Salve, sono una ragazza di 21 anni, ultimamente e spesso mi capitava di vedermi allo specchio e doma

19 risposte
Salve, sono una ragazza di 21 anni, ultimamente e spesso mi capitava di vedermi allo specchio e domandarmi se davvero fossi così nella realtà, se gli altri mi vedessero come mi vedo io, perché nelle foto poi non mi vedo come vorrei, cercando su internet leggo che non ci vediamo come allo specchio. Ultimamente anche conoscendo persone, facendo amicizia, in particolare a distanza, capita di fare videochiamate, ma al pensiero di vedere quella persona dal vivo mi da un senso di paura perché magari non rispecchio le aspettative dell'altro, volevo chiedere qualche consiglio, aiuto riguardo questo, cosa posso fare? Anche da un punto di vista di accettazione?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
spesso capita soprattutto da adolescenti di non piacersi e di vedersi male allo specchio solitamente sono momenti di passaggio e possono essere superati anche tramite un supporto.
Sono disponibile ad aiutarla
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, dalle sue parole emerge un forte disagio rispetto alla rappresentazione di sé stessa e alla paura delle aspettative degli altri. Emerge anche una confusione rispetto a come si percepisce e a come vorrebbe essere. Lei chiede consigli su come imparare ad accettarsi, purtroppo non c'è una risposta semplice e univoca per questo. Ognuno di noi stabilisce un rapporto con sé stesso/a che è anche legato ai vissuti della propria vita, ed è unico. Le consiglio di intraprendere un percorso di terapia per poter analizzare i vissuti rispetto alla sua immagine e rispetto a ciò che sente, per imparare a conoscersi meglio e a lavorare sul rapporto più importante della sua vita: lei stessa. Se vuole scrivermi sono disponibile.
Buongiorno, spesso siamo timorosi di ciò che gli altri pensano di noi, soprattutto quando siamo noi i primi a criticarci per i nostri difetti.
Siamo noi i giudici più severi di noi stessi.
La strada che credo sia da intraprendere è la scoperta dei propri pregi e difetti, che tutti abbiamo, in modo da poterli accettare e prendercene cura, oltre a far si che non diventino soverchianti e limitanti.
Possono avvenire anche delle belle scoperte come il rendersi conto di non essere poi così "male".
Buongiorno, il tema dell'accettazione di sè è centrale nella vita di tutti, degli adolescenti ancor di più. E' importante accettare se stessi e sentirsi accettati dagli altri, ma ancora più importante è la consapevolezza che non possiamo piacere a tutti, ma a molti sì!! Questo accade se abbiamo costruito una buona fiducia in noi stessi, che passa attraverso l'accettazione dei nostri limiti: sono proprio questi a renderci unici! Credo che possa esserle utile lavorare alla scoperta di se stessa e della sua unicità.
Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Nonostante il disagio che scaturisce dalle sue parole, ha dimostrato di avere coraggio nel chiedere e nel cercare di capire uno stato emotivo confuso e condiviso dai suoi coetanei. Un vissuto di solitudine e distanza che spesso porta ad una maggiore chiusura e alla conseguente paura dell'altro, del suo giudizio e della sua vicinanza.
Le suggerisco di riflettere sulla possibilità di approfondire le sue riflessioni con un percorso di consapevolezza e di fiducia nelle proprie risorse. Un caro saluto Dott.ssa Marina Colangelo
Buonasera

Le consiglio di effettuare un consulto con uno psicoterapeuta per valutare diagnosi ed eventuale trattamento .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno, alla sua età è abbastanza normale non piacersi o non accettarsi, pur restando nella consapevolezza che ha un valore. Se le sue emozioni negative, invece, tendono ad amplificarsi o ad impedirle di vivere serenamente le relazioni, o ancor più diventano invalidanti al punto da ostacolare l'approccio con l'altro, allora sarebbe utile per lei fare un consulto psicologico od intraprendere un percorso di supporto, volto ad aumentare la sua autostima e gestire in modo più funzionale le sue emozioni.
Resto a disposizione per ulteriori confronti.
Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Spagnolo
Gentile utente, non sempre il processo di autoaccettazione è lineare. Spesso siamo molto critici con noi stessi, come se avessimo un Critico Interiore che è pronto a valutarci e a sabotarci in varie circostanze. Ognuno ha i propri difetti, le proprie risorse e punti di forza. Non esistono dei canoni assoluti e oggettivi, ma è tutto relativo. Se si rende conto che questa sensazione e questo vissuto di sofferenza diventa eccessivo e inizia a limitare le sue occasioni sociali, probabilmente è il caso di intraprendere un percorso psicologico per aumentare la propria autostima e autoefficacia personale.
Se ha altri dubbi mi può contattare anche online.
Buona giornata e in bocca al lupo!
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Il tema che fa emergere è sicuramente la percezione di se, che inevitabilmente può essere influenzata dal giudizio dell’altro. Le consiglio di fare un primo colloquio con uno psicoterapeuta e capire insieme come affrontare questo viaggio dentro se stessa! Può far paura, ma le porterà grandi benefici! Rimango a disposizione.
Carissima
E' possibile che sia una tua fase ma sicuramente è una cosa comune quando si deve definire la propria immagine di sé. Per evitare comunque ambiguità ti consiglio di cercare supporto presso un professionista. L'insicurezza che nasce, e che trapela dal tuo scritto, è meglio arginarla, in modo che questa non si traduca in modalità di compensazione disfunzionali. Rimango a disposizione.
GM
Buongiorno,
come le rispondevano i colleghi, spesso ci troviamo di fronte ad un giudice interno, molto critico, non capace di flessibilità. Però si ricordi di prendersi cura del suo corpo, perché è l'unico posto in cui dovrà vivere. Lo rispetti, altrimenti diventerà una cella insopportabile.
A disposizione, a presto!
Dott.ssa Francesca Gottofredi
E io la inviterei a chiedersi questo: laddove per ipotesi non rispecchiasse le aspettative dell'altro, cosa ci sarebbe di male per lei? Cosa non le piacerebbe? Come si sentirebbe in quel caso?
Cordialmente
Dr René Galante
Buongiorno, le suggerisco di affrontare queste domande all'interno di un contesto terapeutico con un psicologo.
Nella società di oggi ci troviamo costantemente a contatto con le immagini, attraverso i social network. Le immagini di corpi che vediamo su queste piattaforme non rispecchiano la realtà, sono spesso corpi finti e ritoccati.
Questo, soprattutto negli adolescenti e nei giovani adulti come lei, porta ad un costante bisogno di conferme circa l' aspetto del proprio corpo e a vissuti di forte insicurezza.
Tenga conto anche di questi fattori nel momento in cui le sorgono i dubbi che riporta sulla sua immagine nello specchio.
Da quello che riporta penso sarebbe importante per lei intraprendere un lavoro sull'immagine di sé e l'integrazione dei suoi diversi aspetti affidandosi ad un professionista.
Le auguro buon proseguimento.
Dott.ssa Aiello
Capisco che tu stia affrontando delle preoccupazioni riguardo alla tua immagine e alla percezione che gli altri hanno di te. È comune sentirsi insicuri riguardo all'aspetto fisico e all'impressione che si dà agli altri, specialmente nelle foto e nelle videochiamate.

È importante ricordare che l'autopercezione può essere distorta e che spesso siamo molto più critici verso noi stessi rispetto a come gli altri ci vedono. Le foto e le videochiamate possono creare una percezione distorta dell'immagine poiché sono influenzate da angolazioni, luci e altri fattori esterni. Quindi, è possibile che la tua immagine riflessa nello specchio sia diversa da come appari nelle foto o nelle videochiamate.

Per affrontare queste preoccupazioni, potresti iniziare con l'accettazione di te stessa. Ricorda che l'aspetto esteriore non definisce la tua intera identità e che ci sono molti altri aspetti che ti rendono una persona speciale. Concentrati sulle tue qualità, i tuoi talenti, i tuoi interessi e le tue passioni. Impara ad amare te stessa per chi sei, indipendentemente dall'aspetto fisico.

Quando conosci nuove persone o fai amicizia a distanza, ricorda che la connessione e l'affetto vanno al di là dell'aspetto esteriore. Le vere amicizie e le relazioni significative si basano sulla comprensione, sulla sincerità e sulla connessione emotiva. Concentrati su come ti fai sentire con queste persone e su come ti fanno sentire. Non cercare di soddisfare le aspettative degli altri riguardo all'aspetto esteriore, ma piuttosto cerca di mostrarti come sei veramente.

Se le tue preoccupazioni riguardo all'immagine persistono e interferiscono significativamente con la tua autostima e il tuo benessere emotivo, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo, che può aiutarti a esplorare e affrontare queste questioni in modo più approfondito.

Ricorda che sei unica e preziosa per ciò che sei, indipendentemente da come ti vedi o da come gli altri ti vedono. Accetta te stessa per la persona meravigliosa che sei, impara a nutrire un amore e un'accettazione profonda di te stessa e cerca di coltivare connessioni basate sulla vera autenticità.
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Salve,
Ritengo che le possa essersi attivata una parte collegata al rispecchiamento, al senso di trovarsi e ritrovarsi. L'altro ci fa paura ma è in particolare perché ci fa vedere parti di noi che forse non abbiamo visto o non vorremmo vedere ma che ci aiutano a crescere, migliorare.
Se vuole ci sono anche online
Salve, leggo con dispiacere le sue parole. Dalle informazioni che ha fornito sembrerebbe che sta attraversando un periodo di insicurezza e preoccupazioni legate alle sue aspettative e alle aspettative degli altri. Sembrerebbe che è motivata dal conoscere nuove persone e provare a mettersi in gioco; probabilmente questa motivazione potrebbe essere la spinta per un eventuale cambiamento del suo punto di vista. Sarebbe interessante anche conoscere di cosa lei è maggiormente preoccupata, quando per esempio dice "magari non rispecchio le aspettative dell'altro", a cosa si riferisce esattamente?
Può essere certamente un'idea provare ad intraprendere un percorso psicologico anche per capire come mai in determinate situazioni (e forse non in altre) lei ha questi pensieri. Inoltre potrebbe aiutarla a definire meglio le sue paure in termini concreti.
Da un punto di vista "di accettazione", probabilmente è la chiave per poter affrontare le proprie paure e preoccupazioni. Generalmente noi siamo i peggior critici di noi stessi. Un percorso psicologico potrebbe oltremodo aiutarla a trovare gli strumenti più adatti per imparare ad accettarsi di più, in maniera più flessibile.
Le auguro il meglio e resto a disposizione, dott. Alessandro Di Sabato.
Salve, la ringrazio per la condivisione, immagino sia stato difficile raccontare di questo aspetto della sua vita. La paura è un'emozione che se non riusciamo a gestire correttamente, può spesso essere deleteria. Se ha piacere, proporrei un percorso volto ad imparare una gestione emotiva corretta, per rendere la paura funzionale ai nostri scopi. Resto a disposizione, Dott. Fabbrini Riccardo.
Gentile utente, nel ciclo di vita ci sono delle fasi che ci espongono alla necessità di ridefinire e ristrutturare la propria identità. Ci ha portato il bisogno di aderire alle aspettative e alla realtà dell'altro ma credo che sia necessario innanzitutto partire dal suo mondo. Una terapia strategica la potrebbe aiutare nel comprendere cosa racconta di lei questa forte paura che ci ha condiviso, con l'obiettivo di costruire un processo di cambiamento soddisfacente.
Dott. Tommaso Giovannetti
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