Salve, vorrei chiedere un consiglio. Il mio ragazzo fa parte di una famiglia un po "aggressiva": si
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Salve, vorrei chiedere un consiglio. Il mio ragazzo fa parte di una famiglia un po "aggressiva": si arrabbiano spesso tra di loro e quando lo fanno tendono a urlarsi contro in modo anche molto violento (madre, padre e due figli maschi). La madre soprattutto tende ad arrabbiarsi per ogni cosa con lui, soprattutto per quanto riguarda le faccende domestiche, accusandolo di essere inutile e di non contribuire mai (cosa non vera). Lo conosco da 5 anni e 2-3 volte (l'ultima pochi giorni fa) sono accaduti degli episodi violenti tra loro due in cui lei gli urlava ogni tipo di insulto senza motivo e lui alla fine scoppiava finendo per spintonarla e, in questo ultimo episodio, mettergli le mani al collo per poi ritrarle subito. premetto che lui non è mai stato aggressivo con me o con altre persone ma, come lui stesso dice, solo con i suoi genitori prova questi attacchi di rabbia quasi incontrollabili di cui ha paura. Cosa potrebbe fare per migliorare questa situazione? So che da un quadro così riassuntivo è difficile capire qualsiasi dinamica, ma vorrei davvero aiutarlo in qualche modo perchè è una cosa che gli causa profondo disagio
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso che coinvolge lei ed il suo partner.
Comprendo quanto possa essere difficile per voi convivere con questa situazione da lei riportata.
Credo che possa essere utile per il suo partner ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Purtroppo spesso accade che impulsività chiama impulsività, aggressività chiama altra aggressività per cui è importante provare a trovare strategie per rompere questo circolo vizioso.
Cordialmente, dott FDL
Comprendo quanto possa essere difficile per voi convivere con questa situazione da lei riportata.
Credo che possa essere utile per il suo partner ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Purtroppo spesso accade che impulsività chiama impulsività, aggressività chiama altra aggressività per cui è importante provare a trovare strategie per rompere questo circolo vizioso.
Cordialmente, dott FDL
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Salve, potrebbe aiutare il suo partner consigliandolo di intraprendere un percorso di psicoterapia per riuscire a gestire meglio questa spiacevole situazione che si è venuta a creare. Cosa ne pensa?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve sono una terapeuta familiare e da queste poche cose che dice vi è alla base un problema relazionale. Dovrebbero fare una terapia familiare, potrebbero bastare anche pochi incontri. In alternativa convinca il suo ragazzo a fare un percorso individuale.
Dott.ssa milvia verginelli
Dott.ssa milvia verginelli
Gentile utente potrebbe suggerire al suo ragazzo di intraprendere una terapia individuale. Dalle sue parole emerge un problema relazionale familiare, uno spazio individuale aiuterebbe ad elaborare vissuti e pensieri per evitare che l’accumulo di rabbia e tensione sfoci in agiti più importanti. Un cordiale saluto, Dott.ssa Paola Trombini
Gentile utente,
spesso capita che alcune dinamiche familiari, reiterate per lungo tempo, possano slatentizzare emozioni difficili da gestire e reazioni comportamentali che rischiano, a volte, di essere impulsive e di sfuggire al proprio controllo cosciente. E' evidente da quello che scrive che si tratta di dinamiche di comunicazione aggressiva che coinvolgono tutti i membri del nucleo familiare; pertanto sarebbe indicata una terapia sistemico-familiare, che possa aiutarli a "leggere" tali meccanismi e i bisogni che essi celano e trovare nuove strategie relazionali e comunicative più funzionali. In alternativa, anche un percorso terapeutico individuale potrebbe essere di grande giovamento per il suo ragazzo, poiché parla nella sua richiesta di "profondo disagio" e quindi è utile per lui avere uno spazio dove questo disagio possa essere ascoltato, accolto, elaborato. Il terapeuta potrà aiutare il suo ragazzo a capire meglio ciò che lo "accende" e ciò che sta dietro alle reazioni aggressive che attua in famiglia e di cui ha paura.
Spero di essere stata utile, resto a disposizione! Buona giornata,
Dott.ssa Genduso
spesso capita che alcune dinamiche familiari, reiterate per lungo tempo, possano slatentizzare emozioni difficili da gestire e reazioni comportamentali che rischiano, a volte, di essere impulsive e di sfuggire al proprio controllo cosciente. E' evidente da quello che scrive che si tratta di dinamiche di comunicazione aggressiva che coinvolgono tutti i membri del nucleo familiare; pertanto sarebbe indicata una terapia sistemico-familiare, che possa aiutarli a "leggere" tali meccanismi e i bisogni che essi celano e trovare nuove strategie relazionali e comunicative più funzionali. In alternativa, anche un percorso terapeutico individuale potrebbe essere di grande giovamento per il suo ragazzo, poiché parla nella sua richiesta di "profondo disagio" e quindi è utile per lui avere uno spazio dove questo disagio possa essere ascoltato, accolto, elaborato. Il terapeuta potrà aiutare il suo ragazzo a capire meglio ciò che lo "accende" e ciò che sta dietro alle reazioni aggressive che attua in famiglia e di cui ha paura.
Spero di essere stata utile, resto a disposizione! Buona giornata,
Dott.ssa Genduso
Gentile amica,
una situazione molto pericolosa direi, perché queste manifestazioni spesso solo teatrali, possono sfuggire di mano o anche causare degli incidenti. Inoltre non è possibile che una tale violenza, anche se solo verbale e teatrale, non lasci dei segni sulla psicologia di chi l'ha subita per così tanto tempo.
Il consiglio è quello di separarsi quanto prima possibile da questo nucleo familiare, allontanandosi dalla violenza. Oltre che diventando autonomi (compito non facile certo), un altro modo è quello di allontanarsi ogni volta si percepisce un escalation dell'aggressività. Occorre rifiutarsi di giocare a questo gioco, mettendo in chiaro che quando i toni si saranno abbassati si può tornare a parlare. Unilateralmente non sarà facile cambiare questo clima, ma si può far in modo di non alimentarlo.
Servirà poi che il suo compagno intraprenda un percorso psicologico, e presto, per comprendere quali effetti ha avuto su di lui quest'aggressività.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
una situazione molto pericolosa direi, perché queste manifestazioni spesso solo teatrali, possono sfuggire di mano o anche causare degli incidenti. Inoltre non è possibile che una tale violenza, anche se solo verbale e teatrale, non lasci dei segni sulla psicologia di chi l'ha subita per così tanto tempo.
Il consiglio è quello di separarsi quanto prima possibile da questo nucleo familiare, allontanandosi dalla violenza. Oltre che diventando autonomi (compito non facile certo), un altro modo è quello di allontanarsi ogni volta si percepisce un escalation dell'aggressività. Occorre rifiutarsi di giocare a questo gioco, mettendo in chiaro che quando i toni si saranno abbassati si può tornare a parlare. Unilateralmente non sarà facile cambiare questo clima, ma si può far in modo di non alimentarlo.
Servirà poi che il suo compagno intraprenda un percorso psicologico, e presto, per comprendere quali effetti ha avuto su di lui quest'aggressività.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera gentile Utente, mi dispiace per la situazione. Purtroppo non esiste una soluzione facile a problemi complessi. Credo che il suo ragazzo, se vuole cercare di migliorare le cose, debba intraprendere un percorso psicologico per fare luce sulle sue dinamiche familiari. Cordialmente, dott. Simeoni
Salve, dal racconto degli eventi potrebbe essere utile per il suo partner intraprendere un supporto psicologico che gli permetta di rielaborare le situazioni vissute e la relazione familiare.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott ssa Paola Tucci
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott ssa Paola Tucci
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, consigli serenamente al suo partner un percorso di psicoterapia in cui possa elaborare la sua rabbia e trovare pace.
Un carissimo saluto
Un carissimo saluto
Gentile utente le reazioni del suo ragazzo nei confronti principalmente di sua madre mettono in luce dinamiche familiari disfunzionali in cui la rabbia sembra essere l'unico modo che hanno per comunicare. Sarebbe importante per lui iniziare un percorso di psicoterapia che gli permetta di alleggerire il suo carico emotivo e svincolarsi da queste modalità di interazione.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Buongiorno cara utente consiglio al suo ragazzo di intraprendere un percorso di consapevolezza personale con un professionista psicologo/a che possa aiutarlo a gestire e comprende l'origine profonda della sua rabbia.
Al fine di migliorare nettamente la qualità della sua vita in famiglia e fuori.
Cordialmente resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dottoressa Monica Pesenti
Al fine di migliorare nettamente la qualità della sua vita in famiglia e fuori.
Cordialmente resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dottoressa Monica Pesenti
Gentile utente, da quanto scrive mi pare di capire che sono le dinamiche familiari a risultare disfunzionali, ciò che il suo partner mette in pratica deriva proprio da queste problematiche. Ottimo che lui abbia la consapevolezza di voler cambiare le cose. In questo vostro caso, consiglierei una terapia familiare: è un percorso che coinvolge i membri di una famiglia con lo scopo di ritrovare una comunicazione perduta e ristabilire degli equilibri. Cordiali saluti, rimango a disposizione. Dott.ssa A.M. Coniglio
Gentile utente, la sua preoccupazione è ammirevole e potrebbe essere un buon motivo per il suo fidanzato di rivolgersi a qualcuno con cui gestire la relazione con i genitori. Come dice lei, servirebbe conoscere altri elementi del contesto relazionale che genera questi comportamenti. Lei cosa potrebbe fare? Nulla se non consigliare al suo ragazzo di chiedere un supporto esterno. Saluti.
Cara ragazza,
la rabbia è un sentimento particolarmente distruttivo, e tende ad alimentarsi come il fuoco all' interno di alcuni sistemi familiari in cui prevalgobo aggressività violenza e dinamiche disfunzionali. Lei personalmente può fare poco per cambiare questa situazione, ma può chiedersi se la relazione con questo ragazzo la preoccupa e crede possa determinare una situazione di malessere. Rifletta si questo, potrebbe esser importante farlo.
Saluti
Dottor. Diego Ferrara
la rabbia è un sentimento particolarmente distruttivo, e tende ad alimentarsi come il fuoco all' interno di alcuni sistemi familiari in cui prevalgobo aggressività violenza e dinamiche disfunzionali. Lei personalmente può fare poco per cambiare questa situazione, ma può chiedersi se la relazione con questo ragazzo la preoccupa e crede possa determinare una situazione di malessere. Rifletta si questo, potrebbe esser importante farlo.
Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve. È comprensibile la preoccupazione che lei riporta relativa al suo partner. Il disagio che il suo fidanzato porta in sé andrebbe sicuramente condiviso all’interno di un percorso psicologico. Mi chiedo inoltre come stia lei, nel vedere questo tipo di reazioni attorno a sé e nel sentirsi di dover sostenere il proprio caro. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Gentilissima,
Immagino quanto possa essere difficile per lei vivere questo stato di tensione. Quello che potrebbe fare è suggerire al suo compagno di intraprendere un percorso psicologo che possa aiutarlo a gestire la relazione con i genitori.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Carolina Cascino
Immagino quanto possa essere difficile per lei vivere questo stato di tensione. Quello che potrebbe fare è suggerire al suo compagno di intraprendere un percorso psicologo che possa aiutarlo a gestire la relazione con i genitori.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Carolina Cascino
Buonasera, le dinamiche della famiglia del suo ragazzo sembrano contenere rabbia e svalutazione. Mi chiedo quanto ciò abbia avuto effetto sull'autostima del ragazzo e anche come vive lei questa situazione. Se il suo ragazzo sente queste dinamiche come "disturbanti" e vuole risolvere i sentimenti e le conseguenze che eventualmente hanno su di lui, deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Lei in tal senso può avere un effetto limitato anche se non meno importante.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima,
La situazione sembra complessa e come lei ha delucidato sicuramente non completamente riassuntiva. In questo caso l'aiuto di uno psicologo, probabilmente psicoterapeuta per il suo compagno potrebbe essere l'opzione più appropriata (se di orientamento sistemico familiare sarebbe ottimale). La rabbia spesso nasconde o è nascosta da altre emozioni come per esempio la tristezza. Se la situazione in famiglia non è delle più trasparenti e supportiva potrebbe essere importante ed essenziale per il suo compagno riuscire a comprenderne le dinamiche di interazione. In questo modo potrà comprendere anche le emozioni che rivive, analizzarle, accettarle e decidere le modalità di azione da seguire secondo ciò che è meglio per lui. Può notare quindi come la presenza di uno specialista psicoterapeuta sia essenziale per questo percorso prima che la situazione possa degenerare in qualsiasi voglia episodio più o meno aggressivo e violento. Si ricordi che lo psicoterapeuta può anche essere interpellato per una difficoltà di comunicazione e quindi nel caso in cui lei voglia esteriorizzare le sue preoccupazioni riguardo la situazione e il benessere del suo compagno.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
La situazione sembra complessa e come lei ha delucidato sicuramente non completamente riassuntiva. In questo caso l'aiuto di uno psicologo, probabilmente psicoterapeuta per il suo compagno potrebbe essere l'opzione più appropriata (se di orientamento sistemico familiare sarebbe ottimale). La rabbia spesso nasconde o è nascosta da altre emozioni come per esempio la tristezza. Se la situazione in famiglia non è delle più trasparenti e supportiva potrebbe essere importante ed essenziale per il suo compagno riuscire a comprenderne le dinamiche di interazione. In questo modo potrà comprendere anche le emozioni che rivive, analizzarle, accettarle e decidere le modalità di azione da seguire secondo ciò che è meglio per lui. Può notare quindi come la presenza di uno specialista psicoterapeuta sia essenziale per questo percorso prima che la situazione possa degenerare in qualsiasi voglia episodio più o meno aggressivo e violento. Si ricordi che lo psicoterapeuta può anche essere interpellato per una difficoltà di comunicazione e quindi nel caso in cui lei voglia esteriorizzare le sue preoccupazioni riguardo la situazione e il benessere del suo compagno.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
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