Salve, Sono una ragazza di 22 anni, vivo con i miei e mi laureerò a breve. Sono fidanzata da quasi

20 risposte
Salve,
Sono una ragazza di 22 anni, vivo con i miei e mi laureerò a breve. Sono fidanzata da quasi un anno e mezzo con un ragazzo molto più grande di me (ha 30 anni). Io sono sempre stata una ragazza molto seria e matura e, perciò, i miei genitori mi hanno sempre dato fiducia per tutto. Ed in realtà mi lasciano anche abbastanza libera di fare le mie scelte, di uscire, eccetera. Tuttavia, qualche volta ci battibecchiamo sulla stessa questione: non gli piace il fatto che io vada a dormire una volta a settimana dal mio fidanzato, perché a loro detta starei bruciando le tappe. Ora, posso comprendere le loro paure da genitori, le ansie (anche perchè questa è la mia prima storia vera) però proprio non riesco a capire cosa ci sia di male nel restare a dormire a casa di lui una volta a settimana nel weekend, anziché dover tornare a casa (abitiamo a mezz’ora di distanza, che dovrei percorrere da sola). Confrontandomi con le mie amiche, noto che anche loro fanno quello che faccio io tranquillamente. È davvero una cosa sbagliata? Vorrei avere un parere esterno…
D’altronde, se io sto bene quando sto con lui, perché dovrei privarmi di ciò?
Mi dispiace tanto che ogni tanto ai miei venga anche di rimarcare la differenza di età, dicendo che forse è troppo grande per me, ed è per questo che io mi starei perdendo la mia età. Mi dispiace molto sentire queste parole.. magari sono dettate dal momento di discussione, però…
Intanto vi ringrazio
M.
Gentile utente, quello che sta vivendo potrebbe essere il risultato di un po' di fatica da parte dei suoi genitori nell'accettare la sua acquisizione di maggiore autonomia che è inevitabilmente legata al suo stare diventando adulta. Sarebbe comunque più opportuno esplorare la situazione in seduta, magari anche coinvolgendo i suoi genitori, in modo da approfondire le loro motivazioni e il loro punto di vista.
Un consulto, anche solo individuale, potrebbe aiutarla nel migliorare la comunicazione con i suoi genitori e accompagnarla in queste nuove conquiste legate al suo sviluppo.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero

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Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo importante che voi possiate avere un dialogo schietto e sincero mediante il quale scambiarvi pareri ed opinioni in merito alla situazione descritta al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti punto credo cheSalve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo importante che voi possiate avere un dialogo schietto e sincero mediante il quale scambiarvi pareri ed opinioni in merito alla situazione descritta al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Credo che possa essere utile per lei ritagliarsi uno spazio d'ascolto dove elaborare pensieri e vissuti emotivi circa ciò che sta provando e per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL
Cara ragazza, la tua situazione non mi sembra particolarmente "strana", né mi verrebbe da dire "sbagliata" (ma sarebbe interessante capire come mai hai questo dubbio). Rispetto alle idee dei tuoi genitori, probabilmente loro si trovano a fare i conti per la prima volta con una tua maggiore autonomia e faticano ancora ad accettare la tua vita da adulta. Sarebbe da capire in che modo questo ti crea disagio e come mai ti condizionano anche se - pare - solo rispetto a dubbi e pensieri e non nelle azioni. Crescere vuol dire (anche) avere visioni diverse e a volta scontrarsi per affermare i propri diritti.
Gentilissima, siamo di fronte all'incontro e talvolta allo scontro di due visioni diverse in cui emergono ruoli, credenze, valori, bisogni. Si tratta di una ghiotta occasione per affermare la propria autonomia, sentire quali siano i propri confini e quelli altrui, imparare a comunicare la propria visione e i propri bisogni, accettare che non tutti e a volte e spesso proprio la famiglia può non condividere il nostro pensiero; stare nell'ambivalenza delle emozioni, sapersi rispettare e rispettare l'altro è una grande occasione di crescita che in questo momento le viene servita. Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a rinforzare la sua autostima e il suo senso di autoefficacia e a comprendere più profondamente se la preoccupazione e il giudizio espresso dalla sua famiglia sia in realtà un modo per metterla di fronte alle sue personali paure o giudizi.
Cordiali saluti, Costa Valentina.
ognuno deve assolvere ai suoi compiti: lei come figlia deve sperimentarsi nella scoperta di se stessa, dei suoi sentimenti ed emozioni , i suoi genitori hanno il ruolo di coloro che espongono anche le criticità di una determinata scelta sentimentale. Non conosco in dettaglio le dinamiche comunicative in famiglia, ma capisco che si senta ferita. Se sente di avere bisogno di un supporto in questo momento che la aiuti a gestire meglio la situazione e la comunicazione in famiglia, può chiedere una consulenza psicologica. Un caro saluto Dott.ssa Maria Teresa
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Buon pomeriggio,
innanzitutto ti ringrazio per aver condiviso in questo sito la tua problematica. Ciò che mi verrebbe da approfondire è: in questo momento tu stai studiando? Lavorando? Sei autonoma o dipendi dai tuoi genitori? Probabilmente uno dei primi passi da fare sarebbe quello di uscir dal nido originario ed intraprendere una propria strada verso l'autonomia, in modo tale da poter avere un rapporto con i tuoi genitori che sia più paritario.
Se hai dubbi o ulteriori domande, non esitare a contattarmi.
A presto,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buon pomeriggio,
quella che descrive non pare affatto una situazione "strana", sembra una situazione più vicina alle normali vicissitudini familiari che accadono quando ci si affaccia all'età adulta. Qualche volta, succede che i genitori facciano fatica ad accettare alcuni cambiamenti e si preoccupino, la scelta del partner è uno di questi.
Forse servirà un po' di tempo ai suoi genitori per accettare questo cambiamento. Nel caso, un consulto psicologico può aiutarla ad affrontare questa situazione.

Cordialmente, EP
Buongiorno M., mi spiace che tu stia provando disagio dentro questa relazione, a causa di motivazione apparentemente principalmente esterne. La situazione non è "strana" per la sua età, soprattutto se si tratta di una relazione solida e consolidata. I suoi genitori con il tempo accetteranno che lei sta diventando adulta, quello che però deve capire è lei come si sente rispetto a questa situazione e quali sono i suoi pensieri, emozioni e opinioni al riguardo. Sta cominciando a vivere il distacco naturale dalla famiglia di origine, dovuto al raggiungimento dell'indipendenza. Se desidera esplorare questi temi in uno spazio tutto suo, sono a disposizione per una consulenza, anche online.
Dott.ssa Valentina Pisu.
Buonasera,
tra genitori e figli spesso ci si confronta su varie tematiche e non sempre si può essere d'accordo. Importante è che ci sia dialogo e che si possano accogliere i reciproci punti di vista in maniera condivisa. Cordiali saluti,
Buona sera, per un genitore prendere consapevolezza che la propria "bambina" ormai sia una donna e che può avere delle relazioni amorose non è sicuramente semplice: in questo caso, essendo il tuo ragazzo più grande, magari la loro ansia potrebbe essere legata al fatto che il tuo partner potrebbe avere dei bisogni e delle necessità che tu, giustamente non hai. bisognerebbe far comprendere loro che magari in questo caso c'è un volersi bene se non amore di fondo. potrebbe essere una buona idea renderli più partecipi, in modo che possano avere l'occasione di conoscere meglio questo ragazzo ed affidarsi. se hai bisogno sono disponibile per un colloquio e parlarne meglio. grazie
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso pubblicamente la sua fatica.
Come mai per lei è così importante che qualcuno la rassicuri circa la "normalità" del suo bisogno?
Ho come la sensazione che per i suoi genitori lei è sempre stata una "brava bambina", e una "brava bambina" non brucia le tappe.
Che poi, lei ha chiaro cosa vuol dire bruciare le tappe per i suoi genitori? E cosa significa per lei, eventualmente, deludere le aspettative dei suoi genitori e non essere una "brava bambina"?
Valuti la possibilità di iniziare un percorso di sostegno psicologico, potrebbe esserle d'aiuto per conoscersi più profondamente e per osservare, da una prospettiva diversa, la sua fatica e quella dei suoi genitori.

Un caro saluto
Dott.ssa Luciana Morabito
Gentile utente, mi sento di indirizzarla verso un consulto psicologico per poter esplorare meglio queste dinamiche.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
A 22 anni, sei una giovane adulta e non più una ragazza. Capisco che i tuoi genitori possano essere spaventati dal cambiamento e dalla tua crescita, ma sarebbe opportuno avere un confronto comunicativo ed aperto con loro. Cerca di esprimere le tue ragioni in modo maturo e chiarire che hai il diritto di vivere questi anni, fare le tue scelte ed anche i tuoi errori, poiché è proprio da questi ultimi che si impara di più. Naturalmente, è importante rispettare le figure genitoriali e trovare un compromesso che sia accettabile per tutti, poiché vivi ancora con loro e dipendi anche dal loro supporto affettivo ed economico.
Se desideri approfondire la situazione o se pensi che una figura esterna possa aiutare, potresti valutare la possibilità di rivolgerti ad uno psicologo specializzato in terapia familiare. In ogni caso, ricorda che sei una giovane adulta e hai il diritto di prendere le tue decisioni, ma allo stesso tempo, è importante tenere in considerazione le esigenze e i sentimenti dei tuoi genitori.
Buongiorno M, i suoi dubbi sono assolutamente comprensibili e condivisibili. Per questo motivo, vorrei rassicurarla rispondendole che a volte i genitori fanno fatica a vedere i propri figli crescere e prendersi le libertà che si meritano. A 22 anni lei si trova nella fase di vita del giovane adulto e l'obiettivo più importate di questo momento è quello di riuscire ad uscire piano piano dal nucleo familiare per costruirsi una propria strada fatta di scelte personali. Questo processo di cambiamento spesso è accolto con fatica dai genitori, che hanno bisogno di qualche tempo e di qualche negoziazione in più per abituarsi alle novità.
A disposizione per eventuali approfondimenti, dott.ssa Rossi Martina
Buongiorno M., mi dispiace per la situazione faticosa che hai descritto. Essere adulti significa anche prendere decisioni per sè senza il consenso altrui (ad esempio dei genitori). Non importa se una decisione sia normale o meno, se sia giusta o meno per gli altri. Importa solo che sia giusta per lei! E' importante imparare a costruirsi i propri confini per rispettare i propri bisogni naturali di autonomia, il che implica anche creare una coppia (come sta facendo lei). Sicuramente per alcuni genitori può essere difficile affrontare la crescita e la sempre maggiore indipendenza di un figlio. E per un figlio può essere quindi difficile creare i confini di cui parlavo. Potrebbe dunque esserle di aiuto un sostegno per gestire e superare la fatica di questa sua fase della vita. Qualora lo desiderasse, mi trova a disposizione, anche online. Dott.ssa Irene Gorrino
Carissima M. il percorso di adultizzazione non è semplice, né per l'individuo che lo affronta né per il sistema dal quale man mano ci si differenzia come adulti. Sono due percorsi paralleli e complessi. Non è sbagliato innamorarsi, scegliere la persona con cui condividere un pezzo di vita e di crescita, non sono sbagliate età né bisogni. Lei legittima la percezioni dei suoi genitori, legittimi anche le sue. Ci sono significati importanti in tutte le figure che ha portato in luce. Il percorso terapeutico serve per scoprirli ed essere consapevoli di ciascuno di essi. Un abbraccio
Cara M.,

La tua situazione tocca diversi aspetti importanti: la tua crescita personale, la relazione con i tuoi genitori e la tua vita amorosa.

Sviluppo Personale e Indipendenza: A 22 anni, sei in una fase di transizione verso l'età adulta. Questo spesso implica esplorare l'indipendenza e prendere decisioni personali. Il fatto che tu stia per laurearti e che tu sia in grado di fare scelte consapevoli riflette la tua maturità.
Relazione con i Tuoi Genitori: È comune per i genitori sentirsi preoccupati per i loro figli, indipendentemente dall'età. I loro timori possono essere basati sul desiderio di proteggerti o sulle loro convinzioni personali. È importante comunicare con loro in modo aperto e rispettoso, cercando di comprendere la loro prospettiva, pur mantenendo la tua autonomia.
Relazione di Coppia e Differenza di Età: Le relazioni con una differenza di età possono suscitare preoccupazioni, specialmente se una delle persone è significativamente più giovane. Tuttavia, ciò che è più importante è la qualità della relazione: il rispetto reciproco, la comprensione e il sostegno. Se ti senti felice e rispettata nella tua relazione, questo è un fattore cruciale.
Passare la Notte dal Fidanzato: Trascorrere del tempo con il partner è normale in una relazione sana. La frequenza con cui passi la notte da lui è una scelta personale e dovrebbe essere basata sul tuo benessere e sulle dinamiche della tua relazione. Se ti senti a tuo agio con questa scelta e non interferisce con altri aspetti della tua vita, non ci sono motivi oggettivi per considerarla sbagliata.
Confronto con le Amiche: È utile avere dei punti di riferimento, ma ricorda che ogni relazione e ogni contesto familiare è unico. Quello che funziona per gli altri potrebbe non essere adatto per te, e viceversa.
Ascoltare il Tuo Intuito: La tua felicità e il tuo benessere dovrebbero essere la guida principale nelle tue scelte. Se ti senti bene nella tua relazione e con le tue decisioni, questo è un segnale importante da considerare.
In conclusione, sembra che tu stia facendo scelte ponderate e mature. Mentre è importante considerare i sentimenti dei tuoi genitori, alla fine sei tu a dover vivere la tua vita. La comunicazione aperta, il rispetto per le diverse prospettive e l'ascolto del tuo intuito sono elementi chiave per navigare in queste situazioni.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Cara M.,
comprendo la sua situazione, sia per il fatto che si sente dispiaciuta per le discussioni che intrattiene coi suoi genitori, sia per il fatto che esse le facciano sorgere dubbi sulla relazione.
A 22 anni, sta vivendo una fase di crescita e acquisizione di indipendenza. È normale che i suoi genitori si preoccupino per lei, ed è importante mantenere un dialogo aperto. Nella sua relazione è sicuramente fondamentale come lei si sente e cosa prova. Ogni relazione è unica, perciò quello che può essere meglio per una coppia può non esserlo per un'altra.
Sarebbe tuttavia necessario indagare anche altri aspetti.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso pubblicamente la sua fatica. Come mai per lei è così importante che qualcuno la rassicuri circa la "normalità" del suo bisogno? Se desidera approfondire di più, può pensare di iniziare un percorso di sostegno psicologico, potrebbe esserle d'aiuto per conoscersi più profondamente e per osservare, da una prospettiva diversa, la sua fatica e quella dei suoi genitori. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri

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