Salve , sono una ragazza di 32 anni . Da anni ho sempre avuto paura di perdere le amicizie o le pers

19 risposte
Salve , sono una ragazza di 32 anni . Da anni ho sempre avuto paura di perdere le amicizie o le persone più vicine a me . Più che altro adesso ho paura che il mio ragazzo possa allontanarsi a quelli che sono stati da 7 anni " amici del cuore ". Molte volte litigo anche con lui perché lo costringo molte volte a cercarli , nei messaggi o nelle telefonate. A volte lo so sono insopportabile ; ma sono fatta così da anni ormai e vedo qualcosa di bello cercare sempre gli amici . Sono sempre io a cercarli ad organizzare le feste , la pizzeria e tutto . Il mio ragazzo dice sempre di aspettare e vedere se loro ricambiano questo interesse , ma sono contenta così non essere cercata ma cercare , ma ovviamente non la pensiamo nella stessa maniera e questa cosa mo fa pensare che lui si stia allontanando da loro . Ho paura . E non capisco questa paura da cosa deriva e perché io nn mo possa calmare , mi vengono perfino attacchi di panico .
Buongiorno, per poter comprendere l'origine di quelle paure che a noi sembrano immotivate (ma non lo sono mai) occorre intraprendere un percorso psicanalitico finalizzato alla ricerca dei nostri timori più inconsci. Una volta scoperto il nucleo del problema, si può iniziare ad accettarlo e a gestirlo per poter vivere più serenamente. Senza mettere in dubbio l'importanza delle relazioni amicali, provi ad operare una prima scissione tra Lei e il Suo fidanzato. Non siete la stessa persona, non vivete le relazioni allo stesso modo, non avete vissuto le stesse esperienze... Si prenda cura di se stessa come ritiene opportuno, anche attraverso il contatto con gli amici (se questo La fa stare bene) e lasci libero lui di gestire i rapporti con i suoi amici come ritiene più opportuno. Però torno a ripeterLe che personalmente indagherei su questo Suo bisogno di non restare da sola. Può scrivermi in privato, se desidera approfondire. Un caro saluto, MB

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Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che le impedisce di affrontare serenamente determinate situazioni può risultare fondamentale. Le relazioni, sopratutto quelle di un amicizia o di amore così intense, sono degli ambiti molto delicati, dove per prendere delle decisioni cosi importanti, bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera,
intanto grazie per avere chiesto aiuto ed aver condiviso le tue paure: non è mai facile e non è scontato.
Gli attacchi di panico sono un'esperienza che spaventa, ma quando ti capitano, cerca di concentrarti sul tuo respiro e sposta la tua attenzione su movimenti che puoi fare con il tuo corpo, come ad esempio disegnare un 8 con le braccia tese davanti a te.
Per imparare a gestire gli attacchi di panico e comprendere meglio l'origine delle proprie paure, potrebbe essere utile fare un percorso individuale. Parlare, cercare dei nuovi significati sulle proprie preoccupazioni e guardare con nuovi occhi alle proprie modalità di comportamento, che magari si collegano anche a modalità apprese dalla propria famiglia, è un ottimo modo per poter depotenziare l'ansia e la paura.
Qualora volessi iniziare anche solo ad avere uno spazio tuo, in cui poter condividere queste paure e sentirle accolte, io sono disponibile per un consulto.
Rimango a tua disposizione, qualora volessi.
Dott.ssa Giulia Pastorino
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto sia significativo ed impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resta a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, mi verrebbe da chiederle se la paura che esplicita sia riferita al timore che il suo compagno si stia allontanando dalle amicizie in comune o se sia riferita al timore che vi stiate allontanando come coppia per questa situazione? Cosa succede e quali eventuali paure o difficoltà può suscitare in lei l'idea di una maggiore distanza nelle relazioni con gli altri? Potrebbero essere solo alcuni degli spunti su cui riflettere attraverso un lavoro di terapia individuale che le potrebbe altresì concedere la possibilità di trovare un suo spazio di scoperta di sé e di sé in relazione agli altri.
Un caro saluto
Dott.ssa Quartini
Gentile Utente, cosa la preoccupa esattamente della possibilità che il suo ragazzo si allontani dalle amicizie? Cosa sente le toglierebbe questa scelta da parte di lui? Il punto non è capire se è giusto o meno voler mantenere le proprie amicizie, lei le vive così e va bene, ma capire piuttosto cosa la generi la possibilità che il suo ragazzo agisca seguendo regole del gioco differenti. Se arriva a provare ansia e attacchi di panico, è possibile che ci sia un tema sottostante, non ancora focalizzato, che c’è bisogno di approfondire. Un caro saluto
Buonasera, Lei ha già messo in risalto un dato fondamentale: "non capisco questa paura da cosa deriva". Questo già ci dice tanto. Dietro questa paura ci sono delle emozioni a lungo trascurate e che preferiscono restare celate. Dal momento che Lei parla di attacchi di panico è necessario rivolgersi ad un professionista, perché c'è qualcosa che vuole fuoriuscire ed essere ascoltato.
Salve, grazie per la sua condivisione .
Parla di paura e nello specifico dell'allontanamento dai vostri amici del cuore.
Dietro questa paura potrebbe nascondersi altro.
Lei afferma "A volte lo so sono insopportabile ; ma sono fatta così da anni".
Intende dire che non può cambiare? Provi a non darsi dei limiti. Chi lo dice che non può cambiare, se è cosi insopportabile il suo compagno potrebbe stancarsi. Colga questa suo stato per fare un salto di qualità crescere, magari facendosi aiutare da un professionista prenderà consapevolezza del perché questa sua paura e affronterà persino gli attacchi di panico..
Se deciderà di farsi aiutare sappia che sono disponibile.
Un caro saluto
Raffaella
Buonasera, forse potrebbe essere utile affrontare il significato di questa sua paura, perché mi sembra di capire sia qualcosa che di fatto condiziona il suo rapporto con gli altri. In tal caso può rivolgersi ad un professionista. Un caro saluto
Buonasera.
Nessuna paura e nessun comportamento è privo di un motivo, ma per offrire una mia chiave di lettura ed un consiglio su come risolvere questa situazione che le crea disagio dovrei rivolgerle altre domande.
Se vuole posso incontrarla in base agli orari disponibili.

Buonasera. Condivide a mio avviso molti aspetti di sé stessa e del proprio modo personale di vivere le relazioni che andrebbero ulteriormente approfonditi nello spazio del colloquio. Tuttavia, ciò che in particolare mi colpisce, e che voglio restituirle attraverso questo spazio, è la paura che esprime alla fine della sua condivisione, oltre che la difficoltà di non sentire in modo chiaro a cosa questa sia legata e la difficoltà di non riuscire ad auto-calmarsi quando la sente, che riferisce ha come conseguenza anche attacchi di panico. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad un/a professionista psicoterapeuta per valutare l'inizio di un perocoros psicologico, attraverso il quale poter dar voce alla paura che condivide ed agli altri vissuti, emozioni e sentimenti che sente significativi, con l'obiettivo di poter fare maggiore chiarezza nella sua esperienza e migliorare il proprio senso di sicurezza ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile Amica,

una vita dominata dalla paura è una vita a metà. Proprio come quella che ci descrive ora nel suo messaggio. Perché continuare così? Ha sicuramente dei motivi profondi che la spingono a questo comportamento, dei quali ora sembra scorgere solo la superficie.
Una buona psicoterapia la aiuterebbe ad adare in profondità a vivere la sua vita pienamente.

Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, credo che convivere con questi pensieri di possibile perdita degli affetti non sia affatto facile e alla lunga, da ciò, possono nascere paure e confusioni che sfociano negli attacchi di panico. Ritengo sia necessario fare chiarezza ed analizzare tutti gli elementi che concorrono a sviluppare queste ansie, per cui il mio suggerimento è quello di ricercare un aiuto con uno psicoterapeuta prima che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve prima che l ansia e gli attacchi di panico si cronicizzino intraprenda un percorso psicologico che le consenta di indagare le paure abbandoniche in uno spazio protetto con un professionista
Le auguro il meglio
Gentile utente di mio dottore,

si prenda cura di queste angosce abbandoniche intraprendendo un percorso di psicoterapia con un professionista. La sua ansia è legata in qualche modo a come vive le sue relazioni, e a cosa potrebbe rappresentare una eventuale perdita. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Sembra che tu stia affrontando una serie di sfide legate all'insicurezza nelle tue relazioni, specialmente quando si tratta delle tue amicizie e del tuo ragazzo. Ecco alcuni suggerimenti su come gestire questa situazione:

Riflessione: È importante riflettere su come questa paura di perdere le persone più vicine a te ha influenzato le tue relazioni e il tuo benessere emotivo. Chiediti da dove potrebbe derivare questa insicurezza e cosa potrebbe averla scatenata.
Comunicazione: Parla apertamente con il tuo ragazzo riguardo ai tuoi sentimenti. Spiegagli come ti senti e perché cerchi costantemente di mantenere il contatto con gli amici. Comprendere il tuo punto di vista può aiutarlo a comprendere meglio la situazione.
Autostima: Lavora sulla tua autostima e fiducia in te stessa. Capire e accettare te stessa può aiutarti a ridurre la dipendenza dalle relazioni con gli altri per sentirsi apprezzata.
Psicoterapia: Considera la possibilità di cercare il supporto di uno psicoterapeuta. Un professionista della salute mentale può aiutarti a esplorare le radici delle tue paure, fornire strategie per gestire l'ansia e lavorare su modelli di pensiero negativi.
Essere meno invadente: Cerca di bilanciare il desiderio di mantenere relazioni con gli amici senza essere invadente. Consentire alle relazioni di svilupparsi in modo naturale può essere importante per preservarle.
Auto-compassione: Pratica l'auto-compassione e impara a perdonarti per le tue insicurezze. Nessuno è perfetto, e lavorare su te stessa è un processo continuo.
Ricorda che il cambiamento richiede tempo e sforzo, ma cercare aiuto e affrontare le tue paure può portare a una maggiore fiducia nelle relazioni e nel tuo benessere emotivo.
Cara utente, da quello che scrive sembra che queste paure l'accompagnino da molto tempo. Le consiglio di prendere in considerazione di iniziare un percorso di terapia per cercare di trovare i sensi che fin ora le sono sfuggiti. Provare a vivere meglio e con tutta se stessa. Un saluto Dr.ssa Antonella Abate
Gentile utente, la tematica che ha affrontato è una tematica di paura dell'abbandono (o perdita dell'altro). Un tema comune a molte persone, ma di diversa origine in base alla propria storia. Sarebbe bello poter affrontare con lei un percorso, utile in tal senso, per scoprire le origini delle sue paure e angosce e aiutare a vivere più serenamente le sue relazioni. Le aggiungo un informazione che spero possa esserle utile. Ognuno di noi ha un modo differente di relazionarsi agli altri, ci sono persone molto estroverse e persone molto introverse e ovviamente, ci sono le diverse sfaccettature di questi due estremi. Da quanto scrive, sembra che lei e il suo ragazzo, siete su due piani relazionali differenti e questo in nessun modo può pregiudicare una relazione, a meno che, uno non decida di cambiare l'altro. In questo caso, l'imposizione dell'altro può essere percepita come "un'aggressione" e questo, senz'altro porta ad un allontanamento. Le consiglio vivamente di lasciar libero il suo ragazzo di viversi le sue relazioni in autonomia e di sentirsi libera di fare altrettanto.
Se volesse approfondire, sono ben felice di fissare un appuntamento per un primo incontro con lei e valutare se iniziare un percorso insieme.
Grazie
Dott. F. F.
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Buongiorno caro utente, la ringrazio per la sua condivisione e mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando. Le modalità in cui ci si relaziona con gli altri variano da persona a persona in base alla propria storia di vita e la paura di perdere una persona che si ama o a cui siamo molto affezionati è abbastanza comune. Nel momento in cui si percepisce che questa paura diventa eccessiva causando sintomi poco piacevoli, è bene rivolgersi ad un professionista per darsi la possibilità di esplorare questa parte di sè ed essere accompagnato e supportato in questa fase di vita particolarmente delicata. Rimango a disposizione. Cordialmente.
Dott.ssa Martina Mari.

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