Salve volevo un parere ho iniziato a fare delle sedute di psicoterapia da circa un mese e mezzo una

16 risposte
Salve volevo un parere ho iniziato a fare delle sedute di psicoterapia da circa un mese e mezzo una volta a settimana ma non mi sto trovando molto bene capisco che ci vuole un po’ di tempo affinché il percorso dia i suoi frutti ma ogni volta che inizio a parlare ho come l’impressione che dall’altra parte ci sia poco ascolto o comunque una minimizzazione delle problematiche esposte tant è che a volte mi verrebbe quasi di voglia di esagerare nel raccontare alcuni pensieri avuti o ancora sarei tentato di fare qualche domanda a bruciapelo di persone o cose nominate nelle precedenti sedute per verificare se davvero sono stato ascoltato; ho sempre come l’impressione che stia aspettando che il tempo scorra e quando scattano i 45minuti non perde tempo ad aprire l’agenda per fissare il prossimo incontro come se fosse quella la cosa più importante (garantirsi la mia presenza per un’altra seduto in modo da avere un guadagno assicurato) invece di porre magari l’accento su un argomento che si è toccato proponendosi di ampliarlo la prossima volta così da dirmi un input di riflessione durante la settimana. Inoltre ultimamente le sedute capita che vegano annullate all’ultimo momento rendendo il percorso più frammentato e questo contribuisce a farmi passare molto dell’entusiasmo che avevo all’inizio di aprirmi con una persona nuova. Ci tengo a sottolineare che non è la prima volta che mi affido a un professionista anche in passato non ho sentito molto feeling con lo psicologo ma per lo meno ogni volta che uscivo dallo studio mi sentivo più libero e sicuramente davvero ascoltato. Cosa dovrei secondo voi? Continuare ancora per qualche seduta e poi valutare? Oppure è trascorso un tempo necessario per trarre le mie valutazioni considerato che c’è un costo in ballo non indifferente per me che non ho un’occupazione stabile?
Gentile utente, la creazione di una relazione terapeutica con il proprio psicoterapeuta è un processo lungo e, a volte, difficile. Un mese e mezzo è un tempo davvero ridotto per poter effettuare una valutazione definitiva della vostra relazione terapeutica. Ha provato a parlare di queste sue perplessità con il suo terapeuta? è fondamentale avere un confronto costante su ciò che prova in base alla vostra relazione. Per noi terapeuti avere un feedback sincero e costante su come sta andando il percorso dal vostro punto di vista rappresenta la bussola per poter proseguire nel modo corretto. Se tale confronto non porterà ai risultati desiderati, potrà sicuramente prendere in considerazione altre strade. Un caro saluto e in bocca al lupo!

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Salve, mi spiace molto per come si sta trovando quel professionista che la sta seguendo.onestamente lungi da me quello di interpretare i comportamenti altrui, cerchi piuttosto di capire se, al di là di tutto, la terapia proposta sta dando i suoi frutti. Mi aspetto tuttavia che questa relazione che non sembra essere sbocciata porti inevitabilmente ad una minor efficacia terapeutica. Valuti dunque cosa ritiene maggiormente opportuno per sè.
Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, il primo consiglio che mi sento di darle è di portare questi suoi sentimenti in seduta di modo da poter capire se è un suo sentire o se la sua sensazione è reale e quindi anche lavorarci con il suo terapeuta. A volte il sentirsi poco ascoltato in terapia indica anche una resistenza alla stessa,ma l'unico modo per comprendere come procedere è parlarne sinceramente. La stanza di terapia è un luogo protetto dove potersi sentire libero di esprimere,oltre i suoi vissuti,anche le sue opinioni.
Le.auguro ogni bene e rimango a disposizione per ogni eventuale altra necessità
Cordialmente,dott.sa Simona Silva
Salve, a volte non è il terapista che non funziona, ma il modello terapeutico usato dal terapista che non.si adatta alle sue aspettative o al suo.problema.
Comunque, se non vede miglioramenti nell'arco di.due/tre mesi ha tutto il diritto di cambiare terapista.
"Se le cose non migliorano, peggiorano"
Saluti
Buonasera, ci possono essere sensazioni personali che"rivediamo"nel terapeuta ma può anche essere una coppia, terapeuta paziente, che oggettivamente non funziona. Quale dei due aspetti non si può dire da esterno. Le suggerirei di parlarne con il suo terapeuta ma, in ogni caso, valuti di cambiare per non perdere la volontà preziosa di mettersi in gioco in un percorso di conoscenza di sé. La relazione è fondamentale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi associo con i colleghi nel suggerirle di condividere questi suoi vissuti con il suo attuale terapeuta. Sono certa che sarà un confronto che la arricchirà e le permetterà di scegliere se proseguire il suo percorso con lui o cambiare. Mi piace definire l'incontro tra paziente e psicologo un "incastro" , può succedere che due persone non si incastrino l'un l'altra ma a mio avviso se ne parla con il suo terapeuta potreste insieme mettere a fuoco proprio se e dove non ha funzionato l'incastro!
Buona fortuna!
Dott.ssa Baiardo Bruni
Gentile utente, come hanno già scritto i miei colleghi, un mese e mezzo di terapia è poco per dare dei frutti e non tutte le coppie terapeutiche funzionano, perché deve esserci un buon incastro, cosa per niente scontata.
Una cosa che però emerge è il fatto che lei non abbia ancora espresso quello che prova al suo terapeuta e aspetti, covando dentro sempre più delusione e amarezza. Questo atteggiamento è una parte dell'incastro che non funziona.
Se lei parlasse delle sue emozioni e delle sue sensazioni sarebbe di per sé un esercizio terapeutico molto importante. Provi a sperimentarsi in questa nuova presa di posizione e ascolti se l'incastro cambia. Poi decida cosa fare, ma a questo punto avrà già fatto un passo avanti, rispetto a questo subire e aspettare.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera, parlare con il suo terapeuta di come si sente in seduta può solo permetterle di chiarire alcuni punti.
Non parlarne non le permette di stare in seduta in maniera autentica ma è come se si sentisse condizionato dall’idea che ah di non essere ascoltato.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno si confrontasse con il professionista a cui si è affidato. Provi a parlare di queste sue perplessità con lui, potrebbe esser materiale su cui insieme potreste lavorare, ad esempio anche rispetto a questa percezione di non esser ascoltato. Ricevere pareri esterni al setting terapeutico a volte può esser controproducente e inquinare la stessa psicoterapia. Prosegua con il lavoro iniziato, si affidi e vedrà che con il tempo potrà star meglio. In fondo alla base del benessere c'è l'alleanza terapeutica che viene ad instaurarsi tra paziente e psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, è fondamentale sentirsi accolti e ascoltati. Lei però ancora sta andando, a questo punto qualcosa che funziona forse c'è.. comunque mi sento di consigliarle senza dubbio di parlarne con lo psicoterapeuta, in modo aperto, al prossimo appuntamento. Poi avrà le idee più chiare sul da farsi.
Un saluto
Claudia m
Gentile utente mi spiace per la situazione da lei raccontata ma credo che solo lei può decidere il da farsi. L’unica cosa che mi permetto di consigliarle è il provare a parlare con il suo terapeuta ed esprimere i suoi vissuti e disagi per vedere se si può assieme trovare una soluzione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, comprendo il suo disagio, in ogni percorso psicoterapeutico l'ascolto è fondamentale, se lei ha questo dubbio, se non lo ha già fatto, proverei a parlarne con il/la terapeuta, potrebbe offrire uno spunto su cui lavorare o comunque una chiave di lettura del percorso. Inoltre, come ogni contratto terapeutico prevede, esiste la possibilità di cambiare terapeuta qualora con la persona con cui si è iniziato il percorso non si sia creata una buona alleanza terapeutica. Sicuramente aprirsi su situazioni spinose, a volte dolorose, non è una cosa facile quindi è necessario che si crei un rapporto di fiducia con chi ascolta. Cordiali saluti Dr.ssa Michela Campioli
Buongiorno,
Indubbiamente esiste la possibilità di una maggiore o minore compatibilità con un terapeuta piuttosto che un altro, ma date le sue difficoltà anche pregresse, seppur per altri motivi, ha pensato questa volta di parlarne con il terapeuta che la sta seguendo?

Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buon pomeriggio, di certo se lei percepisce qualche difficoltà nella relazione terapeutica è bene che ne parli con il suo terapeuta. Questo parlarne in modo aperto può essere fonte di un nuovo impulso nella relazione o di una chiusura della relazione terapeutica stessa ma in modo maturo ed esplicito, cosa che restituisce ad entrambi il senso di aver affrontato il problema. Cordiali saluti. Dott.ssa Edvige ZATTON
Carissimo, non è semplice trovare subito un buon feeling col terapeuta scelto. Espliciti con lui questi pensieri e vedrà che già andrà meglio. Se proprio la situazione non migliora allora forse è bene rivolgersi ad altro.
Dottssa Marika Fiori
Salve, se questa è la sua sensazione in seduta, porti le stesse cose che ha detto a noi al suo terapeuta e potrà ascoltare ciò che dice il suo terapeuta. . Sarà per lei un atto liberatorio.Faccia altre due o tre sedute e veda come va. Poi tragga le sue conclusioni.. In terapia ci si deve sentire ascoltati, come minimo. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia .
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