Salve volevo sapere gli sportivi quelli seri quando accusano la fascite come la curano? Visto che ri

12 risposte
Salve volevo sapere gli sportivi quelli seri quando accusano la fascite come la curano? Visto che ritornano subito a far sport!
Salve, probabilmente avendo necessità di tornare al più presto all’attività sportiva ricorrono a terapie farmacologiche forti che servono ad eliminare il dolore durante l’attività ma non eliminano la causa del dolore stesso.
Per i non sportivi sarebbe bene armarsi di pazienza ed effettuare una buona e duratura fisioterapia, magari facendo controlli periodicamente (2 volte l’anno) anche in assenza di sintomatologia dolorosa.
Saluti.

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Buongiorno prima mi accerterei che fosse davvero fascite. Mi capita spesso di ricevere in studio pazienti con questo problema persistente e che non riescono a risolvere che in realtà si rileva essere un problema relativo al nervo plantare. Stessa localizzazione ma comportamento del dolore differente e che ha tutt altro trattamento. Se ha bisogno di maggiori informazioni mi contatti pure. Cordiali saluti
Buongiorno, gli sportivi avendo necessità di tornare al più presto in campo spesso abbinano ad una fisioterapia intensiva anche farmaci per non fargli sentire dolore durante l'attività. Poi tutto è relativo, bisogna capire se è effettivamente una fascite plantare e il grado di gravità.
Un caro saluto
Come detto già dai colleghi la terapia di base è quella farmacologica seguita da fisioterapia strumentale come potrebbero essere onde d’urto ,tecar ,laser a seconda dei casi a volte ripetute più volte nel corso dell’anno giornata.
Saluti.
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Buongiorno, solitamente per via farmacologiche e per terapia fisica strumentale intensiva abbinata a terapia manuale fisioterapica.
Cordiali saluti
Buonasera, chi fa sport che sollecitano molto la fascia plantare è probabile abbia anche una fascia plantare capace di sopperire al carico richiesto, soprattutto se lo sport è praticato ad alta intensità.
A meno che non ci sia un effettivo danno della struttura interessata o di quelle circostanti, è opportuno valutare globalmente l'atleta per capire se quel dolore è solo la valvola di sfogo di un problema lontano dal piede.
Saluti e buona guarigione!
Salve, spesso abbinano terapia farmacologica a terapia strumentale (onde d'urto o tecar), tecniche manuali se fossero presenti limitazioni della mobilità della caviglia o eccessiva tensione muscolare a livello del polpaccio, e ovviamente esercizi terapeutici per andare a stimolare la fascia plantare. Spesso gli sportivi hanno una capacità di carico delle strutture molto importante, ottime capacità di recupero e una maggior tolleranza al dolore.
Chi fa sport regolarmente ha dei tessuti con un metabolismo più "allenato" e quindi in caso di problemi come la fascite solitamente riescono a uscirne più velocemente. Inoltre la loro predisposizione a "non fermarsi" nei casi di problemi non gravi facilita la guarigione del tessuto.
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Tendenzialmente la fascite a livello sportivo alto viene curata con forti somministrazioni di antidolorifici... ricordiamoci che la fascite è quasi sempre un problema secondario causato da problematiche posturali e mancanza di mobilità a livello della caviglia-piede, oltre che una debolezza dei muscoli intrinseci del piede... quasi sempre risulta utile il trattamento del sintomo ma va sempre valutato anche il contesto globale per capire il motivo scatenante la fascite
Avendo necessità di ritornare il prima possibile ad intraprendere l'attività sportiva agonistica, abbinano terapie fisiche, terapia manuale, esercizio terapeutico e farmaci.
Salve. Questo tipo di condizione patologica è molto diffusa e la questione relativa alla cura e al trattamento è più delicata di quello che si pensa. Ogni percorso è diverso, a partire, direi in questo caso, dalla scelta terapeutica. Il sintomo è un segno, una manifestazione, ma ciò che è determinante per la guarigione è la corretta interpretazione del sintomo. Lo sportivo, forse, ha come obiettivo immediato la competizione, non la comprensione del sintomo, unica via che porterebbe alla guarigione. Mai, come in questo caso, il percorso terapeutico che si sceglie di intraprendere assume maggior rilievo per il superamento del malessere. Provi a leggere diversamente questa patologia. Ognuno di noi è stabile se si muove su un terreno stabile. Chi soffre di questa patologia non riesce a trarre stabilità dal terreno sul quale si sposta. Se desidera approfondire la questione, il 12 novembre terrò, durante tutta la giornata, consulti gratuiti dedicati proprio a questa condizione patologica. Può inviarmi un messaggio per prenotarsi o, in alternativa, può procedere lei stesso con la prenotazione online (indirizzo Bari, consulti tematici). A disposizione per qualsiasi richiesta di chiarimento,
cordialità,
Alessia C

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