Salve, sono una ragazza etero ma sono innamorata di una ragazza e ormai siamo fidanzate da quasi due

17 risposte
Salve, sono una ragazza etero ma sono innamorata di una ragazza e ormai siamo fidanzate da quasi due anni. Sono qui perché circa tre anni fa, quando avevo 18 anni, ho fatto un test della personalità con la mia psicoterapeuta di allora e sono appunto risultata etero. Io ero scandalizzata perché in quel periodo stavo sperimentando la mia sessualità con le ragazze e mi piaceva. A parte il mio rapporto con le ragazze, in quel periodo ho omesso i ragazzi dalla mia sfera sentimentale e sessuale, non per chissà quale trauma ma perché semplicemente mi ero stufata di loro e del classico stereotipo del maschio che gioca con le macchine e la femmina che pettina le barbie e non trovavo una soluzione per questo problema perché realisticamente c’è questo meccanismo che esiste ancora e ci sarà ancora per molto. Quindi si mi sono ritrovata in un momento della mia vita in cui ho messo da parte la figura maschile e mi sono concentrata su quella femminile. Ad oggi però sono maturata e ho frequentato diversi ragazzi senza problemi, anzi riscoprendo un lato di me che ho nascosto negli ultimi anni. Il problema però è che ho il pallino del risultato di quel test che mi tormenta da un po’ di giorni. Ho paura che il sentimento per la mia attuale fidanzata non basti, come se non potessi obbligatoriamente stare con lei per via di quel test e sento di dover basare la bellissima relazione che ho con questa persona su una categoria. Sono molto confusa in questo momento anche perché soffro d’ansia e sono molto sensibile e mi faccio trasportare molto facilmente da un giudizio o da cosa è giusto o sbagliato secondo persone e società e ci penso e ripenso costantemente. Sono anche una persona che vede le cose sempre da più prospettive senza sceglierne una in particolare perché non credo sia necessario. Amo la psicologia come amo il non categorizzarmi e fare ciò che sento. In parte penso che senza tutte queste definizioni che abbiamo creato per comunicare mi farei molte meno problemi, come un animale o in modo simile. Non so cosa pensare. So che sto vivendo dei bei momenti con la mia attuale fidanzata e crearmi dubbi basati su definizioni mi fa stare male. Sono attratta dai ragazzi ma anche dalla mia fidanzata!! Attraverso le mie esperienze so di aver provato attrazione per entrambi i sessi e so anche di aver finto di essere qualcuno che non sono, ma adesso mi sento maturata e so di poter essere attratta da entrambi i sessi , è possibile che il test possa risultare “bisessuale” con una conoscenza maggiore di se stessi? In ogni caso, è la cosa giusta da fare basarsi su un test?
Grazie!
Gent.ma, nessun test coincide con la vita delle persone, non la esaurisce, né la certifica. Al limite, se opportunamente impiegato, può contribuire a fornire informazioni che, insieme ad altre che emergono dall’incontro clinico, possono orientare una valutazione in funzione di un obiettivo, di solito terapeutico (ma non solo). La valutazione è in ogni caso contestuale al periodo della vita in cui avviene la consultazione: siccome le persone crescono, possono anche cambiare nel corso dell’esperienza. Se i suoi dubbi persistono e si sente per qualche ragione a disagio nel vivere le sue esperienze sentimentali, può chiedere una consultazione. SG

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve il tema su cui porre l'attenzione forse è il disagio che sperimenta in questa situazione e la continua ricercare un punto di riferimento che la definisca. Forse lavorare su questi temi ovvero sull'ansia e il disagio che lei sente in determinate circostanze e trovarne le sue cause profonde legate al suo modo di sentire le relazioni emotivamente importanti può essere una possibilità. Un cordiale saluto
Gentile utente, nessun test per quanto standardizzato potrà mai definirla in maniera esaustiva e definitiva. Ognuno di noi cambia nel corso del tempo; la vita, l'esperienze, le fasi della vita, le persone che incontriamo aggiungo pezzi importanti al "puzzle" della nostra identità.
La sua preoccupazione, il suo bisogno di ricercare delle risposte precise potrebbe essere un ottimo punto di partenza su cui lavorare in terapia.
Cosa cambierebbe per lei se il test la definisse bisessuale? Come mai questo test la tormenta così tanto?
Riflettere sui pensieri che affollano in questo momento così faticoso della sua vita, potrebbe essere qualcosa da fare in terapia.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve. I test vanno considerati all'interno di una valutazione generale che comprende tutta una serie di interventi. Non si fissi su quello. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per chiarire perché si lascia condizionare, in un contesto dove l'attenzione dello psicoterapeuta è su di lei, sui suoi vissuti emotivi, su ciò che le provoca confusione e non sulle tecniche valutative. Distinti saluti
Salve, non inserisca la sua persona all'interno di un test perché sarebbe sbagliato. I test psicologici sono un ottimo strumento ma la risposta che lei richiede merita un percorso attento e approfondito. Le scelte di natura sessuale sono libere e indipendenti da un test e per questo motivo le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per analizzare con più attenzione e lungamente la sua sfera emotiva e sessuale. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, i test psicologici possono essere di aiuto e dare qualche risposta in quel preciso momento o ciclo di vita della persona ma non esauriranno mai la complessità umana proprio perché siamo in continua evoluzione.
Non bisogna mai perdere di vista il contesto di riferimento in cui si vive, le etichette e le categorie esistono, non vanno ignorate ma non bisogna nemmeno esserne schiavi, imparando a trattarle con la giusta distanza.
Il Problema che lei riporta è un ottimo punto di partenza e credo che un percorso di psicoterapia la possa aiutare molto a capire "lei chi è e cosa desidera" e a vivere con questa consapevolezza in modo sereno.
Cordiali Saluti . Antonio Del Prete


Salve, la domanda è perché si focalizza su un test, il cui significato non ha nessun valore a distanza di tre anni, invece che su ciò che lei descrive come un rapporto soddisfacente. Le suggerirei di approfondire ciò che le accade non alla ricerca di un'ulteriore etichetta ma per comprendere al meglio questo attuale accesso all'esistenza attraverso il dubbio su di sé.
Se ha bisogno rimango a disposizione, può contattarmi o scrivermi.
Le sedute possono anche avvenire online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno,
anziché fare riferimento al test che ha fatto perché non prova a partire da quello che prova? I test sono strumenti molto validi, ma non rappresentano pienamente le esperienze di vita che vanno ad indagare e soprattutto, sono la fotografia di un momento e non il film di una vita intera. Perchè non approfondire queste sue domande in un percorso?
Buonasera, mi dispiace per la situazione emotiva che sta vivendo. Penso comunque che un test non possa bastare a racchiudere la complessità umana, può dare delle informazioni, ma ciò non basta. La conoscenza di una persona avviene attraverso il dialogo e il racconto di sé.
Che poi è ciò che le dice quella parte di lei che vuole viversi le emozioni, perché sente di stare bene e che ciò sia la cosa più in sintonia con se stessa e come tale quella più giusta per lei da seguire. Le auguro di riuscire a vivere le sue esperienze dando ascolto a questa sua parte autentica. Un saluto, dott.ssa Ilaria Marini
Gentile utente di MioDottore, il focus della sua narrazione è l'ansia che le crea confusione e la fa sentire facilmente condizionabile dai pareri esterni, pregressa valutazione psicologica compresa. Concentrerei l'attenzione su questa dimensione ansiosa per richiedere una consultazione online o una prima visita psicologica. Resto a disposizione, dr.ssa M. Di Iorio.
Buongiorno,
vivi la tua relazione ed esci dagli schemi!!
Buona fortuna, Dott.ssa Annalisa Passacantilli
Buongiorno,
quel test è la fotografia di quel dato momento, ed ha un senso solo se inquadrato in quel contesto. Ma le persone e i contesti cambiano ed evolvono, le etichette lasciano il tempo che trovano.
Se sente la necessità di affrontare, approfondendolo, quanto ha raccontato, un consulto psicologico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno, come Lei dice non è necessario rientrare in una categoria in un gruppo o in uno stereotipo particolare. Ciò che conta è Lei come persona che probabilmente vista la sua giovane età non si è ancora definita ed identificata. Credo che intraprendere un percorso personale di psicoterapia potrebbe aiutarla innanzitutto a gestire la sua ansia, e inoltre le concederebbe l'opportunità di scoprire chi è veramente. I test sono utili in un contesto o in una fase di un percorso sopratutto se fatto a 18 anni. Si conceda uno spazio per sé vedrà che dopo si sentirà più libera di amare e scoprire il prossimo senza doverlo necessariamente incanalare in una categoria.
Cordialmente
Dott.ssa Loredana Luise
Buonasera. Come già in buona parte rappresentatole da altri colleghi, l'esito di un test deve essere contestualizzato, cioè collegato ad un'anamnesi, ad almeno un colloquio iniziale ed uno di restituzione, e solitamente viene utilizzato per supportare un'ipotesi diagnostica, altrimenti potrebbe risultare sterile o eccessivamente etichettante, per cui non gli darei molto peso, anzi non gliene darei proprio, anche perché a mio modesto parere personale e tecnico un test sull'orientamento sessuale può far sorgere delle perplessità, come anche attualmente riscontrabile a livello di letteratura scientifica in materia. Ad ogni modo, qualora i suoi dubbi persistessero, potrebbero essere utili delle consultazioni psicologiche, per verificare ed approfondire eventuali ansie coperte da suddetti dubbi. Cordialmente.
M.M.
Gentile utente, non penso che un test personologico possa indicare l' identità sessuale di una persona, penso che una persona sia molto più di un test. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico in modo da poter individuare da dove scaturiscono e a che cosa sono legate le problematiche relative all' ansia e dove poter parlare anche di questi dubbi sulla sessualità a cui accenna. Da anni mi occupo di identità sessuale e di problematiche legate alla sfera sessuale. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, capisco quanto questa situazione possa causarle confusione e ansia. Innanzitutto, vorrei rassicurarla: la sessualità e l'orientamento sono complessi e fluidi, e non possono essere ridotti a una categoria rigida. Il test che ha fatto anni fa non definisce il suo futuro né il suo vissuto attuale. Lei sta vivendo una relazione autentica e significativa, che va al di là di qualsiasi etichetta. È normale che nel corso della vita si esplorino diversi aspetti di sé, e che i desideri evolvano.

Le suggerisco una terapia psicologica breve strategica che possa aiutarla a concentrarsi sulle soluzioni, piuttosto che sulle incertezze. L'approccio si focalizza sul presente, sulla gestione dei pensieri ansiogeni e sull'accettazione di sé senza la pressione di dover rispondere a categorie. L'obiettivo è aiutarla a fare chiarezza sulle sue emozioni, a ridurre i dubbi e a vivere in modo sereno la sua relazione. Essere aperti alla propria esperienza senza definire rigidamente chi si è può essere liberatorio e una strada più autentica per la sua felicità.

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