Salve, sono uno sportivo amatoriale (gioco a padel), prima delle vacanze (una settimana), stavo gioc

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Salve, sono uno sportivo amatoriale (gioco a padel), prima delle vacanze (una settimana), stavo giocando bene anche se avevo un calo fisico, come se effettivamente avessi dovuto riposarmi, infatti pensavo che la vacanza mi avesse aiutato, invece da quando sono tornato, sto giocando male, fisicamente sto abbastanza bene,ma mentalmente è successo qualcosa che mi porta a non giocare più come prima, sto perdendo spesso, mi sento troppa pressione addosso, responsabilità di dover fare bene. Mi sto sfiduciando e non riesco ad essere sereno. Ho un blocco mentale. Come posso superare questa fase negativa e tornare a giocare bene come prima?
Salve;
Capisco perfettamente quanto possa essere frustrante affrontare un blocco mentale nello sport, specialmente quando si era abituati a prestazioni più alte. Questo tipo di situazione è piuttosto comune tra gli sportivi, e sebbene possa sembrare un ostacolo insormontabile, ci sono diversi approcci che potrebbero aiutarla a superarlo e a ritrovare il suo livello di gioco.

Innanzitutto, è importante riconoscere che questo blocco mentale fa parte del processo di crescita e di evoluzione come sportivo. Gli alti e bassi sono normali e ogni atleta, indipendentemente dal livello, attraversa momenti di difficoltà. Il fatto che stia vivendo questa fase non diminuisce il suo valore come giocatore o il suo potenziale.

Un primo passo utile è quello di accettare che il blocco mentale è una parte del percorso. La pressione che sente potrebbe derivare dalle sue stesse aspettative di mantenere un certo livello di prestazioni. Spostare il focus dal risultato finale alla propria esperienza presente può essere molto utile. Ogni partita e ogni allenamento sono occasioni per migliorare e crescere, non solo per ottenere un risultato immediato.

Una tecnica che potrebbe rivelarsi efficace è la **visualizzazione positiva**. Dedichi alcuni minuti al giorno a immaginarsi mentre gioca con successo. Visualizzarsi mentre esegue movimenti fluidi e precisi può aiutare a ridurre l’ansia e a rinforzare la propria autoconfidenza.

Inoltre, potrebbe considerare di **modificare leggermente la sua routine**. A volte, un piccolo cambiamento nel modo in cui si prepara o nel tipo di allenamento che segue può offrire una nuova prospettiva e rinnovata motivazione. Provi nuove tecniche di allenamento o si concentri su aspetti del gioco che non aveva considerato in precedenza.

Lavorare sulla propria **mentalità** è cruciale. La pressione che sente potrebbe derivare da aspettative personali o esterne. Parlare con un mental coach o uno psicologo dello sport potrebbe fornirle strategie specifiche per gestire la pressione e migliorare la sua resilienza mentale. Tecniche di rilassamento e gestione dello stress possono essere molto utili in questo processo.

Infine, si conceda il permesso di **essere imperfetto**. Il desiderio di essere sempre al top può diventare un peso. Riconoscere e accettare che i momenti difficili sono una parte della crescita personale e sportiva può aiutarla ad affrontarli con maggiore serenità. La pazienza con se stessi e il riconoscimento dei progressi, anche piccoli, sono essenziali.

Ricordi che questo è solo un momento nella sua carriera sportiva e che ha la capacità di superarlo. Con il giusto approccio e un po' di tempo, è probabile che ritrovi il suo gioco e la sua serenità. Continui a dedicarsi con passione e vedrà che le cose inizieranno a migliorare.

Rimango a disposizione qual'ora volesse approfondire la discussione.

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Buongiorno. Ormai credo che tutti ci stiamo rendendo conto, rispetto ad un tempo, quanto la distinzione mente-corpo sia poco realistica e funzionale. La nostra vita e le nostre emozioni si fanno corpo così come il nostro corpo guida le nostre azioni ed emozioni durante in un dialogo continuo. Pensi ad un mal di denti: un singolo dente può oscurare qualsiasi cosa ci accada intorno, accentrando ogni nostra attenzione. Nel suo caso, mi pare di capire, che ci sia qualcosa di molto prominente che sta declassando il resto che la riguarda e che, quindi, richiede la sua attenzione per essere compreso e affrontato.
Qualora desiderasse affrontare in modo più approfondito il discorso, la invito a prenotare un primo colloquio. Resto comunque a disposizione,
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Torregrossa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buonasera caro utente, grazie per la sua condivisione. Credo che lei abbia già individuato la possibile causa della sua situazione: percepisce la pressione a "dover fare bene", a non sbagliare. Molto spesso siamo vittime della nostra paura del fallimento, dove l'errore non è contemplato e anzi pregiudica le nostre abilità o il nostro valore. Ci dimentichiamo di essere umani in sostanza.
C'è qualcosa dentro di lei che sta spingendo per emergere e per essere ascoltato. Perché non accoglierlo?
Un caro saluto.
Gentile utente, sentire la pressione focalizzare la propria attenzione sul timore di fallire, e la preoccupazione di fare bene, possono generare un circolo vizioso di ansia e pensieri disfunzionali che possono alimentare i sintomi da lei descritti. Potrebbe valutare un percorso psicologico che la possa aiutare a comprendere meglio questo suo senso di pressione alla performace. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, non è possibile rispondere alla sua domanda senza aver ascoltato la sua storia. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da capire la causa e tornare a giocare nel migliore dei modi.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
La tua esperienza di blocco mentale nel praticare il padel, dopo un periodo di riposo, è un fenomeno che può essere analizzato attraverso una prospettiva psicologica sistemico-relazionale. Questo approccio considera non solo il singolo individuo, ma anche le relazioni e le dinamiche contestuali che influenzano il comportamento e le emozioni.
1. Contesto Relazionale: La pressione che senti potrebbe derivare non solo dalle tue aspettative personali, ma anche dalle dinamiche con le persone intorno a te, come compagni di squadra, avversari o anche familiari e amici. È importante riflettere su come la tua rete di relazioni possa contribuire a questa sensazione di responsabilità. Parlarne con loro può alleggerire il peso che senti.
2. Aspettative e Pressione: Potresti aver sviluppato aspettative rispetto alle tue performance, che si sono amplificate dopo il periodo di pausa. La consapevolezza di queste aspettative e il confronto con la realtà possono aiutarti a riconoscere che avere alti e bassi è normale nello sport. Lavorare su un atteggiamento più flessibile, accettando che ci sono giorni "buoni" e giorni "meno buoni", può alleviare la pressione che senti.
3. Rituali e Routine: Stabilire rituali pre-partita o routine di allenamento che ti aiutino a rilassarti e a focalizzarti, piuttosto che sul risultato, può essere di grande aiuto. Puoi introdurre meditazione, esercizi di respirazione o semplici pratiche di mindfulness. Questi possono aiutarti a riconnetterti con il momento presente e a limitare i pensieri negativi.
4. Riprogrammazione Cognitiva: Potresti beneficiare di tecniche di riprogrammazione cognitiva per lavorare sui pensieri disfunzionali che ti portano a sentirti sofferente. Annotare le tue emozioni e pensieri, e successivamente mettere in discussione la loro validità, può aiutarti a prendere le distanze e a creare una percezione più equilibrata della situazione.
5. Riconoscere e Accettare le Emozioni: È fondamentale riconoscere le emozioni negative e accettarle come parte del processo di apprendimento e crescita. Non esiste la prestazione perfetta e ogni sportivo affronta momenti di difficoltà.
6. Focus sul Processo, Non sul Risultato: Focalizzarsi sui piccoli passi e sui miglioramenti personali piuttosto che sull'obiettivo finale può ridurre la pressione che senti. Ogni allenamento può diventare un'opportunità per divertirti e migliorarti, piuttosto che una fonte di stress.
7. Prova a Ricollegarti al Piacere di Giocare: Riscopri perché ami il padel. Potresti organizzare partite amichevoli con amici senza la pressione della competizione per riaffermare il tuo amore per il gioco.
8. Supporto Professionale: Se la situazione non migliora, potrebbe essere utile confrontarti con un professionista (un coach sportivo o uno psicologo dello sport) che potrà offrirti strategie personalizzate per affrontare il tuo blocco mentale.
Ricorda che il percorso per tornare a giocare bene può richiedere tempo e pazienza. Essere gentile con te stesso e accettare le difficoltà come parte del processo è essenziale. In bocca al lupo! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Gentile utente, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni. è normale sentirsi sotto pressione in situazioni competitive e riconoscere che c'è qualcosa che ci blocca è un ottimo primo passo. Quello che le consiglio è di contattare un professionista per analizzare insieme le cause di questa pressione e lavorare su tecniche di gestione dello stress e della concentrazione. Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Silvia Bellintani
Gentile utente buongiorno.
Le premetto che sono uno Psicologo dello Sport.
I periodi di pausa dall'attività sportiva possono avere effetti di diverso tipo, sia positivi che negativi, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale.
La settimana di vacanza potrebbe avere rigenerato il corpo attraverso il riposo (anche se poi dipende dal tipo di vacanza che ha fatto), ma potrebbe aver rallentato un certo ritmo mentale nell'approccio al gioco. Questo sicuramente associato a delle aspettative di prestazione molto alte, che non sempre si concretizzano, stanno generando nervosismo, sfiducia e un vissuto negativo durante la performance.
Deve senz'altro tornare a lavorare sull'attenzione e sulle sensazioni positive che le trasmette il gioco del padel. Nell'ambito della psicologia dello sport esistono tecniche che consentono di gestire i fattori di stress attraverso il rilassamento, per poi integrare tecniche di visualizzazione e concentrazione, che migliorano la consapevolezza del gesto tecnico, dei movimenti e delle situazioni di gioco.
Probabilmente lei ha bisogno di questo tipo di strategie per allenarsi non solo sul campo, ma anche dal punto di vista psicologico, aspetto che in un gioco rapido e con molteplici variabili, come il padel, è fondamentale.
Se lo desidera può contattarmi, anche online, e parlare di un possibile protocollo di mental training efficace e di effetto immediato.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
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Capisco quanto possa essere frustrante sentirsi bloccato mentalmente, soprattutto dopo una pausa che si credeva rigeneratrice. È normale avere alti e bassi, e la mente, come il corpo, ha bisogno di tempo per riprendersi e magari conoscere meglio i propri meccanismi. Provi a concentrarsi sugli aspetti positivi del suo gioco e ricordi che il progresso non è sempre lineare. Cerchi di ridurre l'autocritica e celebri i piccoli successi. Provi a godersi il gioco senza farsi condizionare troppo dalle aspettative. Potrebbe inoltre esserle utile intraprendere un percorso di sostegno per capire in cosa consiste il cambiamento da lei riscontrato, quando è iniziato, cosa altro succedeva in quel periodo nella sua vita e come mai si sente responsabile di dover far bene. Sperando riesca a ritrovare la serenità, resto a disposizione, Dott.ssa Guerrera
Può essere utile una terapia che la aiuti a sviscerare il Suo malessere. A volte fermarsi a riflettere e dare spazio alle proprie emozioni è salutare. Un cordiale saluto.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Non è una situazione così straordinaria quella che le sta succedendo, è comune che le persone attraversino periodi difficili in cui ci si sente bloccati mentalmente e questo influisce sul rendimento fisico così come influisce anche sulle sue emozioni e su come riesce a reagire e affrontare il periodo. Forse andrebbe un pò indagato da dove viene la pressione che sente, il bisogno a voler fare bene. In che altri momenti della sua vita si è sentito così, le scrivo questo perché trovare una strategia per il momento rivolto allo sport e basta può essere utile certamente ma a lungo termine potrebbe non bastare. Se ha bisogno di un consulto sono a disposizione. Cordiali saluti dott.ssa Carla Dilaghi
Buongiorno. Mi rendo conto che possa essere frustrante sentire di non riuscire a raggiungere una condizione magari facilmente raggiunta in precedenza; questo può farci sentire come se avessimo perso il controllo sulla situazione e non riuscissimo a mettere in atto strategie efficaci per modificare tale condizione. E' importante riconoscere che le prestazioni, sportive e non, sono influenzate da molteplici fattori, che non sempre hanno a che fare con elementi chiaramente identificabili o manipolabili con la nostra volontà. Da quello che dice, sicuramente potrebbe esserci la presenza di uno stress fisico prolungato, che potrebbe richiedere più di un breve periodo per rientrare in una condizione di equilibrio; potrebbero anche essere subentrati altri elementi e fattori, anche non strettamente attinenti all'ambito sportivo, che comportano un carico mentale che rende difficile concentrarsi in maniera efficace e continuativa sulla prestazione. Potrebbe essere interessante chiedere un supporto psicologico per provare a comprendere che cosa effettivamente stia succedendo, quali strategie potrebbero essere efficaci sia per gestire il momento di difficoltà, sia per ristabilire una condizione ottimale. Sono a disposizione nell'offrire uno spazio di ascolto in cui poter fare chiarezza, e spero che potrà presto stare meglio.
Gentile utente, comprendo la frustrazione e la preoccupazione che sta vivendo in questo momento. È comune per gli sportivi, anche a livello amatoriale, attraversare periodi di difficoltà mentale che possono influenzare la performance. Il primo passo per affrontare un blocco mentale è riconoscerlo e accettare che può capitare a chiunque. Non si colpevolizzi troppo per questa situazione. Cerchi di abbassare le aspettative su se stesso, giocare a padel dovrebbe essere un'attività piacevole e non una fonte di stress. Provi a concentrarsi sul divertimento e sul piacere del gioco piuttosto che sulla performance. Prima delle partite, provi a dedicare del tempo a tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo stretching. Questi metodi possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la concentrazione. Cerchi di praticare la visualizzazione positiva: immagini se stesso mentre gioca bene, con sicurezza e senza pressioni. Questo può contribuire a creare una mentalità più positiva e sicura durante le partite. Se possibile, riprenda a giocare in modo graduale. Inizi con sessioni di allenamento meno intense o con amici, dove la pressione è minore. Questo può aiutarla a recuperare fiducia senza sentirsi sopraffatto. Faccia attenzione al proprio dialogo interiore, sostituisca pensieri negativi come "Non riesco a giocare bene" con affermazioni positive come "Sto migliorando e mi sto divertendo".
Non esiti a parlare con amici, familiari o compagni di squadra delle sue difficoltà. Spesso, condividere le proprie preoccupazioni può ridurre il peso delle stesse. La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, spero che questi consigli possano aiutarla a ritrovare la serenità e il piacere nel gioco. Dott.ssa Eleonora Mocetti
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Non è possibile capire esattamente cosa sia successo da queste poche parole, è necessario che le contatti uno specialista che l'aiuti a comprendere la sua situazione per trovare un modo per ricominciare ad essere efficace anche nel gioco. Se lo desidera, sono disponibile anche online.
Dott.sa Elena Bonini
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Gentilissimo, grazie della condivisione. La sua richiesta potrebbe essere la punta di un iceberg, che affiorando fa capire che c'è qualcosa di più profondo. Se vuol risolvere il problema del gioco (giocare bene e vincere), senz'altro con delle tecniche specifiche è possibile. Se vuole prendere spunto da questo disagio per andare più a fondo, potrebbe fare un colloquio conoscitivo con uno/a psicoterapeuta, anche on line, e inserire lo "sfondo", cioè la sua vita su questo particolare. Mi colpiscono le sue parole: "sto perdendo spesso, mi sento troppa pressione addosso, responsabilità di dover fare bene. Mi sto sfiduciando e non riesco ad essere sereno." Emerge troppa responsabilità, la pressione di dover fare bene a tutti i costi. Il non andare bene se non vince, con conseguente perdita di fiducia e immagino stima di sè. Come vive questi aspetti nel resto della sua vita? Valuti lei, noi qui rispondiamo ad una lettera senza avere nessun altra informazione. Senta che effetto le fanno le varie risposte e decida quale sente più calzante. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Nel momento in cui si manifesta un "blocco mentale" che limita la prestazione fisica può essere legato a diversi fattori, che a prima vista potrebbero sembrare scollegati fra loro perchè non sono direttamente inerenti all'ambito sportivo. Come psicologa dello sport e mental coach ciò che posso dirle con le informazioni che mi ha dato in questo momento è che sicuramente bisogna resettare tutto e ridefinire un obiettivo che le permetta di comprendere la sua condizione di partenza (fisica e mentale) per arrivare a quella desiderata.
Qualora volesse parlarne non esiti a contattarmi, il programma MoviMente potrebbe davvero essere ciò che fa per lei così da esprimere al meglio il suo potenziale.

Buona sera, questa situazione di blocco o di burnout dell’atleta è una sintomatologia psico-fisiologica comune che comprende tre caratteristiche salienti e distinte ma empiricamente correlate che sono fondamentali per l’esperienza dell’atleta nel contesto sportivo:
- esaurimento emotivo/fisico;
- ridotto senso di realizzazione;
- svalutazione dello sport

Le consiglio di indagare tutte le aree della vita e tutti i sistemi di cui si trova a fare parte, poichè ciascuno di essi può rappresentare fonte di stress.
Un consulto con uno psicologo lo consiglio,
Il ruolo dello psicologo non si esaurisce, infatti, solo nella valutazione, nella diagnosi e nel trattamento di condizioni cliniche, ma si realizza, anche e soprattutto, nella promozione del benessere psicofisico.

Resto disponibile
Saluti
Dott.ssa Giovanna Napolitano

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È normale attraversare fasi di calo di forma e blocco mentale nello sport. Per superare questa situazione, concentrati sul divertimento e sulla passione per il gioco anziché sulle aspettative di performance. Lavora sulla tua autostima, visualizzando successi passati e concentrati sul presente. Parla con un coach sportivo o uno psicologo dello sport per strategie specifiche. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buonasera.
Probabilmente esplorando quel blocco mentale di cui parla e ascoltando ciò che il corpo le sta comunicando.
La corsa per la performatività è tra i motivi di scompenso psicologico più frequenti.
Siamo essere umani, vulnerabili e fallibili. Non si può sempre performare bene. Se quando si ha un calo mi scompenso, è proprio lì il nodo su cui lavorare.
Accettando che ci sono momenti della vita in cui dobbiamo rallentare. Altrimenti il corpo e la mente lo fanno capire con vari sintomi, anche psichici.
Se può esserle utile uno spazio di supporto rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dottoressa Martina Orzi

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