Salve, vi scrivo perché da qualche mese a questa parte soffro di lievi formicolii e sensazioni prir
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Salve, vi scrivo perché da qualche mese a questa
parte soffro di lievi formicolii e sensazioni pririginose che non compaiono su una zona specifica del corpo, ma un po dappertutto.
La cosa che piu mi infastidisce e mette a disagio e che quando mi avvicino ad amici o familiari, a distanza di 1 m più o meno, questi iniziano a grattarsi, a volte anche insistentemente, come se io fossi la causa del prurito.
All' inizio questo pensavo fosse una questione psicologica, ma non mi spiego come possa portare gli altri a grattarsi se cosi fosse, scrivo su questo forum perché vorrei delle delucidazione su questo fenomeno dato che non so proprio che fare...
Premetto che nel corpo non ho nessun segno della presenza di parassiti come punture, o altro....
Ringrazio chi dovesse rispondere alla domanda, spiegandomi le cause di questo fenomeno.
Buona giornata.
parte soffro di lievi formicolii e sensazioni pririginose che non compaiono su una zona specifica del corpo, ma un po dappertutto.
La cosa che piu mi infastidisce e mette a disagio e che quando mi avvicino ad amici o familiari, a distanza di 1 m più o meno, questi iniziano a grattarsi, a volte anche insistentemente, come se io fossi la causa del prurito.
All' inizio questo pensavo fosse una questione psicologica, ma non mi spiego come possa portare gli altri a grattarsi se cosi fosse, scrivo su questo forum perché vorrei delle delucidazione su questo fenomeno dato che non so proprio che fare...
Premetto che nel corpo non ho nessun segno della presenza di parassiti come punture, o altro....
Ringrazio chi dovesse rispondere alla domanda, spiegandomi le cause di questo fenomeno.
Buona giornata.

Salve, prima di tutto rivolga questa domanda al suo medico di base per avere maggiori informazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante, in prima battuta, chiedere un parere medico per escludere o identificare eventuali cause organiche; in seguito potrebbe essere importante per lei intraprendere un percorso psicologico per indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare la situazione.
Cordialmente, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL

Buonasera, immagino come questa situazione le provochi disagio. Dovrebbe prima di tutto escludere eventuali cause mediche, una sintomatologia come la sua è poco specifica e potrebbe richiedere consulti di specialisti diversi. Una volta escluse possibili cause fisiche, le consiglio di approfondire la situazione con uno psicologo/psicoterapeuta che saprà certamente aiutarla. Un caro saluto.

Buonasera, da ciò che scrive credo sia entrato in un loop vizioso che si automantiene, proprio di natura psicologica.
La situazione sarebbe da approfondire adeguatamente in sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
In bocca al lupo.
La situazione sarebbe da approfondire adeguatamente in sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
In bocca al lupo.

Buongiorno Gentile Utente, prima di tutto dovrebbe parlarne col suo medico di base per escludere cause organiche. Nel caso in cui non riuscisse ad avere una diagnosi, il mio consiglio è quello di iniziare un percorso psicologico per capire le dinamiche di ciò che le sta succedendo. Non è necessario un orientamento specifico. Cordialmente, dott. Simeoni

La spiegazione rispetto al comportamento delle altre persone potrebbe essere banalmente legata a una specie di imitazione sociale involontaria (a volte tendiamo a imitare comportamenti che vediamo negli altri quando entriamo in relazione più stretta con loro) o a una sua particolare attenzione al fenomeno (dovuta al disagio che le provoca in questo caso) che le fa notare maggiormente un comportamento simile ( un po' come quando vogliamo cambiare macchina e vediamo tante macchine in giro dello stesso modello che ci interessa).
Certo è invece che questa situazione non è per lei piacevole e che sarebbe opportuno quindi capirne le cause e provare a ritornare a una maggiore serenità.
Resto a disposizione se volesse ulteriori approfondimenti.
Certo è invece che questa situazione non è per lei piacevole e che sarebbe opportuno quindi capirne le cause e provare a ritornare a una maggiore serenità.
Resto a disposizione se volesse ulteriori approfondimenti.

Gentilissim*, grazie per aver condiviso questo suo disagio. Come suggerito dai colleghi potrebbe risultare utile consultare il suo medico di base per analizzare i sintomi nel dettaglio. Potrebbe inoltre rivolgersi ad un professionista per una lettura di tipo psicologico al fine di potere collocare ciò che le sta succedendo e la "causa del fenomeno" in una narrazione più ampia e sotto differenti punti di vista. Indagare diversi aspetti del suo vissuto ed esplorarne numerosi aspetti, tra cui quello emotivo, potrebbe portarla infatti a ristabilire un situazione di benessere. Cordialmente
Dott.ssa Chiara Piazzolla
Dott.ssa Chiara Piazzolla

Gentile Signore/a dalla lettura della sua nota non è semplice comprendere se il suo "non so proprio che fare... " sia in relazione al "soffro di lievi formicolii e sensazioni pririginose" che "non compaiono su una zona specifica del corpo, " o se "quando mi avvicino ad amici o familiari, a distanza di 1 m più o meno, questi iniziano a grattarsi, a volte anche insistentemente, come se io fossi la causa del prurito. " o per ambedue le situazioni. In considerazione dei pochi elementi che si possono dedurre dalla sua nota è una buona prassi procedere per gradi. Per prima cosa è opportuno focalizzare l'attenzione su di lei. Pertanto è sicuramente un buon inizio un consulto con un medico di sua fiducia per verificare la presenza di una condizione di specifica competenza medica che spieghi la situazione. In caso di esisto negativo è utile contattare uno psicoterapeuta per una valutazione di ordine psicologico. In merito al comportamento delle altre persone si dovrebbe attuare lo stesso procedimento. In una visione generale di tutta la situazione ovvero di una concausa fra i vari elementi, andrebbero prima esplorate le sue condizioni fisiche attraverso un consulto medico e successivamente comprese le sue dinamiche in merito all'attenzione che nutre nelle relazioni. Non è un elemento che passa inosservato quello legato alla sua attenzione per i comportamenti degli altri che anche "a distanza di 1 m più o meno, questi iniziano a grattarsi". In sostanza sembra emergere una grande attenzione per il comportamento degli altri che ha poi delle ricadute sulle sue emozioni. Ovviamente dati gli elementi a disposizione queste sono solo delle ipotesi da verificare. Un cordiale saluto

Salve, sarebbe interessante capire, innanzitutto, se questo suo pensiero è una convizione o un dubbio. Già questo cambierebbe la prospettiva. Se ha fatto degli esami medici o ha chiesto un consulto al suo medico di base per il prurito e il formicolio e non sono state riscontrate causalità organiche si può pensare ad una possibile componente psicosomatica. Diverso è invece il pensiero che ha riguardo gli altri. Dovrebbe forse parlarne con un professionista per capire, anche brevemente, di cosa si tratta. La saluto cordialmente, Marina Montuori

Buongiorno, le consiglio di rivolgersi in prima battuta al suo medico di base. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

Buonasera,
Consiglio anche io di rivolgersi al suo Medico di Medicina Generale per valutare gli eventuali esami del caso.
Se la causa non fosse imputabile a nulla di organico, potrebbe essere assolutamente utile un trattamento psicologico.
Cordiali Saluti,
AS
Consiglio anche io di rivolgersi al suo Medico di Medicina Generale per valutare gli eventuali esami del caso.
Se la causa non fosse imputabile a nulla di organico, potrebbe essere assolutamente utile un trattamento psicologico.
Cordiali Saluti,
AS

Caro utente provi a rivolgere questa domanda al suo medico di base. Cercando così a indagare una possibile causa organica. Dott.ssa Francesca Tardio

Buonasera! Ciò che descrive è molto particolare. Le suggerirei di rivolgersi al medico curante per indagini in merito. Escluse le oggettive cause organiche, bisognerebbe notare se mentre parla con queste persone è lei stessa a grattarsi, inducendo negli altri questo comportamento inconsciamente "imitativo". Dopo aver valutato questi elementi, c'è da considerare il disagio che ne consegue in lei stessa. Scriva di nuovo aggiornandoci su quanto suggerito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

Gentile utente di mio dottore,
E' comprensibile che quanto sta vivendo possa provocarle un certo disagio. Dovrebbe prima di tutto escludere eventuali cause mediche, una sintomatologia come la sua è poco specifica e potrebbe richiedere consulti di specialisti diversi. Qualora dagli esami non dovessero emergere problematiche di natura organica in quel caso sarebbe opportuno fare dei colloqui con uno psicologo per poter verificare quanto il sinto possa avere delle valenze di natura psicogena e/o relazionale.
Qualora da qui al prossimo futuro avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Saluti
Dott. Diego Ferrara
E' comprensibile che quanto sta vivendo possa provocarle un certo disagio. Dovrebbe prima di tutto escludere eventuali cause mediche, una sintomatologia come la sua è poco specifica e potrebbe richiedere consulti di specialisti diversi. Qualora dagli esami non dovessero emergere problematiche di natura organica in quel caso sarebbe opportuno fare dei colloqui con uno psicologo per poter verificare quanto il sinto possa avere delle valenze di natura psicogena e/o relazionale.
Qualora da qui al prossimo futuro avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Saluti
Dott. Diego Ferrara

Gentile signore/a, le consiglio di rivolgersi al suo medico di base per escludere eventuali cause organiche. Inoltre le consiglio una consulenza psicologica per indagare le dinamiche che possono esserci dietro al "fenomeno" che descrive.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari

Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

Buonasera, mi spiace molto per il disagio che le crea questa situazione.
Le consiglio di parlarne con il suo medico per escludere eventuali cause mediche, e solo in seguito rivolgersi ad uno psicologo così da intraprendere un percorso di terapia specifica ed indagare la causa del problema.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Librio Erika
Le consiglio di parlarne con il suo medico per escludere eventuali cause mediche, e solo in seguito rivolgersi ad uno psicologo così da intraprendere un percorso di terapia specifica ed indagare la causa del problema.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Librio Erika

Gentile utente, comprendo la perplessità e la preoccupazione nei confronti della sua situazione. Per quanto riguarda le cause specifiche, è importante che si rivolga in prima battuta la suo medico di base, così da non doversi dare per forza diagnosi in totale autonomia. In seguito, se i dubbi persistono e il disagio opprime, può essere utile avere un suo spazio dedicato con un supporto psicologico adeguato.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Dott.ssa Giulia Bernardinello

Gentile utente, il primo passo da compiere è quello di parlarne con il medico di medicina generale. Qualora verranno escluse cause di natura organica potrà essere presa in considerazione un disturbo di somatizzazione da trattare con l’aiuto di uno psicologo.
Le porgo i miei saluti
Dottoressa Elisa Taverniti
Le porgo i miei saluti
Dottoressa Elisa Taverniti

Buonasera, mi dispiace per questa situazione che sta vivendo.
Mi sento di consigliarle intanto di parlare con il medico di base, che potrà indirizzarla verso lo specialista adeguato - dermatologo o allergologo - o suggerirle delle analisi da fare, per escludere cause organiche.
E' probabile che, in un momento magari di particolare stress, possa avere la percezione che questa sua sensazione di prurito si trasmetta anche gli altri: può darsi che sia successo qualche volta e che ora le sembri che accada sempre. E' normale, quando siamo sensibili su qualcosa, ci può sembrare che gli altri reagiscano in una certa maniera. Per questo mi sento anche di consigliarle di provare a parlare di questa situazione con uno psicologo: avrà così modo di raccontare tutto, ciò che sta succedendo e come la fa sentire. Con l'obiettivo di ritrovare un poco di serenità.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone
Mi sento di consigliarle intanto di parlare con il medico di base, che potrà indirizzarla verso lo specialista adeguato - dermatologo o allergologo - o suggerirle delle analisi da fare, per escludere cause organiche.
E' probabile che, in un momento magari di particolare stress, possa avere la percezione che questa sua sensazione di prurito si trasmetta anche gli altri: può darsi che sia successo qualche volta e che ora le sembri che accada sempre. E' normale, quando siamo sensibili su qualcosa, ci può sembrare che gli altri reagiscano in una certa maniera. Per questo mi sento anche di consigliarle di provare a parlare di questa situazione con uno psicologo: avrà così modo di raccontare tutto, ciò che sta succedendo e come la fa sentire. Con l'obiettivo di ritrovare un poco di serenità.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone

Salve, capisco quanto questa esperienza possa essere disorientante e fonte di disagio per lei. Il fatto che il suo sintomo non si limiti a una sensazione personale, ma sembri anche influenzare il comportamento delle persone intorno a lei, può generare dubbi e preoccupazioni. Mi fa piacere che abbia deciso di chiedere un parere, perché esplorare queste sensazioni con un professionista può aiutarla a comprenderle meglio e a gestirle con maggiore serenità. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, un primo aspetto su cui possiamo riflettere riguarda il modo in cui il nostro cervello elabora le percezioni corporee. La nostra mente è costantemente impegnata a interpretare segnali fisici e ambientali, e quando siamo particolarmente attenti a una sensazione (come il prurito o il formicolio) questa può amplificarsi e diventare più presente nella nostra coscienza. È un po’ come quando si ha un leggero fastidio a un dente: più ci si concentra su di esso, più sembra diventare intenso. Il prurito è un fenomeno complesso, influenzato da fattori fisici, neurologici e anche psicologici. Sappiamo, ad esempio, che il solo parlare di prurito o vedere qualcuno grattarsi può indurre automaticamente la stessa reazione negli altri. Questo è legato a un meccanismo di imitazione inconscia, simile a quello che ci porta a sbadigliare quando vediamo qualcun altro farlo. Se lei ha notato che le persone attorno a lei iniziano a grattarsi, è possibile che la sua attenzione sia diventata selettiva su questi episodi, portandola a notarli con maggiore frequenza e attribuendo loro un significato preciso. Un altro aspetto importante riguarda l’ansia e l’iper-vigilanza corporea. Quando siamo preoccupati per un sintomo, tendiamo a monitorarlo continuamente, e questo può innescare un circolo vizioso: più ci concentriamo sulle sensazioni di prurito e formicolio, più il nostro sistema nervoso autonomo può accentuarle. Questo fenomeno è molto comune in persone che attraversano periodi di stress o ansia, e non significa affatto che il sintomo sia "immaginario", ma piuttosto che il nostro cervello sta amplificando una normale percezione corporea. Riguardo alla preoccupazione che possa essere lei la causa del prurito negli altri, è comprensibile che questa idea possa generare ansia e confusione. Tuttavia, se non ci sono segni visibili sulla sua pelle e se non ha motivo di sospettare un problema dermatologico o infettivo, è molto probabile che si tratti di un effetto di suggestione reciproca. Se l'idea che gli altri possano reagire in quel modo le crea disagio, potrebbe anche trovarsi in uno stato di iper-vigilanza rispetto alle loro reazioni, portando la sua mente a dare più peso a episodi che in altri contesti non noterebbe con la stessa intensità. Un modo per affrontare questa situazione potrebbe essere quello di provare a ridurre l’attenzione che dedica a questi episodi. Ad esempio, può sperimentare esercizi di esposizione graduale: provare a stare con altre persone senza monitorare costantemente le loro reazioni, osservando se il fenomeno si riduce quando la sua attenzione è meno focalizzata su di esso. Inoltre, può essere utile lavorare su tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, per ridurre il livello generale di tensione corporea. Ovviamente, se il sintomo persiste e dovesse notare altri segnali fisici, potrebbe essere utile consultare un medico per escludere eventuali cause organiche. Tuttavia, da quanto descrive, sembra che il fattore cognitivo e percettivo giochi un ruolo significativo, e affrontare la situazione da questa prospettiva potrebbe aiutarla a ridurre il disagio che sta provando. Mi rendo conto che questi sintomi possano farla sentire a disagio, ma voglio rassicurarla: con il giusto approccio e una maggiore comprensione di questi meccanismi, potrà affrontare la situazione con più serenità. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a parlarne con un professionista che possa accompagnarla in questo percorso. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
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