Salve, sono una ragazza di 25 anni, da 6 anni a questa parte soffro di ansia e attacchi di panico.
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Salve, sono una ragazza di 25 anni, da 6 anni a questa parte soffro di ansia e attacchi di panico.
Questa ansia va molto a perido, a volte non c'è, altre volte lieve, e molto molto intensa.
Da un mese o poco piu sono nel perido veramente insenso, non riesco a dormire piu la notte che mik sveglio alla stessa ora come una sveglia con la tachicardia e sensazione che succeda qualcosa di brutto per poi riaddormentarmi dopo 2 ore avendo assunto 10 gocce di xanax.
Oltre ad averla di notte è anche molto intensa di giorno, non riesco piu a vivermi la giornata in maniera tranquilla perche ho sempre la tachicardia e lo stomaco chiuso, ho molta angoscia e appena succede qualcosa che si parli di un problema, di un litigio, di un pensiero etc. mi agito moltissimo.
Mi manca la vita di una volta, non riesco ad accettare la mia ansia e vorrei che finisse subito, non ho il controllo di essa e questo mi da ancora piu nervoso perche non voglio soffrire cosi.
Ho girato tantissimi psicologi, provato farmaci ma non ha funzionato nulla, respirazioni ma piu cerco di rilassarmi piu mi aumenta l'attacco di panico.
Ho paura che non vivro piu una vita semplice come gli altri, come posso risolvere tutto questo ?
Questa ansia va molto a perido, a volte non c'è, altre volte lieve, e molto molto intensa.
Da un mese o poco piu sono nel perido veramente insenso, non riesco a dormire piu la notte che mik sveglio alla stessa ora come una sveglia con la tachicardia e sensazione che succeda qualcosa di brutto per poi riaddormentarmi dopo 2 ore avendo assunto 10 gocce di xanax.
Oltre ad averla di notte è anche molto intensa di giorno, non riesco piu a vivermi la giornata in maniera tranquilla perche ho sempre la tachicardia e lo stomaco chiuso, ho molta angoscia e appena succede qualcosa che si parli di un problema, di un litigio, di un pensiero etc. mi agito moltissimo.
Mi manca la vita di una volta, non riesco ad accettare la mia ansia e vorrei che finisse subito, non ho il controllo di essa e questo mi da ancora piu nervoso perche non voglio soffrire cosi.
Ho girato tantissimi psicologi, provato farmaci ma non ha funzionato nulla, respirazioni ma piu cerco di rilassarmi piu mi aumenta l'attacco di panico.
Ho paura che non vivro piu una vita semplice come gli altri, come posso risolvere tutto questo ?
Gent.ma grazie per l'opportunità di darle supporto.
Il termine “attacco d’ansia” è utilizzato comunemente dai non professionisti per indicare situazioni di forte ansia anche molto diverse tra loro. Il comune denominatore è rappresentato da sintomi fisici e mentali, con caratteristiche ricorrenti.
Gli attacchi d’ansia generano una forte sensazione di pericolo, e provocano anche sintomi fisici e sintomi psicosomatici (che nei casi più estremi diventano veri e propri “dolori da ansia”), riconducibili ad una reazione di allarme che, evolutivamente, aveva come scopo quello di proteggerci permettendoci di combattere o fuggire.
Gli attacchi d’ansia possono provocare sensazioni come la mancanza di respiro, il soffocamento o respirazione affannosa.La correlazione tra ansia e attacchi di panico è ben visibile nel disturbo di panico, che consiste appunto in crisi di ansia con ricorrenti attacchi di panico inaspettati.
Mentre gli attacchi d’ansia si manifestano con una certa costanza, gli attacchi di panico sono improvvisi, si accompagnano alla paura di morire o d'impazzire, sono spesso preceduti da ansia anticipatoria e seguiti da comportamenti di evitamento delle situazioni in cui il panico si è manifestato in precedenza.
I sintomi degli attacchi di panico sono somatici e cognitivi, raggiungono rapidamente l’apice e rapidamente terminano.Quando l’ansia diviene incontrollabile e provoca un forte disagio, però, occorre intraprendere un percorso psicoterapeutico. Resto a sua disposizione per intraprendere tale percorso coadiuvato con un lavoro di rete con uno psichiatra.
Il termine “attacco d’ansia” è utilizzato comunemente dai non professionisti per indicare situazioni di forte ansia anche molto diverse tra loro. Il comune denominatore è rappresentato da sintomi fisici e mentali, con caratteristiche ricorrenti.
Gli attacchi d’ansia generano una forte sensazione di pericolo, e provocano anche sintomi fisici e sintomi psicosomatici (che nei casi più estremi diventano veri e propri “dolori da ansia”), riconducibili ad una reazione di allarme che, evolutivamente, aveva come scopo quello di proteggerci permettendoci di combattere o fuggire.
Gli attacchi d’ansia possono provocare sensazioni come la mancanza di respiro, il soffocamento o respirazione affannosa.La correlazione tra ansia e attacchi di panico è ben visibile nel disturbo di panico, che consiste appunto in crisi di ansia con ricorrenti attacchi di panico inaspettati.
Mentre gli attacchi d’ansia si manifestano con una certa costanza, gli attacchi di panico sono improvvisi, si accompagnano alla paura di morire o d'impazzire, sono spesso preceduti da ansia anticipatoria e seguiti da comportamenti di evitamento delle situazioni in cui il panico si è manifestato in precedenza.
I sintomi degli attacchi di panico sono somatici e cognitivi, raggiungono rapidamente l’apice e rapidamente terminano.Quando l’ansia diviene incontrollabile e provoca un forte disagio, però, occorre intraprendere un percorso psicoterapeutico. Resto a sua disposizione per intraprendere tale percorso coadiuvato con un lavoro di rete con uno psichiatra.
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Gentilissima buongiorno,
dalla sua lettera riesce bene a far comprendere la sofferenza che da tempo la opprime. L’ansia, se mal gestita può davvero invalidare la vita dolorosamente, come lei ha avuto modo di scoprire, ma si può rimediare con un serio e impegnativo lavoro su se stessi. Cosa significa?
Partiamo dal presupposto che viviamo in un contesto che funziona con leggi proprie, non abbiamo cioè voce in capitolo sugli avvenimenti esterni e nemmeno sui comportamenti altrui. Possiamo provare ad influenzarli ma non riusciremo mai a determinarli pienamente. Accettare questo significa comprendere che la qualità della nostra vita dipende in larga misura dal modo in cui interpretiamo questi avvenimenti, e dunque al modo in cui reagiamo ad essi.
Per farla semplice noi reagiremo positivamente se interpretiamo l’evento vantaggioso e in modalità ansiosa se interpretiamo l’evento pericoloso.
Ma quand’è che interpretiamo l’evento pericoloso? Quando consideriamo le nostre forze e le nostre capacità non adeguate ad affrontarlo.
Lei ci scrive di attacchi di ansia notturni e di giornate attraversate con lo stomaco chiuso come se non ci fosse un motivo preciso a giustificare il suo stato d’ansia. Come se lei vivesse in un continuo stato d’allerta. Questo significa che pur non rendendosene conto lei un pericolo lo avverte, solo che non sa quale sia.
Cosa fare dunque? Tanto lavoro su se stessa.
Analizzare in maniera critica le situazioni che la spaventano, cominciando da quelle che riconosce (i problemi, i litigi, i pensieri di cui parla nella lettera) , capire che cosa esattamente teme in quei contesti, che cosa le manca per affrontare la situazione in maniera adeguata, lavorare per acquisire le capacità che ritiene necessarie e teme di non avere.
Potrebbe notare che le manchi autostima, oppure coraggio o ancora fiducia e così andremo a costruire un percorso che porta ad un loro rafforzamento. Sembra semplice ma non lo è, conoscere se stessi non lo è mai.
E ancora analizzare i modi con cui tenta di difendersi dalle sue angosce perché spesso queste modalità aggravano il problema anziché risolverlo.
E’ un lavoro che richiede impegno, metodo e costanza , paragonabile al lavoro di un atleta che si allena per vincere un torneo. Maggiore è l’impegno, maggiori saranno i risultati.
Se le interessa affrontare la sua ansia il lavoro che le propongo sarà esattamente questo.
Resto a disposizione anche online e la saluto cordialmente,
dott.ssa Manuela Leonessa
dalla sua lettera riesce bene a far comprendere la sofferenza che da tempo la opprime. L’ansia, se mal gestita può davvero invalidare la vita dolorosamente, come lei ha avuto modo di scoprire, ma si può rimediare con un serio e impegnativo lavoro su se stessi. Cosa significa?
Partiamo dal presupposto che viviamo in un contesto che funziona con leggi proprie, non abbiamo cioè voce in capitolo sugli avvenimenti esterni e nemmeno sui comportamenti altrui. Possiamo provare ad influenzarli ma non riusciremo mai a determinarli pienamente. Accettare questo significa comprendere che la qualità della nostra vita dipende in larga misura dal modo in cui interpretiamo questi avvenimenti, e dunque al modo in cui reagiamo ad essi.
Per farla semplice noi reagiremo positivamente se interpretiamo l’evento vantaggioso e in modalità ansiosa se interpretiamo l’evento pericoloso.
Ma quand’è che interpretiamo l’evento pericoloso? Quando consideriamo le nostre forze e le nostre capacità non adeguate ad affrontarlo.
Lei ci scrive di attacchi di ansia notturni e di giornate attraversate con lo stomaco chiuso come se non ci fosse un motivo preciso a giustificare il suo stato d’ansia. Come se lei vivesse in un continuo stato d’allerta. Questo significa che pur non rendendosene conto lei un pericolo lo avverte, solo che non sa quale sia.
Cosa fare dunque? Tanto lavoro su se stessa.
Analizzare in maniera critica le situazioni che la spaventano, cominciando da quelle che riconosce (i problemi, i litigi, i pensieri di cui parla nella lettera) , capire che cosa esattamente teme in quei contesti, che cosa le manca per affrontare la situazione in maniera adeguata, lavorare per acquisire le capacità che ritiene necessarie e teme di non avere.
Potrebbe notare che le manchi autostima, oppure coraggio o ancora fiducia e così andremo a costruire un percorso che porta ad un loro rafforzamento. Sembra semplice ma non lo è, conoscere se stessi non lo è mai.
E ancora analizzare i modi con cui tenta di difendersi dalle sue angosce perché spesso queste modalità aggravano il problema anziché risolverlo.
E’ un lavoro che richiede impegno, metodo e costanza , paragonabile al lavoro di un atleta che si allena per vincere un torneo. Maggiore è l’impegno, maggiori saranno i risultati.
Se le interessa affrontare la sua ansia il lavoro che le propongo sarà esattamente questo.
Resto a disposizione anche online e la saluto cordialmente,
dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, ha fatto bene a chiedere aiuto dei professionisti, non è sempre semplice purtroppo trovare la persona giusta, a mio avviso non dipende tanto dall'orientamento del terapeuta, ma piuttosto dall'intesa che si riesce o meno a stabilire con quella specifica persona. Non perda la fiducia, non smetta di chiedere aiuto, per superare l'ansia è necessario comprendere ed elaborarne l'origine. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sicuramente non è piacevole sentirsi in questo modo e lo comprendo assolutamente. Tuttavia questi sintomi possono anche rappresentare dei segnali da ascoltare e comprendere cosa veramente stanno cercando di portare a superficie. Sono diversi gli strumenti che si possono adottare, tuttavia può scegliere lei a quale tipo di terapeuta affidarsi. Confido che possa trovare una soluzione al più preso.
Gentilissima, grazie per aver qui condiviso...
Indubbiamente l'ansia è subentrata nella sua vita per segnalarle qualcosa: non arriva mai per caso!
Probabilmente, un approccio psicoterapeutico di tipo psicosomatico potrebbe fare al caso suo (non so se ne ha mai sentito parlare).
Resto a disposizione anche online per un'eventuale presa in carico.
Un caro saluto,
Dr Eliana Nola
Indubbiamente l'ansia è subentrata nella sua vita per segnalarle qualcosa: non arriva mai per caso!
Probabilmente, un approccio psicoterapeutico di tipo psicosomatico potrebbe fare al caso suo (non so se ne ha mai sentito parlare).
Resto a disposizione anche online per un'eventuale presa in carico.
Un caro saluto,
Dr Eliana Nola
Gentilissima, gli attacchi di panico rappresentano la reazione emotiva ai suoi pensieri e ai suoi problemi. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta che la aiuti ad acquisire maggior consapevolezza di se, delle sue emozioni e dei suoi pensieri. Sono quest'ultimi, ormai rigidi e disfunzionali, a tenerla ingabbiata nel suo malessere e a impedirle di vivere la serenità. Consideri l'eventualità di unire a ciò l'uso di tecniche di rilassamento, la aiuteranno a ridurre l'ansia e saranno uno strumento che sarà utile a gestire gli attacchi di panico.
Resto a disposizione, anche online.
Resto a disposizione, anche online.
Gentilissima, gli attacchi di panico sono un segnale che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe e ciò la porta ad avere un livello di allarme sempre acceso. Le consiglio di intraprendere un percorso a due corsie che vadano nella stessa direzione ossia una a livello farmacologico e una a livello psicologico poiché solo abbassando il livello di ansia sarà possibile esplorare i motivi sottostanti ad essa. Resto a sua disposizione anche online.
Gentile utente, capisco che l'ansia quando diventa eccessiva e molto frequente compromette la qualità della vita della persona. L'ansia è un'emozione che quando raggiunge livelli elevati porta a comportamenti negativi che hanno lo scopo di prevenirla o evitarla. Si innescano dei pensieri continui su previsioni nefaste e catastrofiche che riguardano il prossimo attacco di ansia o di panico (l'ansia anticipatoria). Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale può darle l'occasione di imparare le giuste strategie di coping per l'ansia eccessiva.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per ulteriori domande mi può contattare online.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per ulteriori domande mi può contattare online.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera, leggendo ciò che ha scritto non posso che comprendere la delicata situazione che vive. Ho anche letto che ha cercato diverse soluzioni. La invito a nono smettere, a cercare ulteriormente un professionista che possa aiutarla. Non è sempre immediato trovarne uno con il quale ci si senta abbastanza a proprio agio per intraprendere un percorso, ma c'è. Liberarsi dall'ansia è uno degli aspetti di un viaggio in cui è necessario capire anche cosa essa segnali. Come ogni emozione, e forse ancora di più per l'ansia, va interrogata per capire che cosa stiamo esprimendo di noi tramite questo sintomo. La risposta è estremamente personale e soggettiva. Non demorda e si affidi a qualcuno che possa accompagnarla nel cercare la Sua.
Un saluto,
Dott.ssa Camilla Raccosta
Un saluto,
Dott.ssa Camilla Raccosta
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile con la tua ansia e gli attacchi di panico. Capisco che ti senti come se non avessi il controllo della situazione e che questo ti causi ancora più stress.
Sono contento che tu abbia già provato a cercare aiuto da diversi professionisti e farmaci, anche se non hanno funzionato come speravi. Potrebbe essere utile considerare di provare diverse opzioni terapeutiche e trovare quella che funziona meglio per te.
Ad esempio, il neurofeedback e il biofeedback sono due tecniche di trattamento non invasivo utilizzate per trattare l'ansia e gli attacchi di panico. Il neurofeedback è una tecnica che utilizza sensori per misurare l'attività cerebrale e fornire un feedback in tempo reale sullo stato dell'attività cerebrale. Il biofeedback, invece, utilizza sensori per misurare le risposte fisiologiche del corpo come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la temperatura e fornire un feedback in tempo reale sullo stato di queste risposte. Entrambe le tecniche aiutano il soggetto ad aumentare la consapevolezza del proprio corpo e dei propri pensieri, e a imparare a modificare i propri pensieri e le risposte fisiologiche per ridurre l'ansia e gli attacchi di panico. Sono efficaci perché consentono al paziente di ottenere un controllo maggiore sui propri pensieri e sulla propria risposta fisiologica, migliorando così la qualità della vita.
E' importante che tu trovi un supporto che ti aiuti a capire le tue esigenze e ti aiuti a trovare un trattamento adeguato e puoi contattarmi.
In generale, è importante non arrendersi e continuare a cercare aiuto finché non si trova una soluzione che funzioni per te.
Cordiali saluti dott.ssa Nicoletta Pinna
Sono contento che tu abbia già provato a cercare aiuto da diversi professionisti e farmaci, anche se non hanno funzionato come speravi. Potrebbe essere utile considerare di provare diverse opzioni terapeutiche e trovare quella che funziona meglio per te.
Ad esempio, il neurofeedback e il biofeedback sono due tecniche di trattamento non invasivo utilizzate per trattare l'ansia e gli attacchi di panico. Il neurofeedback è una tecnica che utilizza sensori per misurare l'attività cerebrale e fornire un feedback in tempo reale sullo stato dell'attività cerebrale. Il biofeedback, invece, utilizza sensori per misurare le risposte fisiologiche del corpo come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la temperatura e fornire un feedback in tempo reale sullo stato di queste risposte. Entrambe le tecniche aiutano il soggetto ad aumentare la consapevolezza del proprio corpo e dei propri pensieri, e a imparare a modificare i propri pensieri e le risposte fisiologiche per ridurre l'ansia e gli attacchi di panico. Sono efficaci perché consentono al paziente di ottenere un controllo maggiore sui propri pensieri e sulla propria risposta fisiologica, migliorando così la qualità della vita.
E' importante che tu trovi un supporto che ti aiuti a capire le tue esigenze e ti aiuti a trovare un trattamento adeguato e puoi contattarmi.
In generale, è importante non arrendersi e continuare a cercare aiuto finché non si trova una soluzione che funzioni per te.
Cordiali saluti dott.ssa Nicoletta Pinna
Salve, grazie per aver condiviso la sua esperienza di vita e il suo vissuto emotivo.
Ciò che descrive immagino infici molto il suo quotidiano, l'assunzione di una sola terapia farmacologica non è sufficiente, sarebbe opportuno affiancarla ad un adeguato percorso psicoterapico, che le permetta in primis di poter agire sui pensieri disfunzionali che le genera il disturbo, in secondo luogo agire sui comportamenti attuati e non attuati, ed infine trovare delle strategie adeguate che le permettano di accettare ciò che vive e gestirle al meglio per lei, piuttosto che cercare di controllare la situazione e la sintomatologia. Sarebbe opportuno un percorso psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale o strategico, o un adeguato supporto psicologico per lavorare sui propri bisogni, sulla propria autostima e sulla propria crescita personale.
Rimango a sua disposizione per chiarimenti
Cordialmente
Dott.ssa Alibrandi Giovanna
Ciò che descrive immagino infici molto il suo quotidiano, l'assunzione di una sola terapia farmacologica non è sufficiente, sarebbe opportuno affiancarla ad un adeguato percorso psicoterapico, che le permetta in primis di poter agire sui pensieri disfunzionali che le genera il disturbo, in secondo luogo agire sui comportamenti attuati e non attuati, ed infine trovare delle strategie adeguate che le permettano di accettare ciò che vive e gestirle al meglio per lei, piuttosto che cercare di controllare la situazione e la sintomatologia. Sarebbe opportuno un percorso psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale o strategico, o un adeguato supporto psicologico per lavorare sui propri bisogni, sulla propria autostima e sulla propria crescita personale.
Rimango a sua disposizione per chiarimenti
Cordialmente
Dott.ssa Alibrandi Giovanna
Buongiorno, dal suo messaggio si comprende bene quanto questa situazione di così lunga durata le stia creando dolore e difficoltà. Come alcuni colleghi hanno già riferito, la terapia farmacologica, se non affiancata ad un percorso terapeutico funzionale, purtroppo non è sufficiente alla risoluzione del suo stato attuale. Capisco che a volte sia difficile trovare il giusto professionista con cui sentirsi a proprio agio, ma è importante tenere conto che spesso i primi incontri con il terapeuta sono i più dolorosi. Per questo le consiglio di non rinunciare alla ricerca di qualcuno a cui potersi affidare per stare meglio.
A disposizione, cordialmente, dott.ssa Rossi Martina
A disposizione, cordialmente, dott.ssa Rossi Martina
Salve gentile utente, capisco la frustrazione che racconti, specialmente dopo "averne provate tante". L'ansia è un segnale che ci invia il nostro corpo e per eliminare il sintomo è necessario andare alle radici. La invito a intraprendere nuovamente una strada con un professionista. Con un buon percorso inizialmente il sintomo si placherà e una volta alleviato saranno più chiare le motivazioni che hanno portato a questo malessere. Resto a disposizione, dott.ssa Costanza Zanini
Ciao,
capisco la tua sofferenza e la tua frustrazione. Soffrire di ansia e attacchi di panico è davvero difficile, e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Innanzitutto, è importante ricordare che non sei sola. L'ansia è un disturbo molto comune, che colpisce circa il 20% delle persone nel mondo. Ci sono molte persone che hanno avuto esperienze simili alle tue, e che sono riuscite a superarle.
Il fatto che tu abbia provato diversi approcci terapeutici e che non abbiano funzionato può essere frustrante, ma non significa che non ci sia un modo per aiutarti. È possibile che tu abbia bisogno di un tipo di terapia diverso, o di un farmaco diverso. È importante continuare a cercare un aiuto professionale, finché non trovi qualcosa che funzioni per te.
Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:
Cerca un terapeuta che abbia esperienza nel trattamento dell'ansia.
Sii onesta e aperta con il tuo terapeuta sui tuoi sentimenti e sui tuoi pensieri.
Non aver paura di provare diversi tipi di terapia, fino a trovare quello che funziona per te.
Se i farmaci non ti hanno aiutato, parla con il tuo medico di altre opzioni.
Ecco alcuni consigli per gestire l'ansia e gli attacchi di panico:
Impara a riconoscere i sintomi dell'ansia.
Applica tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione.
Evita le situazioni che ti fanno sentire ansiosa.
Esercitati regolarmente.
Dormi a sufficienza.
Se stai vivendo un periodo di ansia e attacchi di panico particolarmente intenso, può essere utile chiedere aiuto a un amico o un familiare di fiducia. Parlare con qualcuno di cui ti fidi può aiutarti a sentirti meno sola e più supportata.
Ti auguro di trovare l'aiuto di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
capisco la tua sofferenza e la tua frustrazione. Soffrire di ansia e attacchi di panico è davvero difficile, e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Innanzitutto, è importante ricordare che non sei sola. L'ansia è un disturbo molto comune, che colpisce circa il 20% delle persone nel mondo. Ci sono molte persone che hanno avuto esperienze simili alle tue, e che sono riuscite a superarle.
Il fatto che tu abbia provato diversi approcci terapeutici e che non abbiano funzionato può essere frustrante, ma non significa che non ci sia un modo per aiutarti. È possibile che tu abbia bisogno di un tipo di terapia diverso, o di un farmaco diverso. È importante continuare a cercare un aiuto professionale, finché non trovi qualcosa che funzioni per te.
Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:
Cerca un terapeuta che abbia esperienza nel trattamento dell'ansia.
Sii onesta e aperta con il tuo terapeuta sui tuoi sentimenti e sui tuoi pensieri.
Non aver paura di provare diversi tipi di terapia, fino a trovare quello che funziona per te.
Se i farmaci non ti hanno aiutato, parla con il tuo medico di altre opzioni.
Ecco alcuni consigli per gestire l'ansia e gli attacchi di panico:
Impara a riconoscere i sintomi dell'ansia.
Applica tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione.
Evita le situazioni che ti fanno sentire ansiosa.
Esercitati regolarmente.
Dormi a sufficienza.
Se stai vivendo un periodo di ansia e attacchi di panico particolarmente intenso, può essere utile chiedere aiuto a un amico o un familiare di fiducia. Parlare con qualcuno di cui ti fidi può aiutarti a sentirti meno sola e più supportata.
Ti auguro di trovare l'aiuto di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Buongiorno, sarebbe importante conoscerla in colloquio al fine di esplorare la sua storia di vita e clinica. Sopratutto per esplorare e comprendere la sintomatologia che riferisce. Ogni sintomo ha un significato e in funzione nella propria storia di vita.
L’ansia è un’emozione, non possiamo eliminarla. Si può sviluppare strategie per imparare a regolarla.
La terapia è efficace non quando l’ansia non ci sarà, ma quando sarà capace di gestirla attingendo alle proprie risorse.
Più vediamo e trattiamo il sintomo come un “nemico” più è difficile riuscire a lavorarci in terapia.
Ogni strategia richiede allenamento, se non funziona si esplora insieme cosa non è andato. Non esiste un’unica tecnica per ridurre l’ansia e in secondo luogo riuscire a regolarla in modo funzionale.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Martina Orzi
L’ansia è un’emozione, non possiamo eliminarla. Si può sviluppare strategie per imparare a regolarla.
La terapia è efficace non quando l’ansia non ci sarà, ma quando sarà capace di gestirla attingendo alle proprie risorse.
Più vediamo e trattiamo il sintomo come un “nemico” più è difficile riuscire a lavorarci in terapia.
Ogni strategia richiede allenamento, se non funziona si esplora insieme cosa non è andato. Non esiste un’unica tecnica per ridurre l’ansia e in secondo luogo riuscire a regolarla in modo funzionale.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Martina Orzi
Gentilissima Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e immagino il suo stato d’animo Ciò che le posso consigliare è di intraprendere un percorso psicologico in modo tale da aiutarla a gestire questi suoi attacchi d’ansia Resto a sua completa disposizione Cordiali saluti Dott.ssa Solano Giusy
Cara utente, l'ansia e gli attacchi di panico non trattati possono effettivamente impattare in modo molto negativo sulla qualità della vita, nonché sul nostro senso di identità e sulla nostra fiducia nel futuro. Tuttavia, si tratta di una difficoltà estremamente diffusa e per la quale si hanno ad oggi tanti strumenti di intervento; dagli attacchi di panico si può guarire, quasi sempre anche in tempi piuttosto rapidi. Ha già notato che più combatte con le sue sensazioni, più aumentano e la conducono al panico. Le suggerisco di cominciare quanto prima un percorso mirato che le consenta di recuperare al più presto la sua serenità.
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Buonasera. Posso immaginare la sua sofferenza e il sentimento d'impotenza che ci porta con il suo racconto; così come immagino la frustrazione di aver provato tante alternative differenti tutte con lo stesso risultato. Sarò diretto con il mio consiglio: deve trovare il professionista giusto. A volte si incontra facilmente, altre bisogna fare più tentativi. Provi anche a capire con il prossimo professionista che cosa non abbia funzionato nelle relazioni terapeutiche precedenti, se hanno qualcosa in comune, se c'è un filo conduttore che la porta a stare lontano dalla terapia. Sono sicuro e convinto che in questa direzione qualcosa troverà.
Cordialmente, dottor Moraschini.
Cordialmente, dottor Moraschini.
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