo" dalle poche informazioni da lei fornite, indipendentemente dall'etichetta comprendo che tale situazione le origina un disagio e in quanto tale può essere utile approfondire le cause della sua origine. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico finalizzato a trovare un significato a tali sensazioni partendo da lei e dalla sua storia di vita.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Paola Trombini
Buongiorno, comprendo il disagio che sente quando si coglie sospettoso nelle relazioni, noto che è capace di autosservarsi e cogliere che questa modalità non è sostenuta da elementi reali, penso che un percorso terapeutico le potrebbe essere utile per esplorare cause e origini di questi pensieri in modo che possa vivere le relazioni in modo più sereno.
Un saluto
Dott.ssa D. G.
Buongiorno, il sintomo esattamente quando è comparso?

Grazie

MT
Salve mi spiace per il disagio che Lei prova. Il consiglio che mi sento di darle è di iniziare al piu presto un percorso terapeutico con un professionista ed approfondire meglio il suo disagio: è importante comprendere bene da quanto tempo questo disagio si manifesta quale sia stato il fattore o i fattori scatenanti ( che può essere un pensiero che le è venuto in mente o una situazione che ha vissuto. Anche se a volte può sembrare che non siano ad un indagine più approfondita si identificano) i fattori di mantenimento del disagio: in quali situazioni e con quali persone si manifesta maggiormente.

Spero che la sua situazione si risolva al piu presto: Cordiali Saluti Dott. Luca Ferretti
Buonasera, per poterle dare la spiegazione che desidera in merito alla richiesta che pone sono necessarie ulteriori informazioni. Quanto vive deve essere contestualizzato ed è molto importante dare voce a ciò che pensa, sente e si dice nel momento in cui si riconosce essere "ipervigile". La invito a contattare uno psicologo con cui dare significato alle preoccupazioni. Rimango a disposizione, un saluto
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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