Salve, sono una ragazza di 20 anni ed ho problemi di fiducia nei confronti delle persone da molto te

19 risposte
Salve, sono una ragazza di 20 anni ed ho problemi di fiducia nei confronti delle persone da molto tempo, mi spiego meglio. Sono una persona socievole ed espansiva e mi piace stare in gruppo. Ne ho cambiato molti perchè ad un certo punto mi escludevano e non mi scrivevano più senza darmi spiegazioni nonostante le chiedessi. Ho affrontato un periodo molto difficile durante la quarantena e appena ho finito la maturità il mio gruppo storico di amiche mi ha esclusa non chiamandomi più per uscire e hanno creato un altro gruppo whatsapp non inserendomi. Quando ho chiesto spiegazioni la maggior parte di loro hanno scritto tutte le cose brutte che pensavano di me e di essermi meritata il periodo difficile che ho passato. Di questo gruppo con 3 persone che mi hanno giurato di non centrare in questa storia sono rimasta in contatto, però ormai non mi riesco a fidare più di loro per non avermi detto fin dall'inizio tutta questa brutta situazione che si è creata e quando vedo le foto sui social le loro foto insieme e sorridenti dove non vengo invitata per l'ennesima volta mi sento triste e soprattutto sola. Sto aspettando settembre per poter andare all'università e per farmi nuove amiche, però questo senso di solitudine mi pesa e non so come risolvere e sopportarlo. Ne ho parlato con mia mamma ma secondo lei dovrei solo non pensarci, cosa che non riesco a fare. Scusate per il lungo messaggio e grazie in anticipo per l'attenzione.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo importante avviare un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Sarebbe opportuno inoltre cercare di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Cordialmente, dott FDL

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Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Non credo che la soluzione sia non pensare al problema, ma invece affrontarlo, magari ritagliandosi un suo spazio.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, alla sua età le relazioni sociali extra-familiari sono molto importanti e possono condizionare profondamente lo stato emotivo. Immagino quanto possa essere difficile non pensarci e capisco quanto si possa sentire a disagio. Sarebbe importante comprendere quali sono state le dinamiche relazionali che hanno portato un allontanamento dai vari gruppi di amici, ma anche le sue idee, i suoi comportamenti e vissuti emotivi a riguardo. Comprendere i motivi per cui ci accadono certi avvenimenti è il primo passo per poterne modificare il corso. Una terapia psicologica potrebbe esserle utile proprio in questo; inoltre potrebbe aiutarla ad alleviare il senso di solitudine che sta provando e a ritrovare gradualmente quella fiducia verso gli altri che sente di aver perso. Dott.ssa Letizia Rosati
Buongiorno, dalle sue parole emerge il suo malessere e ne sono dispiaciuta. Quando affrontiamo il tema della relazione con gli altri inevitabilmente tocchiamo il tema della relazione con noi stessi. Lei ha una giovane età dove il mettersi in discussione ed il cercare il proprio modo di stare con gli altri sono fondamentali. Per questo sento fortemente che la soluzione non sia il non pensarci, ma al contrario cercare di comprendere ciò che le succede e come si sente.
Sicuramente un percorso con un professionista può essere un grande aiuto in questo momento. Le auguro di trovare le sue risposte e il suo benessere. Dott.ssa Giulia Perbellini
Buona sera,
da quel che scrive mi sembra che lei avverta la necessità di contestualizzare ciò che è stata questa esperienza con le sue amiche dandogli una connotazione più precisa con quella che è stata la sua risonanza emotiva. Uno psicologo, o uno psicoterapeuta, potrebbe aiutarla a fare chiarezza dentro di lei rispetto a ciò che prova e ad utilizzare al meglio le sue risorse. Cordiali Saluti
Buonasera, innanzitutto non deve scusarsi per il lungo messaggio anzi siamo noi che dobbiamo ringraziarla per aver voluto condividere ciò che sta vivendo in questo momento. Immagino che lei si è affidata a tale contesto per non perdere completamente la fiducia nelle relazioni. Forse sua madre cerca di stemperare l'ansia per il futuro e la sostiene cercando di non farla "rimurginare" cosa che dà molto malessere. Pensare che a 20 anni bisogna aspettare di andare fisicamente all'università per ricrearsi nuovi legami crea ulteriore tensione. Forza facciamo piccoli step e magari già in estate riuscirà a viversi al meglio nuove realtà sociali. Io ci credo!!!
Salve, innanzitutto vorrei dirle che la dinamica che lei descrive, anche se certo non siamo a questa gravità, è la stessa che è alla base degli episodi di cyberbullismo. Proprio l'esclusione da un gruppo con queste modalità, specie se seguite da attacchi di violenza verbale o psicologica, è una delle casistiche di cyberbullismo. Questo per dire che ciò che le capita non dipende solo da lei, ma è molto legato a comportamenti molto scorretti dei suoi ex-compagni. Poi sta vivendo anche un momento di forte cambiamento, il passaggio all'università: da un lato il "vuoto" dopo tutta la tensione della fine delle superiori, dall'altro la grande aspettativa di un cambiamento importante di vita, nel mondo universitario. E' anche un'età in cui si iniziano a riconsiderare certi vissuti dell'infanzia, e nello stesso tempo alcuni disagi diventano più espliciti, e potrebbe essere un buon momento per andare un po' a fondo di quel senso di solitudine che sente, specie se pensa che abbia tonalità un po' depressive.
Per il resto, provare a non pensare ad una cosa che ci crea disagio, è il miglior modo per pensarci: forse va semplicemente accettato di attraversare questo periodo difficile, e magari sfruttarlo per un cambiamento in meglio, per diventare una donna più forte e sicura.
Le auguro ogni bene, un saluto cordiale.
Massimo Martucci | Psicologo a Milano e online
Salve, il rifiuto degli altri è un problema da non sottovalutare, perchè apre infiniti interrogativi sul ns essere più o meno giusti o sbagliati e non è semplice mettere da parte questo tipo di vissuti. Disagi che vanno comunque affrontati e che ci consentono di crescere e di fortificarci, se ben elaborati. Magari con l'aiuto di un professionista, forse pochi colloqui mirati potrebbero darle lo spunto per avviare questo cambiamento e passare oltre senza farsi negativamente condizionare da questo spiacevole vissuto rifiutante. Resto a disposizione anche in modalità online. Un abbraccio, dr.ssa Daniela Benvenuti
Cara ragazza,
Mi spiace stia attraversando un momento così difficile e delicato. Il periodo che attraversa, la fine delle scuole superiori e l inizio dell' università, rappresenta un momento di transizione dove alcune amicizie possono finire per dare spazio a nuovi rapporti fatti di altro e di interessi differenti rispetto a quelli precedenti.
Chiaramente tutto questo può apparire come destabilizzante e allo stesso tempo esser vissuto male se non elaborato.
Qualora sentisse l' esigenza di poter esser supportata in tale senso non esiti a contattarmi in privato.

Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve. Non pensarci non è la soluzione migliore. Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico per comprendere cosa causa questo meccanismo che la fa ritrovare sola? Uno spazio dove possa elaborare il vissuto emotivo di abbandono e solitudine che sta vivendo in questo momento, che l'aiuti a chiarirne le cause le può essere utile. Distinti saluti
Cara ragazza,
sentirsi esclusi è uno dei dolori più forti che possiamo sopportare. Un tempo l'esilio era la punizione massima, assieme alla morte... Non spiega molto dei motivi che queste sue ex-amiche hanno addotto per escluderla. Un primo passo però per elaborare questo dolore è considerare che le azioni delle persone ci dicono qualcosa su di loro: come giudica lei queste persone alla luce di quello che hanno fatto? E che peso dà ai loro giudizi a fronte del loro comportamento?
Forse ora un breve percorso di elaborazione e sostegno psicologico potrebbe farle bene. Consideri questo suggerimento.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera giovane utente,
le dinamiche di gruppo sono complesse e l'esclusione di un membro può essere dovuta a tante ragioni. Forse non le hanno (crudelmente) perdonato le difficoltà che ha avuto durante la quarantena, ma questa è solo un'ipotesi. Capisco che abbia desiderio di comprendere. Noi umani abbiamo bisogno di trovare un senso a quello che ci accade. Se ne ha la possibilità, valuti di richiedere una consulenza psicologica. In ogni caso con l'università si aprirà una nuova fase della sua vita... Le auguro il meglio. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, ha accennato che ha passato un periodo brutto durante la quarantena, sarebbe utile capire cosa è accaduto, all’interno di un percorso psicologico, per poter esplorare i suoi vissuti, legati anche alle parole delle persone che l’hanno ferita. Buona giornata
Buongiorno, posso comprendere il disagio e il dispiacere che sta vivendo in questo momento. Credo che un aiuto possa venire da un confronto con un professionista piuttosto che evitare di pensarci. Oltre al momento storico che stiamo tutti vivendo, lei è in un periodo della sua vita nella quale c'è un passaggio importante alla fase adulta e questi vissuti ed emozioni le permettono di entrare maggiormente in contatto con la conoscenza di sé. un confronto con uno psicologo può aiutarla in tal senso a comprendere e comprendersi meglio. Se dovesse aver bisogno di ulteriori approfondimenti resto a disposizione. Saluti dott.ssa G.Labriola
Buongiorno, l'esclusione dal gruppo non è mai piacevole e tanto meno non viene vissuta bene. Le dinamiche che si vengono ad innescare a volte possono essere difficili da gestire, un percorso psicologico per ripercorrere la trasformazione degli eventi potrebbe tornarLe utile per continuare o "lasciare andare". Resto a sua disposizione Dottssa AnnaRita Grimaldi
Cara ragazza buongiorno, più che non pensarci sarebbe molto più utile parlarne, all'interno di un percorso di analisi personale che la possa aiutare: in primo luogo ad interrogarsi sulla sua posizione di esclusione rispetto agli altri; in secondo luogo ad uscire da questa situazione che sembra ripetersi da anni.
Cordialmente
Dottor Alessandro Moneta
Cara ragazza, il non pensarci immagino che sortisca l'effetto contrario perché in mente ritornano tante domande senza risposta. Ottima l'idea di pensare al futuro, di progettare nuove amicizie per uscire dal senso di solitudine che in lockdown probabilmente l'avrà accompagnata. Il punto è che le scelte non sono casuali e spesso da soli non si riescono a trovare tante risposte che vorremmo. Per tale motivo ritengo possa essserle utile l'incontro con uno psicoterapeuta con il quale valutare la situazione e snodarle se ce ne fosse bisogno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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