Salve, sono una ragazza di 23 anni e da qualche giorno ho scoperto della malattia di mio padre, miel

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Salve, sono una ragazza di 23 anni e da qualche giorno ho scoperto della malattia di mio padre, mieloma multiplo. Da quando ho scoperto della sua malattia, è come se la mia mente fosse già entrata in un lutto anticipatorio ancor prima di iniziare le cure e ancor prima di avere ben chiaro lo stadio clinico della malattia, è come se non riuscissi ad uscire da questo loop infinito di paranoie e pensieri catastrofici nonostante io sia cosciente e ben consapevole di dover aspettare.
Non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre, ci sono state tante mancanze, ma scoprire di questa malattia mi ha distrutta più di quanto io potessi immaginare; il suo amore sbagliato verso di me non mi spinge a non preoccuparmi, a non piangere ogni giorno per le sue condizioni. Mi sento stupida, perchè non riesco a darmi il sostegno morale giusto e non riesco ad accettare che ci sia bisogno di tempo per capire la cura giusta da dare, l'attesa mi provoca ansia, sento il petto stringersi e la fame passare.
Vi scrivo perchè forse sono alla ricerca di consigli su come gestire questa situazione, grazie mille.
Capisco profondamente quanto possa essere devastante scoprire che un genitore ha una malattia grave, soprattutto quando ci sono già delle complessità nei rapporti familiari. È naturale che la notizia di una malattia come il mieloma multiplo, che può avere un impatto così significativo, scateni in te una serie di emozioni e pensieri intensi.

Il lutto anticipatorio è un fenomeno molto comune quando si affronta una situazione del genere. Anche se non è ancora chiaro lo stadio clinico della malattia o il percorso terapeutico che seguirà tuo padre, il tuo corpo e la tua mente possono già essere immersi in un processo di dolore e preoccupazione. Questo è un modo per il nostro sistema di prepararsi emotivamente a una potenziale perdita, anche se in realtà non sappiamo cosa accadrà.

È importante riconoscere che i tuoi sentimenti sono validi e che non sei stupida per sentire il peso di questa situazione. La confusione, l’ansia e il senso di impotenza sono reazioni normali. La consapevolezza che il tempo necessario per comprendere e trattare la malattia può provocare ansia è un passo verso la gestione di queste emozioni.

Per affrontare questa situazione, potresti considerare di concentrarti su alcune strategie di supporto. Potresti trovare utile parlare con un terapeuta che ti aiuti a esplorare e gestire queste emozioni in modo costruttivo. La terapia può offrire uno spazio sicuro per esprimere e comprendere i tuoi sentimenti, senza giudizio.

Inoltre, praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la mindfulness può aiutarti a ridurre l’ansia e a gestire il dolore emotivo. Anche se può sembrare difficile, cercare di mantenere una routine quotidiana e di dedicare del tempo a te stessa può aiutarti a trovare un equilibrio.

Infine, se ti senti sopraffatta, cerca di connetterti con qualcuno di cui ti fidi, un amico o un familiare, per parlare dei tuoi sentimenti. A volte, condividere il peso emotivo con qualcun altro può offrire sollievo e una nuova prospettiva.

Se hai bisogno di ulteriori consigli o di un supporto più specifico, sono qui per aiutarti e per offrirti uno spazio in cui puoi esplorare questi sentimenti.

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Cara utente, venire a conoscenza della malattia di un genitore è sempre un momento assai doloroso e complesso. A prescindere da ciò che è accaduto nella vostra storia, questo momento è comunque spaventoso è doloroso. E' importante che lei si ascolti, che accolga la normale paura che sente oggi. Avere paura è normale. Potrebbe valutare un supporto psicologico che la possa sostenere in questo momento, che la possa aiutare a dare voce al dolore che sente, ed a trovare un suo modo per gestire e attraversare questo momento. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Cara giovane di 23 anni, l'arrivo di una diagnosi come quella di suo padre in una famiglia è sempre terribile, sconquassa le relazioni, il senso di sicurezza, l'idea del futuro. Insomma purtroppo mette in discussione molto della nostra vita.
La qualità della relazione con suo padre, come era prima di questa notizia, è importante, ma la destabilizzazione arriva comunque.
Credo che sia molto importante trovare un sostegno di fronte a tutto ciò: se pensa che per lei possa essere accettabile, le propongo un colloquio psicologico online, per provare ad approfondire la lettura e l'ascolto di quello che sta vivendo.
Il consiglio è ' quello di farsi aiutare per gestire questo periodo critico segnato dalla malattia che però può essere una occasione per recuperare/ riparare chiarire il rapporto con suo padre e ciò al fine di non avere futuri sensi di colpa che potranno sopraggiungere e che sarebbero complessi da elaborare. Si trovi un bravo terapeuta che l aiuti a chiarire. Se vuole sono a sua disposizione on line .
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. Purtroppo non esiste un consiglio che possa essere risolutore. Sicuramente la sua ansia in questo momento vuole comunicarle qualcosa: la chiave di volta sta nel riuscire a cogliere ciò che le sta cercando di dire, per poterla così accogliere ed agire di conseguenza. Le malattie oncologiche scuotono molto il nostro mondo emotivo, se poi con la persona interessata ci sono dei conflitti irrisolti è facile che dentro di noi si muovano emozioni contrastanti e difficili di gestire. L'unica cosa che posso consigliarle è di iniziare un percorso psicologico, così da esplorare questo mondo complesso. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buona sera, nell'ambito dell'Acceptance and Commitment Therapy, e non solo, si parla di dolore sporco e dolore pulito. Il dolore pulito è quello relativo al dolore della malattia, alla paura di perderlo, all'inevitabile sofferenza legata alle cure. Il dolore sporco è tutto quello a cui lei si riferisce, o per lo meno questo ne è un esempio, in cui aggiungiamo sensi di colpa, autoaccuse per soffrire, il non sopportare l'ambivalenza, non accettare la rabbia stessa che si sente tra le sue parole. È su tutto ciò che si dovrebbe intervenire.
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Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato, leggo tanta tristezza nelle sue parole. Da esperto in psiconcologia, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per arrivare all'accettazione della diagnosi.
Mi farebbe piacere accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Salve, la patologia che affligge suo padre è indubbiamente seria e grave.
Si faccia aiutare, un buon percorso di supporto le darebbe quella forza necessaria per accompagnare in modo equilibrato la malattia e l’evoluzione inevitabile che essa porta.
Non so se possa servire, ma ha tutto il mio appoggio, un saluto, dott.ssa Petralli
Buongiorno cara utente, mi dispiace per la condizione di suo padre e della sofferenza che questa diagnosi ha generato in lei. Sembrerebbe che si siano riaperte ferite passate, e ciò che la sua mente sta facendo, come le hanno già fatto notare i colleghi, è del tutto normale: sta cercando di prepararsi alla potenziale perdita. Non c'è un modo giusto di affrontare una situazione del genere. Quello che le posso suggerire è di farsi accompagnare in questo delicato periodo per viverselo al meglio, nella maniera più consapevole possibile. Un caro saluto, a disposizione dott.ssa Angela Ricucci
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, mi dispiace per la sua situazione. Le relazioni con i genitori possono essere molto complicate e portare sofferenza per varie motivazioni. Il fatto che come figli sentiamo che non si comportino in modo adeguato o che non ci facciano sentire compresi portando a una certa sofferenza, non significa che questo possa fare poi da schermo verso situazioni dolorose, come questa. Anzi forse partire da questo potrebbe aprire a nuove conoscenze e consapevolezze su se stessi in quanto figli, sui propri genitori e sul tipo di relazione. Un caro saluto, dott.ssa Carla Dilaghi
Buongiorno, quella che sta affrontando è sicuramente una situazione dolorosa e delicata: non è facile affrontare la malattia di un proprio caro, e comprendo che la situazione risulti anche più difficile per via degli aspetti di ambivalenza che sembrano emergere nei confronti di suo padre. Il fatto che la sua mente stia lavorando in una direzione catastrofica è molto doloroso quanto fisiologico: è come se questa stesse cercando di metterla di fronte alla peggiore situazione possibile, nel tentativo di prepararla ad affrontare le sensazioni spiacevoli legate alla perdita. Il conflitto fra la parte razionale che "sa" cosa sia più logico fare e la parte emotiva che la incastra nel loop dello scenario peggiore può creare molta confusione e può fare sentire completamente sopraffatti. Sul piano concreto cerchi di mantenere una routine stabile: si prenda cura di sé con delle attività piacevoli e partendo dalle cose che sono tanto elementari quanto fondamentali (sonno, alimentazione, attività fisica possibilmente all'aperto, cercare supporto nelle relazioni); potrebbe valutare di chiedere un supporto temporaneo ad un professionista per gestire questo momento di fatica, in modo da fare ordine rispetto ai vissuti che sta affrontando, imparare come gestire l'ansia e prendersi cura di quella parte critica ("mi sento stupida"), che immagino possa caratterizzarla anche in altre situazioni di stress. Rimango a disposizione se sentisse bisogno di supporto, e le auguro il meglio!
Gentile utente, affrontare la malattia di un genitore non è mai una cosa semplice. Indipendentemente dal rapporto, ci si scontra sempre con un qualcosa di inevitabile e di fronte al quale siamo inermi. Molto spesso la nostra mente mette in atto dei meccanismi per proteggerci: l'ansia, il vagliare ogni scenario possibile per quanto catastrofico, sono modi che abbiamo per non farci trovare impreparati di fronte al dolore. Come ha detto anche lei, è un loop infinito perché la paura di essere senza protezioni è forte. In questo momento credo possa aiutarla essere supportata da un professionista. Un caro saluto
Gentile utente, venire a conoscenza della malattia di un genitore è sempre un momento assai doloroso e complesso. A prescindere da ciò che è accaduto nella vostra storia, questo momento è segnato da paura e dolore. E' importante che lei si ascolti, che accolga la normale paura che sente oggi. Avere paura è normale. Mi verrebbe da consigliarle di intraprendere un supporto psicologico che la possa sostenere in questo momento, che la possa aiutare a dare voce al dolore che sente, ed a trovare un suo modo per gestire e attraversare questo momento così difficile. Rimango a disposizione ,
Dott.ssa Martina Panzeri
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Buongiorno trovarsi a che fare con una malattia è sempre doloroso e fa emergere le nostre paure più profonde. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per aiutarla ad affrontare questo momento così difficile. Resto a sua disposizione. Buona giornata
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Buongionro, la cosa migliore che può fare è trovare un supporto psicologico. Non è facile e per nulla scontato riuscire ad affrontare con lucidità questo tipo di situazioni.
Gentilissima, è molto comprensibile e condivisibile quello che sta provando. Un genitore è una figura insostituibile ed anche se non abbiamo un rapporto sereno e affettuoso, è un legame ancestrale e profondo. Non possiamo trovare dei rimedi per non soffrire, ma possiamo trovare delle modalità per cui questa sofferenza acquisti un senso e ci aiuti ad elaborare un processo, comunque naturale, quale il distacco da un genitore. Tenga presente che a pochi giorni dalla notizia, non può ancora avere, quelle risorse che avrà quando avrà assimilato un po' la notizia. Si dia perciò del tempo, anche per essere confusa, non si dia della stupida perchè non lo è (é umana semmai).
Rispetto a come gestirsi con suo padre d'ora in poi, questa potrebbe essere un'occasione per creare con lui, nei limiti del possibile, una relazione diversa e che compensi il passato. Non tanto per lui, quanto per se stessa. Le consiglio di farsi affiancare da uno/una psicoterapeuta che l'accompagni in questo processo, quale che esso sia, lo deciderà lei. Sono a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa silvia Ragni
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Buongiorno Gentile Utente, comprendo profondamente il dolore e la confusione che sta vivendo in questo momento difficile. La scoperta della malattia di un genitore può essere devastante anche se il rapporto con lui non è stato dei migliori. Le emozioni che sta provando, inclusi il lutto anticipatorio e le preoccupazioni, sono comprensibili e comuni in una situazione del genere.

Sicuramente è importante riconoscere e accettare i sentimenti che sta provando. Non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi sopraffatti, anche se la relazione con suo padre non è stata ideale. I sentimenti di ansia e tristezza sono normali e non bisogna giudicarsi per averli.

Consideri di parlare con un terapeuta o uno psicologo. Un professionista può aiutarla a elaborare le sue emozioni e a sviluppare strategie per affrontare l'ansia e il lutto anticipatorio. La terapia può anche fornire uno spazio sicuro per esplorare e comprendere meglio le sue emozioni complesse.

Allo stesso tempo consideri di cercare supporto tra amici e familiari che possono offrirle conforto e comprensione. A volte, parlare con qualcuno di fidato può alleviare il peso emotivo e fornire una prospettiva diversa.

Anche informarsi meglio sulla malattia e le opzioni di trattamento può aiutare a ridurre l'incertezza e l'ansia. Tuttavia, è importante farlo in modo equilibrato, evitando di sovraccaricarsi di informazioni che potrebbero aumentare l'ansia.

Sempre utili si rivelano le tecniche di gestione dello stress: pratiche come la meditazione, la mindfulness, o esercizi di respirazione profonda possono aiutare a gestire l'ansia e migliorare il benessere emotivo. Trovare modi per rilassarsi e prendersi cura di sé è essenziale durante periodi di grande stress.

Comprendere che i tempi di diagnosi e trattamento possono essere lunghi è una parte difficile della situazione. Permettersi di vivere l’ansia e la preoccupazione senza giudicarsi può aiutare a trovare un certo equilibrio.
Non c'è una "giusta" o "sbagliata" reazione a una malattia grave. Ogni persona elabora e affronta la difficoltà in modo diverso. È importante essere gentile con se stessi e accettare che i processi emotivi sono complessi e unici.

Infine, ricordi che la cura di sé è fondamentale. Dedicare tempo al proprio benessere fisico e mentale può essere un aiuto prezioso per affrontare il dolore e lo stress che sta vivendo. Se avesse bisogno di ulteriori consigli o di un aiuto professionale, non esiti a contattarmi.

Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
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Salve! La situazione che lei sta vivendo è sicuramente molto forte dal punto di vista emotivo, un mix di emozioni che si susseguono e la difficoltà nel gestirle sono normali, soprattutto all'inizio quando si riceve tale notizia, nessuno è mai pronto e non esiste un modo comune per affrontarle, ognuno adotta il proprio in base alle proprie esperienze di vita, ci saranno sicuramente momenti di alti e bassi, ciò che posso dirle è che anche in un momento così doloroso potrà portare a qualcosa di positivo come ad un avvicinamento e pian piano troverà la forza per supportarlo e gestire la situazione.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
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Buongiorno, intanto la ringrazio per aver condiviso questo suo profondo malessere. In generale non esistono delle strategie "magiche" per far scomparire il proprio dolore. Quello che però può fare è darsi del tempo, e cercare di accettare il più possibile il suo stato d'animo. Per quanto possa servire, sappia che io, così come molti altri, rimaniamo a disposizione.
Cordiali saluti, Dottor Stefano Ferraris
Cara Amica,

la malattia di un genitore è un evento difficile, addirittura drammatico, ed è comprensibile che lei si senta turbata e preoccupata per il futuro. Il mio suggerimento è di consultare un terapeuta che possa sostenerla in questa prova, perché sembra che oltre il carico di stress che la situazione di suo papà le procura, ci siano molte aspettative su di sé e sul futuro che la appesantiscono e al fanno sentire inadeguata e in colpa.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera cara utente. Credo che molte persone vivano i tuoi stessi sentimenti di fronte ad una notizia così emotivamente destabilizzante, nonostante possa esserci stato un buon o cattivo rapporto, il padre è sempre una figura a cui e sei comunque legata. A livello razionale tu sai già che dovrai attendere per capire quali siano le cure migliori e adatte a tuo padre, a livello emotivo invece stai vivendo come tu dici "un lutto anticipatorio" che ti manda in loop con i pensieri. Quello che tu stai vivendo non è sicuramente cosa semplice, ti consiglio per uscire dal loop se da sola non ci riesci, di prendere appuntamento con uno psicologo di cui hai piena fiducia e che ti possa aiutare ad uscirne e vivere questo momento di difficoltà nel miglior modo possibile, accettando anche questa attesa che immagino possa sembrarti infinita.

Ti stringo forte, augurandoti il meglio.
Buongiorno,

la ricezione di questa notizia potrebbe aver fatto venire fuori tutte le difficoltà del rapporto con suo padre e probabilmente i suoi sensi di colpa verso questo. Prenda questo momento come una occasione per poter approfondire tali aspetti; un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla sia a sostenere la situazione sia nel riflettere su quanto accaduto tra di voi in passato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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