Salve, sono una donna di 49 anni sto vivendo un periodo che mi sta debilitando moralmente. Ho una re
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risposte
Salve, sono una donna di 49 anni sto vivendo un periodo che mi sta debilitando moralmente. Ho una relazione, secondo me un po' sbilanciata, con un mio coetaneo da oltre vent'anni...ma secondo lui non è maturato. Continua a farsi aiutare in tutto, e questo comincia proprio a stancarmi e ai voglia che glielo dico, lui mi critica molto spesso e non vedo che si prende le sue responsabilità. Io so di essere troppo buona con lui ma non riesco a cambiare ed è proprio questo che vorrei imparare....scusate se sono stata lunga e ringrazio di cuore chi mi risponderà
Gentilissima buongiorno,
cambiare non è mai facile soprattutto quando dietro alle proprie scelte ci sono motivazioni forti nate in un momento in cui probabilmente erano state funzionali. Essere accudente, per esempio. Probabilmente questa qualità le ha permesso di sentirsi accettata, utile, se non addirittura indispensabile. Difficile rinunciare a tutto questo. Oggi però questa qualità le si ritorce contro ma non sa come rinunciarvi. Probabilmente cambiare atteggiamento la spaventa perché non sa bene dove questo cambiamento di rotta la potrebbe portare. Se si riconosce in quanto ho scritto un percorso terapeutico potrebbe aiutarla molto. Le permetterebbe di chiarire in quale direzione desidera muoversi e aiutarla a trovare la giusta motivazione per accettare i guadagni, ma anche i rischi che tutto ciò comporterà. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
cambiare non è mai facile soprattutto quando dietro alle proprie scelte ci sono motivazioni forti nate in un momento in cui probabilmente erano state funzionali. Essere accudente, per esempio. Probabilmente questa qualità le ha permesso di sentirsi accettata, utile, se non addirittura indispensabile. Difficile rinunciare a tutto questo. Oggi però questa qualità le si ritorce contro ma non sa come rinunciarvi. Probabilmente cambiare atteggiamento la spaventa perché non sa bene dove questo cambiamento di rotta la potrebbe portare. Se si riconosce in quanto ho scritto un percorso terapeutico potrebbe aiutarla molto. Le permetterebbe di chiarire in quale direzione desidera muoversi e aiutarla a trovare la giusta motivazione per accettare i guadagni, ma anche i rischi che tutto ciò comporterà. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
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Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
Capisco quanto possa essere difficile sentirsi intrappolata in una relazione sbilanciata. È essenziale che lei continui a comunicare apertamente con il suo partner, esprimendo chiaramente i suoi sentimenti riguardo alla sua mancanza di responsabilità e alle critiche che riceve.
Potrebbe essere utile stabilire dei limiti chiari, facendogli sapere quali sono le sue aspettative e cosa non è più disposta a tollerare. Se lui non risponde positivamente ai suoi sforzi, potrebbe essere il momento di riflettere seriamente sul futuro della vostra relazione.
Non esiti a cercare supporto esterno, come un terapeuta, per aiutarla a navigare questa situazione e a rafforzare la sua autostima. Cambiare non è facile, ma merita di sentirsi rispettata e valorizzata.
Grazie per aver condiviso la sua storia.
Capisco quanto possa essere difficile sentirsi intrappolata in una relazione sbilanciata. È essenziale che lei continui a comunicare apertamente con il suo partner, esprimendo chiaramente i suoi sentimenti riguardo alla sua mancanza di responsabilità e alle critiche che riceve.
Potrebbe essere utile stabilire dei limiti chiari, facendogli sapere quali sono le sue aspettative e cosa non è più disposta a tollerare. Se lui non risponde positivamente ai suoi sforzi, potrebbe essere il momento di riflettere seriamente sul futuro della vostra relazione.
Non esiti a cercare supporto esterno, come un terapeuta, per aiutarla a navigare questa situazione e a rafforzare la sua autostima. Cambiare non è facile, ma merita di sentirsi rispettata e valorizzata.
Grazie per aver condiviso la sua storia.
Cara signora,
La ringrazio per aver condiviso con me la sua situazione. Le sue parole mostrano un grande livello di frustrazione e stanchezza, che comprendo profondamente.
Lei descrive una relazione di lunga durata che, per certi aspetti, non sembra aver raggiunto un equilibrio soddisfacente per entrambe le parti. La dinamica che descrive, dove il suo partner si appoggia pesantemente su di lei e non si assume le proprie responsabilità, può essere molto drenante a livello emotivo e psicologico.
La prima cosa che mi viene da dirle è che è importante riconoscere i suoi sentimenti e non minimizzarli. Sentirsi stanchi e frustrati in una relazione in cui ci si sente sovraccaricati è del tutto legittimo.
Vorrei proporle alcune riflessioni e domande che potrebbero aiutarla a esplorare meglio la sua situazione:
Confini e aspettative: Ha mai avuto modo di discutere apertamente e onestamente con il suo partner riguardo le sue aspettative nella relazione? Stabilire dei confini chiari e comunicare le proprie esigenze può essere un passo fondamentale.
Critiche e autostima: Lei menziona che il suo partner la critica spesso. Come queste critiche influenzano la sua autostima e il suo senso di sé? È importante riconoscere come tali dinamiche possono influenzare la sua percezione di sé stessa.
Autocura e supporto: Quali sono le strategie di autocura che utilizza per gestire lo stress e la frustrazione? A volte, parlare con un professionista, come uno psicoterapeuta, può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e sviluppare nuove strategie di coping.
Desiderio di cambiamento: Lei esprime il desiderio di cambiare e imparare a dire di no. Questo è un passo importante. Cosa le impedisce, secondo lei, di mettere in pratica questo cambiamento? Esplorare le paure e le preoccupazioni legate a questo aspetto potrebbe essere utile.
Responsabilità e indipendenza: In che modo può incoraggiare il suo partner a essere più indipendente e responsabile? Quali piccoli cambiamenti potrebbe introdurre per favorire una maggiore parità nella relazione?
Ricordi che il cambiamento è un processo graduale e che prendersi cura di sé stessa è un atto di amore e rispetto verso di sé. Se desidera esplorare più a fondo questi temi, potrebbe essere utile considerare una consulenza individuale o di coppia, per avere un supporto professionale nel navigare queste complesse dinamiche relazionali.
La ringrazio ancora per la sua condivisione e le auguro il meglio nel suo percorso.
La ringrazio per aver condiviso con me la sua situazione. Le sue parole mostrano un grande livello di frustrazione e stanchezza, che comprendo profondamente.
Lei descrive una relazione di lunga durata che, per certi aspetti, non sembra aver raggiunto un equilibrio soddisfacente per entrambe le parti. La dinamica che descrive, dove il suo partner si appoggia pesantemente su di lei e non si assume le proprie responsabilità, può essere molto drenante a livello emotivo e psicologico.
La prima cosa che mi viene da dirle è che è importante riconoscere i suoi sentimenti e non minimizzarli. Sentirsi stanchi e frustrati in una relazione in cui ci si sente sovraccaricati è del tutto legittimo.
Vorrei proporle alcune riflessioni e domande che potrebbero aiutarla a esplorare meglio la sua situazione:
Confini e aspettative: Ha mai avuto modo di discutere apertamente e onestamente con il suo partner riguardo le sue aspettative nella relazione? Stabilire dei confini chiari e comunicare le proprie esigenze può essere un passo fondamentale.
Critiche e autostima: Lei menziona che il suo partner la critica spesso. Come queste critiche influenzano la sua autostima e il suo senso di sé? È importante riconoscere come tali dinamiche possono influenzare la sua percezione di sé stessa.
Autocura e supporto: Quali sono le strategie di autocura che utilizza per gestire lo stress e la frustrazione? A volte, parlare con un professionista, come uno psicoterapeuta, può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e sviluppare nuove strategie di coping.
Desiderio di cambiamento: Lei esprime il desiderio di cambiare e imparare a dire di no. Questo è un passo importante. Cosa le impedisce, secondo lei, di mettere in pratica questo cambiamento? Esplorare le paure e le preoccupazioni legate a questo aspetto potrebbe essere utile.
Responsabilità e indipendenza: In che modo può incoraggiare il suo partner a essere più indipendente e responsabile? Quali piccoli cambiamenti potrebbe introdurre per favorire una maggiore parità nella relazione?
Ricordi che il cambiamento è un processo graduale e che prendersi cura di sé stessa è un atto di amore e rispetto verso di sé. Se desidera esplorare più a fondo questi temi, potrebbe essere utile considerare una consulenza individuale o di coppia, per avere un supporto professionale nel navigare queste complesse dinamiche relazionali.
La ringrazio ancora per la sua condivisione e le auguro il meglio nel suo percorso.
Gentile utente, immagino la fatica di questo momento. Come ogni relazione anche questa ha lei sue complessità. Lei si sente spesso criticata e ad oggi tali critiche e modalità del suo compagno la portano ad essere stanca ed insofferente. Cosa la tiene legata in questa relazione? Quali sono i sentimenti che oggi le fanno dire "resto"?
Vorrebbe un partner più autonomo, cosa le impedisce di lasciarlo fare, e non aiutarlo in tutto? Cosa accadrebbe se lei lo facesse?
Lei e il suo compagno per tutti questi anni vi siete incastrati nei vostri modi di essere e funzionare, forse oggi qualcosa inizia a stridere per lei e varrebbe la pena analizzare cosa le sta accadendo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Vorrebbe un partner più autonomo, cosa le impedisce di lasciarlo fare, e non aiutarlo in tutto? Cosa accadrebbe se lei lo facesse?
Lei e il suo compagno per tutti questi anni vi siete incastrati nei vostri modi di essere e funzionare, forse oggi qualcosa inizia a stridere per lei e varrebbe la pena analizzare cosa le sta accadendo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buon pomeriggio signora , immagino il disagio che sta vivendo in questo periodo. Iniziamo col dire pero' che quando un rapporto di coppia comincia a starci stretto ,dobbiamo cominciare da noi stesse. Criticare il partner e invitarlo a cambiare, non e' la mossa giusta ...sicuramente invece e' buona cosa, confidargli che cosa non le va piu' bene e tutto il disagio che lei sta vivendo...ma E' BENE lavorare su se stessa e chiedere un cambiamento , magari facendosi aiutare da un professionista.... Cordialita' dott. Adriana Gaspari
Salve, partiamo dalla fine, lei chiede spesso scusa? E come mai in questo caso? Si conceda una buona psicoterapia che la aiuti a recuperare quelle parti di sé ad oggi troppo svilite.
Rimango a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli
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Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha scritto. Potrebbe essere utile un supporto psicologico per aiutarla a metabolizzare le emozioni che prova.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Salve,
è comune nelle relazioni che, all’inizio, alcuni ruoli che assumiamo possano sembrare soddisfacenti e gratificanti, ma che con il passare del tempo possano risultare inadeguati.
La crescita personale è un aspetto fondamentale nelle relazioni, e può capitare che uno dei partner, nel suo caso lei, evolva in modo significativo, mentre l'altro possa rimanere statico. Questo può generare frustrazione, specialmente se si desidererebbe accanto un compagno che dimostri maggiore maturità e responsabilità.
Vorrei sottolineare però che il suo essere sempre premurosa e “troppo buona” nei confronti del partner possono aver contribuito a un contesto in cui il cambiamento e la crescita individuale non sono stati automaticamente incentivati. Infatti è importante considerare che, mentre l’intento di supportare il partner è nobile, è altrettanto fondamentale stabilire dei confini sani che incoraggino la responsabilizzazione reciproca.
Se il suo partner non sembra pronto o disposto a intraprendere questo percorso di cambiamento, potrebbe essere utile riflettere su come questa dinamica influisce su di lei e sul suo benessere e valutare se il partner attuale rappresenti ancora la persona che desidera avere accanto.
Resto a disposizione per esplorare ulteriormente questi temi e supportarla nel suo percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
è comune nelle relazioni che, all’inizio, alcuni ruoli che assumiamo possano sembrare soddisfacenti e gratificanti, ma che con il passare del tempo possano risultare inadeguati.
La crescita personale è un aspetto fondamentale nelle relazioni, e può capitare che uno dei partner, nel suo caso lei, evolva in modo significativo, mentre l'altro possa rimanere statico. Questo può generare frustrazione, specialmente se si desidererebbe accanto un compagno che dimostri maggiore maturità e responsabilità.
Vorrei sottolineare però che il suo essere sempre premurosa e “troppo buona” nei confronti del partner possono aver contribuito a un contesto in cui il cambiamento e la crescita individuale non sono stati automaticamente incentivati. Infatti è importante considerare che, mentre l’intento di supportare il partner è nobile, è altrettanto fondamentale stabilire dei confini sani che incoraggino la responsabilizzazione reciproca.
Se il suo partner non sembra pronto o disposto a intraprendere questo percorso di cambiamento, potrebbe essere utile riflettere su come questa dinamica influisce su di lei e sul suo benessere e valutare se il partner attuale rappresenti ancora la persona che desidera avere accanto.
Resto a disposizione per esplorare ulteriormente questi temi e supportarla nel suo percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, posso immaginare la fatica che sta sperimentando all'interno della sua relazione e che ciò stia andando ad impattare sulla sua quotidianità.
Mi sembra di capire che l'accudimento sia una sua preziosa risorsa ma che in questo momento sia una strategia che non sta più funzionando nel gestire se stessa all'interno della relazione. So quanto possa essere difficile immaginare di cambiare e quindi comprendo la sua frustrazione.
Iniziare un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla in questo processo, sostenendola nel cercare di rispondere a delle domande che in questo caso mi sembrano fondamentali come "che cosa voglio io dalla relazione?", " cosa mi spinge ad essere troppo buona e a rimanere?", "come mi fa stare la relazione che sto vivendo?". Oltre che nel riflettere e comprendere in che modo il suo specifico modo di funzionare si sia "incastrato" con quello del suo partner.
La ringrazio per la condivisione e rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott. Davide Este
Mi sembra di capire che l'accudimento sia una sua preziosa risorsa ma che in questo momento sia una strategia che non sta più funzionando nel gestire se stessa all'interno della relazione. So quanto possa essere difficile immaginare di cambiare e quindi comprendo la sua frustrazione.
Iniziare un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla in questo processo, sostenendola nel cercare di rispondere a delle domande che in questo caso mi sembrano fondamentali come "che cosa voglio io dalla relazione?", " cosa mi spinge ad essere troppo buona e a rimanere?", "come mi fa stare la relazione che sto vivendo?". Oltre che nel riflettere e comprendere in che modo il suo specifico modo di funzionare si sia "incastrato" con quello del suo partner.
La ringrazio per la condivisione e rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott. Davide Este
Carissima, complimenti per aver chiesto aiuto e per essersi messa in discussione. Mi ha colpito che dopo tanti anni abbia preso coscienza del fatto che non riesce a cambiare ma è decisa a riprovarci. Il suo percorso è già iniziato. Capisco che si senta debilitata. Le consiglio di farsi aiutare da un esperto per gestire le dinamiche che vi legano dopo anni insieme e monitorare eventuali sensi di colpa (lui è tanto bisognoso da farsi aiutare in tutto). Sono a disposizione per necessità. Un caro saluto. Dott.ssa Anna Verrino
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Ciao. Le risposte già le hai: sei troppo buona.
Credi in te e soprattutto valuta se è il caso di credere in lui.
Non ti sostituire, lascia che sperimenti se stesso e, tra errori e successi, crescerà lui e la vostra relazione.
Credi in te e soprattutto valuta se è il caso di credere in lui.
Non ti sostituire, lascia che sperimenti se stesso e, tra errori e successi, crescerà lui e la vostra relazione.
Gentilissima utente, grazie per aver condiviso la tua situazione. È importante che tu stia cercando supporto in un momento così difficile. Approfondiamo la tua esperienza da una prospettiva sistemico-relazionale.
Nelle dinamiche relazionali, ogni individuo porta con sé le proprie storie, bisogni e modalità di interazione. In una relazione di lungo termine, come quella che hai descritto, è comune che si sviluppino dei modelli di comportamento reciproci. Sembra che ci sia una certa co-dipendenza in gioco, in cui tu ti prendi cura del tuo partner, mentre lui dipende da te, creando uno squilibrio che ti sta portando a sentirti stanca e frustrata.
La tua auto-percezione di "troppo buona" potrebbe indicare una difficoltà nell'affermare i tuoi bisogni e desideri. Potrebbe essere utile riflettere su cosa significa per te l'essere "buona" e come questa definizione influisce sulla tua identità e sulla tua relazione. Chiediti quali sono i tuoi limiti e perché potresti avere paura di esprimerli. Spesso, la paura del conflitto o del rifiuto può frenare l’assunzione di responsabilità nella cura di se stessi.
Inoltre, il comportamento del tuo partner, che sembra non assumersi le sue responsabilità e dipendere dagli altri per ricevere aiuto, può essere visto come una forma di evitamento. Questo potrebbe portarlo a rimanere bloccato in un ruolo che non lo incentiverebbe a crescere o a svilupparsi, il che può essere pesante anche per te.
Considerare la relazione come un sistema, in cui entrambi gli individui influenzano e vengono influenzati dall'altro, può aprire la strada a nuovi modi di interagire. Un approccio sarebbe quello di iniziare a comunicare apertamente i tuoi sentimenti e le tue necessità, facendo attenzione a non cadere nell'accusa, ma esprimendo ciò che provi e ciò di cui hai bisogno. Potresti anche considerare di stabilire confini più chiari, che ti permettano di proteggere il tuo benessere emotivo.
Infine, potrebbe essere utile cercare un supporto professionale, come la terapia di coppia o la consulenza individuale, per esplorare questi temi in modo più profondo e lavorare su strategie che possano ristabilire l'equilibrio nella tua relazione, promuovendo il tuo benessere personale.
Ricorda che cambiare una dinamica relazionale richiede tempo e pazienza, sia da parte tua che del tuo partner. Ti auguro tutto il meglio in questo percorso! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Nelle dinamiche relazionali, ogni individuo porta con sé le proprie storie, bisogni e modalità di interazione. In una relazione di lungo termine, come quella che hai descritto, è comune che si sviluppino dei modelli di comportamento reciproci. Sembra che ci sia una certa co-dipendenza in gioco, in cui tu ti prendi cura del tuo partner, mentre lui dipende da te, creando uno squilibrio che ti sta portando a sentirti stanca e frustrata.
La tua auto-percezione di "troppo buona" potrebbe indicare una difficoltà nell'affermare i tuoi bisogni e desideri. Potrebbe essere utile riflettere su cosa significa per te l'essere "buona" e come questa definizione influisce sulla tua identità e sulla tua relazione. Chiediti quali sono i tuoi limiti e perché potresti avere paura di esprimerli. Spesso, la paura del conflitto o del rifiuto può frenare l’assunzione di responsabilità nella cura di se stessi.
Inoltre, il comportamento del tuo partner, che sembra non assumersi le sue responsabilità e dipendere dagli altri per ricevere aiuto, può essere visto come una forma di evitamento. Questo potrebbe portarlo a rimanere bloccato in un ruolo che non lo incentiverebbe a crescere o a svilupparsi, il che può essere pesante anche per te.
Considerare la relazione come un sistema, in cui entrambi gli individui influenzano e vengono influenzati dall'altro, può aprire la strada a nuovi modi di interagire. Un approccio sarebbe quello di iniziare a comunicare apertamente i tuoi sentimenti e le tue necessità, facendo attenzione a non cadere nell'accusa, ma esprimendo ciò che provi e ciò di cui hai bisogno. Potresti anche considerare di stabilire confini più chiari, che ti permettano di proteggere il tuo benessere emotivo.
Infine, potrebbe essere utile cercare un supporto professionale, come la terapia di coppia o la consulenza individuale, per esplorare questi temi in modo più profondo e lavorare su strategie che possano ristabilire l'equilibrio nella tua relazione, promuovendo il tuo benessere personale.
Ricorda che cambiare una dinamica relazionale richiede tempo e pazienza, sia da parte tua che del tuo partner. Ti auguro tutto il meglio in questo percorso! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Intanto le direi di non abbandonare questa idea che sembra essere legata a un qualche cambiamento nella sua vita, se si sente così vuol dire che c'è qualcosa che "bussa". Riguardo alla sua relazione c'è da considerare che il tempo, misurato in quantità, in cui si sta con qualcuno non vuol dire che coincida per forza con una stabilità costante. Ora può essere che lei si trovi in un periodo particolare, che potrebbe approfondire con un professionista, oppure potrebbe essere che tutti e due in questo momento vi troviate a due livelli diversi. Questo non significa che una/o sia più avanti rispetto all'altro, ma magari è un periodo che coincide con bisogni diversi per ciascuno di voi. Se sente la necessità di un colloquio resto a disposizione. Cordiali saluti, dott.ssa Carla Dilaghi
Imparare a rispettarsi questa può essere una via da percorrere per non rimanere senza energie. Cordiali saluti.
Buongiorno. Mi rendo conto della fatica e della frustrazione che, da quello che scrive, sembra caratterizzare la sua attuale relazione. Spesso accade che nei rapporti di coppia ci si senta distanti, come se si stessero percorrendo due binari diversi; questo comporta molta sofferenza, specialmente quando la difficoltà, seppur condivisa apertamente, non viene accolta da parte dell'altro. E' senz'altro importante riconoscere la propria parte di responsabilità nell'alimentare determinate dinamiche disfunzionali, che nel suo caso potrebbero avere a che fare con la tendenza ad essere "troppo buona": potrebbe essere interessante capire quale sia il suo bisogno nell'offrire al suo partner una modalità "troppo" disponibile e accondiscendente, per valutare e comprendere come questo-con tutta probabilità-vada ad incastrarsi perfettamente con il bisogno dell'altro, creando una situazione di scomodità e fatica. Mi sentirei di consigliarle di farsi carico di questo malessere, portandolo all'interno della stanza di terapia, sia per apprendere quali tecniche di gestione della comunicazione possano essere più funzionali in questo momento, sia per provare a trasformare questo sbilanciamento fra le parti in una condizione che risulti soddisfacente ed equilibrata per entrambi. Rimango a disposizione per un consulto e le auguro di potere stare meglio!
Buongiorno,
Potrebbe essere l'occasione buona per intraprendere un percorso con un collega. Se cambiamo noi cambiano anche le nostre relazioni ed il mondo che ci circonda.
Dott. Marco Cenci
Potrebbe essere l'occasione buona per intraprendere un percorso con un collega. Se cambiamo noi cambiano anche le nostre relazioni ed il mondo che ci circonda.
Dott. Marco Cenci
È comprensibile sentirsi esausti in una relazione sbilanciata. È importante comunicare apertamente con il partner sui propri bisogni e confini. Lavorare sulla propria assertività e autostima può aiutarti a stabilire limiti sani. Riflettere sul tuo valore e sui tuoi diritti emotivi è fondamentale per creare equilibrio nella relazione. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Sarebbe interessante poter comprendere in maniera più approfondita la configurazione relazionale che si è creata tra lei ed il suo compagno. In modo anche da dare un senso a questo sbilanciamento che lei percepisce (immagino che tale sbilanciamento possa avere aspetti positivi ed anche negativi). Modificare i propri pattern relazionali è possibile partendo dalla conoscenza dei propri modelli di attaccamento e relazione. Potrebbe esserle utile esaminare questi aspetti all'interno di un percorso psicologico. La saluto, cordialmente, Dott. Marco Squarcini
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