Salve vorrei chiedere una cosa che riguarda mio padre. È un cura psichiatrica da circa 5mesi, per un

2 risposte
Salve vorrei chiedere una cosa che riguarda mio padre. È un cura psichiatrica da circa 5mesi, per uno stato ansioso iniziato a luglio evoluto poi in depressione qualche mese dopo. Dopo un iniziale cura dal primo psichiatra a novembre ( zoloft, sulamid e Xanax rilascio prolungato) dopo 17giorni di cura in cui stava sempre peggio ( nn mangiava più e si era completamente chiuso in casa) la sorella ha deciso di portarlo da un altra psichiatra. La cura di questa psichiatra ( con medicinali più moderni a dir suo, rispetto a quelli precedentemente dati) già dal 3giorno lo ha fatto tornare come prima, quasi anche troppo euforico. Il problema è che dopo poco più di un mese, è riandato giù nuovamente, meno appetito, movimenti motori rallentati ( che prima mai successo) e depressione. È andato per due volte al controllo e gli ha variato la cura , ma senza esito. Ora dovrebbe riandare per la terza volta a variare nuovamente la cura. Il problema è che inizia ad essere tutto oneroso perché ad ogni controllo la dottoressa prende 160euro anche se la cura nn va. Sarebbe il caso di cambiare ancora dottore? O potrebbe essere controproducente?grazie
Non esistono cure moderne o cure antiquate. Non è possibile che suo padre sia ‘rinato dopo tre gironi di trattamento perche i farmaci hanno bisogno di almeno 3-4 settimane per poter funzionare. Per cui ha presentato una ripresa, forse un viraggio ipomaniacale (troppo euforico) per cui poi è di nuovo andato in depressione. Credo che il problema sia la mancanza di una stabilità e forse una diagnosi non corretta.

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Salve! Al momento attuale esistono diverse strategie terapeutiche per il trattamento della depressione, alcune di queste piu recenti di altre, ma la maggior parte delle terapie farmacologiche richiedono dalle 2 alle 6 settimane per indurre benefici clinicamente significativi. Potrebbe quindi essere necessaria un po di pazienza: sospendere una terapia dopo 17 giorni per inefficacia potrebbe essere prematuro, dato che la durata non sarebbe sufficiente a valutare i possibili benefici. Inoltre non specifica la durata dell'attuale terapia farmacologica, ne i farmaci, ne il dosaggio, per cui e' impossibile esprimersi su quest'utlima.

Credo sia necessaria una attenta valutazione clinica per escludere eventuali cause di pseudoresistenza (quali potrebbero essere l'inadeguatezza delle terapie, la durata troppo breve, i dosaggi inadeguati, la presenza di comorbilità sia psichiche che fisiche, o una diagnosi impropria).

Riguardo la sua ultima domanda, sicuramente la continuita' terapeutica aiuta molto gli esiti della terapia. Un secondo parere puo' aiutare laddove la mancanza di fiducia nelle terapie in atto vi portasse a non aderire correttamente alle indicazioni dello specialista.

Spero vi sia utile,
CM

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