Salve, Volevo avere maggiori informazioni riguardo una problematica che riscontro da diverso tempo.
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Salve,
Volevo avere maggiori informazioni riguardo una problematica che riscontro da diverso tempo. Sono una ragazza giovane, ma da quando sono bambina che mi capitano episodi in cui percepisco l'ambiente intorno a me in modo strano, quasi come se mi stranisse la sensazione che ciò che vedo sia reale. Quando ero piccola ricordo che lo facevo quasi apposta (anche a comando) a provare questa sensazione (direi che mi divertiva quasi). Pensavo al fatto che ciò che avevo intorno fosse irreale e vedevo la visuale diversa (a volte anche sfocata). Col tempo questo ha iniziato a turbarmi parecchio e, naturalmente, mi bastò crescere per smettere di fare tutto ciò a comando, dato che iniziava anche a farmi paura. Durante, però, dei periodi della mia vita particolarmente stressanti o difficili mi sono capitati episodi di questo genere, ma in modo improvviso. A volte succede in un momento di ansia (spesso si tratta di questo caso), ma a volte anche in momenti di apparente tranquillità. Inizio a percepire ciò che ho intorno come irreale, a volte mi gira anche un po' la testa, sento la testa leggera ed onestamente ho paura di svenire o, ancora peggio, di impazzire. Ho pensato si potesse trattare di derealizzazione, ma naturalmente non posso autodiagnosticarlo e non può neanche essere diagnosticato online su questa piattaforma, ma ho due domande principali. Per prima cosa, è normale che il pensiero di percepire il mondo come irreale mi scateni un episodio del genere (quasi come se fosse a comando, anche ora da più grande)? È strano da spiegare, ma se penso di essere viva, in un determinato luogo ed un determinato tempo, sento le sensazioni descritte sopra. In secondo luogo volevo chiedere se ci fossero dei metodi efficaci per calmare questi episodi del momento stesso in cui avvengono (ad esempio a volte cerco di calmarmi con la respirazione ma non sempre funziona). Quando questo succede può essere davvero ostacolante per la vita quotidiana. Vi ringrazio davvero molto e mi scuso per la spiegazione eccessivamente lunga e forse anche abbastanza strana.
Buona continuazione di giornata.
Volevo avere maggiori informazioni riguardo una problematica che riscontro da diverso tempo. Sono una ragazza giovane, ma da quando sono bambina che mi capitano episodi in cui percepisco l'ambiente intorno a me in modo strano, quasi come se mi stranisse la sensazione che ciò che vedo sia reale. Quando ero piccola ricordo che lo facevo quasi apposta (anche a comando) a provare questa sensazione (direi che mi divertiva quasi). Pensavo al fatto che ciò che avevo intorno fosse irreale e vedevo la visuale diversa (a volte anche sfocata). Col tempo questo ha iniziato a turbarmi parecchio e, naturalmente, mi bastò crescere per smettere di fare tutto ciò a comando, dato che iniziava anche a farmi paura. Durante, però, dei periodi della mia vita particolarmente stressanti o difficili mi sono capitati episodi di questo genere, ma in modo improvviso. A volte succede in un momento di ansia (spesso si tratta di questo caso), ma a volte anche in momenti di apparente tranquillità. Inizio a percepire ciò che ho intorno come irreale, a volte mi gira anche un po' la testa, sento la testa leggera ed onestamente ho paura di svenire o, ancora peggio, di impazzire. Ho pensato si potesse trattare di derealizzazione, ma naturalmente non posso autodiagnosticarlo e non può neanche essere diagnosticato online su questa piattaforma, ma ho due domande principali. Per prima cosa, è normale che il pensiero di percepire il mondo come irreale mi scateni un episodio del genere (quasi come se fosse a comando, anche ora da più grande)? È strano da spiegare, ma se penso di essere viva, in un determinato luogo ed un determinato tempo, sento le sensazioni descritte sopra. In secondo luogo volevo chiedere se ci fossero dei metodi efficaci per calmare questi episodi del momento stesso in cui avvengono (ad esempio a volte cerco di calmarmi con la respirazione ma non sempre funziona). Quando questo succede può essere davvero ostacolante per la vita quotidiana. Vi ringrazio davvero molto e mi scuso per la spiegazione eccessivamente lunga e forse anche abbastanza strana.
Buona continuazione di giornata.
Buongiorno, gli episodi che descrive, in particolare la sensazione che tutto ciò che la circonda sia irreale, distaccato, sfocato potrebbero far pensare a degli episodi di derealizzazione. Come suggerisce lei non è questa la sede per far questo tipo di diagnosi. Sembra però da ciò che racconta che tali episodi attualmente siano collegabili a dei momenti in cui esperisce ansia, stress e sintomi legati al suo umore, talvolta sembrano quasi raggiungere l'intensità di un attacco di panico. Sarebbe interessante poter indagare accuratamente che cosa le genera, quali emozioni, pensieri, ricordi e che significato questa sintomatologia potrebbe avere per lei. Essendo una modalità "frequente" di reagire (come testimoniano gli episodi che riferisce quando era piccola) le consiglio di esplorare ed elaborare tutto questo all'interno dello spazio sicuro di un percorso psicologico.
Spero di esserle stato in qualche modo d'aiuto, rimango a sua disposizione e la saluto. Cordialmente, Dott. Marco Squarcini
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Gentile utente, mi dispiace per ciò che ha scritto, sento tutta la sua sofferenza ed immagino quanto la faccia star male. Per rispondere alle sue domande, sarebbe necessario avere maggiori informazioni, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha descritto. Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo. Resto a disposizione attraverso consulenze online. Dott. Luca Rochdi
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Cara ragazza,
i sintomi che descrive possono essere ricondotti alla derealizzazione. Nel suo caso la derealizzazione sembra comparire in momenti di stress/ansia. Mi servirebbero ulteriori informazioni per averne la certezza.
In tal caso lavorando sulla gestione dello stress e dell'ansia i sintomi dovrebbero essere meno frequenti e intensi.
Le consiglio una prima consulenza psicologica per fare più chiarezza sulla sua situazione e se confermata l'ipotesi iniziare un percorso di gestione delle emozioni.
La derealizzazione può spaventare molto per fortuna è un sintomo su cui possiamo lavorare.
Resto a disposizione per un percorso in videoconsulenza.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
i sintomi che descrive possono essere ricondotti alla derealizzazione. Nel suo caso la derealizzazione sembra comparire in momenti di stress/ansia. Mi servirebbero ulteriori informazioni per averne la certezza.
In tal caso lavorando sulla gestione dello stress e dell'ansia i sintomi dovrebbero essere meno frequenti e intensi.
Le consiglio una prima consulenza psicologica per fare più chiarezza sulla sua situazione e se confermata l'ipotesi iniziare un percorso di gestione delle emozioni.
La derealizzazione può spaventare molto per fortuna è un sintomo su cui possiamo lavorare.
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Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Salve, come scritto dai colleghi sembrano sintomi riferibili alla derealizzazione, ma sarebbe utile capire se sono associati ad altro. Bisogna indagare quali siano gli antecedenti, come si manifestano in maniera dettagliata questi sintomi e le strategie da lei utilizzate per farvi fronte.
Resto a disposizione per una consulenza.
Cari saluti
Dott.ssa Aurora Furma
Resto a disposizione per una consulenza.
Cari saluti
Dott.ssa Aurora Furma
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Io credo che, prima ancora di cercare una diagnosi, sia importante dare un significato a questi sintomi. A che età hanno cominciato ad emergere, e in seguito a qualche stimolo particolare? Oggi, quando si presentano? Mi colpisce quando scrive che pensarsi viva, in un determinato luogo ed un determinato tempo, le provochi questi sintomi. Credo che sia importante cercare di dare un significato a questa cosa, perchè la sensazione che mi dà è che possa esserci una fatica viscerale con temi profondi come la vita e la morte, l'esistenza. Vista la sua preoccupazione il mio consiglio è di cominciare un percorso che possa aiutarla a dare un senso a questi sintomi, alla luce del suo passato, della sua storia e del suo funzionamento: è possibile che dicano qualcosa di lei, e che le indichino qualcosa di cui ha bisogno di prendersi cura, al di là della diagnosi. Se avesse bisogno di ulteriore supporto resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
La tua descrizione dei sintomi è particolarmente interessante dal punto di vista della psicologia sistemico relazionale. La percezione del mondo come irreale potrebbe essere correlata a eventi stressanti o difficili che hai vissuto durante la tua vita. Questo potrebbe essere un meccanismo di difesa che si attiva quando sei sotto pressione, per proteggerti da situazioni emotivamente intense.
Inoltre, il fatto che tu abbia avuto episodi simili sin da bambina potrebbe indicare la presenza di un modello comportamentale radicato nel tempo. Potrebbe essere utile esplorare i tuoi legami familiari e relazionali per comprendere meglio l'origine di questi episodi.
In termini di strategie per gestire questi episodi, potresti provare a praticare la consapevolezza del momento presente, cercando di focalizzarti sulle sensazioni fisiche e sul respiro per ritrovare un contatto con la realtà. Potresti anche considerare l'aiuto di uno psicologo specializzato in terapia sistemico relazionale per esplorare in profondità il significato di questi episodi e trovare strategie personalizzate per affrontarli.
Ricorda che è importante dare spazio e riconoscimento alle tue emozioni e sensazioni, senza giudicarle. La consapevolezza di sé e delle proprie esperienze può essere un primo passo verso la guarigione e il benessere emotivo. Buona continuazione e spero che tu trovi la modalità di affrontare e superare queste situazioni. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Inoltre, il fatto che tu abbia avuto episodi simili sin da bambina potrebbe indicare la presenza di un modello comportamentale radicato nel tempo. Potrebbe essere utile esplorare i tuoi legami familiari e relazionali per comprendere meglio l'origine di questi episodi.
In termini di strategie per gestire questi episodi, potresti provare a praticare la consapevolezza del momento presente, cercando di focalizzarti sulle sensazioni fisiche e sul respiro per ritrovare un contatto con la realtà. Potresti anche considerare l'aiuto di uno psicologo specializzato in terapia sistemico relazionale per esplorare in profondità il significato di questi episodi e trovare strategie personalizzate per affrontarli.
Ricorda che è importante dare spazio e riconoscimento alle tue emozioni e sensazioni, senza giudicarle. La consapevolezza di sé e delle proprie esperienze può essere un primo passo verso la guarigione e il benessere emotivo. Buona continuazione e spero che tu trovi la modalità di affrontare e superare queste situazioni. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
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Salve, capisco e comprendo le difficoltà riportate.
Fare autodiagnosi la aiuta poco, aumenta i livelli di sofferenza ma comprendo il suo bisogno nel farlo.
Le suggerisco un percorso di psicoterapia per farsi aiutare da un professionista e gestire al meglio i momenti che descrive.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Fare autodiagnosi la aiuta poco, aumenta i livelli di sofferenza ma comprendo il suo bisogno nel farlo.
Le suggerisco un percorso di psicoterapia per farsi aiutare da un professionista e gestire al meglio i momenti che descrive.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima,
come ha detto non sarebbe professionalmente accurato effettuare una diagnosi online. Tuttavia, oltre a dare un nome a ciò che le accade, per rispondere alla sua domanda, sarebbe utile capire meglio la funzione che ha avuto per lei e che ha tutt'ora questa modalità di approccio alla realta, quando si presenta, quando diventa intollerabile, da quando è cominciata...
Credo che, per dare dignità alla sua richiesta, possa essere utile contare su uno spazio psicoterapeutico, partendo da una consultazione. Cordialmente,
TB
come ha detto non sarebbe professionalmente accurato effettuare una diagnosi online. Tuttavia, oltre a dare un nome a ciò che le accade, per rispondere alla sua domanda, sarebbe utile capire meglio la funzione che ha avuto per lei e che ha tutt'ora questa modalità di approccio alla realta, quando si presenta, quando diventa intollerabile, da quando è cominciata...
Credo che, per dare dignità alla sua richiesta, possa essere utile contare su uno spazio psicoterapeutico, partendo da una consultazione. Cordialmente,
TB
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso questa sua difficoltà. Dal suo racconto pare che viva degli episodi di derealizzazione in momenti di ansia e stress. Comprendo molto bene che possa sentirsi inquietata e spaventata dagli stessi. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla ad esaminare attentamente gli episodi che descrive, che funzione hanno e che funzione avevano da bambina quando era lei a "comandarli", un pò come se fosse un videogame da accendere per fuggire alla realtà?
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buongiorno,
comprendo quanto questo che si trova a vivere sia decisamrnte invalidante e quanto possa anche fare paura. Credo che tutto ciò che accade abbia un senso e che oltre tamponare il sintomo, volontà più che comprensibile, questo possa essere pienamente raccolto e interrogato in senso più ampio, così che il problema possa essere compreso e possibilmente risolto nel tempo. La respirazione che già adopera è certamente una buona strategia per cercare di tornare presente a se stessa e calmare l'ansia che accompagna queste esperienze.
Se lo desidera potremo cercare di comprendere insieme a quali bisogni questo sintomo, inizialmente anche giocoso, abbia offerto una risposta, scoprendo anche se oggi possono essercene di diverse più funzionali per lo svolgimento della sua vita.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Giulia Campana
comprendo quanto questo che si trova a vivere sia decisamrnte invalidante e quanto possa anche fare paura. Credo che tutto ciò che accade abbia un senso e che oltre tamponare il sintomo, volontà più che comprensibile, questo possa essere pienamente raccolto e interrogato in senso più ampio, così che il problema possa essere compreso e possibilmente risolto nel tempo. La respirazione che già adopera è certamente una buona strategia per cercare di tornare presente a se stessa e calmare l'ansia che accompagna queste esperienze.
Se lo desidera potremo cercare di comprendere insieme a quali bisogni questo sintomo, inizialmente anche giocoso, abbia offerto una risposta, scoprendo anche se oggi possono essercene di diverse più funzionali per lo svolgimento della sua vita.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Giulia Campana
Buonasera, il tuo disagio è comprensibile. Come psicoterapeuta ho bisogno di conoscerti e analizzare il tuo stile di vita per far emergere la causa del tuo sintomo, ed iniziare un percorso terapeutico idoneo alle tue necessità. Un caro saluto Dssa Vincenza Papeo
gentilissima utente i sintomi riportati fanno pensare ad una derealizzazione che mi sembra di capire si manifesti in momenti di ansia forti. Penso che debba cominciare un percorso psicoterapico inizialmente per gestire l'ansia ed in un secondo approfondire e capire il motivo di questi sintomi. Sicuramente ci sono valide tecniche che possono aiutarla.
Cordilamente la saluto
Dott.ssa Monaco Imma
Cordilamente la saluto
Dott.ssa Monaco Imma
Capisco che questi episodi di percezione irreale dell'ambiente ti abbiano turbato. Potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione accurata e una possibile diagnosi di derealizzazione. È comune che il pensiero o l'ansia riguardo alla percezione irreale possa scatenare gli episodi stessi. Per gestire questi momenti, potresti provare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la consapevolezza del corpo o la focalizzazione su pensieri positivi. Tuttavia, è importante discutere di questi sintomi con un professionista per ottenere un supporto adeguato. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, grazie per la condivisione. mi dispiace per la situazione che sta vivendo ma penso che lei fortunatamente abbia già centrato il problema, sicuramente questa non è la sede giusta per risolvere questo problema anche perchè mancano non pochi elementi nel suo racconto. La prima scelta giusta è che lei si è resa conto di dover affrontare e risolvere questa problematica, scelga e valuti con attenzione lo Psicoterapeuta giusto. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, dssa Cristina Sinno
Gentile utente, mi dispiace per la sua situazione. Da quello che scrive potrebbe essere derealizzazione, però per esserne sicuri è necessario una consultazione per iniziare. Un percorso che la aiuti a gestire le emozioni e i fattori ansiosi, anche legati appunto a queste percezioni, potrebbe essere una buona riflessione.
A disposizione dott.ssa Carla Dilaghi
A disposizione dott.ssa Carla Dilaghi
Cara utente,
fare autodiagnosi è segnale che davvero è importante per lei capire l'origine e la funzione di questi episodi e come gestirli. D'altro canto, potrebbe essere controproducente darsi delle risposte con poche informazioni. Le suggerirei di chiedere aiuto professionale e fare qualche colloquio psicologico per inquadrare meglio la sintomatologia e chiarire di cosa possa trattarsi e come gestirlo. Resto a disposizione, Dott.ssa Giulia Pelini
fare autodiagnosi è segnale che davvero è importante per lei capire l'origine e la funzione di questi episodi e come gestirli. D'altro canto, potrebbe essere controproducente darsi delle risposte con poche informazioni. Le suggerirei di chiedere aiuto professionale e fare qualche colloquio psicologico per inquadrare meglio la sintomatologia e chiarire di cosa possa trattarsi e come gestirlo. Resto a disposizione, Dott.ssa Giulia Pelini
Buongiorno, grazie per il quesito. In questa tipologia di situazione io le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista per un colloquio clinico dove permettersi di esplorare questa condizione per trovare insieme le modalità per vivere pienamente la sua vita quotidiana. Cordiali saluti,
Gentile utente, la condizione che lei descrive, dall'infanzia ad oggi, è peculiare: potrebbe trattarsi di fenomeni di derealizzazione, ma sembra strano prima a comando e poi "subiti"; poi sembra che lei descriva degli attacchi di panico (quando insieme ad un'ansia forte le sembra di impazzire). Tutti questi movimenti psichici meriterebbero l'attenzione di un professionista. Ci si rivolga con fiducia.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza. Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Salve, la ringrazio sinceramente per aver condiviso la sua esperienza. Posso immaginare quanto possa essere complesso descrivere queste sensazioni e quanto coraggio ci voglia per parlare di ciò che sente. Il fatto che lei abbia scelto di esprimersi con tanta chiarezza è un passo importante e significativo. Da quello che mi racconta, è possibile che gli episodi che descrive rientrino nel fenomeno della derealizzazione, una condizione in cui la percezione dell’ambiente circostante può apparire distaccata o irreale. Questo fenomeno può manifestarsi in modo transitorio, specialmente durante periodi di stress o ansia, ed è importante sottolineare che non significa assolutamente "impazzire", anche se capisco bene come questa paura possa emergere. È una sensazione destabilizzante, ma non indica una perdita di controllo o di sanità mentale. Per rispondere alla sua prima domanda, non è affatto insolito che il semplice pensare alla possibilità di percepire il mondo come irreale possa innescare o intensificare queste sensazioni. Questo accade perché i nostri pensieri possono avere un'influenza diretta sul nostro stato emotivo e fisico. Quando si concentra su queste percezioni, potrebbe verificarsi un circolo in cui il pensiero stesso funge da attivatore dell’episodio. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo spiegare questo fenomeno come una connessione tra pensieri ("Sto percependo tutto in modo strano"), emozioni (ansia o paura) e reazioni fisiche (capogiri, testa leggera). È un meccanismo comune nelle persone che sperimentano stati di ansia elevata, e sapere che è una reazione normale può già offrire un certo sollievo. Per quanto riguarda la gestione degli episodi nel momento in cui si verificano, comprendo il suo desiderio di trovare strategie efficaci. La respirazione è una tecnica valida, ma non sempre sufficiente, soprattutto quando l’ansia è molto intensa. In questi casi, potrebbe trovare utile sperimentare con alcune tecniche di grounding, che servono a riportare l'attenzione al momento presente e a stabilire una connessione più stabile con la realtà. Ad esempio, potrebbe provare a descrivere mentalmente ciò che percepisce attraverso i sensi: cosa vede intorno a sé, cosa sente, quali superfici può toccare, quali odori o sapori riesce a cogliere. Questo tipo di esercizio può aiutarla a uscire dal vortice dei pensieri e riportarla al qui e ora. Un'altra strategia potrebbe essere quella di ripetersi mentalmente alcune frasi rassicuranti, come: "Questa sensazione è temporanea, non mi farà del male e passerà". L’obiettivo è sostituire i pensieri catastrofici con affermazioni più razionali e tranquillizzanti. Può anche essere utile concentrarsi su un oggetto concreto, magari con una texture particolare, stringendolo per focalizzarsi sulle sensazioni fisiche che trasmette. Questi piccoli accorgimenti possono sembrare semplici, ma con il tempo e la pratica possono diventare strumenti preziosi per gestire situazioni difficili. In ogni caso, credo che un percorso con un professionista, come uno psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale, potrebbe rappresentare un aiuto significativo per lei. Questo tipo di approccio si concentra proprio sulla comprensione e gestione dei pensieri e delle emozioni che contribuiscono a fenomeni come quello che descrive, e le offrirebbe strumenti pratici per affrontare queste esperienze. Voglio rassicurarla: ciò che sta vivendo non è qualcosa di insormontabile, e il fatto che abbia scelto di parlarne dimostra una grande forza. Si prenda cura di sé con gentilezza e pazienza, e non esiti a chiedere ulteriore supporto se ne sente il bisogno. Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento o per approfondire ulteriormente quanto detto. Le auguro una buona giornata e le mando un incoraggiamento sincero. Dott. Andrea Boggero
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