Salve, sono una studentessa universitaria e fra poco inizierò il secondo anno del mio percorso di s

16 risposte
Salve,
sono una studentessa universitaria e fra poco inizierò il secondo anno del mio percorso di studi. Sono sempre stata una studentessa con ottime prestazioni e splendidi risultati, ho concluso il liceo con il massimo dei voti. Ho sempre visto i compiti in classe e le interrogazioni come esperienze positive, opportunità per mettere in evidenza quanto imparato e in più l’ottenere buoni risultati, con annessa ammirazione da parte degli altri, mi ha sempre gratificata, spinta a fare di più e, nonostante la mia timidezza, ad affrontare queste prove senza particolari timori. La situazione è cambiata all’università. Dopo un tentativo andato male, durante la pandemia, sono riuscita a superare un test di accesso molto selettivo che mi ha permesso di entrare nella facoltà che amo. Dopo il lockdown e la modalità telematica in cui sono riuscita a dare un solo esame, tra l’altro con un risultato mediocre, ho avuto un blocco. Nonostante io mi sia organizzata dei piani per svolgere i diversi esami e nonostante lo studio continuo di tutte le materie non sono riuscita a dare nessun altro esame. Puntualmente, qualche giorno prima delle date in cui dovrei sostenere gli esami, inizio ad avvertire sensazioni di panico: tachicardia, mancanza di respiro, pensieri confusi, mal di testa, pianti. Tutto ciò porta la mia mente a convincersi di aver dimenticato quanto studiato, di non essere adeguatamente preparata, di potermi sentir male in sede d’esame e ciò mi impedisce di presentarmi. Questo mi ha portata a lasciarmi diversi esami indietro, con conseguenti pensieri negativi: sul non essere in grado di affrontare questa facoltà, sul deludere i miei genitori che si sacrificano per mantenere i miei studi e che sarebbero felici di vedermi laureare, sull’essere “diversa” dai miei colleghi che affrontano gli esami in modo sereno. Inoltre trattandosi di un percorso di studi con una durata estesa, mi preoccupa il fatto di essere già da subito rimasta indietro. Dentro di me sento di potercela fare, questa è la facoltà che mi piace e non riesco a considerare l’idea di dover abbandonare per questo mio problema, dall’altro lato sono consapevole che non posso continuare così. Tutto ciò mi provoca crescente ansia, preoccupazione, temo che possa riaccadere ai prossimi esami e non so davvero come uscirne. Come dovrei agire per limitare queste sensazioni?
Grazie per l’attenzione.
Buongiorno. La situazione che descrive è sicuramente molto faticosa, posso immaginare quanto si sente disorientata.
Effettivamente la pandemia ha reso più difficile il passaggio già impegnativo tra scuole superiori e università, che richiede una riorganizzazione del proprio modo di stare in un contesto educativo.
Nel suo caso specifico, è chiaro che gli esami e le prestazioni scolastiche hanno sempre assunto un significato particolare e totalmente personale, per cui quando si appresta a dare un esame non c'è solo il voto in gioco.
Dare dei consigli su come gestire questa situazione è molto difficile, purtroppo, senza avere un quadro di chi è lei, della sua personalità, e di cosa realmente rappresenta questo passaggio che, di fatto, è un passaggio di vita.
Per questo motivo il consiglio che mi sento di darle è di intraprendere un percorso psicologico volto alla comprensione di cosa, dentro di lei, si stia smuovendo. Non con l'intento di trovare una diagnosi, un qualcosa che non va, ma con l'obiettivo di trovare un nuovo modo più adatto a lei per stare in questo nuovo contesto.
Sono disponibile se ha altre domande.
Un saluto, Luca Belotti

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, mi rendo conto dalle sue parole delle difficoltà che sta vivendo in una fase della vita così delicata e ricca di cambiamenti.
Il passaggio dalle scuole superiori all'università segna un cambiamento importante nell'organizzazione stessa dello studio e non è sempre facile riuscire ad adattarsi subito alle novità. Inoltre farlo in un momento storico segnato dalla pandemia immagino non sia per niente facile.
Si evince dalle sue parole un forte interesse per lo studio e il piacere di raggiungere i massimi risultati, però l'insicurezza può prendere il sopravvento attraverso pensieri negativi e ansia di non farcela.
Anche io le consiglio di approfondire questa sua richiesta attraverso un percorso, creando uno spazio in cui la relazione terapeutica potrà aiutarla a ritrovare la fiducia nelle sue risorse e una maggiore consapevolezza.
Sono a disposizione per eventuali chiarimenti e approfondimenti.
Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Gentile utente, la pandemia non ha certamente favorito il passaggio dalle scuole superiori all'università, fase di vita di per sè sempre delicata su più livelli. Da un punto di vista prettamente didattico, il metodo di studio, l'aspetto valutativo, gli occhi degli altri assumono un peso del tutto differente, ma tutto cambia da situazione a situazione.
Nel suo caso, mi sembra che per lei la prestazione "scolastica" sia qualcosa di molto importante, quasi identitaria. Forse questo blocco che sta vivendo potrebbe farle scoprire molte più cose di lei. Valuti la possibilità di farsi accompagnare in questa fase per capire il significato di questa sua nuova difficoltà e per trovare il suo modo di vivere e godere di questa nuova esperienza. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Gentile Utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza e il vissuto, sicuramente molto faticoso, ad esso annesso.
Ha preso in considerazione l'idea di intraprendere un percorso di psicoterapia attraverso il quale esplorare l'idea prestazionale che ha di sé? Chi c'è, dietro i voti alti?
Un caro saluto, Luisa
Dal suo scritto appaiono tratti di perfezionismo e tendenza ad ottenere performances alte, che ha ottenuto fino ad ora, ma pare che sia finita in un loop mentale, in cui l'ansia di prestazione la paralizza e non le consente di accedere alle informazioni memorizzate e compromette il suo funzionamento cognitivo.
Se non riesce a sbloccare da sola la situazione può considerare di chiedere aiuto professionale.
Intanto può ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line . Si tratta di un Podcast rivolto alle persone che soffrono di stati d'ansia. Troverà informazioni e diversi episodi dedicati alla condivisione di strumenti di auto aiuto per attraversare i momenti particolarmente critici. Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura. Buona serata. Bruno Ramondetti
Buonasera. Mi dispiace per la situazione che sta vivendo e che condivide con noi attraverso questo spazio. Ritengo che possa esserle d'aiuto riflettere sulla possibilità di affidarsi ad uno/a psicoterapeuta per esplorare, accogliere e comprendere le sue paure, il senso ed il significato che queste hanno per lei, con l'obiettivo di trasformare gradualmente questi vissuti in un'esperienza costruttiva e non ostacolante. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile studentessa, purtroppo gli effetti del look- download sono frequenti nei giovani in particolare. Personalmente è da più di anno che sto lavorato sul progetto TeleCovid al Policlinico di Milano e la casistica con la sua sintomatologia non mi è nuova. Affronti il problema con un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale poiché si è rivelata il più efficace per la sintomatologia traumatica. Resto disponibile per ulteriori informazioni. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

ritengo che la sua situazione andrebbe approfondita conoscendo qualcosina in più della sua recente storia. Ha pensato di affidarsi ad uno specialista e di intraprendere un percorso di psicoterapia? Potrebbe aiutarla a comprendere meglio il significato della sua ansia e nel tempo potrebbe consentirle di acquisire degli strumenti con cui poter far fronte alle sue preoccupazioni in modo differente.
Resto disponibile nel caso anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta affrontando, sicuramente faticosa. Mi sento di suggerirle anche io di riflettere sulla possibilità di affidarsi ad uno/a psicoterapeuta per esplorare in maniera profonda la questione e trovare delle strategie funzionali e utili a fronteggiare la situazione. Rimango a disposizione, qualora lo desideri. Un caro saluto, Dott.ssa Marcella Boscolo
Buonasera sarebbe consigliato un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui si manifestano i suoi sintomi.
Probabilmente i suoi sintomi hanno un ruolo ben preciso all'interno della sua famiglia di origine.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno, leggendo la sua storia la prima cosa che mi verrebbe da chiederle è quanto il fatto di andare bene a scuola alle superiori fosse un suo reale desiderio o fosse spinto dal desiderio di rendere felici e orgogliosi i suoi genitori. Sarebbe interessante capire se lei si sente apprezzata da loro per quello che è o per i risultati che ottiene. Questa potrebbe essere una delle cause che le provocano ansia prima di un esame. Il fatto di poter andar male o non avere un voto alto non le permetterebbe di riconoscersi nella "brava studentessa" che è sempre stata e di rendere orgogliosi i suoi genitori. Le ho fornito solo dei piccoli spunti per comprendere meglio la sua ansia attuale. Le consiglio di farsi aiutare per riuscire a capire l'origine dei suoi sintomi e che cosa le vogliono comunicare. Cordiali saluti Dott.ssa Elena Saporiti
Buongiorno, credo che la pandemia sia stata una lente di ingrandimento per difficoltà che già preesistevano. Non la conosco e non posso dire altro se non mie impressioni personali che potrebbero essere errate. Ritengo che lei probabilmente abbia sempre mantenuto un tenore alto con un grande dispendio di energie mentali e fisiche e che perciò sia più difficile affrontare le proprie fragilità ora che ha imboccato la strada giusta. La soluzione non è il mollare le sue scelte e arrendersi ma vederle e riuscire a trovare uno spazio dove sostenerle e metterle in ordine. Un luogo del genere è costituito da un setting di sostegno psicologico che metta in luce il perchè di ciò che sta vivendo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, probabilmente questo è un momento difficile della sua vita. Chieda aiuto e vedrà che un collega la saprà prendere in carico nel modo più corretto. Un saluto
Buongiorno,
La ringrazio per aver condiviso qua la sua situazione.
Le domando, secondo lei da dove nascono le emozioni? Spesso quando pongo questa domanda ai miei pazienti mi rispondo che sono causate da eventi esterni, allora ribatto con un’altra domanda: “perché in una stessa situazione le persone provano emozioni diverse o magari uguali ma con diversa intensità?”.
La risposta sta nei nostri pensieri. A seconda di come noi interpretiamo una situazione, ci sarà un’emozione corrispondente e un certo tipo di intensità della stessa.
La terapia cognitivo comportamentale lavora proprio su questo, sia sull’andare ad individuare i pensieri e quindi metterli in discussione, sia a livello comportamentale, insegnando, magari in questo caso, pratiche di rilassamento.

Spero di esserle stata di aiuto.

Dott.ssa Giada Valmonte

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