Salve, Vorrei avere maggiori informazioni riguardo una situazione che mi accompagna da quando sono

19 risposte
Salve,
Vorrei avere maggiori informazioni riguardo una situazione che mi accompagna da quando sono bambina ormai. Da piccola, infatti, amavo avere degli amici immaginari. Spesso erano personaggi he vedevo in televisione, da libri, fumetti, film e serie tv, altre volte li inventavo io. Non sono mai stata una persona molto socievole, perciò da bambina avevo qualche amico, ma queste persone immaginarie, mi aiutavano, forse, a sentirmi meno sola ed a evadere dalla realtà, in quanto sono sempre stata una ragazza abbastanza fantasiosa. Finché ero piccola, però, la situazione poteva anche essere "normale", dato che molti bambini lo fanno. Questa abitudine, però, non è cambiata molto nel tempo, in quanto tutt'ora (in età adolescenziale) continuo ad avere questi "amici immaginari" che, soprattutto ultimamente, sono personaggi di programmi tv, serie o film. Mi sono informata a riguardo, per quanto possibile naturalmente dato che non sono una specialista, ed ho capito che non sempre questa situazione è positiva. Una particolarità che ho notato, però, è che, a differenza di tanti altri che ho visto, i miei personaggi è come se mi accompagnassero tutta la giornata, non ci sono delle vere e proprio sessioni. Qualsiasi attività io svolga ci sono anche loro, poi quando, però, sono in contatto con altre persone reali o sono particolarmente concentrata su ciò che sto facendo, questi "amici immaginari" è come se non ci fossero, per poi tornare subito dopo. Sono, inoltre, una persona che tende molto ad analizzare i propri comportamenti, ma questo, invece, non ero mai spronata a farlo, in quanto io considero tutto ciò come una sorta di vita parallela, perciò non ne parlo con nessuno (nemmeno con me stessa) e mi vergogno parecchio di questa situazione. Sinceramente, a volte, questi personaggi mi hanno aiutato a superare momenti tristi, ma soprattutto di noia e solitudine, e, qualche volta (non troppo frequentemente), mi hanno anche leggermente distratto da altre attività. Mi capita, inoltre, di parlagli (nella mente, mai a voce) mentre cammino su e giù per la casa, oppure, a volte, anche di "recitare" piccole "scene". Quando mi rendo conto di ciò che sto facendo mi sento quasi pazza, ma continuo comunque a farlo, in quanto mi aiuta a superare la solitudine ed a evadere dalla realtà. Vorrei capire se è un semplice modo di difesa, o può essere un qualche disturbo (Ovviamente so di non poter avere una diagnosi, ma vorrei sapere se può essere qualcosa di "strano") oppure se bisognerebbe capire cosa c'è dietro a tutto ciò.
Vi ringrazio.
Buona giornata
Buongiorno, La situazione che descrive è complessa e merita una riflessione approfondita. Gli amici immaginari sono comuni nell'infanzia e spesso servono come strumento di conforto e compagnia. Il suo modo di interagire con questi personaggi, sentirli costantemente presenti e parlare con loro nella sua mente, suggerisce che essi svolgono un ruolo significativo nel suo benessere psicologico. La capacità di distinguere tra la realtà e la fantasia è un segno positivo, e il fatto che essi non interferiscano pesantemente con le sue interazioni sociali o attività quotidiane è incoraggiante. Tuttavia, è importante considerare il motivo per cui si sente spinta a ricorrere a questi amici immaginari, specialmente se ciò le causa vergogna o imbarazzo. Il comportamento descritto può essere visto come un meccanismo di difesa che le permette di gestire emozioni difficili e situazioni di solitudine. In molte situazioni, le persone creano mondi immaginari per esplorare sentimenti, risolvere problemi e trovare conforto. Tuttavia, quando questa abitudine persiste nell'adolescenza e oltre, può essere utile esplorare ulteriormente le radici di questa necessità. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per parlare delle sue esperienze senza giudizio e per lavorare su eventuali sentimenti di solitudine o insicurezza. Ci tengo a dirle che è altresì importante non sentirsi "pazza" o sbagliata per questo comportamento; molte persone utilizzano varie forme di fantasia e immaginazione per gestire la realtà. Tuttavia, affrontare apertamente questi sentimenti e comportamenti con l'aiuto di un professionista può offrirle maggiore chiarezza e supporto nel lungo termine.

Le auguro davvero il meglio nel suo percorso e la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Resto a disposizione! Buona giornata.
Cordialmente,
Dott.ssa Allario Federica

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Gentile utente, queste sono situazioni che spesso accadono nell'infanzia ma è possibile che vengano traslate anche nell'età adulta. Ci possono essere tante cause alla base di ciò che ha descritto, per capirle bisognerebbe soprattutto prendere in considerazione quando le capitano.
Se volesse approfondire, può prenotare una consulenza online.
Dott. Luca Rochdi
Gentilissima, intanto grazie e complimenti per aver superato la vergogna e la riservatezza ed avere espresso qui le sue considerazioni. Come lei stessa diceva, nell'infanzia sono comuni, meno nell'età adulta. Lei le gestisce con consapevolezza e questo le permette di saper distinguere le varie situazioni, ma evidentemente un dubbio si sta facendo spazio nella sua mente e sente giustamente il bisogno di approfondire. Si descrive come una persona riservata e sola. Non ha amiche/amici? Questi sarebbero gli interlocutori reali con cui parlare. Lei è anche una persona fantasiosa e sicuramente creativa e probabilmente artistica. Sicuramente i discorsi che fa con i suoi personaggi immaginare sono simpatici, interessanti, molto più di qualcuno reale. Io le suggerisco, per la sua crescita personale, visto che è molto giovane, di provare un'esperienza psicoterapeutica o arteterapeutica per esplorare queste parti di sè. Non nell'ottica di problematizzarle, ma per conoscerle e capire a cosa e come le servono. Nel percorso potrà scoprire come modularle nella sua vita. In questo caso le consiglio un percorso di Gestalt espressiva dove dare voce alle sue parti in un luogo protetto e condiviso, senza giudizi, interpretazioni, schemi ma lasciando fluire ciò che emerge e poi raccoglierne il senso.
Rimango a sua disposizione e la saluto cordialmente. dott.ssa Silvia Ragni
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Gentilissima, le consiglio un consulto psicologico, così da approfondirsi e fare chiarezza dentro di se. E’ importante conoscere tutte le stanze che fanno parte della sua casa interiore, così da poter vivere appieno tutta la sua casa e ritrovare la serenità.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno, vorrei innanzitutto ringraziarti per aver condiviso questo vissuto nonostante la difficoltà e la vergogna di cui scrivi.
Da ciò che scrivi appare chiaro che tu abbia consapevolezza della natura fantastica di questi personaggi che ti accompagnano nella vita, senza però creare delle interferenze concrete nelle attività di tutti i giorni.
Spesso si creano dei legami, delle situazioni immaginarie per poter affrontare la realtà in cui viviamo, ma ciò non significa essere pazzi o che bisogna sentirsi sbagliati.
Potrebbe esserti utile un percorso di terapia in cui sentirti libera di affrontare questo vissuto in un contesto protetto e non giudicante.
Un caro saluto, dott.ssa Federica Tilotta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
dalle sue parole si percepisce la sofferenza che prova, mi spiace, ma credo anche che lei voglia capire e approfondire
Mi ha colpito molto la sua solitudine, argomento che approfondirei. con lei. Inoltre avrei bisogno di altre informazioni e di tempo per un argomento così delicato; quindi le consiglio un percorso psicologico. Se vuole sono disponibile, anche online.
Buona giornata.
Grazia Chianetta
Salve gentilissima, grazie per aver condiviso la sua particolare esperienza. La razionalità e la consapevolezza di saper distinguere tra realtà ed immaginazione è sicuramente un fattore positivo, tuttavia vivere questa condizione di solitudine che la porta a rifugiarsi nella fantasia creando relazioni immaginarie non è produttivo per sè stessa. Credo che sia pronta per intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a creare relazioni sane e positive nel mondo circostanze e approfondire ciò che realmente la conduce al ricorrere a situazioni di fantasia. Resto a disposizione qualora richiedesse maggiori approfondimenti, le auguro una serena giornata, dott.ssa Erika Di Pietro
Buongiorno,
Difficile esprimere una valutazione chiara ed obiettiva senza ulteriori informazioni, tuttavia di prima impressione sembrerebbe effettivamente essersi sviluppato un meccanismo di difesa.
Un percorso di terapia potrebbe essere utile per capire a quale funzione assolvono nello specifico, per lei, suddetti amici immaginari. Può darsi, infatti, che essi esprimano delle difese da paure sviluppatesi nel corso del tempo. Lo spazio di terapia può darle gli strumenti per analizzare ed elaborare queste paure, allo scopo di eliminare quegli aspetti disfunzionali che possono ostacolare un buon funzionamento individuale ed interpersonale.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Salve, la sua è un'esperienza comune durante l'infanzia, e nel suo caso si è protratta durante l'età un poco più "avanzata".
Non mi stupirei se lei avesse una forte attitudine a comprendere le persone al di là di quello che manifestano nel pubblico, andando oltre la superficie e vedendone le dimensioni più nascoste.
Qualora fosse così, la invito a fare degli esercizi in cui osserva attentamente gli altri e prova a desumere la loro storia in rapporto a ciò che può osservare direttamente.
Questo la aiuterà ad andare da dentro a fuori di sé. Rimango a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno,

avere una vita e dei rapporti immaginari può rappresentare una fuga dalla vita reale e dalle relazioni vere e proprie. Sarebbe importante per lei comprendere il significato che assumono tali comportamenti e a quali funzioni assolvono le sue storie immaginarie.
Questo potrebbe farlo aprendosi alla possibilità di iniziare una psicoterapia; quest'ultima rappresenterebbe uno spazio di ascolto più ampio nel quale poter esplorare le manifestazioni qui chiaramente descritte.
Qualora ne sentisse il bisogno, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo an che on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, avere amici immaginari da bambini è piuttosto comune, un modo per esplorare la fantasia e gestire emozioni complesse. Il fatto che questa abitudine sia continuata nell'adolescenza, accompagnandola durante la giornata, può indicare che questi personaggi svolgono una funzione importante per lei, come alleviare la solitudine o aiutarla a evadere dalla realtà.

È significativo che questi amici immaginari non interferiscano con le interazioni reali o con le attività che richiedono concentrazione. Questo può suggerire che, al momento, non rappresentano un disturbo, ma piuttosto un meccanismo di difesa che ha sviluppato nel tempo per far fronte a situazioni di disagio.

Tuttavia, se comincia a sentire che queste fantasie limitano la sua vita quotidiana o che la distaccano eccessivamente dalla realtà, potrebbe essere utile esplorare più a fondo la situazione con un professionista. Non si tratta necessariamente di qualcosa di "strano", ma capire cosa c'è dietro potrebbe aiutarla a comprendere meglio se stessa e a sviluppare altri modi per gestire le sue emozioni. Parlare con uno specialista potrebbe offrirle nuovi strumenti per affrontare la solitudine e integrare queste esperienze in modo più consapevole e positivo.

Cordialmente, Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
Gentilissima,
Intanto ti dico che sei stata bravissima a scrivere qui di questi tuoi dubbi. Come hai tu stessa specificato, qui non posso darti una diagnosi ma posso darti alcune opinioni in base a ciò che hai scritto (è chiaro che ci vorrebbe una valutazione approfondita). Innanzitutto sei consapevole che gli amici sono immaginari quindi riesci a distinguere tra ciò che è immaginario e ciò che è reale intorno a te. Sai anche che a seconda delle tappe evolutive in età adolescenziale è un po’ più raro che si mantengano gli amici immaginari, quindi sei consapevole di te e di cosa ti sta accadendo. Gli amici immaginari in questo momento ti aiutano a superare i momenti di tristezza, come hai tu stessa detto e quindi è possibile che siano una tua strategia per eludere emozioni negative. L’unica cosa che mi ha dato da pensare è il fatto che dici che questi amici comincino a distrarti dalla tua quotidianità. Infatti, è importante per te e per il tuo sviluppo adolescenziale che tu possa concentrarti sul resto: vita sociale, sport, scuola etc. Ne hai parlato con i tuoi genitori? Ti consiglio di esprimerti con loro riguardo al bisogno che senti di parlare con uno psicologo.
Augurandoti tante buone cose,
Dott.ssa Maria Claudia Cappellotto
Buonasera, queste sono situazioni che possono accadere nell'infanzia, ma è possibile che vengano trasportate anche nell'età adulta. Ci possono essere tante ipotesi alla base di ciò che lei ha descritto, per capirle bisognerebbe soprattutto prendere in considerazione quando accadono. Può richiedere un consulto con un professionista. Saluti cordiali. Dott.ssa Versari Debora.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile che tu possa sentirti confusa o preoccupata riguardo ai tuoi amici immaginari, soprattutto perché questa abitudine è continuata nell’adolescenza. Vorrei rassicurarti che ciò che stai vivendo non è necessariamente “strano” o patologico. Gli amici immaginari possono svolgere diverse funzioni e non sono esclusivi dell’infanzia.
Gli amici immaginari possono offrire conforto e compagnia, aiutandoti a gestire sentimenti di solitudine o tristezza. La tua capacità di creare e interagire con questi personaggi dimostra una forte immaginazione e creatività. Parlare con questi amici immaginari può aiutarti a elaborare e comprendere meglio le tue emozioni e esperienze.
È importante monitorare come questa abitudine influisce sulla tua vita quotidiana. Se noti che gli amici immaginari interferiscono significativamente con le tue attività quotidiane, le relazioni reali o il tuo benessere generale, potrebbe essere utile parlarne con uno psicologo. Un professionista può aiutarti a esplorare ulteriormente questa situazione e a capire se c’è qualcosa di più profondo da affrontare.
Continua a riflettere sui tuoi comportamenti e su come ti fanno sentire. Questo può aiutarti a capire meglio il ruolo che gli amici immaginari svolgono nella tua vita. Considera l’idea di consultare uno psicologo per discutere di questa situazione in modo più approfondito. Un professionista può offrirti un supporto personalizzato e aiutarti a esplorare eventuali preoccupazioni.
Ricorda, non sei sola in questo. Molte persone trovano conforto e supporto in modi unici e personali.
Buona giornata!
Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Gentilissima, grazie per aver condiviso i suoi dubbi.
Le consiglio un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere le motivazioni sottostanti al persistere in età adolescenziale della presenza di tali personaggi, soprattutto perché tale situazione inizia a crearle disagio.
D'altro canto, la consapevolezza in merito alla situazione e la sua voglia di approfondire la comprensione delle cause è una buona base di partenza.
Un caro saluto. Dott.ssa Martina Nocera
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. e vorrei innanzitutto ringraziarti per aver condiviso questo vissuto nonostante la difficoltà e la vergogna di cui scrivi. Da ciò che scrivi appare chiaro che tu abbia consapevolezza della natura fantastica di questi personaggi che ti accompagnano nella vita, senza però creare delle interferenze concrete nelle attività di tutti i giorni. Spesso si creano dei legami, delle situazioni immaginarie per poter affrontare la realtà in cui viviamo, ma ciò non significa essere pazzi o che bisogna sentirsi sbagliati. In molte situazioni, le persone creano mondi immaginari per esplorare sentimenti, risolvere problemi e trovare conforto. Tuttavia, quando questa abitudine persiste nell'adolescenza e oltre, può essere utile esplorare ulteriormente le radici di questa necessità. Si descrive come una persona riservata e sola. Non ha amiche/amici? Questi sarebbero gli interlocutori reali con cui parlare. Lei è anche una persona fantasiosa e sicuramente creativa e probabilmente artistica. Sicuramente i discorsi che fa con i suoi personaggi immaginare sono simpatici, interessanti, molto più di qualcuno reale. Io le suggerisco, per la sua crescita personale, visto che è molto giovane, di provare un'esperienza terapeutica per esplorare queste parti di sè. Non nell'ottica di problematizzarle, ma per conoscerle e capire a cosa e come le servono. Un caro saluto, dott.ssa Liliana Crisafulli – Psicologa Relazioni Tossiche
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Gentile utente, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Trovo molto interessante questo tratto della tua personalità che hai descritto, e ammiro l'acume introspettivo con cui ti sei rapportata ad esso. Avere una vita immaginativa molto ricca è una risorsa molto preziosa. Grazie a questa facoltà esistono opere d'arte e prodigi scientifici e, più prosaicamente, noi possiamo organizzare la nostra quotidianità e proiettarci verso il futuro desiderato. È anche vero che ogni risorsa può diventare un 'nemico' se essa opera al di fuori del nostro controllo o si rivolge contro di noi. Per comprendere se questo può essere il tuo caso dovrei conoscerti più a fondo. Per ora, posso limitarmi a domandarti: che effetto ha sulla tua vita questa vivida attività immaginativa? Oltre ad esserti di aiuto, come hai riportato, inficia in qualche modo la tua capacità di funzionare nella tua quotidianità (a livello accademico, relazionale etc) o ti genera particolare disagio emotivo? Se la risposta è sì, allora può essere opportuno rivolgersi ad un professionista per ricevere una valutazione più approfondita; non nell'ottica di affibbiarti una diagnosi, ma per aiutarti a comprendere e padroneggiare meglio questa dimensione della tua persona. Altrimenti, puoi semplicemente accettarla come un aspetto della tua mente, un modo che essa ha escogitato per aiutarti a fronteggiare le sfide della tua quotidianità, non dissimile da molti altri metodi che le persone ordinariamente sviluppano e che convenzionalmente sono stimati come 'normali'. Spero di averti dato una risposta utile e ti invito a scrivermi se desideri pormi ulteriori domande o prenotare un primo colloquio gratuito. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari

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