Salve, sono una semplice paziente che si trova a chiedersi se possa aver subito cattiva psicoterapi

17 risposte
Salve,
sono una semplice paziente che si trova a chiedersi se possa aver subito cattiva psicoterapia da una psicoterapeuta a cui mi ero rivolta tramite una piattaforma di terapia online.
Premesso che la terapia è durata pochissimo e non per mia volontà, è normale o secondo voi viola il codice deontologico, il comportamento di una terapeuta che dal 12 luglio rimanda ogni seduta all'ultimo momento, arriva tardi (anche di 20 minuti) alle pochissime sedute che riesci ad avere con lei e ti riversa addosso le sue problematiche private (familiari soprattutto) e dei suoi ritardi da colpa ad altri pazienti, tra l'altro parlando delle loro situazioni, andando contro ogni privacy?
Lo domando, perché purtroppo credo di aver subito qualcosa di molto vicino alla manipolazione (che conoscono bene e per cui avevo chiesto aiuto), poiché la dottoressa non si è presa mezza responsabilità e anche laddove mi abbia detto di essere dispiaciuta, ha continuato a giustificarsi dandone la colpa a me e alla mia situazione complicata, soltanto perché ad una certa mi sono infastidita e le ho chiaramente domandato se fosse ancora in grado di seguirmi.
Preciso che era già 1 mese abbondante che la dottoressa rimandava la terapia per tutta una serie di problemi personali (che poi sono risultati essere vacanze al mare) e facendomi sentire sbagliata quando non sono stata più disposta ad essere comprensiva, perché sentivo davvero il bisogno di continuare a fare terapia per me stessa e lei non me lo permetteva.
Per lei, infastidirmi o arrabbiarmi per il suo atteggiamento, era sinonimo di altro e mi ha quindi usato contro le mie confidenze durante la poca terapia fatta, dando colpa al mio vissuto della mia reazione e aggiungendo di essere nel campo da 20 anni, come se questo fosse l'unico dato di qualità nella scelta di una buona terapeuta.
Da sua stessa ammissione, non sono l'unica ad aver manifestato questo disagio tra i suoi pazienti (colpevoli come me), ma purtroppo ne sto pagando anche la forte depressione e ansia che mi ha suscitato, in quanto la dottoressa mi ha "punito" toccando quei tasti che pensavo fossero al sicuro con lei. O almeno così dovrebbe essere. In più mi ha rinfacciato questa sera, un colloquio di chiarimento che non mi ha fatto pagare e che ha insistito lei di avere, in quanto la settimana scorsa avevo deciso di concludere il mio rapporto con lei, ma di cui non accettava la mia decisione.
Per questo mi domandavo, quando un terapeuta, secondo voi, dovrebbe un attimo fermarsi e ammettere i propri errori? E quando, secondo la vostra esperienza, può seriamente danneggiare un paziente, se non si è disposti a mettere da parte arroganza e saccenza, piuttosto di lavorare su se stessi?
Secondo la dottoressa, per altro, qualsiasi terapeuta serio dovrebbe a sua volta fare terapia per scaricare il peso dei pazienti, ma io sono dell'idea che un terapeuta serio dovrebbe capire che se non sta bene per primo, certamente non può aiutare gli altri e quindi si, fare terapia ma prendendosi una pausa, piuttosto di rischiare di ferire pazienti che, come me, possono esserlo già per altre situazioni che, almeno personalmente, ero andata ad affrontare proprio cercando una terapia che potesse aiutarmi a farlo.
Ma la dottoressa in questione, ha cercato anche di farmi credere di aver compreso male, di aver sentito cose che non erano quelle che intendeva o di essermi inventata sedute saltate quando non era vero. Per lei era solo un episodio, io ho prove concrete (chat in cui ci sono i colloqui rimandati) di 1 mese senza terapia. Per fortuna avevo ed ho tutt'ora quelle chat con i nostri appuntamenti saltati e relative giustificazioni da parte sua. In gergo, so che questo si chiama Gaslighting, ovvero manipolare la situazione facendo credere ad una persona di non ricordare bene certi avvenimenti o addirittura farle dubitare della sua stesa memoria e percezione, perché mi sono informata dopo averlo subito in passato.
Cosa ne pensate? Mi potreste dare un gentile parere?
Grazie mille.
Salve, sono onestamente addolorato per leggere queste righe perchè purtroppo spesso accade che per il comportamento di alcuni debbano pagare tutti. Probabilmente la collega stava attraversando un periodo di vita complesso e potrebbe aver avuto difficoltà nella gestione delle proprie emozioni. A parte questo, ritengo importante che lei non perda fiducia nella psicoterapia, fortunatamente si tratta di casi specifici difficilmente rintracciabili in altri professionisti per cui accantoni questo spiacevole episodio e prosegua il suo percorso verso il benessere.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Quello che descrive è sicuramente un comportamento grave ed ha fatto bene a prendere le distanze dalla terapeuta in questione.
Non si sfiduci però rispetto all'intera categoria e se aveva iniziato un percorso prenda nuovamente contatto con un professionista.
Cordiali Saluti
Buongiorno, mi dispiace moltissimo per l'esperienza che ha vissuto, da ciò che leggo credo che in realtà lei abbia assolutamente già ben compreso le criticità di questa situazione. Ciò che mi auguro per lei è che trovi lo spazio per fare un altro tentativo, di certo ha molti elementi in più per valutare quanto una relazione possa essere un posto sicuro per lei oppure no. Le auguro davvero di cercare ancora un suo posto sicuro. Cordialmente
Carissima, grazie per la condivisione. Decisamente la terapeuta in questione ha sbagliato su tutta la linea. Ha fatto bene ad allontanarsene e (perchè no?) potrebbe fare anche una segnalazione all'ordine degli psicologi, se questo la può aiutare a sentirsi tutelata e ad avere giustizia. Detto ciò, ha bisogno a questo punto di fare un'esperienza riparativa e la può fare sicuramente rivolgendosi ad un'altra persona. Anche perchè ha diritto di sciogliere i nodi per cui - immagino - si era rivolta alla collega e di andare avanti.
Capisco tuttavia che scegliere da sola può creare confusione e timore di ricadere di nuovo in una brutta esperienza; per questo - se vuole - posso aiutarla io nella ricerca della persona più adatta a lei. Eventualmente può scrivermi in privato. Un saluto cordiale.
Francesca Giovannelli
Gentile utente, mi dispiace leggere di questa sua esperienza a dir poco spiacevole. Le auguro di non rinunciare al suo percorso di cura, provando a costruire una strada nuova con un altro professionista.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Buongiorno,
mi spiace per la cattiva esperienza che ha avuto con la terapia. Probabilmente la collega in questione sta attraversando una situazione difficile che implica alcune difficoltà relazionali, che poi possono riflettersi sul lavoro coi pazienti. Tuttavia, ciò non toglie nulla rispetto alla difficile dinamica terapeutica che lei ha descritto così bene.
In questo momento può sembrare complesso, ma il consiglio che mi sento di darle è di non rinunciare ad un percorso terapeutico,magari provando ad affidarsi ad un altro professionista.
Cordialmente, EP
Gent.ma, grazie per la sua condivisione. Purtroppo anche nella nostra professione, come in tutte le altre, del resto, esistono persone incompetenti. Purtroppo certe piattaforme sfruttano la vendibilità e l’economicità a scapito della qualità. La sua rabbia ė sacrosanta. Le auguro di usare questa energia per fare la cosa migliore per se stessa. Un caro saluto.
Gentile utente, dispiace molto per quello che ha vissuto. Non perda fiducia nella psicoterapia! Le sue riflessioni sull’inadeguatezza della collega sono assolutamente fondate. L’alleanza terapeutica e la definizione di un posto sicuro sono le basi per una terapia efficace. Sono a disposizione, anche online, per un nuovo percorso. Le auguro, in ogni caso, il meglio!
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Deve essere doloroso chiedere aiuto ad un terapeuta e trovarsi ad avere a che fare con gli stessi comportamenti che ci hanno fatto male nelle relazioni con gli altri nella vita "fuori" dalla terapia.
Le consiglio di affidarsi ad un professionista che possa aiutarla ad elaborare questa situazione, non sarà facile per lei fidarsi, ma le consiglio di ripartire così.
In bocca al lupo
Dott.ssa Rachele Sales
Gentile Utente, ciascuno di noi quando chiede aiuto spera di finire in buone mani, ma purtroppo alle volte questo non accade. La posizione che ha sentito assumere da questa collega è dolorosa sul piano umano e dannosa su quello professionale; la sua scelta di chiudere questa esperienza è sacrosanta. Involontariamente o meno, questa collega le ha riproposto un modello di assenza e manipolazione che ha già sperimentato, e capisco abbia portato a un rebound di sintomi di ansia e depressione. Le auguro di non rinunciare alla possibilità di scoprire che nella stanza di terapia è possibile sentirsi al sicuro, aiutati e rispettati per le ferite che portiamo. Un caro saluto
Mi dispiace tantissimo per quanto ha raccontato. Non dovrebbero succedere questo tipo di situazioni ma purtroppo è accaduto. Mi dispiace molto che si sia sentita "sbagliata" e colpevolizzata soprattutto in un momento delicato della sua vita nella quale aveva deciso di affidarsi ad una professionista che avrebbe dovuto ascoltarla, comprenderla e supportarla. Spero che non perda la fiducia nell'intera categoria perché ci sono tantissimi professionisti validi in grado di aiutarla in modo professionale e serio. Le auguro il meglio e resto a sua disposizione.
Cari saluti.
Dott.ssa Ilaria La Mura psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Gentile Utente, che dispiacere leggere di questa sua esperienza. Per quanto abbia agito adeguatamente allontanandosi dalla persona in questione, non perda fiducia nella categoria degli psicologi psicoterapeuti.
Un caro saluto, Luisa
Salve, il comportamento della sua psicologa è gravissimo ma dovremmo sentire anche cosa dice la sua terapeuta per esprimere un giudizio certo e per questo motivo non posso esprimerle un giudizio assoluto. Tuttavia vista la forza del suo racconto le suggerisco di rivolgersi a un altro psicologo per iniziare un nuovo percorso perché la cosa più importante è la sua serenità e ogni psicologo deve mettere questa cosa al primo posto. Non esiti e si allontani da un rapporto che, a torto o ragione, oramai è compromesso. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve grazie per aver condiviso questa sua brutta esperienza e dispiaciuta per le cose che ha scritto. Non perda la speranza di trovare un altro collega con cui intraprendere una nuova psicoterapia.
Resto a sua disposizione anche online
Un caro saluto Dott.ssa Lina Robertiello
Buongiorno, mi dispiace moltissimo per l'esperienza che ha vissuto, deve essere doloroso chiedere aiuto ad un terapeuta e trovarsi ad avere a che fare con gli stessi comportamenti che ci hanno fatto male nelle relazioni con gli altri nella vita "fuori" dalla terapia. ha bisogno a questo punto di fare un'esperienza riparativa e la può fare sicuramente rivolgendosi ad un'altra persona, spero che non perda la fiducia nell'intera categoria perché ci sono tantissimi professionisti validi in grado di aiutarla in modo professionale e serio.
Buongiorno comprendo bene come la sua esperienza sia risultata molto spiacevole. Ogni paziente può rivolgersi, se lo ritiene opportuno, all'ordine degli psicologi di appartenenza del professionista al quale si é rivolto e fare una segnalazione e/o confrontarsi con l'ufficio preposto per queste situazioni.
La invito a non permettere che questa esperienza la allontani dalla possibilità di rivolgersi ad un altro psicoterapeuta verificando gradualmente insieme il percorso con rispetto vicendevole.
Auguri
Buonasera, a mio avviso ogni paziente deve sentire con il proprio psicoterapeuta un rapporto di autentica fiducia che si costruisce. Per ottenerlo richiede una serie di elementi e di impegno reciproco. In ogni caso ogni paziente può e deve appena lo riconosce sentirsi di chiudere una relazione in cui non si sente rispettato e tutelato. Sarebbe preferibile come ha fatto lei confrontarsi con il terapeuta nel comunicargli la decisione di chiudere il percorso. Laddove si sente che ciò non è possibile proprio perchè nella relazione con il terapeuta non ci si sente ascoltati si può anche comunicare di voler concludere. Da quello che lei racconta io non avrei accettato un ulteriore incontro di chiarimento, anche se proposto dal terapeuta e che non pagherà, semplicemente perchè da quanto riferisce non sarebbe stato terapeutico per lei. Se sente che il comportamento del terapeuta non sia stato etico potrebbe segnalarlo ai referenti della piattaforma in cui è inserito.

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