Salve volevo un info. Soffro da quando ero bambina di crisi d'ansia alle volte anche con crisi di pi
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Salve volevo un info. Soffro da quando ero bambina di crisi d'ansia alle volte anche con crisi di pianto molte volte controllate, ho 27 anni. E da 3 anni che ho la costante paura di perdere una persona cara, e la mia migliore amica che vedo come sorella premetto di essere figlia unica, ho paura che una terza persona, che conosco, possa portarla via da me e questa cosa mi fa star male. In passato ho avuto la stessa crisi però la persona a me cara e venuta a mancare dopo un incidente stradale, era il mio padrino di battezzo con cui avevo un legame padre figlia. Percepisco che entrambi i legami estaurati sono di affetto famigliare. La domanda mia è, come posso gestire questa paura di perderla che mi porta a crisi d'ansia con pianto?
Grazie per la comprensione
Cordiali saluti
Grazie per la comprensione
Cordiali saluti
Buongiorno,
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia importante. I disturbi d ansia sono trattabili attraverso l ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. La mia indicazione è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire e risolvere le problematiche qui esposte.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia importante. I disturbi d ansia sono trattabili attraverso l ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. La mia indicazione è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire e risolvere le problematiche qui esposte.
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Dott. Diego Ferrara
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Buongiorno,
Sicuramente ci sarebbe da lavorare sia sulla paura sia sull'ansia e sia sulla rielaborazione del trauma del suo padrino( prima perdita).
Forse si dovrà partire proprio da quest'ultimo punto ....
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Sicuramente ci sarebbe da lavorare sia sulla paura sia sull'ansia e sia sulla rielaborazione del trauma del suo padrino( prima perdita).
Forse si dovrà partire proprio da quest'ultimo punto ....
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno,
sembra che questa perdita per lei fondamentale affettivamente, l'abbia segnata. Probabilmente è associata all'ansia che prova e ad una paura profonda di perdere le persone per lei importanti.
Un percorso psicoterapeutico che apra una riflessione profonda su questi aspetti, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
sembra che questa perdita per lei fondamentale affettivamente, l'abbia segnata. Probabilmente è associata all'ansia che prova e ad una paura profonda di perdere le persone per lei importanti.
Un percorso psicoterapeutico che apra una riflessione profonda su questi aspetti, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Utile intraprendere un percorso psicoterapeutico, in cui esplorare i suoi legami con le figure affettive di riferimento e il tema della perdita e dell’abbandono: l’ansia che descrive rappresenta la manifestazione di un disagio più profondo, di cui non è ancora consapevole.
Buonasera, più che "gestire" ritengo che sia importante "ascoltare" queste paure che riguardano la perdita dei legami importanti. Da soli non è facile e non ci sono ricette da poterle suggerire se non quella di richiedere un consulto con uno specialista per valutare quali agganci possano esserci fra l'evento luttuoso e l'attuale ansia nei confronti della sua amica; aspetti che lei stessa ha associato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima,
sono davvero tanti anni che lei convive con uno stato d’animo di allerta-agitazione-ansia che probabilmente non le permette di godersi la vita che una ventenne dovrebbe viversi.
Il lutto di cui parla è molto grave e sicuramente non sarà stato facile elaborare il tutto.
Un percorso di psicoterapia la potrebbe aiutare a conoscere e comprendere meglio l’effetto che l’adrenalina ha sul suo corpo e si potrebbe pensare di provare tecniche per gestire al meglio questa situazione per ritrovare un equilibrio ed una serenità magari proprio da utilizzare in queste relazioni affettive così importanti per lei e preziose.
Rimango a disposizione se volesse approfondire questo confronto.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Bonazzi
sono davvero tanti anni che lei convive con uno stato d’animo di allerta-agitazione-ansia che probabilmente non le permette di godersi la vita che una ventenne dovrebbe viversi.
Il lutto di cui parla è molto grave e sicuramente non sarà stato facile elaborare il tutto.
Un percorso di psicoterapia la potrebbe aiutare a conoscere e comprendere meglio l’effetto che l’adrenalina ha sul suo corpo e si potrebbe pensare di provare tecniche per gestire al meglio questa situazione per ritrovare un equilibrio ed una serenità magari proprio da utilizzare in queste relazioni affettive così importanti per lei e preziose.
Rimango a disposizione se volesse approfondire questo confronto.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Bonazzi
Gentilissima comprendo come possa essere difficile e doloroso per lei vivere con la costante minaccia di perdita, sembra che l'evento improvviso della perdita abbia minato la possibilità di sentirsi sicura e al riparo da eventi esterni sui quali può avere scarso controllo, inducendo un timore generalizzato. Credo possa essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere meglio il vissuto attivato. Rimango a disposizione per ogni domanda o ulteriore chiarimento.
Salve, le emozioni e le sensazioni di cui ci parla sono sintomi di un importante problema legato al disturbo d'ansia. Visto che è un malessere che invade la sua vita da molti anni, le consiglio vivamente di contattare uno psicologo per affrontare e risolvere definitivamente la questione per avere in futuro una qualità della vita decisamente migliore e che convivendo da anni con l'ansia ha forse dimenticato. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, mi dispiace per il disagio esperito. Capisco che non è piacevole vivere con il timore di poter perdere una persona a cui si è affettivamente legati. Il lavoro terapeutico dovrebbe basarsi sulla modifica di questi pensieri intrusivi di poter perdere qualcuno. Si imparano diverse tecniche di gestione dell'ansia e di ristrutturazione dei pensieri automatici negativi. Immagino che questi pensieri contribuiscano a farla vivere in uno stato di ansia costante, proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista e di iniziare un percorso psicoterapeutico che miri a modificare gli schemi e le convinzioni disfunzionali.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per dubbi e domande sarà mia premura risponderle
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per dubbi e domande sarà mia premura risponderle
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno. Da quanto racconta, già da piccola ha sperimentato uno stato d'ansia piuttosto ricorrente e pervasivo. La sua significativa esperienza di perdita, avvenuta in modo improvviso e traumatico, si è probabilmente incontrate con un terreno già "fragile" in cui è stato difficile elaborare il lutto. La sensazione di minaccia che un evento drammatico possa all'improvviso ripetersi, rinnovando quella terribile esperienza, ora incombe su di lei in modo "importante" limitando, purtroppo la possibilità di sperimentare il senso di sicurezza nelle relazioni. Sarebbe davvero consigliabile approcciarsi ad un percorso di psicoterapia attraverso cui, prima ancora che "gestire" il sintomo, lei possa arrivare a ricostruire, conoscere, elaborare i significati profondi di queste difficoltà che da tanto pesano sulla sua vita. La saluto cordialmente. Dott.ssa Simona Galatro
Come hanno sottolineato i colleghi, la sua ansia ha radici antiche e può davvero trovare un grande aiuto nel prcorso di psicoterapia in abbinamento ad un intervento farmacolagico se i sintomi non dovessero rientrare nel breve tempo.
Detto ciò, quando si accorge di essere nel pieno dell'ansia, si accorga di questo e cerchi di usare un pensiero piu razionale. Per quento in quel momento lei sia in preda all'ansia, quello che pensa non è la realtà, ma solo la sua mente che per proteggerla da un eventuale pericolo attiva questa risposta.
Troverà molto vantaggio dalla psicoterapia! Un cato saluto
Detto ciò, quando si accorge di essere nel pieno dell'ansia, si accorga di questo e cerchi di usare un pensiero piu razionale. Per quento in quel momento lei sia in preda all'ansia, quello che pensa non è la realtà, ma solo la sua mente che per proteggerla da un eventuale pericolo attiva questa risposta.
Troverà molto vantaggio dalla psicoterapia! Un cato saluto
Buongiorno,
gestire l'ansia e le crisi di pianto è molto difficile e spesso, se si reprimono, sfociano in altro senso di disagio. Sia l'ansia che il pianto sono dei sintomi, o dei modi che il suo corpo e la sua mente hanno trovato per rispondere ad un disagio, per cui, se ci sono, ci stanno dicendo qualcosa.
E' possibile curare l'ansia attraverso un percorso di psicoterapia, per cui, il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad uno/a specialista ed iniziare un percorso.
Le auguro buone cose.
Dott.ssa Di Nardo
gestire l'ansia e le crisi di pianto è molto difficile e spesso, se si reprimono, sfociano in altro senso di disagio. Sia l'ansia che il pianto sono dei sintomi, o dei modi che il suo corpo e la sua mente hanno trovato per rispondere ad un disagio, per cui, se ci sono, ci stanno dicendo qualcosa.
E' possibile curare l'ansia attraverso un percorso di psicoterapia, per cui, il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad uno/a specialista ed iniziare un percorso.
Le auguro buone cose.
Dott.ssa Di Nardo
Gentile utente,
mi dispiace per il suo disagio. Chi come lei ha il terrore che una persona cara possa morire, dover affrontare il dolore della perdita, finisce col mettere in atto tutta una serie di “comportamenti e strategie”, finalizzate da un lato, a “scacciare via” la paura e il pensiero della morte, e dall’altro, a proteggere dai presunti “pericoli” i propri cari.
Può capitare, che ci si imponga di evitare di pensare alla paura della morte e alle sue sensazioni terrorizzanti, ma, come nella maggior parte dei disturbi a base fobica, si è visto che evitare i propri “mostri”, le proprie “fantasie ansiogene”, non fa altro che alimentarle, amplificarle e renderle sempre più “reali”.
Se la paura della morte dei propri cari, finisce col prendere eccessivamente il sopravvento, provi a scrivere, mettendo “nero su bianco”, tutte le ansie e le angosce che più attanagliano la Sua mente. TentI di circoscrivere il più possibile all’interno di questo spazio tutte le fantasie più angoscianti per evitare che queste possano debordare nel corso della giornata.
Le consiglio comunque di intraprendere un intervento psicologico.
Saluti,
dr. Germi
mi dispiace per il suo disagio. Chi come lei ha il terrore che una persona cara possa morire, dover affrontare il dolore della perdita, finisce col mettere in atto tutta una serie di “comportamenti e strategie”, finalizzate da un lato, a “scacciare via” la paura e il pensiero della morte, e dall’altro, a proteggere dai presunti “pericoli” i propri cari.
Può capitare, che ci si imponga di evitare di pensare alla paura della morte e alle sue sensazioni terrorizzanti, ma, come nella maggior parte dei disturbi a base fobica, si è visto che evitare i propri “mostri”, le proprie “fantasie ansiogene”, non fa altro che alimentarle, amplificarle e renderle sempre più “reali”.
Se la paura della morte dei propri cari, finisce col prendere eccessivamente il sopravvento, provi a scrivere, mettendo “nero su bianco”, tutte le ansie e le angosce che più attanagliano la Sua mente. TentI di circoscrivere il più possibile all’interno di questo spazio tutte le fantasie più angoscianti per evitare che queste possano debordare nel corso della giornata.
Le consiglio comunque di intraprendere un intervento psicologico.
Saluti,
dr. Germi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
Parla di sintomi strutturati che rimandano a ferite profonde. La cura richiede un percorso psicoterapeutico che l’aiuti a rielaborare i traumi e a vivere le relazioni con le relative separazioni in maniera meno tragica.
Dr.saa Maria Damiano
Parla di sintomi strutturati che rimandano a ferite profonde. La cura richiede un percorso psicoterapeutico che l’aiuti a rielaborare i traumi e a vivere le relazioni con le relative separazioni in maniera meno tragica.
Dr.saa Maria Damiano
Salve, la sua è una lettera breve ma essenziale. Il trauma del padrino perso configura l'ansia e la preoccupazione per l'amica. Probabilmente c'è anche altro che ha contribuito a tutto ciò nella sua storia. E' giusto per il suo presente e il suo futuro che possa liberarsi da questo stato invalidante che non le fa godere della vita. Si rivolga ad uno/una psicoterapeuta ed inizi un percorso, vedrà che molto cose le si chiariranno e i suoi sintomi cambieranno. La saluto cordialmente, rimango a disposizione, dott.ssa Silvia Ragni
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Gent. Utente, capisco queste paure possano risultare destabilizzanti, in particolare quando riemergono ricordi dolorosi come la perdita del tuo padrino. La paura dell’abbandono, soprattutto in legami molto significativi, può attivare forti reazioni emotive, soprattutto se ha già vissuto delle separazioni in passato. Sarebbe utile apprendere delle tecniche per gestire l’ansia, come esercizi di respirazione e mindfulness, e magari anche confrontarsi con uno specialista che possa guidarla nell’esplorare queste paure. Considerare un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a vivere questi legami con maggiore serenità. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
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