Salve, Vi scrivo perché ho un problema di coppia con il mio ragazzo e non so davvero cosa fare, mi

4 risposte
Salve,
Vi scrivo perché ho un problema di coppia con il mio ragazzo e non so davvero cosa fare, mi sento distrutta. Stiamo insieme da quasi 5 anni, la nostra relazione è piuttosto sana, abbiamo sempre cercato di risolvere i problemi di coppia (io sto seguendo un percorso di terapia da 1 anno, lui non ha mai potuto permettersi economicamente delle sedute). Tuttavia, la nostra relazione è sempre stata travagliata sotto l’aspetto sessuale: già all’inizio ho scoperto delle cose scioccanti, (che preferisco non dire in questa sede) su cui ho deciso di mettere una pietra. Durante il nostro periodo di conoscenza, ho più volte toccato l’argomento della pornografia, spiegando come non sia favorevole per varie ragioni: credo non promuova una conoscenza della sessualità sana, non si utilizzano mai contraccettivi e protezioni e, soprattutto, il piacere maschile sembra essere molto più centrale rispetto al femminile(oltretutto, ho anche avuto modo di vedere interviste di ex pornoattrici che raccontavano di essere state forzate ad avere rapporti nonostante provassero dolore. Insomma, non è un mondo che mi piace) e lui, vergognandosi (senza che io abbia espresso giudizio su di lui, questo voglio ribadirlo) mi ha confessato di farne uso, ma che avrebbe smesso perché riteneva che le mie idee fossero giuste. (Premetto che io ho scoperto, dopo qualche mese di frequentazione, che al di là dei porno, fantasticava su delle sue amiche e si masturbava su delle loro foto, anche questo mi giurò di non farlo mai più).
Non abbiamo quasi più parlato di questi argomenti, ogni volta che avevamo modo di discuterne, però, lui sembrava molto attento a sottolineare come il porno fosse dannoso e come fosse un mondo poco sano, tutte idee che abbiamo sempre condiviso. Ogni tanto capitava che io gli chiedessi, per curiosità (perché lui mi ha sempre tenuta fuori da questo) quali fossero le fantasie che preferiva quando faceva uso di pornografia e quali fossero le sue attrici preferite e lui si infastidiva, mi incolpava di essere eccessivamente invadente e ossessionata e finivamo, puntualmente, per litigare perché io diventavo colei che voleva rivangare un passato di cui non andava fiero.
In tutto ciò si inseriscono i problemi di coppia: ha sempre avuto problemi nei nostri rapporti, tant’è che consumiamo, in media, 3 rapporti all’anno. Tutto questo è molto frustrante per me, gliel’ho comunicato moltissime volte e non sempre ha reagito positivamente, anzi spesso mi ha dato la colpa di essere esageratamente fissata con il sesso. Premetto che noi abbiamo 3 rapporti completi l’anno, però 1/2 volte ogni 10 giorni abbiamo rapporti di altra natura, ci masturbiamo a vicenda.
Comunque sia, nemmeno durante gli atti di masturbazione mi è mai sembrato effettivamente interessato a me: è capitato che gli dicessi cosa volevo e come, ma puntualmente le volte successive non metteva in atto ciò che gli avevo chiesto, facendomi spesso anche male (non volendolo). Come detto prima, purtroppo non ha mai voluto lavorare effettivamente su questi problemi, mi è sembrato sempre troppo superficiale: ci sono state volte in cui è scoppiato a piangere perché si sentiva impotente, ma al di là di questo non ha mai fatto grandissimo sforzi.
Oggi, ho scoperto, in modo del tutto casuale, che per tutti questi 5 anni ha continuato a fare uso della pornografia perché, a detta sua, “non sono riuscito a smettere mai del tutto”: questa cosa mi ha distrutto, soprattutto perché ho scoperto che si masturba quasi ogni giorno e almeno 3 volte a settimana lo fa guardando i porno; ovviamente, quasi sempre alle mie richieste di avere rapporti inventa tantissime scuse, per evitare.
Mi sento molto ferita, soprattutto perché è stato capace di mentirmi per questi anni senza che avesse sensi di colpa nei miei confronti, sembra che mi sia caduto tutto il mondo addosso perché ho come la sensazione di non conoscerlo davvero. Soprattutto, mi ferisce il fatto che non ne abbia mai proferito parola in tutte le occasioni in cui io ho cercato di parlare dei nostri problemi sessuali, come se non avesse neppure voluto provare a risolverli: è evidente che sia dipendente e che questa sua dipendenza stia distruggendo la nostra coppia, ma non ha mai anteposto il benessere di entrambi, ha continuato a farne uso nonostante sapesse che io soffrivo in questa situazione.
Non so davvero cosa fare, mi scuso per la lunghezza estrema del messaggio, ma mi sento persa. Sono in un limbo.
Vi ringrazio per l’attenzione
le consiglio, gentile signora, una terapia sessuale di coppia. Affrontare con un professionista l'argomento vi aiuterà a rivalutarne gli aspetti e capire se c'è una reale legame profondo tra voi. E' certamente necessaria una rivalutazione dei bisogni individuali e della possibilità di venirsi incontro...

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Buona sera e grazie per questa condivisione. Vorrei dirle che il caso da lei esposto è decisamente complesso per poterle rispondere in poco tempo e senza conoscere tuti i fatti , soprattutto la parte in cui lei dice che la vostra relazione è piuttosto sana. Vorrei capire cosa intende per relazione sana, in che modo vivete la vostra relazione di 5 anni e capire come tutto ciò si possa configurare come sana.
Ovviamente il mio no è assolutamente un giudizio , ci mancherebbe, ma avrei bisogno di una descrizione più comleta e dettagliata , poichè lei ha capito benissimo che la situazione del suo compagno si potrebbe configurare comeuna dipendenza da porno, al punto che consumare 3 volte l'anno con lei ma avere degli orgasmi giornalieri su materiale pornografico, capisce che evidentemente le 3 volte e lamasturbazione vicendevole, non è sufficiente per il suo compagno . Utilizzare fantasie erotiche o materiale pornografico per accendere il desiderio nella coppia, è del tutto normale se entrambi volete, ma se la cosa a lei non piace ma il partner se ne serve per arrivare al godimento e l'eccitazione deve passare attraverso questo, capisce che c'è un gap da colmare in una visione diversa del godimento presente in entrambi. Spero di essere chiara ma un rapporto non può basarsi sul divieto per sua giusta convinzione ed evidentemente non sua, visto che continua a farne uso , ma per evitare non le viene detto.
La dipendenza da sesso pornografico diventa invalidante nel rapporto di coppia, se non è condivisa, poichè preclude a chi ne è dipendente il pieno godimento con un partner in carne ed ossa con cui il sesso si mescola all'affettività , al sentimento ,alla reciprocità.

La persona porno dipendente non ricerca materiale pornografico per praticare autoerotismo in modo funzionale, ma la dimensione pornografica diventa parte della sua esistenzaa poiché è integrata in ogni pensiero, attività, immagine che vive la persona.
Essendo una dipendenza, non presenta né controllo da parte dell’individuo, né decisione attiva, poiché l’individuo diventa schiavo della attività stessa in modo passivo e senza che possa governarne l’azione secondo i propri bisogni.
La dipendenza da porno è scevra da attività sessuali condivise, poiché quello che eccita e provoca piacere dipendente nella persona è la visione passiva di filmati pornografici senza interazioni con altre persone. Per questo motivo non ha nulla a che vedere con l’interazione sessuale e relazionale, poiché l’individuo cerca in solitario materiale pornografico e solo attraverso questa ricerca continua e dipendente riesce a sperimentare piacere sessuale
Mi permetto solo di farle notare una cosa, lei dice:Mi sento molto ferita, soprattutto perché è stato capace di mentirmi per questi anni senza che avesse sensi di colpa nei miei confronti.....probabilmente è proprio per un elevato senso di colpa nei sui confronti e nel sapere che le doveva mentire , che non ha detto nulla tacendo una situazione a cui sente di non poter sfuggire ossia l'uso della pornografia.
le riporto uno stralcio del suo messaggio: "Ogni tanto capitava che io gli chiedessi, per curiosità (perché lui mi ha sempre tenuta fuori da questo) quali fossero le fantasie che preferiva quando faceva uso di pornografia e quali fossero le sue attrici preferite e lui si infastidiva, mi incolpava di essere eccessivamente invadente e ossessionata e finivamo, puntualmente, per litigare perché io diventavo colei che voleva rivangare un passato di cui non andava fiero" , la sua ruchiesta di conoscenza dell'argomento può esserenvissuta come intrusione non per effettiva conoscenza dei desideri di lui , ma per curiosità di un argomento che sapeva non essere condiviso. Ma non è lui colui il quale ci sta parlando della questione, è lei e dunque non possiamo fare interpretazione , però ci pensi , ci rifletta ....
Sarei veramente molto lieta di poterla aiutare anche con sedute on-line e se volesse parlarne sono a sua disposzione.
vorrei veramente aiuatarla , ascoltarla, mettermi in ascolto attivo .
la saluto caramente
dott.ssa Giusi Vicino
Salve.
Mi rendo conto di quanto la situazione che sta vivendo sia complessa e dolorosa, e comprendo la sua sensazione di sentirsi "persa" in un momento di grande confusione emotiva.

Quello che emerge dal suo racconto è una profonda frustrazione legata alla relazione, in particolare alla sfera sessuale, che ha sempre avuto un ruolo centrale e problematico. Il fatto che lei abbia cercato di affrontare e risolvere questi problemi, investendo anche nel suo benessere attraverso la terapia, dimostra la sua volontà di lavorare su se stessa e sulla coppia. Tuttavia, come lei giustamente osserva, il comportamento del suo compagno, che non ha mai cercato di risolvere attivamente i problemi sessuali e ha continuato a nascondere la sua dipendenza dalla pornografia, è un elemento che mina profondamente la fiducia e la serenità all'interno della relazione.

La scoperta che, nonostante le promesse e le conversazioni, il suo partner abbia continuato a fare uso della pornografia è comprensibilmente un colpo emotivo devastante. Il fatto che non abbia mai affrontato questa tematica apertamente con lei e che abbia preferito nascondere la verità, nonostante sapesse quanto questo la facesse soffrire, può essere percepito come un tradimento della fiducia reciproca, che è uno degli elementi fondamentali di una relazione sana.

Inoltre, il fatto che i suoi bisogni sessuali e affettivi non vengano soddisfatti, non solo nel contesto del sesso, ma anche durante i momenti di intimità e di comunicazione, evidenzia una disconnessione che va ben oltre il semplice aspetto fisico. La sua frustrazione è il risultato di un continuo tentativo di avvicinamento, che però non trova riscontro in un cambiamento concreto da parte del suo compagno. Questo tipo di esperienza può portare a una grande insoddisfazione e a una sensazione di solitudine, che, se non affrontata, rischia di diventare insostenibile.

Le suggerisco di riflettere su cosa sia davvero importante per lei in questa relazione e se i suoi bisogni affettivi, emotivi e sessuali vengano rispettati. La dipendenza da pornografia, come lei sottolinea, può avere un impatto devastante su una coppia e, se non viene affrontata, può portare a una disconnessione irreparabile. Se il suo compagno non è disposto a lavorare attivamente su questo, e continua a minimizzare o nascondere la realtà, può essere difficile immaginare un cambiamento positivo.

A questo punto, potrebbe essere utile continuare a lavorare su se stessa, magari con il supporto di un terapeuta, per comprendere meglio i suoi sentimenti e i suoi desideri. Se lo riterrà opportuno, potrebbe anche considerare la possibilità di un percorso di coppia, se ritiene che ci sia ancora un margine per un dialogo costruttivo. Tuttavia, se la situazione non cambia, potrebbe essere necessario fare una riflessione più profonda sul futuro della relazione, mettendo al primo posto il suo benessere e la sua felicità.

Mi rendo conto che prendere una decisione in questo senso non è facile, ma è fondamentale che lei si prenda cura di sé stessa e delle sue esigenze. Non c’è una soluzione facile, ma le auguro di avere la forza e la chiarezza necessarie per fare ciò che è giusto per lei.

Rimango a disposizione per ulteriori riflessioni o per qualsiasi supporto che desideri.

Cordialmente,
Dott.ssa Camilla Persico
Buonasera,
La ringrazio per aver condiviso questa situazione dolorosa, che ho letto con estrema attenzione.
Sono molto dispiaciuta molto per quello che lei sta vivendo, dal suo racconto si evince quanto questa situazione le stia pesando e quanto impegno ci abbia messo nel cercare di costruire una relazione sana.
È normale sentirsi persi e feriti in un momento come questo, ed è importante che tu riconosca che il tuo benessere emotivo e sessuale è importante quanto il suo. Il bisogno di sentirsi desiderati e soddisfatti sessualmente è intrinsecamente umano e non c’è nulla di male in questo. La frustrazione, la delusione e la sensazione di non essere stata ascoltata o rispettata sono assolutamente valide e comprensibili.
Mi sento però di rassicurarla offrendole una prospettiva diversa: il consumo di pornografia non è intrinsecamente negativo, né significa necessariamente che una persona non ami il proprio partner. E' un modo per esplorare la propria sessualità, trovare un momento di evasione o avere cura del proprio piacere attraverso l'autoerotismo, che può essere considerato l'equivalente di una "coccola" verso se stressi.
Non tutti lo vivono come qualcosa di dannoso o incompatibile con una relazione.
Il problema nasce quando l’uso diventa compulsivo, quando si instaura una vera e propria dipendenza (questo aspetto va valutato da un professionista esperto), o quando, come nel vostro caso, interferisce con l’intimità e la comunicazione della coppia. A maggior ragione, se è un argomento che viene nascosto per anni, questo ha minato la fiducia tra voi, e il tema della mancanza di fiducia rappresenta il vero nodo e il vero dolore in questa situazione.
Spesso affrontare i temi legati alla sessualità o a questioni vissute con giudizio negativo, potrebbero portare a sentirsi sopraffatti dalla vergogna o dalla difficoltà di affrontare questi aspetti in generale. Ciò spesso porta all'evitamento delle questioni dolorose e fonte di vergogna.
Nel suo racconto lei fa notare come il suo partner in passato sia scoppiato a piangere davanti alla questione: questo potrebbe indicare che si sente bloccato, non trovando il coraggio o gli strumenti per agire di conseguenza.
Per sbloccare la situazione, sarebbe utile avere una conversazione aperta con lui, condividendo i rispettivi sentimenti senza accuse. Sarebbe importante spiegare non solo cosa la ferisce, ma anche cosa desidera dalla relazione di coppia.
Inoltre, premesso che una relazione sana non dovrebbe essere limitante per nessuno, (né per lui nel suo rapporto con la pornografia, né per lei nei suoi bisogni di intimità e trasparenza), e che è fondamentale avere un equilibrio in cui entrambi vi sentiate liberi, è importante che lei non perda di vista sé stessa in questo processo: se il partner non è disposto a lavorare su di sé, sulle proprie difficoltà riguardo una comunicazione onesta o a cercare un supporto per affrontare un eventuale dipendenza, potrebbe essere il momento di riflettere sul suo (di sé stessa) benessere.
Si può amare, ma non si può tentare di cambiare una persona che non è pronta o disposta a cambiare, e soprattutto questo ruolo non spetta a lei, nonostante il bene che lei provi verso il suo partner.
Sarebbe inoltre importante valutare un percorso terapeutico di coppia, così da affrontare la questione in un ambiente protetto, non giudicante e supportivo per entrambi, che favorisca la comunicazione tra voi e vi aiuti a trovare un equilibrio, se possibile.
Qualora avesse necessità di ulteriore supporto o informazioni, resto a disposizione tramite messaggio privatamente e mi rendo anche disponibile per un eventuale colloquio psicologico e sessuologico.
Spero di esserle stata d'aiuto e che la mia risposta la iuti a recuperare un po' di serenità.
Dott.ssa Valentina Casu - Psicologa, Sessuologa, Psicoterapeuta in formazione.

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