Salve, vorrei chiedere una serie di informazioni. Spiego brevemente la mia situazione. Nel febbraio

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Salve, vorrei chiedere una serie di informazioni. Spiego brevemente la mia situazione. Nel febbraio 2023 ho sognato di suicidarmi lanciandomi dal balcone della mia casa. Da quel giorno per circa 2 settimane ho avuto un forte senso di smarrimento e perdita di senso della mia vita, con forte desiderio di farla finita per porre fine alla mia sofferenza.
Successivamente mi sono rivolto ad uno psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazione, e contemporaneamente ad un neurologo. Questo è avvenuto fino a luglio del 2023. La situazione è leggermente migliorata, ma da settembre 2023 avendo avuti molti problemi con la mia ragazza ho sospeso la terapia singola per iniziare quella di coppia. Dopo un anno le cose tra di noi sono giunte al termine, e adesso avrei bisogno di iniziare nuovamente un percorso di terapia, volto ad affrontare sia il problema del 2023 legato al sogno, sia alla fine di questa relazione. La domanda che vorrei porre in base a quanto da me descritto quale sarebbe il miglior orientamento psicologico a cui affidarmi per cercare di superare il mio problema, legato principalmente alla ricomperaa di pensieri suicidari in maniera sporadica. Attualmente sono in cura da una psichiatra e assumo dropaxin.
Buongiorno, grazie della sua condivisione. Non c'è una risposta univoca alla sua domanda, perchè come saprà, ogni orientamento ha le sue teorie di riferimento, un metodo, delle tecniche e un suo sistema di valutazione. Lei ha già condotto un percorso individuale, la situazione era leggermente migliorata. Ha pensato di tornare a riprendere quel percorso? E se no, per quali motivi? Io lavoro con un modello di psicoterapia della Gestalt, con il quale mi trovo molto bene, ma non mi sento di fare "propaganda" Mi sembrerebbe un po' come cercare di vendere un prodotto "Questo è quello buono perchè....ecc) Mi sento di dirle di fare due o tre prove, non di più sennò risulta confondente. Faccia un colloquio conoscitivo con persone con orientamenti differenti e senta (con le orecchie e con il suo mondo interno), dove si sente meglio, ascolti sè stesso oltre il/la professionista. E poi scelga la persona da cui tornerebbe volentieri. Il fatto che lei sia seguito farmacologicamente ha un valore aggiunto perchè la combinazione terapia farmacologica e psicoterapica è la migliore. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, caro utente. Descrive una situazione complessa, in cui altre terapie sono già state avviate (e concluse).
Le sconsiglio di cambiare approccio, aveva scelto una buona strada. Trovi però anche un professionista di cui si fidi, e non demorda.
La terapia richiede tempo, e pazienza.
In bocca al lupo
Buongiorno gentile utente, la ringrazio della condivisione. Concordo con la collega, non esiste un orientamento migliore dell'altro e ogni approccio è valido; ciò che conta è la relazione terapeutica che si instaura col terapeuta. Solo lei può sentire se si è creato un feeling col terapeuta che la segue, e se l'orientamento della terapia è quello utile per lei. Se aveva già intrapreso un percorso e se si trovava bene con il/la collega potrebbe essere una buona idea riprendere con la terapia precedente, in caso contrario potrebbe fare dei colloqui con altri terapeuti, sempre sentendo 'di pancia' se ha trovato il terapeuta adatto a lei. E' molto utile inoltre che lei sia già seguito dal punto di vista farmacologico. Rimango a disposizone per dubbi o domande. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Buonasera, perchè non ha deciso di tornare dal terapeuta che l'aveva già seguita? Personalmente ritengo che non ci siano approcci migliori di altri ma conta molto il transfert, ossia la messa in moto del processo di trasposizione dei suoi vissuti sulla figura del terapeuta, in altre parole si potrebbe definire come naturalezza e desiderio di parlare di sè con lui. Alle volte questa cosa non succede nell'immediato e può capitare che si facciano dei colloqui con più terapeuti. Mio dottore in questo potrebbe esserle utile. Le faccio il mio in bocca al lupo.
Gentile utente, ogni approccio ha la sua validità, e penso che la differenza il tipo di relazione che riesce a creare con il suo terapeuta. Provi a confrontarsi con il suo psichiatra, un lavoro un parallelo con un collega da lui conosciuto potrebbe aiutare la sua terapia. Cordialmente, giada di Veroli
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia. Rispetto alla sua domanda “sfortunatamente” non c’è una risposta univoca. La relazione terapeutica non dipende solo dall’orientamento del terapeuta ma anche da come ci si trova con la singola persona. Una scelta potrebbe essere quella di riprendere il percorso individuale che aveva fatto in precedenza se ciò non è possibile allora potrebbe provare un professionista con un orientamento differente.

Cordialmente
Dott.ssa Martina Gallo
Salve, il sogno dal suicidio può avere molteplici significati. Ritengo che la psicoterapia sia assolutamente necessaria per rimuovere gli ostacoli che le impediscono di trovare una vita dotata di pieno senso ed il diritto di essere una persona amata. Non esiste un percorso terapeutico di elezione, ma sicuramente un percorso con un terapeuta adatto a lei si. Io lavoro nel contesto della psicoterapia umanistica, rimango eventualmente a disposizione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Gentile utente di mio dottore,

continui pure la terapia farmacologica iniziata con lo psichiatra. Allo stesso tempo prenda in considerazione la possibilità di tornare dal suo vecchio terapista affinché possa continuare il percorso psicoterapico iniziato e improvvisamente interrotto.
Non badi all'orientamento del professionista, è l'alleanza terapeutica la chiave di una buona psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
ogni orientamento ha delle caratteristiche specifiche, a seconda di tali caratteristiche è il paziente singolo che si trova più o meno con l'orientamento, non si può definire a priori. Inoltre aggiungo, forse più un'opinione personale, che è il singolo terapeuta e non l'orientamento a fare la differenza, quindi forse dovrebbe provare come si sente con una persona specifica per decidere se può o meno essere il terapeuta che fa per lei. E' una questione anche di relazione che si crea tra paziente e terapeuta.
Gentile utente,
posso immaginare quanto sia stato difficile vivere con pensieri così intensi e preoccupanti, come quelli legati al sogno che hai descritto e alle difficoltà che hai affrontato nella tua relazione.
Il fatto che tu abbia già cercato aiuto, sia con uno psicoterapeuta che con un neurologo e attualmente con una psichiatra, è un segnale della tua consapevolezza e del tuo impegno verso il tuo benessere. È importante riconoscere i progressi che hai fatto, anche se le difficoltà persistono e i pensieri suicidari si sono ripresentati in modo sporadico.
Alla luce di ciò che hai descritto, un percorso terapeutico mirato è fondamentale per affrontare sia i residui del trauma legato al sogno, sia l'impatto emotivo della fine della tua relazione. L'approccio sistemico-relazionale, che già conosci, è utile per comprendere come le tue relazioni e il contesto influiscano sul tuo stato d'animo. Tuttavia, considerando la ricorrenza dei pensieri suicidari, potrebbe essere necessario un trattamento più specifico e focalizzato sul trauma.
L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una metodologia efficace per il trattamento dei traumi e dei pensieri disturbanti, come quelli che hai sperimentato. Questo approccio ti aiuterebbe a rielaborare le esperienze traumatiche e a ridurre l'impatto che hanno sul tuo presente.
Dato che stai assumendo Dropaxin sotto la supervisione della tua psichiatra, l'integrazione tra il lavoro psicoterapeutico e il supporto farmacologico può offrirti un piano di cura completo, mirato a stabilizzare il tuo umore e a darti gli strumenti per affrontare le tue difficoltà in modo più sereno.
Se senti il bisogno di riprendere la terapia individuale e di affrontare questi temi in modo approfondito, sarei lieta di lavorare con te utilizzando un approccio integrato che comprenda anche l'EMDR, per aiutarti a elaborare il trauma e a costruire una base solida di benessere psicologico.
Un caro saluto, dott.ssa Miroddi

Buonasera, perché non torna dal precedente terapeuta? Se si è trovato bene ed ha ottenuto risultati, vuol dire che era il professionista giusto. Oltre all'orientamento tecnico, ciò che conta è lo stabilire una relazione di fiducia con chi la segue. In ogni caso, per rispondere alla sua domanda, io opterei per una terapia psicodinamica.
Non demorda e continui il suo percorso interrotto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissimo Utente,
dalle sue parole mi sembra lei disponga di una buona consapevolezza delle sue difficoltà e di una seria motivazione ad affrontarle, e i suoi percorsi intrapresi in precedenza ne sono una prova. Non troverei appropriato dire a priori quale sia l'approccio „migliore“ per risolvere i suoi problemi, dato che la riuscita di un percorso di psicoterapia è dato dalla combinazione e dall'allineamento di diversi fattori, tuttavia vorrei condividere con lei alcune riflessioni. Lei aveva già intrapreso un percorso individuale con un Collega ad indirizzo sistemico-relazionale affermando di averne tratto discreti benefici; sarebbe pensabile per lei rivolgersi nuovamente a questo Professionista? Lei si è attualmente già rivolto ad una Psichiatra, che dovrebbe avere una certa conoscenza della sua situazione e potrebbe magari consigliarle un* Psicoterapeuta di sua fiducia. Questa ipotesi faciliterebbe uno scambio ed una collaboraziona tra le due professionalità. Un ulteriore strada che potrebbe percorrere sarebbe prendere un elenco di Psicotorapeute e Psicoterapeuti operanti nelle sue vicinanze, fare una rapida ricerca (sito internet, profilo linkedin, curriculum vitae etcetc) su una o due di queste persone e richiedere un colloquio conoscitivo.
Le faccio i miei migliori auguri
Mauro Fadda
Salve, ogni approccio ha i suoi punti di forza e può giovare. Dipende dalle sue aspettative. Se desidera andare a fondo nell'esplorare i suoi tratti profondi, il suo passato e il suo presente per rielaborare i vissuti rimasti in ombra le consiglio di intraprendere una terapia psicodinamica. Un saluto
Buonasera caro utente, l'idea di riprendere un percorso personale mi sembra una decisione giusta visto il periodo difficile che sta affrontando. Non esiste un orientamento psicoterapeutico migliore che mi sento di consigliarle, qualsiasi orientamento presenta le proprie strategie per poter affrontare qualsiasi problematica. Ciò che però mi sento di dirle è eventualmente di valutare la possibilità di ricontattare il terapeuta con cui ha svolto la sua terapia individuale. Ha detto che la situazione era migliorata, quindi immagino con lui si sia creata un'ottima alleanza terapeutica che le possa permettere anche adesso a distanza di anni di poter riprendere in mano il percorso ed affrontare ciò che sta vivendo adesso. Per ulteriori chiarimenti resto a disposizione, dott.ssa Alessia Vanzi.
Gentile Utente,
la sua è una domanda molto interessante. Ad oggi secondo gli studi clinici nessun orientamento risulta essere migliore di un altro, ma quello che in genere permette di fare la differenza è la relazione con il terapeuta stesso.
Potrebbe perciò valutare di iniziare un nuovo percorso anche facendosi indirizzare dallo psichiatra che la segue che probabilmente collaborerà con altri terapeuti.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione e le auguro buona giornata.
Buonasera,

capisco la complessità della situazione che sta vivendo, tra il sogno che ha scatenato pensieri profondi e la fine della sua relazione. È positivo che si sia rivolto a professionisti e che abbia cercato soluzioni con impegno.

Riguardo alla scelta dell’orientamento terapeutico, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) potrebbe essere efficace per gestire i pensieri suicidari, lavorando su come affrontare e ridurre le distorsioni cognitive che alimentano la sofferenza. Un’altra opzione valida è la terapia dialettico-comportamentale (DBT), che è specificamente pensata per chi ha difficoltà nella gestione delle emozioni e può essere utile per trovare nuovi modi di affrontare pensieri intensi e autolesionistici.

Dal momento che ha già iniziato un percorso con uno psichiatra e assume Dropaxin, potrebbe essere utile valutare una sinergia tra terapia farmacologica e psicologica. Non si tratta solo di controllare i sintomi, ma di lavorare sul significato profondo di questi vissuti, creando uno spazio sicuro dove esplorare il dolore e trovare un modo di andare avanti.

Non esiti a confrontarsi con il suo attuale terapeuta o psichiatra su quale direzione terapeutica possa meglio sostenerla in questa fase della sua vita.

Un caro saluto,

d.ssa Violeta Raileanu

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