Salve sono una mamma di un ragazzo di 15 anni. Questo anno ha frequentato il primo liceo lontano dal

17 risposte
Salve sono una mamma di un ragazzo di 15 anni. Questo anno ha frequentato il primo liceo lontano dal paese dove abitiamo e in classe ha allacciato diverse amicizie.
Per ben 2 estati è uscito con gli amici delle medie, ora sono 15 gg che rimane in casa.
Non vuole frequentare i suoi vecchi amici perché secondo lui fanno le cavolate dei ragazzi delle medie, ma vederlo a casa mi angoscia.
Appena sente gli amici del liceo prende il treno e va a trovarli ma per il resto dei giorni rimane a casa. L’unico amico con cui ha confidenza del posto l’incontra online . Io gli ho detto di uscirci ma anche il suo amico si rifiuta di uscita in due solo in gruppo!!
Penso che il periodo Covid sia stato davvero un cataclisma per i ragazzi. Che ne pensate?
Vi ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata e comprendo il disagio del ragazzo.
Ritengo utile che lui possa ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarlo ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, senz’altro la pandemia ha avuto degli effetti sulla socializzazione, ma anche l’età di suo figlio adolescente, in fase di continua evoluzione, determina cambiamenti nelle relazioni che hanno bisogno di tempo per realizzarsi.
Le consiglio di osservare da lontano, cercando di non preoccuparsi anzi tempo.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Buon giorno. Sicuramente il periodo covid ha creato non pochi disagi non solo nell adolescenza. Per quanto riguarda suo figlio parliamo di un adolescente in continuo cambiamento. Concordo con i colleghi nel consigliarle di osservare l’evolversi della situazione. Nel caso se suo figlio fosse concorde potrebbe consigliargli di rivolgersi a un terapeuta per parlare di questa sua situazione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno,
È davvero difficile essere genitore di un adolescente e perdipiu dopo un lungo periodo di pandemia, che ci ha messo a dura prova tutti.
Suo figlio, poi ha cambiato scuola e anche amici: un doppio reinserimento per lui.
L'adolescenza prevede un percorso in dinamismo che è diverso per ogni ragazzo.
È giusto stimolarlo ad uscire, ma senza pressione....si autoregolera' da solo con i suoi tempi.
Noi guardiamo il mondo con gli occhi da adulti....
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno Signora, sicuramente l'isolamento ha creato un forte disagio relazionale (e non solo) nei ragazzi più giovani. Tuttavia mi sembra che suo figlio sia riuscito, nonostante la pandemia (ed immagino la DAD), a legare con i nuovi compagni di scuola, che continua a frequentare anche durante la pausa estiva e a discapito della lontananza. Inoltre cambiare gruppo di amici è frequente per un ragazzo della sua età, per questo rimarrei cauta ad interpretare questo comportamento come negativo. Tuttavia, se oltre ad uscire uscire meno di casa si aggiungessero altri segnali che possono suscitare un campanello di allarme, a quel punto le consiglierei di valutare di parlare con uno specialista che vi aiuti a leggere eventuali segnali di disagio. Un caro saluto
Buongiorno, certamente la pandemia ha inciso profondamente sulle vite di tutti noi e soprattutto i ragazzi ne hanno risentito molto, per quanto riguarda suo figlio, si tratta comunque di un adolescente in continua evoluzione, sta crescendo, si trova in un momento delicato in cui non è più “il bambino delle medie “ e si affaccia alla vita adulta, cerchi di accompagnarlo in questo processo senza forzarlo troppo. Essere genitore non è facile e in adolescenza ancora di più , possiamo trovarci a rivivere anche le nostre dinamiche non risolte, per questo le consiglio di prestare attenzione anche su di sé, su come lei sta vivendo la crescita di suo figlio.
Spero di averle dato qualche punto di riflessione.
Un caro saluto
Dott.ssa Ambrosi
Gentile signora,
penso che il periodo Covid sia stato un periodo davvero complicato che ha visto tutti confrontarsi a vario titolo con cambiamenti e dolore. Anche i ragazzi ne sono stati coinvolti e ognuno di loro ha vissuto a modo suo questo periodo così particolare.
Dalle sue parole emerge come sia alta la sua preoccupazione nei confronti di suo figlio e come per lei sia così strano, anzi angosciante, vederlo in casa. Mi chiedo quanto questa preoccupazione sia sua e quanto ci sia un vero disagio in suo figlio che in base al suo racconto sembrerebbe aver scelto di frequentare un altro gruppo di ragazzi. È come se questa risposta che le ha dato non la convinca come se percepisse ci fosse dell’altro. Penso che incuriosirsi al come si stia vivendo questa fase della vita sua figlio chiedendoglielo, osservandolo sia un buon modo per calibrare le sue preoccupazioni ed eventualmente attivarsi chiedendo l’aiuto di un professionista.
Un caro abbraccio
Paola
Gentilissima, sicuramente la pandemia ha reso più difficile la vita relazionale di tutti, in primis degli adolescenti. Il mio consiglio è di monitorare ancora qualche tempo la situazione, contattando uno specialista se dovesse peggiorare il suo isolamento
cordialmente
AV
Salve, il comportamento di suo figlio ha poco a che vedere con il Covid. Probabilmente sarà accaduto qualcosa nei rapporti tra suo figlio e i ragazzi con cui usciva e questo fa star lontano il ragazzo da qualcuno del gruppo. Provi a indagare con leggerezza con il suo amico del cuore o altri per verificare cosa sia accaduto. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buon pomeriggio,
indubbiamente la pandemia ha influito in modo sostanziale sulla vita relazionale di tutti, in particolar modo degli adolescenti, che hanno patito le restrizioni in termini psicologici e relazionali in misura più ampia rispetto agli adulti.
E' pur vero che suo figlio è in una fase di ciclo vitale foriera di cambiamenti: cambiare contesto scolastico è un cambiamento significativo a quell'età, talvolta occorre un "tempo di assestamento".
Continui a prestare attenzione alla situazione. Se questa "tendenza all'isolamento" di suo figlio dovesse perdurare, può valutare un consulto psicologico.
Cordialmente, EP
La drammatica situazione di isolamento che il covid ha imposto a tanti giovani ha lasciato delle conseguenze importanti sulla loro socialità, le dò ragione. E' possibile che il suo ragazzo abbia bisogno di un po' più di tempo per riabituarsi a uscire di casa e a socializzare "dal vivo". E' anche possibile che stia facendo delle sue valutazioni sulla scelta delle amicizie. Magari potrebbe proporgli di incontrare per qualche colloquio un professionista, così da potersi chiarire un po' le idee.
Un in bocca al lupo per le vostre vite.
Buongiorno Signora, ha proprio ragione il covid ha segnato profondamente tutti e in particolare i ragazzi, ma anche la fase di vita che sta attraversando suo figlio è molto particolare e delicata.
Il passaggio alle scuole superiori segna dei cambiamenti importanti e probabilmente suo figlio sta cercando di inserirsi in un nuovo gruppo di compagni e di socializzare con i coetanei, sperimentando nuove modalità.
Comprendo la sua preoccupazione e condivido con i colleghi il consiglio di osservare suo figlio accettando i suoi cambiamenti, soprattutto cerchi di mantenere un dialogo costante e un ascolto attivo con cui osservare i suoi stati d'animo. Se dovesse notare un cambiamento drastico in direzione di chiusura e isolamento, contattare un professionista potrebbe aiutare il ragazzo ad affrontare le sue paure.
Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, capisco la sua preoccupazione. Provi ad osservare se, oltre a non voler uscire di casa, suo figlio è triste spesso o irritabile, mostra cambiamenti nell'alimentazione o nel sonno. In questo caso è bene rivolgersi a un professionista. Se invece c'è solo il problema dell'uscire provi a chiedere a suo figlio se magari vuole iniziare uno sport o hobby che gli permetta di conoscere altri ragazzi del posto con cui legare. Provi inoltre a farlo uscire facendogli fare qualche mansione per la famiglia o per sè in modo da responsabilizzarlo e premiarlo. Buona giornata, Dott.ssa Paola Martinelli
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. E' un periodo di transizione. La situazione si risolverà. Tempo al tempo. Monitori la situazione, ma lasci che suo figlio si gestisca. Intervenga solo se le cose peggiorano.
Cordialmente.
Dssa Irene Mugnaini
Buongiorno, capisco la preoccupazione che esprimi, e sicuramente il periodo covid ha influito su tutti... è anche vero che è nel pieno dell'adolescenza, ed è normale che senta il desiderio di cambiare amicizie e di non voler uscire a due, il gruppo in questa fase è molto importante...dal tuo racconto non sembra che stia sempre chiuso in casa, sceglie con chi vedersi...prova a osservare come sta, stando all'esterno... magari a lui va bene così ... potresti chiederti perché spaventa tanto te questo suo nuovo comportamento...magari parlane col padre, nell'adolescenza il confronto col genitore del sesso opposto aiuta molto ...
Buon cammino, Jessica Scheggi!
Salve, indubbiamente la pandemia ha sbilanciato tutti gli assetti sociali e psichici, però dal suo racconto sembra che vi sia una perdita di interesse solo per i vecchi compagni di scuola e non quelli attuali.
Fatto salvo che lei ha il compito di rimanere in vigile osservazione di suo figlio, magari provi però a chiedere a suo figlio se possa essere stato fatto oggetto di bullismo alle scuole medie.
Così fatta,una scelta deselezionante solo per quell’ambiente specifico avrebbe un suo senso.
Eventualmente valuti la possibilità di consultare uno psicoterapeuta per comprendere meglio come relazionarsi a suo figlio.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Suo figlio sta crescendo e non sa in che direzione andare. Probabilmente a livello sociale i suoi nuovi amici lo soddisfano maggiormente, si sente grande con loro, non riesce più ad accettare il bambino, che sente non ancora cresciuto. Qui il conflitto. Un pò di pazienza, e non sovraccaricarlo di ansie e tensioni su quello che deve fare potrebbe essergli d'aiuto. Deve crescere!

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