Salve. Vorrei chiedere un vostro parere visto che, soffrendo ormai da tempo di forte ansia, mi sono

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Salve. Vorrei chiedere un vostro parere visto che, soffrendo ormai da tempo di forte ansia, mi sono rivolto ad uno psicologo con cui faccio terapia da qualche mese. Sapevo che la terapia sarebbe stato un percorso non breve per comprendere quelle che sono le cause che generano malessere, ma non riesco a capire se ad oggi ci siano mancanze da parte mia verso il terapeuta (forse inconsciamente attivo un sistema di difesa) o da parte del dottore da cui mi sento ascoltato ma non spronato. Inoltre sembra non essere interessato a direzionarmi su un modo sano di gestire quegli stati che mi creano disagio, appunto l'ansia, ma a voler indagare ogni possibile fattore scatenante, il che mi da l'impressione di un percorso quasi infinito. Non ho esperienza di questo tipo di terapia, per cui vorrei avere un vostro parere perché sento un po' di titubanza nel proseguire pur rendendomi conto che pochi mesi non sono sufficienti a giudicarne il buon esito. Ma è una condizione di cui oggi avverto tutto il peso e non vorrei "restare" in una terapia che forse non è per me. Vi ringrazio per ogni consiglio.
La psicoterapia è un percorso, una esperienza, si potrebbe dire un viaggio.
Dal finestrino si osserva il paesaggio cambiare progressivamente, quasi impercettibilmente ma ecco che ci si trova in altro luogo, in una nuova dimensione.
E' il paziente che sceglie la direzione, il terapeuta lo accompagna, lo facilita, lo aiuta a distinguere e scegliere tra le diverse possibilità ma non è il terapeuta che può sostituire il paziente e determinarne il percorso.
Dottoressa Maria Grazia Antinori, Roma

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Gentilissimo, la ringrazio per aver condiviso il suo stato d'animo con noi. Come già lei stesso ha anticipato, si fa fatica a giudicare la qualità di un percorso quando questo è ancora solo all'inizio, nonostante è comprensibile che lei si ponga delle domande circa l'aver scelto o meno il terapeuta più indicato nella sua situazione. Il consiglio che mi sento di darle e di condividere questi pensieri anche con il suo terapeuta e magare concordare con lui dei momenti in cui cercate insieme di fare il punto della situazione riguardo al percorso intrapreso. Penso che il professionista non avrà problemi a venirle in contro in questa sua richiesta.
Mi permetto, inoltre, di suggerirle, visto che il principale malessere di cui parla è legato a degli stati ansiosi, di intraprendere parallelamente al percorso di terapia, anche un'esperienza di mindfulness ad esempio, che può esserle utile nell'acquisizione di tecniche di gestione degli stati ansiosi e per aumentare una consapevole conoscenza di se stessi. Essendo specializzata in questi percorsi, la invito ad affidarsi ad un professionista competente e formato in materia.
Restando a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità, le porgo un caro slaluto, Dr.ssa Claudia Palmini
Ciò che lei oggi ha deciso di condividere su MioDottore è un pensiero che hanno in molti, ma che spesso rimane nascosto. E' normale e comprensibile domandarsi se si è sulla strada giusta e si sta facendo abbastanza nel momento in cui si decide di intraprendere un percorso. Lei è all'inizio del suo viaggio alla scoperta di sé stessa, le si chiede di avere pazienza, fiducia e tempo da dedicare a lei e al suo benessere, ma qualora ci fosse qualcosa, un dubbio, un pensiero, che le ronza nella testa allora la cosa migliore da fare è parlarne. La comunicazione bi-direzionale è ciò che caratterizza il percorso terapeutico, indi per cui la professionista a cui si è affidata sarà pronta ad ascoltare attentamente ogni sua domanda, perplessità o pensiero che deciderà di condividere con lei. Per noi terapeuti è fondamentale avere con il proprio paziente un dialogo aperto e sincero, caratterizzato anche da feedback che possono aiutarci a migliorare nel nostro lavoro per farvi stare meglio il prima possibile.

Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Gentile utente, ogni terapeuta lavora in modo diverso. Ma se non l'è chiaro il senso della terapia, e ciò che state facendo insieme, se sente un blocco tutto questo va portato in seduta. Tutte le osservazioni da lei fatte sono osservazioni preziose per il vostro percorso terapeutico. La terapia alle volte può richiedere molto tempo, e all'inizio ci sembra di non andare molto lontano. Ma il suo sentire è ciò su cui si fonda la terapia. Condivida tutto ciò con il suo terapeuta. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, come ha già espresso Lei, per attuare un vero cambiamento è necessario del tempo. Ci vuole di solito molto tempo per arrivare a capire e comprendere l'origine dell'ansia. La invito, comunque, a parlare in modo autentico con il suo terapeuta delle difficoltà, dei bisogni e dei suoi dubbi.
Buonasera Gentile Utente, le consiglio di parlarne direttamente col suo psicologo. Lo spazio terapeutico offre la possibilità di poter dire qualunque cosa e se lei sente il bisogno di un confronto su questo tema, provi a farlo. Una terapia può avere una durata molto variabile, anche in base all'orientamento teorico del terapeuta. Forse sarebbe bene anche riprendere in mano gli obiettivi, specificando al suo psicologo di cosa ha bisogno. Le assicuro che confronti come questo possono essere molto utili. Cordialmente, dott. Simeoni
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, può capitare di frequente di sperimentare sensazioni simili all'inizio di una terapia. Il mio suggerimento è di parlare di questi pensieri ed emozioni con il suo psicologo, per poterci lavorare sopra insieme. E per riuscire ad accettare che ogni percorso psicologico richiede i propri tempi. Vedrà che sarà un confronto utilissimo per entrambi. Un caro saluto, Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, è importante che condivida questo tema in seduta. Soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, affrontare dubbi e perplessità rispetto al percorso che state facendo è importante anche per la costruzione della relazione terapeutica stessa.
Sul contratto terapeutico, ossia sulla condivisione degli obiettivi terapeutici e sulle tecniche impiegate per raggiungerli, ci si può ritornare in qualsiasi fase della terapia e confrontarsi.
Ogni psicoterapeuta è formato secondo un determinato approccio, infatti le scuole di psicoterapia sono molte perchè molteplici sono gli orientamenti. Se vuole informazioni o ha dubbi al riguardo, può parlarne con il suo psicologo per avere una panoramica chiara del suo modo di lavorare in psicoterapia.
Non esiste un approccio psicoterapeutico giusto o sbagliato. Esistono modi diversi di lavorare in psicoterapia. A ciò si aggiunge l'unicità di ogni terapeuta che porta con sè un proprio bagaglio di vita ed esperienziale. Se per lei è importante porre come obiettivo il trattamento dei sintomi per una stabilizzazione e solo successivamente affrontarne le cause sottostanti, lo proponga al professionista.
La stanza di terapia è uno spazio per lei, quindi deve poter affrontare le sue perplessità.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Salve. Comprendo le sue preoccupazioni riguardo alla terapia che sta affrontando. È importante ricordare che la terapia è un percorso personale e può richiedere del tempo per vedere risultati significativi. Tuttavia, è anche fondamentale sentirsi compresi, sostenuti e guidati dal proprio terapeuta.
Se sente che il terapeuta sta esplorando troppo a fondo i fattori scatenanti senza concentrarsi sulle strategie di gestione dell'ansia, è una questione che potrebbe essere affrontata nella vostra terapia. La comunicazione aperta è essenziale in terapia. Potrebbe iniziare a discutere le sue aspettative riguardo ai risultati della terapia con il suo terapeuta. Chiedere se ci sono strategie specifiche che possono essere integrate nel percorso per aiutarla a gestire l'ansia in modo più efficace.
Inoltre, se si sente a disagio con il suo terapeuta o se ha dubbi sulla sua capacità di aiutarla, potrebbe essere utile esplorare altre opzioni terapeutiche. È importante trovare un terapeuta con cui si senta a suo agio e che le dia fiducia nel percorso di guarigione.
Non c'è nulla di sbagliato nel valutare la terapia e nel cercare il terapeuta giusto per le sue esigenze. La terapia è un impegno significativo, quindi è importante sentirsi bene riguardo al percorso che sta intraprendendo.
Buongiorno, i dubbi che manifesta in questa sede è più corretto, psicoterapeuticamente parlando, che li discuta con il suo terapeuta. Il fatto che ci sentiamo di dovere portare fuori dal setting le proprie tematiche legate alla terapia è sinonimo di qualcosa che deve essere analizzato. Cordiali saluti
Buongiorno, la psicoterapia è un percorso che lei intraprende con un Professionista che la accompagna. Forse dovrebbe esporre i suoi dubbi al suo compagno di viaggio. In ogni modo è un percorso di una durata che - come ha detto lei stesso - spesso non è di pochi mesi. Le emozioni hanno i loro tempi. Cordiali Saluti, Paolo Mirri
Gentile utente, come ben sottolineano anche i colleghi una terapia ha una durata non prevedibile a priori e spesso può durare diversi mesi e anni. Il terapeuta l'accompagna nel percorso ma è lei che deve trovare la sua soluzione soggettiva al sintomo, che come ben sottolinea, la sta informando di un qualcosa in lei che si è messo in moto. Sarebbe opportuno parlare di questi dubbi con il suo psicologo, vedrà che qualcosa cambierà!
Un caro saluto.
Gentile, le sue preoccupazioni e i suoi dubbi non sono soltanto perfettamente leciti, ma anche più o meno obbligati quando si intraprende una terapia. Sicuramente ciò che le consiglio è prima di tutto esprimere i suoi dubbi con il suo terapeuta, il quale non le negherà una risposta o un confronto in proposito.
La relazione terapeutica è parte integrante del suo percorso di cura, ma è pure il terreno su cui prendono vita molte delle paure inconsce, quindi è bene che essa sia salda e aperta a ogni tipo di domanda o suo dubbio.
Questo è il punto di partenza, ma non tutte le relazioni terapeutiche, come non tutte le relazioni umane, funzionano o vanno buon fine. Sono certo che il collega, se dovesse riscontrare l'assenza di progressi, sarà il primo ad indirizzarla, ma lei deve considerarsi libero di portare in analisi la sua perplessità.
Il tutto senza dimenticare che, specialmente in presenza di ansia, la quale conosce alti, bassi e recrudescenze, un'inziale oscillazione è più che normale.
Resto a sua disposizione, qualora volesse approfondire.
Coraggio: andrà meglio!
Salve, grazie per la sua condivisione. Credo che la cosa migliore sia quella di avere un confronto diretto con il suo terapeuta. Ogni percorso ha delle caratteristiche singole e peculiari, che richiedono una sufficiente capacità di ascolto e comprensione. La costruzione di una relazione autentica e profonda è un aspetto essenziale della psicoterapia.
Un caro saluto,
Dr. Omar Isa
Gentile utente, come ha ben detto, la terapia è un percorso spesso non di breve durata. Tuttavia i suoi dubbi e le sue titubanze sono legittime e proprio per questo sarebbe auspicabile discuterne all'interno del percorso già intrapreso, al fine di esplorarli e fornirle risposte. Le auguro di stare meglio presto, un caro saluto
Gentile Signore/Signora,

Innanzitutto, mi dispiace che stia attraversando un periodo difficile a causa dell'ansia. Ogni individuo è unico, e così è il percorso terapeutico che intraprende. Posso offrirle qualche riflessione in merito alle sue preoccupazioni.

1. La durata della terapia: La terapia psicologica, specialmente quando indaga le cause profonde dei sintomi, può richiedere tempo. Questo non significa che debba essere un percorso "infinito", ma la profondità del lavoro può influenzare la durata.

2. Ruolo attivo nella terapia: La terapia è un processo collaborativo. Se si sente insoddisfatto di un aspetto, è importante comunicarlo apertamente al terapeuta. Questa comunicazione può aiutarla a comprendere meglio il metodo del terapeuta e, viceversa, può aiutare il terapeuta a capire meglio le sue esigenze e preoccupazioni.

3. Gestione dei sintomi vs. Esplorazione delle cause: Alcuni terapeuti preferiscono concentrarsi sulle cause profonde dei sintomi, mentre altri possono avere un approccio più orientato alla gestione dei sintomi. Entrambi gli approcci hanno i loro meriti. Se sente il bisogno di strategie per gestire l'ansia nel breve termine, potrebbe essere utile parlarne con il suo terapeuta.

4. Riflessione sulla "compatibilità": Non tutti i terapeuti sono la scelta giusta per tutti i pazienti. Questo non implica una mancanza di competenza del terapeuta o un difetto da parte del paziente. Simplemente, alcune combinazioni terapeuta-paziente funzionano meglio di altre. Se dopo aver discusso delle sue preoccupazioni, continua a sentirsi insoddisfatto, potrebbe valutare la possibilità di consultare un altro professionista.

5. **Conservare la speranza**: Mi rendo conto che vivere con l'ansia può essere estremamente difficile. Tuttavia, la ricerca ha mostrato che molte persone traggono beneficio dalla terapia. Pertanto, le consiglio di mantenere la speranza e di perseguire ciò che ritiene migliore per il suo benessere.

Infine, le suggerisco di discutere apertamente con il suo terapeuta di queste preoccupazioni. Una comunicazione franca può offrire chiarimenti e potrebbe aiutarla a trovare un percorso terapeutico che si adatti meglio alle sue esigenze.

Se inoltre sente il bisogno di una seconda opinione o di esplorare ulteriormente queste tematiche, sono qui per aiutarla.

Con stima,
Dott.ssa Laura Sozio
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Capisco le tue preoccupazioni riguardo alla terapia che stai affrontando e posso darti alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a valutare la situazione.

Comunicazione aperta: Parla apertamente con il tuo terapeuta riguardo alle tue preoccupazioni e alle tue aspettative rispetto alla terapia. Esprimi chiaramente ciò che ti aspetti dalla terapia e se ci sono delle aree specifiche che desideri affrontare o lavorare.
Chiedi chiarimenti: Se non capisci qualcosa riguardo al processo terapeutico o ai metodi utilizzati dal tuo terapeuta, non esitare a chiedere chiarimenti. È importante che tu capisca il processo e che ti senta coinvolto attivamente nella tua terapia.
Obiettivi terapeutici: Discuti con il tuo terapeuta riguardo agli obiettivi che desideri raggiungere con la terapia. Chiedi se è possibile stabilire degli obiettivi specifici e realistici da perseguire durante il percorso terapeutico.
Valuta i progressi: Fai periodicamente una valutazione dei progressi che hai fatto durante la terapia. Chiediti se ti senti meglio rispetto all'inizio della terapia e se hai notato dei miglioramenti nella gestione dell'ansia e del malessere.
Seconda opinione: Se continui a sentirti insoddisfatto della terapia o se hai dubbi sulle modalità utilizzate dal tuo terapeuta, potresti valutare la possibilità di cercare una seconda opinione da parte di un altro professionista della salute mentale.
Ricorda che la terapia è un processo personale e soggettivo, e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. È importante trovare un terapeuta con cui ti senti a tuo agio e che ti supporti nel raggiungere i tuoi obiettivi di benessere emotivo. Se dopo aver considerato questi suggerimenti continui a sentirte insoddisfatto della terapia, potresti valutare la possibilità di esplorare altre opzioni terapeutiche.

Salve,
La sua riflessione è molto valida, ed è comprensibile che, dopo alcuni mesi di terapia, possa sorgere il dubbio se il percorso che sta seguendo sia adatto a lei e se stia facendo i progressi che sperava. Spesso, specialmente nei primi mesi, è comune sentirsi un po' incerti rispetto alla terapia, soprattutto quando ci si confronta con problemi complessi come l'ansia. Il miglioramento non è quasi mai graduale, ma è costellato anche da "ricadute", momenti di stallo, miglioramenti improvvisi e regressioni.

Uno degli aspetti che lei menziona è il fatto che, pur sentendosi ascoltato, non si sente spronato a gestire l'ansia in modo più pratico e immediato. Questo potrebbe dipendere dall'approccio del suo terapeuta. Alcuni modelli di terapia, come quelli più orientati all'analisi delle cause profonde, tendono a esplorare i fattori scatenanti e le dinamiche personali alla base del malessere, il che può effettivamente sembrare un processo lungo e, a tratti, poco concreto.

Da quello che descrive, potrebbe darsi che il suo bisogno attuale sia più focalizzato su tecniche concrete per la gestione dell'ansia quotidiana, insieme all'esplorazione delle cause. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, offre strumenti pratici per affrontare direttamente i sintomi e imparare strategie per gestire l'ansia nel presente. Tuttavia, questo non significa che un approccio diverso non possa essere altrettanto valido.

È possibile che lei stia, come suggerisce, attivando inconsciamente dei meccanismi di difesa. Questi possono emergere proprio quando si toccano aspetti più delicati del proprio mondo interno. Tuttavia, è altrettanto importante che senta di ricevere strumenti concreti per gestire le situazioni che le causano disagio, soprattutto perché l'ansia può avere un impatto molto forte sulla vita quotidiana.

Il mio consiglio è di parlare apertamente con il suo terapeuta di questi dubbi. Esprimere come si sente in relazione al percorso che state seguendo è un passo fondamentale nel processo terapeutico. Un buon terapeuta sarà aperto a discutere con lei delle sue aspettative e delle sue sensazioni rispetto alla terapia, e potrà chiarirle quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine. Potrebbe anche essere utile esplorare insieme la possibilità di integrare alcune tecniche pratiche di gestione dell'ansia, se è ciò di cui sente il bisogno in questo momento.

Infine, è vero che pochi mesi possono non essere sufficienti per valutare appieno l’efficacia di una terapia, soprattutto se l'obiettivo è andare a fondo delle cause del malessere. Tuttavia, il suo sentimento di "titubanza" è importante e merita di essere esplorato all'interno della relazione terapeutica. È fondamentale che si senta a suo agio e in sintonia con il percorso, sapendo che esistono diverse modalità di intervento che possono rispondere ai suoi bisogni in maniera più immediata o più riflessiva, a seconda della fase in cui si trova.

Le auguro di trovare la strada che la aiuti a sentirsi meglio e più sicuro nel percorso che sta seguendo. Dott. Andrea Boggero

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