Salve, vi chiedo una gentilezza, uno spunto utile a farmi riflettere perché nei rapporti interperson
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Salve, vi chiedo una gentilezza, uno spunto utile a farmi riflettere perché nei rapporti interpersonali quando vengo deluso da quelli a cui ho dato stima affetto tempo e disponibilità, provo enorme fastidio interiore quando li vedo tornare coi loro tempi e i loro modi, come se i miei fossero sempre secondari e per nulla importanti per loro. Per fastidio intendo proprio uno stato di malessere che mi prende allo stomaco, una sorta di disgusto, questa situazione mi fa vivere male ogni qual volta si riaffacciano o li rivedo casualmente. Non voglio stare così, vorrei potermene fregare altamente e continuare ad andare avanti senza ostacoli. Perché mi succede? Cosa posso fare per imparare a fregarmene?
Succede quando qualcuno mi manca di rispetto, come se non fossi rispettato né tantomeno riconosciuto come individuo coi suoi valori e i suoi limiti da rispettare. Solo per portarvi un esempio, è accaduto ultimamente che a seguito di comportamenti ambigui di un'amica bravissima (non potrei dire il contrario, anzi forse troppo "buona"..) che però con me sa imporre i suoi limiti, con gli altri diventa succube e abbassa il capo. A me sa dire "non è possibile" mentre con altri, nella stessa situazione, l'unica cosa che sa dire è "che ci vuoi fare non siamo tutti uguali" e china il capo accontentandoli. Ho provato a parlarle ma fugge, mette una scusa per evitare l'argomento. Dopo diversi anni allora ho detto lei che non condividiamo più gli stessi valori, non comprendo più il suo comportamento, c'è tanto non detto nei miei confronti e quando ci vediamo gli si legge negli occhi, ha/hanno la faccia "tagliata", non so se rendo l'idea. Allora a questa rottura mi ha finalmente risposto dicendomi che ho ragione in tutto ma non ê possibile fare diversamente e che lei mi pensa sempre, non riesce ad ammettere che avviene per timore reverenziale per certe persone pur affermando che sono loro il problema. Va bene, ognuno nella vita decide di chi circondarsi, se preferisci accantonarmi, rinchiudendomi in una scatolina di un telefonino piuttosto di prendere le distanze da chi lei stessa critica e continuare ad alimentare un rapporto di cui lei andava fiera, va benissimo. Ognuno per la propria strada, ne ho approfittato per cambiare numero anche perché per pensarci non è necessario.
E fin qui tutto ok, ho detto ciò che avevo da dirle, si volta pagina e si va avanti.
Si va avanti? Eh no.. dopo qualche mese con la scusa del comple si fa riviva sui social per gli auguri. Aldilà della mia non risposta perché ho fatto la mia scelta oramai, questo suo tornare, (giudicatemi quanto vi pare, non mi offendo), lo trovo di una mancanza di rispetto più grave di tutto quello che mi ha fatto (ingenuamente, perché è ingenua effettivamente) negli anni.
Mi si contorce lo stomaco, non solo sono stato isolato da certe persone, non solo sono stato denigrato con frasi inappropriate senza ragione e senza che nessuno alzasse un dito in mia difesa, non solo assecondate le loro volontà preferendo questo anche a scapito si non vedermi più, non solo mi dici le migliori parole sulle qualità del sottoscritto, non solo divento solo un pensiero e nulla più, non solo non ti dico nulla di questo comportamento infame, non solo se provo a farlo fai la scimmietta che non sente, accetto il "fallimento", cambio aria, te lo dico per non fare come quelli che bloccano e cambiano aria senza proferire parola, vedi che non mi rendo più disponibile al telefono cambiando persino numero (era un numero di lavoro che volevo comunque disattivare), e tu che fai? Ti rifai viva timidamente con tanto di puntini sospensivi per gli auguri come se nulla fosse e dopo altri mesi altro messaggino per dirmi ciao come stai? Ma in questo mondo, l'unico modo per farsi rispettare è solo e unicamente borrire le persone aggredendole verbalmente?
Ripeto, non voglio stare cosi, cosa posso fare per imparare a fregarmene?
Succede quando qualcuno mi manca di rispetto, come se non fossi rispettato né tantomeno riconosciuto come individuo coi suoi valori e i suoi limiti da rispettare. Solo per portarvi un esempio, è accaduto ultimamente che a seguito di comportamenti ambigui di un'amica bravissima (non potrei dire il contrario, anzi forse troppo "buona"..) che però con me sa imporre i suoi limiti, con gli altri diventa succube e abbassa il capo. A me sa dire "non è possibile" mentre con altri, nella stessa situazione, l'unica cosa che sa dire è "che ci vuoi fare non siamo tutti uguali" e china il capo accontentandoli. Ho provato a parlarle ma fugge, mette una scusa per evitare l'argomento. Dopo diversi anni allora ho detto lei che non condividiamo più gli stessi valori, non comprendo più il suo comportamento, c'è tanto non detto nei miei confronti e quando ci vediamo gli si legge negli occhi, ha/hanno la faccia "tagliata", non so se rendo l'idea. Allora a questa rottura mi ha finalmente risposto dicendomi che ho ragione in tutto ma non ê possibile fare diversamente e che lei mi pensa sempre, non riesce ad ammettere che avviene per timore reverenziale per certe persone pur affermando che sono loro il problema. Va bene, ognuno nella vita decide di chi circondarsi, se preferisci accantonarmi, rinchiudendomi in una scatolina di un telefonino piuttosto di prendere le distanze da chi lei stessa critica e continuare ad alimentare un rapporto di cui lei andava fiera, va benissimo. Ognuno per la propria strada, ne ho approfittato per cambiare numero anche perché per pensarci non è necessario.
E fin qui tutto ok, ho detto ciò che avevo da dirle, si volta pagina e si va avanti.
Si va avanti? Eh no.. dopo qualche mese con la scusa del comple si fa riviva sui social per gli auguri. Aldilà della mia non risposta perché ho fatto la mia scelta oramai, questo suo tornare, (giudicatemi quanto vi pare, non mi offendo), lo trovo di una mancanza di rispetto più grave di tutto quello che mi ha fatto (ingenuamente, perché è ingenua effettivamente) negli anni.
Mi si contorce lo stomaco, non solo sono stato isolato da certe persone, non solo sono stato denigrato con frasi inappropriate senza ragione e senza che nessuno alzasse un dito in mia difesa, non solo assecondate le loro volontà preferendo questo anche a scapito si non vedermi più, non solo mi dici le migliori parole sulle qualità del sottoscritto, non solo divento solo un pensiero e nulla più, non solo non ti dico nulla di questo comportamento infame, non solo se provo a farlo fai la scimmietta che non sente, accetto il "fallimento", cambio aria, te lo dico per non fare come quelli che bloccano e cambiano aria senza proferire parola, vedi che non mi rendo più disponibile al telefono cambiando persino numero (era un numero di lavoro che volevo comunque disattivare), e tu che fai? Ti rifai viva timidamente con tanto di puntini sospensivi per gli auguri come se nulla fosse e dopo altri mesi altro messaggino per dirmi ciao come stai? Ma in questo mondo, l'unico modo per farsi rispettare è solo e unicamente borrire le persone aggredendole verbalmente?
Ripeto, non voglio stare cosi, cosa posso fare per imparare a fregarmene?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Salve, riprendo la sua ultima frase: “cosa posso fare per imparare a fregarmene?”. Volendola tradurre come una capacità di “lasciar andare”, ci sono alcuni punti che vale la pena approfondire.
Innanzitutto, scrive che il senso di disgusto e in generale il fastidio interno sono in risposta a dinamiche relazionali in cui non si sente rispettato né riconosciuto come individuo. Da questo punto di vista, che ben venga la reazione di dis-piacere, intesa come contrario di piacere; però questo disgusto va esplorato più a fondo: per fare qualche esempio, può essere espresso anche con l’amarezza, il rancore, la frustrazione, la rabbia. Il “fegarsene” ha a che fare spesso con un bisogno affettivo di sminuire l’altro per rendere il distacco meno doloroso, mentre per “lasciar andare” è necessario – prima – fare un lavoro di introspezione.
D’altronde, fa un esempio specifico su quest’amica, ma mi sembra di capire dal suo incipit che è una situazione relazionale che si è ripetuta in più occasioni: come mai? In che modo? Cosa c’è del suo passato relazionale e/o familiare che entra in gioco?
L’altra reazione che esprime in più punti è quella dell’allontanamento (il cambio di numero, l’ognuno per la sua strada, il voltare pagina etc.) che possiamo tradurre come un taglio della relazione in risposta alla delusione. Il binomio delusione-allontanamento è una reazione affettiva che forse darà per scontata, ma è una sua propria modalità su cui può iniziare a riflettere. Cosa nella sua storia personale ha a che fare con la delusione di non sentirsi riconosciuto e la sua decisione di allontanarsi/tagliare?
Nell’esempio della sua amica, emerge che il tasto dolente è quello del ritorno dell’amica in assenza di un riconoscimento della delusione che ha provato (quello che scrive come un tornare “come se nulla fosse”), scavalcando in qualche modo il significato che lei ha dato a questo taglio relazionale. Anche in questo caso: come connette questo mancato riconoscimento del suo dolore all’interno della sua storia personale?
Chiedeva uno spunto di riflessione sulla delusione e il suo fastidio nel vederli ritornare; inevitabilmente, si tratta di andare a riguardare alcuni aspetti del suo passato che forse sono ad oggi dei nodi (relazionali? familiari?) da sbrogliare.
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Innanzitutto, scrive che il senso di disgusto e in generale il fastidio interno sono in risposta a dinamiche relazionali in cui non si sente rispettato né riconosciuto come individuo. Da questo punto di vista, che ben venga la reazione di dis-piacere, intesa come contrario di piacere; però questo disgusto va esplorato più a fondo: per fare qualche esempio, può essere espresso anche con l’amarezza, il rancore, la frustrazione, la rabbia. Il “fegarsene” ha a che fare spesso con un bisogno affettivo di sminuire l’altro per rendere il distacco meno doloroso, mentre per “lasciar andare” è necessario – prima – fare un lavoro di introspezione.
D’altronde, fa un esempio specifico su quest’amica, ma mi sembra di capire dal suo incipit che è una situazione relazionale che si è ripetuta in più occasioni: come mai? In che modo? Cosa c’è del suo passato relazionale e/o familiare che entra in gioco?
L’altra reazione che esprime in più punti è quella dell’allontanamento (il cambio di numero, l’ognuno per la sua strada, il voltare pagina etc.) che possiamo tradurre come un taglio della relazione in risposta alla delusione. Il binomio delusione-allontanamento è una reazione affettiva che forse darà per scontata, ma è una sua propria modalità su cui può iniziare a riflettere. Cosa nella sua storia personale ha a che fare con la delusione di non sentirsi riconosciuto e la sua decisione di allontanarsi/tagliare?
Nell’esempio della sua amica, emerge che il tasto dolente è quello del ritorno dell’amica in assenza di un riconoscimento della delusione che ha provato (quello che scrive come un tornare “come se nulla fosse”), scavalcando in qualche modo il significato che lei ha dato a questo taglio relazionale. Anche in questo caso: come connette questo mancato riconoscimento del suo dolore all’interno della sua storia personale?
Chiedeva uno spunto di riflessione sulla delusione e il suo fastidio nel vederli ritornare; inevitabilmente, si tratta di andare a riguardare alcuni aspetti del suo passato che forse sono ad oggi dei nodi (relazionali? familiari?) da sbrogliare.
Cordialmente,
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Salve, come mai non riesce a dire dei sani no?Questo limita il rispetto dei suoi stessi confini e la mette nel ruolo di cestino della spazzatura. Imparare a dire basta ed arginare l'azione degli altri la aiuterà a ritrovarsi. Un percorso di psicoterapia sarebbe necessario per imparare finalmente a brillare. Saluti dott.ssa Sandra Petralli
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Gentile utente, sicuramente un percorso di supporto psicologico potrebbe esserle utile per capire le cause di ciò che ha raccontato e provare ad essere più sereno.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio'.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Salve. I suoi affetti sono importanti e non sono affatto secondari: in sostanza sono loro a provocare e alimentare ciò di cui parla e che, in qualche modo, la disturba, che la fa sentire deluso. Dice che dovrebbe poter "fregarsene" degli altri, dei destinatari del suo affetto, ma questo sembra difficile da farsi. Se vuole uno spunto di riflessione utile allora può domandarsi che valore ha l'altro nella sua vita, come mai sembra averne più di quanto è disposto ad accordare a se stesso. Cosa si aspetta in risposta alla disponibilità che spontaneamente propone. Se c'è un dolore o una difficoltà collegata ai sentimenti che lei prova verso gli altri è "fregandosene" degli altri che potrà portar pace e vivere meglio i suoi sentimenti? Nella misura in cui è questo che pensa è anche libero di farlo. Personalmente le direi che così finisce per "fregarsene" di se stesso. Questo è un vero e doloroso peccato. Se in passato forse qualcuno l'ha trascurata e non le ha dato l'importanza che lei umanamente meritava, reiterare questa dinamica non rende giustizia né al suo passato né al suo presente. La prego di potersi ascoltare e di prendersi cura di sé. La merita da sempre. Dott. Giorgio Conti
Gentilissimo, stia tranquillo nessun giudizio. Nel nostro setting di lavoro esiste un principio, che è l’assenza di giudizio. Ce n’è già abbastanza fuori e spesso andiamo proprio in terapia per esserci sentiti troppo giudicati. Nella vita poi siamo ottimi studenti ed impariamo a farlo molto bene con noi stessi, meglio degli altri. Finendo per portarci sempre dietro questo scomodo giudice interno.
Nel setting di psicoterapia si lasciano esprimere tutte le nostre parti interne, soprattutto quelle sempre sopraffatte dal giudice interno. E possiamo lavorare sui nostri comportamenti disfunzionali, per farli evolvere. Lei ha manifestato chiaramente di essere stanco di avere comportamenti che non le piacciono, che la fanno vivere male. Forse è giunto il momento di lavorarci, per liberarsene. Ha già un buon punto di partenza: il suo stomaco. Il suo stomaco avrebbe molte cose da dirle, senza sentirsi giudicato. Le suggerisco un percorso psicoterapeutico, un viaggio con e in se stesso. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
Nel setting di psicoterapia si lasciano esprimere tutte le nostre parti interne, soprattutto quelle sempre sopraffatte dal giudice interno. E possiamo lavorare sui nostri comportamenti disfunzionali, per farli evolvere. Lei ha manifestato chiaramente di essere stanco di avere comportamenti che non le piacciono, che la fanno vivere male. Forse è giunto il momento di lavorarci, per liberarsene. Ha già un buon punto di partenza: il suo stomaco. Il suo stomaco avrebbe molte cose da dirle, senza sentirsi giudicato. Le suggerisco un percorso psicoterapeutico, un viaggio con e in se stesso. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Caro utente,
La ringrazio per la sua domanda perché può essere utile ad altri lettori. Spesso le persone giungono nel mio studio con la sua medesima domanda: come posso fregarmene di come di comportano gli altri? Io di norma rispondo che siamo esseri umani e in quanto tali siamo fatti di emozioni. Non possiamo mettere il silenziatore a ciò che avviene dentro di noi, ma possiamo imparare a conoscere sempre meglio cosa avviene in noi e a prenderci cura del nostro dolore.
Le faccio i miei migliori auguri
Camilla Giacomini
La ringrazio per la sua domanda perché può essere utile ad altri lettori. Spesso le persone giungono nel mio studio con la sua medesima domanda: come posso fregarmene di come di comportano gli altri? Io di norma rispondo che siamo esseri umani e in quanto tali siamo fatti di emozioni. Non possiamo mettere il silenziatore a ciò che avviene dentro di noi, ma possiamo imparare a conoscere sempre meglio cosa avviene in noi e a prenderci cura del nostro dolore.
Le faccio i miei migliori auguri
Camilla Giacomini
Salve, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e sentimenti così profondamente. È evidente che stai attraversando un momento di grande frustrazione e dolore a causa delle dinamiche relazionali che hai descritto. È normale provare un forte disguido quando ci si sente non rispettati o trascurati, specialmente da persone a cui abbiamo dato tanto.
Il tuo malessere sembra derivare da un senso di ingiustizia e di mancanza di riconoscimento del tuo valore. Questo è del tutto comprensibile. Le relazioni interpersonali possono essere complesse e, a volte, le aspettative che abbiamo nei confronti degli altri non vengono soddisfatte, il che può portare a sentimenti di delusione e risentimento.
Per quanto riguarda la tua domanda su come "fregartene", è importante riconoscere che il processo di distacco emotivo richiede tempo e pratica. Potresti considerare di riflettere su quali siano le tue aspettative nei confronti degli altri e se sono realistiche. Spesso, le persone agiscono in modi che riflettono le loro paure e insicurezze, piuttosto che un reale disinteresse verso di noi.
Inoltre, potrebbe essere utile praticare strategie di autoaffermazione e di cura di te stesso. Dedica del tempo a identificare e valorizzare le tue qualità e i tuoi limiti. Potresti anche considerare di stabilire confini chiari nelle relazioni, in modo da proteggere il tuo benessere emotivo.
Infine, potrebbe essere utile esplorare queste emozioni più a fondo, magari attraverso la scrittura o parlando con qualcuno di fiducia. A volte, esprimere i propri sentimenti può aiutare a chiarire le idee e a trovare un modo per andare avanti.
Ti incoraggio a prenderti cura di te e a concederti il tempo necessario per elaborare questi sentimenti. È un percorso personale, e ogni passo che fai verso la comprensione di te stesso è un passo verso la libertà emotiva.
Buona strada!
Il tuo malessere sembra derivare da un senso di ingiustizia e di mancanza di riconoscimento del tuo valore. Questo è del tutto comprensibile. Le relazioni interpersonali possono essere complesse e, a volte, le aspettative che abbiamo nei confronti degli altri non vengono soddisfatte, il che può portare a sentimenti di delusione e risentimento.
Per quanto riguarda la tua domanda su come "fregartene", è importante riconoscere che il processo di distacco emotivo richiede tempo e pratica. Potresti considerare di riflettere su quali siano le tue aspettative nei confronti degli altri e se sono realistiche. Spesso, le persone agiscono in modi che riflettono le loro paure e insicurezze, piuttosto che un reale disinteresse verso di noi.
Inoltre, potrebbe essere utile praticare strategie di autoaffermazione e di cura di te stesso. Dedica del tempo a identificare e valorizzare le tue qualità e i tuoi limiti. Potresti anche considerare di stabilire confini chiari nelle relazioni, in modo da proteggere il tuo benessere emotivo.
Infine, potrebbe essere utile esplorare queste emozioni più a fondo, magari attraverso la scrittura o parlando con qualcuno di fiducia. A volte, esprimere i propri sentimenti può aiutare a chiarire le idee e a trovare un modo per andare avanti.
Ti incoraggio a prenderti cura di te e a concederti il tempo necessario per elaborare questi sentimenti. È un percorso personale, e ogni passo che fai verso la comprensione di te stesso è un passo verso la libertà emotiva.
Buona strada!
Buongiorno, la sua esposizione è chiara, la mia professione suggerisce un percorso terapeutico al fine di analizzare la motivazione del disagio. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento su come modificare il suo stile di vita.
Un caro saluto
Dssa Vincenza Papeo
Un caro saluto
Dssa Vincenza Papeo
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Salve,
Capisco il tuo desiderio di comprendere e superare questo fastidio senza dover fare riferimento a liste o schemi. In questo caso, possiamo esplorare la situazione in modo più fluido e riflessivo.
Quando investiamo tempo, affetto e fiducia in qualcuno, è naturale aspettarsi che l'altro faccia lo stesso. Quando invece ci deludono, magari ignorando i nostri sentimenti o mostrando una mancanza di rispetto, può essere devastante. Questo crea un senso di ingiustizia che è difficile da ignorare.
Il fastidio che provi può essere legato al fatto che ti senti trascurato, non riconosciuto o addirittura non rispettato nei tuoi bisogni e nelle tue emozioni. Questo può farti sentire come se il tuo valore non venisse riconosciuto, il che è una sensazione molto dolorosa.
La domanda centrale qui sembra essere: come puoi imparare a lasciar andare questa rabbia e a non lasciare che ti consumi?
Focalizzati su di te: Spesso ci arrabbiamo perché sentiamo che gli altri ci stanno togliendo qualcosa, come il rispetto o l'attenzione. Una cosa che può aiutare è concentrarsi su quello che tu puoi fare per te stesso, indipendentemente da come gli altri ti trattano. Questo non significa accettare comportamenti inappropriati, ma piuttosto riconoscere che il tuo valore non dipende dal modo in cui gli altri ti vedono o ti trattano.
Comprendere le proprie emozioni: La rabbia e il disgusto che provi sono segnali che indicano che qualcosa non va, che i tuoi confini sono stati violati. Invece di cercare di sopprimere queste emozioni, prova a esplorarle. Cosa ti dicono su di te? Forse c’è una parte di te che ha bisogno di essere ascoltata, che cerca riconoscimento e rispetto. Dare spazio a queste emozioni può essere un primo passo per iniziare a guarire.
Riflessione e distacco: Considera l’idea che le persone che ti deludono potrebbero non avere la capacità di offrirti quello di cui hai bisogno. Non perché tu non lo meriti, ma perché loro stessi sono limitati. Accettare questo può aiutarti a non prendere i loro comportamenti sul personale e a distaccarti emotivamente.
Riconnettersi con ciò che conta: Infine, cerca di riconnetterti con ciò che davvero conta per te. Se qualcuno non rispetta i tuoi valori o non ti tratta come meriti, potrebbe essere più salutare allontanarsi emotivamente da quella persona. Riconosci il tuo valore e circondati di chi lo vede e lo apprezza.
Non è facile "fregarsene", ma lavorare su di te e sulle tue reazioni può darti la forza per farlo. Spero che queste riflessioni ti aiutino a trovare un po’ di pace interiore.
Capisco il tuo desiderio di comprendere e superare questo fastidio senza dover fare riferimento a liste o schemi. In questo caso, possiamo esplorare la situazione in modo più fluido e riflessivo.
Quando investiamo tempo, affetto e fiducia in qualcuno, è naturale aspettarsi che l'altro faccia lo stesso. Quando invece ci deludono, magari ignorando i nostri sentimenti o mostrando una mancanza di rispetto, può essere devastante. Questo crea un senso di ingiustizia che è difficile da ignorare.
Il fastidio che provi può essere legato al fatto che ti senti trascurato, non riconosciuto o addirittura non rispettato nei tuoi bisogni e nelle tue emozioni. Questo può farti sentire come se il tuo valore non venisse riconosciuto, il che è una sensazione molto dolorosa.
La domanda centrale qui sembra essere: come puoi imparare a lasciar andare questa rabbia e a non lasciare che ti consumi?
Focalizzati su di te: Spesso ci arrabbiamo perché sentiamo che gli altri ci stanno togliendo qualcosa, come il rispetto o l'attenzione. Una cosa che può aiutare è concentrarsi su quello che tu puoi fare per te stesso, indipendentemente da come gli altri ti trattano. Questo non significa accettare comportamenti inappropriati, ma piuttosto riconoscere che il tuo valore non dipende dal modo in cui gli altri ti vedono o ti trattano.
Comprendere le proprie emozioni: La rabbia e il disgusto che provi sono segnali che indicano che qualcosa non va, che i tuoi confini sono stati violati. Invece di cercare di sopprimere queste emozioni, prova a esplorarle. Cosa ti dicono su di te? Forse c’è una parte di te che ha bisogno di essere ascoltata, che cerca riconoscimento e rispetto. Dare spazio a queste emozioni può essere un primo passo per iniziare a guarire.
Riflessione e distacco: Considera l’idea che le persone che ti deludono potrebbero non avere la capacità di offrirti quello di cui hai bisogno. Non perché tu non lo meriti, ma perché loro stessi sono limitati. Accettare questo può aiutarti a non prendere i loro comportamenti sul personale e a distaccarti emotivamente.
Riconnettersi con ciò che conta: Infine, cerca di riconnetterti con ciò che davvero conta per te. Se qualcuno non rispetta i tuoi valori o non ti tratta come meriti, potrebbe essere più salutare allontanarsi emotivamente da quella persona. Riconosci il tuo valore e circondati di chi lo vede e lo apprezza.
Non è facile "fregarsene", ma lavorare su di te e sulle tue reazioni può darti la forza per farlo. Spero che queste riflessioni ti aiutino a trovare un po’ di pace interiore.
Gentilissimo,
percepisco profondamente il malessere e il disagio che prova nei confronti di chi, a suo avviso, non rispetta i suoi sentimenti, i suoi valori e i confini posti. È del tutto comprensibile che provi risentimento quando avverte una mancanza di rispetto reciproco e un percepito squilibrio nei rapporti interpersonali, soprattutto quando i suoi bisogni e valori vengono ignorati o sminuiti da persone a cui ha dedicato tanto. È possibile che lei sia particolarmente sensibile e attento alle esigenze degli altri, nel tentativo di costruire buone relazioni. Tuttavia, potrebbe essere che, in virtù di questa esigenza, lei sia particolarmente vulnerabile ai sentimenti di rifiuto e trascuratezza, specie, come nell'esempio portato, nei confronti di amici stretti per cui si è profuso. Quando questi sentimenti emergono, sembra che in lei si inneschino reazioni emotive intense, che la spingono ad allontanarsi da chi le provoca sofferenza, percependo un venir meno della mutualità e della relazione autentica desiderata. In questo senso, le relazioni possono rendere maggiormente vulnerabili le persone.
Riflettere su questi aspetti potrebbe essere un punto importante su cui lavorare; ciò aumenterebbe la consapevolezza di Sé e l’aiuterebbe a comprendere meglio l’origine dei suoi comportamenti di "avvicinamento" e le sue reazioni di allontanamento. Un lavoro introspettivo potrebbe rivelarsi molto utile, soprattutto considerando che il distacco che cerca di mantenere sembra non essere efficace nel ridurre il disagio (avvertito anche a livello somatico) quando l’altra persona si riaffaccia, facendo “la gnorri”, infrangendo i limiti che lei ha cercato di stabilire a protezione del Sè. Potrebbe essere utile inoltre esplorare delle strategie per sviluppare un distacco emotivo sano dalle persone che considera realmente dannose o irrispettose, evitando di rimanere intrappolato nel risentimento, il quale lega alla relazione, anziché sciogliere da essa. Ricordi: lei non è una “palla d’acciaio”; è naturale che senta e si risenta delle manchevolezze subite, specie quando ha investito tanto nella relazione. Non sarà facile ignorare ciò che le è stato inflitto d’amblè, ma spero che queste riflessioni possano offrirle qualche spunto utile per attivarsi in un lavoro che l’aiuterà a conoscersi e a stare sempre meglio in relazione.
percepisco profondamente il malessere e il disagio che prova nei confronti di chi, a suo avviso, non rispetta i suoi sentimenti, i suoi valori e i confini posti. È del tutto comprensibile che provi risentimento quando avverte una mancanza di rispetto reciproco e un percepito squilibrio nei rapporti interpersonali, soprattutto quando i suoi bisogni e valori vengono ignorati o sminuiti da persone a cui ha dedicato tanto. È possibile che lei sia particolarmente sensibile e attento alle esigenze degli altri, nel tentativo di costruire buone relazioni. Tuttavia, potrebbe essere che, in virtù di questa esigenza, lei sia particolarmente vulnerabile ai sentimenti di rifiuto e trascuratezza, specie, come nell'esempio portato, nei confronti di amici stretti per cui si è profuso. Quando questi sentimenti emergono, sembra che in lei si inneschino reazioni emotive intense, che la spingono ad allontanarsi da chi le provoca sofferenza, percependo un venir meno della mutualità e della relazione autentica desiderata. In questo senso, le relazioni possono rendere maggiormente vulnerabili le persone.
Riflettere su questi aspetti potrebbe essere un punto importante su cui lavorare; ciò aumenterebbe la consapevolezza di Sé e l’aiuterebbe a comprendere meglio l’origine dei suoi comportamenti di "avvicinamento" e le sue reazioni di allontanamento. Un lavoro introspettivo potrebbe rivelarsi molto utile, soprattutto considerando che il distacco che cerca di mantenere sembra non essere efficace nel ridurre il disagio (avvertito anche a livello somatico) quando l’altra persona si riaffaccia, facendo “la gnorri”, infrangendo i limiti che lei ha cercato di stabilire a protezione del Sè. Potrebbe essere utile inoltre esplorare delle strategie per sviluppare un distacco emotivo sano dalle persone che considera realmente dannose o irrispettose, evitando di rimanere intrappolato nel risentimento, il quale lega alla relazione, anziché sciogliere da essa. Ricordi: lei non è una “palla d’acciaio”; è naturale che senta e si risenta delle manchevolezze subite, specie quando ha investito tanto nella relazione. Non sarà facile ignorare ciò che le è stato inflitto d’amblè, ma spero che queste riflessioni possano offrirle qualche spunto utile per attivarsi in un lavoro che l’aiuterà a conoscersi e a stare sempre meglio in relazione.
Gentile,
quando investiamo tempo, affetto e stima in una relazione, è naturale aspettarsi reciprocità e rispetto. Tuttavia, quando questi aspetti vengono a mancare, è facile sentirsi feriti e provare quel "fastidio" o malessere di cui parla, soprattutto quando la persona che ci ha deluso torna come se nulla fosse.
Il suo desiderio di "fregarsene" potrebbe derivare dal voler proteggere sé stesso dalle emozioni negative che queste situazioni le causano. Tuttavia, è importante riconoscere che il fastidio che prova non è solo una reazione superficiale, ma un segnale che qualcosa, per lei, non è stato affrontato o risolto del tutto. Spesso, la difficoltà sta proprio nel cercare di accettare ciò che non possiamo cambiare negli altri e nel trovare un modo per gestire le nostre aspettative.
Un primo passo potrebbe essere quello di riflettere su cosa esattamente la ferisce in queste situazioni: è la mancanza di rispetto? Il sentirsi messo da parte? Il vedere che gli altri non danno la stessa importanza ai suoi tempi e alle sue esigenze? Capire meglio cosa le provoca questa reazione può aiutarla a gestirla.
Per imparare a "fregarsene" davvero, potrebbe essere utile lavorare sull'accettazione. Accettare che le persone hanno limiti, che non sempre agiscono nel modo che ci aspettiamo, e che, purtroppo, non possiamo controllare le loro scelte. Questo non significa giustificare comportamenti che la fanno star male, ma piuttosto cercare di non permettere a questi comportamenti di influenzare troppo il suo stato d'animo.
Un altro aspetto su cui potrebbe riflettere è la sua capacità di stabilire confini chiari. Ha già fatto passi importanti, come esprimere il suo punto di vista e allontanarsi quando ha sentito che la situazione non era più sostenibile. Continuare a mantenere questi confini è fondamentale per il suo benessere.
Infine, non deve sentirsi in colpa per il fastidio che prova. È una reazione normale e umana. Il lavoro che può fare è più orientato verso come gestire queste emozioni: accettarle, comprenderle e poi decidere consapevolmente di non lasciare che influenzino troppo la sua vita. Questo potrebbe richiedere del tempo e, se sente che le è difficile farlo da solo, un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a trovare strategie più efficaci per gestire queste situazioni.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
Carissimo, non credo che tu abbia bisogno di imparare a fregartene nei rapporti interpersonali ma piuttosto hai necessità di approfondire le motivazioni che ti inducono a stare male. A volte non ci accorgiamo ma l'effetto del comportamento di alcune persone viene amplificato dalle nostre emozioni. Dal tuo racconto si percepiscono pensieri rancorosi e rabbiosi, rimuginio e paranoie che sarebbe utile approfondire in colloquio con un esperto. Elaborare queste emozioni negative ti consentirebbe di non stare male e vivere più serenamente il rapporto con gli altri. Sono a disposizione per necessità. Un caro saluto. Dott.ssa Anna Verrino
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Buonasera, il suo approccio alle relazioni è il risultato delle sue esperienze passate che hanno nel tempo forgiato il suo carattere. Con una psicoterapia adeguata è possibile andare a sviscerare lati profondi di lei e dare un senso alternativo,una lettura diversa della sua storia e un perché al
suo stare male. Più che altro le domande che mi farei sono altre. Ad esempio perché sente tutto questo bisogno di sentirsi riconosciuto costantemente dagli altri? Si aspetta tanto dagli altri, perché?
Il lavoro è lungo e tortuoso, è possibile che inizialmente non le piaccia cosa potrebbe scoprire di lei, tuttavia è una strada obbligata per ritrovare un po' di pace interiore.
suo stare male. Più che altro le domande che mi farei sono altre. Ad esempio perché sente tutto questo bisogno di sentirsi riconosciuto costantemente dagli altri? Si aspetta tanto dagli altri, perché?
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Gentile utente mi spiace apprendere che la sua rabbia e il suo risentimento sono fonte di grande turbamento. Se vuole penso che potrebbe essere utile parlarne in terapia con un professionista per cercare di capire quali bisogni ci sono dietro questo suo stato d'animo e come mai è così infastidito da questi comportamenti delle persone che descrive. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Gentile utente,
posso immaginare quanto le dinamiche che ha descritto e le diverse situazioni che si trova a vivere le provochino malessere e disagio. Come accennato da altri colleghi, la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia o di supporto psicologico per meglio elaborare ciò che ha descritto é un’opzione da prendere in considerazione. In uno spazio protetto, potrebbe essere possibile per lei esplorare con maggiore profondità i suoi vissuti e costruire delle spiegazioni che la aiutino a stare meglio. Per quanto riguarda il senso di disgusto che citava, spesso si tratta di uno stato emotivo che si presenta in maniera pervasiva per coprirne altri, quali ad esempio il dolore o la paura. Penso potrebbe essere interessante per lei andare più a fondo sulla questione, prendendo questa come un’occasione per costruire il suo benessere con se stesso e nelle relazioni.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento e la saluto cordialmente
Dottoressa Paola Grasso
posso immaginare quanto le dinamiche che ha descritto e le diverse situazioni che si trova a vivere le provochino malessere e disagio. Come accennato da altri colleghi, la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia o di supporto psicologico per meglio elaborare ciò che ha descritto é un’opzione da prendere in considerazione. In uno spazio protetto, potrebbe essere possibile per lei esplorare con maggiore profondità i suoi vissuti e costruire delle spiegazioni che la aiutino a stare meglio. Per quanto riguarda il senso di disgusto che citava, spesso si tratta di uno stato emotivo che si presenta in maniera pervasiva per coprirne altri, quali ad esempio il dolore o la paura. Penso potrebbe essere interessante per lei andare più a fondo sulla questione, prendendo questa come un’occasione per costruire il suo benessere con se stesso e nelle relazioni.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento e la saluto cordialmente
Dottoressa Paola Grasso
Grazie per aver condiviso la tua esperienza e i tuoi sentimenti in modo così aperto e dettagliato. La situazione che descrivi è comprensibile e riflette un profondo disagio che molte persone provano quando si sentono deluse o non rispettate nelle relazioni interpersonali. È normale desiderare di "fregarsene" e andare avanti, ma quando i sentimenti di delusione e di ingiustizia sono forti, può essere difficile riuscirci.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a riflettere e, forse, a trovare un modo per affrontare questa situazione:
1. **Riconoscere e accettare le emozioni:** Il primo passo per affrontare questo disagio è riconoscere e accettare le tue emozioni, senza giudicarle. È normale sentirsi feriti, frustrati o persino disgustati quando ci si sente trattati con poco rispetto. Queste emozioni sono segnali che qualcosa non va e che i tuoi bisogni e valori sono stati violati.
2. **Comprendere il potere dei confini personali:** I confini personali sono fondamentali per mantenere relazioni sane e rispettose. La tua decisione di allontanarti da questa persona è un esempio di come hai cercato di proteggere i tuoi confini. Tuttavia, è altrettanto importante capire che le persone hanno modi diversi di gestire i confini. Il comportamento dell'altra persona potrebbe riflettere la sua incapacità di gestire i confini in modo sano, e non necessariamente un'intenzione deliberata di ferirti.
3. **Distinguere tra aspettative e realtà:** Spesso, la delusione deriva dalla discrepanza tra ciò che ci aspettiamo dalle persone e ciò che realmente accade. Potrebbe essere utile riflettere sulle tue aspettative nei confronti delle persone e valutare se sono realistiche o se possono essere riviste. Ad esempio, aspettarsi che tutti comprendano e rispettino i tuoi confini come faresti tu è un desiderio legittimo, ma nella realtà non tutti hanno la stessa sensibilità o maturità emotiva.
4. **Riconoscere il tuo potere di scelta:** Puoi scegliere come rispondere alle situazioni. Anche se è normale sentirsi feriti, hai il potere di decidere come reagire. Potresti decidere di non rispondere ai messaggi o di rispondere in modo che rifletta i tuoi sentimenti, ma senza aggressività. È possibile esprimere la tua posizione fermamente e con rispetto, senza dover necessariamente "aggredire" verbalmente.
5. **Spostare il focus su te stesso:** Quando ci si sente delusi o non rispettati, può essere utile spostare l'attenzione su ciò che è sotto il tuo controllo: il tuo benessere. Concentrarti su te stesso, sui tuoi interessi e sulle tue passioni può aiutarti a ridurre l'importanza che dai alle azioni degli altri. Prendersi cura di sé, fisicamente ed emotivamente, è un modo per rafforzare la tua autostima e la tua resilienza.
6. **Lavorare sull'accettazione:** L'accettazione non significa approvare il comportamento degli altri, ma riconoscere che non puoi controllare le loro azioni o reazioni. Accettare che alcune persone possano non capire o rispettare i tuoi confini può liberarti dal bisogno di cercare costantemente di cambiarle. Questo può aiutarti a "fregartene" nel senso positivo del termine, lasciando andare l'ansia e il malessere legati alla situazione.
7. **Considerare un percorso di crescita personale:** Se questi sentimenti di delusione e rabbia sono ricorrenti, potrebbe essere utile esplorarli più a fondo con l'aiuto di un professionista. Un percorso psicologico può offrirti strumenti per gestire meglio le tue emozioni, comprendere i tuoi schemi relazionali e sviluppare una maggiore resilienza.
Ricorda che il percorso verso l'accettazione e la serenità è un processo, e non esiste una soluzione immediata. Dare tempo a te stesso per riflettere e lavorare su queste dinamiche è fondamentale. Non esitare a cercare supporto, se necessario, per aiutarti a navigare attraverso queste sfide emotive.
Ti auguro di trovare la serenità che cerchi e di continuare a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a riflettere e, forse, a trovare un modo per affrontare questa situazione:
1. **Riconoscere e accettare le emozioni:** Il primo passo per affrontare questo disagio è riconoscere e accettare le tue emozioni, senza giudicarle. È normale sentirsi feriti, frustrati o persino disgustati quando ci si sente trattati con poco rispetto. Queste emozioni sono segnali che qualcosa non va e che i tuoi bisogni e valori sono stati violati.
2. **Comprendere il potere dei confini personali:** I confini personali sono fondamentali per mantenere relazioni sane e rispettose. La tua decisione di allontanarti da questa persona è un esempio di come hai cercato di proteggere i tuoi confini. Tuttavia, è altrettanto importante capire che le persone hanno modi diversi di gestire i confini. Il comportamento dell'altra persona potrebbe riflettere la sua incapacità di gestire i confini in modo sano, e non necessariamente un'intenzione deliberata di ferirti.
3. **Distinguere tra aspettative e realtà:** Spesso, la delusione deriva dalla discrepanza tra ciò che ci aspettiamo dalle persone e ciò che realmente accade. Potrebbe essere utile riflettere sulle tue aspettative nei confronti delle persone e valutare se sono realistiche o se possono essere riviste. Ad esempio, aspettarsi che tutti comprendano e rispettino i tuoi confini come faresti tu è un desiderio legittimo, ma nella realtà non tutti hanno la stessa sensibilità o maturità emotiva.
4. **Riconoscere il tuo potere di scelta:** Puoi scegliere come rispondere alle situazioni. Anche se è normale sentirsi feriti, hai il potere di decidere come reagire. Potresti decidere di non rispondere ai messaggi o di rispondere in modo che rifletta i tuoi sentimenti, ma senza aggressività. È possibile esprimere la tua posizione fermamente e con rispetto, senza dover necessariamente "aggredire" verbalmente.
5. **Spostare il focus su te stesso:** Quando ci si sente delusi o non rispettati, può essere utile spostare l'attenzione su ciò che è sotto il tuo controllo: il tuo benessere. Concentrarti su te stesso, sui tuoi interessi e sulle tue passioni può aiutarti a ridurre l'importanza che dai alle azioni degli altri. Prendersi cura di sé, fisicamente ed emotivamente, è un modo per rafforzare la tua autostima e la tua resilienza.
6. **Lavorare sull'accettazione:** L'accettazione non significa approvare il comportamento degli altri, ma riconoscere che non puoi controllare le loro azioni o reazioni. Accettare che alcune persone possano non capire o rispettare i tuoi confini può liberarti dal bisogno di cercare costantemente di cambiarle. Questo può aiutarti a "fregartene" nel senso positivo del termine, lasciando andare l'ansia e il malessere legati alla situazione.
7. **Considerare un percorso di crescita personale:** Se questi sentimenti di delusione e rabbia sono ricorrenti, potrebbe essere utile esplorarli più a fondo con l'aiuto di un professionista. Un percorso psicologico può offrirti strumenti per gestire meglio le tue emozioni, comprendere i tuoi schemi relazionali e sviluppare una maggiore resilienza.
Ricorda che il percorso verso l'accettazione e la serenità è un processo, e non esiste una soluzione immediata. Dare tempo a te stesso per riflettere e lavorare su queste dinamiche è fondamentale. Non esitare a cercare supporto, se necessario, per aiutarti a navigare attraverso queste sfide emotive.
Ti auguro di trovare la serenità che cerchi e di continuare a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Comprendo bene il suo stato d'animo e le difficoltà che sta affrontando nei rapporti interpersonali. È normale sentirsi delusi e frustrati quando le nostre aspettative nei confronti delle persone non vengono rispettate. Tuttavia, è importante ricordare che spesso le aspettative che ci portano a provare questi sentimenti sono nostre e non necessariamente riflettono la realtà o le intenzioni altrui.
Le aspettative nascono da ciò che riteniamo giusto o da come desideriamo che le persone si comportino. Quando queste aspettative vengono disattese, è facile incorrere in sentimenti di delusione e malessere. È fondamentale, quindi, lavorare su di esse e non soltanto sulle azioni degli altri.
Può essere utile riflettere su quale sia l'origine delle sue aspettative e se siano realistiche nei rapporti che ha con le persone. Chiedersi perché ha determinati criteri e se sono condivisi o meno può portarla a una maggiore comprensione delle dinamiche relazionali.
Inoltre, la comunicazione è un elemento chiave: se non ci sono dialoghi aperti e sinceri, sarà difficile comprendere le reali intenzioni degli altri. A volte, una persona potrebbe non rendersi conto dell'impatto delle proprie azioni, e parlarne potrebbe portare a un chiarimento.
La strada per "fregarsene" di certe situazioni o di certe persone può essere lunga e richiedere tempo, ma il primo passo è riconoscere che ha il controllo delle sue emozioni e della sua reazione a ciò che accade intorno a lei. Mantenendo la tua autostima e i tuoi valori al centro, può costruire relazioni più sane e soddisfacenti attraverso un percorso psicologico.
Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o per ascoltarla, cordialmente.
Dott.ssa Tatiana Pasino
Le aspettative nascono da ciò che riteniamo giusto o da come desideriamo che le persone si comportino. Quando queste aspettative vengono disattese, è facile incorrere in sentimenti di delusione e malessere. È fondamentale, quindi, lavorare su di esse e non soltanto sulle azioni degli altri.
Può essere utile riflettere su quale sia l'origine delle sue aspettative e se siano realistiche nei rapporti che ha con le persone. Chiedersi perché ha determinati criteri e se sono condivisi o meno può portarla a una maggiore comprensione delle dinamiche relazionali.
Inoltre, la comunicazione è un elemento chiave: se non ci sono dialoghi aperti e sinceri, sarà difficile comprendere le reali intenzioni degli altri. A volte, una persona potrebbe non rendersi conto dell'impatto delle proprie azioni, e parlarne potrebbe portare a un chiarimento.
La strada per "fregarsene" di certe situazioni o di certe persone può essere lunga e richiedere tempo, ma il primo passo è riconoscere che ha il controllo delle sue emozioni e della sua reazione a ciò che accade intorno a lei. Mantenendo la tua autostima e i tuoi valori al centro, può costruire relazioni più sane e soddisfacenti attraverso un percorso psicologico.
Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o per ascoltarla, cordialmente.
Dott.ssa Tatiana Pasino
Salve,
Più che imparare a fregarsene forse ci sarebbe da chiedere: come mai sto così male?che cosa mi fa star male? Perché nelle sue parole sembra uscire dolore, leggendo arriva questa percezione a me.
Dare importanza o meno a ciò che ci circonda e a ciò che ci viene detto, deriva dal nostro vissuto, da quello che ci rievoca ciò che l’altro ci dice o ci fa.
Quindi potrebbe, a parer mio, interrogarsi privatamente con uno psicologo/a, per esplicitare meglio il tutto e valutare dei possibili incontri di supporto psicologico per la gestione delle emozioni. Ogni nostra emozione ha un origine e prende forme diverse a seconda di ciò che viviamo e ci rievoca.
Cordialmente
Più che imparare a fregarsene forse ci sarebbe da chiedere: come mai sto così male?che cosa mi fa star male? Perché nelle sue parole sembra uscire dolore, leggendo arriva questa percezione a me.
Dare importanza o meno a ciò che ci circonda e a ciò che ci viene detto, deriva dal nostro vissuto, da quello che ci rievoca ciò che l’altro ci dice o ci fa.
Quindi potrebbe, a parer mio, interrogarsi privatamente con uno psicologo/a, per esplicitare meglio il tutto e valutare dei possibili incontri di supporto psicologico per la gestione delle emozioni. Ogni nostra emozione ha un origine e prende forme diverse a seconda di ciò che viviamo e ci rievoca.
Cordialmente
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