Salve Vi scrivo per sapere come mai nella società ci sono persone che si infuriano a tal punto di

24 risposte
Salve
Vi scrivo per sapere come mai nella società ci sono persone che si infuriano a tal punto di litigare se non accettano un'opinione diversa dalla loro? cosa c'è alla base di tale comportamento?
Grazie
Dott.ssa Stefania Caltieri
Psicologo, Psicoterapeuta
Fidenza
Gentilissimo, tale domanda potrebbe aprire un grande dibattito e anche molto interessante. Bisognerebbe sicuramente approfondire a cosa si riferisce un po' più nel dettaglio perché le motivazioni potrebbero essere molteplici; direi che una motivazione potrebbe essere l'idea che quando gli altri non accettano la nostra idea in realtà non stiano accettando noi come persone e questo rischia di fare più male.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la sua domanda è molto interessante, ma di complessa spiegazione. Questo perché le ragioni sottostanti alla rabbia espressa in modo eccessivo e la difficoltà ad accettare le opinioni che si discostano troppo dalla loro potrebbero essere frutto di diverse cose. Questo perché l'interpretazione degli eventi arriva dalla nostra storia di vita. Le persone che lei descrive potrebbero aver imparato per esempio che per ottenere ciò che desiderano e per farsi valere bisogno arrabbiarsi; oppure la rabbia serve a celare sentimenti di inadeguatezza, la paura che essere in torto, il timore di essere prevaricati perché quello direbbe qualcosa di loro che per questi soggetti è inaccettabile. Potrebbero esserci tratti di personalità coinvolti. Questi sono solo pochi esempi che potrebbe spiegare cosa accade nelle persone che lei descrive, in realtà poi ogni storia ed ogni persona è diversa ed unica quindi molteplici sono le ragioni di tali comportamenti. Ora però le chiedo come mai questo per lei è un elemento di interesse? Cosa le attivano dentro queste dinamiche? C'è qualcosa che non le piace di questo?
Spero di esserle stata in qualche modo di aiuto. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, alla base di questo comportamento ci sono sicuramente fattori psicologici, sociali e culturali diversi. Spesso molte persone hanno bisogno di cercare una conferma circa le loro opinioni e quando si trovano di fronte ad opinioni diverse si sentono minacciati nella loro identità tanto da reagire in maniera rabbiosa.
Ancora, in alcune culture il conflitto è considerato virtuoso quindi si ha la tendenza ad imporre la propria visione.
Potrebbe derivare anche da scarse abilità di comunicazione che portano l'individuo a non saper gestire un confronto in maniera costruttiva.
Infine stress e frustrazione possono contribuire a rendere una persona più incline a litigare quando si trova in una situazione di "conflitto".
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Gentilissimo, ha fatto una domanda che può avere innumerevoli risposte, che dipendono dalla persona, dal contesto, dal momento, dai vissuti personali .... Qual è la situazione che l'ha portata a questo quesito? Cosa ha suscitato in lei?
Cordialmente
dott.ssa Miculian
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Alla base ci sono tante cose tra cui per esempio scarsa tolleranza delle frustrazioni, scarsa capacità di regolazione emotiva e soprattutto una modalità sottrattiva che comporta difficoltà nel confrontarsi con contenuti emotivamente dolorosi.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Antonella Boggio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
La prima risposta che mi viene in mente è la struttura rigida di personalità.
Penso di potere affrontare insieme a lei questa problematica. Mi farebbe piacere incontrarla per un colloquio.
Dott.ssa Laura Paulucci
Psicologo, Psicologo clinico
Antrodoco
Gentile utente, la sua domanda pone le basi per una interessante riflessione. Spesso attaccare l'altro perché ha un'opinione differente dalla nostra risponde ad un meccanismo proiettivo, che non ci permette di riconoscere quell'opinione diversa come nostra, perché non la accettiamo consciamente.
Sono a disposizione qualora volesse approfondire l'argomento e capire come questo la riguarda.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Paulucci
 Russo Stefania
Psicologo
Roma
Spesso il pensiero diverso spaventa; molte volte un pensiero che non corrisponde al nostro ci fa vivere la negazione da parte dell'altro. Ritengo invece che il diverso sia un valore aggiunto nella nostra vita e che non è contro di noi
Dott.ssa Anna Bonci
Psicologo, Psicologo clinico
Querceta
Gentile Utente, credo che chi fatica ad accettare un'opinione diversa dalla propria, tema di veder crollare con la messa in discussione del proprio pensiero, anche il proprio fragile senso d'identità. Avere a che fare con persone di questo tipo non è semplice, ma forse cogliere in loro questa profonda paura, può rendere più comprensibile il loro comportamento. Chiaramente questa è una risposta generica che non può adattarsi ad ogni situazione specifica, dal momento che ad intervenire possono essere molti fattori insieme come anche ad esempio la difficile sopportazione della frustrazione o il non aver sviluppato un buon pensiero critico.

Rimango a disposizione qualora sentisse la necessità di approfondire più dettagliatamente la questione.

Cordialmente, Dott.ssa Anna Bonci
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Gentilissima utente.
Quando non si accetta un’opinione diversa dalla propria significa che molto probabilmente non si è pronti nel mettersi in discussione e il senso di “attacco” dell’altra persona ci fa mettere sulla difensiva.
Questo comportamento può dipendere da che stile di attaccamento si crea con il proprio e propri genitori fin dai primi mesi di vita. Solitamente chi non ha sicurezza e paura del confronto è perché non ha mai ricevuto delle certezze da bambino che in infanzia vengono rappresentate dalla presenza e risposta dei genitori ai bisogni del bimbo (mangiare, bere…)
Altresì per dare un’analisi più approfondita si necessita di maggiori dettagli.
Cordialmente
Dott.ssa Roberta Fratipietro
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
A volte l'altro non è il reale responsabile delle nostre azioni. Può accadere che la rabbia ce la portiamo dentro, e addosso, e la scaraventiamo su qualcun altro solo perchè non vogliamo sentirne il peso. E più la sentiamo pesante, più è forte e violento il modo in cui la buttiamo addosso all'altro. E allora un logico motivo per cui l'altro diventa responsabile dei nostri agiti violenti, non esiste più.
Dr. Simone Volpe
Psicologo, Psicologo clinico
Rovigo
Salve, la sua è una domanda molto interessante e coinvolge diverse variabili. Sarebbe importante, per risponderle al meglio, avere una visione più ampia delle dinamiche di questa situazione e della persona coinvolta, per poter esprimersi con maggiore accuratezza. Esistono persone maggiormente propense, in termini di personalità, a gestire in modo disfunzionale i momenti di confronto e le emozioni che sono a questi associate. Potrebbe anche essere che con questa vengano trattati argomenti che toccano dei suoi bisogni specifici, che sente che possano venire frustrati e che questa metta in atto dei comportamenti protettivi per tale ragione. E/o potrebbe anche essere, che gli altri individui con cui entra in contatto quando tratta di determinati argomenti, potrebbero usare una comunicazione totalizzante e colpevolizzante, conducendo con maggiore probabilità ad un conflitto con la stessa.
Dott.ssa Jasmine Andreozzi
Psicologo, Psicologo clinico
Capriate San Gervasio
Gentile Utente, puó essere che chi fatica ad accettare un'opinione diversa dalla propria, tema di veder crollare con la messa in discussione del proprio pensiero, anche il proprio senso d'identità, senza magari esserne consapevole. Cercare di capire in loro questa profonda paura, può rendere più comprensibile il loro comportamento. Questa è una risposta generica che non può adattarsi ad ogni situazione specifica, dal momento che ad intervenire possono essere molti fattori insieme come anche ad esempio la difficile sopportazione della frustrazione o il non aver sviluppato un buon pensiero critico. Rimango a disposizione qualora sentisse la necessità di approfondire più dettagliatamente la questione. Cordialmente, Dott.ssa Andreozzi Jasmine
Dott.ssa Isabella Castelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Genova
Gentile utente, purtroppo spesso è così: nel mondo è possibile imbattersi in persone, apparentemente calme e gentili ma che, all'improvviso, si arrabbiano nel momento in cui si accorgono che l’altro ha un’idea diversa dalla loro.
La dinamica sottostante a tale tipo di comportamento appartiene allo spettro narcisistico, caratterizzato da una grande intolleranza umana.
Tollerare significa che accetto che l’altro possa avere un’idea diversa dalla mia e, senza che questo implichi che la debba condividere, ne accetto la diversità, evitando di ergermi a detentore di verità assolute.
Frequentemente, però, nella società quando due o più persone si confrontano, invece di arricchirsi vicendevolmente e guardare la stessa cosa sotto punti di vista diversi, preferiscono accusare, offendere, non ascoltare.
Tutto questo limita la crescita intellettuale, ma anche emotiva, con le emozioni che vengono immediatamente scaraventate sull’altro senza che vi sia prima una loro elaborazione/gestione, e l’altro a sua volta può rispondere in modo aggressivo, creandosi così una polemica o addirittura un litigio, oppure può passivamente subire un’idea che non rispecchia il suo pensiero e che non gli appartiene, portandosi dietro la frustrazione per non aver saputo esprimere la propria idea.
Se anche lei ha vissuto simili situazioni, una consulenza psicologica unita, eventualmente, ad un percorso psicoterapeutico, l’aiuterebbe ad affrontare con tranquillità situazioni anche difficili, nelle quali ci si sente provocati e aggrediti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Isabella Castelli
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

la difficoltà ad accettare opinioni diverse è un fenomeno piuttosto comune nella società moderna. Ci sono diverse ragioni che possono spiegare questo comportamento, tra cui:

La chiusura mentale: le persone con una mentalità chiusa sono più propense a rifiutare le opinioni diverse dalla loro, in quanto le percepiscono come una minaccia al proprio sistema di credenze.
La paura del confronto: alcune persone hanno paura di confrontarsi con opinioni diverse, in quanto temono di essere messe in discussione o di dover cambiare idea.
L'egocentrismo: le persone egocentriche hanno la tendenza a pensare che la propria opinione sia l'unica valida, e quindi non sono disposte a considerare punti di vista alternativi.
In alcuni casi, la difficoltà ad accettare opinioni diverse può essere anche il sintomo di un disturbo psicologico, come la paranoia o il narcisismo.

Quando una persona si infuria a tal punto di litigare se non accetta un'opinione diversa, è probabile che si trovi in uno stato di forte stress emotivo. Questo stress può essere dovuto a diversi fattori, come la paura, la rabbia o la frustrazione.

In questi casi, è importante cercare di calmare la persona e di farla ragionare. È possibile farlo cercando di comprenderne il punto di vista e di mostrarle che si è disposti ad ascoltare la sua opinione. È importante anche evitare di giudicarla o di metterla in discussione, in quanto questo potrebbe peggiorare la situazione.

Ecco alcuni consigli per gestire una discussione con una persona che non accetta opinioni diverse:

Rimani calmo e composto: è importante mantenere la calma e non farsi prendere dal panico. Se ti arrabbierai, la persona si sentirà minacciata e la discussione peggiorerà.
Ascolta con attenzione: è importante ascoltare attentamente la persona e cercare di comprendere il suo punto di vista.
Rispondi con rispetto: anche se non sei d'accordo con la persona, è importante rispondere con rispetto.
Evita di giudicare o mettere in discussione: evitare di giudicare o mettere in discussione la persona, in quanto questo potrebbe peggiorare la situazione.
Prova a trovare un terreno comune: cerca di trovare un terreno comune con la persona, in modo da poter iniziare a costruire un rapporto di fiducia.
Se la discussione è troppo accesa, è meglio interromperla e riprenderla in un momento in cui entrambi siete più calmi.

È importante ricordare che tutti hanno diritto alla propria opinione, anche se è diversa dalla nostra. Imparare ad accettare opinioni diverse è una capacità importante per vivere in una società pacifica e tollerante.
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno bella domanda, ci sarebbe da fare un ragionamento molto ampio sulla società in cui viviamo e le tipologie di personalità ed applicarlo caso per caso in quanto essendo molto vaga è impossibile poter dare una risposta ma solo tante belle opinioni personali.
Dott.ssa Linda Trogi
Psicologo
Viareggio
Caro Utente, per rispondere alla sua domanda si dovrebbe aprire un dibattito ampio. In sintesi le posso dire che sotto vi sono possono essere diversi meccanismi derivante dalla cultura, genetici, dall'educazione familiare e genitoriale e dalla storia totale del soggetto. Intolleranza alle frustrazioni, mancanza di regolazione emotiva, incapacità di concepire il pensiero altrui come diverso, problemi di autostima, non conoscenza di strategie di coping funzionali sono solo alcuni dei meccanismo che si possono riscontrare in coloro che attuano un comportamento come quello descritto da lei.
Ogni persona è diversa e per questo la spiegazione è diversa per ognuno di noi.
Cosa la spinge a porre questa domanda?
Dott.ssa Linda Trogi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 30 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve,
È una domanda interessante poichè tocca dinamiche profonde del comportamento. Alla base di questa reazione c’è spesso un senso di minaccia. Quando qualcuno esprime un’opinione diversa, alcune persone possono percepirla non solo come una differenza di pensiero, ma come un attacco alla loro identità o ai valori che ritengono fondamentali. Questo accade soprattutto quando l’opinione tocca argomenti su cui si sentono molto coinvolti emotivamente o che collegano alla propria autostima. La rabbia può essere una risposta a questa sensazione di minaccia, poiché il conflitto diventa una questione personale, e la persona cerca di difendersi o affermare la propria posizione. È importante ricordare che dietro questi comportamenti possono esserci anche insicurezze, difficoltà nel gestire le emozioni o la paura di sentirsi vulnerabili. Dott. Andrea Boggero
Salve, grazie per la sua domanda che apre lo sguardo a tanti spunti.
La rabbia verso opinioni diverse nasce spesso dall’identificazione con l’ego e le proprie convinzioni. Per molte persone, ciò che pensano non è solo un’opinione, ma una parte centrale della loro identità. Quando questa viene messa in discussione, l’ego lo percepisce come una minaccia, reagendo con rabbia per difendersi.
A un livello più profondo, questa reazione può nascondere paure o insicurezze: il timore di perdere stabilità interiore o il bisogno di sentirsi validati attraverso la certezza di “avere ragione”. La rabbia diventa allora una maschera, che copre emozioni più vulnerabili come la paura o la frustrazione.
Questo comportamento può essere un’opportunità, una chiamata a superare i limiti dell’ego, aprendosi alla diversità come occasione di crescita. La chiave è la compassione: riconoscere la paura dietro la rabbia e creare uno spazio di dialogo, dove le differenze non siano motivo di divisione, ma ponti per unire e ampliare la comprensione reciproca.
Grazie nuovamente,
dott.ssa Alessia De Lucia
Dott.ssa Laura Mangione
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
questo comportamento affonda le sue radici in diversi fattori psicologici ed emotivi. Spesso, quando una persona reagisce con rabbia di fronte a un'opinione diversa dalla propria, non è solo una questione di idee, ma di identità. Le convinzioni personali sono profondamente legate all'autostima e alla visione del mondo: sentirle messe in discussione può generare una sensazione di minaccia, scatenando reazioni difensive, anche aggressive.
Alla base di questa rigidità può esserci anche una difficoltà a tollerare l'incertezza o il dubbio. Accettare che esistano prospettive diverse dalla propria richiede flessibilità mentale ed emotiva, qualità che non tutti sviluppano allo stesso modo. Inoltre, fattori come l'educazione, le esperienze di vita e il contesto culturale giocano un ruolo cruciale: chi è cresciuto in ambienti poco aperti al confronto potrebbe faticare di più a gestire il dissenso.
Infine, la rabbia e il conflitto possono essere il riflesso di emozioni più profonde, come insicurezza, paura di perdere il controllo o bisogno di affermare sé stessi. A volte, discutere animatamente non è solo difendere un’opinione, ma difendere la propria identità.
Saper riconoscere questi meccanismi aiuta a gestire meglio il confronto con chi si infuria, evitando di alimentare lo scontro e cercando, quando possibile, un dialogo più costruttivo.
Dott.ssa Laura Mangione
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, non è possibile dare una risposta generica a questa domanda. Piuttosto, come mai lo chiede? Cosa le dà fastidio/come mai le risuona la rabbia dell'altro? Cosa le rievoca?
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Buongiorno,
purtroppo non tutte le persone riescono ad accettare il punto di vista altrui, spesso reagendo male o ritenendo che l'unico valido sia il proprio.
Si può provare a spiegare loro che avere un'opinione diversa non significa sbagliare, ma essere diversi come individui. Ed ognuno è unico nella sua particolarità.
Se ha bisogno di parlarne, mi contatti pure.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Salve, grazie per la domanda. Quello che descrive è un fenomeno complesso che ha radici sia psicologiche che sociali. Dietro il comportamento di chi non tollera opinioni diverse e reagisce con rabbia o aggressività ci sono diversi meccanismi.
Le opinioni diventano spesso parte della propria identità: “Se la mia opinione viene smentita, viene messa in discussione la mia persona”.
Quando una convinzione è fortemente legata all’autostima, il confronto può generare reazioni emotive intense, fino all’aggressività. La rabbia e l’aggressività possono essere meccanismi di difesa quando la persona si sente insicura o vulnerabile.
Chi non ha strumenti efficaci per gestire frustrazione o disaccordo tende a reagire in modo esplosivo o conflittuale. in sintesi, La reazione di rabbia e il rifiuto di opinioni diverse derivano da una combinazione di fattori: difesa dell’identità, rigidità cognitiva, difficoltà nella gestione emotiva, influenze sociali e paura di perdere status. Non è solo questione di “cattiva educazione”, ma di meccanismi psicologici profondi. Resto a sua disposizione.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.