Salve, vi espongo il mio dilemma. Circa 3 anni fa, in seguito a due serate di panico durato diverse
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Salve, vi espongo il mio dilemma. Circa 3 anni fa, in seguito a due serate di panico durato diverse ore, ho sviluppato un sintomo di derealizzazione/depersonalizzazione croniche costanti (nel senso che sono presenti 24 ore su 24). Di recente ho contattato uno psicoterapeuta della mia città specializzato in EMDR e abbiamo già avuto 4 sedute circa in cui mi ha fatto fare dei test (quelli con le crocette). Nell'ultima seduta la prima cosa che mi è stata chiesta è se fossi disposto a prendere dei farmaci e, alla mia richiesta di motivare questa domanda, mi è stato risposto che è tanto tempo che soffro di questo disturbo quindi per un approccio "più scientifico" sarebbe il caso di prendere in considerazione anche quelli. Ora, informandomi su internet, la mia convinzione era che le sedute EMDR si sarebbero dovute concentrare su quell'episodio per me traumatico che mi ha portato, da quel momento, a soffrire di forte stress e come detto di disturbi dissociativi; tuttavia il terapeuta insiste sul fatto di doverci concentrare prima su traumi più indietro nel tempo e solo dopo arrivare a quel momento "con una consapevolezza diversa". La mia preoccupazione è che magari concentrandoci prima sull'episodio citato lo stress e la derealizzazione possano dissiparsi e, non solo sarebbe poi più facile affrontare tutto il resto, con una chiarezza mentale migliore, ma anche ritornare a vivere prima. Considerato ciò, vorrei un vostro parere sul modo di affrontare le cose di tale professionista e su ciò che mi è stato detto e se sia il caso di continuare il percorso con lui o se sarebbe meglio rivolgersi altrove ed evitare di sprecare tempo (e anche soldi, considerato che pago 80 euro per 45 minuti). Grazie in anticipo.
Salve, lasci perdere ciò che si legge su internet perché spesso le informazioni sono fuorvianti, nell'approccio EMDR è vero che per alcuni traumi non si va a partire dal trauma stesso bensì si va indietro per capire quando lei ha sperimentato le stesse emozioni e gli stessi pensieri della situazione traumatica che descrive. Bisognerebbe poi chiaramente avere maggiori informazioni per capire di cosa si tratta però consiglio onestamente di sparlare direttamente con il terapeuta se ci sono dubbi onde evitare di andare a cercare informazioni altrove che possono portare completamente fuori strada.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
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Salve, il percorso che sta facendo ha un razionale scientifico, però le consiglio spassionatamente se ha dubbi sulla direzione della terapia di parlarne con il terapeuta. In psicoterapia è importantissimo esporre i propri dubbi al curante e chiarirli subito. Spesso ciò che si legge su internet porta fuori strada. nessuno può risponderle meglio di chi la conosce e sta "lavorando" con lei e per lei
Gentile utente, è consigliabile esporre le sue perplessità al professionista con cui ha iniziato il trattamento. E avere spiegazioni che siano per lei chiare, così da poter scegliere rispetto a questi suoi dubbi. Anche la questione dei farmaci è delicata, e va discussa con il suo medico di riferimento o eventuale professionista dell’area psichiatrica. Le informazioni comprese sulla rete sono sempre un po' fuorvianti, poiché poco precise e adattabili alla singola situazione. Occorre che un professionista le spieghi, gliele spieghi, e lei dica qual è la sua domanda, il suo obbiettivo, in un percorso psicoterapeutico che sia o altro. Non trascuri che, a parte la scelta del trattamento EMDR, lei ha di fronte un collega psicoterapeuta, con una formazione e una abilitazione, che gli consentono di fare una valutazione del paziente che ha davanti e della domanda che gli viene rivolta, con le possibilità di trattamento più opportune. È ovvio che lei può sentirsi di fronte a un trattamento o una proposta che non sente consona o adeguata. Per questo ne parli, così potrà farsi chiarezza e scegliere come, se o dove. Il suo volerci stare, in un percorso, è fondamentale. Ma sappiamo anche che un trattamento spesso genera resistenze e perplessità, perché va a toccare punti complessi, che vanno proprio per questo condivisi con il terapeuta. Gli episodi e la sintomatologia di cui parla vanno analizzati e trattati ora e con cura.
Buona giornata.
Buona giornata.
Gentile utente, sono d'accordo con i colleghi. Avere dei dubbi rispetto alla psicoterapia è assolutamente legittimo ma è fondamentale parlarne con il professionista che la segue. Iniziare un percorso può generare vissuti contrastanti, da una parte si ha voglia di affidarsi e mettersi in gioco, dall'altra questo può anche fare paura. Esporre al suo terapeuta le sue perplessità può diventare una grande occasione di scambio e incontro, eventualmente anche per farsi spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a proporle un certo tipo di lavoro, tenga presente però che i suoi dubbi potrebbero essere legati anche ad una sua fatica a fidarsi dell'Altro e se così fosse, parlarne diventa un'occasione molto preziosa. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Buongiorno, penso che potrebbe parlare in maniera più diretta al suo terapeuta e chiedergli maggiori informazioni e chiarimenti su come è andato il test e sul perchè propone dei farmaci e sul perchè, come lei ci riporta, si dovrebbe partire lavorando con EMDR dal ricordo traumatico più antico e poi passare agli altri e non come lei vorrebbe partire dal principale. Vedrà che il suo psicoterapeuta saprà risponderle e spiegarle meglio. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentile signore. La fiducia verso il proprio curante, medico, psicologo o psicoterapeuta che sia, è fondamentale. Occorre affidare ad esso la conduzione della cura.
Buongiorno :-)
Mi dispiace sentire il disagio e l'insicurezza nel suo messaggio e capisco che quando ci si sente su terreno "non sicuro" si possano cercare notizie in Rete. Da una parte é un bene avere una fonte di informazioni praticamente su ogni argomento ma spesso, quando si sente un disagio importante, queste informazioni possono solo generare altra insicurezza e ha fatto bene a chiedere altri pareri.
Il lavoro che sta facendo con il collega mi sembra ancora nella sua fase iniziale, ogni professionista può decidere con flessibilità da dove partire,
(se da un trauma recente o da traumi piu' antichi) naturalmente se il collega ha valutato che é giunto il momento di andare un po' in profondità e siete solo alla quarta seduta, potrebbe voler dire che ha individuato quali sono i nodi profondi che le fanno vedere come ""fortemente disturbante" il trauma recente . La proposta di una valutazione ulteriore per affiancare la psicoterapia alla terapia farmacologica, é arrivata alla quarta seduta dopo opportuni test quindi stia sereno ed abbia fiducia nel suo terapeuta che ora la conosce un po' di più, lui saprà dare le risposte alle sue perplessità e ai suoi dubbi.
Mi dispiace sentire il disagio e l'insicurezza nel suo messaggio e capisco che quando ci si sente su terreno "non sicuro" si possano cercare notizie in Rete. Da una parte é un bene avere una fonte di informazioni praticamente su ogni argomento ma spesso, quando si sente un disagio importante, queste informazioni possono solo generare altra insicurezza e ha fatto bene a chiedere altri pareri.
Il lavoro che sta facendo con il collega mi sembra ancora nella sua fase iniziale, ogni professionista può decidere con flessibilità da dove partire,
(se da un trauma recente o da traumi piu' antichi) naturalmente se il collega ha valutato che é giunto il momento di andare un po' in profondità e siete solo alla quarta seduta, potrebbe voler dire che ha individuato quali sono i nodi profondi che le fanno vedere come ""fortemente disturbante" il trauma recente . La proposta di una valutazione ulteriore per affiancare la psicoterapia alla terapia farmacologica, é arrivata alla quarta seduta dopo opportuni test quindi stia sereno ed abbia fiducia nel suo terapeuta che ora la conosce un po' di più, lui saprà dare le risposte alle sue perplessità e ai suoi dubbi.
Gentile utente, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Precisiamo: un approccio (psicoterapeutico, di qualunque orientamento esso sia) non esclude l'altro (farmacologico), e viceversa.
Detto ciò, quello del collega, sarà stato un suggerimento sulla base delle sue valutazioni cliniche, ma la scelta, ovviamente, spetta solo a lei...
Dalla mia esperienza, posso dirle che sarebbe opportuno che lei si desse del tempo (4 sedute, qualunque sia l'orientamento, mi sembrano poche...).
Pertanto, proceda con le sedute e poi valuti se, a quel punto, non sia il caso di integrare con una terapia farmacologica (almeno per il momento), che poi potrà andare a scalare man mano nel tempo (opportunamente seguito da uno psichiatra).
Per quanto riguarda i suoi dubbi circa il tipo di psicoterapia intrapresa: se la sua richiesta è quella di "lavorare" su un dato episodio traumatico, la terapia EMDR potrebbe fare al caso suo...
Ovvio che, se non dovesse trarne beneficio, allora potrà valutare altri specialisti di altri orientamenti.
Spero di esserle stata d'aiuto,
Cordialmente
Dr Eliana Nola
Precisiamo: un approccio (psicoterapeutico, di qualunque orientamento esso sia) non esclude l'altro (farmacologico), e viceversa.
Detto ciò, quello del collega, sarà stato un suggerimento sulla base delle sue valutazioni cliniche, ma la scelta, ovviamente, spetta solo a lei...
Dalla mia esperienza, posso dirle che sarebbe opportuno che lei si desse del tempo (4 sedute, qualunque sia l'orientamento, mi sembrano poche...).
Pertanto, proceda con le sedute e poi valuti se, a quel punto, non sia il caso di integrare con una terapia farmacologica (almeno per il momento), che poi potrà andare a scalare man mano nel tempo (opportunamente seguito da uno psichiatra).
Per quanto riguarda i suoi dubbi circa il tipo di psicoterapia intrapresa: se la sua richiesta è quella di "lavorare" su un dato episodio traumatico, la terapia EMDR potrebbe fare al caso suo...
Ovvio che, se non dovesse trarne beneficio, allora potrà valutare altri specialisti di altri orientamenti.
Spero di esserle stata d'aiuto,
Cordialmente
Dr Eliana Nola
Salve, le consiglio di abbandonare letture in rete su eventuali sintomi e strategie perché trattasi di materia complessa che deve essere affrontata unicamente da chi ha titolo per farlo. Inoltre il rapporto di fiducia con lo psicologo è fondamentale per il successo della terapia e per questo motivo le consiglio di parlarne con il suo terapeuta e verificare se ci sono i presupposti seri per continuare il lavoro. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, comprendo i suoi dubbi e le suggerisco di parlarne apertamente con il suo terapeuta. Evidentemente dietro al lavoro terapeutico è presente un razionale, forse poco chiaro. Una formulazione condivisa può solo aiutarla a capire meglio.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Il trattamento farmacologico non va mai in direzione contraria al percorso psicoterapeutico, anzi in alcuni casi è fondamentale per abbassare l'allarme della persona rispetto ai sintomi e poter lavorare meglio sulle cause di questi. Non conosco L'EMDR, ma è importante che lei esponga i suoi dubbi al terapeuta per instaurare un sincero rapporto di fiducia fondamentale per il percorso terapeutico.
Saluti
Dott Paolo Lippi
Saluti
Dott Paolo Lippi
Buongiorno e benvenuto!
Mi dispiace molto sentire tutto il suo disorientamento e confusione.
Non è mai troppo semplice individuare il terapeuta giusto. Siamo esseri complessi e spesso trovare la strada giusta significa anche fermarsi e porsi domande come queste da lei riportate.
La verità è che purtroppo non troverà la risposta giusta per lei su internet.
Lei necessità di trovare la "sua risposta" che troverà solo proseguendo la strada fino in fondo, così da poter vedere se è quella che fa al caso suo o se deve trovarne un'altra.
Quattro sedute sono davvero poche per orientarsi e sapere se è il "posto giusto" per lei.
Si ricordi che indipendentemente dalla tecnica utilizzata, come l'emdr nel suo caso, a curare è sempre "la relazione".
Nessun sito internet potrà dirle se questa è la relazione giusta per lei. Dovrà sperimentarla fino in fondo. Per farlo sarà importante riportare questi suoi dubbi legittimi alla terapeuta. Sicuramente saranno una svolta importante al suo percorso e le permetteranno di scegliere al meglio.
Si senta libero di chiedere il perché le ha proposto il farmaco o i dettagli del lavoro che state svolgendo.
Lo spazio è del paziente ed è un suo diritto dare voce ai suoi dubbi.
Derealizzazione e depersonalizzazione sono sintomi inscrivibili in diversi quadri clinici che vanno dall'attacco di panico al disturbo dissociativo. Per questo motivo è bene approfondire una fase anamnestica-conoscitiva che dopo solo 4 sedute credo non possa dirsi totalmente conclusa.
Le auguro di avere la forza ed il coraggio di percorrere la strada fino in fondo.
Solo così potrà davvero sapere se e dove andare. Restare o eventualmente iniziare un altro percorso.
La ringrazio della sua condivisione.
Buon Tempo.
Dott.ssa Barbara Papini
Psicologa-Psicoterapeuta Gestalt-Analitica
Mi dispiace molto sentire tutto il suo disorientamento e confusione.
Non è mai troppo semplice individuare il terapeuta giusto. Siamo esseri complessi e spesso trovare la strada giusta significa anche fermarsi e porsi domande come queste da lei riportate.
La verità è che purtroppo non troverà la risposta giusta per lei su internet.
Lei necessità di trovare la "sua risposta" che troverà solo proseguendo la strada fino in fondo, così da poter vedere se è quella che fa al caso suo o se deve trovarne un'altra.
Quattro sedute sono davvero poche per orientarsi e sapere se è il "posto giusto" per lei.
Si ricordi che indipendentemente dalla tecnica utilizzata, come l'emdr nel suo caso, a curare è sempre "la relazione".
Nessun sito internet potrà dirle se questa è la relazione giusta per lei. Dovrà sperimentarla fino in fondo. Per farlo sarà importante riportare questi suoi dubbi legittimi alla terapeuta. Sicuramente saranno una svolta importante al suo percorso e le permetteranno di scegliere al meglio.
Si senta libero di chiedere il perché le ha proposto il farmaco o i dettagli del lavoro che state svolgendo.
Lo spazio è del paziente ed è un suo diritto dare voce ai suoi dubbi.
Derealizzazione e depersonalizzazione sono sintomi inscrivibili in diversi quadri clinici che vanno dall'attacco di panico al disturbo dissociativo. Per questo motivo è bene approfondire una fase anamnestica-conoscitiva che dopo solo 4 sedute credo non possa dirsi totalmente conclusa.
Le auguro di avere la forza ed il coraggio di percorrere la strada fino in fondo.
Solo così potrà davvero sapere se e dove andare. Restare o eventualmente iniziare un altro percorso.
La ringrazio della sua condivisione.
Buon Tempo.
Dott.ssa Barbara Papini
Psicologa-Psicoterapeuta Gestalt-Analitica
Gentile utente, la sua situazione ha sicuramente bisogno di un intervento farmacologico. Secondariamente, i suoi traumi possono essere risolti attraverso un percorso di EMDR affrontando le situazioni dalla più semplice alla più complessa.Sarebbe opportuno da parte sua a fidarsi ai suoi curanti, cosa che al momento non mi sembra di intravedere. Cordiali saluti, dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile Utente, l'impostazione di un percorso terapeutico viene progettato sulla persona e sulla sua storia, unica e irripetibile. Si confronti con il suo terapeuta per condividere con lui il suo progetto e le motivazioni sulle quali si basa. L'alleanza terapeutica è fondamentale per la buona riuscita di un percorso. Non si lasci fuorviare da informazioni generiche trovate su internet.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Salve. Per un buon risultato è importante che si crei un'alleanza terapeutica tra il terapeuta e lei. Più che fare domande ad altri professionisti si fidi delle sue sensazioni. Si sente a suo agio? Accolto, compreso, capito? Parta dalle sue sensazioni, la relazione terapeutica è più importante dei metodi e delle tecniche. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Gentile utente, non pratico EMDR per cui non posso darle opinioni in merito. Come psicoterapeuta le posso dire che la fiducia è un presupposto fondamentale per qualsiasi tipo di relazione d'aiuto (medico, psicologo, psicoterapeuta). Parli con il suo terapeuta.Internet per argomenti così delicati e personali non è attendibile, non può esserlo, fornendo informazioni generalizzate. Invece voglio ricordare che la prescrizione di farmaci è appannaggio di medici e psichiatri. Non psicologi e non psicologi -psicoterapeuti. Cordiali saluti, dott.ssa silvia Ragni
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Gentile utente.
L'approccio EMDR è molto efficace per il trattamento dei traumi, ma il modo in cui i professionisti l'utilizzatore può variare. Concentrarsi prima su traumi precedenti è una strategia comune, poiché l'idea è che lavorare su esperienze più lontane possa aiutare a risolvere gradualmente i sintomi attuali con una base più solida. Tuttavia, è importante che si senta ascoltato e compreso riguardo alle sue esigenze e aspe
La proposta di prendere farmaci può essere un suggerimento da parte del terapeuta per aiutare a gestire i sintomi più acuti, soprattutto quando il disagio è costante e interferisce con la quotidianità, come nel suo caso con la derealizzazione/depersonalizzazione.
Se si sente poco a suo agio con il percorso attuale o se ritiene che il focus sui traumi più recenti sia prioritario, potrebbe essere utile discuterne nuovamente con il terapeuta. È fondamentale che la terapia rispetti il suo ritmo e le sue necessità. In caso contrario, considerare una seconda opinione o valutare un altro terapeuta potrebbe essere una scelta.
Le auguro di trovare la strada migliore,
d.ssa Raileanu
L'approccio EMDR è molto efficace per il trattamento dei traumi, ma il modo in cui i professionisti l'utilizzatore può variare. Concentrarsi prima su traumi precedenti è una strategia comune, poiché l'idea è che lavorare su esperienze più lontane possa aiutare a risolvere gradualmente i sintomi attuali con una base più solida. Tuttavia, è importante che si senta ascoltato e compreso riguardo alle sue esigenze e aspe
La proposta di prendere farmaci può essere un suggerimento da parte del terapeuta per aiutare a gestire i sintomi più acuti, soprattutto quando il disagio è costante e interferisce con la quotidianità, come nel suo caso con la derealizzazione/depersonalizzazione.
Se si sente poco a suo agio con il percorso attuale o se ritiene che il focus sui traumi più recenti sia prioritario, potrebbe essere utile discuterne nuovamente con il terapeuta. È fondamentale che la terapia rispetti il suo ritmo e le sue necessità. In caso contrario, considerare una seconda opinione o valutare un altro terapeuta potrebbe essere una scelta.
Le auguro di trovare la strada migliore,
d.ssa Raileanu
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