Salve sono una ragazza di 21 anni e sto insieme al mio ragazzo, 29 anni, da 1 anno. Ci eravamo già f

17 risposte
Salve sono una ragazza di 21 anni e sto insieme al mio ragazzo, 29 anni, da 1 anno. Ci eravamo già fidanzati 3 anni fa ma per problematiche personali ci siamo lasciati, ora stiamo insieme e stiamo molto bene.
Io frequento l’università e lavoro, mentre lui lavora. Abbiamo già provato a vivere assieme, 4 mesi
Vorrei andare a convivere con lui ma non so se possa essere il momento giusto per la mia età, non so come dirlo ai miei e soprattutto non so come posso far si che lui si integri nella mia famiglia. La mia unica domanda è: visto che ho 21 anni e stiamo assieme solo da 1 anno è presto la convivenza ?
Consigli?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera gentile utente, potresti prenderti un momento di riflessione ed introspezione personale e capire cosa sia importante per te in questo momento, e se si tratta della necessità e voglia di cominciare una convivenza,ti potresti poi confrontare con il tuo partner e valutare se è il momento giusto per entrambi, ed una volontà condivisa. Potreste svolgere anche alcune sedute di consulenza di coppia da uno specialista, per capire come
gestire al meglio questo passo importante e di crescita per la vostra coppia, e su come gestire i rapporti con l'esterno, tra cui i famigliari delle famiglie d'origine. Un caro saluto, Dott.ssa Arianna Magnani
Carissima, la scelta della convivenza è un passo importante. Fai molto bene a porti delle domande. Me ne viene subito una a me, che riguarda l'aspetto economico. Funzionerebbe? Contribuireste entrambi? E' molto importante che tu mantenga la tua autonomia economica. Il tuo ragazzo che ne pensa? Ne avete parlato insieme? é molto importante che la decisione sia condivisa, e ci sia un senso di responsabilità da parte di entrambi. Comunicazione genitori: qui sai tu come è la mentalità della tua famiglia, quindi dovresti pensare alle motivazioni più vicine alla loro mentalità. Rispetto all'integrazione del suo ragazzo nella tua famiglia: c'è qualche ragione per cui non dovrebbe integrarsi? non si comprende dalla tua lettera. Sui tempi decidete voi, fate un bilancio della situazione, valutate aspetti pratici ed esistenziali. A volte è bello anche vivere il desiderio di un evento, quel periodo preparatorio che non tornerà più. Altre volte è bello buttarsi, con un tuffo.Decidete quello che è più nelle vostre corde. Ti saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Salve a te,
quando si decide di lasciare il posto sicuro o meglio il nido familiare, non è facile nè per il figlio/a ma neanche per i genitori che devono accettare. Da una parte lei ha l'entusiasmo e la motivazione a mille di andare convivere, dall'altra vi sono le responsabilità di una vita adulta da spendere insieme. Bisogna fare una scelta e le prime scelte anche se rischiose rappresentano ciò che gli adulti fanno ogni giorno: scegliere dove stare e con chi. Prenditi e usa bene il tuo tempo fino a quando le sarà tutto chiaro: compiti e gioie.
dott.ssa Ornella Prete
Cara ragazza,
Non esistono tempi giusti assoluti e uguali per tutti, indubbiamente uscire dalla casa natia è un passo importante e profondo, che necessita l’ elaborazione dei vissuti propri e dei familiari da cui ci accingiamo a separarci, per costruirne un rapporto nuovo, diverso.

Buona fortuna,

Giada Bruni
Buongiorno, data l'importanza di un passo come quello della convivenza è comprensibile che ci siano dubbi e che si desideri ponderare attentamente la propria decisione. Posto che non è possibile avere la certezza assoluta che una propria scelta sia quella "giusta", soprattutto a priori, è importante dare spazio a tutte le riflessioni che la scelta in questione scatena, perché potrebbe essere una preziosa occasione di crescita personale e relazionale. Il mio consiglio è di affrontare tali riflessioni in uno spazio psicologico dedicato, dove desideri, dubbi e timori possano essere accolti e compresi con l'aiuto di un/una professionista.
In bocca al lupo
Gentile utente, decidere di convivere è sicuramente un passo importante e i dubbi che esponi sono comprensibili. Non c'è un momento giusto. Prima di prendere una decisione però è utile confrontarsi con il partner e comprendere se è una volontà condivisa e cogliere l'occasione per esporsi eventuali dubbi l'un l'altra.
Se percepisci dell'incertezza, datti del tempo, valuta bene le tue necessità e prova a cercare quelle risposte che ti faranno prendere questa decisione in modo convinto.
In bocca al lupo per il vostro futuro.
Saluti
Veronica Vanerio
Carissima, ogni relazione ha tempi differenti, non esiste quindi una risposta unica e certa alla sua domanda. Piuttosto, alcune delle questioni su cui porre l'attenzione potrebbero essere quali le premesse della relazione e quali le motivazioni per cui ha pensato di avviare la convivenza, ad esempio. SI tratta di riflessioni che può fare autonomamente o supportata da una figura professionale.
Rimango a disposizione
Cara utente, immagino che questa non sia una decisione facile per lei e vista la sua giovane età le consiglierei di riflettere bene su cosa realmente desidera. Nel momento in cui avrà fatto chiarezza sui suoi desideri autentici penso che le risulterà anche più facile comunicarli alla sua famiglia.
Un caro saluto.
Salve, se le premesse sono chiare al livello della vostra coppia, ossia che state insieme ma che lei ha anche gli studi da portare a termine, allora non vedo ostacoli tangibili.
Si ricordi sempre degli obiettivi ricercati, proprio perché questa esperienza potrebbe distoglierla dai suoi interessi primari.
Con queste premesse può andare oltre e tentare l’integrazione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, immagino che una scelta che segna l'uscita da casa, in un momento in cui lei sta procedendo con la sua formazione e che implica il comunicarlo ai genitori, le ponga delle domande. E' importante che lei elabori il significato che ha per lei questo cambiamento, quali siano i suoi sentimenti e quali i suoi progetti, anche per affrontare l'eventuale comunicazione con i suoi genitori. Un percorso psicologico la potrebbe aiutare a fare chiarezza. Un caro saluto.
Buongiorno, non credo che sia questione d'età.
Bisogna vedere se siete pronti per una convivenza insieme. È una vostra decisione personale.
Comunque se hs bisogno di u colloquio sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Cara giovane, salve.
La domanda che si pone, e molto onestamente condivide, sembra all'apparenza proprio ciò che lei chiede in chiusura: un consiglio, come se ne può ricevere da un coetaneo o un’amica. Tuttavia ciò che dice del precedente fidanzamento sembra porre la sua domanda sotto una luce altra, conferendogli un valore completamente diverso e più importante: per problematiche personali vi siete lasciati. Lei dice “personali” lasciando intendere la chiara consapevolezza che dei fattori, per quanto oggettivi, hanno assunto una rilevanza personale e questa ha provocato l’allontanamento.
Da come ne parla sembra non essere certa che queste problematiche, ad oggi superate, non possano non ripresentarsi. Evenienza in cui sembra che possa accadere di nuovo ciò che è già accaduto.
La domanda che pone e che si pone diventa allora assolutamente legittima, e potrebbe essere riassunta nella forma “se dovessero riproporsi gli stessi problemi, sarò in grado di affrontarli in maniera diversa?” Dal dubbio che esprime non sembra sicura della risposta, come del fatto che la sua età sia “giusta” per una convivenza, e di come gestire la sua relazione rispetto ai suoi genitori. Di fronte a questi dubbi sembra cercare una qualche forma di rassicurazione esterna. Tuttavia vorrebbe poter conservare e continuare questa relazione. Ed è questo il punto centrale di tutta la vicenda che espone: mantenere una relazione sicura e affidabile nel tempo, che possa essere integrata nella sua famiglia. Per quanto si tratti di un’esigenza fondante e umana, da diversi punti di vista sembra emergere il bisogno di integrare tra loro realtà da lei percepite come diverse: la sua e quella del suo ragazzo, la famiglia di origine e la coppia che da un anno si è potuta riformare. Come se le certezze di cui oggi dispone fossero parziali, e in pratica non sufficienti, per cui debbano essere sostenute dall’esterno: il suo ragazzo, la sua famiglia, se stessa nel sapere cosa fare per integrarlo. Questo livello di consapevolezza che ha sviluppato rispetto alle sue incertezze probabilmente meriterebbe di essere valorizzato e sviluppato ulteriormente, in modo da permetterle di maturare certezze più personali e stabili, che risentano in modo marginale del volere altrui e delle inevitabili e sempre possibili “problematiche”.
La risposta al consiglio che chiede potrebbe essere questa: perché testare e mettere alla prova fuori, con un'altra persona, ciò che interessa il “dentro” e esclusivamente se stessi? Ma anche: risolvere “fuori”, oggettivamente, un dubbio che riguarda il “dentro”, la soggettività, risolverà definitivamente il dubbio personale?
La lascio fiduciosamente con queste domande che rappresentano le dirette implicazioni della sua unica domanda. Domanda che è capace di porsi e riconoscere, e che lei sta già valorizzando investendo in primis sul rapporto con se stessa: è presto la convivenza?
Salutandola resto a disposizione.
Dott. Giorgio Conti
Gentile utente, il passaggio ad una convivenza è una questione sulla quale è necessario soprattutto che vi sia un confronto tra lei ed il suo partner; avete già provato ed è fondamentale che abbiate approfondito cosa poteva essere migliorato, dato che poi la vostra relazione si è interrotta. Se la vostra attuale unione è solida, contraddistinta da una comunicazione aperta e siete entrambi rispettosi dei reciproci valori, sembrerebbe esserci una buona base di partenza per una soddisfacente nuova convivenza. Disponibile per ulteriori approfondimenti. In bocca al lupo
Buongiorno,
Non c'è un tempo adatto per fare delle scelte. Parli con il suo compagno, se la convivenza è un desiderio di entrambi potete prendere insieme questa decisione. Se lei si sente serena della sua scelta ne parlerà con i suoi genitori, se ci saranno ostacoli insieme potete affrontarli. Per quanto riguarda il suo desiderio di integrare il suo fidanzato nella sua famiglia, lo esprima a lui, create occasioni per stare insieme alla sua famiglia. Qualsiasi insicurezza ne parli con il suo fidanzato, il rapporto di coppia si costruisce mediante il confronto, il dialogo e la fiducia.
Le auguro di realizzare i suoi desideri, soprattutto con la serenità.
Saluti
Dott.ssa M. Luisa Strano
Gentilissima, tutte le domande che si pone sono lecite, ma da condividere sia con il suo ragazzo che con i suoi genitori. Andando a convivere,
terrei presente l' importanza dell' indipendenza economica e della gestione di una casa: lo studio universitario comporta investimento economico,
concentrazione e impegno. Al momento, vivendo a casa con i suoi è sotto un' ala protettrice... Ha visualizzato il suo futuro da studentessa/ compagna di vita con una casa da accudire? E perché il suo fidanzato si dovrebbe " integrare" in famiglia? Non è già successo spontaneamente? I suoi genitori lo hanno accolto adeguatamente? Cerchi di condividere il tutto con i suoi cari, ma soprattutto con se stessa, in funzione dei suoi sogni e dei suoi progetti. Solo Lei ha il potere di decidere e cambiare gli eventi.
Un caro saluto, Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Buonasera cara,
sarebbe interessante indagare come mai Le sorge il dubbio che possa essere troppo presto per la Sua età.
Qualora decidesse di parlarne in seduta, mi rendo disponibile.
Dott.ssa Michela Dicosta

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Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico

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