Salve,sono una ragazza di 16 anni, sono nata in una famiglia con un padre più assente che presente.
19
risposte
Salve,sono una ragazza di 16 anni, sono nata in una famiglia con un padre più assente che presente. Ci tengo a sottolineare che mio padre è bipolare,io fin da piccola non ne ero a conoscenza di questo.
Lui è sempre stato freddo e distaccato da me,non ha mai saputo dimostrare affetto
da piccola non so perché ma ero molto legata a mio padre, lo vedevo a malapena 5 giorni in un mese il più delle volte anche due. fin da piccola ho sempre cercato di passare sopra il suo comportamento freddo, sperando sempre in un suo cambiamento. sono cresciuta con mia madre e mio zio che litigavano perché mio padre era assente.
Sono sempre stata timida e sensibile, e l'inizio delle elementari mi ha rovinato del tutto.
Un bambino mi ha iniziato a prendere in giro costantemente, la cosa si è poi espansa per buon parte dei bambini della mia classe.
Sono sempre stata buona con tutti loro, anche se mi deridevano, cercavo sempre di ridere.
Ho sempre provato a stare con loro ma mi hanno sempre ignorato.
Questo situazione dentro di me mi ha portato ad usare il cibo per sfogarmi, ero arrivata a mangiare tutti i giorni un enorme quantità di dolci. Mi sentivo dire insulti sul mio fisico sia a scuola che in famiglia,e questo mi ha portato ad odiare il mio aspetto fisico. La mia famiglia non è mai stata stabile. Un periodo c’era mio zio,uno mio padre, ed un solo mia madre.
Fin da piccola sono sempre stata sensibile e questo mi ha distrutto,ho sempre sentito ogni emozione in modo smisurato,forte,le sento che mi travolgono,non riesco a calmarle e ancora di più fermarle.
Le medie sono state leggermente più calme, quasi nessuno mi prendeva in giro, ma stavo ancora più male dentro me, la mia ansia aumentava piano piano.
Non ho più retto e piano piano ho smesso di andare a scuola,essendo che si poteva fare l’anno da esterno ho fatto solo l’esame,in questo periodo dormivo la mattina e stavo sveglia il giorno, questa cosa mi dava una pace che non avevo mai provato. Proprio In questo periodo avevo pensato di essere riuscita a superare tutto,ma ritornando alla vita normale piano piano l’ansia ha iniziato a rifarsi sentire,più tempo passa e più peggiora,ultimamente mi divora dentro come non aveva mai fatto prima.
Le superiori stanno andando peggio di peggio.
C’è stato un periodo in cui avevo scatti di rabbia abbastanza frequenti, qualunque parola e gesto anche i meno disprezzabili mi facevano scattare una rabbia che non riuscivo a controllare. Perdevo quasi del tutto il controllo,mi mordevo le braccia,i pantaloni o oggetti,stringevo qualunque cosa mi capitava e gridavo fino ad avvertire una sensazione di stanchezza.
Odio il mio aspetto esteriore profondamente,perché tutte le persone hanno sempre visto solo questo,quindi penso che mi odino per questo.
Ho sempre avuto dentro di me un vuoto,tipo di nostalgia ma non riesco a spiegarlo nei minimi dettagli. L’ansia e sempre stata dentro di me.
Vive nel mio corpo fin da bambina,e cresciuta con me ma ultimamente mi ha superato completamente. Sento ogni giorno una pressione al petto che mi lacera sia fisicamente che mentalmente. Sento la mia testa disconnessa dal corpo, il cuore a mille, tremo senza riuscire a fermarmi, e se ci riesco inizio a sentire calore per tutto il corpo.
Ho perso totalmente la voglia di fare le cose che prima facendole mi facevano stare bene.
Le faccio anche se ho perso totalmente l’interesse,solo perché mollare non mi appartiene.
Ho paura,ho estremamente paura di ogni minimo gesto e parola che dico a qualunque persona, penso di far rimanere male le persone anche con una semplice parola.
Mi sento sempre gli occhi addosso,come se tutti mi giudichino.In parole povere penso che tutti c’è l’abbiano con me.
Non vedo la luce,non ero mai finita così in profondità. Mi sento che nessuno possa capirmi,nemmeno un psicologo,ho paura di non riuscire ad uscirne. L’ansia mi uccide ogni giorno di più.
Mi sento persa totalmente.
Ho bisogno di una persona che capisca come sto,ma ho paura di non trovarla.
Non c’è la faccio più.
Lui è sempre stato freddo e distaccato da me,non ha mai saputo dimostrare affetto
da piccola non so perché ma ero molto legata a mio padre, lo vedevo a malapena 5 giorni in un mese il più delle volte anche due. fin da piccola ho sempre cercato di passare sopra il suo comportamento freddo, sperando sempre in un suo cambiamento. sono cresciuta con mia madre e mio zio che litigavano perché mio padre era assente.
Sono sempre stata timida e sensibile, e l'inizio delle elementari mi ha rovinato del tutto.
Un bambino mi ha iniziato a prendere in giro costantemente, la cosa si è poi espansa per buon parte dei bambini della mia classe.
Sono sempre stata buona con tutti loro, anche se mi deridevano, cercavo sempre di ridere.
Ho sempre provato a stare con loro ma mi hanno sempre ignorato.
Questo situazione dentro di me mi ha portato ad usare il cibo per sfogarmi, ero arrivata a mangiare tutti i giorni un enorme quantità di dolci. Mi sentivo dire insulti sul mio fisico sia a scuola che in famiglia,e questo mi ha portato ad odiare il mio aspetto fisico. La mia famiglia non è mai stata stabile. Un periodo c’era mio zio,uno mio padre, ed un solo mia madre.
Fin da piccola sono sempre stata sensibile e questo mi ha distrutto,ho sempre sentito ogni emozione in modo smisurato,forte,le sento che mi travolgono,non riesco a calmarle e ancora di più fermarle.
Le medie sono state leggermente più calme, quasi nessuno mi prendeva in giro, ma stavo ancora più male dentro me, la mia ansia aumentava piano piano.
Non ho più retto e piano piano ho smesso di andare a scuola,essendo che si poteva fare l’anno da esterno ho fatto solo l’esame,in questo periodo dormivo la mattina e stavo sveglia il giorno, questa cosa mi dava una pace che non avevo mai provato. Proprio In questo periodo avevo pensato di essere riuscita a superare tutto,ma ritornando alla vita normale piano piano l’ansia ha iniziato a rifarsi sentire,più tempo passa e più peggiora,ultimamente mi divora dentro come non aveva mai fatto prima.
Le superiori stanno andando peggio di peggio.
C’è stato un periodo in cui avevo scatti di rabbia abbastanza frequenti, qualunque parola e gesto anche i meno disprezzabili mi facevano scattare una rabbia che non riuscivo a controllare. Perdevo quasi del tutto il controllo,mi mordevo le braccia,i pantaloni o oggetti,stringevo qualunque cosa mi capitava e gridavo fino ad avvertire una sensazione di stanchezza.
Odio il mio aspetto esteriore profondamente,perché tutte le persone hanno sempre visto solo questo,quindi penso che mi odino per questo.
Ho sempre avuto dentro di me un vuoto,tipo di nostalgia ma non riesco a spiegarlo nei minimi dettagli. L’ansia e sempre stata dentro di me.
Vive nel mio corpo fin da bambina,e cresciuta con me ma ultimamente mi ha superato completamente. Sento ogni giorno una pressione al petto che mi lacera sia fisicamente che mentalmente. Sento la mia testa disconnessa dal corpo, il cuore a mille, tremo senza riuscire a fermarmi, e se ci riesco inizio a sentire calore per tutto il corpo.
Ho perso totalmente la voglia di fare le cose che prima facendole mi facevano stare bene.
Le faccio anche se ho perso totalmente l’interesse,solo perché mollare non mi appartiene.
Ho paura,ho estremamente paura di ogni minimo gesto e parola che dico a qualunque persona, penso di far rimanere male le persone anche con una semplice parola.
Mi sento sempre gli occhi addosso,come se tutti mi giudichino.In parole povere penso che tutti c’è l’abbiano con me.
Non vedo la luce,non ero mai finita così in profondità. Mi sento che nessuno possa capirmi,nemmeno un psicologo,ho paura di non riuscire ad uscirne. L’ansia mi uccide ogni giorno di più.
Mi sento persa totalmente.
Ho bisogno di una persona che capisca come sto,ma ho paura di non trovarla.
Non c’è la faccio più.
Ciao,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio quello che stai vivendo. Le tue parole trasmettono quanto sia intensa la sofferenza che stai affrontando.
Le difficoltà che descrivi – l’ansia, la sensazione di vuoto, la rabbia, il dolore legato al passato e il rapporto difficile con il tuo aspetto – non sono qualcosa che devi affrontare da sola. È fondamentale che tu parli con i tuoi genitori o con un adulto di cui ti fidi per chiedere aiuto e supporto. Quello che stai vivendo richiede l’aiuto di uno psicoterapeuta, una persona preparata che possa ascoltarti, comprenderti e accompagnarti passo dopo passo verso un modo nuovo di affrontare e superare questi stati d’animo.
Capisco che tu possa sentirti spaventata all’idea di non essere capita, ma un professionista ha strumenti e competenze proprio per affrontare situazioni come la tua. Parlare con uno psicoterapeuta non significa che c’è qualcosa di "sbagliato" in te, ma piuttosto che stai facendo una scelta di cura e di amore verso te stessa.
Puoi iniziare spiegando ai tuoi genitori quello che ci hai raccontato qui, magari condividendo anche questo messaggio se ti sembra troppo difficile trovare le parole giuste. Puoi dire loro che senti di aver bisogno di aiuto per affrontare questa situazione e che vorresti avere il supporto di uno specialista. Se loro non possono capire fino in fondo, puoi chiedere aiuto a un insegnante o a un adulto di fiducia che possa farti da tramite.
Meriti di sentirti meglio e di vivere una vita più serena. Ci sono persone pronte ad aiutarti, ma il primo passo è far sapere a qualcuno vicino a te come ti senti e che hai bisogno di supporto. Sei già molto coraggiosa ad aprirti e a chiedere consiglio, ed è un segnale che hai dentro di te la forza per iniziare questo percorso.
Non arrenderti, perché ci sono strade che portano fuori dal dolore, e tu puoi percorrerle con l’aiuto giusto.
Se dovessi avere bisogno di altro resto a disposizione.
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio quello che stai vivendo. Le tue parole trasmettono quanto sia intensa la sofferenza che stai affrontando.
Le difficoltà che descrivi – l’ansia, la sensazione di vuoto, la rabbia, il dolore legato al passato e il rapporto difficile con il tuo aspetto – non sono qualcosa che devi affrontare da sola. È fondamentale che tu parli con i tuoi genitori o con un adulto di cui ti fidi per chiedere aiuto e supporto. Quello che stai vivendo richiede l’aiuto di uno psicoterapeuta, una persona preparata che possa ascoltarti, comprenderti e accompagnarti passo dopo passo verso un modo nuovo di affrontare e superare questi stati d’animo.
Capisco che tu possa sentirti spaventata all’idea di non essere capita, ma un professionista ha strumenti e competenze proprio per affrontare situazioni come la tua. Parlare con uno psicoterapeuta non significa che c’è qualcosa di "sbagliato" in te, ma piuttosto che stai facendo una scelta di cura e di amore verso te stessa.
Puoi iniziare spiegando ai tuoi genitori quello che ci hai raccontato qui, magari condividendo anche questo messaggio se ti sembra troppo difficile trovare le parole giuste. Puoi dire loro che senti di aver bisogno di aiuto per affrontare questa situazione e che vorresti avere il supporto di uno specialista. Se loro non possono capire fino in fondo, puoi chiedere aiuto a un insegnante o a un adulto di fiducia che possa farti da tramite.
Meriti di sentirti meglio e di vivere una vita più serena. Ci sono persone pronte ad aiutarti, ma il primo passo è far sapere a qualcuno vicino a te come ti senti e che hai bisogno di supporto. Sei già molto coraggiosa ad aprirti e a chiedere consiglio, ed è un segnale che hai dentro di te la forza per iniziare questo percorso.
Non arrenderti, perché ci sono strade che portano fuori dal dolore, e tu puoi percorrerle con l’aiuto giusto.
Se dovessi avere bisogno di altro resto a disposizione.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
il dolore che sta vivendo è profondo e autentico, e la sua capacità di esprimerlo in modo così chiaro dimostra una grande consapevolezza e forza, anche in un momento in cui tutto può sembrarle insopportabile. Da ciò che racconta, è evidente che sta lottando con emozioni travolgenti che l'accompagnano fin da bambina e che hanno radici in esperienze difficili e dolorose.
La complessità della sua storia, con la presenza di una figura paterna distante e assente, un ambiente familiare instabile e le difficoltà relazionali vissute fin dall'infanzia, ha contribuito a costruire un senso di insicurezza e un'ansia costante che la accompagna quotidianamente. L'uso del cibo come conforto, il rifiuto del proprio corpo e la sensazione di non essere mai accettata dagli altri sembrano segnali di un profondo disagio che merita attenzione e comprensione.
L'ansia che descrive, insieme agli episodi di rabbia e al senso di vuoto che sente dentro, sono tutti aspetti che possono trovare significato e sollievo all'interno di un percorso di supporto psicologico. Capisco che possa avere paura di non sentirsi capita nemmeno da uno psicologo, ma le assicuro che un professionista qualificato può offrirle uno spazio sicuro dove sentirsi ascoltata senza giudizio, aiutandola a esplorare queste emozioni e a costruire strategie per affrontarle.
La sua sensazione di disconnessione tra mente e corpo, il peso al petto, il tremore e il calore che prova possono essere manifestazioni somatiche dell'ansia, segno che il suo corpo sta cercando di comunicarle il suo disagio emotivo. Anche il senso di pressione e il timore costante del giudizio altrui sono molto comuni in situazioni di ansia cronica e autostima compromessa.
Le sue parole mostrano una forte determinazione a non mollare, e questa è una qualità preziosa che può aiutarla a cercare il supporto necessario. Non è sola, e ci sono persone pronte ad ascoltarla e ad aiutarla a ritrovare un senso di serenità e sicurezza.
La invito a considerare la possibilità di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa accompagnarla in questo percorso, aiutandola a comprendere meglio sé stessa e a gestire le emozioni che la stanno travolgendo. È un passo difficile, ma può essere l'inizio di un cambiamento significativo nella sua vita. Se desidera, posso fornirle maggiori indicazioni su come trovare il professionista più adatto a lei o rispondere ad altre sue domande.
Un caro saluto.
il dolore che sta vivendo è profondo e autentico, e la sua capacità di esprimerlo in modo così chiaro dimostra una grande consapevolezza e forza, anche in un momento in cui tutto può sembrarle insopportabile. Da ciò che racconta, è evidente che sta lottando con emozioni travolgenti che l'accompagnano fin da bambina e che hanno radici in esperienze difficili e dolorose.
La complessità della sua storia, con la presenza di una figura paterna distante e assente, un ambiente familiare instabile e le difficoltà relazionali vissute fin dall'infanzia, ha contribuito a costruire un senso di insicurezza e un'ansia costante che la accompagna quotidianamente. L'uso del cibo come conforto, il rifiuto del proprio corpo e la sensazione di non essere mai accettata dagli altri sembrano segnali di un profondo disagio che merita attenzione e comprensione.
L'ansia che descrive, insieme agli episodi di rabbia e al senso di vuoto che sente dentro, sono tutti aspetti che possono trovare significato e sollievo all'interno di un percorso di supporto psicologico. Capisco che possa avere paura di non sentirsi capita nemmeno da uno psicologo, ma le assicuro che un professionista qualificato può offrirle uno spazio sicuro dove sentirsi ascoltata senza giudizio, aiutandola a esplorare queste emozioni e a costruire strategie per affrontarle.
La sua sensazione di disconnessione tra mente e corpo, il peso al petto, il tremore e il calore che prova possono essere manifestazioni somatiche dell'ansia, segno che il suo corpo sta cercando di comunicarle il suo disagio emotivo. Anche il senso di pressione e il timore costante del giudizio altrui sono molto comuni in situazioni di ansia cronica e autostima compromessa.
Le sue parole mostrano una forte determinazione a non mollare, e questa è una qualità preziosa che può aiutarla a cercare il supporto necessario. Non è sola, e ci sono persone pronte ad ascoltarla e ad aiutarla a ritrovare un senso di serenità e sicurezza.
La invito a considerare la possibilità di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa accompagnarla in questo percorso, aiutandola a comprendere meglio sé stessa e a gestire le emozioni che la stanno travolgendo. È un passo difficile, ma può essere l'inizio di un cambiamento significativo nella sua vita. Se desidera, posso fornirle maggiori indicazioni su come trovare il professionista più adatto a lei o rispondere ad altre sue domande.
Un caro saluto.
Buonasera signorina, il suo resoconto lascia turbati. La sua è una storia complessa ed articolata, di cui non ha colpe. Il suo bisogno di essere riconosciuta nella sua crescita è stato trascurato, e la rabbia che ne scaturisce è la conseguenza. Questa rabbia le sta procurando un aggravamento, è fondamentale trovare un canale giusto in cui poterla sfogare senza che lei o gli altri ne siano vittime, a mio avviso questa è la priorità da affrontare. Quando la prossima volta che questa rabbia dovesse emergere, raccolga tutte le sue forze e provi a fermarsi un secondo e si ponga questa domanda "quanto mi è utile tutto questo?" in quel momento chiuda gli occhi e faccia un grande respiro, dopodiché si risponda "a niente, mi fa solo stare peggio". Per una persona sensibile tutto ciò richiede uno sforzo grandissimo, ecco perché le chiedo di esercitarsi in questo proposito PRIMA che arrivi un altro momento di rabbia, così che la faccia preparare in anticipo. Se le sembra una cosa piccola ed inutile, la provi prima di giudicare. Fatta con costanza, può essere una efficace barriera iniziale. Successivamente trovi la forza di chiedere aiuto, prima di tutto a sua madre o a suo Zio, e dica loro che le cose potrebbero peggiorare per se stessa (e anche per loro) se questa direzione che ha preso non cambia. E' anche questo un grande passo. In genere le scuole mettono a disposizione uno/a Psicologo/a, vada in Direzione e si faccia avanti nella richiesta, o magari guardi negli opuscoli che la scuola mette a disposizione, potrebbe trovare dei numeri utili. Lei ha una storia importante da raccontare, è giusto che trovi qualcuno che la ascolti. Da lì possono partire molti circoli virtuosi, e ritrovare la forza e l'incoraggiamento per ripartire in molte direzioni, io personalmente l'ho visto fare da parte di molti ragazzi e ragazze della sua età, con risultati importanti. Perciò la saluto, con l'augurio che da domani possa cominciare l'esplorazione che le ho suggerito, perché se lo merita.
Cara... mi dispiace molto per il tuo vissuto. La tua vita è stata difficile fin dall'inizio, e continua ad esserlo da molti anni. Ma non disperare! Sei molto giovane, ed hai tutto il tempo e le possibilità di rimettere le cose a posto. Le tue difficoltà ti sembrano enormi, insormontabili. Purtroppo in adolescenza succede questo, ogni problema sembra enorme, figuriamoci quando le difficoltà sono reali. Anche se sono rattristato per quanto scrivi, ti posso assicurare che noi psicologi purtroppo abbiamo sentito molte storie simili alla tua. Cambiano i particolari ma la base è la stessa. E' chiaro che la mancanza di sostegno da parte della tua famiglia ti rende la vita angosciosa e insormontabile. Però ti posso assicurare che quasi tutti noi psicologi comprendiamo facilmente e possiamo aiutare casi come il tuo. E' fondamentale che tu possa trovare persone che ti comprendano e ti accolgono come sei. Forse da sola il compito è molto difficile. Per questo sarebbe importante che tu potessi contare su una psicoterapia. Se i tuoi non provvedono al costo ti puoi rivolgere al sistema sanitario pubblico attraverso il medico di base. Ti auguro con tutto il cuore di trovare la tua strada. In caso di necessità resto a disposizione gratuitamente. Coraggio! dr. Leopoldo Tacchini
La ringrazio per aver condiviso il suo ricco vissuto con tutta la sua profondità e complessità che emerge.
Quello che descrive come sintomi (ansia, senso di vuoto, l'apatia, la sensazione di essere giudicata e non compresa) sono il riflesso di esperienze passate che le hanno lasciato un segno profondo. Ogni storia familiare marchia il soggetto dinanzi la propria nuova esistenza e nel suo caso c'è un desiderio che si sta costruendo nella sua giovane età: un senso nuovo di identità. E se l'ansia che descrive - quella pressione al petto, la sensazione di tremore, il cuore a mille - preservasse il suo corpo da un "collasso"?
Un percorso psicoterapeutico le darebbe l'occasione di guidare lei le coordinate della sua vita, senza giudizi.
In attesa, cari saluti
Quello che descrive come sintomi (ansia, senso di vuoto, l'apatia, la sensazione di essere giudicata e non compresa) sono il riflesso di esperienze passate che le hanno lasciato un segno profondo. Ogni storia familiare marchia il soggetto dinanzi la propria nuova esistenza e nel suo caso c'è un desiderio che si sta costruendo nella sua giovane età: un senso nuovo di identità. E se l'ansia che descrive - quella pressione al petto, la sensazione di tremore, il cuore a mille - preservasse il suo corpo da un "collasso"?
Un percorso psicoterapeutico le darebbe l'occasione di guidare lei le coordinate della sua vita, senza giudizi.
In attesa, cari saluti
Ciao cara, leggerti mi ha profondamente commossa. Ho percepito la tua forza d’animo e la tua sensibilità, ma anche il desiderio vita di perseguire quel benessere e quell’amore che tutti noi meritiamo. È proprio a parte da questo che ti sprono a non darti per vinta, sono certa che nel tuo destino è scritta una vittoria. Fatti seguire da qualche operatore e non perdere fiducia se non ti troverai con il prima che arriva. Io mi metto a disposizione per te, vedrai che riuscirai a riemergere e riavere un percorso giusto di godimento di te stessa sotto tanti dolori.
Gentile utente, mi dispiace di leggere della tua sofferenza. Ti consiglio di cercare aiuto in un consultorio di zona (spazio adolescenti), dove ci sono psicologi ed educatori che possono aiutarti, ascoltarti e capirti. Ci puoi andare da sola o accompagnata se lo vuoi. Sei in un periodo molto buio della tua vita e penso che tu abbia davvero bisogno di uno spazio tutto tuo dove esplorare i tuoi vissuti e le tue emozioni per trovare delle strategie che ti aiutino a venirne fuori. Ti auguro il meglio! Resto a disposizione. Dott.ssa Roberta Maccarone
Ho letto con attenzione ciò che ha condiviso e desidero innanzitutto riconoscere il coraggio che ha avuto nel mettere nero su bianco emozioni così profonde e difficili. Ha descritto con grande lucidità il suo vissuto, che sembra intrecciarsi con esperienze dolorose di rifiuto, solitudine, ansia e insoddisfazione.
Da quello che racconta, emerge una lunga storia di sofferenza emotiva legata a dinamiche familiari complesse e a esperienze sociali difficili. È comprensibile che tutto questo l’abbia portata a sentirsi sopraffatta. Le sue emozioni intense e il senso di vuoto che descrive potrebbero essere legati al bisogno di essere vista, accettata e compresa, che forse è rimasto insoddisfatto per molto tempo.
È importante sottolineare che ciò che prova non è insolito per chi ha vissuto situazioni simili e che queste sensazioni, per quanto intense, possono essere affrontate con l’aiuto giusto. Un professionista qualificato, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare questi sentimenti e imparare strumenti per gestirli. Non si senta sbagliata o inadeguata: cercare aiuto è un atto di forza e di amore verso se stessa.
La invito a considerare l’idea di rivolgersi a uno specialista, magari iniziando con il medico di base o il consultorio della sua zona, che può guidarla verso un supporto psicologico adeguato. Il percorso potrebbe non essere immediato, ma è possibile. Non è sola, e ci sono persone pronte ad accompagnarla in questo cammino.
Le auguro il meglio e resto fiduciosa che, passo dopo passo, potrà ritrovare quella luce che ora le sembra lontana.
Da quello che racconta, emerge una lunga storia di sofferenza emotiva legata a dinamiche familiari complesse e a esperienze sociali difficili. È comprensibile che tutto questo l’abbia portata a sentirsi sopraffatta. Le sue emozioni intense e il senso di vuoto che descrive potrebbero essere legati al bisogno di essere vista, accettata e compresa, che forse è rimasto insoddisfatto per molto tempo.
È importante sottolineare che ciò che prova non è insolito per chi ha vissuto situazioni simili e che queste sensazioni, per quanto intense, possono essere affrontate con l’aiuto giusto. Un professionista qualificato, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare questi sentimenti e imparare strumenti per gestirli. Non si senta sbagliata o inadeguata: cercare aiuto è un atto di forza e di amore verso se stessa.
La invito a considerare l’idea di rivolgersi a uno specialista, magari iniziando con il medico di base o il consultorio della sua zona, che può guidarla verso un supporto psicologico adeguato. Il percorso potrebbe non essere immediato, ma è possibile. Non è sola, e ci sono persone pronte ad accompagnarla in questo cammino.
Le auguro il meglio e resto fiduciosa che, passo dopo passo, potrà ritrovare quella luce che ora le sembra lontana.
Gentile giovane utente,
grazie per questa condivisione toccante e coinvolgente. Non possiamo non esserle vicino moralmente. La sua lucidità e maturità cognitiva è incredibile, per la sua giovane età! Ha descritto le fasi della sua vita finora con una profonda consapevolezza degli stati d'animo, delle ripercussioni sul piano comportamentale del suo disagio, e della paura di non avere risorse a disposizione per fronteggiare il mare di negatività che vede intorno a sé, come se non ci fossero isole o scogli a cui aggrapparsi.
In ultima analisi ha espresso il suo bisogno di una persona che possa capirla, anche se ha paura di non trovarla. E' il momento di ascoltare quel bisogno interiore e di andare oltre la paura, di smuovere finalmente le acque del malessere con coraggio e resilienza. Si tratta di fare un ulteriore passo rispetto a questo messaggio e rivolgere la sua richiesta di supporto a un professionista che possa accompagnarla in un percorso di guarigione. Non è obbligata a fermarsi al primo psicologo e affidarsi ciecamente; può valutare più di una figura per scegliere da chi farsi supportare.
E' auspicabile che lei condivida questa esigenza con sua madre, la persona a lei più vicina e sua tutrice legale. Questo per il consenso informato che vi tutela sulla riservatezza e sulla professionalità del collega che la seguirebbe. Ma dopo queste formalità, lei avrà il suo pieno diritto di mantenere riserbo su tutto ciò che accade nell'ambito dell'intervento psicologico, affrontando con serenità tutte le problematiche che avverte nella sua vita. Avrà la concreta possibilità di ampliare la sua prospettiva su tanti ambiti e di costruire una nuova consapevolezza di sé stessa e degli altri, di ridefinire valori e significati della vita, e di cominciare finalmente a godersi la sua meravigliosa gioventù.
Chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma è segno di coraggio e desiderio di auto-determinazione. Ha affermato di non essere mai finita così in profondità e di non vedere la luce: può solo fare una cosa, rialzare la testa e provare a risalire, passo dopo passo, con le persone giuste che possano darle la mano di cui ha bisogno.
Le auguro il meglio e resto a sua disposizione per qualsiasi tipo di supporto.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
grazie per questa condivisione toccante e coinvolgente. Non possiamo non esserle vicino moralmente. La sua lucidità e maturità cognitiva è incredibile, per la sua giovane età! Ha descritto le fasi della sua vita finora con una profonda consapevolezza degli stati d'animo, delle ripercussioni sul piano comportamentale del suo disagio, e della paura di non avere risorse a disposizione per fronteggiare il mare di negatività che vede intorno a sé, come se non ci fossero isole o scogli a cui aggrapparsi.
In ultima analisi ha espresso il suo bisogno di una persona che possa capirla, anche se ha paura di non trovarla. E' il momento di ascoltare quel bisogno interiore e di andare oltre la paura, di smuovere finalmente le acque del malessere con coraggio e resilienza. Si tratta di fare un ulteriore passo rispetto a questo messaggio e rivolgere la sua richiesta di supporto a un professionista che possa accompagnarla in un percorso di guarigione. Non è obbligata a fermarsi al primo psicologo e affidarsi ciecamente; può valutare più di una figura per scegliere da chi farsi supportare.
E' auspicabile che lei condivida questa esigenza con sua madre, la persona a lei più vicina e sua tutrice legale. Questo per il consenso informato che vi tutela sulla riservatezza e sulla professionalità del collega che la seguirebbe. Ma dopo queste formalità, lei avrà il suo pieno diritto di mantenere riserbo su tutto ciò che accade nell'ambito dell'intervento psicologico, affrontando con serenità tutte le problematiche che avverte nella sua vita. Avrà la concreta possibilità di ampliare la sua prospettiva su tanti ambiti e di costruire una nuova consapevolezza di sé stessa e degli altri, di ridefinire valori e significati della vita, e di cominciare finalmente a godersi la sua meravigliosa gioventù.
Chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma è segno di coraggio e desiderio di auto-determinazione. Ha affermato di non essere mai finita così in profondità e di non vedere la luce: può solo fare una cosa, rialzare la testa e provare a risalire, passo dopo passo, con le persone giuste che possano darle la mano di cui ha bisogno.
Le auguro il meglio e resto a sua disposizione per qualsiasi tipo di supporto.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Ciao, grazie per aver trovato la forza di condividere tutto questo. So che non è facile raccontare cose così personali, soprattutto quando dentro ci si sente sopraffatti. Voglio dirti subito che quello che provi è reale, ed è importante. Le tue emozioni, la tua sofferenza, il tuo bisogno di essere capita: tutto questo merita attenzione, rispetto e cura. Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare così tante difficoltà fin da piccola, e che spesso tu ti sia sentita sola, non compresa o respinta. È chiaro che hai portato sulle tue spalle pesi molto grandi, che non avresti dovuto affrontare da sola. Quella sensazione di vuoto che descrivi, di nostalgia, potrebbe essere legata proprio al desiderio profondo di sicurezza e affetto che forse non hai sempre trovato come avresti voluto, ma non significa che sia impossibile costruirlo adesso, un po’ alla volta. Anche se in questo momento l’ansia ti sembra invincibile, voglio rassicurarti su una cosa: non sei sola in questa battaglia, e non sei "sbagliata" per provare quello che provi. L’ansia può essere davvero devastante, lo so, ma è anche qualcosa che si può imparare a gestire e trasformare. Ci vuole tempo, pazienza e un aiuto adeguato, ma è possibile. La pressione al petto, il cuore che batte a mille, la sensazione di essere scollegata dal tuo corpo: sono tutti sintomi che spesso accompagnano l’ansia e i suoi momenti più intensi. È come se il tuo corpo fosse costantemente in allerta, come se percepisse ogni cosa come una minaccia. Ma la buona notizia è che ci sono tecniche e strategie che possono aiutarti a riconnetterti con te stessa e a calmare il tuo sistema nervoso. Una di queste è imparare a concentrarti sul respiro: fare respiri lenti e profondi, magari contando fino a quattro mentre inspiri, trattenendo il fiato per un attimo, e poi espirando lentamente. È una piccola cosa, ma a volte può essere un primo passo per interrompere quel circolo vizioso di ansia che cresce. Quello che racconti sulle tue difficoltà con il tuo aspetto fisico, e il fatto che pensi che gli altri ti giudichino o ti rifiutino per questo, mi fa capire quanto sia stato doloroso per te sentirti criticata o derisa in passato. Questi pensieri sono come delle ferite che si sono radicate, ma non definiscono chi sei. Non sei solo il tuo aspetto, e non sei solo quello che gli altri hanno detto o fatto. C’è molto di più in te, e quel "molto di più" merita di essere scoperto, valorizzato e amato, prima di tutto da te stessa. Capisco anche che la rabbia e la frustrazione che provi siano difficili da gestire. È come se dentro di te ci fosse un mare in tempesta, che a volte prende il sopravvento. Ma quella rabbia non è un segno di debolezza, è un segnale che qualcosa dentro di te sta chiedendo attenzione e cura. Con il giusto supporto, potrai imparare a riconoscere e ascoltare quella rabbia, senza sentirti sopraffatta o in colpa per averla provata. Il fatto che tu stia cercando aiuto è un segno di grande forza. Anche se ora hai paura che nessuno possa capirti, voglio dirti che ci sono professionisti che possono e vogliono farlo, e che possono guidarti passo dopo passo verso un modo diverso di affrontare l’ansia e il dolore. Non è un percorso facile o immediato, ma con il tempo puoi scoprire che non sei sola in questo cammino. Hai detto che hai bisogno di qualcuno che capisca come stai. Io credo che tu abbia già fatto un passo molto importante scrivendo tutto questo. Non è mai facile chiedere aiuto, ma lo hai fatto, ed è un segnale che, anche in mezzo alla sofferenza, c’è una parte di te che vuole stare meglio, che non vuole arrendersi. Quella parte di te è importante, ed è da lì che possiamo partire. Non devi farcela da sola. Ci sono psicologi, terapeuti, e anche gruppi di supporto per ragazzi come te che affrontano ansia e difficoltà simili. Ti incoraggio a parlare con un adulto di fiducia nella tua vita, magari un genitore, un insegnante o un medico, per chiedere aiuto e iniziare un percorso di supporto psicologico. Non è un segno di debolezza, è il primo passo per prenderti cura di te stessa. Tu meriti di stare bene, e meriti di essere ascoltata. Anche se ora ti senti persa, ricorda che non sei sola e che c’è sempre una via d’uscita. Non mollare. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, ho letto con molta attenzione le sue righe ed ho sentito tangibilmente dentro di me il suo grido di dolore. Penso che la situazione familiare così instabile abbia fatto si che lei non acquisisse quella sicurezza interna, quella certezza affettiva di cui i bambini hanno un enorme bisogno. Ora che e più grande reprime la sue incertezze, le sue insicurezze manifestando 'il sintomo' che è l'ansia. Il problema che l'ansia fa si che lei, per trovare un appagamento, una soddisfazione si rivolga al cibo come elemento compensatorio finendo per assumere dei chili di troppo. La sua immagine corporea non la soddisfa e pensa che anche gli altri vedano quello che lei sente dentro di se'. Qualcuno che si fermerà alle apparenze forse proverà le sue stesse sensazioni ma gli altri quelli che le vogliono bene dovrebbero vedere la sua anima, delicata, vulnerabile. Mi rendo conto della sua frustrazione ma io le consiglierei di iniziare un percorso con un dietologo , coadiuvato con uno psicologo che le faccia da coaching per correre in aiuto nei momenti di debolezza . Iniziare a dimagrire significa , piacersi , accettarsi , cosa che la sua instabilità familiare non le ha permesso. Vedrai che cosi gli altri si accorgeranno della parte migliore di se e lei avrà meno ansia, meno paura e affronterà il mondo in maniera diversa
Ciao, prima di tutto voglio dirti che sono davvero dispiaciuta di sentire quanto stai soffrendo. La tua storia è piena di dolore, ma è anche un atto di grande coraggio il fatto che tu abbia scelto di esprimerla. L'ansia, la tristezza, la paura e la rabbia che provi sono emozioni molto forti e difficili da gestire, soprattutto quando sembrano sopraffarti e quando senti di non essere compresa.
La tua sofferenza non è invisibile, e c'è qualcuno che può capirti e aiutarti. Sebbene ora possa sembrare che non ci sia via d'uscita, voglio che tu sappia che c'è sempre speranza. Le emozioni che descrivi, così intense e travolgenti, sono segnali che stai vivendo un periodo davvero difficile, ma con il giusto supporto psicologico, puoi imparare a gestirle e a comprendere meglio te stessa.
Ti incoraggio a parlarne con uno psicologo. Le emozioni che senti sono importanti, e ci sono persone qualificate che possono ascoltarti senza giudicarti, offrendoti sostegno. Il primo passo è già stato fatto: hai aperto il cuore e condiviso ciò che provi.
Mi auguro che tu possa trovare la forza di chiedere aiuto e che tu possa cominciare a vedere un po’ di luce, anche nei momenti bui. Meriti di stare bene.
La tua sofferenza non è invisibile, e c'è qualcuno che può capirti e aiutarti. Sebbene ora possa sembrare che non ci sia via d'uscita, voglio che tu sappia che c'è sempre speranza. Le emozioni che descrivi, così intense e travolgenti, sono segnali che stai vivendo un periodo davvero difficile, ma con il giusto supporto psicologico, puoi imparare a gestirle e a comprendere meglio te stessa.
Ti incoraggio a parlarne con uno psicologo. Le emozioni che senti sono importanti, e ci sono persone qualificate che possono ascoltarti senza giudicarti, offrendoti sostegno. Il primo passo è già stato fatto: hai aperto il cuore e condiviso ciò che provi.
Mi auguro che tu possa trovare la forza di chiedere aiuto e che tu possa cominciare a vedere un po’ di luce, anche nei momenti bui. Meriti di stare bene.
Ciao, leggendo queste parole si percepisce la tua sofferenza, come se fossi al centro di un grande incendio. La gestione delle emozioni è un'abilità che si può apprendere, non è innata. Sei molto giovane e il tempo è tutto dalla tua parte. Si sente questa forte paura di giudizio, di emarginazione e un senso di solitudine importante. Non conosco tutta la tua storia, ma vorrei dirti che l'uscita dall'inferno è possibile, è possibile conoscere le proprie emozioni, capirle, comprenderle. È possibile creare nuove relazioni, forti e sane.
È importante lavorare sulla sensibilità al giudizio, sulla costruzione di un senso di te stessa un pochino più solido, mettendo un mattone alla volta. Il percorso per uscire da questo dolore potrebbe esser lungo, fatto di scottature, ustioni, ma è possibile.
Non sei sola al mondo, esistono persone pronte ad accoglierti e supportarti.
È importante lavorare sulla sensibilità al giudizio, sulla costruzione di un senso di te stessa un pochino più solido, mettendo un mattone alla volta. Il percorso per uscire da questo dolore potrebbe esser lungo, fatto di scottature, ustioni, ma è possibile.
Non sei sola al mondo, esistono persone pronte ad accoglierti e supportarti.
Salve cara Utente, mi dispiace molto sapere quanto si senta sopraffatta da tutto ciò che sta vivendo. Da quello che racconta, emerge un quadro di grande sofferenza che si è accumulata nel tempo, derivante da esperienze familiari difficili, episodi di esclusione e derisione, e dall’intensità delle emozioni che prova da sempre. Tutto questo può aver contribuito a creare quel senso di vuoto e di ansia costante che descrive, rendendo ancora più difficile affrontare la quotidianità.
Il rapporto con suo padre, come lo racconta, sembra aver avuto un impatto significativo su di lei. Sentire il bisogno di vicinanza e affetto e non riceverli può lasciare una ferita profonda, alimentando quel senso di insicurezza che forse si porta dentro. Anche il contesto familiare complesso e la mancanza di stabilità emotiva possono aver giocato un ruolo importante nel farla sentire sola o non compresa. È naturale che queste esperienze l’abbiano portata a sviluppare pensieri critici verso se stessa e un forte senso di vulnerabilità.
Il dolore fisico e la pressione al petto che descrive, insieme al tremore e al calore, sono sintomi che spesso accompagnano stati di ansia intensa. Non significa che qualcosa in lei sia "sbagliato". È una risposta naturale del corpo e della mente che stanno cercando di affrontare tutto ciò che ha accumulato nel tempo. Sebbene questi sintomi possano spaventare, non sono pericolosi. Con il tempo e il giusto supporto, è possibile imparare a gestirli e a rdurne l’intensità.
Mi rendo conto che provare a chiedere aiuto possa far paura, soprattutto quando teme di non essere compresa o di non sapere come esprimere ciò che sente. Tuttavia, le voglio dire che il semplice fatto di avere scritto queste parole e di riconoscere il suo bisogno di essere ascoltata dimostra una forza importante. Uno psicologo è formato proprio per accompagnare persone come lei nel loro percorso di comprensione e di guarigione emotiva. Il timore di non riuscire a uscire da questa situazione è comprensibile, ma con il supporto giusto è possibile ritrovare un senso di equilibrio e di serenità.
So che il dolore e la paura possono far sembrare tutto buio, ma le assicuro che una via d’uscita esiste. Potrebbe iniziare parlandone con una persona di cui si fida, come un familiare o un insegnante, e considerare l’idea di rivolgersi a un professionista. Non deve affrontare tutto questo da sola. Merita di essere ascoltata e aiutata a trovare un modo per stare meglio, passo dopo passo.
Le mando un pensiero di vicinanza e la incoraggio a fare il primo passo verso il supporto che può aiutarla a superare questa fase difficile. Lei ha dentro di sé più forza di quanto immagina e, con il tempo, potrà riscoprirla.
Dott. Luca Vocino
Il rapporto con suo padre, come lo racconta, sembra aver avuto un impatto significativo su di lei. Sentire il bisogno di vicinanza e affetto e non riceverli può lasciare una ferita profonda, alimentando quel senso di insicurezza che forse si porta dentro. Anche il contesto familiare complesso e la mancanza di stabilità emotiva possono aver giocato un ruolo importante nel farla sentire sola o non compresa. È naturale che queste esperienze l’abbiano portata a sviluppare pensieri critici verso se stessa e un forte senso di vulnerabilità.
Il dolore fisico e la pressione al petto che descrive, insieme al tremore e al calore, sono sintomi che spesso accompagnano stati di ansia intensa. Non significa che qualcosa in lei sia "sbagliato". È una risposta naturale del corpo e della mente che stanno cercando di affrontare tutto ciò che ha accumulato nel tempo. Sebbene questi sintomi possano spaventare, non sono pericolosi. Con il tempo e il giusto supporto, è possibile imparare a gestirli e a rdurne l’intensità.
Mi rendo conto che provare a chiedere aiuto possa far paura, soprattutto quando teme di non essere compresa o di non sapere come esprimere ciò che sente. Tuttavia, le voglio dire che il semplice fatto di avere scritto queste parole e di riconoscere il suo bisogno di essere ascoltata dimostra una forza importante. Uno psicologo è formato proprio per accompagnare persone come lei nel loro percorso di comprensione e di guarigione emotiva. Il timore di non riuscire a uscire da questa situazione è comprensibile, ma con il supporto giusto è possibile ritrovare un senso di equilibrio e di serenità.
So che il dolore e la paura possono far sembrare tutto buio, ma le assicuro che una via d’uscita esiste. Potrebbe iniziare parlandone con una persona di cui si fida, come un familiare o un insegnante, e considerare l’idea di rivolgersi a un professionista. Non deve affrontare tutto questo da sola. Merita di essere ascoltata e aiutata a trovare un modo per stare meglio, passo dopo passo.
Le mando un pensiero di vicinanza e la incoraggio a fare il primo passo verso il supporto che può aiutarla a superare questa fase difficile. Lei ha dentro di sé più forza di quanto immagina e, con il tempo, potrà riscoprirla.
Dott. Luca Vocino
Buonasera,
La ringrazio per aver condiviso questa grande sofferenza che, dal suo racconto, ha radici lontane. Comprendo molto bene la fatica che richiede gestire emozioni così intense e difficili che le fanno pensare di poter perdere il controllo. Credo che queste emozioni abbiano un enorme bisogno di essere accolte e comprese. Proprio per questo, la invito ad avere fiducia; ci sono psicologi e psicoterapeuti molto preparati, che potrebbero aiutarla e sostenerla
nell’affrontare il percorso.
Le auguro ogni bene,
A presto
La ringrazio per aver condiviso questa grande sofferenza che, dal suo racconto, ha radici lontane. Comprendo molto bene la fatica che richiede gestire emozioni così intense e difficili che le fanno pensare di poter perdere il controllo. Credo che queste emozioni abbiano un enorme bisogno di essere accolte e comprese. Proprio per questo, la invito ad avere fiducia; ci sono psicologi e psicoterapeuti molto preparati, che potrebbero aiutarla e sostenerla
nell’affrontare il percorso.
Le auguro ogni bene,
A presto
Mia cara giovane donna,
Ti vedo, ti sento, ti ascolto... Emerge quanto sei affranta in questo momento.. Sei una giovane donna, che si trova in una fase molto particolare del suo ciclo vitale... In questa fase le emozioni raggiungono fasi maggiormente forti e talvolta instabili, difficili da contenere... Forse ora non la vedi, ma la luce ti appartiene, devi solo ritrovarla... Ricorda... Non può esserci felicità senza sofferenza, non può esserci coraggio senza ansia.. Non sentirti sola, non lo sei! Accetta te stessa e focalizza i tuoi punti forti! Puoi essere tu l'artefice del tuo destino...sei tu che devi decidere di afferrare quello spiraglio di luce e combattere per riemergere.. Siamo come gocce che scendono dal cielo, possiamo cadere...ma possiamo anche riemergere sotto una nuova, più forte, forma!
Puoi uscire da quella stanza, non sarà semplice, ma volere è potere. Non sarai sola, se lo deciderai e lo vorrai.. Cerca qualcuno che ti ascolti e poi sentiti, finalmente, libera di essere te stessa... Tira fuori tutto e guarda dentro di te...quali sono i tuoi obiettivi? Focalizza tutto e lavora sodo per raggiungere la felicità che meriti...ricorda sempre che hai un valore!
Un caro saluto,
Dr.ssa Federica Meloni
Ti vedo, ti sento, ti ascolto... Emerge quanto sei affranta in questo momento.. Sei una giovane donna, che si trova in una fase molto particolare del suo ciclo vitale... In questa fase le emozioni raggiungono fasi maggiormente forti e talvolta instabili, difficili da contenere... Forse ora non la vedi, ma la luce ti appartiene, devi solo ritrovarla... Ricorda... Non può esserci felicità senza sofferenza, non può esserci coraggio senza ansia.. Non sentirti sola, non lo sei! Accetta te stessa e focalizza i tuoi punti forti! Puoi essere tu l'artefice del tuo destino...sei tu che devi decidere di afferrare quello spiraglio di luce e combattere per riemergere.. Siamo come gocce che scendono dal cielo, possiamo cadere...ma possiamo anche riemergere sotto una nuova, più forte, forma!
Puoi uscire da quella stanza, non sarà semplice, ma volere è potere. Non sarai sola, se lo deciderai e lo vorrai.. Cerca qualcuno che ti ascolti e poi sentiti, finalmente, libera di essere te stessa... Tira fuori tutto e guarda dentro di te...quali sono i tuoi obiettivi? Focalizza tutto e lavora sodo per raggiungere la felicità che meriti...ricorda sempre che hai un valore!
Un caro saluto,
Dr.ssa Federica Meloni
Buongiorno,
Le sue parole trasmettono fortemente il senso di ansia e di sofferenza in cui si trova, nonché il suo bisogno di parlare e raccontarsi, e magari di riuscire a comprendersi meglio e a gestire le emozioni che la sovrastano, prima tra tutte l'ansia. La sua preoccupazione di non essere capita, nemmeno da uno psicologo, è comprensibile, ma le consiglio comunque di provare, eventualmente anche con diverse figure se non dovesse trovare subito una persona con la quale sente di essere entrata in sintonia e di potersi aprire, c'è sicuramente lo psicologo giusto per lei in grado di accompagnarla verso un maggiore benessere. Le faccio i miei migliori auguri di incontrare presto questa persona e di ricevere il sostegno e il supporto di cui ha bisogno.
Le sue parole trasmettono fortemente il senso di ansia e di sofferenza in cui si trova, nonché il suo bisogno di parlare e raccontarsi, e magari di riuscire a comprendersi meglio e a gestire le emozioni che la sovrastano, prima tra tutte l'ansia. La sua preoccupazione di non essere capita, nemmeno da uno psicologo, è comprensibile, ma le consiglio comunque di provare, eventualmente anche con diverse figure se non dovesse trovare subito una persona con la quale sente di essere entrata in sintonia e di potersi aprire, c'è sicuramente lo psicologo giusto per lei in grado di accompagnarla verso un maggiore benessere. Le faccio i miei migliori auguri di incontrare presto questa persona e di ricevere il sostegno e il supporto di cui ha bisogno.
buonasera
occorre intraprendere un percorso e sentirsi accettata aiutata a superare le sue difficoltà.
se si troverà bene con questo professionista troverà l'aiuto che le serve.
auguri e non si scoraggi verranno tempi migliori.
la vita è fatta di opposti
occorre intraprendere un percorso e sentirsi accettata aiutata a superare le sue difficoltà.
se si troverà bene con questo professionista troverà l'aiuto che le serve.
auguri e non si scoraggi verranno tempi migliori.
la vita è fatta di opposti
Buongiorno; la ringrazio per aver condiviso un racconto così pregno di emozioni e difficoltà. Traspare certamente un vissuto di grande sofferenza al quale sarebbe consigliabile riservare un tempo e uno spazio dedicati, sia per l'importanza che essi hanno che per la sensibilità degli argomenti trattati. Spero di sentirla presto. Cordialmente,
Dott. Giacomo Cresta
Dott. Giacomo Cresta
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.