Salve, sono una ragazza di 24 anni. Mi mancano 5 esami e la tesi per la laurea magistrale ma ormai t

17 risposte
Salve, sono una ragazza di 24 anni. Mi mancano 5 esami e la tesi per la laurea magistrale ma ormai tutto sembra perso nella mia testa. Il tutto parte da marzo quando ho iniziato a pensare alla scelta della tesi:quella sperimentale mi da più punti e permetterebbe di farmi arrivare al 110 e lode a cui volevo arrivare per stare più tranquilla in vista di lavori futuri, soprattutto per eventuali concorsi. Ho avuto diverse proposte di tesi sperimentali ma non ho avuto il coraggio di accettarne nemmeno una alla fine. Mi sono mostrata molto titubante con i professori. Ora dopo sei mesi mi ritrovo senza una tesi in mano. Vedo la mia vita sgretolata, non vedo un futuro per me perché se non mi laureo so che non farò nessun tipo di lavoro, saró per sempre a casa, a letto e man mano allontaneró i miei amici perché i loro successi universitari e lavorativi saranno altro dolore per me..come camperó? Insomma uno scenario apocalittico in cui vedo impotente me e la mia famiglia che non potrà fare nulla. Nonostante tutti i sacrifici fatti con gli esami se analizzo la situazione vedo il mio autosabotarmi:potrei fare una tesi compilativa (mi farei sicuramente aiutare perché non mi sento in grado e perché non ho voglia) e uscire con un 108/109 eppure piuttosto che accontentarmi butto all'aria tutto quello fatto fino ad ora perché mi sento una fallita e ho paura di non sostenere un' eventuale scelta della compilativa nel mentre finisco gli esami perché so che quel voto avrà ripercussioni su delle graduatorie statali ma la sperimentale non la scelgo nonostante ripenso ad una proposta che mi era stata fatta ma appena ci penso poi allontanò di nuovo il pensiero, ad esempio questa mattina appena alzata penso devo fare la sperimentale per essere in pace con me stessa, ma poi appunto temporeggio e non prendo una decisione iniziando a pensare a cose che non me la fanno scegliere del tipo: se faccio la sperimentale non mi laureo per luglio e non rientro nelle graduatorie statali. Forse sono solo scuse per non andare avanti ma è come se non posos farci niente. Èpiu forte di me. Il tempo e la mia vita si sono fermati, ho rallentato anche con gli esami ormai.
Ho capito che la vita può essere una vera trappola e io sento che continuerò a distruggere tutto,incapace di vivere la vita. Mi dispiace che per quasi 3 anni sono stata in psicoterapia (psicoanalitica psicodinamica) e davanti a questa situazione non si può fare nulla credo perché dipende tutto da me. Davanti a lavori più autonomi tipo relazione di laboratorio o tema a scuola ho sempre avuto difficoltà, alla triennale la tesi non è stata quasi per niente fatta da me e forse questo lo sto pagando adesso alla magistrale, l esame invece è una cosa fatta: studio e vado spedita anche se a quest ora se avessi rifiutato due 28 forse non avrei il problema della media e della speriementale. Dei giorni sono molto arrabbiata piango sbatto I pugni contro il mio armadio, bestemmio, mi ero recata tre anni fa in terapia per attacchi di panico avuti e perché sentivo che dovevo risolvere delle cose. Il percorso mi ha aiutato ma non in questa situazione e ho così lasciato la mia psicoterapeuta sapendo che però il probelma sono le mie paure che non riesco a superare ma mi fanno solo arrabbiare e chiudermi nella depressione. Mi da fastidio che davanti agli ostacoli mi arrendo sempre, credo non ci sia cosa più brutta soprattutto vedendo gli amici vicino a me che si buttano in nuove cose e questo mi fa pensare ad un mio futuro senza di loro perché mi da fastidio non essere come loro e non avanzare nella mia vita. Non so più davvero cosa fare, sono disperata.Prendo da quasi 3 anni un antidepressivo però nonostante tutto sono andata avanti grazie anche alla psicoterapia, ho intrapreso la magistrale per dovere x per poter insegnare a scuola un giorno volendo (lavoro che non so se mi piace ma potrebbe essere un lavoro futuro anche se da semrpe la mia passione è il canto però sono molto oggettiva e so che quel mondo è difficile e che di ragazzi bravi ce ne sono tanti) ma ora mi sono fermata e sto deludendo anche la mia famiglia oltre che me stessa. Vorrei essere un'altra persona, più sicura di me e meno paurosa e ansiosa.Il mio dovere era uscire con il massimo, potrei farlo con una sperimentale ma non ho avuto il coraggio di farlo (anche perché l università sta ad un'ora di treno, forse la pandemia ha aggravato la situazione non essendo più andata in presenza e quindi lo vedo ancora più grande l ostacolo) e così sono ferma. Ogni volta che si tratta di fare scelte importante mi logoro per molto tempo ma questa volta non so se ce la farò. Per scegliere in che città fare la magistrale ho impiegato 6 mesi:ho mandato richieste di borse di studio in tante città italiane tranne in quella che era nella mia regione e alla fine mi sono iscritta proprio in questa ad un'ora da casa perdendo anche la possibilità di borsa di studio il primo anno. Stamattina mi sono svegliata dicendo che devo fare la sperimentale per essere in pace con me stessa ma poi prendo scuse del tipo non riesco a laurearmi a luglio per le grafuatorie e quindi rimando e rimando. La mia terapeuta che ora ho lasciato mi ha detto che io ho molta paura di ccrescere. Non credo ci sia soluzione per questa cosa perché se parte tutto da me e io continuo a fare così non mi laureo più. Non so dove sta la verità:se stamattina mi sono alzata con quel pensiero perché allora non contatto per la sperimentale? È paura? Un po non ho voglia di andare all universita che dista un'ora da casa però dovrebbe essere l ultimo sforzo, come fosse andare per le lezioni. Eppure continuo a rimandare. Sara forse la paura di crescere davvero, certo ho paura che un giorno I miei genitori non ci saranno più però sarà ancora più difficile sopravvivere se non mi sarò fatta una vita, se non mi sarò laureata perché non sarò poi proprio in grado di gestire quel dolore. Eppure con la mia mente stupida neanche oggi contatterò nessuno, non so se studierò avendo in mente questo pensiero della tesi. Da piccola eravamo in viaggio in Svizzera e ricordo che ad un certo punto ho aperto lo sportello della macchina. Ho cheisto tempo fa a mia mamma perché secondo lei l ho fatto e lei dice che probabilmente ero arrabbiata per qualcosa. Ecco la stessa rabbia ce l ho adesso perché per me questo maledetto ostacolo del voto di laurea non ci doveva stare perché non sono una persona in grado di affrontare tutto questo. In più ora non ho nessuna psicoterapeuta. Vedo la mia vita finita in un centro dove andró perché non in grado di vivere. Che schifo tutto questo, non so come andare avanti. Vi prego, potreste darmi un parere per aiutarmi a trovare una direzione? Vi ringrazio
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Datasi la situazione credo che un nuovo percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire meglio la rabbia che descrive. Inoltre, come è sono state veicolate queste emozioni all’interno della sua famiglia?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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L'incapacità di decidere tra due scelte per paura di sbagliare porta a sbagliare.
Per sbloccarsi dalla sua situazione pensi che se continua a posticipare la decisione la situazione non farà altro che peggiorare, quindi che fare?
Scelga "a intuito" una delle due, e poi si comporti e faccia tutto quello che ne consegue come se fosse la scelta
giusta.
Suluti
Dott. Vincenzo Cappon
Buongiorno,la sento dilaniata da dubbi,tormenti ,una concentrazione assoluta sulla votazione perfetta,...oscillazioni,paure,immagini catastrofiche , il percorso psicoterapico è stato interrotto non concluso..Potrebbe riprendere un dialogo con la sua psicoterapeuta e capire cosa è accaduto tra di voi,sarebbe sicuramente utile .Successivamente pensare ad un percorso psicoterapico che ritengo assolutamente necessario.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, una situazione di stallo con tanta sofferenza, al momento ho solo sentito questo nel leggerla. Non so da quando ha interrotto la psicoterapia, mi piacerebbe pensarla in una nuova relazione terapeutica dove poterla sostenere e rendere più fluidi i pensieri bloccati che non la fanno andare da nessuna parte. Ha tanto da fare! Mi rendo disponibile per conoscermi e iniziare insieme questo cammino per un presente migliore che volge lo sguardo ad futuro più tranquillo.
Buongiorno, i due temi che emergono dal suo rimuginare sono: il pensiero disfunzionale predominante, " devo dare il massimo, altrimenti non valgo" e la paura di fallire. Li affronta col rimuginio, un pensiero chiuso che non porta a risolvere ma acutizza l'incertezza. Questo moto perpetuo va interrotto. Credo che un percorso psicoterapeutico, anche breve, di tipo cognitivo comportamentale, potrebbe giovarle. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti, anche online
Buona giornata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno è chiaro che questa fase di blocco vada superata. Mi sembra che da sola non riesca a farlo , quindi è necessario chiedere un aiuto. Le consiglio una psicoterapia con un terapeuta E.M.D.R., questo tipo di terapia la aiuterà a sbloccare un sistema che è andato chiaramente in blocco. Sul mio sito può trovare informazioni su questa tecnica.
Dott.ssa Milvia verginelli
Cara ragazza, è molto probabile che l' avvicinarsi della laurea la stia gettando nuovamente in una posizione regressiva attraverso la quale sta esprimendo tutte le sue paure e le sue angosce rispetto a quello che sarà la sua vita futura. E' spaventata dal cambiamento e dalle responsabilità e molto probabilmente sente di non riuscire a farcela da sola. Potrebbe aiutarla in un momento di profondo cambiamento come quello di adesso farsi supportare da uno specialista. Ritengo possa esser una buona idea ricontattare lo psicoterapeuta con cui aveva cominciato il percorso in passato, potrebbe aiutarla a fare un altro piccolo pezzettino di tragitto del percorso in maniera tale da poter fronteggiare i problemi attuali cosi come fatto con quelli del passato. Ci pensi, potrebbe aiutarla a uscire da questo momento di impasse. Un caro saluto Dottor Diego Ferrara
Cara ragazza, mi dispiace molto per la sofferenza che sta affrontando. Da ciò che racconta sembra che abbia sempre chiesto molto a sé stessa e che difficilmente riesca ad accettare un fallimento, è sempre stata molto brava. Ce la farà anche questa volta, ma deve ricominciare a credere in sé stessa. Credo sia molto importante dare il giusto spazio ai suoi pensieri e alle sue paure, forse è arrivato il momento di iniziare un nuovo percorso di psicoterapia.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Federica Leonardi
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve. Ha mai affrontato, espresso ed elaborato emotivamente la paura di vincere? Distinti saluti
Gentile Utente,
mi dispiace per le difficoltà che sta affrontando in questo particolare momento della sua vita, il quale si potrebbe caratterizzare come un momento di "passaggio" importante, in quanto segna una nuova fase della sua esistenza. Vivere situazioni di impasse in tali fasi della vita è più comune di quanto lei creda.
Ha utilizzato lei stessa la parola autosabotaggio e, in effetti, potrebbe essere che lei si trovi immobilizzata in tale circolo vizioso. Le sensazioni che una persona sperimenta nel momento in cui viene a trovarsi bloccato nel meccanismo dell'autosabotaggio sono diverse: confusione mentale, senso di inadeguatezza, costrizione e frustrazione. In generale a mancare è la comprensione ed il senso di ciò che accade, l'atmosfera vissuta è di perdita del controllo sulla propria esistenza.
L'autosabotaggio può manifestarsi in diversi modi: procrastinazione, difficoltà di attenzione/concentrazione, blocchi muscolari,autoinganno, ansia, attacchi di panico,depressione.
Le cause possono essere molteplici, ogni individuo ed ogni storia sono unici.
Pertanto credo sia importante per lei riprendere un percorso di psicoterapia ,di modo che possa prendere consapevolezza di ciò che prova e dei motivi per cui si trova in tale blocco.
Non perda la fiducia in sé stessa e nelle sue capacità, se è arrivata alla fine della sua carriera universitaria con i risultati che riporta sicuramente ha tutte le risorse per riuscire a completare il suo percorso.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Laura Della Ratta

Gentilissima,
mi dispiace per la situazione che sta attraversando. Sembra che si blocca nel raggiungere il suo obiettivo e i suoi desideri, la invito a riflettere sulla modalità con la quale si sta impedendo di portare a termine i suoi traguardi. Ha mai pensato di fare un percorso di psicoterapia? le può essere di tanto aiuto.
Intanto le mando i miei più cari auguri.
Un abbraccio
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Buonasera, da quello che ho letto e dai malesseri e dalla sofferenza che traspare, le consiglio un percorso di psicoterapia familiare per aiutarla e sostenerla nel processo di autonomia dalla sua famiglia di origine in questo momento cosi importante nella sua vita.
Buona serata
Buonasera, vanno indagate le cause che stanno dietro questo blocco. Probabilmente non è affatto un caso che le stia succedendo questo. Provi ad intraprendere un altro tipo di percorso magari ad approccio sistemico relazionale. Sicuramente riuscirà a capire quali sono le cause relazionali che possono nascondersi dietro.
Resto a disposizione
Saluti
Dott. Viola Barucci
Buonasera, credo che la paura per il futuro possa coinvolgere più temi come l'autostima, il timore di rimanere sola e senza punti di riferimento e il distacco in generale. Sono argomenti da inquadrare nella sua storia personale e metabolizzare all'interno di un contesto psicoterapeutico. Gli antidepressivi possono aiutarla ma da soli non possono ricostruire o costruire tematiche come quelle elencate sopra. Le consiglio di riprendere la cura psicologica per andare un supporto ai cambiamenti che non riesce ad affrontare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, mi sembra di capire che la sua vita è bloccata da diverso tempo. Quando era in terapia le cose andavano un pò meglio. Forse sarebbe il caso di trovare un aiuto, lo stesso di prima o diverso. Mi colpisce molto che abbia intrapreso un percorso di vita che non voleva fare e la fatica probabilmente nasce proprio da li. Affronti bene questo tema con se stessa. Non abbia paura della sua verità. L'energia nasce quando la nostra direzione di vita coincide con ciò che ci appassiona e ci emoziona. Trovi uno spazio per sistemare le cose con se stessa, tormentarsi sul tipo di tesi forse non è la via per trovare le risposte su questioni più ampie che la riguardano.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve approvo la lunga lettera che rende bene il suo vissuto emotivo e lo stato di incertezza e smarrimento. E' senz'altro opportuno iniziare un nuovo percorso psicoterapeutico. Nel mentre recuperi le sue figure di riferimento e si confronti con loro.
Sono disponibile an che online
Cordiali Saluti Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

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