Salve, volevo esporre i sintomi che sto accusando in quest’ultimo periodo poiché stanno diventando u
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Salve, volevo esporre i sintomi che sto accusando in quest’ultimo periodo poiché stanno diventando un grande problema per la mia quotidianità.
Inizio con il dire che sono una ragazza ed ho 18 anni, facendo un tuffo nel passato è dal 2020 che ho iniziato ad avere una sintomatologia di reflusso gastrico che sono riuscita per lo più a gestire nonostante comunque mi abbia portato a perdere peso e ad essere sottopeso (essendo già magra di costituzione).
Durante gli anni ho avuto colon irritabile che ho poi curato e ho scoperto di essere intollerante al lattosio e anche un po’ al glutine.
A livello psicologico invece ho sempre sofferto di ansia, emetofobia e tendo a pensare troppo, sono molto timida e a scuola non parlavo quasi mai ma l’anno scorso sono stata più aperta e mi sono anche presa una cotta per un ragazzo che però non ha avuto successo e mi ha portato a starci male… ho passato dei mesi in cui i disturbi digestivi e di ansia erano rari, ma da quando è terminata la scuola ho iniziato a stare peggio di come sono mai stata in vita mia, attacchi di nausea, ansia, agitazione mai avuta prima, ma da forse una settimana accuso una nausea costante (anche quando ho fame) come se l’avverto in gola, nel naso e nel petto non so neanche come spiegarlo, ieri sera talmente mi era aumentato il sintomo che non ho cenato, non capisco cosa sia e perché non passi, ho notato che se sto seduta il disturbo si attenua un po’, quando mi alzo invece aumenta, non riesco più a vivere in questo modo ed ho tanti eventi da non perdere nelle prossime settimane, davvero mi sento in gabbia e per di più ho la fobia di vomitare (che mi accompagna da quando ero piccola) quindi questo mi porta davvero a stare malissimo, sono molto introversa infatti passo le mie giornate nella mia stanza ed esco con i miei solo per andare a fare la spesa anche da quando ho questi sintomi sta diventando impossibile, io voglio solo stare bene e vivere la mia età che non tornerà più.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Inizio con il dire che sono una ragazza ed ho 18 anni, facendo un tuffo nel passato è dal 2020 che ho iniziato ad avere una sintomatologia di reflusso gastrico che sono riuscita per lo più a gestire nonostante comunque mi abbia portato a perdere peso e ad essere sottopeso (essendo già magra di costituzione).
Durante gli anni ho avuto colon irritabile che ho poi curato e ho scoperto di essere intollerante al lattosio e anche un po’ al glutine.
A livello psicologico invece ho sempre sofferto di ansia, emetofobia e tendo a pensare troppo, sono molto timida e a scuola non parlavo quasi mai ma l’anno scorso sono stata più aperta e mi sono anche presa una cotta per un ragazzo che però non ha avuto successo e mi ha portato a starci male… ho passato dei mesi in cui i disturbi digestivi e di ansia erano rari, ma da quando è terminata la scuola ho iniziato a stare peggio di come sono mai stata in vita mia, attacchi di nausea, ansia, agitazione mai avuta prima, ma da forse una settimana accuso una nausea costante (anche quando ho fame) come se l’avverto in gola, nel naso e nel petto non so neanche come spiegarlo, ieri sera talmente mi era aumentato il sintomo che non ho cenato, non capisco cosa sia e perché non passi, ho notato che se sto seduta il disturbo si attenua un po’, quando mi alzo invece aumenta, non riesco più a vivere in questo modo ed ho tanti eventi da non perdere nelle prossime settimane, davvero mi sento in gabbia e per di più ho la fobia di vomitare (che mi accompagna da quando ero piccola) quindi questo mi porta davvero a stare malissimo, sono molto introversa infatti passo le mie giornate nella mia stanza ed esco con i miei solo per andare a fare la spesa anche da quando ho questi sintomi sta diventando impossibile, io voglio solo stare bene e vivere la mia età che non tornerà più.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Buongiorno,
mi dispiace per le difficoltà che sta vivendo: se ha già approfondito la sua situazione di salute ed accertato che non ci sia niente di irregolare a livello gastrico/intestinale, è possibile che i sintomi che lamenta siano una conseguenza di un disagio psicologico.
Pertanto il mio consiglio è di escludere qualsiasi possibile fattore "organico" che possa causare le sue problematiche (se non lo ha già fatto), ed in seguito rivolgersi ad un professionista per iniziare un percorso
Cordialmente
Dott. Giacomo Caiani
mi dispiace per le difficoltà che sta vivendo: se ha già approfondito la sua situazione di salute ed accertato che non ci sia niente di irregolare a livello gastrico/intestinale, è possibile che i sintomi che lamenta siano una conseguenza di un disagio psicologico.
Pertanto il mio consiglio è di escludere qualsiasi possibile fattore "organico" che possa causare le sue problematiche (se non lo ha già fatto), ed in seguito rivolgersi ad un professionista per iniziare un percorso
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Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha raccontato. Sento tanto dolore dalle sue parole. Se ha già fatto tutti gli esami medici e continua ad avere i sintomi che ha descritto, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per scoprire le cause.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Salve, il suo è un disagio che promette di venire da una dimensione psicosomatica, però prima di affermarlo è necessario che lei si sottoponga agli esami medici che eventualmente il suo medico di famiglia potrà ritenere idonei.
Detto questo quello che racconta in questa sede non è sufficiente per dare una risposta esauriente.
Alcuni accorgimenti potrebbero essere quelli di praticare uno sport idoneo e sviluppare interesse per hobby di diversa natura.
Impegnare il suo tempo diversamente la potrebbe rilassare e quindi aumentare la percezione del benessere.
Detto questo, se eventuali esami medici non evidenziassero niente di significativo allora potrebbe valutare la possibilità di una psicoterapia per ridurre la componente ansiosa.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Detto questo quello che racconta in questa sede non è sufficiente per dare una risposta esauriente.
Alcuni accorgimenti potrebbero essere quelli di praticare uno sport idoneo e sviluppare interesse per hobby di diversa natura.
Impegnare il suo tempo diversamente la potrebbe rilassare e quindi aumentare la percezione del benessere.
Detto questo, se eventuali esami medici non evidenziassero niente di significativo allora potrebbe valutare la possibilità di una psicoterapia per ridurre la componente ansiosa.
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Gentile utente buongiorno.
La sofferenza che prova è chiarissima ed è molto importante che lei riesca a esprimere questo disagio perché questo sarà il primo passo verso la possibile soluzione dei suoi problemi.
La mente è il corpo sono fortemente connessi, al punto che il malessere dell'una influenza negativamente l'altro e viceversa! In conseguenza di ciò diventa difficile stabilire se i sintomi fisici siano dovuti a problematiche fisiologiche e quindi mediche, oppure siano una risposta somatica a un vissuto psicologico disagevole, per esempio caratterizzato da forte ansia o stress.
Credo, ma se non è così glielo consiglio, che lei abbia già fatto gli accertamenti clinici del caso sul corretto funzionamento del sistema gastrointestinale. Il reflusso esofageo, le intolleranze, i disturbi gastrici o intestinali possono avere una matrice organica che necessita di una terapia medica specifica, magari accompagnata da un cambiamento di alcune abitudini di vita, alimentare soprattutto.
Al contempo, e avendo individuato o escluso patologie organiche, l'altro consiglio che mi sento di darle è quello di intraprendere un percorso psicologico indirizzato al benessere mentale, al corretto rapporto con sé stessa e con il suo corpo, alla consapevolezza delle sue abitudini alimentari. L'aiuto di una figura professionale può essere determinante per lei, al fine di ritrovare autostima e motivazione, di riuscire a concentrarsi meglio sugli obiettivi personali, di studio e di lavoro, di vivere le relazioni interpersonali con maggiore libertà e positività, non dovendosi più nascondere nella sua camera.
Lo star bene richiede un certo impegno, un "giusto sforzo", ma la forza di volontà spesso non è sufficiente. E' importante avere dei metodi efficaci, introdurre delle routine comportamentali nuove e più vantaggiose. E' decisivo anche imparare a gestire le proprie emozioni, riconoscendole e utilizzandole in modo appropriato. Inoltre, con un percorso guidato e strutturato, si può acquisire consapevolezza del proprio funzionamento mentale, guidare l'attenzione al presente, verso l'efficienza, imparare a sfruttare tutte le potenzialità a disposizione.
La vita non deve essere sono uno zig-zag fra i problemi, le sofferenze e le difficoltà. Non possiamo pensare alla serenità come a una breve pausa tra un momento negativo e l'altro, per poi risprofondare nella auto commiserazione e nel pessimismo.
Bisogna navigare a testa alta, cercando intorno le emozioni positive, le situazioni o le persone che possono realmente renderci felici o soddisfatti, svolgendo le attività che più ci coinvolgono, ci appassionano o ci fanno sentire realizzati. Credo che lei abbia bisogno di tutto questo e di lasciarsi alle spalle questi anni difficili.
Se lo desidera possiamo approfondire il discorso su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio! Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
La sofferenza che prova è chiarissima ed è molto importante che lei riesca a esprimere questo disagio perché questo sarà il primo passo verso la possibile soluzione dei suoi problemi.
La mente è il corpo sono fortemente connessi, al punto che il malessere dell'una influenza negativamente l'altro e viceversa! In conseguenza di ciò diventa difficile stabilire se i sintomi fisici siano dovuti a problematiche fisiologiche e quindi mediche, oppure siano una risposta somatica a un vissuto psicologico disagevole, per esempio caratterizzato da forte ansia o stress.
Credo, ma se non è così glielo consiglio, che lei abbia già fatto gli accertamenti clinici del caso sul corretto funzionamento del sistema gastrointestinale. Il reflusso esofageo, le intolleranze, i disturbi gastrici o intestinali possono avere una matrice organica che necessita di una terapia medica specifica, magari accompagnata da un cambiamento di alcune abitudini di vita, alimentare soprattutto.
Al contempo, e avendo individuato o escluso patologie organiche, l'altro consiglio che mi sento di darle è quello di intraprendere un percorso psicologico indirizzato al benessere mentale, al corretto rapporto con sé stessa e con il suo corpo, alla consapevolezza delle sue abitudini alimentari. L'aiuto di una figura professionale può essere determinante per lei, al fine di ritrovare autostima e motivazione, di riuscire a concentrarsi meglio sugli obiettivi personali, di studio e di lavoro, di vivere le relazioni interpersonali con maggiore libertà e positività, non dovendosi più nascondere nella sua camera.
Lo star bene richiede un certo impegno, un "giusto sforzo", ma la forza di volontà spesso non è sufficiente. E' importante avere dei metodi efficaci, introdurre delle routine comportamentali nuove e più vantaggiose. E' decisivo anche imparare a gestire le proprie emozioni, riconoscendole e utilizzandole in modo appropriato. Inoltre, con un percorso guidato e strutturato, si può acquisire consapevolezza del proprio funzionamento mentale, guidare l'attenzione al presente, verso l'efficienza, imparare a sfruttare tutte le potenzialità a disposizione.
La vita non deve essere sono uno zig-zag fra i problemi, le sofferenze e le difficoltà. Non possiamo pensare alla serenità come a una breve pausa tra un momento negativo e l'altro, per poi risprofondare nella auto commiserazione e nel pessimismo.
Bisogna navigare a testa alta, cercando intorno le emozioni positive, le situazioni o le persone che possono realmente renderci felici o soddisfatti, svolgendo le attività che più ci coinvolgono, ci appassionano o ci fanno sentire realizzati. Credo che lei abbia bisogno di tutto questo e di lasciarsi alle spalle questi anni difficili.
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Le auguro il meglio! Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile, la prima cosa (se non lo ha già fatto) è una visita medico specialistica, così da evidenziare il grado d’interessamento organico. Inoltre le consiglio una consulenza psicologica, in quanto il corpo utilizza un suo linguaggio per comunicare; riflette come stiamo dentro di noi. Ecco perché è importante imparare la lingua del nostro corpo, per comprendere cosa ci sta comunicando.
Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Gentile ragazza, non puoi stare così, dietro ai "capricci" del tuo stomaco. anzichè alle cose importanti della tua età. Fermo restando che il primo passo è scongiurare qualsiasi problema organico, il secondo è accogliere questo multiforme disturbo per quel che è: la manifestazione di un disagio psichico. Quando non permettiamo ad un disagio psicologico di esprimersi (attraverso parole, azioni, ra emozioni), questo prende la via del corpo e si esprime come può. Se questo disagio fosse un messaggio a te rivolto che direbbe? Se hai già provato la modalità medica per curare questo disturbo, ora ti propongo una modalità relazionale, ovvero un processo psicoterapeutico in cui andare più a fondo sui tuoi disagi e trovare delle vie d'uscita. Ti faccio tanti auguri, se vuoi io ci sono, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentilissima, capisco quanto questi sintomi possano essere difficili da affrontare e quanto possano influenzare negativamente la sua quotidianità.
È importante considerare che i sintomi fisici che descrive possono spesso essere associati a fattori emotivi o psicologici non risolti. Il nostro corpo, infatti, può manifestare il disagio interiore attraverso segnali fisici come quelli che sta sperimentando. Spesso, i sintomi diventano un modo con cui il corpo ci comunica che c'è qualcosa che richiede la nostra attenzione e cura.
Prima di tutto, le consiglio di escludere qualsiasi causa organica per i suoi sintomi rivolgendosi al suo medico curante o a uno specialista. Una volta che le cause fisiche sono state escluse, potrebbe essere utile esplorare ciò che potrebbe esserci "sotto la superficie", ovvero le emozioni o i pensieri che potrebbero contribuire a questi sintomi.
Mi rendo conto che questo può essere un periodo molto difficile per lei, ma con il giusto supporto, sono sicura che potrà ritrovare serenità e benessere.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti o volesse approfondire qualche aspetto, non esiti a contattarmi.
Le auguro il meglio e resto a disposizione per qualsiasi necessità.
Dott.ssa Filipponi Chiara
È importante considerare che i sintomi fisici che descrive possono spesso essere associati a fattori emotivi o psicologici non risolti. Il nostro corpo, infatti, può manifestare il disagio interiore attraverso segnali fisici come quelli che sta sperimentando. Spesso, i sintomi diventano un modo con cui il corpo ci comunica che c'è qualcosa che richiede la nostra attenzione e cura.
Prima di tutto, le consiglio di escludere qualsiasi causa organica per i suoi sintomi rivolgendosi al suo medico curante o a uno specialista. Una volta che le cause fisiche sono state escluse, potrebbe essere utile esplorare ciò che potrebbe esserci "sotto la superficie", ovvero le emozioni o i pensieri che potrebbero contribuire a questi sintomi.
Mi rendo conto che questo può essere un periodo molto difficile per lei, ma con il giusto supporto, sono sicura che potrà ritrovare serenità e benessere.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti o volesse approfondire qualche aspetto, non esiti a contattarmi.
Le auguro il meglio e resto a disposizione per qualsiasi necessità.
Dott.ssa Filipponi Chiara
Gentilissima, le consiglio pima di tutto di approfondire le valutazioni di natura medica sulle problematiche legate al reflusso poiché spesso possono essere presenti condizioni difficili da diagnosticare, come quelle di particolari malattie legate alla motilità dell'apparato digerente, che prescindono le intolleranze o la celiachia.
In seconda battuta sarebbe fondamentale lavorare sugli aspetti legati all'ansia, poiché questa può agire direttamente sul sistema intestinale o essere somatizzata in altre forme, peggiorando potenziali sintomi preesistenti. Comprendo perfettamente la sua preoccupazione e lo stress derivante, è normale che si senta così visti questi precedenti.
Se si sente pronta, valuti la possibilità di rivolgersi alla psicoterapia. Resto a disposizione.
Un caro in bocca a lupo.
Dott.Francesco Mangiafico - Psicologo
In seconda battuta sarebbe fondamentale lavorare sugli aspetti legati all'ansia, poiché questa può agire direttamente sul sistema intestinale o essere somatizzata in altre forme, peggiorando potenziali sintomi preesistenti. Comprendo perfettamente la sua preoccupazione e lo stress derivante, è normale che si senta così visti questi precedenti.
Se si sente pronta, valuti la possibilità di rivolgersi alla psicoterapia. Resto a disposizione.
Un caro in bocca a lupo.
Dott.Francesco Mangiafico - Psicologo
Ciao, grazie per aver condiviso la tua storia. Capisco quanto possa essere difficile affrontare tutto questo, soprattutto alla tua età. È importante riconoscere che i sintomi fisici e psicologici che descrivi sono interconnessi e possono influenzarsi reciprocamente.
Il reflusso gastrico, il colon irritabile e le intolleranze alimentari che hai menzionato possono essere aggravati dallo stress e dall'ansia o addirittura esserne un’implicazione diretta. La tua emetofobia e la tendenza a pensare troppo possono intensificare questi sintomi, creando un ciclo difficile da interrompere. La recente intensificazione dei sintomi potrebbe essere legata a cambiamenti nella tua routine, come la fine della scuola, che ha alterato il tuo equilibrio quotidiano (e che probabilmente ha fatto si che il rimuginino si intensificasse, poichè hai sicuramente più tempo libero).
La nausea costante che peggiora quando ti alzi, potrebbe essere un segnale del tuo corpo che sta cercando di gestire un livello elevato di ansia. È comprensibile che la paura di vomitare renda tutto ancora più difficile da sopportare.
Ti suggerirei di considerare alcune strategie per gestire questi sintomi. Parlare con un professionista, come un medico o uno psicologo, può aiutarti a capire meglio la tua situazione e a trovare un piano di trattamento adeguato. Potrebbe essere utile esplorare terapie come la CBT (terapia cognitivo-comportamentale) per affrontare l'ansia e la fobia. Tecniche di rilassamento come la mindfulness o lo yoga possono aiutarti a ridurre l'ansia e a migliorare il tuo benessere generale. Cerca di mantenere una dieta equilibrata e di evitare cibi che sai essere problematici per te. Mangiare piccoli pasti frequenti può aiutare a gestire il reflusso e la nausea. Anche se ti senti introversa, cercare il supporto di amici o familiari può fare una grande differenza. Non devi affrontare tutto da sola. Un po' di esercizio fisico leggero può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la digestione.
Ricorda che è importante dare ascolto al tuo corpo e alla tua mente. Non esitare a chiedere aiuto e a prenderti cura di te stessa. Sei giovane e hai tutto il diritto di vivere la tua età al meglio. Se hai bisogno di ulteriori consigli, siamo qui per te. Dott. Andrea Boggero
Il reflusso gastrico, il colon irritabile e le intolleranze alimentari che hai menzionato possono essere aggravati dallo stress e dall'ansia o addirittura esserne un’implicazione diretta. La tua emetofobia e la tendenza a pensare troppo possono intensificare questi sintomi, creando un ciclo difficile da interrompere. La recente intensificazione dei sintomi potrebbe essere legata a cambiamenti nella tua routine, come la fine della scuola, che ha alterato il tuo equilibrio quotidiano (e che probabilmente ha fatto si che il rimuginino si intensificasse, poichè hai sicuramente più tempo libero).
La nausea costante che peggiora quando ti alzi, potrebbe essere un segnale del tuo corpo che sta cercando di gestire un livello elevato di ansia. È comprensibile che la paura di vomitare renda tutto ancora più difficile da sopportare.
Ti suggerirei di considerare alcune strategie per gestire questi sintomi. Parlare con un professionista, come un medico o uno psicologo, può aiutarti a capire meglio la tua situazione e a trovare un piano di trattamento adeguato. Potrebbe essere utile esplorare terapie come la CBT (terapia cognitivo-comportamentale) per affrontare l'ansia e la fobia. Tecniche di rilassamento come la mindfulness o lo yoga possono aiutarti a ridurre l'ansia e a migliorare il tuo benessere generale. Cerca di mantenere una dieta equilibrata e di evitare cibi che sai essere problematici per te. Mangiare piccoli pasti frequenti può aiutare a gestire il reflusso e la nausea. Anche se ti senti introversa, cercare il supporto di amici o familiari può fare una grande differenza. Non devi affrontare tutto da sola. Un po' di esercizio fisico leggero può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la digestione.
Ricorda che è importante dare ascolto al tuo corpo e alla tua mente. Non esitare a chiedere aiuto e a prenderti cura di te stessa. Sei giovane e hai tutto il diritto di vivere la tua età al meglio. Se hai bisogno di ulteriori consigli, siamo qui per te. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno dovremmo escludere cause organico fisiologico tramite accertamenti medici e poi le consiglio di intraprendere esclusa la causa medica di intraprendere un percorso psicologico.
Cordialmente Dr.ssa Versari Debora.
Cordialmente Dr.ssa Versari Debora.
Salve, Mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo e capisco quanto questi sintomi possano essere frustranti e limitanti, soprattutto in un momento della vita in cui desidererebbe vivere con spensieratezza e gioia. Da quanto mi racconta, sembra che stia affrontando una combinazione di problemi fisici e ansiosi che si influenzano a vicenda. Le difficoltà digestive, come il reflusso e il colon irritabile, insieme alle intolleranze alimentari, possono essere pesanti da gestire, specialmente quando si aggiunge l'ansia, che tende a peggiorare questi disturbi. È comprensibile che la nausea costante e la fobia del vomito la facciano sentire intrappolata, e che tutto questo stia limitando la sua capacità di godersi le cose che le piacciono e di partecipare agli eventi importanti che ha in programma. Le suggerirei innanzitutto di rivolgersi a un medico per escludere eventuali cause fisiche specifiche che potrebbero spiegare i suoi sintomi recenti. È importante assicurarsi che non ci sia qualcosa di nuovo o diverso che sta contribuendo al suo malessere. Sul piano psicologico, l'ansia e la somatizzazione possono creare un circolo vizioso in cui i sintomi fisici e quelli emotivi si alimentano a vicenda. Potrebbe essere utile parlare con uno psicologo per esplorare insieme come gestire questi sentimenti e trovare delle strategie che le permettano di ridurre l'ansia e affrontare la fobia in modo più efficace. Potrebbe anche considerare delle tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la mindfulness, che potrebbero aiutarla a ridurre la sensazione di nausea e a sentirsi un po' più in controllo del suo corpo. È importante ricordare che ciò che sta vivendo, per quanto difficile, non è insolito e non è qualcosa che deve affrontare da sola. Ci sono molte persone che possono offrirle supporto, sia a livello medico che psicologico, per aiutarla a ritrovare il benessere e a vivere pienamente la sua età. Le auguro di riuscire a superare presto questo momento e di tornare a godersi la vita come desidera. Un caro saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
Carissima, il tuo problema potrebbe essere di natura psicosomatica. In ogni caso dopo aver consultato uno specialista (gastroenterologo, nutrizionista, allergologo, ecc) ti consiglierei di farti supportare da uno psicologo. I tuoi problemi relazionali ed i sintomi ansiogeni sono comuni e diffusi tra i tuoi coetanei poiché l'adolescenza è una fase di vita complessa e densa di compiti evolutivi. Nel tuo caso i sintomi fisici attivano disagi psichici e viceversa. Occorre intervenire ed interrompere il loop prima che si cronicizzi. L'adolescenza è un periodo di vita ricco di opportunità di cambiamento, tutto è possibile e percorribile, sono certa che con il supporto adeguato starai meglio e potrai vivere serenamente la tua vita. Un caro saluto sono a disposizione per necessità. Dott.ssa Anna Verrino
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Gentilissima,
la sintomatologia (che da come ha descritto è già stata indagata a livello organico) sembra essere prevalentemente di origine psicosomatica; probabilmente alimentata da uno stato di ansia presente ormai da tempo e non trattato adeguatamente.
Le emozioni e gli stressors psicologici influenzano in maniera importante anche lo stato di salute fisico portando spesso ai sintomi che lei descrive.
Consiglio caldamente di approfondire gli aspetti di sofferenza psicologica con un professionista in modo da impostare al più presto un percorso adatto alla sua problematica.
A disposizione,
Dr.ssa Irene Cenci.
la sintomatologia (che da come ha descritto è già stata indagata a livello organico) sembra essere prevalentemente di origine psicosomatica; probabilmente alimentata da uno stato di ansia presente ormai da tempo e non trattato adeguatamente.
Le emozioni e gli stressors psicologici influenzano in maniera importante anche lo stato di salute fisico portando spesso ai sintomi che lei descrive.
Consiglio caldamente di approfondire gli aspetti di sofferenza psicologica con un professionista in modo da impostare al più presto un percorso adatto alla sua problematica.
A disposizione,
Dr.ssa Irene Cenci.
È importante affrontare la sintomatologia fisica e psicologica con un approccio globale. La correlazione tra ansia e disturbi fisici è evidente. Una consulenza psicologica potrebbe aiutare a gestire l'ansia e i sintomi fisici. Consulta un medico per valutare il reflusso gastrico e l'intolleranza alimentare. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, mi spiace molto per come si sente. Le suggerisco, se non lo ha già fatto, di approfondire a livello medico che non ci siano problematiche gastrointestinali e nel caso cosa può fare. Gli stati d'ansia possono dare sintomi somatici anche molto forti ed invalidanti. Le consiglierei una presa in carico psicologica per affrontare la situazione e "godersi la sua età", come dice lei.
Se volesse approfondire rimango a sua disposizione, dott.ssa Irene Ragaini
Se volesse approfondire rimango a sua disposizione, dott.ssa Irene Ragaini
Gentile utente mi dispiace molto per la sofferenza e il disagio che sta causando la sua problematica. Escluse le probabili cause fisiologiche è opportuno indagare come mai si intensifichino i dolori allo stomaco da un punto di vista prettamente psicologico. Le cause possono essere: stress, ansia, depressione, sofferenze emotive ovvero traumi emotivi o situazioni di conflitto interiore, anche le emozioni represse possono causare disagi addominali ed infine somatizzazione. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta
Ciao,
Grazie per aver condiviso in modo così dettagliato ciò che stai vivendo. Posso immaginare quanto possa essere difficile affrontare questi sintomi e quanto possano influenzare la tua vita quotidiana. È evidente che stai attraversando un periodo molto stressante e che i sintomi fisici e psicologici che stai sperimentando sono strettamente legati.
Dal punto di vista psicodinamico, è possibile che i tuoi sintomi fisici, come la nausea costante e il reflusso gastrico, siano un'espressione somatica di conflitti interiori o emozioni represse. L'ansia che descrivi, la tua emetofobia (la paura di vomitare) e la tendenza a pensare troppo potrebbero essere collegati a dinamiche più profonde, che potrebbero includere insicurezze, timori legati al futuro, o esperienze emotive non elaborate, come il dolore per la delusione amorosa che hai vissuto.
La sintomatologia che riporti sembra intensificarsi in momenti di maggiore stress o cambiamento, come la fine della scuola, che potrebbe aver rappresentato un momento di transizione importante nella tua vita. In situazioni di cambiamento, è comune che l'ansia aumenti e che il corpo inizi a manifestare sintomi fisici come quelli che stai descrivendo.
Il fatto che tu abbia una fobia specifica come l'emetofobia potrebbe peggiorare la tua percezione dei sintomi, creando un circolo vizioso in cui la paura di stare male amplifica i sintomi stessi, rendendo la situazione ancora più difficile da gestire.
È importante affrontare questi sintomi sia dal punto di vista fisico che psicologico. Ti consiglierei di consultare un medico per escludere eventuali cause fisiche e ricevere un trattamento adeguato per i tuoi sintomi gastrici e digestivi. Parallelamente, potrebbe essere molto utile esplorare questi aspetti in un percorso psicoterapeutico, dove potrai lavorare sulle cause profonde dell'ansia, della fobia e delle altre difficoltà che stai affrontando.
Un consulto psicodinamico potrebbe offrirti uno spazio per esplorare queste emozioni e comprendere meglio come la tua storia personale e le tue esperienze passate possano influenzare il tuo stato attuale. Questo potrebbe aiutarti a trovare nuove strategie per gestire l'ansia e migliorare la tua qualità di vita, permettendoti di vivere pienamente la tua età.
Se senti il bisogno di approfondire o di avere un sostegno più mirato, ti invito a considerare la possibilità di un consulto online. Potrebbe essere un primo passo verso il benessere che desideri.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore domanda o per iniziare un percorso insieme.
Un caro saluto,
M.G.
Grazie per aver condiviso in modo così dettagliato ciò che stai vivendo. Posso immaginare quanto possa essere difficile affrontare questi sintomi e quanto possano influenzare la tua vita quotidiana. È evidente che stai attraversando un periodo molto stressante e che i sintomi fisici e psicologici che stai sperimentando sono strettamente legati.
Dal punto di vista psicodinamico, è possibile che i tuoi sintomi fisici, come la nausea costante e il reflusso gastrico, siano un'espressione somatica di conflitti interiori o emozioni represse. L'ansia che descrivi, la tua emetofobia (la paura di vomitare) e la tendenza a pensare troppo potrebbero essere collegati a dinamiche più profonde, che potrebbero includere insicurezze, timori legati al futuro, o esperienze emotive non elaborate, come il dolore per la delusione amorosa che hai vissuto.
La sintomatologia che riporti sembra intensificarsi in momenti di maggiore stress o cambiamento, come la fine della scuola, che potrebbe aver rappresentato un momento di transizione importante nella tua vita. In situazioni di cambiamento, è comune che l'ansia aumenti e che il corpo inizi a manifestare sintomi fisici come quelli che stai descrivendo.
Il fatto che tu abbia una fobia specifica come l'emetofobia potrebbe peggiorare la tua percezione dei sintomi, creando un circolo vizioso in cui la paura di stare male amplifica i sintomi stessi, rendendo la situazione ancora più difficile da gestire.
È importante affrontare questi sintomi sia dal punto di vista fisico che psicologico. Ti consiglierei di consultare un medico per escludere eventuali cause fisiche e ricevere un trattamento adeguato per i tuoi sintomi gastrici e digestivi. Parallelamente, potrebbe essere molto utile esplorare questi aspetti in un percorso psicoterapeutico, dove potrai lavorare sulle cause profonde dell'ansia, della fobia e delle altre difficoltà che stai affrontando.
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Un caro saluto,
M.G.
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Gentile utente, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come i sintomi che hai descritto siano per te motivo di forte disagio. Rispetto alla componente medica del problema non posso esprimermi, non essendo di mia competenza. Può essere che sia di natura psicosomatica (o comunque condizionata dalla tua condizione psicologica), ma non posso dirlo con certezza senza un'analisi più approfondita e ti invito quindi a rivolgerti ad un medico apposito (o al medico di base) se i tuoi problemi gastroenterici dovessero aggravarsi. Per quanto concerne le difficoltà psicologiche che hai condiviso, mi pare di capire che tu stia attraversando un periodo molto delicato. La tua è un'età di grandi sconvolgimenti e sfide ed è naturale che possano emergere importanti fragilità e difficoltà emotive. Se poi vi è anche una storia pregressa di traumi, come potrebbe essere il tuo caso, questi sintomi, in risposta a situazioni esterne stressanti (come una delusione sentimentale), possono essere particolarmente violenti. In ogni caso, è impossibile darti una risposta definita senza un'accurata conoscenza della tua personalità e della tua storia di vita. Sei ancora molto giovane, abbastanza per poter vivere lietamente i decenni di vita che ancora hai di fronte a te. Ti invito a prendere ora l'iniziativa per prenderti cura di te e non esitare ad intraprendere un percorso terapeutico, se ne senti il bisogno. Spero di averti dato una risposta utile e, se desideri pormi ulteriori domande o prenotare un colloquio conoscitivo gratuito, sentiti libera di contattarmi. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
Gentile Signora,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e i sintomi che sta affrontando in questo periodo della sua vita. È evidente che sta vivendo un momento di grande difficoltà, e la sua preoccupazione per il benessere è comprensibile.
Da quanto racconta, emergono diverse problematiche che si intrecciano tra loro: la sua storia di disturbi gastrointestinali, l’ansia e l’emotività legate alle relazioni sociali. È importante notare come le esperienze passate, in particolare quelle legate alla sua salute e alla sua vita sociale, possano aver contribuito a creare un quadro complesso e sfaccettato. La sua intolleranza ai cibi e la sensibilità al reflusso gastrico possono influire non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo, causando preoccupazioni che amplificano il senso di malessere.
La nausea costante che descrive e l'ansia che avverte possono, in effetti, essere collegate a un aumento dello stress e alla pressione percepita, soprattutto in un periodo di transizione come quello che sta vivendo. La chiusura in sé stessa e la tendenza a evitare situazioni che possano scatenare il suo disagio possono amplificare ulteriormente i sintomi, creando un circolo vizioso. È normale sentirsi sopraffatti da tali emozioni, specialmente quando ci si confronta con nuove situazioni.
Le consiglio di non sottovalutare questi sintomi e di considerare la possibilità di rivolgervi a un professionista della salute mentale. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti e sviluppare strategie per affrontarli; può anche fornire un contesto sicuro in cui elaborare le sue esperienze e le sue paure.
Detto ciò, vorrei suggerirle alcune strategie che potrebbero alleviare temporaneamente la sua sofferenza:
1. Tecniche di rilassamento: Pratiche come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono contribuire a ridurre l'ansia e promuovere un senso di calma.
2. Routine regolare: Stabilire una routine quotidiana, mantenendo orari regolari per i pasti e il sonno, può fornire un senso di stabilità.
3. Attività fisica: Anche piccole passeggiate all'aperto possono fare la differenza, aiutando a liberare endorfine e a migliorare l’umore.
4. Scrivere un diario: Mettere per iscritto i propri pensieri e le proprie emozioni può rivelarsi utile per elaborare il disagio e individuare schemi ricorrenti.
5. Supporto sociale: Se possibile, provi a coltivare relazioni, anche se brevi, con amici o familiari che possano offrirle supporto e conforto.
Ricordi che non è sola in questo momento difficile e che cercare aiuto è un passo importante verso il benessere.
Cordialmente,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e i sintomi che sta affrontando in questo periodo della sua vita. È evidente che sta vivendo un momento di grande difficoltà, e la sua preoccupazione per il benessere è comprensibile.
Da quanto racconta, emergono diverse problematiche che si intrecciano tra loro: la sua storia di disturbi gastrointestinali, l’ansia e l’emotività legate alle relazioni sociali. È importante notare come le esperienze passate, in particolare quelle legate alla sua salute e alla sua vita sociale, possano aver contribuito a creare un quadro complesso e sfaccettato. La sua intolleranza ai cibi e la sensibilità al reflusso gastrico possono influire non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo, causando preoccupazioni che amplificano il senso di malessere.
La nausea costante che descrive e l'ansia che avverte possono, in effetti, essere collegate a un aumento dello stress e alla pressione percepita, soprattutto in un periodo di transizione come quello che sta vivendo. La chiusura in sé stessa e la tendenza a evitare situazioni che possano scatenare il suo disagio possono amplificare ulteriormente i sintomi, creando un circolo vizioso. È normale sentirsi sopraffatti da tali emozioni, specialmente quando ci si confronta con nuove situazioni.
Le consiglio di non sottovalutare questi sintomi e di considerare la possibilità di rivolgervi a un professionista della salute mentale. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti e sviluppare strategie per affrontarli; può anche fornire un contesto sicuro in cui elaborare le sue esperienze e le sue paure.
Detto ciò, vorrei suggerirle alcune strategie che potrebbero alleviare temporaneamente la sua sofferenza:
1. Tecniche di rilassamento: Pratiche come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono contribuire a ridurre l'ansia e promuovere un senso di calma.
2. Routine regolare: Stabilire una routine quotidiana, mantenendo orari regolari per i pasti e il sonno, può fornire un senso di stabilità.
3. Attività fisica: Anche piccole passeggiate all'aperto possono fare la differenza, aiutando a liberare endorfine e a migliorare l’umore.
4. Scrivere un diario: Mettere per iscritto i propri pensieri e le proprie emozioni può rivelarsi utile per elaborare il disagio e individuare schemi ricorrenti.
5. Supporto sociale: Se possibile, provi a coltivare relazioni, anche se brevi, con amici o familiari che possano offrirle supporto e conforto.
Ricordi che non è sola in questo momento difficile e che cercare aiuto è un passo importante verso il benessere.
Cordialmente,
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