Salve, sono una ragazza di 20 anni e sono stata in psicoterapia più volte. Non mi sono mai trovata d
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Salve, sono una ragazza di 20 anni e sono stata in psicoterapia più volte. Non mi sono mai trovata davvero bene nonostante gli psicologi a cui mi sono affidata siano tutti molto competenti. Credo che la terapia cognitivo comportamentale non faccia per me, ma non sono riuscita a trovare un'alternativa valida. Soffro di DPTS complesso e spesso durante la psicoterapia mi sono sentita ancora più in colpa e sbagliata, perché se mi fossi impegnata abbastanza avrei dovuto stare meglio (mi sono impegnata molto e non sto meglio). Mi sento spesso come se stessi esagerando, come se chiunque altro al posto mio non starebbe così male e forse è davvero così, ma rifletterci sopra mi fa solo stare peggio. C'è un tipo di psicoterapia che potrebbe aiutarmi, o qualcosa di specifico da tenere a mente nella ricerca di uno psicologo? Ringrazio in anticipo per le risposte.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
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Buonasera, per il DPTS un trattamento validato empiricamente è la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), esiste una vastissima letteratura in merito. Si affidi con fiducia ad un terapeuta adeguatamente formato in questo tipo di trattamento.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
La ringrazio per la condivisione. Concordo coi colleghi, la terapia EMDR è una buona alternativa. Da quello che scrive, sembra consapevole di ciò di cui ha bisogno. Questo è un ottimo punto di partenza per orientarsi: il mio suggerimento è quello di informarsi, cercare gli specialisti a lei vicini che soddisfano questi requisiti, e iniziare. Trovare immediatamente al primo colpo uno specialista che si adatti al nostro sentire e ai nostri bisogni, non è facile. Ci sono tanti specialisti ed è comprensibile la paura di non riuscire a districarsi e orientarsi. La invito poi a concepire lo psicologo, al pari degli altri specialisti: gli psicologi possono sbagliare e possono attuare comportamenti che non sono adatti al nostro personale sentire. Ciò che si può fare, è parlarne apertamente. La invito, nel caso, ad a esporre tranquillamente le sue preoccupazioni in seduta. Non bisogna dimenticare che, nel caso di una possibile delusione con uno psicologo, può sempre cercarne un altro e riprovare. Inoltre, non esiste il concetto di "normalità": la tentazione di paragonarsi ad altri e a sentirsi "indietro" o "in ritardo" nel percorso rispetto a eventuali pregressi, è fuorviante e in terapia è bene condividere tutti questi pensieri col terapeuta.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Salve, cerchi di non provare sfiducia ma di darsi altre opportunità.
Una buona psicoterapia dipende anche dalla relazione che si instaura tra il terapeuta e il paziente.
Su un piano più tecnico per la diagnosi che riporta suggerisco EMDR.
Resto a disposizione
In bocca al lupo
Dott.ssa Daniela Chieppa
Una buona psicoterapia dipende anche dalla relazione che si instaura tra il terapeuta e il paziente.
Su un piano più tecnico per la diagnosi che riporta suggerisco EMDR.
Resto a disposizione
In bocca al lupo
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve,
Mi dispiace molto per la sua esperienza e la ringrazio per la condivisione. Più che l’approccio cognitivo comportamentale potrebbe essere che ci sia stata una difficoltà a livello relazionale. Da quello che racconta mi sono fatta l’idea che per lei potrebbe essere importante una persona molto accogliente ed empatica in grado di validare e supportare molto il suo vissuto emotivo. Per quanto riguarda la terapia, ad ogni modo, la letteratura ci dice che, come già hanno condiviso i colleghi, l’EMDR risulta essere molto efficace per riparare traumi complessi.
Un caro saluto
Dr.ssa Ilaria Perrucci
Mi dispiace molto per la sua esperienza e la ringrazio per la condivisione. Più che l’approccio cognitivo comportamentale potrebbe essere che ci sia stata una difficoltà a livello relazionale. Da quello che racconta mi sono fatta l’idea che per lei potrebbe essere importante una persona molto accogliente ed empatica in grado di validare e supportare molto il suo vissuto emotivo. Per quanto riguarda la terapia, ad ogni modo, la letteratura ci dice che, come già hanno condiviso i colleghi, l’EMDR risulta essere molto efficace per riparare traumi complessi.
Un caro saluto
Dr.ssa Ilaria Perrucci
Buongiorno, ovviamente ogni professionista, come è ovvio, tendenzialmente sostiene l'efficacia del proprio orientamento psicoterapeutico. Io conosco approfonditamente la psicoterapia corporea e mi sento di consigliarla in quanto è in grado di lavorare sui blocchi somatici che corrispondono al conflitto psicologico, toccando in tal modo contenuti profondi ed eludendo molti dei meccanismi di difesa messi in atto dal sistema cognitivo.
Cara utente, non deve essere stato facile tentare di aprirsi con un'altra persona partendo da una sensazione così forte di colpa e di autosvalutazione. Si tratta della costruzione di una relazione di fiducia, che quindi richiede al professionista di trovare la strada giusta per starle accanto, dato che è probabile che arrivi sempre il momento (non solo per lei ma per tutti) in cui tale relazione dia le basi di un'esperienza nuova, trasformativa, ma che richiami resistenze. Di conseguenza più che l’approccio specifico in questo caso è fondamentale il tono della relazione terapeuta-paziente. Condivido che le caratteristiche ideali sembrano quelle di grande accoglienza ed empatia. Ad ogni modo, confermo che nella letteratura di riferimento un percorso di EMDR può essere molto efficace per trattare traumi complessi, ma anche in questo caso consiglio che la si lasci valutare al professionista, che una tecnica da utilizzata all'interno di un percorso terapeutico nel quale si sia costruita una relazione di fiducia.
Un caro saluto.
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Un caro saluto.
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Buongiorno,
è piacevole poter leggere un messaggio così chiaro e pratico come il tuo. Per darti una risposta che sia all'altezza della domanda ti informo che uno degli approcci usati per affrontare il post traumatico da stress è quello Breve Strategico, che affonda le sue radici nella Scuola di Palo Alto in California. E' un approccio che tende a considerare la persona come sistema che agendo, con l'obiettivo di risolvere un problema, non fa altro che reiterarlo. Partendo da questa visione, l'obiettivo terapeutico è sempre quello di inserire un piccolo cambiamento per innescarne uno di più grandi dimensioni, che possa permettere poi, in seguito di passare dal circolo vizioso, vissuto come tale, ad un circolo virtuoso. Queste terapie hanno lo scopo di risolvere il problema in tempi brevi, fintanto che non si parli di disturbi cosiddetti "superiori" o di totale assenza di compliance terapeutica.
Spero di esser stata esaustiva.
A presto,
Dottoressa Francesca Gottofredi
è piacevole poter leggere un messaggio così chiaro e pratico come il tuo. Per darti una risposta che sia all'altezza della domanda ti informo che uno degli approcci usati per affrontare il post traumatico da stress è quello Breve Strategico, che affonda le sue radici nella Scuola di Palo Alto in California. E' un approccio che tende a considerare la persona come sistema che agendo, con l'obiettivo di risolvere un problema, non fa altro che reiterarlo. Partendo da questa visione, l'obiettivo terapeutico è sempre quello di inserire un piccolo cambiamento per innescarne uno di più grandi dimensioni, che possa permettere poi, in seguito di passare dal circolo vizioso, vissuto come tale, ad un circolo virtuoso. Queste terapie hanno lo scopo di risolvere il problema in tempi brevi, fintanto che non si parli di disturbi cosiddetti "superiori" o di totale assenza di compliance terapeutica.
Spero di esser stata esaustiva.
A presto,
Dottoressa Francesca Gottofredi
Gent.ma, tutti i maggiori metodi di cura hanno una propria validità, ma non è detto che siano anche indicati per una specifica situazione personale. Per prospettarle un lavoro psicoterapeutico è necessaria una consultazione clinica preliminare in cui potersi fare un’idea dei disturbi che lamenta, della sua più ampia e complessa esperienza personale e degli eventuali tentativi di cura finora svolti. SG
Buonasera, è molto importante quello che dice: pensare che non dovrebbe stare male la fa sentire peggio.
Si può stare meglio prendendo contatto ed integrandole proprie fragilità, con i propri dolori e con le proprie sofferenze.
Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia EMDR integrato con un approccio sistemico relazionale o psicodinamico.
Se ha bisogno di indicazioni rimango a disposizione.
Un saluto e buon proseguimento.
Dott.ssa Aiello
Si può stare meglio prendendo contatto ed integrandole proprie fragilità, con i propri dolori e con le proprie sofferenze.
Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia EMDR integrato con un approccio sistemico relazionale o psicodinamico.
Se ha bisogno di indicazioni rimango a disposizione.
Un saluto e buon proseguimento.
Dott.ssa Aiello
Salve cara e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Da un punto di vista tecnico concordo con i colleghi nel consigliarti l'EMDR, dati i numerosi studi scientifici che ne dimostrano l'efficacia rispetto al tuo vissuto. Tuttavia il mio consiglio è riflettere anche sul perchè senti di dover dare il massimo anche nella relazione con il terapeuta, perche senti di essere sbagliata? prova a parlarne con un terapeuta che sappia offrirti un ascolto attento ed empatico. non perdere la speranza. Dott.ssa Manuela Garofalo
Potrebbe essere utile la psicoterapia dinamica che va a lavorare specificatamente sulle emozioni e sulle difese della persona per attenuare i meccanismi che producono comportamenti disfunzionali.
Buonasera, il lavoro con uno psicologo è un qualcosa in cui la relazione che si instaura è centrale nel lavoro che si andrà ad intraprendere. Quindi penso che la combinazione giusta stia nel riuscire a trovare una persona con cui ci si trova bene e che, allo stesso tempo, abbia un modo di concepire la psiche in linea con quello che cerca lei. In ogni caso Roma non fu costruita in un giorno e, se come dice lei, i suoi vissuti relativi all'evento traumatico sono particolarmente faticosi, è probabile che l'impegno non basti, ma che serva anche pazienza e tempo. Magari più di quello che si aspettava. Le auguro buona ricerca e ,sperando di esserle stato utile, le auguro il meglio. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buonasera, concordo con i colleghi che ti indicano l'EMDR come una terapia valida per i DPTS e inoltre mi sento di dirti che sicuramente la percezione di essere sbagliata e in colpa ha radici più profonde che vanno oltre la relazione terapeutica. Il legame che si crea con il proprio o la propria terapeuta è uno schema dei nostri modelli relazionali. Per questo motivo valuterei un approccio di terapia (come quello sistemico relazionale e quello psicodinamico) che ti permetta di conoscere i tuoi modelli relazionali e come questi hanno inciso sull'immagine che oggi hai di te.
Resto a disposizione.
un caro saluto,
Dott.ssa Annalisa Cavalleri
Resto a disposizione.
un caro saluto,
Dott.ssa Annalisa Cavalleri
Capisco che hai avuto esperienze negative con la terapia cognitivo-comportamentale e che hai difficoltà a trovare un'alternativa valida. È importante ricordare che ogni persona è unica e ciò che funziona per qualcuno potrebbe non funzionare per gli altri. Quindi, potrebbe essere utile esplorare altre approcci terapeutici che potrebbero essere più adatti alle tue esigenze.
Una possibile alternativa potrebbe essere la terapia psicodinamica o psicoanalitica, che si concentra sull'esplorazione delle esperienze passate e delle dinamiche inconsce per comprendere e affrontare i problemi attuali. Questo tipo di terapia potrebbe essere utile nel caso del disturbo post-traumatico da stress complesso (DPTS), poiché permette di lavorare sui traumi e sulle relazioni problematiche che hanno contribuito allo sviluppo dei sintomi.
Nella ricerca di uno psicologo, è importante trovare qualcuno con cui ti senti a tuo agio e che tu senta possa capirti. Potresti provare a cercare uno psicologo che abbia specifica esperienza nel trattamento dei disturbi post-traumatici o che lavori con approcci terapeutici diversi dalla terapia cognitivo-comportamentale, come la psicoterapia psicodinamica o l'approccio integrativo.
È anche utile comunicare apertamente le tue esperienze precedenti e le tue aspettative durante le prime sessioni con uno psicologo. In questo modo potrai lavorare insieme per trovare l'approccio terapeutico più adatto a te e creare un ambiente sicuro e confortevole per il tuo percorso di guarigione.
Ricorda che non sei sbagliata o in colpa per le tue difficoltà. La tua sofferenza è valida e meriti di trovare un supporto terapeutico che funzioni per te. Non arrenderti nella ricerca e continua a cercare finché non trovi uno psicologo con cui ti senti davvero a tuo agio.
Se hai ulteriori domande o hai bisogno di altre informazioni, sarò felice di aiutarti.
Una possibile alternativa potrebbe essere la terapia psicodinamica o psicoanalitica, che si concentra sull'esplorazione delle esperienze passate e delle dinamiche inconsce per comprendere e affrontare i problemi attuali. Questo tipo di terapia potrebbe essere utile nel caso del disturbo post-traumatico da stress complesso (DPTS), poiché permette di lavorare sui traumi e sulle relazioni problematiche che hanno contribuito allo sviluppo dei sintomi.
Nella ricerca di uno psicologo, è importante trovare qualcuno con cui ti senti a tuo agio e che tu senta possa capirti. Potresti provare a cercare uno psicologo che abbia specifica esperienza nel trattamento dei disturbi post-traumatici o che lavori con approcci terapeutici diversi dalla terapia cognitivo-comportamentale, come la psicoterapia psicodinamica o l'approccio integrativo.
È anche utile comunicare apertamente le tue esperienze precedenti e le tue aspettative durante le prime sessioni con uno psicologo. In questo modo potrai lavorare insieme per trovare l'approccio terapeutico più adatto a te e creare un ambiente sicuro e confortevole per il tuo percorso di guarigione.
Ricorda che non sei sbagliata o in colpa per le tue difficoltà. La tua sofferenza è valida e meriti di trovare un supporto terapeutico che funzioni per te. Non arrenderti nella ricerca e continua a cercare finché non trovi uno psicologo con cui ti senti davvero a tuo agio.
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Carissima, come molti altri colleghi le hanno segnalato, per la difficoltà che descrive sarebbe utile una terapia EMDR. Esistono tanti altri tipi di approccio terapeutico oltre alla cognitivo comportamentale, ma molto dipende dalla relazione terapeutica che si instaura tra terapeuta e cliente. È mia opinione che la terapia EMDR sia molto efficace inserita all' interno di un percorso terapeutico di tipo Analitico-Transazionale (che già di suo base prevede un approccio integrato). Se necessita di ulteriori chiarimenti, mi troverà assolutamente disponibile. Le auguro una buona serata e le faccio i miei migliori auguri
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. È importante trovare un tipo di terapia e un terapeuta che si adattino alle tue esigenze individuali, specialmente quando si affronta una condizione complessa come il Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (DPTS Complesso). Ecco alcune opzioni e considerazioni che potrebbero essere utili nella tua ricerca:
Terapia Psicodinamica: Questa forma di terapia si concentra sull'esplorazione dei modelli emotivi e dei pensieri inconsci che possono influenzare il tuo comportamento attuale. Potrebbe essere utile per esplorare e lavorare su traumi passati e questioni emotive profonde.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): Questa è una terapia specificamente progettata per aiutare le persone a elaborare e recuperare da esperienze traumatiche. Utilizza movimenti oculari guidati o altri stimoli bilaterali per aiutare a elaborare i ricordi traumatici.
Terapia Centrata sulla Persona: Questo approccio, sviluppato da Carl Rogers, si concentra sulla creazione di un ambiente di supporto e accettazione incondizionata, permettendoti di guidare il processo di terapia e di esplorare i tuoi sentimenti in uno spazio sicuro.
Terapia Schema-Focused: Questo approccio combina elementi della terapia cognitivo-comportamentale con concetti psicodinamici, concentrandosi sui modelli disfunzionali di pensiero e comportamento che possono essere radicati in esperienze infantili.
Terapia di Accettazione e Impegno (ACT): L'ACT ti aiuta a accettare ciò che è fuori dal tuo controllo personale e a impegnarti in azioni che arricchiscono la tua vita, lavorando sulla mindfulness e sui valori personali.
Gruppi di Supporto e Terapia di Gruppo: A volte, la condivisione delle esperienze con altri che hanno problemi simili può essere molto terapeutica.
Considerare il Rapporto Terapeutico: Il rapporto con il terapeuta è fondamentale. Assicurati di trovare qualcuno con cui ti senti a tuo agio e che ti dia la sensazione di essere ascoltato e compreso.
Esprimi le Tue Preoccupazioni: È importante comunicare apertamente con il tuo terapeuta riguardo a come ti stai sentendo durante il processo terapeutico, compresi eventuali sentimenti di colpa o frustrazione.
Dare Tempo al Processo: La terapia può essere un processo lungo, e può essere normale sentirsi peggio prima di iniziare a sentirsi meglio. È importante dare tempo al processo e ricordare che il recupero non è lineare.
Self-Care e Strategie di Coping: Accanto alla terapia, è utile sviluppare pratiche di auto-cura e strategie di coping che possono supportarti nel tuo percorso.
Ricorda, ogni persona è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Non esiste un approccio "one-size-fits-all" per la salute mentale, e trovare il percorso giusto per te può richiedere tempo e sperimentazione. È importante non scoraggiarsi e continuare a cercare l'approccio che si adatta meglio a te e alle tue esigenze.
Terapia Psicodinamica: Questa forma di terapia si concentra sull'esplorazione dei modelli emotivi e dei pensieri inconsci che possono influenzare il tuo comportamento attuale. Potrebbe essere utile per esplorare e lavorare su traumi passati e questioni emotive profonde.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): Questa è una terapia specificamente progettata per aiutare le persone a elaborare e recuperare da esperienze traumatiche. Utilizza movimenti oculari guidati o altri stimoli bilaterali per aiutare a elaborare i ricordi traumatici.
Terapia Centrata sulla Persona: Questo approccio, sviluppato da Carl Rogers, si concentra sulla creazione di un ambiente di supporto e accettazione incondizionata, permettendoti di guidare il processo di terapia e di esplorare i tuoi sentimenti in uno spazio sicuro.
Terapia Schema-Focused: Questo approccio combina elementi della terapia cognitivo-comportamentale con concetti psicodinamici, concentrandosi sui modelli disfunzionali di pensiero e comportamento che possono essere radicati in esperienze infantili.
Terapia di Accettazione e Impegno (ACT): L'ACT ti aiuta a accettare ciò che è fuori dal tuo controllo personale e a impegnarti in azioni che arricchiscono la tua vita, lavorando sulla mindfulness e sui valori personali.
Gruppi di Supporto e Terapia di Gruppo: A volte, la condivisione delle esperienze con altri che hanno problemi simili può essere molto terapeutica.
Considerare il Rapporto Terapeutico: Il rapporto con il terapeuta è fondamentale. Assicurati di trovare qualcuno con cui ti senti a tuo agio e che ti dia la sensazione di essere ascoltato e compreso.
Esprimi le Tue Preoccupazioni: È importante comunicare apertamente con il tuo terapeuta riguardo a come ti stai sentendo durante il processo terapeutico, compresi eventuali sentimenti di colpa o frustrazione.
Dare Tempo al Processo: La terapia può essere un processo lungo, e può essere normale sentirsi peggio prima di iniziare a sentirsi meglio. È importante dare tempo al processo e ricordare che il recupero non è lineare.
Self-Care e Strategie di Coping: Accanto alla terapia, è utile sviluppare pratiche di auto-cura e strategie di coping che possono supportarti nel tuo percorso.
Ricorda, ogni persona è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Non esiste un approccio "one-size-fits-all" per la salute mentale, e trovare il percorso giusto per te può richiedere tempo e sperimentazione. È importante non scoraggiarsi e continuare a cercare l'approccio che si adatta meglio a te e alle tue esigenze.
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue perplessità e la sua sofferenza.
Mi sento di dire che ciò che rende una terapia efficace non è solo l'approccio che si utilizza ma anche il terapeuta con cui si fa il percorso e l'alleanza che si crea tra le parti.
Ciò non toglie che esistano terapie più specifiche per il DPTS e con evidenze scientifiche provate. Tra queste le suggerirei la terapia EMDR, il trattamento di Esposizione Prolungata o la Sensorimotor Psycotherapy.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Pelini
Mi sento di dire che ciò che rende una terapia efficace non è solo l'approccio che si utilizza ma anche il terapeuta con cui si fa il percorso e l'alleanza che si crea tra le parti.
Ciò non toglie che esistano terapie più specifiche per il DPTS e con evidenze scientifiche provate. Tra queste le suggerirei la terapia EMDR, il trattamento di Esposizione Prolungata o la Sensorimotor Psycotherapy.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Pelini
Anche io mi associo nel consigliarti l'EMDR come tecnica. E ricorda che la psicoterapia è una relazione di cura, non dipende dal tuo impegno quindi da una tua prestazione a seguito della quale puoi essere ritenuta "brava" o meno. Buona fortuna!
Gentile Utente, mi spiace apprendere che i percorsi terapeutici precedenti non siano stati efficaci nell’aiutarla a superare le sue difficoltà. Certamente in un contesto di terapia è fondamentale non solo beneficiare di tecniche e interventi mirati e scientificamente validati per la risoluzione della sintomatologia presente, ma è ancor più necessario instaurare una buona alleanza terapeutica che favorisca la possibilità di condividere e parlare apertamente anche di “come si sta in terapia”. Dalle sue parole infatti emerge come spesso si sia sentita in colpa e sbagliata nel suo percorso e mi domando se ha sentito la libertà di poter affrontare questo suo vissuto con i terapeuti precedenti. Si sentiva fiduciosa nel poter comunicare chiaramente come lei viveva il rapporto terapeutico?
Inoltre dal suo racconto emerge la tendenza a giudicare sé stessa e il suo impegno nel processo di guarigione, e sembra che questo sia un elemento che in lei acuisce il dolore e il senso di impotenza nel riuscire a uscire dalla sua sofferenza. Soffrire di PTSD complesso significa aver vissuto delle esperienze e degli eventi impattanti e destabilizzanti, che possono necessitare di tanto tempo per essere elaborati e superati.
Quello che le consiglio è di rivolgersi a uno psicologo/a che non solo si occupi di EMDR per il trattamento del suo PTSD, ma che sia formato/a anche in Compassion Focused Therapy, un tipo di approccio che favorisce un cambiamento nel rapporto con sé stessi, dato che punta a diminuire i processi interni di valutazione e giudizio verso di sé (come l’autocritica e la colpevolizzazione) e favorisce l’adozione di un atteggiamento più compassionevole e comprensivo verso la propria sofferenza. Se desidera maggiori informazioni resto a disposizione. Cordialmente, dott.ssa Ambra Marzoli.
Inoltre dal suo racconto emerge la tendenza a giudicare sé stessa e il suo impegno nel processo di guarigione, e sembra che questo sia un elemento che in lei acuisce il dolore e il senso di impotenza nel riuscire a uscire dalla sua sofferenza. Soffrire di PTSD complesso significa aver vissuto delle esperienze e degli eventi impattanti e destabilizzanti, che possono necessitare di tanto tempo per essere elaborati e superati.
Quello che le consiglio è di rivolgersi a uno psicologo/a che non solo si occupi di EMDR per il trattamento del suo PTSD, ma che sia formato/a anche in Compassion Focused Therapy, un tipo di approccio che favorisce un cambiamento nel rapporto con sé stessi, dato che punta a diminuire i processi interni di valutazione e giudizio verso di sé (come l’autocritica e la colpevolizzazione) e favorisce l’adozione di un atteggiamento più compassionevole e comprensivo verso la propria sofferenza. Se desidera maggiori informazioni resto a disposizione. Cordialmente, dott.ssa Ambra Marzoli.
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