Salve, sono una ragazza di 23 anni e da circa 2 anni sono tormentata da problemi di stomaco che non

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Salve, sono una ragazza di 23 anni e da circa 2 anni sono tormentata da problemi di stomaco che non mi danno pace ogni giorno e hanno reso la mia vita impossibile, mandandomi in depressione e facendomi arrivare a pesare 38 kg. Premetto che fin da piccola ho sofferto di ansia e panico a causa della fobia del vomito, ciò però non si è mai ripercosso sul mio stomaco fino a tre anni fa che devo ammettere era un periodo per me abbastanza stressante. Naturalmente ho fatto tantissimi esami e sono emersi soltanto piccola ernia iatale, cardias lievemente beante, piloro beante e gastroduodenite. (per cui ho fatto tante terapie risultate inutili) Escluso celiachia, intolleranze e allergie varie. Il mio problema principale è la nausea quotidiana e forte che ha reso un incubo il momento del pasto, poi infatti ho fatto molti digiuni, poi si sono aggiunti bruciori e dolori di stomaco, difficoltà a digerire, nodo in gola, acidità ecc. Può essere davvero tutto ciò una forma di somatizzazione come mi hanno detto alcini medici e persino la dietologa? Io onestamente non riesco a farmene capace perché i problemi organici ci sono e mi sento presa in giro. Tutto ciò mi sta portando all'esaurimento. Attualmente assumo ansiolitici e antidepressivi da qualche settimana ma davvero non so a cosa possano essermi utili.
Gentilissima, e’ vero che una volta escluse cause di carattere organico non si può che pensare che si tratti di somatizzazioni, ma è vero anche che non si può escludere che la causa organica non sia stata semplicemente ancora trovata: la medicina non è perfetta e può fallire, questo non va mai dimenticato. Premesso questo, che siano una causa o in effetto, in ogni caso nel suo messaggio elenca anche una serie di malesseri psicologici, dalla fobia del vomito di cui ha sofferto da piccola e che le ha determinato ansia e panico, alla depressione con perdita importante di peso. Forse è utile valutare in ogni caso se iniziare un percorso psicologico, non perché i problemi di carattere fisico siano l’effetto di eventuali problematiche di carattere psicologico, ma perché il continuo dover gestire numerosi problemi di carattere fisico non può certo aiutare il benessere emotivo e psicologico. Del resto che tutto questo sia stressante lo dice lei stessa nel messaggio. Un caro saluto, Marta Corradi

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Salve, il disagio che lei descrive è notevole. Risulta poco chiaro, però, cosa lei intenda per fobia del vomito, così come non sottovaluterei la questione del suo peso che ha raggiunto addirittura i 38 kg. Un simile peso, infatti, se non associato a questioni organiche, che lei esclude, solitamente è riscontrabile in occasione di un disturbo alimentare. Sarebbe da approfondire, quindi, al di là della sintomatologia che descrive a livello dello stomaco quale è il suo rapporto con l'alimentazione.
L'apparato digerente poi è spesso connesso alle somatizzazioni, è vero, ma andrebbe ampliato il quadro per capire meglio la questione. Il solo approccio farmacologico potrebbe non bastare. Naturalmente le dico questo considerando quanto dice, e cioè di essersi sottoposta a diversi esami clinici a più livelli che hanno escluso una causalità organiza. Spero di esserle stata utile. Saluti Marina Montuori
Gentile Signora gli elementi che descrive nella sua nota sono molti e alcuni vanno sicuramente letti anche in chiave psicologica. Quello che lei indica come ansia e panico a causa della fobia del vomito è il primo in ordine temporale a cui si aggiungono quelli di tipo depressivo e quelli legati alle probabili somatizzazioni. Nell'ambito di questo insieme di situazioni sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta può essere una buona opportunità, in quanto è possibile che ad un problema su base organico si associ una difficoltà di tipo psicologico, creando una sorta di meccanismo dove uno amplifica la portata dell'altro. Ovviamente queste sono solo delle ipotesi da verificare. Sicuramente comprenderà che stabilire tutto ciò sulla base delle sue indicazioni ed attraverso questo sistema informatico non è semplice. Solitamente la portata degli elementi psicologi si riduce attraverso una psicoterapia. Pertanto non sottovaluti la possibilità di chiedere un consulto al fine di raccogliere tutti gli elementi necessari per pianificare le eventuali ulteriori attività. Sicuramente su questo sito può individuare uno specialista da contattare. Un cordiale saluto
Gentile utente, da quello che scrive ha già fatto tutti gli accertamenti necessari per escludere che i suoi problemi di stomaco siano di natura organica. I disturbi psicosomatici possono essere affrontati all’interno di una psicoterapia dove il sintomo viene considerato una modalità disfunzionale di comunicare un conflitto di cui non si è consapevoli. Quindi il sintomo fisico esiste ma esprime un suo disagio personale che va approfondito.
Cosa può rappresentare la paura di vomitare? Vergogna, timore di perdere il controllo, timore di esprimere i propri bisogni, rifiuto di una realtà che risulta “indigesta”. Tanti sono i significati che possono emergere durante le sedute.
Immagino che l’emetofobia stia invalidando la sua vita sociale, famigliare e affettiva. Inoltre, dato che il problema persiste da tempo, ritengo che la sua attenzione venga focalizzata sui più piccoli cambiamenti percepiti a livello gastrico instaurando un circolo vizioso che aumenta lo stato d’ansia. Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia che le permetterà di far luce su questi punti e di risolvere i suoi sintomi.
Cara giovane ragazza, ha mai pensato di farsi aiutare sul piano psicologico? Non è possibile rispondere in modo assoluto alla sua domanda, ma non si può escludere che lei stia somatizzando emozioni di cui non è consapevole. A disposizione per un approfondimento senza impegno, un caro saluto. Dott ssa Pagliara
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che riferisce. Posso solo immaginare la frustrazione che può provare nel non trovare nè una risposta nè una soluzione al suo problema. Penso che vista la grande sofferenza, non solo fisica, potrebbe esserle d’aiuto un percorso di psicoterapia che le permetterebbe di apprendere anche delle strategie di gestione del dolore (per es tecniche di rilassamento) ed anche eventualmente indagare se possa esserci un’origine psicologica del suo disturbo (senza assolutamente trascurare una possibile diagnosi medica).
Un cordiale saluto
Gentilissima ragazza. La sofferenza persistente da lei descritta non è certo facile da gestire e chiunque ne risulterebbe stressata. L'accertamento diagnostico di tipo biologico-organico, da quanto da lei scritto, non è stato trascurato e considerato che non ha evidenziato nessuna causa precisa, le consiglierei fortemente di intraprendere anche una psicoterapia breve, per poter accertare, col terapista da lei scelto, se la sintomatologia da lei manifestata non sia espressione di una forma di somatizzazione. Mai sottovalutare la potenza della psiche. Resto a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento. Dott.ssa Savio Tecla
Cara, come hanno ipotizzato alcuni medici può essere una forma di somatizzazione, dal momento che le cause organiche sono state escluse e tu stessa riferisci forti sintomi ansiosi. Questo, non nega che tu a livello fisico stia male, è indubbio che tu stia soffrendo tantissimo sia sul piano psichico che su quello fisico. Somatizzare significa che la causa è psichica e non fisica, non che non esista il problema fisico! Ti consiglio, pertanto, ti valutare un percorso psicoterapeutico, in modo da esplorare assieme ad una persona fidata e professionale tutto il malessere che la situazione attuale ti comporta, vagliando anche quella passata. Rimango disponibile per qualsiasi ulteriore evenienza. Saluti
Buonasera, la ricerca e successiva esclusione di causa organiche farebbe pendere l'ago della bilancia verso problematiche di tipo psicologico (il condizionale è comunque d'obbligo). Riferisce diversi aspetti che potrebbero essere connessi a somatizzazioni, traumi (causa dell'emetofobia?), vari eventi stressanti e importante calo ponderale che, escluse cause organiche, è spesso collegato a disturbi della condotta alimentare (sono da anni consulente di un centro per DCA). Le consiglio per iniziare un'approfondimento psicodiagnostico (anche tramite consulenza online se preferisce) e se necessario l'inizio di un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a dare, in primis, ordine e significato a quello che le sta accadendo e in secondo luogo a affrontare un trattamento che la porti alla risoluzione della sintomatologia che descrive.

A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
Gentile utente, escluse le cause organiche, al fine di comprendere la sua difficoltà ed intraprendere il trattamento più adeguato, è fondamentale effettuare una diagnosi corretta (ansia, somatizzazione, depressione, disturbo alimentare?). Da quanto scrive, sino ad oggi si è rivolta a diversi professionisti, affrontando il suo problema o da un punto di vista organico, o nutrizionale o psichiatrico. Questi tre aspetti andrebbero approfonditi ed integrati tra loro. Le suggerisco pertanto di rivolgersi ad un centro specializzato nella diagnosi dei disturbi dell'alimentazione dove un' équipe multidisciplinare integrata ( composta da medici, psicologi, psichiatri, nutrizionisti), mettendo insieme tutti gli aspetti del problema (psicologici e medico nutrizionali), potrebbe aiutarla ad escludere l'eventuale presenza di un disturbo più complesso (come un disturbo alimentare) e inquadrare correttamente il suo problema.
In ultimo, i sintomi organici che riferisce, oltre ad avere origine psichica potrebbero essere mantenuti ed esacerbati dagli stessi disordini nell'alimentazione: l'irregolarità dei pasti e i digiuni potrebbero infatti determinare o aggravare le difficoltà digestive e gli stessi bruciori.).
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Saluti



Carissima utente,
posso solo immaginare la frustrazione e la pesantezza generate da questi sintomi.
E' comprensibile che lei si senta presa in giro di fronte a risposte generiche e superficiali che implicano la diagnosi di "somatizzazioni".
Sappia però che il fatto di considerare la causa di questi disturbi come psicosomatica, non significhi negare la presenza del sintomo fisico o lo stesso dolore che lei prova, ma dare a tali problematiche la giusta causa e quindi diagnosi, così da poter costruire degli interventi efficaci.
Ciò significa che non si dovrà agire a livello corporeo, ma a livello psicologico ed emotivo per alleviare anche il dolore fisico causato da questi.
Ci terrei a precisarle quindi che vedere il suo problema sotto questo punto di vista non significhi affatto svalutarlo o banalizzarlo, ma poterne definire un'origine così da poterlo trattare e poterla aiutare.
Le somatizzazioni altro non sono che delle emozioni non elaborate, forse intollerabili e quindi inconsce che anziché essere espresse ed esternalizzate, rimangono dentro e trovano come unica via di sfogo quella della scarica sugli organi.
Nel suo caso le sue emozioni stanno andando a ledere l'apparato digerente; solitamente quando questo accade siamo in presenza di problematiche a livello relazionale.
Quindi io rifletterei sul tipo di relazioni che instaura e su come si sente al loro interno: è soddisfatta? sente di esprimere i suoi bisogni? si sente rispettata e valorizzata ? C'è qualcosa che vorrebbe cambiare?
Dopodiché le consiglierei di andare più a fondo nella conoscenza del suo mondo interno ed emotivo, con l'aiuto di uno psicoterapeuta che l'aiuti nella lettura ed interpretazione di quelle zone più ostiche e sconosciute, così da liberarle e liberarsi.
Se desidera mi contatti pure, per qualsiasi informazione o dubbio.
Un saluto.
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Gentile utente se i medici hanno escluso le cause organiche per questi sintomi persistenti e fastidiosi allora entra in gioco il fattore psicologico . Lo stomaco è uno degli organi che ne risente di più quando si soffre di ansia e si e' sotto stress . Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico anche perché lei scrive che fin da piccola ha sofferto di ansia e attacchi di panico. Intraprendendo un percorso psicoterapeutico troverà giovamento fino alla risoluzione dei problemi psichici e fisici( ripeto per quanto riguarda i sintomi fisici ciò vale se sono state escluse le cause organiche anche per i sintomi persistenti ). Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto.
Salve,
consiglio vivamente, considerato che gli esami hanno escluso problematiche di tipo organico, un consulto con uno psicoterapeuta che valuterà la situazione. Non escludo che un problema su base organica si associ una difficoltà di tipo psicologico, creando una sorta di meccanismo dove uno amplifica la portata dell'altro. Naturalmente le poche informazioni date permettono solo delle ipotesi che devono essere cmq verificate. Solitamente la portata degli elementi psicologi si riduce attraverso una psicoterapia. Pertanto non sottovaluti la possibilità di chiedere un consulto al fine di raccogliere tutti gli elementi necessari per pianificare le eventuali ulteriori attività. cordialmente dr.ssa Parmeggiani
Cara utente ho letto con molta attenzione il suo scritto e mi viene da dirle, innanzitutto, che corpo e mente sono compresi uno nell’altro e non è possibile separarli.
Anche se le sue sofferenze fossero di natura esclusivamente organica e visto che è da tempo che ne è affetta, sicuramente avranno influito sul suo benessere emotivo e psicologico, creando un circolo vizioso per cui una cosa alimenta l’altra.
Il mio consiglio, quindi è sicuramente quello di perseverare nelle indagini mediche, ma nel contempo intraprendere una psicoterapia che la aiuti a capire quanto l’ambito psicologico e la sofferenza emotiva contribuiscano al persistere dei suoi sintomi.
Un caro saluto.
Daniela Benvenuti
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentilissima, non è la prima persona in queste condizioni. Le cause organiche vanno trattate con i farmaci, come lei mi pare faccia. Se nonostante ciò, si aggiungono al problema una serie di emozioni negative che fanno vivere male il momento del pasto, credo sia indispensabile intraprendere un percorso di psicoterapia. Vedrà che ne trarrà giovamento.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,

alcune problematiche di natura ansiosa possono determinare disturbi gastrici come quelli da lei descritti. Gli esami e le altre visite specilistiche hanno già escluso possibili fattori organici confermando le ragioni psicogene del suo malessere. Sarebbe opportuno pertanto che iniziasse un percorso di psicoterapia che le dia nel tempo la possibilità di acquisire gli strumenti necessari per poter fronteggiare le problematiche della vita di tutti i giorni con un approccio differente che le riconsegni la serenità perduta.
Dovesse aver bisogno di uno pecialista che la possa aiutare in questo non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
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Le consiglio, senza dubbio una psicoterapia che renda consapevoli le cause, i contesti, i meccanismi di difesa e le strategie di sopravvivenza che sono alla base del malessere psicosomatico e somatopsichico che l'affligge da tanto tempo. Gli psicofarmaci che lei sta assumendo non risolvono le ragioni del suo star male e sono apportatori alla lunga di effetti collaterali negativi e di dipendenza. Le consiglio pertanto uno psicoterapeuta medico che sia in grado di supportarla non solo con la psicoterapia ma anche con medicinali innocui e naturali: i Flori di Bach, gli Omeopatici i Nutraceutici, i Fitoterapici e i Psicoprobiotici, Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Cordiali saluti!
Salve. Quando parliamo di somatizzazione, parliamo di disturbi fisici reali, causati da tensioni emotive.
Le tensioni emotive si strutturano in tensioni fisiche causando problemi diversi sul piano fisico. Una psicoterapia bioenergetica che lavora sull'integrazione mente corpo, può aiutarla a indagare sulle cause e a lavorare sulle tensioni sia fisiche che emotive. Distinti saluti

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