Salve, vi scrivo per un parere psicologico sulla mia storia. Mi scuso anticipatamente per la lunghez

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Salve, vi scrivo per un parere psicologico sulla mia storia. Mi scuso anticipatamente per la lunghezza del racconto e ringrazio già chiunque mi risponderà. La mia storia trattasi di una relazione finita 2 settimane fa con una ragazza (21 anni, io 26) che è durata, in totale, circa 2 anni. La ragazza in questione ha un disturbo d'ansia generalizzata di cui io ero venuto a conoscenza quasi da subito, quando ci stavamo iniziando a frequentare. La cosa era nuova per me, ma non per questo mi sono lasciato abbattere, ho voluto fortemente conoscerla e me ne sono innamorato incondizionatamente. Le cose sono andate molto in fretta fin da subito, ad esempio mettendo in mezzo le famiglie e passando le feste quindi tutti insieme. C'erano dei momenti in cui magari ho dovuto accettare determinate situazioni, ma l'ho fatto volentieri essendone innamorato e parlando di una persona non solo affetta da disturbo d'ansia ma anche da sintomi quali attacchi di panico, depressione, ipocondria e altri derivanti dall'ansia. Preciso che questa ragazza purtroppo ha subito determinati traumi negli ultimi anni uno dietro l'altro che le hanno sbloccato questi problemi e che quando l'ho conosciuta era in terapia presso uno psicologo. Siamo stati insieme per 4 mesi finché l'ultimo mese lo stress e i vari problemi capitati nel mese(ad es.bocciature esami) non la fanno più star bene e decide dunque di lasciarmi dicendomi che non mi amava e che alcuni miei comportamenti non le andavano bene. In tutta sincerità devo ammettere che per quanto io abbia provato a non metterle responsabilità addosso, queste son venute fuori e ho sbagliato anch'io, che comunque ho determinati problemi con me stesso quali bassa autostima, pessimismo e vittimismo. La cosa termina lì, mi blocca e non la sento per 1 mese, finché non mi sblocca solo per dirmi che le dispiaceva per il modo in cui mi aveva lasciato (su whatsapp) e che rimaneva il bene per me e la mia famiglia. Passa un altro mese, mi riscrive dicendomi che voleva vedermi perché doveva dirmi la verità in merito alla motivazione per cui mi aveva lasciato. Per farla breve, mi dice che mi aveva lasciato per proteggermi perché non poteva sopportare che io dovessi soffrire per lei e i suoi/nostri problemi(ad es. in merito all'intimità), anche se io non avevo alcun problema in merito. In ogni caso decidiamo di riprovarci e la cosa, tra molti alti e qualche basso, sembra andare davvero bene. Per un anno circa, finché 6 mesi fa non torna ad avere attacchi di panico quasi continui, ansia e soliti problemi che la portano a praticamente non uscire mai di casa se non per occasioni speciali(compleanni, lauree). Circa un mese fa decide allora di intraprendere un percorso psichiatrico con antidepressivo e ansiolitico che per ora sembra dare i suoi frutti(e ovviamente glielo auguro per il futuro), finché 2 settimane fa, dal nulla, decide di lasciarmi, questa volta dal vivo, dicendomi che non mi amava, quando il giorno prima mi disse l'esatto opposto e i giorni/mesi precedenti voleva tornare a vivere questa relazione insieme. Inutile dire che per me è stato un fulmine a ciel sereno perché nonostante i miei problemi personali e la mia sofferenza nel non poterla vedere, in questi 6 mesi ho cercato di starle accanto in ogni modo anche solo come sostegno e non mi aspettavo tutto questo da un giorno all'altro soprattutto perché non vedendoci per mesi non avevamo più una comunicazione e la relazione si era fossilizzata su whatsapp. Alla fine le motivazioni che mi ha dato sono molto simili a quelle della prima rottura, e adesso sta continuando a condividere cose in cui mi da colpe su colpe relative alla fine di questa relazione. Ovviamente avrò anch'io delle colpe anche per il semplice fatto di essermi dedicato a lei al 100% abbandonando del tutto il mio benessere. Ora sono in terapia presso uno psicologo per aiutarmi con questo trauma e risolvere i problemi con me stesso, ma tutto questo mi ha stravolto abbastanza perché l'amavo davvero tanto indipendentemente dal suo problema, l'ho protetta, difesa e sostenuta sempre e non mi aspettavo una cosa simile dal nulla. Spero solo questa volta sia definitiva e che lei sia stata sincera anche se nonostante fosse insostenibile la situazione e stessi soffrendo tanto, avrei senza troppi patemi continuato a starle vicino e aiutarla, mi auguro solo che questo peso in meno possa farla stare bene. Mi chiedo solo se non abbia qualche altro disturbo di cui io non ero a conoscenza e come abbia fatto, essendo una persona con relativo disturbo d'ansia, a tenere il peso di non amarmi più per mesi, dal momento che mi pare impossibile che lei in un solo giorno abbia capito di non amarmi quando praticamente non vivevamo questa relazione da mesi. Non so a cosa credere.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia per lei è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno.
Scusi , ma se sta facendo un percorso psicoterapeutico perche' non concentra le sue domande all' interno del setting.
Non la aiuta adescrivere la sua situazione e chiedere altri pareri , anzi e' controproducente per l' esito positivo del suo percorso. Si affidi e si fidi di chi la sta aiutando che andra' meglio. Tanti auguri!
Buona sera. Innanzitutto la esorto a fare richieste chiare al suo psicoterapeuta rispetto a questo problema. Secondariamente credo che gli attacchi di panico della sua ragazza siano una conseguenza della disregolazione che la gestione della sua personalità le comporta.
Buonasera, grazie per la sua storia. Dal suo racconto chiaro e preciso traspare tutta la sofferenza che questa travagliata relazione le ha procurato. Il mio consiglio è lavorare sulle dinamiche relazionali che entrambi mettete in atto. E' evidente che siate complementari. La vera domanda è: perché? Cosa elicita in lei il comportamento della sua fidanzata? Cosa in realtà cercava la sua ex dalla relazione? Sicuramente da come lei la descrive è una donna con grandi fragilità che forse solo l'amore non può guarire.
In bocca al lupo per il suo percorso di guarigione.

D.ssa Irene Mugnaini
Gent.mo, sicuramente l'esigenza di cercare risposte tramite ogni mezzo, comprese le domande su questa piattaforma, è derivata da un nucleo di sofferenza che vale la pena di approfondire. La psicoterapia è assolutamente il luogo per cercare una risposta esaustiva a queste sue domande, qui mi limito a dirle: alla sua domanda non può essere data una risposta sulla base di questi elementi. Non è etico ne professionale fare diagnosi altrui per interposta persona; capisco il dubbio che ha riguardo al fatto che ex fidanzata abbia un disturbo psicopatologico più strutturato della sola ansia, non possiamo stabilirlo qui e, anche qualora la risposta fosse si, non credo ne sarebbe sollevato fino in fondo.
Mi permetto di aggiungere: si descrive come insicuro, vittimista e pessimista; dalla relazione che ha qui descritto sembra che al contrario lei abbia determinate risorse che le hanno consentito di gestire dinamiche relazionali molto complesse. Credo valga la pena metterle a frutto e potenziarle con un percorso. Per la mia specifica formazione mi occupo di dinamiche relazionali, la invito, qualora non si sentisse a suo agio nel suo percorso psicoterapeutico (il fatto che abbia rivolto qui queste domande è indicativo) a contattare me o qualche collega con approccio affine alle sue problematiche.
Per ulteriori dubbi o chiarimenti resto a disposizione!
Cari Saluti
Dott.ssa Alessandra Marano
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Buongiorno, nel suo racconto si avverte la sofferenza che questa relazione le ha causato e la decisione di intraprendere un percorso di terapia è una buona e protettiva decisione. All'interno del setting può esplorare ed approfondire quello che sembra essere il suo bisogno di risposte e la dinamica/gioco psicologico che ha vissuto. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Caro utente, credo che la sua sensazione di confusione e stordimento per quanto accaduto sia legittimo. Credo anche che lei stia facendo la cosa migliore per sè avendo intrapreso un suo percorso personale. Aggiungerei poi che forse sarebbe importante chiedersi come mai per lei oggi potrebbe essere utile sapere se ci fosse altro che recava sofferenza alla sua ex partner, questo dato come l'aiuterebbe? Sicuramente la sua ex partner era molto sofferente e questi suoi vissuti hanno avuto un impatto anche su di lei e sul suo benessere. Ne parli nella sua terapia personale. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile ragazzo,
come lei forse si domanda con l'ultima frase del suo post, gli ultimi avvenimenti sembrano la riedizione del primo "tirarsi indietro" della sua ex, quando la lasciò per la prima volta. Se le motivazioni sono analoghe, mi sembra probabile che anche questa volta la ragazza tornerà sui suoi passi. Oltretutto quelle motivazioni difettavano di validità. La sua ex dovrebbe curare l'ansia con psicologi qualificati (i farmaci servono per tamponare i sintomi, ma quasi mai risolvono da soli il problema psicologico che li sostiene). Le segnalo l'approccio strategico-gestaltico e alcuni miei articoli sugli attacchi di panico che può trovare in rete. Lei da parte sua può farsi aiutare dalla psicoterapia per rapportarsi nel modo migliore a questa ragazza. Cordiali saluti
Gentile Utente, la scelta di intraprendere un percorso di terapia è sicuramente la strada per prendersi cura del suo di dolore legato al distacco e della sofferenza che traspare dalle domande che porta.
Certamente la aiuterà chiedersi come mai si è preso cura di lei trascurando i suoi di bisogni e questo le permetterà di riconoscere come trovare in se e nell’altro il sostegno di cui ha bisogno per vivere.
Cordiali saluti
Sara Genny Chinnici
Buongiorno, dalle sue parole si evince quanto importante sia stata per lei questa relazione, che per quanto complessa e dolorosa è un pezzo importante della sua vita della quale lei può far tesoro usando ciò che ha funzionato e ciò che ha funzionato meno come materiale per conoscersi meglio proprio grazie al percorso di psicoterapia che sta facendo. La vita, come dice Virginia Satir, è quello che è, non possiamo decidere cosa ci riserva, ciò che possiamo invece decidere è cosa ce ne facciamo di ciò che ci presenta, come lo interpretiamo, come lo mettiamo a frutto. Un buon percorso di terapia le può offrire questo, la capacità di osservare le cose che va bene continuare a fare, perchè hanno dato dei buoni frutti e quelle che invece vanno modificate, perchè magari sono quei comportamenti o quelle convinzioni inconsce disfunzionali che ci impediscono di giungere alla cifra delle cose e alla felicità. Ciascuno ha in sé le risorse di cui ha bisogno e a volte c'è bisogno di uno sguardo esterno, in questo caso quello di uno psicoterapeuta, per poter vedere ciò che non si riesce a vedere da soli. Le auguro che il percorso che ha intrapreso le porti buoni frutti. Cordiali saluti Francesca Carfora
Gentile utente, la situazione che lei descrive è sicuramente destabilizzante e comprendo le sue perplessità rispetto a quello che descrive come un voltafaccia così improvviso rispetto a quello che la sua fidanzata aveva detto, da un giorno all'altro. Se invece si tiene conto della vostra relazione, da un punto di vista concreto ed oggettivo, lei ci dice che il rapporto non esisteva più da mesi.
Spesso ci si blocca sulle frasi che le persone dicono, anche quando il comportamento esprime qualcosa di molto diverso.
Presi dal momento o dall'abitudine e perfino dalla convenienza, si possono formulare tante frasi, ma è soprattutto sul comportamento tenuto su cui bisogna porre l'attenzione.
Per qualche motivo quindi, si potrebbe dire che la vostra separazione era già avvenuta e che l'idea di essere ancora fidanzati si basava solo sul non detto.
Lavori con il suo terapeuta sulle sue insicurezze e sul motivo per cui non ha realizzato quello che stava succedendo.
Non abbia paura di esporre i suoi dubbi, così da lavorare anche su questi aspetti.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
È comprensibile che tu stia vivendo un periodo molto difficile. Le relazioni complesse e le sfide legate alla salute mentale possono essere estremamente impegnative. È positivo che tu stia cercando supporto attraverso la terapia. È importante concentrarti sul tuo benessere emotivo e lavorare su te stesso durante questo processo di guarigione. Ricorda che, nonostante il desiderio di capire completamente le ragioni dietro la sua decisione, potrebbe essere difficile ottenere risposte chiare. Concentrati su te stesso e sul tuo percorso di crescita personale.
Dottoressa Elisabetta Pati
Quando una persona ha importanti problemi individuali, inevitabilmente ricadono sulla coppia. Per il resto, lavori con il suo terapeuta: continuare a chiedere pareri, non solo non è utile, ma controproducente
Gentile utente di mio dottore,
è difficilissimo fare una diagnosi senza conoscere un paziente, questo vale anche per la sua ex. In merito al malessere provocato dalla situazione ritengo abbia fatto la cosa giusta nel contattare un collega con cui ha già iniziato un percorso di psicoterapia. Continui pure la strada intrapresa, vedrà che con il tempo troverà le risposte che cerca e potrà tornare in una situazione di benessere.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissimo, la sua lettera trasmette il suo dispiacere e il senso di confusione che questa relazione le ha generato. Più che della sua ragazza, mi sembrerebbe utile parlare qui di lei. Cosa le dava realmente questo rapporto così instabile? Cosa la tratteneva a non mollare, a rimanere così a disposizione? Queste situazioni possono essere molto destabilizzanti e lei è stato molto bravo a rivolgersi ad uno psicologo. Approfondisca le tematiche che sono uscite in questa piattaforma e sposti la sua attenzione da questa ragazza a se stesso. Se lo merita. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, capisco quanto sia difficile affrontare una rottura, soprattutto dopo aver dedicato tanto tempo e energie a sostenere una persona amata. Hai dimostrato una grande capacità di empatia e di sacrificio, cercando di esserci sempre nonostante le sfide legate alla sua salute mentale. Tuttavia, è importante anche riconoscere i tuoi bisogni e il tuo benessere, che spesso sono stati messi in secondo piano.

È un ottimo segnale che tu abbia deciso di intraprendere un percorso di terapia. Questo ti aiuterà non solo a elaborare il dolore della separazione, ma anche a lavorare su aspetti personali come l’autostima, il pessimismo e il vittimismo, che hai già identificato e che possono essere ostacoli nel costruire relazioni soddisfacenti e nel prenderti cura di te stesso.

Nel mio lavoro come psicoterapeuta mi capita spesso di accompagnare persone in situazioni come la tua, in cui la fine di una relazione può portare a sentimenti di confusione, perdita e dubbio su sé stessi. Il mio approccio mira non solo ad aiutare le persone a elaborare il passato, ma anche a costruire risorse per affrontare meglio il futuro, migliorando la qualità delle loro relazioni e della loro vita interiore. Se senti di avere bisogno di approfondire questi aspetti, sarò lieta di offrirti supporto.


D.ssa Raileanu

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