Salve. Sono una ragazza molto ansiosa, da qualche anno ho dei pensieri ossessivi, sulla contaminazio
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Salve. Sono una ragazza molto ansiosa, da qualche anno ho dei pensieri ossessivi, sulla contaminazione, sulla paura di fare male agli altri, sul lasciare luce o gas accesi... un inferno. Da qualche mese vado anche dalla psicologa con la quale sto lavorando su questi problemi. Vi scrivo perché oggi è successa una cosa che mi terrorizza [anzi, mi correggo:non è successo niente ma il mio cervello ha iniziato a prendere il sopravvento]
Stavo guidando da sola, di sera ed è successo che mentre ero alla guida prendessi il telefono per azionare il navigatore e la musica]. Ho paura che durante queste "distrazioni" io abbia accidentalmente urtato qualcuno/qualcosa e non me ne sia accorta. Ho anche cercato online se ci fosse qualche notizia nella zona su qualche incidente ma nulla. Sono terrorizzata di aver fatto del male a qualcuno per una distrazione che non dovevo avere.
Stavo guidando da sola, di sera ed è successo che mentre ero alla guida prendessi il telefono per azionare il navigatore e la musica]. Ho paura che durante queste "distrazioni" io abbia accidentalmente urtato qualcuno/qualcosa e non me ne sia accorta. Ho anche cercato online se ci fosse qualche notizia nella zona su qualche incidente ma nulla. Sono terrorizzata di aver fatto del male a qualcuno per una distrazione che non dovevo avere.
Buonasera, capisco che sia difficile convivere con questo timore costante e in questo caso penso che l'unica cosa che davvero funzioni per rassicurarla sia proseguire il percorso psicoterapico.
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Buonasera, ciò che lei descrive ha molti punti in comune con un disturbo ossessivo compulsivo. Questo disturbo produce infatti una serie di pensieri intrusivi che diventano appunto ossessioni le quali generano ansia e preoccupazione. La mente "gioca" brutti scherzi e ci fa credere che quello che genera sia vero. In realtà questi pensieri non corrispondono alla vera realtà. E' opportuno fare un lavoro di tipo cognitivo comportamentale che aiuta a gestire e modificare il flusso di pensieri. Nel momento in cui un pensiero si affaccia può provare a fare la contromossa di contrastarlo con un altro pensiero e razionalizzare lo stesso. Lei sta già seguendo un percorso psicologico. Si affidi con fiducia. Le auguro il meglio.
Cordiali saluti. Dott.ssa Sara Rocco
Cordiali saluti. Dott.ssa Sara Rocco
Salve,
capisco quanto possa essere difficile affrontare pensieri così invasivi e destabilizzanti. I timori che descrive sono tipici di un quadro di ansia ossessiva, che spesso porta a dubbi incessanti e a un senso di responsabilità esagerato rispetto agli eventi. È positivo che stia già lavorando con una psicologa, poiché il percorso terapeutico è essenziale per affrontare e gestire questi meccanismi.
L'episodio che racconta, legato alla paura di aver causato danni mentre guidava, è un esempio classico di come l'ansia possa amplificare una situazione comune, trasformandola in un motivo di profonda angoscia. Il suo comportamento successivo, come la ricerca online di incidenti, è comprensibile ma può alimentare il ciclo dell'ansia, rinforzando i dubbi e il bisogno di controllo.
È fondamentale ricordare che la mente ansiosa tende a ingigantire i rischi e a creare scenari ipotetici privi di evidenze reali. Può essere utile condividere questo episodio con la sua psicologa per esplorarlo insieme e trovare strategie per fronteggiare queste paure. Inoltre, potrebbe beneficiare di tecniche specifiche, come la ristrutturazione cognitiva o esercizi di esposizione graduale, che vengono spesso utilizzati per gestire pensieri ossessivi.
Per approfondire ulteriormente e avere un supporto specifico, le consiglio di continuare il lavoro con la sua terapeuta e, se necessario, di rivolgersi anche a uno specialista della gestione dell’ansia e dei disturbi ossessivo-compulsivi.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco quanto possa essere difficile affrontare pensieri così invasivi e destabilizzanti. I timori che descrive sono tipici di un quadro di ansia ossessiva, che spesso porta a dubbi incessanti e a un senso di responsabilità esagerato rispetto agli eventi. È positivo che stia già lavorando con una psicologa, poiché il percorso terapeutico è essenziale per affrontare e gestire questi meccanismi.
L'episodio che racconta, legato alla paura di aver causato danni mentre guidava, è un esempio classico di come l'ansia possa amplificare una situazione comune, trasformandola in un motivo di profonda angoscia. Il suo comportamento successivo, come la ricerca online di incidenti, è comprensibile ma può alimentare il ciclo dell'ansia, rinforzando i dubbi e il bisogno di controllo.
È fondamentale ricordare che la mente ansiosa tende a ingigantire i rischi e a creare scenari ipotetici privi di evidenze reali. Può essere utile condividere questo episodio con la sua psicologa per esplorarlo insieme e trovare strategie per fronteggiare queste paure. Inoltre, potrebbe beneficiare di tecniche specifiche, come la ristrutturazione cognitiva o esercizi di esposizione graduale, che vengono spesso utilizzati per gestire pensieri ossessivi.
Per approfondire ulteriormente e avere un supporto specifico, le consiglio di continuare il lavoro con la sua terapeuta e, se necessario, di rivolgersi anche a uno specialista della gestione dell’ansia e dei disturbi ossessivo-compulsivi.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissima,
i pensieri ossessivi dipendono dall'immaginaria idea di poter applicare un controllo sulle cose, persone ed eventi.
"Per una distrazione che non dovevo avere"
Certo è che alla guida non bisogna avere distrazioni, ma in contesti meno pericolosi lei può, poco a poco, autorizzarsi, e permettersi la possibilità di distrarsi, senza doversi attribuire una colpa.
Nasciamo in un epoca, in una nazione, in una famiglia, con un cognome ed un nome (potremmo continuare per molto) che non abbiamo scelto. Nasciamo e già non abbiamo avuto controllo di essere nati, dove, come, quando, da chi, per chi e per come.
Allentare il controllo sul mondo è qualcosa di molto impegnativo, e magari lei ha scritto ANCHE qui per allentare l'ansia, alimentando il controllo sulla questione da lei riportata, ma sono certo che il percorso con la sua psicologa porterà buoni frutti.
Coraggio!
Saluti.
i pensieri ossessivi dipendono dall'immaginaria idea di poter applicare un controllo sulle cose, persone ed eventi.
"Per una distrazione che non dovevo avere"
Certo è che alla guida non bisogna avere distrazioni, ma in contesti meno pericolosi lei può, poco a poco, autorizzarsi, e permettersi la possibilità di distrarsi, senza doversi attribuire una colpa.
Nasciamo in un epoca, in una nazione, in una famiglia, con un cognome ed un nome (potremmo continuare per molto) che non abbiamo scelto. Nasciamo e già non abbiamo avuto controllo di essere nati, dove, come, quando, da chi, per chi e per come.
Allentare il controllo sul mondo è qualcosa di molto impegnativo, e magari lei ha scritto ANCHE qui per allentare l'ansia, alimentando il controllo sulla questione da lei riportata, ma sono certo che il percorso con la sua psicologa porterà buoni frutti.
Coraggio!
Saluti.
Gentile utente, mi sembrano dei pensieri legati al disturbo ossessivo compulsivo, ne parli con la sua psicologa che conosce la sua situazione e potrà esserle sicuramente di aiuto.
Le auguro il meglio, Dott. Luca Rochdi
Le auguro il meglio, Dott. Luca Rochdi
Salve,
mi dispiace sapere quanto questa situazione la stia turbando. È chiaro che i suoi pensieri ossessivi stanno amplificando una preoccupazione che, razionalmente, sembra non avere fondamento: non ci sono prove o segnali che lei abbia causato alcun danno. La paura che descrive è tipica dei pensieri ossessivi, che spesso si concentrano su scenari ipotetici piuttosto che su eventi reali.
È positivo che stia lavorando con una psicologa, perché questo tipo di difficoltà può migliorare con il supporto adeguato. Nel frattempo, le consiglio di non alimentare ulteriormente il dubbio (ad esempio, cercando notizie online) e di provare a riportare l’attenzione al presente. Potrebbe essere utile condividere questo episodio con la sua terapeuta, che saprà guidarla meglio nell’affrontare questi momenti di ansia acuta.
Si ricordi che non è sola in questa esperienza, e lavorando su questi temi potrà ritrovare serenità. Un saluto, e si prenda cura di sé.
mi dispiace sapere quanto questa situazione la stia turbando. È chiaro che i suoi pensieri ossessivi stanno amplificando una preoccupazione che, razionalmente, sembra non avere fondamento: non ci sono prove o segnali che lei abbia causato alcun danno. La paura che descrive è tipica dei pensieri ossessivi, che spesso si concentrano su scenari ipotetici piuttosto che su eventi reali.
È positivo che stia lavorando con una psicologa, perché questo tipo di difficoltà può migliorare con il supporto adeguato. Nel frattempo, le consiglio di non alimentare ulteriormente il dubbio (ad esempio, cercando notizie online) e di provare a riportare l’attenzione al presente. Potrebbe essere utile condividere questo episodio con la sua terapeuta, che saprà guidarla meglio nell’affrontare questi momenti di ansia acuta.
Si ricordi che non è sola in questa esperienza, e lavorando su questi temi potrà ritrovare serenità. Un saluto, e si prenda cura di sé.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buonasera,
Capisco quanto possa essere difficile convivere con pensieri così invasivi e angoscianti. I timori che descrive, legati alla paura di aver fatto male a qualcuno o a qualcosa senza essersene accorta, sono tipici di una modalità di pensiero ossessiva, in cui l’ansia amplifica situazioni di incertezza e porta a dubitare di sé e delle proprie azioni.
Il fatto che lei stia già seguendo un percorso con una psicologa è un ottimo passo verso la gestione di questi pensieri. Tuttavia, è importante ricordare che il bisogno di "controllare" (come cercare notizie di incidenti) non solo non placa l’ansia, ma spesso la rinforza, alimentando il circolo vizioso dell’ossessione.
Nel momento in cui emergono pensieri come quello che descrive, potrebbe essere utile:
Riconoscere il pensiero ossessivo: provi a etichettarlo come "solo un pensiero", senza necessariamente credervi o reagire. Ad esempio, potrebbe dirsi: "Questo è un pensiero ossessivo che la mia mente sta generando a causa dell’ansia".
Evitare comportamenti di controllo o verifica: cercare conferme (ad esempio, online) può temporaneamente alleviare l’ansia, ma rinforza il meccanismo ossessivo, facendolo riemergere in futuro.
Concentrarsi sul presente: può aiutarla a ridurre l’intensità dell’ansia fare qualcosa che la riporti nel qui e ora, come respirare profondamente, ascoltare una musica rilassante o concentrarsi su un’attività pratica.
Questi suggerimenti, ovviamente, vanno integrati con il lavoro che sta facendo con la sua psicologa. La invito a parlarle apertamente di questo episodio, poiché potrebbe fornire spunti utili per approfondire il suo percorso e affinare le strategie per affrontare i pensieri ossessivi.
Le sono vicina e resto disponibile qualora avesse bisogno di un ulteriore confronto.
Un caro saluto.
Capisco quanto possa essere difficile convivere con pensieri così invasivi e angoscianti. I timori che descrive, legati alla paura di aver fatto male a qualcuno o a qualcosa senza essersene accorta, sono tipici di una modalità di pensiero ossessiva, in cui l’ansia amplifica situazioni di incertezza e porta a dubitare di sé e delle proprie azioni.
Il fatto che lei stia già seguendo un percorso con una psicologa è un ottimo passo verso la gestione di questi pensieri. Tuttavia, è importante ricordare che il bisogno di "controllare" (come cercare notizie di incidenti) non solo non placa l’ansia, ma spesso la rinforza, alimentando il circolo vizioso dell’ossessione.
Nel momento in cui emergono pensieri come quello che descrive, potrebbe essere utile:
Riconoscere il pensiero ossessivo: provi a etichettarlo come "solo un pensiero", senza necessariamente credervi o reagire. Ad esempio, potrebbe dirsi: "Questo è un pensiero ossessivo che la mia mente sta generando a causa dell’ansia".
Evitare comportamenti di controllo o verifica: cercare conferme (ad esempio, online) può temporaneamente alleviare l’ansia, ma rinforza il meccanismo ossessivo, facendolo riemergere in futuro.
Concentrarsi sul presente: può aiutarla a ridurre l’intensità dell’ansia fare qualcosa che la riporti nel qui e ora, come respirare profondamente, ascoltare una musica rilassante o concentrarsi su un’attività pratica.
Questi suggerimenti, ovviamente, vanno integrati con il lavoro che sta facendo con la sua psicologa. La invito a parlarle apertamente di questo episodio, poiché potrebbe fornire spunti utili per approfondire il suo percorso e affinare le strategie per affrontare i pensieri ossessivi.
Le sono vicina e resto disponibile qualora avesse bisogno di un ulteriore confronto.
Un caro saluto.
Buonasera, ne parli con la sua psicoterapeuta per capire se c'è la necessità di un consulto psichiatrico e quindi di una terapia farmacologica. Cordiali saluti.
Capisco davvero quanto questa situazione possa essere difficile per te, e il fatto che tu stia vivendo questi pensieri ossessivi è una cosa molto comune quando l'ansia prende il sopravvento. Quello che stai vivendo, come la paura di aver urtato qualcuno senza accorgertene, è un esempio di come l’ansia amplifichi le nostre preoccupazioni, facendoci percepire scenari catastrofici che non corrispondono alla realtà. Il tuo cervello sta cercando conferme che la situazione sia davvero pericolosa, ma come hai osservato, non ci sono segnali concreti che giustifichino questa paura.
Sebbene tu stia cercando di razionalizzare la cosa, capisco che la sensazione di non riuscire a liberarti di questi pensieri possa essere opprimente. Questi tipi di pensieri ossessivi possono essere difficili da gestire da soli, ed è proprio per questo che la psicoterapia, come quella che stai facendo con la tua psicologa, può essere un aiuto importante.
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) in particolare è molto utile per affrontare pensieri ossessivi come questi. Aiuta a riconoscere i pensieri distorti e a modificarli, in modo da ridurre il bisogno di rassicurazione e la compulsione di cercare prove. Lavorando con una professionista, puoi imparare a gestire meglio le emozioni e a gestire l'incertezza senza lasciarti sopraffare.
Se ti sembra che i pensieri ossessivi stiano prendendo troppo il sopravvento, potrebbe essere utile approfondire ulteriormente il lavoro terapeutico. La terapia ti darà gli strumenti necessari per affrontare queste situazioni con più calma e senza la paura che tutto possa andare storto. Non c'è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto, e il fatto che tu stia già cercando soluzioni è un grande passo verso il benessere.
Sebbene tu stia cercando di razionalizzare la cosa, capisco che la sensazione di non riuscire a liberarti di questi pensieri possa essere opprimente. Questi tipi di pensieri ossessivi possono essere difficili da gestire da soli, ed è proprio per questo che la psicoterapia, come quella che stai facendo con la tua psicologa, può essere un aiuto importante.
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) in particolare è molto utile per affrontare pensieri ossessivi come questi. Aiuta a riconoscere i pensieri distorti e a modificarli, in modo da ridurre il bisogno di rassicurazione e la compulsione di cercare prove. Lavorando con una professionista, puoi imparare a gestire meglio le emozioni e a gestire l'incertezza senza lasciarti sopraffare.
Se ti sembra che i pensieri ossessivi stiano prendendo troppo il sopravvento, potrebbe essere utile approfondire ulteriormente il lavoro terapeutico. La terapia ti darà gli strumenti necessari per affrontare queste situazioni con più calma e senza la paura che tutto possa andare storto. Non c'è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto, e il fatto che tu stia già cercando soluzioni è un grande passo verso il benessere.
Gentilissima, grazie per la condivisione e mi spiace se in questo momento è spaventata. Anche se non è il punto della sua condivisione, mi permetta di dirle che distrarsi alla guida è normale anche se non si dovrebbe: non ha fatto niente di imperdonabile.
Entrando nella questione, invece: nel lavoro con la sua psicologa può esserle stato detto che ci vuole tempo per modificare alcune tendenze come quelle ossessive. Ha fatto qualcosa di molto utile nella situazione in cui è: ha cambiato l'interpretazione dell'evento da "è successo qualcosa che mi terrorizza" a "non è successo niente, è il mio cervello". In questo momento probabilmente l'emozione è molto forte e il pensiero e le compulsioni continuano ad alimentare il ciclo, provando a capire meglio e a fare qualcosa per cambiare la situazione: faccia la stessa cosa di prima. Provi a spostare l'attenzione dall'emozione al pensiero "forse ho fatto del male a qualcuno" e lo trasformi in "la mia mente mi sta dicendo che forse ho fatto del male a qualcuno". La ringrazi per il contributo: d'altronde sta facendo il suo lavoro. Dopodiché decida cosa fare di questo pensiero: È la verità oppure è un sintomo ossessivo? Le è utile in questo momento? La porta dove vorrebbe stare o lontano? Porti l'attenzione verso l'ambiente, respiri e si concentri su quello che pensa sia utile fare. Il pensiero tornerà ed è normale, lo veda ancora per quello che è: un prodotto della sua mente. Lo ringrazi ancora e torni a fare quello che le serve.
I pensieri si impara a gestirli, non a combatterli né a usarli come se fossero la verità assoluta. Ci vorrà tempo ma sta già facendo quello che serve. Un caro saluto
Entrando nella questione, invece: nel lavoro con la sua psicologa può esserle stato detto che ci vuole tempo per modificare alcune tendenze come quelle ossessive. Ha fatto qualcosa di molto utile nella situazione in cui è: ha cambiato l'interpretazione dell'evento da "è successo qualcosa che mi terrorizza" a "non è successo niente, è il mio cervello". In questo momento probabilmente l'emozione è molto forte e il pensiero e le compulsioni continuano ad alimentare il ciclo, provando a capire meglio e a fare qualcosa per cambiare la situazione: faccia la stessa cosa di prima. Provi a spostare l'attenzione dall'emozione al pensiero "forse ho fatto del male a qualcuno" e lo trasformi in "la mia mente mi sta dicendo che forse ho fatto del male a qualcuno". La ringrazi per il contributo: d'altronde sta facendo il suo lavoro. Dopodiché decida cosa fare di questo pensiero: È la verità oppure è un sintomo ossessivo? Le è utile in questo momento? La porta dove vorrebbe stare o lontano? Porti l'attenzione verso l'ambiente, respiri e si concentri su quello che pensa sia utile fare. Il pensiero tornerà ed è normale, lo veda ancora per quello che è: un prodotto della sua mente. Lo ringrazi ancora e torni a fare quello che le serve.
I pensieri si impara a gestirli, non a combatterli né a usarli come se fossero la verità assoluta. Ci vorrà tempo ma sta già facendo quello che serve. Un caro saluto
Buongiorno, chiaramente il mio consiglio è di parlarne con la dottoressa con cui ha iniziato il percorso. Immagino che vivere con questi pensieri intrusivi costanti debba essere faticoso e doloroso, ma si affidi alla professionista che ha scelto in modo che possa guidarla verso una comprensione sempre maggiore di ciò che causa la sua ansia. Purtroppo da alcune righe e dalla sola descrizione dei sintomi, anche se invalidanti, non è possibile risalire al nucleo che causa la sua sofferenza, obiettivo raggiungibile con un lavoro più duraturo.
Salve, posso capire il suo terrore e quanto questi pensieri possano farla sentire intrappolata in un vortice di ansia e sensi di colpa. Prima di tutto, voglio rassicurarla che ciò che sta vivendo è molto comune nelle persone che soffrono di pensieri ossessivi e ansia. Il suo cervello sta semplicemente cercando di proteggerla, anche se lo fa in un modo disfunzionale che amplifica la sua sofferenza. Quello che descrive, la paura di aver fatto del male senza esserne consapevole, è un tema tipico dell'ansia ossessiva. Quando viviamo con questa forma di disagio, il nostro cervello tende a ingigantire scenari improbabili e a trattarli come se fossero certi, anche in assenza di prove. Non è che non si fidi di sé, ma che la sua mente, spinta dall'ansia, cerca di eliminare ogni minimo dubbio o incertezza. Tuttavia, più tenta di cercare rassicurazioni (ad esempio controllando notizie online), più alimenta il ciclo ossessivo. Una delle strategie che potrebbe aiutarla è imparare a tollerare il dubbio, anche se inizialmente può sembrare spaventoso. La sua mente vuole certezze assolute, ma nella realtà, queste non sono mai del tutto possibili. Potrebbe provare a rispondere ai suoi pensieri con frasi come: "Non posso avere una certezza assoluta, ma non ci sono prove concrete che sia successo qualcosa. Mi fido del fatto che se ci fosse stato un incidente, sarebbe evidente". Questo tipo di risposta non cerca di eliminare il dubbio, ma piuttosto di accettarlo come una possibilità remota e non minacciosa. Inoltre, è importante notare che il suo corpo e la sua mente stanno reagendo a una percezione di pericolo, non a un reale pericolo. Il fatto che non ci siano notizie di incidenti, unito alla sua consapevolezza di non aver notato niente di anomalo durante la guida, è già una prova tangibile che il suo pensiero ossessivo sta cercando di creare un problema dove non ce n’è uno. Questi episodi possono essere affrontati più efficacemente continuando il lavoro che sta già facendo con la sua psicologa. Con tecniche di esposizione e prevenzione della risposta, tipiche della Terapia Cognitivo-Comportamentale, può imparare a ridurre gradualmente la presa di questi pensieri su di lei. Ad esempio, potrebbe esercitarsi a non cercare conferme o a non controllare notizie, accettando il disagio temporaneo e lasciando che l'ansia diminuisca da sola. La sua consapevolezza di ciò che sta accadendo è un grande punto di forza. Nonostante la paura, lei sta affrontando la situazione cercando aiuto e comprendendo i suoi meccanismi. Questo è già un passo enorme. Se continua su questa strada e si affida agli strumenti giusti, sono fiducioso che potrà riprendere il controllo della sua vita e liberarsi dal peso di questi pensieri. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, mi spiace lei stia attraversando un periodo difficile con tali preoccupazioni e ansia. L’esperienza che lei descrive può rientrare in un’esperienza che altre persone con pensieri ossessivo-compulsivi (DOC) possono sperimentare. I pensieri possono sembrare a volte molto reali e confondere la nostra memoria fino a metterci in dubbio sul fatto di aver o meno svolto una determinata azione. Essi però scaturiscono dalla nostra mente e non significano necessariamente aver fatto qualcosa di sbagliato. Se lei è già in terapia e se sta affrontando questi problemi con una collega è un bene. Questo è stato un passo importante per il suo benessere e mostra forza e determinazione da parte sua. Ne parli con la sua psicologa di questi timori e vedrà che questo pensiero potrà essere inserito e spiegato all’interno di un funzionamento. Inoltre potrete trovare strategie efficaci per fronteggiare i pensieri disfunzionali. Con un buon percorso cognitivo-comportamentale si può affrontare ansia e ossessioni. Prenda le distanze dal suo pensiero, se ha bisogno resto a disposizione. Dott.ssa Irene Ferrara
Gentile paziente, capisco quanto questa situazione possa spaventarla, e voglio innanzitutto sottolineare che il fatto che lei stia già lavorando con una psicologa è un passo molto importante. Spesso i pensieri ossessivi, come quelli che descrive, possono sembrare ingigantiti dalla mente, soprattutto quando siamo sotto stress. La sua preoccupazione di aver fatto del male senza accorgersene è un pensiero che potrebbe essere legato all'ansia e alla tendenza a focalizzarsi su eventi che sembrano fuori dal nostro controllo.
Il fatto che lei abbia cercato online notizie di incidenti nella zona è un segno che la sua mente sta cercando rassicurazioni che potrebbero non essere sufficienti, alimentando ulteriormente la paura. A volte, la nostra mente può creare scenari "catastrofici" che non riflettono la realtà dei fatti.
Continuare a lavorare su queste preoccupazioni con il supporto della sua psicologa è sicuramente utile, ma se sente che queste ansie stanno influenzando troppo la sua vita quotidiana, potrebbe essere interessante approfondire il suo percorso insieme a un professionista che la aiuti a gestire meglio questi pensieri intrusivi. Ogni passo che fa per affrontare la sua ansia è un progresso! Sappia che non è sola in questo e che chiedere aiuto è un grande atto di forza.
Sono a disposizione, anche online.
Distinti saluti,
G.D.G.
Il fatto che lei abbia cercato online notizie di incidenti nella zona è un segno che la sua mente sta cercando rassicurazioni che potrebbero non essere sufficienti, alimentando ulteriormente la paura. A volte, la nostra mente può creare scenari "catastrofici" che non riflettono la realtà dei fatti.
Continuare a lavorare su queste preoccupazioni con il supporto della sua psicologa è sicuramente utile, ma se sente che queste ansie stanno influenzando troppo la sua vita quotidiana, potrebbe essere interessante approfondire il suo percorso insieme a un professionista che la aiuti a gestire meglio questi pensieri intrusivi. Ogni passo che fa per affrontare la sua ansia è un progresso! Sappia che non è sola in questo e che chiedere aiuto è un grande atto di forza.
Sono a disposizione, anche online.
Distinti saluti,
G.D.G.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Dal suo racconto traspare una forte preoccupazione attribuita al suo comportamento, reale o immaginario, che le provoca un vissuto disturbante e disfunzionale. I sintomi da lei riportati configurano un quadro ansiogeno accompagnato da paure e angosce che andrebbero approfondite per ricercarne le cause. Le consiglio di continuare il percorso intrapreso con la psicologa e nel caso non lo stia già facendo sarebbe auspicabile un percorso di psicoterapia che la aiuti a controllare la sintomatologia descritta e a riorientarsi rispetto ai compiti vitali.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Laura Pia Altieri.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Laura Pia Altieri.
Buona sera. E' difficile risponderti ma credo che lo sapresti con certezza, se avessi urtato qualcuno o qualcosa. Ti avrebbero suonato, probabilmente. Ho l'impressione che questo tuo pensiero dipenda dall'ansia, ma naturalmente non posso avere alcuna certezza. Se dipende dall'ansia, intraprendere un percorso per curarla ti farebbe bene. Un professionista potrebbe forse anche aiutarti a fare maggiore luce sull'accaduto. Fammi sapere. Un augurio di buon anno.
Salve, e grazie per la sua condivisione. Quello che descrive sembra essere una manifestazione di ansia estrema, che può portare a pensieri intrusivi e persistenti legati a eventi temuti, anche in assenza di prove concrete che siano realmente accaduti. È significativo che lei abbia già intrapreso un percorso con una psicologa: questo è un passo fondamentale per affrontare i pensieri ossessivi e lavorare sulla gestione dell'ansia a loro correlata. La paura di aver causato danni senza accorgersene, così come il bisogno di controllare (ad esempio cercando notizie online), è una dinamica comune in questi casi e può rafforzare il ciclo dell'ansia. È importante ricordare che questi pensieri non rappresentano la realtà dei fatti, ma sono una risposta del cervello che amplifica le sue preoccupazioni.
Le consiglio di condividere apertamente quanto accaduto con la sua psicologa, affinché possiate esplorare insieme le strategie più adatte a gestire questi episodi e ridurre l'impatto che hanno su di lei. Il supporto professionale che sta già ricevendo è lo spazio migliore per affrontare e superare queste difficoltà. Un caro saluto.
Le consiglio di condividere apertamente quanto accaduto con la sua psicologa, affinché possiate esplorare insieme le strategie più adatte a gestire questi episodi e ridurre l'impatto che hanno su di lei. Il supporto professionale che sta già ricevendo è lo spazio migliore per affrontare e superare queste difficoltà. Un caro saluto.
Buongiorno, grazie per la condivisione. Innanzitutto è importante che lei stia lavorando su questi pensieri e stia facendo un percorso psicologico perchè mi rendo conto di quanto possano essere fastidiosi. Sicuramente ciò che è successo con la macchina si lega alla sua paura di perdere il controllo. Magari nel momento in cui ha guardato il telefono non ha mantenuto il controllo sulla strada o sul veicolo e probabilmente il suo cervello si è attivato particolarmente proprio perchè alla base c'è questa tipologia di paura. Può essere utile parlare di questo episodio con la sua psicologa e continuare a lavorare insieme. Le auguro buona giornata.
Gentile signora,
Capisco quanto questa situazione possa essere angosciante per lei. La sua ansia, alimentata da pensieri ossessivi, è comprensibile, ma è importante ricordare che i pensieri non corrispondono sempre alla realtà. In questi casi, è fondamentale continuare a lavorare con la sua psicologa, che la sta già supportando, per affrontare in modo mirato la gestione dell'ansia e dei pensieri intrusivi.
Le suggerirei di continuare a concentrarsi sul trattamento che sta seguendo, senza cercare ulteriori conferme esterne (come notizie online), che possono solo alimentare i timori. Inoltre, potrebbe essere utile praticare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, che possono aiutarla a interrompere il ciclo di pensieri ansiogeni.
Se le paure continuano a interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe valere la pena considerare anche altre forme di trattamento, come la terapia cognitivo-comportamentale, che è spesso molto efficace per affrontare i disturbi ossessivo-compulsivi.
Spero che questi consigli possano esserle utili. Continui a lavorare con il suo terapeuta e prenda un passo alla volta. Un caro saluto
Capisco quanto questa situazione possa essere angosciante per lei. La sua ansia, alimentata da pensieri ossessivi, è comprensibile, ma è importante ricordare che i pensieri non corrispondono sempre alla realtà. In questi casi, è fondamentale continuare a lavorare con la sua psicologa, che la sta già supportando, per affrontare in modo mirato la gestione dell'ansia e dei pensieri intrusivi.
Le suggerirei di continuare a concentrarsi sul trattamento che sta seguendo, senza cercare ulteriori conferme esterne (come notizie online), che possono solo alimentare i timori. Inoltre, potrebbe essere utile praticare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, che possono aiutarla a interrompere il ciclo di pensieri ansiogeni.
Se le paure continuano a interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe valere la pena considerare anche altre forme di trattamento, come la terapia cognitivo-comportamentale, che è spesso molto efficace per affrontare i disturbi ossessivo-compulsivi.
Spero che questi consigli possano esserle utili. Continui a lavorare con il suo terapeuta e prenda un passo alla volta. Un caro saluto
Gentile utente, mi dispiace per questi pensieri che la fanno vivere nel costante terrore di aver sbagliato qualcosa. Tutto quello che poteva fare per verificare se è davvero avvenuto un incidente lo ha fatto. Ne parli in seduta con la sua psicologa in modo da poter superare l'evento e trovare strategie che le facciano affrontare la vita in modo più sereno. In bocca al lupo! Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
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