Salve sono una mamma distrutta. Nel 2014 fui costretta a fare un TSO a mio figlio che tra 1 mese com

6 risposte
Salve sono una mamma distrutta. Nel 2014 fui costretta a fare un TSO a mio figlio che tra 1 mese compie 31 anni. Gli fu diagnosticato disturbo bipolare indotto da sostanze. Fu curato in ospedale con una depoe di xlepion e mandato in un CIM dove a distanza di 1 mese ( avrebbe dovuto fare la 2 dose) non gli fu fatta in quanto era diventato catatonico( non reagiva più,non riusciva a parlare salivazione anomala e altri effetti) gli fu dato dello stildenn ,ma anche questo a distanza di 1 mese ha avuto i suoi effetti ( irrigidimento Arti e viso) fu interrotto e passarono all'haldol, che gli diede altri effetti collaterali. Gli episodi maniacali erano frequenti e si passò ad abilify, il quale finalmente diede ottimi risultati. Per due anni mio figlio è stato benissimo,aveva ripreso il lavoro e aveva abbandonato le sostanze ( insieme avevano associato Depakin 750mg). Poi ha incominciato nuovamente a fare uso di sostanze e alcool è c'è stato il tracollo. Crisi maniacali con deliri sempre più vicine e sempre più gravi ( compresa aggressività, spreco di denaro ecc.ecc.) la terapia la prendeva e non la prendeva... Gli scompensi erano e sono molto frequenti) nel mese di luglio gli hanno prescritto il Sycrest, ma da subito si è rivelato errato ( Forte disinibizione con masturbazioni frequenti, linguaggio molto disinibito e provocatorio, insomma un disastro) da esattamente 16giorni è ritornato ad abilify da 15 mg. 10 la mattina e 5 mg la sera. Ancora non si vedono risultati,o quanto meno un giorno va bene e 2 no... Soffre molto di insonnia e quindi associo 7 gocce di Enn la sera. Preciso che comunque sente le voci, ha incubi notturni. La psichiatria in cura al CIM gli ha prescritto nuovamente da associare il Depakin 750 mg. Al giorno in 3 dosi da 250. Sarà la volta buona? Sono molto sfiduciata... Stiamo cercando di inserimento in una comunità doppia diagnosi, in quanto il suo problema è la fissazione per le sostanze, ma con questi episodi che sono diventati sempre più frequenti,in casa non è più gestibile,il punto è questo: con Depakin e abilify 15 mg. Riusciremo a tenerlo tranquillo sino all'entrata in comunità? Sono molto sfiduciata ..
E' necessario provare questa terapia che sembra promettente, altrimenti aumentare il Depakin ed integrare la terapia con altri farmaci.

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Buongiorno, può essere necessario aumentare Abilify e Depakin e magari associare altri stabilizzatori dell’umore (litio, per il quale, però, serve molta aderenza terapeutica). Abilify è disponibile anche in terapia iniettiva mensile, per cui non ci sarebbe più il rischio che la prenda qualche giorno sì e qualche giorno no.
Quando un membro di una famiglia ha il disturbo bipolare, la malattia colpisce tutta la famiglia. I membri, spesso si sentono confusi “ come sulle montagne russe”. Si sperimenta ogni possibile tipo di emozione.
Il messaggio fondamentale che le vorrei lasciare è che, è importante PARLARE CON QUALCUNO. Ci sono su tutto il territorio nazionale, associazioni che sostengono i malati e le loro famiglie promuovendo programmi di informazione, prevenzione, supporto, anche con gruppi di auto mutuo aiuto.Non soffrite in silenzio.
Per il momento la ringrazio per aver condiviso la sua sofferenza, intraprendere un percorso con uno specialista potrebbe esserle d’aiuto per dare voce” al suo dolore” per prendere consapevolezza di quello che sta affrontando, per il recupero del suo benessere .
Ogni sua perplessità sulla scelta del farmaco, dovrebbe essere discussa con lo psichiatra di fiducia, che conosce bene la situazione di suo figlio.
Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello




Salve, la sua condizione di sfiducia è anche determinata dall'enorme dispendio di energie assorbite dal rilevante disagio di suo figlio. Per suo figlio, è opportuno continuare ad affidarsi alle cure e alla terapia farmacologica proposta dal servizio psichiatrico. Se la sua "sfiducia" dovesse intensificarsi potrebbe rivolgersi anche lei ad uno specialista per essere adeguatamente sostenuta nel continuare a dare il suo prezioso contributo alla sua famiglia.
Cordialmente, Dr.Massimo Franco
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Per quanto riguarda la somministrazione del farmaco, le potrà sicuramente dare una risposta un medico, persona sicuramente più competente.
Per il resto, a mio avviso, valuti la possibilità di intraprendere un supporto psicologico anche lei, non è facile per un genitore vivere questa situazione.
Cordialmente, dott. FDL
Ritengo che anche lei abbia necessità di uno spazio in cui condividere le sue paure e le sue preoccupazioni e cercare strategie che possano aiutare suo figlio
Se questo spazio non dovesse trovarlo in ambulatorio dai medici di suo figlio
Sarei disponibile per seguirla anche con un ascolto e psicoeducazione di supporto
Cordiali saluti
AC

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