Salve sono una ragazza di 25 anni . Da diverso tempo soffro di disturbo ossessivo compulsivo. Ho sem

21 risposte
Salve sono una ragazza di 25 anni . Da diverso tempo soffro di disturbo ossessivo compulsivo. Ho sempre il bisogno di lavare la mani perché ho paura di averle sporche , avendo così mani screpolate con ferite accusa della pelle disidratata . Non solo questo , ho paura di toccare la qualche per paura di infettarmi . Esco anche abbastanza poco , paura di prendere mezzi pubblici o di viaggiare ... per non parlare di bagni pubblici oppure bagni di case altrui (amici o parenti ) Ho anche continue pensieri intrusivi do aver paura che mi accada qualcosa a me oppure a qualcuno che conosco, paura che sia io a causarlo facendo una determinata cosa . Questo mio problema mi sta provando di tante cose , di uscire e fare le cose basici di tutti i giorni .
Gentile utente, è evidente che il suo vissuto con il disturbo ossessivo compulsivo sta gravando pesantemente sulla sua quotidianità. Le ansie e le paure che descrive, associate a rituali come il continuo lavaggio delle mani, sono manifestazioni di una lacerante ricerca di controllo in un mondo percepito come minaccioso e potenzialmente pericoloso. Questa necessità di mantenere la pulizia e la sicurezza si trasforma, purtroppo, in un meccanismo che le causa ulteriori sofferenze fisiche e psicologiche. Il desiderio di prevenire eventi dannosi, come l'infezione o il dolore per le persone a lei care, diventa così un pensiero ossessivo che la tiene prigioniera. È fondamentale riconoscere che questi pensieri intrusivi, sebbene possano sembrare allarmanti, non riflettono una realtà concreta. Lavorare con un professionista della salute mentale, come già sembra fare, sarà cruciale per esplorare e comprendere meglio queste paure, imparando a distanziarsi emotivamente dalle stesse. La terapia espositiva, per esempio, potrebbe aiutarla a fronteggiare gradualmente le situazioni che teme, riducendo l'intensità delle sue reazioni. È essenziale ricordare che non è sola in questa lotta e che ci sono strade per riappropriarsi della propria vita.
Se desidera approfondire ulteriormente queste tematiche e discutere di strategie per affrontare le sue preoccupazioni, non esiti a contattarmi.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.

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Cara ragazza, io mi chiedo come mai c'è questo bisogno di controllare. Resto a disposizione per un eventuale incontro. Buena suerte
Gentilissima, grazie della sua condivisione, comprendo che percepire pensieri bruschi e immagini intrusive sia un'esperienza difficile che recherebbe disagio a chiunque e che tende a limitare alcuni comportamenti spontanei a seconda del suo impatto. Potrebbe pensare di valutare un percorso psicologico con uno psicologo clinico o uno psicoterapeuta per un eventuale trattamento; trattandosi di un quadro clinico che richiama inevitabilmente una forma di ansia/disagio è probabile che un lavoro mirato su tali vissuti e pensieri possa esserle di giovamento, allentando questa "limitazione" che sente circa i suoi desideri e comportamenti a lungo termine.
Cordialmente.
Buongiorno, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un problema comune che può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana, come ha descritto nel suo messaggio. Questo disturbo coinvolge pensieri intrusivi, spesso associati a un forte senso di paura o disagio, e comportamenti ripetitivi che si mettono in atto per alleviare queste sensazioni. Tali comportamenti, tuttavia, anziché essere d'aiuto, possono diventare una trappola che rafforza il problema, come succede con il bisogno di lavarsi frequentemente le mani o evitare determinati luoghi. È importante sapere che non è sola in questo percorso e che esistono percorsi terapeutici efficaci per affrontare questa condizione. In particolare, la mia proposta è la tecnica basata sulla mindfulness: questo metodo si concentra sull'imparare a osservare i pensieri intrusivi senza giudicarli o reagire ad essi automaticamente. L'obiettivo è sviluppare un atteggiamento di accettazione e distacco verso i pensieri e le emozioni, riducendone l'impatto sulla vita quotidiana. Ci sono vari esercizi che aiutano a prendere le distanze dai pensieri ossessivi, trattandoli come eventi mentali passeggeri e non come verità assolute che richiedono una reazione immediata. Ad esempio, potrebbe cominciare con un esercizio di "consapevolezza del respiro", che aiuta ad ancorarsi al momento presente e a interrompere i circoli viziosi di ansia e compulsioni. Durante un percorso terapeutico esercizi di questo tipo possono essere adattati alle specifiche difficoltà.
È possibile strutturare insieme un programma più completo, adattandolo alle sue necessità! Spero che questa breve introduzione possa offrirle uno spunto per iniziare ad affrontare le sue difficoltà.
Le auguro una buona giornata e un sereno inizio di questo cammino verso il benessere.
Buongiorno, comprendo quanto questa situazione possa essere per lei difficile e faticosa. Le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a risolvere tali sintomi lavorando prima di tutto sul suo funzionamento psicologico. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Gentile utente,
mi dispiace per quanto ha condiviso; immagino che questo disturbo le stia generando molta sofferenza. Mi sembra di capire che intacchi diverse aree di vita e comprometta la sua esplorazione in alcuni casi per il timore della contaminazione. Attualmente sta svolgendo dei percorsi terapeutici? Penso che la terapia, in particolare alcuni protocolli cognitivo-comportamentali, potrebbe aiutarla a stare meglio.
Un caro saluto.
buon pomeriggio,
accolgo e comprendo lo sfogo e la sofferenza che lei sta provando in questo momento.
le ossessioni e le compulsioni sono legate tra loro e rimane difficile distaccarle e considerarle come fenomeni mentali e non come accadimenti reali. Il trattamento psicoterapico, in combinazione con un supporto farmacologico, potrebbe aiutarla a contenere il disturbo di questi sintomi e ricollegarli con un'intesa emozione non ancora identificata, la quale si presenta con pensieri intrusivi, paure e ossessioni.
So che è difficile, ma si può stare meglio, e lei ne è assolutamente in grado.
Gentile utente, posso solo immaginare quanto possa essere invalidante per lei questa condizione. I pensieri intrusivi e le compulsioni ad essi correlati posso creare oggettivo malessere mentale, fisico ed emotivo. Il fatto che lei oggi inizi a percepire come fastidioso tutto ciò è il primo passo verso il cambiamento. Data la pervasività che descrive credo possa essere importante che lei si affidi ad un professionista che la possa aiutare a comprendere le origini del suo malessere, che l'accompagni verso un percorso di ritrovato benessere personale. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo, immagino quanto possa essere impattante in ogni ambito della sua vita. Il suo è un disturbo diagnosticato? Ha pensato di iniziare un percorso di terapia che possa aiutarla a comprendere le ragioni profonde delle sue paure?
Salve,

Quello che descrive rientra nei sintomi tipici del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), una condizione che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Il bisogno di lavarsi frequentemente le mani, l'evitamento di luoghi pubblici o mezzi di trasporto, ei pensieri intrusivi che generano ansia e senso di colpa, sono manifestazioni comuni di questo disturbo.

Il DOC si alimenta attraverso un circolo vizioso tra pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi, che a lungo andare possono limitare le attività quotidiane e causare disagio sia fisico (come le mani screpolate) che psicologico. È importante sapere che esistono trattamenti efficaci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiuta a ridurre l'ansia e a gestire meglio i sintomi, migliorando significativamente la qualità della vita.

Considerata la complessità di questo disturbo, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con l'aiuto di uno specialista. Un percorso psicoterapeutico personalizzato può offrirle strumenti concreti per affrontare il DOC e recuperare serenità nelle attività quotidiane.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Purtroppo il DOC è un disturbo che incide gravemente sullo svolgimento della vita quotidiana, in quanto può influire in diverse sue aree (vedi fare spostamenti o gestire il proprio tempo per l'igiene personale), sopratutto in quella interpersonale. Il rischio, infatti, è quello di isolarsi sempre più in casa e di non interagire con l'ambiente esterno.
Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia per affrontare il problema. Vedrà che gradualmente riuscirà a riprendere in mano la sua vita.
Se avesse bisogno di qualsiasi chiarimento, non esiti a contattarmi. Dott.ssa Desirèe Pesce.
Gentile paziente,
comprendo la difficoltà che sta vivendo e il disagio che questa situazione le causa nella vita quotidiana.
I pensieri intrusivi che sperimenta generano un'intensa ansia, che cerca di gestire attraverso comportamenti come il lavaggio frequente delle mani. Questo meccanismo, sebbene venga messo in atto allo scopo di lenire l'ansia, tuttavia tende a mantenere e rinforzare nel tempo i pensieri e il disagio che ne consegue.
Le suggerirei di valutare la possibilità di intraprendere un percorso terapeutico con un professionista che possa aiutarla nella gestione di questa situazione.
Rimango a disposizione per ogni necessità.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Coretti
Salve, capisco quanto il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) stia influenzando la sua vita quotidiana e creando una sensazione di frustrazione e impotenza. La sua descrizione mette in luce come i pensieri intrusivi e le compulsioni, come il bisogno di lavarsi continuamente le mani, stiano avendo un impatto significativo sulla sua salute fisica, sulla sua capacità di vivere in modo sereno e sulla sua interazione con il mondo esterno. Il DOC è una condizione che può essere debilitante, ma con il giusto supporto terapeutico è possibile trovare delle soluzioni per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Il fatto che stia affrontando questi pensieri e comportamenti con tanta intensità è segno che il disturbo ha preso il sopravvento in molti aspetti della sua vita. Le sue paure riguardo alla pulizia, al contatto con altre persone, ai mezzi pubblici e anche ai bagni, così come la preoccupazione per gli altri, sono tutte manifestazioni tipiche del DOC. Questi pensieri e comportamenti sono difficili da controllare e possono rendere difficile affrontare la giornata, come accade quando le compulsioni occupano gran parte del tempo e delle energie.

Mi sembra che lei stia vivendo un disagio costante che limita la sua libertà e la sua autonomia, rendendo persino le azioni quotidiane una fonte di stress e ansia. È naturale sentirsi frustrati e sopraffatti in queste circostanze, ma vorrei rassicurarla dicendo che ci sono dei modi per affrontare il disturbo e lavorare su questi aspetti.

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è uno degli approcci più efficaci per il trattamento del DOC. Essa si concentra sull’identificazione e sulla modifica dei pensieri distorti e sulle tecniche di esposizione per affrontare gradualmente le situazioni che scatenano le compulsioni, come il contatto con oggetti che considera contaminati o il timore che possa succedere qualcosa di brutto.

Un altro aspetto importante da considerare è l’uso di farmaci, come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), che sono spesso prescritti per il trattamento del DOC, in quanto aiutano a ridurre i sintomi e a migliorare la gestione dell'ansia. Naturalmente, l’approccio migliore dipende dalle sue esigenze specifiche, quindi un consulto con uno psichiatra o uno psicologo specializzato nel trattamento del DOC sarebbe fondamentale per definire un piano terapeutico adeguato.

Vedo che il suo problema sta influenzando non solo la sua capacità di vivere in modo sereno, ma anche la sua autostima e la sua qualità della vita. Desidero invitarla a non sottovalutare il suo benessere psicologico e a non rinunciare a chiedere aiuto. La terapia, il supporto professionale e l’impegno costante verso il miglioramento possono fare una grande differenza, permettendole di affrontare le sue paure e di riprendere il controllo su ciò che la disturba.

In sintesi, il percorso terapeutico che potrebbe iniziare, magari con la TCC o attraverso il supporto farmacologico, può aiutarla a ridurre l’intensità dei sintomi e a restituirle una maggiore serenità. Non è un percorso facile, ma è un passo importante verso il miglioramento della sua vita.

Dott. Luca Vocino
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Buongiorno, e grazie per la sua condivisione. Comprendo quanto il disturbo ossessivo-compulsivo possa essere debilitante e condizionare la sua vita quotidiana, privandola della serenità e limitando la sua libertà di movimento e azione. La paura della contaminazione e i pensieri intrusivi che descrive sono sintomi comuni del DOC, e il fatto che stanno influenzando così tanto la sua routine evidenzia quanto sia importante intervenire.
La buona notizia è che il disturbo ossessivo-compulsivo può essere trattato con successo attraverso un approccio terapeutico specifico. Inoltre, in alcuni casi, un trattamento farmacologico può essere un valido supporto per ridurre l'intensità dei sintomi.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto in DOC oppure a uno psichiatra per una valutazione approfondita. Un percorso mirato non solo potrà aiutarla a gestire i sintomi, ma le permetterà di recuperare la qualità della vita e la possibilità di vivere con maggiore serenità le attività quotidiane e le relazioni sociali.
Salve, mi dispiace molto sapere che sta vivendo un periodo così difficile. Il disturbo ossessivo compulsivo può essere davvero debilitante e sembra che stia influenzando molte aree della sua vita, causando molta sofferenza e limitando le sue possibilità di fare cose che un tempo erano semplici e naturali. È comprensibile che si senta sopraffatta da questi pensieri e comportamenti che, purtroppo, tendono a rafforzarsi proprio perché lei cerca di evitarli o di "controllarli". La sua esperienza con il DOC, come il bisogno compulsivo di lavarsi le mani o la paura di toccare certe superfici, non è rara, e molti che ne soffrono si sentono intrappolati in un circolo vizioso. Il lavarsi ripetutamente le mani o evitare determinati luoghi è un tentativo di ridurre l'ansia, ma finisce per rinforzare proprio la paura che sta cercando di evitare. È come se il suo cervello stesse cercando di proteggersi da un pericolo che, in realtà, non è così reale come sembra. Il lavoro che possiamo fare insieme, anche nel contesto di un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, è quello di sfidare questi pensieri e comportamenti. Ad esempio, possiamo lavorare su come ridurre gradualmente il bisogno di compiere certe azioni, come il continuo lavarsi le mani, iniziando con esercizi che le permettano di affrontare l'ansia in modo controllato e sicuro. Invece di evitare la situazione che le provoca paura, possiamo provare ad affrontarla in piccoli passi, in modo che l'ansia si riduca nel tempo e lei possa imparare a non reagire con i comportamenti compulsivi. Inoltre, possiamo lavorare sulla consapevolezza dei suoi pensieri intrusivi. Spesso, il DOC alimenta questi pensieri con convinzioni irrazionali, come il pensiero che se non compie una determinata azione, qualcosa di terribile potrebbe accadere a lei o a qualcuno a lei caro. Imparare a riconoscere questi pensieri per quello che sono (cioè pensieri, e non realtà) può essere il primo passo per non lasciare che la sua mente li domini. Anche se è comprensibile che lei possa sentirsi isolata o frustrata da queste difficoltà, voglio rassicurarla che è possibile migliorare, con il giusto supporto. L’approccio cognitivo-comportamentale può aiutarla a cambiare il suo rapporto con queste paure, in modo che le sue giornate non vengano più dominate da queste ansie. Se non l’ha già fatto, potrebbe essere utile parlare con uno specialista per lavorare insieme su questi temi in modo mirato, affrontando gradualmente i suoi timori e costruendo un percorso di progressiva normalizzazione della sua vita quotidiana. Ricordi che il cammino verso il miglioramento può essere lungo e impegnativo, ma è importante essere gentili con se stessa. Il fatto che stia cercando di capire come affrontare questa situazione è già un passo importante verso la sua guarigione. Le auguro di trovare la forza e il supporto necessari per superare questo momento difficile. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma un momento così complesso della sua vita. Comprendo quanto questa situazione stia diventando invalidante per lei. Tuttavia, dalle sue parole non mi è chiaro se lei sia già in trattamento. Se così non fosse, le consiglierei di recarsi innanzitutto da un medico, per accertarsi della sua diagnosi, ed eventualmente prevedere un trattamento farmacologico che possa consentirle di riprendere le sue attività quotidiane. Inoltre, sarebbe necessario intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter lavorare oltre la sua sintomatologia.
Dott. ssa Anna Asia Forino
Gentile utente, premetto che bisognerebbe indagare meglio i suoi sintomi e la sua storia per poter formulare una diagnosi accurata. Il Doc (disturbo ossessivo compulsivo) può insorgere a seguito di diversi fattori, sia correlati ad eventi traumatici o stressanti che a fattori ereditari. In generale possiamo definire il doc come una risposta disfunzionale. Nel doc si effettuano dei rituali (compulsioni) per agire sulle ossessioni (pensieri ricorrenti, intrusivi e invalidanti) e metterle per così dire "a tacere". La vita non è anticipabile, comanda, è più forte di noi, non abbiamo potere. Il potere che abbiamo è solo nelle nostre risorse, per far fronte a ciò che ci succede. Dal mio punto di vista per trattare il doc è importante lavorare sull’impotenza, sul limite che ha la nostra responsabilità. Non possiamo evitare ma dobbiamo imparare a fronteggiare. Dobbiamo distinguere tra cose su cui abbiamo potere e cose su cui non ho potere. La mia responsabilità ha un limite. Bisogna imparare a sentire che possiamo reggere anche le cose che non vanno bene, sentire che non è la fine del mondo. Una volta che le cose accadono ti senti in grado di stare con il dolore e la fatica di quello che succede? Sappiamo stare nel dolore? Nella frustrazione? Quanto senti di poter tollerare qualcosa che può accadere? L’idea che possa capitare qualcosa che non reggi ti agita al punto da fare i rituali per calmare l'ansia. E invece è importante imparare a sentire che possiamo reggere le avversità della vita. Il dolore non è una dimensione evitabile, va accettato, è un’esperienza che fa parte della vita, può essere anche utile, mi fa crescere, mi rende profondo, sensibile. Buddha dice "dal fango nasce il fiore di loto". Dalle cose negative si impara, si apprende. Accettiamo anziché fuggire. Stai con quello che c’è, cerca di capire cosa ti sta dando. Poi passerà, passa tutto nella vita, tutto ha un inizio una fine, anche il dolore, è qualcosa di momentaneo. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentilissima, comprendo quando la sua sintomatologia possa essere limitante e crearle tantissime difficoltà nella vita di tutti i giorni. Potrebbe esserle d'aiuto iniziare un percorso psicoterapeutico e, nel caso i sintomi dovessero essere molto invalidanti, prendere in considerazione anche una possibile terapia farmacologica. Credo, vista anche la sua giovane età, che possa trarre beneficio da questo tipo di interventi, sia a livello di riduzione dell'intensità dei sintomi che di una progressiva esplorazione e conoscenza di sè stessa e della sue tematiche. Spero di esserle stato in qualche modo d'aiuto, un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Buonasera, credo che sia necessario intraprendere un percorso psicologico per capire quali sono le sofferenze che l'hanno portata ad un comportamento ossessivo. Solo attraverso una conoscenza del passato se ne può venir fuori.

dott FRancesca R. Casnghini
Gentile utente, le consiglio di contattare uno psicologo per capire la causa di questi suoi pensieri in modo da poter stare meglio.
Se dovesse decidere di intraprendere un percorso psicologico, sarei felice di accompagnarla.
Per dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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