Salve. Sono una ragazza di 30 anni e sto passando da circa un anno un periodo molto buio . Durante l

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Salve. Sono una ragazza di 30 anni e sto passando da circa un anno un periodo molto buio . Durante l'estate sono stata poco meglio complice il fatto che ho seguito anche dei corsi online da poter mettere al curriculum e mi sembrava che stessi facendo qualcosa di buono ma in realtà sto provando davvero molto disagio al momento.
Sono laureata in Infermieristica dal novembre 2017 ma ho solo avuto un esperienza di 12 ore(postazione 118 con turno di 12 ore)come Infermiera nel 2019, perché ho sostituito un Infermiere in malattia. È stata la mia primissima esperienza in ambulanza. Avevo l 'ansia a mille e per fortuna che ho avuto l 'aiuto prezioso dei volontari che mi hanno dato una mano per la sola ed unica uscita di quel giorno.
Ho avuto difficoltà lo ammetto ma almeno il paziente è arrivato cosciente al pronto soccorso e io quel giorno avevo messo la mia firma su tutta la documentazione. C' era la mia firma da Infermiera e non più tirocinante come ai tempi dell'università. Mi sono sentita soddisfatta ma allo stesso consapevole che ero molto impreparata.
Da questa esperienza dell' ambulanza del 2019, non avevo avuto altre esperienze dopo essermi laureata perché prima ho preso la patente , poi ho dato supporto all'interno di una casa di riposo per qualche mese (non ero Infermiera ma aiutante ) e poi ho fatto il Servizio Civile in croce Rossa Italiana per tutto l' anno 2019. Qui ho scoperto che mi piace molto il campo della segreteria (la mia attività principale) e non nego che se trovassi un lavoro in questo campo, soprattutto come segretaria studio medico /amministrazione sarei molto più tranquilla e felice.
Già prima della pandemia avevo avuto qualche accenno di ansia e agitazione; durante il periodo di quarantena in casa sono stata molto male.
Ho iniziato ad avere la pressione di tutti che dovevo lavorare come Infermiera ma io non mi sentivo all' altezza. Sono entrata in ansia , attacchi di panico , crisi di pianto perché non mi sentivo più in grado di dare al mondo Infermieristico e così mi sono dovuta allontanare .
Ho provato a cercare altre opportunità ma purtroppo è difficilissimo trovare offerte di lavoro al di fuori del mio campo.
Ora sono pervasa da un senso di frustrazione e angoscia e continuo ad avere ansia e attacchi di panico legati prevalentemente alla pressione Infermieristica. Mi sento molto incapace e non all altezza perché già durante il mio tirocinio ho avuto delle difficoltà con procedure Infermieristiche e poi il fatto che non ho iniziato subito a lavorare mi ha allontanato anche da questo mondo. Ora mi sento triste e angosciata perché mi sento una fallita e mi sento anche molto in debito verso i miei colleghi che invece stanno dando l 'anima in quei reparti. La professione infermieristica insieme a quella medica sono delle professioni molto particolari che ti mettono anche molto sotto stress e richiedono tanta dedizione attenzione e professionalità.
Ora mi sento che sono indietro rispetto agli altri e mi sento tanto impotente per non essere riuscita nel mio intento , ancora, di diventare una brillante Infermiera.
Vorrei poter quanto meno uscire dalle mie crisi di pianto e ansia che ho di continuo.
Buongiorno Gentile Utente,
sarebbe importante dedicarsi uno spazio di condivisione del malessere descritto.
Un percorso di Psicoterapia la potrebbe aiutare sia per i sintomi descritti che in generale per affrontare il senso di fallimento.
Se ha necessità e lo ritiene opportuno sono a disposizione anche per colloqui a distanza.
Un caro saluto
Dott.ssa Meloni Federica

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Salve, credo che sia importante per lei intraprendere un percorso di psicoterapia per riuscire a gestire meglio l'ansia e chiarirsi alcune idee.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve.
Si giudica molto. Il lavoro da infermiera, come lei riconosce è particolare. Non è solo una professione ma è soprattutto relazione umana con il rischio di sentirsi coinvolti nel dolore. Se c'è molta sensibilità o emotività diventa piuttosto difficile sostenere il malessere degli altri.
Un buon percorso psicoterapeutico che l'aiuti a fare chiarezza sulle cause della sua ansia e delle difficoltà che sente in relazione alla professione, le sarebbe utile. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti.
Gentile utente si legge molta sofferenza nelle parole che scrive. Scegliere un percorso lavorativo e poi rendersi conto che forse non è quello che si vuole realmente intraprendere non è mai semplice da affrontare. Inoltre la pandemia ha fatto emergere fragilità che forse prima era più facile gestire. Provi a pensare a questo momento di crisi che sta attraversando come un'opportunità per capire meglio non solo la natura dell'ansia e delle crisi di pianto ma soprattutto di quello che realmente vuole. La giuda di uno psicoterapeuta le sarebbe di grande aiuto. Resto a sua disposizione per approfondimenti, anche a distanza.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentilissima Signora leggendo la sua nota emerge in modo molto chiaro il suo vissuto. Sicuramente se scrive su questo sito starà valutando l'opportunità di un consulto con uno psicoterapeuta. Di solito il primo passo ovvero sentire che c'è qualcosa che merita una maggiore attenzione e chiedere aiuto è sempre quello più difficile. Ora visto che lo ha già fatto perché non continuare chiedendo un consulto con un esperto in psicoterapia e valutando con lui se e cosa fare? Di solito le questioni come quella che riferisce possono essere approfondite con le tecniche di tipo psicoterapeutico e spesso la conoscenza porta ad un cambiamento. Ora questo sono solo delle considerazioni di tipo teorico in quanto mancano molti elementi che lei non indica nella sua nota e che possono essere approfonditi con un consulto. Solo dopo si può stabilire se e cosa fare. Non sottovaluti che il primo passo lo ha già fatto e come vede ci sono molte persone che l'hanno ascoltata e le hanno espresso la loro attenzione. Ora il secondo passo, che è meno complicato, è collegato alla scelta di una persona con cui parlare e poi si vedrà. Un cordiale saluto
Gentile dottoressa, le consiglierei senza dubbio di effettuare dei consulti psicologici per chiarire la sua situazione. Occorre, infatti, comprendere se c'è qualcosa che la blocca relativamente alla sua attività infermieristica o si tratta di un tipo di professione che effettivamente non è nelle sue corde.
Essendo io un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali associo alla terapia psicologica la prescrizione di medicamenti naturali e innocui. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona serata!
Gentile utente, grazie per averci condiviso la sua esperienza. Dal suo racconto riesco a sentire la frustrazione che ha provato e che sta provando. È normale che una volta finito il suo iter di formazione si sia sentita poco preparata. L'esperienza sul campo è diversa dall'esperienza in un ambiente "protetto". Sento dal suo racconto, una forte autocritica nel giudicare le sue azioni e le sue emozioni. Avere un disagio o soffrire non sono una colpa. Penso che indagare più a fondo l'origine di questa autocritica possa esserle di aiuto. Per qualsiasi approfondimento a riguardo non esiti a contattarmi.
Buona sera,
Penso che un percorso di psicoterapia possa aiutarla a fare chiarezza su quel che vuole e a maturare la consapevolezza necessaria per vivere serenamente il senso di responsabilità che ha verso se stessa e i suoi colleghi.
Svolgere questo lavoro è un’esperienza complessa che mette in gioco, oltre le competenze, anche là propria maturità personale.
Un Cordiale Saluto
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica. Cordiali saluti
Gentile utente, superare le proprie paure è possibile, così come (a differenza di quanto il senso comune indurrebbe a credere) è possibile risolvere in tempi brevi i problemi indipendentemente dal livello di gravità, dal grado di pervasività e dal tempo di persistenza del disturbo. Le consiglio di valutare l’approccio terapeutico più in linea con le sue esigenze e di chiedere un aiuto specialistico al fine di uscire in tempi brevi dalla trappola in cui è rimasta imprigionata.
La Terapia Breve Strategica, in tal senso, fornisce strumenti concreti per superare in autonomia i propri blocchi conquistando una maggiore fiducia nelle proprie risorse e l’incremento della propria autostima. Se volesse approfondire, le consiglio la lettura del testo "L'ingannevole paura di non essere all'altezza. Strategie per riconoscere il proprio valore “ di Roberta Milanese.
Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi, mi farebbe piacere poterla aiutare. Un caro augurio per il tuo futuro! Dott.ssa Denise Raccis
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile ragazza, mi dispiace per questa sua sofferenza. Momenti di disorientamento rispetto a ciò che si vuol realmente fare, fanno parte del nostro percorso di vita. Colga questa crisi come opportunità per approfondire i suoi vissuti, legati all'ansia, alla tristezza, alla frustrazione all'angoscia. Si conceda uno spazio dove dare dignità, senso e significato a questi sentimenti. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla ad aumentare la consapevolezza di se in funzione di scelte autonome e più funzionali al nostro reale benessere, scelte che non siano condizionate dal giudizio degli ma solo dalla nostra intenzione di fare ciò che si vuol fare.
Mi rendo disponibile, anche online, e le auguro buona fortuna.
Rosella Pettinari
Buonasera, molte volte si intraprendono delle strade professionali che in seguito ci accorgiamo di non voler fare quel mestiere. Mi sembra molto importante essersene accorta in tempo ed aver capito di voler fare altro. Fare un lavoro che non ci rispecchia e non ci rende felici, penso che sarebbe meglio intraprendere ciò che rispecchia la nostra indole. Non deve assolutamente sentirsi in colpa, mi sembra sia stato importante ascoltarsi fino in fondo, perchè a lungo andare sarebbe stata infelice. Forse non l'avrebbe eseguito bene, fare l'infermiera specialmente in questo periodo di pandemia è utile e necessario, ma molto difficile e non tutti si sentono di farlo, ma non per questo dovremmo sentirci in colpa o sentirci umiliate. . Le auguro di seguire la sua strada e si ascolti di più senza nessuna recriminazioni, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente credo che possa accogliere questo momento di crisi come una opportunità per sciogliere qualche nodo legato alla sua storia di vita.
Per esempio affrontare se la scelta di studi e quindi professionale non corrisponde più ai suoi desiderata o invece questa resistenza sia invece un modo per proteggersi da vissuti spiacevoli che riattivano qualcosa di doloroso.
Sono a sua disposizione
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Cara utente, la tua confusione e il tuo disagio sono assolutamente comprensibili. Ha ragione quando dice che il lavoro da infermiera è molto delicato e impegnativo e la pandemia evidentemente ha acutizzato una situazione già prima traballante. Le consiglio di riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla in questa fase delicata della sua vita.
Le auguro il meglio e rimango a disposizione se ne avesse necessità.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno,quanta insicurezza vedo nelle cose che scrive ! Questo è il vero problema qualsiasi scelta professionale scelga.Su questo tema di incertezza si fondano le sue paure,la sua ansia e attacchi di panico... Paura di non essere all'altezza.Non ci sono dubbi è indispensabile percorso psicologico,oggi queste situazioni emotive di incertezza identitaria e mancanza di autostima si possono affrontare.Sono disponibile, comunque non esiti !Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buona sera
la crisi e gli attacchi di panico sono anche una grande opportunità di cambiamento e trasformazione e richiamo forte verso la realizzazione di un approccio a se e alla vita autentico e in linea con se . Da soli a volte, nel mezzo della crisi, pianto, tempesta è difficile tuttavia difficile a volte intravedere le potenzialità per questo, come già detto dai miei colleghi, se io fossi in lei cercherei uno psicoterapeuta con il quale lei si senta alleata, a suo agio, compresa e vista e assieme possiate percorrere la strada e crescere, condividere pesi e paure ( quando troppo intensi-pesanti per lei sola) risorse e potenzialità. Aggiungerei a questo come aiuto a lei come persona oltre che alla gestione dell'ansia e dello stress programmi di mindfulness, yoga, e compassion che aumentano centratura, resilienza, propensione attiva ad aiutare l'altro senza essere travolto dalle emozioni e dolori proprie e dell'altro( a maggior ragione se dovesse decidere, ma si prenda il tempo necessario per questa decisione, di continuare a fare l'infermiera ) queste pratiche aiutano a gestire stress e burnout. Tutto questo ad oggi è anche possibile farlo online per cui ha un ampia possibilità di scelta, si prenda il tempo per scegliere il professionista che sente più adatto a lei, l'alleanza con lo psicoterapeuta è uno degli aspetti fondamentali( se non quello fondamentale) per buoni risultati della psicoterapia. Sono certa che troverà la strada . Buona serata. Dott.ssa Silvia Bianchi
Gentile Utente,

come lei giustamente fa notare, il lavoro che ha scelto porta con sé delle dinamiche particolari e delle precise responsabilità. I suoi stati d'ansia potrebbero essere sicuramente legati alla sua scelta di vita ma molto probabilmente anche ad aspetti della sua vita personale e alla sua storia. Una consultazione con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a mettere a fuoco il messaggio che questi stati di ansia vogliono esprimere e a comprendere se un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nell'affrontare le sfide che il mondo le pone.
Cara ragazza,

ho letto molto attentamente quanto da lei scritto, e ritengo possa esserle utile parlarne con uno specialista. Dalla sua storia leggo non tanto la mancanza di amore verso la propria professione infermieristica ma piuttosto una preoccupazione ed una agitazione legata alla paura di non farcela. Le manifestazioni di agitazione che le si sono presentate durante le diverse esperienze lavorative ( come quella in ambulanza) probabilmente ci raccontano proprio questo. Attraverso un percorso di sostegno e di supporto potrebbe pero col tempo acquisire gli strumenti necessari al fine di poter convivere con le sue paure ma senza amplificarle al punto da render impossibile svolgere determinate attività. Allo stesso tempo potrebbe meglio comprendere cosa desidera fare nella sua vita e come si riconosce all'interno di determinati ruoli invece che in altri. La psicoterapia potrebbe aiutarla in questo, ci pensi, si dia questa possibilità è ancora giovane.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera! Da ciò che dice mi pare che il suo desiderio sia di continuare a fare l'infermiera ma sia frenata dal senso di responsabilità e dalla paura di non essere all'altezza. Forse serve a poco dirle che in questa fase ci sono passati anche altri suoi colleghi all'inizio della loro carriera. In ogni caso sembrerebbe un conflitto legato alla sua autostima. In ogni caso, se sta così male evidentemente ci sono delle parti di lei che sono in conflitto e forse meriterebbero di essere ascoltate. Le consiglierei un supporto psicologico per far luce sulla sua confusione e su ciò che realmente vuole per se stessa.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Allora, penso abbia già letto un bel po' di risposte.
La sensazione che mi dà è che sia una persona in fase di stallo, ma di cose ne ha fatte, quindi ha tutte le capiacità per ricominciare. Ma come?
Allora le consiglio un libro, per altro non mio ma di una collega, con cui non abbiamo nemmeno lo stesso indirizzo, ma che ho la sensazione possa aiutarla a riprendere una posizione che le permetta una ripartenza.
Si chiama Mindfulfreeride, di Mariapia Ghedina, sembra un manuale, ma non lo è o non proprio.
E, no, io non ci guadagno nulla economicamente a suggerirglielo, diciamo che, se le sarà utile, migliorerò il mio "karma".
Dott.ssa Navarra
Buonasera, dalle sue parole emergono ansia e angoscia rispetto al lavoro come infermiera ma ho anche la sensazione che una parte di lei desideri fortemente essere all'altezza del lavoro per il quale ha studiato. Se così fosse comprendo il suo enorme disagio anche rispetto alla pressione che le persone vicine le fanno. Ritengo che sarebbe utile per lei comprendere le motivazioni profonde che la portano a non sentirsi all'altezza della sua professione e che la bloccano nel suo percorso evolutivo. Le consiglio quindi un percorso di psicoterapia che le permetta di uscire da questo momento di empasse e aprire uno spiraglio verso un futuro ricco di possibilità.
Rimango a disposizione se desidera per ulteriori approfondimenti o per iniziare un percorso insieme on line. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Nardi
Buonasera, quanti dubbi, quanti sensi di colpa, quanta rabbia e frustrazione mi sembra di cogliere dalle sue parole. Talvolta il nostro percorso professionale non coincide appieno con i nostri desideri e le nostre inclinazioni, altre volte invece le scelte sono "quelle giuste", ma gli eventi della vita le fanno vacillare. Perchè non darsi l'opportunità di intraprendere un percorso terapeutico che l'aiuti a comprendere la direzione in cui vuole andare?
Le auguro di trovare questa forza.
Dott.ssa Giorgia Carletti
Gentilissima, credo che per lei potrebbe essere importante incominciare un percorso terapeutico, per lavorare e comprendere meglio alcune cose che la fanno stare così
cordiali saluti
AV

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