Salve una curiosità... soffro d'ansia molto forte, quando prendo i farmaci mi sento bene. Solo che h
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Salve una curiosità... soffro d'ansia molto forte, quando prendo i farmaci mi sento bene. Solo che ho il timore di dover continuare con i farmaci per tutta la mia vita. L'ansia scomparirà dopo un po, oppure dovrò proseguire ad assumere ansiolitici?
Gentile utente, il farmaco è sicuramente un ottimo strumento per la regolazione degli stati ansiosi, il loro effetto rapido e risolutivo sono di grande aiuto. Tuttavia per una risoluzione efficacie e una maggiore gestione degli stati ansiosi, sarebbe utile che lei affiancasse alla terapia farmacologica un percorso psicologico. Poichè la terapia le potrà permettere di comprendere le cause del suo malessere, conoscerne la forma, le origini ed i trigger scatenanti. In terapia potrà apprendere delle strategie per ridurre l'ansia, riconoscere quali sono i pensieri che le generano maggior ansia. Conoscere i suoi vissuti la aiuterà a gestire meglio ciò che le accade. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Buongiorno, solitamente per le problematiche d'ansia, oltre al trattamento farmacologico (che è un trattamento che agisce sul sintomo, ma non sulla causa sottostante), è molto utile intraprendere un percorso di psicoterapia, teso ad indagare proprio le cause (pensieri, situazioni, emozioni) che favoriscono l'insorgere dell'ansia. Quindi, per rispondere alla sua domanda, generalmente gli ansiolitici vengono usati come trattamento "d'appoggio" con efficacia nel breve termine per gestire stati d'ansia particolarmente intensi ed invalidanti, ma la psicoterapia rimane il trattamento più risolutivo ed efficace a lungo termine
Buongiorno,
si può sicuramente guarire dall'ansia e nel tempo interrompere i farmaci, però questa dev'essere trattata combinando il trattamento farmacologico con una terapia di supporto psicologico, per trovare l'origine della problematica e delle risorse adeguate per superarla.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
si può sicuramente guarire dall'ansia e nel tempo interrompere i farmaci, però questa dev'essere trattata combinando il trattamento farmacologico con una terapia di supporto psicologico, per trovare l'origine della problematica e delle risorse adeguate per superarla.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Gentile utente buongiorno.
Questi ansiolitici da chi le vengono prescritti? La domanda è importante per capire se lei è già in cura da uno psichiatra, oppure se questa diagnosi di ansia l'ha fatta il medico curante, o chi per esso.
Ad ogni modo il metodo più efficace per liberarsi dall'ansia è l'intervento psicologico o psicoterapeutico!
Gli ansiolitici sono famaci palliativi, agiscono sui sintomi dell'ansia modificando la sensibilità neuronale ai neurotrasmettitori implicati nelle reazioni ansiogene. Come tali, questi farmaci hanno effetti transitori e possono causare assuefazione a lungo andare, cioè ne serviranno dosaggi crescenti per avere lo stesso effetto. Quel che è certo è che non curano le cause dell'ansia!
L'intervento dello Psicologo o Psicoterapeuta è determinante per comprendere le dinamiche che portano agli stati d'ansia, e per iniziare un percorso di gestione delle situazioni ansiogene, fino a limitarne gli effetti negativi sul comportamento e sul vissuto interiore.
Il mio consiglio è di chiedere quanto prima una consulenza psicologica per iniziare ad indagare il suo problema d'ansia e decidere qual è il percorso migliore per lei dal punto di vista terapeutico.
Sono a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Questi ansiolitici da chi le vengono prescritti? La domanda è importante per capire se lei è già in cura da uno psichiatra, oppure se questa diagnosi di ansia l'ha fatta il medico curante, o chi per esso.
Ad ogni modo il metodo più efficace per liberarsi dall'ansia è l'intervento psicologico o psicoterapeutico!
Gli ansiolitici sono famaci palliativi, agiscono sui sintomi dell'ansia modificando la sensibilità neuronale ai neurotrasmettitori implicati nelle reazioni ansiogene. Come tali, questi farmaci hanno effetti transitori e possono causare assuefazione a lungo andare, cioè ne serviranno dosaggi crescenti per avere lo stesso effetto. Quel che è certo è che non curano le cause dell'ansia!
L'intervento dello Psicologo o Psicoterapeuta è determinante per comprendere le dinamiche che portano agli stati d'ansia, e per iniziare un percorso di gestione delle situazioni ansiogene, fino a limitarne gli effetti negativi sul comportamento e sul vissuto interiore.
Il mio consiglio è di chiedere quanto prima una consulenza psicologica per iniziare ad indagare il suo problema d'ansia e decidere qual è il percorso migliore per lei dal punto di vista terapeutico.
Sono a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, se sta seguendo una cura farmacologica avrà senz’altro un medico psichiatra di riferimento che le avrà fatto la prescrizione. Se assocerà al trattamento farmacologico un percorso psicoterapico sicuramente avrà modo, nel tempo, di valutare uno scalaggio dei farmaci (sempre sotto controllo medico) fino a giungere a una sospensione totale. L’ansia è “un sintomo” e, come tutti i sintomi, sono trattabili e, quindi, reversibili. Attraverso un percorso di terapia avrà modo infatti di strutturare quelle strategie e rafforzare quelle risorse funzionali che andranno a compensare ciò che adesso sta svolgendo il farmaco. Restando a disposizione, la saluto cordialmente
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, concordo con i colleghi che la invitano ad intraprendere un percorso di psicoterapia. Le consiglio anche di dedicarsi a qualche attività fisica di suo gradimento. L'esercizio fisico produce grandi benefici.
Buongiorno, sicuramente il trattamento farmacologico è di aiuto. Le consiglio di associare a quest'ultimo un percorso di psicoterapia e di svolgere, per quanto possibile, delle attività di suo gradimento (sport, hobbies..). Cordiali saluti.
Buongiorno Gentile utente, comprendo la sua richiesta. Sicuramente il farmaco è di grande aiuto, ma le consiglio di affiancarlo a un percorso di supporto psicologico in modo da poter indagare la causa della sua ansia e lavorare su quello. Resto a disposizione, saluti.
Dott.ssa Chiara Maffioletti
Dott.ssa Chiara Maffioletti
Buongiorno, per qualsiasi informazione sul farmaco, efficacia , tempi di somministrazione e di latenza dovrebbe condividere i suoi dubbi con il suo psichiatra. Tuttavia la letteratura scientifica è concorde nel promuovere un intervento in sinergia tra farmaco e psicoterapia per ottenere effetti incisivi sulla psicopatologia. Perciò le consiglio di richiedere, a sostegno della terapia farmacologica, un consulto psicologico in modo da affrontare la propria ansia con strategie che risalgano alla causa del problema e non semplicemente alla cura dello stesso. Cordialmente.
Salve, grazie per la sa condivisione. se ha domande sulla somministrazione di farmaci le consiglio di chiedere a chi glieli ha prescritti. Nl frattempo, le consiglio di associare la sua cura ad un percorso psicologico, per affrontare in maniera più approfondita la sua storia.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Salve. Sicuramente l'ansia può essere curata con il farmaco, ma un percorso di terapia piano piano con il tempo le permetterebbe di arrivare a lasciare il farmaco, dal momento che verrebbero trasformate e comprese le dinamiche che hanno generato l'ansia.
Per qualsiasi ulteriore informazione sono a sua disposizione.
Cordiali saluti.
Stefania Russo
Per qualsiasi ulteriore informazione sono a sua disposizione.
Cordiali saluti.
Stefania Russo
Buongiorno gentile utente,
La terapia farmacologica a base di ansiolitici (es. benzodiazepine) può essere un valido ausilio per trattare i sintomi d’ansia in acuto grazie alle loro ottime proprietà farmacocinetiche. Si tratta, infatti, di psicofarmaci che hanno una breve latenza d’azione e che permettono al paziente di sperimentare nel breve termine una rapida riduzione dell’elevazione dell’arousal fisiologico, provocando una sensazione di sollievo emotivo. Tuttavia, gli ansiolitici dovrebbero essere somministrati al bisogno e non in maniera continuativa per via della loro capacità di creare dipendenza. Le consiglio, quindi, di affiancare al trattamento farmacologico una terapia psicologica affinché possa apprendere delle tecniche di gestione degli stati ansiosi che abbiano degli effetti più duraturi e meglio comprendere le cause e i fattori che concorrono al mantenimento della sua ansia ostacolando il processo di remissione sintomatologica e il ripristino di un buon livello di funzionamento. La psicoterapia rimane il trattamento più efficace e risolutivo nel lungo termine. In particolare, la terapia cognitivo comportamentale è stata annoverata dalle linee guida internazionali tra i trattamenti evidence-based di maggior comprovata efficacia per i disturbi ansia identificando e modificando le cognizioni rigide e disfunzionali che elicitano gli stati ansiosi. Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Ludovica Giani
La terapia farmacologica a base di ansiolitici (es. benzodiazepine) può essere un valido ausilio per trattare i sintomi d’ansia in acuto grazie alle loro ottime proprietà farmacocinetiche. Si tratta, infatti, di psicofarmaci che hanno una breve latenza d’azione e che permettono al paziente di sperimentare nel breve termine una rapida riduzione dell’elevazione dell’arousal fisiologico, provocando una sensazione di sollievo emotivo. Tuttavia, gli ansiolitici dovrebbero essere somministrati al bisogno e non in maniera continuativa per via della loro capacità di creare dipendenza. Le consiglio, quindi, di affiancare al trattamento farmacologico una terapia psicologica affinché possa apprendere delle tecniche di gestione degli stati ansiosi che abbiano degli effetti più duraturi e meglio comprendere le cause e i fattori che concorrono al mantenimento della sua ansia ostacolando il processo di remissione sintomatologica e il ripristino di un buon livello di funzionamento. La psicoterapia rimane il trattamento più efficace e risolutivo nel lungo termine. In particolare, la terapia cognitivo comportamentale è stata annoverata dalle linee guida internazionali tra i trattamenti evidence-based di maggior comprovata efficacia per i disturbi ansia identificando e modificando le cognizioni rigide e disfunzionali che elicitano gli stati ansiosi. Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Ludovica Giani
Salve,
apprezzo la sua sincerità nel condividere le sue preoccupazioni riguardo all'ansia e all'uso degli ansiolitici. È comune avere domande e dubbi riguardo al percorso terapeutico e al possibile impatto a lungo termine.
Gli ansiolitici possono offrire un sollievo immediato dai sintomi dell'ansia e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, è importante comprendere che il trattamento dell'ansia può variare da persona a persona. Alcuni individui notano un miglioramento significativo nel tempo e possono gradualmente ridurre o interrompere l'uso degli ansiolitici, sotto la supervisione del medico curante.
L'ansia può essere influenzata da molteplici fattori, tra cui eventi di vita, condizioni personali e modalità di gestione. La terapia psicologica, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, può aiutare ad affrontare le radici dell'ansia, acquisire nuove abilità di coping e lavorare sulla gestione dei sintomi in modo più duraturo.
È fondamentale discutere apertamente con il proprio medico o uno psicologo su come si sente nei confronti dell'assunzione degli ansiolitici e di quale potrebbe essere il piano terapeutico più adatto al suo caso specifico. La scelta di proseguire con gli ansiolitici o di cercare alternative dipenderà da vari fattori, tra cui il suo benessere complessivo, le strategie di coping che sta imparando e il supporto che riceve.
Sono qui per offrirle un sostegno e per rispondere alle sue domande mentre esplora le opzioni terapeutiche disponibili. Resto a disposizione per ulteriori discussioni o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Ilaria
apprezzo la sua sincerità nel condividere le sue preoccupazioni riguardo all'ansia e all'uso degli ansiolitici. È comune avere domande e dubbi riguardo al percorso terapeutico e al possibile impatto a lungo termine.
Gli ansiolitici possono offrire un sollievo immediato dai sintomi dell'ansia e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, è importante comprendere che il trattamento dell'ansia può variare da persona a persona. Alcuni individui notano un miglioramento significativo nel tempo e possono gradualmente ridurre o interrompere l'uso degli ansiolitici, sotto la supervisione del medico curante.
L'ansia può essere influenzata da molteplici fattori, tra cui eventi di vita, condizioni personali e modalità di gestione. La terapia psicologica, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, può aiutare ad affrontare le radici dell'ansia, acquisire nuove abilità di coping e lavorare sulla gestione dei sintomi in modo più duraturo.
È fondamentale discutere apertamente con il proprio medico o uno psicologo su come si sente nei confronti dell'assunzione degli ansiolitici e di quale potrebbe essere il piano terapeutico più adatto al suo caso specifico. La scelta di proseguire con gli ansiolitici o di cercare alternative dipenderà da vari fattori, tra cui il suo benessere complessivo, le strategie di coping che sta imparando e il supporto che riceve.
Sono qui per offrirle un sostegno e per rispondere alle sue domande mentre esplora le opzioni terapeutiche disponibili. Resto a disposizione per ulteriori discussioni o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Ilaria
Buongiorno.
L'ansia, per quanto sgradevole, è una emozione che il nostro corpo ulitizza per dirci che qualcosa non va.
Il farmaco, per quanto possa essere utile nel breve termine, da solo non può risolvere il problema.
Bisogna capire e affrontare quello che la sua ansia sta cercando di segnalarle. Uno psicologo le può essere di aiuto in questo percorso.
cordiali saluti
L'ansia, per quanto sgradevole, è una emozione che il nostro corpo ulitizza per dirci che qualcosa non va.
Il farmaco, per quanto possa essere utile nel breve termine, da solo non può risolvere il problema.
Bisogna capire e affrontare quello che la sua ansia sta cercando di segnalarle. Uno psicologo le può essere di aiuto in questo percorso.
cordiali saluti
Salve e grazie per la sua condivisione. I disturbi d'ansia richiedono frequentemente un intervento farmacologico volto a migliorare la qualità della vita ed alleviare il sintomo. Contemporaneamente è bene intraprendere un percorso psicoterapico per comprendere al meglio quanto sperimentato, le cause e le funzioni del sintomo. Tale lavoro è fondamentale in un'ottica di prevenzione e cura del disagio.
Per qualsiasi chiarimento resto a sua disposizione. Un caro saluto.
Dr. Omar Isa
Per qualsiasi chiarimento resto a sua disposizione. Un caro saluto.
Dr. Omar Isa
Gentile Utente, l'ansia viene anche definita "paura anticipatoria" per spiegare bene 2 aspetti:
1) è paura, un'attivazione fisica e fisiologica che si ha in risposta a qualcosa che ci preoccupa/spaventa. Provare paura di per sè non è patologico, è un'emozione come altre ed è anzi sano provarle.
2) è anticipatoria, non si attiva quando la cosa che preoccupa/spaventa è già presente ma quando vi è il sospetto che stia per arrivare. Questo rende più difficile capire che cosa scateni l'ansia, non vi è un chiaro pericolo ma la sensazione che stia per arrivare.
Possiamo quindi dirci che il suo corpo sta rispondendo a qualcosa, i farmaci sono molto efficaci nello spegnere la risposta ma non esiste farmaco che agisca su ciò che scatena la risposta.
Un percorso di supporto psicologico è un modo per agire sulle cause dell'ansia, esplorando è possibile capire quali siano e quali siano le strategie utili per evitare che il corpo si attivi così tanto.
Spero di essere stato utile, avesse altre curiosità mi scriva pure in chat e risponderò.
Dottor Mauro Simonetti
1) è paura, un'attivazione fisica e fisiologica che si ha in risposta a qualcosa che ci preoccupa/spaventa. Provare paura di per sè non è patologico, è un'emozione come altre ed è anzi sano provarle.
2) è anticipatoria, non si attiva quando la cosa che preoccupa/spaventa è già presente ma quando vi è il sospetto che stia per arrivare. Questo rende più difficile capire che cosa scateni l'ansia, non vi è un chiaro pericolo ma la sensazione che stia per arrivare.
Possiamo quindi dirci che il suo corpo sta rispondendo a qualcosa, i farmaci sono molto efficaci nello spegnere la risposta ma non esiste farmaco che agisca su ciò che scatena la risposta.
Un percorso di supporto psicologico è un modo per agire sulle cause dell'ansia, esplorando è possibile capire quali siano e quali siano le strategie utili per evitare che il corpo si attivi così tanto.
Spero di essere stato utile, avesse altre curiosità mi scriva pure in chat e risponderò.
Dottor Mauro Simonetti
Salve , sicuramente il farmaco può essere una buona stampella per gestire situazioni di ansia , attacco di panico.. e può funzionare ancora meglio se accompagnato ad un percorso di consulenza psicologica...
Resto a disposizione anche online, Dott.ssa Gioia Picchianti
Resto a disposizione anche online, Dott.ssa Gioia Picchianti
Buongiorno, l'ansia oltre che con il trattamento farmacologico deve essere "smontata" con il percorso psicologico. Valuti anche questa strada, un saluto
Sono lieto di sapere che i farmaci ti aiutino a gestire l'ansia. Tuttavia, è importante comprendere che l'ansia può variare notevolmente da persona a persona, e la durata del trattamento farmacologico può variare di conseguenza.
La durata del trattamento con farmaci per l'ansia dipende dalla gravità del tuo disturbo e da come rispondi alla terapia. Alcune persone possono dover assumere farmaci solo per un breve periodo, ad esempio durante una fase particolarmente stressante della vita. Altre potrebbero richiedere un trattamento a lungo termine.
Spesso, una combinazione di farmaci e terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), può essere altamente efficace. La TCC, in particolare, mira a darti gli strumenti per affrontare l'ansia senza la necessità continua di farmaci.
Se stai assumendo farmaci per l'ansia, è importante farlo sotto la supervisione di un medico o uno psichiatra. Sarà necessario un monitoraggio regolare per valutare la tua risposta al trattamento e apportare eventuali modifiche.
Con la supervisione del professionista, ci potrebbero essere momenti in cui puoi tentare di ridurre gradualmente o interrompere l'assunzione di farmaci. Questo dovrebbe essere fatto attentamente per evitare sintomi di astinenza o una recidiva dell'ansia.
Ogni individuo è diverso, quindi la tua esperienza potrebbe variare rispetto a quella di altre persone. Alcune persone potrebbero essere in grado di ridurre o sospendere i farmaci con successo dopo un certo periodo di stabilità, mentre altre potrebbero richiedere un trattamento a lungo termine.
In sintesi, non esiste una risposta definitiva sulla durata del trattamento farmacologico per l'ansia, poiché varia da persona a persona. La cosa più importante è lavorare a stretto contatto con un professionista che possa valutare il tuo caso specifico e sviluppare un piano di trattamento adatto a te. Se desideri ridurre o interrompere i farmaci, fallo sempre sotto la supervisione del tuo medico.
La durata del trattamento con farmaci per l'ansia dipende dalla gravità del tuo disturbo e da come rispondi alla terapia. Alcune persone possono dover assumere farmaci solo per un breve periodo, ad esempio durante una fase particolarmente stressante della vita. Altre potrebbero richiedere un trattamento a lungo termine.
Spesso, una combinazione di farmaci e terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), può essere altamente efficace. La TCC, in particolare, mira a darti gli strumenti per affrontare l'ansia senza la necessità continua di farmaci.
Se stai assumendo farmaci per l'ansia, è importante farlo sotto la supervisione di un medico o uno psichiatra. Sarà necessario un monitoraggio regolare per valutare la tua risposta al trattamento e apportare eventuali modifiche.
Con la supervisione del professionista, ci potrebbero essere momenti in cui puoi tentare di ridurre gradualmente o interrompere l'assunzione di farmaci. Questo dovrebbe essere fatto attentamente per evitare sintomi di astinenza o una recidiva dell'ansia.
Ogni individuo è diverso, quindi la tua esperienza potrebbe variare rispetto a quella di altre persone. Alcune persone potrebbero essere in grado di ridurre o sospendere i farmaci con successo dopo un certo periodo di stabilità, mentre altre potrebbero richiedere un trattamento a lungo termine.
In sintesi, non esiste una risposta definitiva sulla durata del trattamento farmacologico per l'ansia, poiché varia da persona a persona. La cosa più importante è lavorare a stretto contatto con un professionista che possa valutare il tuo caso specifico e sviluppare un piano di trattamento adatto a te. Se desideri ridurre o interrompere i farmaci, fallo sempre sotto la supervisione del tuo medico.
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Buongiorno, il farmaco le può dare una mano nella gestione del sintomo ma non nella risoluzione delle cause che contribuiscono all'attualizzazione del sintomo stesso. Per questo, come ampiamente indicato dai colleghi, si consiglia un percorso psicologico attraverso il quale lavorare sulle radici del problema e sulla definizione di modalità funzionali con cui affrontare la vita quotidiana. Saluti, dott. V. Mangiameli
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