Salve, Sto scrivendo perché volevo esporre una mia problematica a degli specialisti del settore. Pr
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Salve,
Sto scrivendo perché volevo esporre una mia problematica a degli specialisti del settore. Premetto che sono una ragazza adolescente e che sono consapevole che non posso avere una vera diagnosi da questa piattaforma, infatti sto cercando solo dei chiarimenti. La scorsa primavera ed estate ho passato un periodo molto brutto dal punto di vista emotivo, pianti prolungati e particolarmente presenti, ansia, leggeri cambiamenti nell'approccio col cibo, autostima davvero molto bassa, continua sensazione di solitudine, perdita di interesse nelle attività che prima svolgevo volentieri, e visione della realtà molto "oscura" e catastrofica. Non ho, purtroppo, consultato uno specialista, e ciò non mi permette di dire di aver sofferto di depressione, ma può essere che sia stati qualcosa di simile. Iniziai a stare meglio verso l'inizio dell'autunno, nonostante abbia avuto momenti o anche periodi che mi facevano sembrare di riprovare le stesse sensazioni precedenti o anche nuove (tra alcuni episodi di attacchi di panico e di ansia). Volevo chiedere spiegazioni in merito a questa situazione particolare. È da quasi un anno che non sento di star male come l'anno scorso, tuttavia non riesco neanche a definirmi realmente felice. Come se mi sentissi in una sorta di limbo, in cui ogni cosa può buttarmi l'umore totalmente giù o farlo salire immediatamente. Ci sono momenti sporadici in cui sto particolarmente bene o particolarmente male, ma in generale non riesco bene a capire come mi sento. Non sono né felice come mi sentivo prima di quel periodo difficile, ma neanche così triste come quei momenti. A volte mi emoziono, ma solo se succede qualcosa in particolare, altre volte, invece, affronto dei momenti di apatia in cui non riesco ad elaborare bene le mie emozioni (quelli che penso abbiano portato a sperimentare i primi attacchi di panico, che non sono particolarmente presenti ma che le prime volte mi hanno spaventata molto). Volevo capire se questo "limbo" emotivo è una situazione che può essere normale, positiva o negativa. Capisco che sia molto difficile attraverso un semplice messaggio, ma volevo solo un parere sicuramente più esperto rispetto alle mie "analisi". Scusate il disturbo e grazie mille per tutto.
Buona giornata.
Sto scrivendo perché volevo esporre una mia problematica a degli specialisti del settore. Premetto che sono una ragazza adolescente e che sono consapevole che non posso avere una vera diagnosi da questa piattaforma, infatti sto cercando solo dei chiarimenti. La scorsa primavera ed estate ho passato un periodo molto brutto dal punto di vista emotivo, pianti prolungati e particolarmente presenti, ansia, leggeri cambiamenti nell'approccio col cibo, autostima davvero molto bassa, continua sensazione di solitudine, perdita di interesse nelle attività che prima svolgevo volentieri, e visione della realtà molto "oscura" e catastrofica. Non ho, purtroppo, consultato uno specialista, e ciò non mi permette di dire di aver sofferto di depressione, ma può essere che sia stati qualcosa di simile. Iniziai a stare meglio verso l'inizio dell'autunno, nonostante abbia avuto momenti o anche periodi che mi facevano sembrare di riprovare le stesse sensazioni precedenti o anche nuove (tra alcuni episodi di attacchi di panico e di ansia). Volevo chiedere spiegazioni in merito a questa situazione particolare. È da quasi un anno che non sento di star male come l'anno scorso, tuttavia non riesco neanche a definirmi realmente felice. Come se mi sentissi in una sorta di limbo, in cui ogni cosa può buttarmi l'umore totalmente giù o farlo salire immediatamente. Ci sono momenti sporadici in cui sto particolarmente bene o particolarmente male, ma in generale non riesco bene a capire come mi sento. Non sono né felice come mi sentivo prima di quel periodo difficile, ma neanche così triste come quei momenti. A volte mi emoziono, ma solo se succede qualcosa in particolare, altre volte, invece, affronto dei momenti di apatia in cui non riesco ad elaborare bene le mie emozioni (quelli che penso abbiano portato a sperimentare i primi attacchi di panico, che non sono particolarmente presenti ma che le prime volte mi hanno spaventata molto). Volevo capire se questo "limbo" emotivo è una situazione che può essere normale, positiva o negativa. Capisco che sia molto difficile attraverso un semplice messaggio, ma volevo solo un parere sicuramente più esperto rispetto alle mie "analisi". Scusate il disturbo e grazie mille per tutto.
Buona giornata.
Buonasera, come giustamente hai sottolineato non si possono fare diagnosi senza una conoscenza approfondita della storia del tuo malessere. I sintomi vanno contestualizzati e compresi alla luce della vita della persona. Il punto che appare chiaro è che c'è un disagio che meriterebbe di essere approfondito e se necessario curato attraverso un percorso psicoterapeutico. Si evince inoltre una attenzione ai propri stati emotivi e una certa consapevolezza di sé, questo è un ottimo punto di partenza per un percorso psicologico proficuo.
Resto a disposizione per approfondimenti.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Salve,
Capisco che questo periodo possa essere stato molto difficile per lei, e voglio rassicurarla che chiedere chiarimenti e supporto è un passo molto importante e positivo. È naturale sentirsi confusi riguardo alle proprie emozioni, specialmente durante l'adolescenza, un periodo caratterizzato da molti cambiamenti.
Il "limbo" emotivo di cui parla, in cui non si sente né pienamente felice né profondamente triste, può essere una risposta a diversi fattori. Dopo un periodo di intensa sofferenza emotiva, è comune attraversare una fase in cui ci si sente emotivamente instabili o incerti. Questo può essere una parte del processo di recupero.
Le emozioni fluttuanti che descrive, insieme ai momenti di apatia e ai cambiamenti nel suo umore, possono indicare che sta ancora elaborando quello che ha vissuto. L'adolescenza, inoltre, è un periodo in cui si possono verificare sbalzi d'umore a causa delle naturali fluttuazioni ormonali e delle sfide legate alla crescita e all'identità.
Per quanto riguarda il suo benessere emotivo, è molto utile considerare i seguenti punti:
Supporto Sociale: Parlare con amici fidati, familiari o persone care può aiutarla a sentirsi meno sola e a ottenere diverse prospettive sulle sue emozioni.
Attività Fisica: L'esercizio fisico regolare può migliorare l'umore e ridurre l'ansia.
Routine e Passioni: Mantenere una routine e dedicarsi a attività che le piacciono può contribuire a stabilizzare il suo umore.
Mindfulness e Meditazione: Pratiche di mindfulness e meditazione possono aiutare a gestire lo stress e a rimanere ancorati al presente.
Consultare uno Specialista: Sebbene lei stia cercando chiarimenti su questa piattaforma, consideri la possibilità di parlare con un professionista della salute mentale. Uno psicologo o un terapeuta può fornirle strumenti e strategie per comprendere meglio le sue emozioni e affrontarle in modo sano.
Il fatto che lei stia cercando aiuto è già un passo molto positivo verso la comprensione e la gestione delle sue emozioni. È importante ricordare che è normale attraversare periodi di incertezza emotiva e che con il giusto supporto e le giuste strategie, può imparare a navigare queste sensazioni in modo più efficace.
Se ha altre domande o necessita di ulteriori chiarimenti, sono qui per aiutarla. Le auguro una buona giornata e un percorso sereno verso il benessere emotivo.
Cordiali saluti.
Capisco che questo periodo possa essere stato molto difficile per lei, e voglio rassicurarla che chiedere chiarimenti e supporto è un passo molto importante e positivo. È naturale sentirsi confusi riguardo alle proprie emozioni, specialmente durante l'adolescenza, un periodo caratterizzato da molti cambiamenti.
Il "limbo" emotivo di cui parla, in cui non si sente né pienamente felice né profondamente triste, può essere una risposta a diversi fattori. Dopo un periodo di intensa sofferenza emotiva, è comune attraversare una fase in cui ci si sente emotivamente instabili o incerti. Questo può essere una parte del processo di recupero.
Le emozioni fluttuanti che descrive, insieme ai momenti di apatia e ai cambiamenti nel suo umore, possono indicare che sta ancora elaborando quello che ha vissuto. L'adolescenza, inoltre, è un periodo in cui si possono verificare sbalzi d'umore a causa delle naturali fluttuazioni ormonali e delle sfide legate alla crescita e all'identità.
Per quanto riguarda il suo benessere emotivo, è molto utile considerare i seguenti punti:
Supporto Sociale: Parlare con amici fidati, familiari o persone care può aiutarla a sentirsi meno sola e a ottenere diverse prospettive sulle sue emozioni.
Attività Fisica: L'esercizio fisico regolare può migliorare l'umore e ridurre l'ansia.
Routine e Passioni: Mantenere una routine e dedicarsi a attività che le piacciono può contribuire a stabilizzare il suo umore.
Mindfulness e Meditazione: Pratiche di mindfulness e meditazione possono aiutare a gestire lo stress e a rimanere ancorati al presente.
Consultare uno Specialista: Sebbene lei stia cercando chiarimenti su questa piattaforma, consideri la possibilità di parlare con un professionista della salute mentale. Uno psicologo o un terapeuta può fornirle strumenti e strategie per comprendere meglio le sue emozioni e affrontarle in modo sano.
Il fatto che lei stia cercando aiuto è già un passo molto positivo verso la comprensione e la gestione delle sue emozioni. È importante ricordare che è normale attraversare periodi di incertezza emotiva e che con il giusto supporto e le giuste strategie, può imparare a navigare queste sensazioni in modo più efficace.
Se ha altre domande o necessita di ulteriori chiarimenti, sono qui per aiutarla. Le auguro una buona giornata e un percorso sereno verso il benessere emotivo.
Cordiali saluti.
Gentilissima,
in effetti è molto difficile dare una risposta precisa ed esaustiva alla tua domanda. In generale, l'adolescenza è un momento molto particolare della vita, in cui "si lotta" per definire la propria identità, si prova a distinguersi e separarsi dalla propria famiglia, ad inserirsi nel mondo esterno, tra successi e fallimenti, slanci e insicurezze, a volte con la sensazione di non andare da nessuna parte, o perlomeno di non sapere dove si sta andando. Alcune delle cose che hai sentito possono essere dovute al fatto che ti trovi in questa fase, altre, come gli attacchi di panico, possono fare pensare ci sia dell'altro, ma ci vuole un approfondimento per poterlo stabilire. Prova a pensare se in quel periodo di difficoltà dell'anno scorso è, ad esempio, successo qualcosa di particolare, qualche cambiamento in te o fuori da te, anche apparentemente piccolo, ma che ora ti torna in mente. In ogni caso, trovo importante che tu abbia curiosità e necessità di comprensione verso quello che senti ora e che hai sentito in passato, quindi penso varrebbe la pena che tu ne possa parlarne con un professionista.
in effetti è molto difficile dare una risposta precisa ed esaustiva alla tua domanda. In generale, l'adolescenza è un momento molto particolare della vita, in cui "si lotta" per definire la propria identità, si prova a distinguersi e separarsi dalla propria famiglia, ad inserirsi nel mondo esterno, tra successi e fallimenti, slanci e insicurezze, a volte con la sensazione di non andare da nessuna parte, o perlomeno di non sapere dove si sta andando. Alcune delle cose che hai sentito possono essere dovute al fatto che ti trovi in questa fase, altre, come gli attacchi di panico, possono fare pensare ci sia dell'altro, ma ci vuole un approfondimento per poterlo stabilire. Prova a pensare se in quel periodo di difficoltà dell'anno scorso è, ad esempio, successo qualcosa di particolare, qualche cambiamento in te o fuori da te, anche apparentemente piccolo, ma che ora ti torna in mente. In ogni caso, trovo importante che tu abbia curiosità e necessità di comprensione verso quello che senti ora e che hai sentito in passato, quindi penso varrebbe la pena che tu ne possa parlarne con un professionista.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Cordialmente, dott FDL
Ciao, grazie della tua lettera. C'è una descrizione molto precisa e dettagliata del suo stato emotivo. Quello che manca, è un riferimento agli "oggetti" che causano i tuoi stati emotivi. é fondamentale che io sappia con chi/perchè mi sono arrabbiata, o mi sono rattristata. Altrimenti come gestisco le mie emozioni? Vorrei sentire come è fatto questo tuo"limbo", che effetto ti fa e altre fantasia per imparare a conoscerlo. Siamo tutti uguali ma ognuno di noi è differente e quello che conta è lavorare con la sua soggettività. Tu hai iniziato ad interrogarsi su di sè, è desiderosa di risposte, a questo punto potrebbe essere il giusto momento per approfondire con uno psicoterapeuta. Un percorso conoscitivo e di crescita personale. Data la tua giovane età è un vero investimento per il futuro. Se ti può essere utile, possiamo approfondire. Cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Ciao! Leggendo la tua storia, mi è balzata alla mente una domanda: cosa è successo in quel periodo dell'anno scorso? Cosa succedeva nella primavera del 2023? Potrebbe essere che sia avvenuto qualche cambiamento nella tua vita o successo qualcosa a cui non hai prestato particolare attenzione, ma che in qualche modo ti ha colpita. Inoltre, tante volte ci raccontano come l'adolescenza sia un'età bellissima e dove tutto va per il verso giusto.. bè, non è sempre vero, anzi! Durante il periodo dell'adolescenza è normale avere degli sbalzi d'umore, considerando che cambiano tante cose anche rispetto all'aspetto fisico e ormonale. Certamente, periodi prolungati di tristezza e ansia, come hai detto tu, è bene tenerli sott'occhio per capire meglio cosa sta succedendo. Hai mai pensato di rivolgerti allo Spazio Giovani del tuo territorio? Se sei minorenne puoi contattare lo Spazio Giovani (che solitamente si trova all'interno del consultorio) e intraprendere un percorso di una decina di sedute gratuite. Alla tua età intrapresi un percorso di psicoterapia che mi aiutò molto nei miei sbalzi adolescenziali e ancora oggi ne sento l'effetto positivo. Un caro saluto!!
Buona sera, grazie per aver condiviso questi aspetti così personali. Da quello che scrive sembra abbia molta consapevolezza di ciò che le accade e di come "funziona". A volte pur non avendo delle risposte immediate ci conosciamo meglio di quanto pensiamo. Se vuole parlarne sono a disposizione anche on line. Forza e coraggio!
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Salve! Hai fatto bene a scrivere per sentire dei pareri.
Sembri molto attenta a ciò che vivi a livello emotivo, e dei cambiamenti che hai vissuto da quasi un'anno. Tuttavia è utile capire, se c'è stato qualcosa (dentro di te, oppure dall'esterno) che ha portato nella primavera scorsa, qualche scombussolamento nella tua vita.
Ci sarebbero altre tematiche da affrontare ad esempio il cibo, la stima di sé, gli attacchi di panico, l'ansia, la rielaborazione delle emozioni per fare questo dovresti contattare uno psicologo o un terapeuta, di cui tu ti senta in piena sintonia e fiducia e non giudicata.
Personalmente non credo ci sia un possibile giudizio di giustizia, di positività o negatività, credo però in quello che tu hai scritto perché lo stai vivendo in prima persona, e se ti va di affrontare questa tua situazione, mi rendo disponibile.
Un carissimo saluto
Sembri molto attenta a ciò che vivi a livello emotivo, e dei cambiamenti che hai vissuto da quasi un'anno. Tuttavia è utile capire, se c'è stato qualcosa (dentro di te, oppure dall'esterno) che ha portato nella primavera scorsa, qualche scombussolamento nella tua vita.
Ci sarebbero altre tematiche da affrontare ad esempio il cibo, la stima di sé, gli attacchi di panico, l'ansia, la rielaborazione delle emozioni per fare questo dovresti contattare uno psicologo o un terapeuta, di cui tu ti senta in piena sintonia e fiducia e non giudicata.
Personalmente non credo ci sia un possibile giudizio di giustizia, di positività o negatività, credo però in quello che tu hai scritto perché lo stai vivendo in prima persona, e se ti va di affrontare questa tua situazione, mi rendo disponibile.
Un carissimo saluto
Buonasera, come lei ha giustamente scritto sarebbe deontologicamente scorretto fare ipotesi diagnostiche basandosi su quanto ha riferito.
Ciò che percepisco sono la presenza di rimuginio e ruminazione, meccanismi di pensiero (preoccupazioni sul futuro o riflessioni sul passato) utilizzati solitamente come strategie difensive per "gestire" il dolore; tuttavia, quando troppo intense, possono diventare controproducenti, alimentando ansia e caos emotivo, in un circolo vizioso. Sarebbe utile capire quali siano i suoi sistemi di credenze, cioè la rappresentazione che ha di Sè e del mondo, quali sono i pensieri angoscianti e negativi, capire con precisione le sue risposte emotive e comportamentali, quali siano le distorsioni cognitive che applica (cioè interpretazioni irrazionali e negative di determinati pensieri, a causa di emozioni altrettanto negative). Tutto ciò per iniziare un percorso di ristrutturazione cognitiva, per diventare consapevole della flessibilità del pensiero e di come questo non sia aderente alla realtà. Ci sono molte tecniche nella terapia Cognitivo Comportamentale che possono essere utilizzate, tra le quali possono figurare training attentivi, strategie di Mindfulness e Detached Mindfulness, tecniche di Esposizione Immaginativa oltre a vari esercizi per ripotarla nel qui ed ora, facendola ancorare al presente, per aiutarla a vedere i sui pensieri negativi in maniera distaccata e accettandoli, come fossero dei rumori di fondo, senza fondersi con essi, apprendendo che come arrivano, se ne vanno.
Se ha bisogno di un colloquio, anche online, mi rendo disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
Consulenze online
Ciò che percepisco sono la presenza di rimuginio e ruminazione, meccanismi di pensiero (preoccupazioni sul futuro o riflessioni sul passato) utilizzati solitamente come strategie difensive per "gestire" il dolore; tuttavia, quando troppo intense, possono diventare controproducenti, alimentando ansia e caos emotivo, in un circolo vizioso. Sarebbe utile capire quali siano i suoi sistemi di credenze, cioè la rappresentazione che ha di Sè e del mondo, quali sono i pensieri angoscianti e negativi, capire con precisione le sue risposte emotive e comportamentali, quali siano le distorsioni cognitive che applica (cioè interpretazioni irrazionali e negative di determinati pensieri, a causa di emozioni altrettanto negative). Tutto ciò per iniziare un percorso di ristrutturazione cognitiva, per diventare consapevole della flessibilità del pensiero e di come questo non sia aderente alla realtà. Ci sono molte tecniche nella terapia Cognitivo Comportamentale che possono essere utilizzate, tra le quali possono figurare training attentivi, strategie di Mindfulness e Detached Mindfulness, tecniche di Esposizione Immaginativa oltre a vari esercizi per ripotarla nel qui ed ora, facendola ancorare al presente, per aiutarla a vedere i sui pensieri negativi in maniera distaccata e accettandoli, come fossero dei rumori di fondo, senza fondersi con essi, apprendendo che come arrivano, se ne vanno.
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Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
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Cara "ragazza adolescente", lei racconta in modo coinvolgente quello che sta attraversando e riesce a farsi capire.
Ci sono periodi della vita di chiunque in cui ci si sente disorientati, per vari motivi. In questo periodi può essere di aiuto incontrare uno psicologo per alcuni colloqui di sostegno. Le auguro di poter vivere questa esperienza che può esserle di grande aiuto.
Ci sono periodi della vita di chiunque in cui ci si sente disorientati, per vari motivi. In questo periodi può essere di aiuto incontrare uno psicologo per alcuni colloqui di sostegno. Le auguro di poter vivere questa esperienza che può esserle di grande aiuto.
Salve, nonostante abbia ricevuto già diverse risposte voglio proporle un'altra lettura rispetto a ciò che sta vivendo. Intanto le spiego brevemente come funziona il nostro cervello "animale", cioè quali sono le modalità di difesa che ci accomunano agli altri esseri viventi con cui condividiamo la vita su questo pianeta: può essere (grossolanamente) differenziato in due "strati" (la corteccia superiore (quelle circonvoluzioni grigie che si immaginano quando si pensa all'immagine del cervello) e sottostanno alcune strutture cerebrali "antiche", che potremmo definire "cervello animale". Alle strutture più antiche e profonde è dato il ruolo di rispondere velocemente per garantirci la sopravvivenza.
Sotto stress, ogni animale, noi umani compresi, può reagire in modi diversi, ma per semplificazione ne indicherò i due più noti: attacco e fuga..
Le fonti di stress possono essere molteplici, possono essere fisiche (come una malattia importante e prolungata) oppure emotive e psichiche ,ad esempio quando si deve studiare per un esame si è sottoposti a forti stress, se il clima familiare non è buono, se siamo innamorati ma non contraccambiati, ecc. In circostanza difficili è normale sperimentare stati d'animo negativi. A volte però succede che questi stati d'animo non sono accompagnati da nessun problema reale, o almeno così ci pare. Che fare in questi casi?
Il cervello dà l'allarme eppure non sembra esserci nessuna minaccia all'orizzonte... potrebbe essere che non ammettiamo l'esistenza di alcuni conflitti o problemi, o preoccupazioni, perchè il solo nominarle ci fa paura (come da bambini, quando eravamo convinti che l'orco fosse sotto il letto e non ci azzardavamo a guardare). Il lavoro psicologico consiste in questo, nell'andare a cercare quelle parole che non si riesce a dire ma che, pur se taciute anche a noi stessi, si manifestano con un cortocircuito emotivo.. Non importa se sotto il letto c'è un orco o si trattava solo del gatto, entrambe le cose possono essere superate!
Sotto stress, ogni animale, noi umani compresi, può reagire in modi diversi, ma per semplificazione ne indicherò i due più noti: attacco e fuga..
Le fonti di stress possono essere molteplici, possono essere fisiche (come una malattia importante e prolungata) oppure emotive e psichiche ,ad esempio quando si deve studiare per un esame si è sottoposti a forti stress, se il clima familiare non è buono, se siamo innamorati ma non contraccambiati, ecc. In circostanza difficili è normale sperimentare stati d'animo negativi. A volte però succede che questi stati d'animo non sono accompagnati da nessun problema reale, o almeno così ci pare. Che fare in questi casi?
Il cervello dà l'allarme eppure non sembra esserci nessuna minaccia all'orizzonte... potrebbe essere che non ammettiamo l'esistenza di alcuni conflitti o problemi, o preoccupazioni, perchè il solo nominarle ci fa paura (come da bambini, quando eravamo convinti che l'orco fosse sotto il letto e non ci azzardavamo a guardare). Il lavoro psicologico consiste in questo, nell'andare a cercare quelle parole che non si riesce a dire ma che, pur se taciute anche a noi stessi, si manifestano con un cortocircuito emotivo.. Non importa se sotto il letto c'è un orco o si trattava solo del gatto, entrambe le cose possono essere superate!
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Gentile utente, lei stà attraversando la fase dell’adolescenza in cui sono frequenti gli sbalzi d’umore a causa dei cambiamenti ormonali e delle trasformazioni fisiche unite alle sfide che si presentano nel mondo adulto. Se le sue risorse nopn sono sufficienti ad affrontare le sfide della vita possono presentarsi attacchi di panico e depressione, per questo è importante avvalersi del supporto di familiari e amici, svolgere attività sociali che ci aiutino a superare l’apatia, delle attività sportive per attivare gli ormoni del buon umore e scoprire degli hobby che ci aiutino a potenziare le motivazioni alla propria realizzazione di vita. Se non vi sono sufficienti risorse in termini di forza, resilienza e strategie di coping allore è il caso di ricorrere al supporto di professionisti per la gestione dell’ansia e nel suo caso dell’apatia. Nella fase adolescenziale è importante aumentare l’autostima e l’autoefficacia. Ricerchi uno psicologo nella sua zona o intraprenda una terapia on line, un esperto potrà fornirle strumenti per comprendere meglio le sue emozioni, metodi di rilassamento e strategie funzionali per affrontare al meglio gli stati d’animo. Se vuole può contattarmi per un supporto psicologico attraverso il colloquio clinico, sarei felice di darle una mano.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Graziano
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Graziano
Salve, le faccio i complimenti per la sua chiarezza espositiva. Il limbo che lei descrive rappresenta una fase di crescita che ha incontrato e forse incontra dei blocchi delle ostruzioni.
Definirla positiva o negativa, piuttosto che normale è un po' riduttivo. Diciamo che in adolescenza (e non solo) periodi di stallo possono esserci. Il problema semmai occorrerebbe farselo circa la durata di questo periodo.
Ovviamente non abbiamo parametri assoluti.
Provi a rispondersi se vuole vedere cosa c'è sotto o aspettare che in qualche modo venga fuori.
Dott. Giorgio Carnevale
Definirla positiva o negativa, piuttosto che normale è un po' riduttivo. Diciamo che in adolescenza (e non solo) periodi di stallo possono esserci. Il problema semmai occorrerebbe farselo circa la durata di questo periodo.
Ovviamente non abbiamo parametri assoluti.
Provi a rispondersi se vuole vedere cosa c'è sotto o aspettare che in qualche modo venga fuori.
Dott. Giorgio Carnevale
Buongiorno fare una diagnosi è difficile bisognerebbe analizzare gli elementi che la portano a vivere in uno stato di apatia. La consapevolezza dei suoi malesseri è comunque un buon punto di partenza per poter intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuterà a capire cosa sta succedendo dentro di se ed a vivere appieno le sue emozioni . Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista e insieme riuscirete a venire a capo del suo disagio io sono a sua disposizione. Buona giornata
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Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia, Capisco che questi sbalzi di umore siano debilitanti e anche magari un po' frustranti, ma è assolutamente necessario capirne l'origine. Se desidera parlare con qualcuno, io sono disponibile anche online.
Dott.sa Elena Bonini
Dott.sa Elena Bonini
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Gentile utente, l'adolescenza porta con sé un turbinio di emozioni e cambiamenti ormonali ma non tutto è giustificato da questa fase di crescita. Anzi, questo è un momento delicato della vita in cui si inizia a consolidare la struttura della personalità e lasciarsi aiutare ad identificare un malessere interiore o una fonte esterna di turbamento è un buon punto di partenza per prendersi cura di sé. A volte ci troviamo coinvolti in dinamiche relazionali o eventi che provocano sofferenza e che ci scaraventano poco alla volta in quel limbo, di cui lei parla. Se desidera un supporto psicologico o anche semplicemente un confronto ricevo a Caserta oppure online.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buongiorno, ho letto con attenzione la sua richiesta in cui si coglie il suo bisogno di comprensione. Dalla sua descrizione emergono tanti aspetti importanti che andrebbero indagati per poterla aiutare al meglio, se desidera possiamo approfondire iniziando da una prima consulenza online o in studio. Io lavoro attraverso l’arteterapia per aiutare l’elaborazione dei vissuti emotivi e utilizzo anche tecniche di mindfulness, rilassamento per la gestione dello stress, dell’ansia e della depressione che possono aiutarla. Grazie per la ricchezza della sua condivisione. Dott.ssa Valentina Zoccali
Ciao,
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco che tu stia attraversando un periodo difficile e confuso riguardo alle tue emozioni.
È normale sentirsi un po' persi dopo aver vissuto un periodo di forte stress emotivo come quello che hai descritto. Hai menzionato pianti, ansia, cambiamenti nel rapporto con il cibo, e una visione negativa del mondo. Anche se non hai avuto una diagnosi ufficiale, questi sintomi possono sicuramente essere molto pesanti da affrontare.
Il fatto che tu stia meglio rispetto all'anno scorso è positivo, ma capisco che sentirsi in una sorta di "limbo" emotivo possa essere frustrante. Le oscillazioni tra momenti di benessere e apatia, o tra felicità e tristezza, possono essere parte del processo di recupero. A volte, il nostro sistema emotivo ha bisogno di tempo per stabilizzarsi dopo un periodo di turbolenza.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico e l'ansia, possono essere davvero spaventosi, soprattutto quando arrivano inaspettatamente. È un bene che tu stia cercando di capire meglio cosa stai vivendo.
Ti consiglierei di parlare con uno psicologo o un terapeuta. Anche solo avere qualcuno con cui discutere di questi sentimenti può fare una grande differenza. Possono aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo e a trovare modi per gestire le emozioni.
Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stessa. Mantieni una routine, fai attività che ti piacciono, e prova tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione. Esprimere le tue emozioni, magari attraverso un diario o parlando con amici fidati, può aiutarti molto.
Non sei sola in questo, e cercare aiuto è un passo importante. Parlando con un professionista, potresti trovare il sostegno di cui hai bisogno per uscire da questo "limbo" emotivo.
Un caro saluto e buona giornata.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco che tu stia attraversando un periodo difficile e confuso riguardo alle tue emozioni.
È normale sentirsi un po' persi dopo aver vissuto un periodo di forte stress emotivo come quello che hai descritto. Hai menzionato pianti, ansia, cambiamenti nel rapporto con il cibo, e una visione negativa del mondo. Anche se non hai avuto una diagnosi ufficiale, questi sintomi possono sicuramente essere molto pesanti da affrontare.
Il fatto che tu stia meglio rispetto all'anno scorso è positivo, ma capisco che sentirsi in una sorta di "limbo" emotivo possa essere frustrante. Le oscillazioni tra momenti di benessere e apatia, o tra felicità e tristezza, possono essere parte del processo di recupero. A volte, il nostro sistema emotivo ha bisogno di tempo per stabilizzarsi dopo un periodo di turbolenza.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico e l'ansia, possono essere davvero spaventosi, soprattutto quando arrivano inaspettatamente. È un bene che tu stia cercando di capire meglio cosa stai vivendo.
Ti consiglierei di parlare con uno psicologo o un terapeuta. Anche solo avere qualcuno con cui discutere di questi sentimenti può fare una grande differenza. Possono aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo e a trovare modi per gestire le emozioni.
Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stessa. Mantieni una routine, fai attività che ti piacciono, e prova tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione. Esprimere le tue emozioni, magari attraverso un diario o parlando con amici fidati, può aiutarti molto.
Non sei sola in questo, e cercare aiuto è un passo importante. Parlando con un professionista, potresti trovare il sostegno di cui hai bisogno per uscire da questo "limbo" emotivo.
Un caro saluto e buona giornata.
Gentile utente, dalle sue righe traspare la sofferenza che questi stati d'animo devono aver portato con sé. Essere consapevoli del proprio malessere e volersene occupare la mette già in una posizione di vantaggio rispetto a questo. Ad ogni modo, le informazioni a disposizione sono poche per porre diagnosi, sarebbe necessario un approfondimento anamnestico della sua storia: di vita e dei suoi sintomi. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, per trovare il giusto spazio all'interno del quale prendersi cura dei suoi vissuti. Resto a disposizione per un colloquio- anche online. Saluti Dr.ssa Oliveri
Buonasera, grazie per questa condivisione. L’alternanza degli stati d’animo è qualcosa che sperimentiamo tutti, ma quello che descrivi- mesi molto ‘oscuri’, ansia, attacchi di panico- richiede
sicuramente un approfondimento.
Sei molto giovane e mi sembra che tu abbia una buona capacità introspettiva, e giustamente hai l’impressione che qualcosa non torni. Ti consiglio decisamente di cercare uno psicologo/psicoterapeuta che possa aiutarti a capire meglio la situazione e a dare un senso a questo ‘limbo’ in cui ti trovi. Un caro saluto!
sicuramente un approfondimento.
Sei molto giovane e mi sembra che tu abbia una buona capacità introspettiva, e giustamente hai l’impressione che qualcosa non torni. Ti consiglio decisamente di cercare uno psicologo/psicoterapeuta che possa aiutarti a capire meglio la situazione e a dare un senso a questo ‘limbo’ in cui ti trovi. Un caro saluto!
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