Salve,vorrei chiedere un aiuto in merito a un mio problema.È da gennaio/febbraio che ho dei comporta

16 risposte
Salve,vorrei chiedere un aiuto in merito a un mio problema.È da gennaio/febbraio che ho dei comportamenti strani nelle mie attività quotidiane:mi sono molto rallentata in tutto ciò che faccio,nel senso che sono diventata ancora più precisa e puntigliosa del solito.Questo comportamento mi porta a vedere sempre i dettagli di tutto,anche i più ridicoli,mi porta a ricontrollare sempre le stesse cose (busta paga,scontrini,appunti....) senza andare avanti e nonostante ciò ho sempre i dubbi su tutto (l'ho fatto bene?sono sicura?e se.....) come se non avessi più la capacità di valutazione,come se non avessi più sicurezza in nulla.Inoltre,ho il terrore di toccare gli oggetti,perchè ho la paura di rompere qualcosa,di non fare bene ma soprattutto di maltrattare ciò che tocco e poi questo mi porta a lavare le mani tantissime volte al giorno perchè ho anche paura di sporcare gli oggetti (un incubo e un'angoscia).Sto male,divento ansiosa,triste e nervosa.Faccio stare male chi ho intorno e nessuno capisce cosa provo dentro di me,perchè ho vergogna a dire queste cose.Sto provando a migliorarmi,a fare senza ansie e senza pensare troppo però mi sembra di scalare una montagna russa.Come potrei agire senza tutte queste turbe mentali?Ad esempio...domani devo controllare la busta paga,come devo fare a non vederla 10 volte e perderci troppo tempo?Ho il terrore di toccarla,di rovinarla,di sporcarla...tutto questo perchè già so che mi verrà l'ansia al solo pensiero di controllarla e quindi mi blocco.Rivoglio la mia serenità,la mia pace e il mio essere celere e spedita,anche se troppo precisa.Grazie a tutti.
Buongiorno, probabilmente nel periodo di gennaio o un po' prima c'è stato qualche cambiamento nella sua vita che l'ha reso più vulnerabile, meno sicura di se stessa. Il mio consiglio è quello di, insieme a uno psicoterapeuta, di ricostruire quelle circostanze che tanto l'hanno agitato.

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Salve, la ringrazio per aver condiviso la sua problematica e di aver chiesto un confronto.
La situazione che descrive connota un profondo senso di ansia e angoscia che trova sfogo, in questo momento della sua vita, in azioni che la aiutano a gestire i suoi pensieri e questo senso di agitazione, tristezza e nervosismo. Tuttavia più si sforza a non pensare e agire senza ansia, più le preoccupazioni e i pensieri aumentano, andando a creare un circolo vizioso in cui si sente incastrata e in difficoltà.
Un percorso psicologico che possa accompagnarla a comprendere come affrontare queste preoccupazioni, può aiutarla a recuperare la serenità, a far riemergere le sue buone risorse e ad affrontare questo blocco dinanzi a ciò che la circonda.
Qualora fosse interessata ad approfondire, rimango a sua disposizione anche online.

Dott.ssa Fozibo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
La sintomatologia, cosi come esposta nella sua domanda, appare compatibile con le componenti di un D.O.C. (Ovviamente per confermare tale diagnosi necessaria un'attenta valutazione clinica).
Prima però di trattarlo come D.O.C. , ritengo più opportuno indagare i cambiamenti avvenuti nella sua vita nei mesi di gennaio/febbraio e quali perturbazioni emotive abbiano causato. Facendo ciò, potrà comprendere come questi cambiamenti le abbiano fatto "perdere l'equilibrio" e tale consapevolezza potrebbe attenuare il disturbo.
Rimango a disposizione
Gent.ma, poiché sono ormai diversi mesi che è disturbata da questi comportamenti, pensieri e sentimenti, spesso contrassegnati dall'esperienza del dubbio, sarebbe opportuno si rivolgesse ad uno specialista per capire meglio di cosa si tratta e come poterla aiutare. SG
Gentile utente, sintomi e comportamenti che subentrano nella nostra vita sono campanellini d'allarme che ci indicano un malessere che ha necessità di essere affrontato. Fare una diagnosi online da un breve racconto non è possibile purtroppo. Le consiglio di non esitare a contattare uno psicoterapeuta per una attenta valutazione di quanto sta vivendo. La tempestività nell'affrontare le problematiche che incontriamo sul nostro cammino è determinate per la loro evoluzione. Non esiti.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto Dott.ssa Ramona Borla
Buongiorno! Sembra essere una situazione molto limitante e faticosa. Non le nascondo un po' di preoccupazione, perché descrive un intensificarsi di tratti che già le appartenevano. Non trascuri questi segnali, si rivolga ad un* terapeuta che possa prendersi cura di Lei. Ha diritto a vivere più pienamente e serenamente se stessa e i suoi cari. In bocca al lupo
Buongiorno, quello che lei sta descrivendo può essere ricondotto a un disturbo ossessivo, legato a un aumento dell'ansia per motivi che andrebbero indagati. Tutti noi possiamo attraversare fasi di questo tipo nella vita e la differenza tra un livello d'ansia ancora accettabile a uno essenzialmente patologico è dettata dal livello dell'ansia che oltre un certo limite influenza la qualità della propria vita e di chi ci sta vicino. Le consiglio di prendere contatti con un professionista per un potenziale percorso psicologico che la aiuti a comprendere i motivi della fase che sta attraversando che molto spesso sono inconsci. Cordiali saluti
Buona sera, mi dispiace per le sue difficoltà, mi chiedo se attorno a gennaio febbraio ci sia stato qualche avvenimento significativo, qualcosa sul lavoro o nello studio... ( per esempio ), qualche errore o qualcosa che è sfuggito al suo controllo. Farcela da soli in questi casi non è facile, le sarebbe di aiuto un percorso di sostegno/terapeutico, per capire quali sono i conflitti alla base di questi sintomi, ma anche per sentirsi sostenuta e rassicurata. Le auguro di trovare questo aiuto. Un abbraccio. Resto a disposizione.
Salve, bisogna capire se qualcosa ha scatenato in lei questa risposta ansiosa ai quotidiani impegni oppure se già in precedenza esistevano dei segnali che sono sfuggiti alla sua attenzione e percezione. Le suggerisco di parlarne con uno psicologo per comprendere cosa sta accadendo e trovare la strada migliore per risolvere. Con terapie brevi e strategiche si risolvono tutte le risposte ansiose che non consentono una vita serena. Non esisti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione complessa e pesante che ha descritto che impatta così tanto sulla sua vita quotidiana e il benessere.
Per la sua risoluzione, è importante affidarsi a un professionista che non solo possa aiutarla a comprendere il perchè di questi irrigidimenti (e perchè siano iniziati proprio nei mesi di gennaio e febbraio), ma anche che possa fornirle delle strategie per gestire gli stati ansiosi e i comportamenti (lavaggio delle mani, controllo e ricontrollo di buste paga e scontrini, ...) oltre che i pensieri.
Stare meglio si può, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta che la possa aiutare a ritrovare un po' di serenità e un maggior benessere.
Resto a disposizione, un caro saluto
Dott.ssa Valentina Marasso Brandone
Buongiorno e grazie per essersi fidata di noi e aver chiesto il nostro aiuto. Sa bene che qui possiamo aiutarla in minima parte e sempre suggerendoLe di contattare uno di noi per parlare dei suoi disagi da vicino e in maniera più completa e più intima. In questa sede mi limiterò a farLa riflettere su alcuni punti, sperando di poterla già così aiutare a muoversi verso una direzione. Dice che questi comportamenti si sono acuiti a gennaio/febbraio: cosa intende per acuiti? Quindi c'erano già prima o sono comparsi improvvisamente? Questo potrebbe aiutarLa a capire se c'è stato qualche avvenimento particolare che ha potuto scatenarli oppure è solo il frutto di un accumulo e di una mancata cura del problema. E ancora: ci sono situazioni specifiche che La assillano e La preoccupano? In quale ambito in modo particolare si manifestano i Suoi comportamenti ripetitivi? So bene che avrà fatto ricerche su Internet per avere una diagnosi, e allora voglio facitilarLa, anche se io personalmente odio le etichette e so per certo che la strada da percorrere non è questa quanto piuttosto quella di intraprendere un percorso con un professionista: i Suoi comportamenti sono compulsioni che si associano a pensieri ossessivi, quindi rimandano al Disturbo Ossessivo-Compulsivo. I medici mi hanno sempre raccomandato di non leggere i bugiardini dei farmaci, e io Le sconsiglio di leggere quello che trova in Rete, perché ognuno di noi è unico e speciale. Non siamo diagnosi, siamo persone.
Si starà chiedendo anche "Perchè?". Pensare troppo e agire in maniera incontrollata sono modi autoprotettivi per metterla al riparo da emozioni ingombranti. Si prenda cura di loro, impari a riconoscerle e a gestirle e piano piano vedrà che le cose andranno meglio.
Probabilmente sta riaffiorando un vissuto di cui lei non è del tutto consapevole. Potrebbe essere rabbia per qualcosa che le è accaduto in passato o paura di essere stessa, mascherata da i molti rituali che la bloccano. Un percorso di terapia psicoanalitica potrebbe aiutarla a guardare meglio in sé e a mettere a tacere la persecutorietà della parte di se stessa che la spinge a mettere in atto azioni inutili e pensieri che le rubano tempo ed energie vitali.
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Gentile utente, mi rendo conto dalla sua minuziosa e accurata descrizione, che questa situazione le genera legittimamente sofferenza e preoccupazione. Questo suo essere fortemente controllante rispetto a situazioni di qualsivoglia natura non può che essere un "campanello d'allarme" che altera la sua tranquillità emotiva quotidiana e della quale, giustamente ne sente la mancanza.
Trovo sia un buon punto di partenza il fatto che lei sia riuscita a consapevolizzare e ad esternare questo problema che l'affligge, per cui la strada è quella giusta. Le suggerisco di contattare un professionista in modo da risolvere questa sua problematica, partendo già da un buon grado di consapevolezza (e non è poco) così da intraprendere un percorso che l'aiuterà non solo a capire come risolvere questo problema ma anche a conoscersi meglio.
Cordialità.
Dottor Andrea Como, psicologo e psicoterapeuta.
Salve grazie per la sua condivisione, quello che le suggerisco è di consultare uno specialista che l'aiuto ad esplorare il periodo difficile che sta vivendo
Resto a sua disposizione
Saluti Dottoressa Robertiello
Salve, capisco molto bene il senso di angoscia cui fa riferimento nel descrivere quello che le sta accadendo nell'ultimo periodo. Il senso di costrizione a reiterare comportamenti di controllo su attività quotidiane immagino renda difficile e faticosa ogni azione, anche quelle che solitamente non richiedono particolari sforzi. Il rischio è che tutto venga percepito come straordinariamente impegnativo, attivando un vissuto negativo di profonda frustrazione. Lavorare sul sintomo e allo stesso tempo individuare il terreno nel quale affondano le radici del disagio che oggi sperimenta penso sia la strada migliore. Potrebbe essere d'aiuto partire dal contesto o dall'evento precipitante più recente che ha attivato i sintomi attuali. Mi pare di capire che la motivazione al cambiamento non manchi, così come le risorse personali su cui far leva: la serenità ed il senso di efficacia di cui ha fatto esperienza in passato! Un caro saluto.

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